Ciao a tutti. Leggendo questa sezione del Forum mi è venuta la nostalgia dell'analogico ed ho comprato un corpo F2 con Photomic DP-1 che, apparentemente, è in ottime condizioni. L’apparecchio è munito di un certificato di garanzia della MPR F.lli Rossi di Roma del settembre 2007 che attesta il cambio delle guarnizioni di tenuta luce e delle batterie e il regolare funzionamento dell’esposimetro. Il mio problema è questo: naturalmente andranno certamente bene le AI, ma che succede con le AF? Prima dell’acquisto, per la verità, mi ero documentato ed ho letto su una tabella di compatibilità che con la F2 le ottiche AF funzionano in stop down. Giuntami la macchina oggi, le ho innestato un AF 50mm 1:1,8D (non posseggo ottiche AI), ma non vedo l’oscuramento del mirino man mano che chiudo il diaframma, come dovrebbe avvenire in stop-down. Inoltre, l’ago dell’esposimetro non si muove né al variare del tempo di posa, né, tanto meno, del diaframma. Nelle relative finestre (sempre nel mirino) poi, il tempo di posa impostato viene regolarmente indicato, mentre il diaframma rimane sempre a f/5.6. E’ normale tutto ciò o sono stato ….buggerato ?
Ditemi che è tutto normale, per piacere!!!!
per far funzionare l'esposimetro in stop down per prima cosa devi premere la levetta del photomic verso l'alto fino a sentire lo scatto e vedere nella finestrella il valore 5,6.
innesti l'obiettivo e premi il pulsante della profondità di campo, ruoti la ghiera dei diaframmi fino a portare l'indice dell'esposimetro al centro (vedrai che si oscura il mirino) , rilascia il pulsante della profondità di campo e scatta, ovviamente mettendo a fuoco
Ovviamente, per misurare in stop down devi procedere come ha spiegato Argox.
Altrimenti il diaframma resterà aperto fino al momento dello scatto.
Ti consiglio però di far applicare la "forchetta" di accoppiamento ai tuoi obiettivi.
Potrai così misurare a TA anche coi tuoi AF.
La leva di scatto la muovi al primo scatto per alimentare il circuito?
Ragazzi cessato allarme. Leggendo il certificato di garanzia ricevuto insieme alla macchina, avevo dato per scontato che le pile (di cui si citava la sostituzione) fossero a posto. Invece erano, si, cariche, ma montate una correttamente e l'altra al contrario. Ora funziona tutto: la lancetta dell'esposimetro si muove al variare della luce e viene avvertita la chiusura del diaframma se si mantiene il pulsante della profondità di campo premuto. Quindi, in pratica, come dice Argox, per usare un'ottica AF: misurazione con il detto pulsante premuto, impostazione di tempo e diaframma necessari e scatto.
Giusto?
Gianni, questo servizio delle forcelline lo fanno solo in LTR? E su quali altre ottiche si può fare?
Bene, tutto è bene quel che finisce bene ! Grazie tantissimo a tutti voi .
A Napoli c'è un ottimo vecchio foto-riparatore, magari lo conosci già, spero non sia contro l'etica del Forum citarne il nome: si chiama Romano e sta a via Nuova Pizzofalcone, se vuoi ti mando il recapito e il telefono in MP. Ma affrettati perchè tra non molto andrà in pensione e quella storica attività sarà chiusa!
C'è anche un altro riparatore, a via Chiaia, anzi mi dicevano anche di uno anche in zona Vomero.
Ora ma ne vado da qui dentro altrimenti mi prende la stessa tentazione tua, piacerebbe anche a me avere una vecchia F, anche senza DP, ma ho altre priorità!
Ciao
Salve a tutti.
Un amico mi ha prestato (spero per sempre) una Nikon F2, Photomic DP-1, con obiettivo Nikkor 50-1.4 dell'epoca.
Purtroppo ho il problema con l'ago dell'esposimetro (non da segni di vita).
Ho provato nuove batterie (sia singola, che 2 da 1,5). Niente da fare.
Tutto il resto é funzionante ma, da un neofita nel campo reflex 35mm, con solo 6 mesi e 7000 scatti con Nikon D40, diventa un serio problema scattare foto con questo gioiellino.
Come posso ovviare?
Farlo riparare?Quanto mi costerebbe? E se, dopo tanti sacrifici, l'amico mi pugnalasse alle spalle?
E se, grazie a Voi, imparassi a fotografare senza esposimetro?
Sarebbe possibile?
Vi prego. Inviatemi alcuni schemi (tempo/diaframma) per sognare.
Grazie di cuore e complimenti per la Vostra spassionata cortesia.
Umberto.
Cito in risposta alla tua domanda, dal sito "Nadir":
C'era una volta, o meglio, una volta non c'era, l'esposimetro: eppure le foto si facevano lo stesso e venivano quasi sempre bene. D'accordo, in sede di stampa, soprattutto con il bianconero, si salvavano negativi più o meno sottoesposti o sovraesposti mentre la diapositiva non ammette errori se non entro tolleranze ridottissime, ciò non toglie che il fotografo di qualche decennio fa era abituato a riconoscere ad occhio la quantità e la qualità della luce, mentre noi siamo così viziati da Led ed automatismi che un'improvvisa "panne" del sistema esposimetrico è più che sufficiente per mandarci completamente in crisi.
Se la colpa è della pila, in molti casi non si può fare altro che riporre la reflex nella borsa e rinunciare a fotografare per tutto il resto della gita (avere sempre delle pile fresche deve diventare un'ottima abitudine!), dato che oggi la maggior parte delle reflex è piladipendente. I più fortunati avranno a disposizione un tempo meccanico (solo uno e di solito di circa 1/100) grazie al quale potranno ancora scattare finché c'è luce a sufficienza lavorando con il diaframma, mentre pochissimi eletti, possessori di una reflex completamente manuale e meccanica, continueranno spavaldi sino alla fine del rullino.
Non lasciamoci prendere dal panico e cominciamo a frugare nella borsa: se c'è ancora il foglietto che accompagna le pellicole può essere un ottimo punto di partenza.
Il fabbricante indica almeno quattro diverse condizioni di ripresa con i relativi tempi e diaframmi. Esponendo sulla base di queste indicazioni e stando attenti a valutare i cambiamenti di luce si avranno sicuramente dei risultati accettabili. L'importante è riuscire a vedere la differenza tra un'ombra chiara ed un'ombra scura, un cielo coperto da uno appena nuvoloso: sono tutte situazioni che determinano delle variazioni di luce di almeno uno stop e possono trarre facilmente in inganno.
Se il foglietto è stato buttato si può sempre ricorrere all'ormai dimenticata "regola del 16". Il punto di partenza è dato dalla situazione di pieno sole dove si dovrà impostare il diaframma f/16 ed un tempo di otturazione pari al reciproco della sensibilità della pellicola usata. Per esempio, con pellicola Ilford FP4 (125 ISO), si dovrà impostare il tempo di 1/125 di secondo fermo restante il diaframma f/16 (percio' si chiama REGOLA DEL 16). Logicamente nessuno ci potrà impedire di trasformare questo valore nella coppia tempo/diaframma equivalente che ci è più congeniale, per esempio 1/1000 con f/5,6.
Se la luce è difficile e siamo indecisi sul suo valore, si può sempre effettuare la cosiddetta "esposizione a forcella" vale a dire scattare più fotogrammi dello stesso soggetto sovraesponendo e sottoesponendo di uno stop rispetto al valore stabilito.
Per gli interni, soprattutto con luce artificiale, è quasi impossibile applicare una regola ben precisa, ci si può soltanto fidare della propria esperienza, effettuare qualche scatto in più e sperare nella fortuna! Comunque, nella maggioranza dei casi, si avranno delle situazioni standard come le manifestazioni sportive indoor, dove con pellicola 400 ISO bastano 1/125 con f/2.8, al circo 1/125 con f/4 o f/5.6 e più o meno gli stessi valori nelle sfilate di moda ed al teatro.
Ciao
Fab
Grazie dei vostri competenti interventi.
Dopo le vacanze, porterò la F2 da un tecnico locale del settore, al quale riferiro' le operazioni consigliatemi.
Nel frattempo, provero' la regola del 16.
Ho già un rullino caricato (kodak T-MAX 400 b/n).
E' sempre valida tale regola?
Dal pieno sole, dovro' sempre partire con f16 ed il tempo sara' 1/400 ?
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