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Paradisi Per Pensionati
per ogni fascia di reddito
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alcarbo
Messaggio: #1
Prima che arrivassero il COVID e la GUERRA, era di moda, per i pensionati, trasferirsi in paesi con COSTO DELLA VITA basso o abbordabile.
So che ce ne sono per vari redditi.
Lasciando stare per ora Florida e California, Maldive e compagnia bellla, io, per ora, ho letto che

CON 1000 euro mese
si campa (con sanità decorosa)
Alle Canarie
Alle Azzorre
In PORTOGALLO (molto di moda, ma in crescita di prezzi)
A Cuba

Ma ci sono paesi dove il costo della vita è anche molto inferiore a 500 se non 300 (anni fa). Brasile ? Indonesia ? Thailandia ? Australia non credo (poi non fanno entrare).

Superiore, non c'è limite.

Stiamo sotto i 1000 euro, per ora, pressapoco.
davidebaroni
Messaggio: #2
Allora, su queste cose sono abbastanza bene informato, avendo amici (più o meno) in tutto il mondo. smile.gif
Adesso però non riesco a rispondere estensivamente. Stasera metto le mie considerazioni. smile.gif
sarogriso
Messaggio: #3
Tanto per cronaca negli anni passati coppie di pensionati con assegno sociale per entrambi si sono trasferiti in pianta stabile nella bella e tranquilla Albania, pagare l'affitto e vivere qua da noi è pura utopia, li ne sono stati intervistati diversi e arrivavano tranquillamente a mettere via pure qualche cosa.
Tuute persone che non per colpa loro hanno passato la vita lavorativa dove stipendi non regolamentati e contributi zero erano una regola ma il conto poi è stato presentato ugualmente, prendo mio padre come esempio ma ce ne sono stati a milioni,

e la cosa rivoltante è che nello stesso identico periodo nell'impiego pubblico veniva pensionato del personale che non si era manco abituato al lavoro che ra già ora di andare in pensione, baby pensioni, uomini che in certi corpi ogni anni ne venivano conteggiati due, cariche su cadrega breve che poi continuando altre attività percepivano pernsioni vergognose, due/tre gravidanze nell'arco di 15 anni che accorciavano ulteriormente il tempo effettivo, e poi giù la lista sarebbe lunghissima, poi ovvio che a furia di prendere e arraffare il bidone era vuoto. ph34r.gif
Mauro Villa
Messaggio: #4
Alfredo la risposta la hai messa nel titolo, il paradiso dei pensionati è il PARADISO, se ci siamo comportati bene altrimenti Purgatorio o al peggio Inferno.
Bisogna pur fare qualcosa per aiutare l'Inps e quindi il nostro beneamato stato.

Seriamente io sto tanto bene qui con tutti i nostri difetti e le nostre furbizie anche se qualche volta mi inca.zzo di brutto, mabrutto brutto.
Dalle mie parti si sono trasferiti all'estero solo pensionati ricchi e/o evasori fiscali.
davidebaroni
Messaggio: #5
QUOTE(Mauro Villa @ May 3 2022, 08:43 PM) *
Alfredo la risposta la hai messa nel titolo, il paradiso dei pensionati è il PARADISO, se ci siamo comportati bene altrimenti Purgatorio o al peggio Inferno.
Bisogna pur fare qualcosa per aiutare l'Inps e quindi il nostro beneamato stato.

Seriamente io sto tanto bene qui con tutti i nostri difetti e le nostre furbizie anche se qualche volta mi inca.zzo di brutto, mabrutto brutto.
Dalle mie parti si sono trasferiti all'estero solo pensionati ricchi e/o evasori fiscali.

E invece ti posso portare un SACCO di esempi di persone che si sono trasferite all'estero perché qui non ce la potevano fare, e là sì. Pensionati, ma non solo. Una ENORME percentuale di persone non si trasferisce perché non capisce che i conti sui costi della vita nel posto A vanno fatti con i prezzi del posto A, non quelli del posto B in cui sono vissuti fino adesso. biggrin.gif
E, molto spesso, si deve considerare anche un cambio, a volte piuttosto "drastico" dal nostro punto di vista, dello stile di vita, se si vogliono ridurre le spese. Ma non è che non si può fare, è che noi siamo poco flessibili... rolleyes.gif
Ti faccio un esempio... Ho parlato con un italiano che vive in Indonesia e dice che spende una fortuna per mangiare. Per forza, mangia solo cibo italiano... Idem in Thailandia. Mangiavo per la strada con meno di un euro e mi rimpinzavo fino al limite... Altro che spendere follie per mangiare e lamentarsi che l'olio EVO costava molto messicano.gif .
Vabbé, non riesco a scrivere estensivamente come promesso, alla fine ho fatto tardi. Rimedierò domani. smile.gif
alcarbo
Messaggio: #6
Grazie dei contributi.

E' un dibattito, che non credevo così interessante.

Porterò, poi poi , contributi esterni (se sarò ancora capace di allegare link)

Ave intanto, e grazie a tutti. Avanti.

PS. Anche io, Mauro, sogno. Ma penso che poi morirò qui, alla fine. Dove vuoi che vada ? messicano.gif
Sempre W W Valentino Rossi (crepa)
Mauro Villa
Messaggio: #7
QUOTE(davidebaroni @ May 3 2022, 11:49 PM) *
E invece ti posso portare un SACCO di esempi di persone che si sono trasferite all'estero perché qui non ce la potevano fare, e là sì. Pensionati, ma non solo. Una ENORME percentuale di persone non si trasferisce perché non capisce che i conti sui costi della vita nel posto A vanno fatti con i prezzi del posto A, non quelli del posto B in cui sono vissuti fino adesso.
E, molto spesso, si deve considerare anche un cambio, a volte piuttosto "drastico" dal nostro punto di vista, dello stile di vita, se si vogliono ridurre le spese. Ma non è che non si può fare, è che noi siamo poco flessibili... :
Ti faccio un esempio... Ho parlato con un italiano che vive in Indonesia e dice che spende una fortuna per mangiare. Per forza, mangia solo cibo italiano... Idem in Thailandia. Mangiavo per la strada con meno di un euro e mi rimpinzavo fino al limite... Altro che spendere follie per mangiare e lamentarsi che l'olio EVO costava molto
Vabbé, non riesco a scrivere estensivamente come promesso, alla fine ho fatto tardi. Rimedierò domani.

Ho diversi amici e conoscenti che devono ancora lavorare perchè hanno pensioni mensili sui 700 euro al mese poi hanno un paio di Porsche nel garage e pagano dai 20 ai 30.000 euro di Imu e continuano a comprare....

QUOTE(alcarbo @ May 4 2022, 06:53 PM) *
Grazie dei contributi.

E' un dibattito, che non credevo così interessante.

Porterò, poi poi , contributi esterni (se sarò ancora capace di allegare link)

Ave intanto, e grazie a tutti. Avanti.

PS. Anche io, Mauro, sogno. Ma penso che poi morirò qui, alla fine. Dove vuoi che vada ?
Sempre W W Valentino Rossi (crepa)



QUOTE(alcarbo @ May 4 2022, 06:58 PM) *
Grazie dei contributi.

E' un dibattito, che non credevo così interessante.

Porterò, poi poi , contributi esterni (se sarò ancora capace di allegare link)

Ave intanto, e grazie a tutti. Avanti.

PS. Anche io, Mauro, sogno. Ma penso che poi morirò qui, alla fine. Dove vuoi che vada ?
Sempre W W Valentino Rossi (crepa)
Grazie dei contributi.

E' un dibattito, che non credevo così interessante.

Porterò, poi poi , contributi esterni (se sarò ancora capace di allegare link)

Ave intanto, e grazie a tutti. Avanti.

PS. Anche io, Mauro, sogno. Ma penso che poi morirò qui, alla fine. Dove vuoi che vada ?
Sempre W W Valentino Rossi (crepa)

Alfredo sei più bollito del tuo fenomeno. messicano.gif

Messaggio modificato da Mauro Villa il May 4 2022, 09:37 PM
davidebaroni
Messaggio: #8
Allora, eccomi qui per una prima parte di contributo, come lo chiama Alcarbo smile.gif .

Cominciamo dai Paesi europei. All'inizio furono le Canarie, che però si sono rapidamente riempite di italiani, e spesso non dei migliori. Al punto che amici miei che vivevano a Fuerteventura, e che adoravano quel posto e la vita che ci potevano vivere, sono letteralmente fuggiti. La loro descrizione è stata che "Sono arrivati un sacco di italiani inaffrontabili, che erano ancora sulla scaletta dell'aereo e stavano già guardandosi in giro alla ricerca di qualcuno da xxx". I locali si sono incavolati, e avevano ragione, IMHO.
Poi è venuto il Portogallo. In alcune zone è ancora più che vivibile. In altre si è molto turisticizzato, e i prezzi ne hanno risentito... e anche la qualità della vita.
In questi Paesi, i pensionati godono di agevolazioni fiscali: praticamente, ricevono la pensione "lorda", con prelievi fiscali che rispetto a quelli italiani sono molto più bassi.
Quali sono i problemi, allora? Beh, intanto che i costi della vita crescono, anche lì. E lo stile di vita è diverso. Non così diverso come in altri posti, ma abbastanza diverso da mettere molti in difficoltà. Per molte persone, cambiare nemmeno troppo "radicalmente" ritmi di vita, cibo, stile di vita, lingua, eccetera è comunque "troppo".
Però, secondo me, varrebbe la pena di essere un po' più flessibili... Ci si concederebbero molte più opportunità e possibilità. smile.gif
Le considerazioni su Spagna e Portogallo valgono per tutti i Paesi dell'area Europea, ognuno a modo proprio. Per certi periodi, altri Paesi sono stati in auge, soprattutto quelli dell'Europa dell'Est: Romania, Bulgaria, Ungheria... Al di là di lingua, ritmi, stili di vita, cibo eccetera, ci sono anche delle difficoltà di adattamento alle "convenzioni sociali", alla burocrazia e in generale alla cultura locale. Il resto, tipo la sanità e altri aspetti "pratici" del trasferimento, sono problemi relativamente minori. smile.gif
In ogni caso, i costi della vita in questi Paesi si stanno "equiparando" ai nostri, e non credo ci metteranno molto per diventare poco sostenibili per un pensionato standard... A meno, ovviamente, di accettare di ridurre le proprie "necessità" e di adattarsi alle differenze dei vari aspetti della vita.
Non è così automatico. Quando, per un'estate, feci il Tour Leader per un tour operator sull'Egitto, sentii troppi turisti italiani a fine viaggio lamentarsi perché "i tortellini non erano buoni come a casa"... E riuscire a far loro mangiare il cibo locale (persino la frutta!) fu una vera e propria impresa. cerotto.gif
Con queste premesse, pensare di trasferirsi all'estero e andare a "stare bene" è semplicemente utopico. messicano.gif
alcarbo
Messaggio: #9
Grazie Davide.
Aspettiamo la parte due sui paesi esotici.

@ Mauro, non sono bollito. E' il sistema che ripete 3 volte la stessa cosa.
gtd
Messaggio: #10
QUOTE(alcarbo @ May 5 2022, 05:28 PM) *
Grazie Davide.
Aspettiamo la parte due sui paesi esotici.

@ Mauro, non sono bollito. E' il sistema che ripete 3 volte la stessa cosa.

E colpa del sistema, usavano dire.
Un sistema che fa attendere fino a che glielo ripeti tre volte.
Poi si sveglia e ti fa notare che ti sei ripetuto, senza deroghe e senza possibilità di correzione se non sei pronto a scattare.
alcarbo
Messaggio: #11
Mi dicono ora di ..... non mi ricordo già più (gli anni giovano anzi giocano, a svantaggio)

Aspettiamo altre indicazioni, a minor prezzo
davidebaroni
Messaggio: #12
Ed eccoci qui con la seconda parte, che NON sarà l'ultima... smile.gif

I cosiddetti "Paesi in via di sviluppo".

Se avete letto il mio primo post, vi sarete resi conto che già trasferirsi in luoghi simili a "casa" già presenta notevoli difficoltà, economiche, ok, ma anche e soprattutto culturali, pratiche (cibo, ritmi di vita, costumi, burocrazia, leggi...), climatiche, di adattamento insomma.
E se queste difficoltà sono già sufficienti a dissuadere, o a far desistere, o rendere insoddisfatti e pentiti molti di coloro che si trasferiscono in Paesi che, lo ripeto, sono ESTREMAMENTE SIMILI a quello di partenza, cosa succederà quando si cerca di trasferirsi in Paesi completamente diversi?

Prendiamo come primo esempio l'America Latina.

Per cominciare, occorre sapere che, contrariamente a quello che accadeva molti anni fa, oggi prendere la residenza in questi Paesi non è così semplice. Soprattutto se non si è "ufficialmente" pensionati... E con una buona pensione. Di solito, una pensione che permetterebbe di vivere decentemente anche qui... Magari non a Milano, o nelle grandi città del Nord, ma in un piccolo centro semi-rurale del centro-sud sì. Anche se vivere effettivamente in quei Paesi costa MENO di quanto richiesto per avere la residenza.
Inoltre, ci sono differenze non indifferenti sul piano culturale. Occorre semplicemente DIMENTICARSI di trovare la stessa organizzazione a cui siamo abituati, ad esempio. Oppure, la gestione/percezione del tempo. In tutta l'America Latina che conosco, dal Messico al Brasile, dall'Argentina al Costa Rica, dal Cile al Guatemala, "Al rato nos vemos" ("Ci vediamo fra poco") indica un tempo variabile da pochi minuti a diversi giorni... E non viene praticamente MAI specificato il luogo. messicano.gif
È solo un esempio.
Il cibo è completamente diverso.
Le usanze pure.
TUTTO è diverso.
E bisogna adattarsi...

Quando ero in Messico, la mia più grande soddisfazione era "spacciarmi" per un messicano di un'altra zona (per via dell'accento) ed essere creduto. Voleva dire che ero riuscito ad adattarmi così bene alla cultura locale da essere credibilmente parte di quella cultura... Anche se per alcune cose era difficile (per esempio, io sono astemio... E spiegare a un messicano perché non bevi è molto difficile!). Il cibo locale mi ha messo a dura prova, ma oggi mangio piccante quanto loro senza problemi. E credetemi, loro mangiano MOLTO piccante. Ma i primi tre mesi mi hanno fatto quasi uscire di senno...

Un mio carissimo amico si è trasferito in Ecuador. Ha potuto farlo perché sua moglie è Ecuadoreña. E dopo qualche mese iniziale durissimo, che lo aveva portato quasi alla disperazione, oggi ha una pizzeria-ristorante a Cuenca, lavora ed è contento. Ma se non avesse avuto la possibilità di prendere la residenza per via della moglie, sarebbe stato semplicemente impossibile.

In questa area del mondo, secondo me, ci si può trasferire se si è disposti ad adottare uno stile di vita totalmente diverso dal nostro, molto più "primitivo". Oppure se si hanno UN SACCO di soldi, ma non è questo il tema del thread biggrin.gif .
Si può vivere con veramente poco... se si accetta, ad esempio, di vivere in comunità agricole, mettendo a disposizione il proprio lavoro e competenze in cambio di vitto e alloggio. Il problema è che senza residenza è un casino. Si può restare tre mesi, poi si deve stare fuori tre mesi, e così via. Io l'ho fatto, e sono stati periodi bellissimi e sanissimi della mia vita. Ma ora che sono anzianotto, non credo ce la farei più.

Oppure ci si può sperdere in Amazzonia, e vivere (più o meno) come i locali... Ma questo vuol dire niente elettricità, niente computer, vivere di caccia e pesca, coltivarsi frutta e verdura, eccetera. E noi NON CONOSCIAMO quell'ambiente.

E bisogna imparare la lingua (lo spagnolo per tutta l'area, tranne il Brasile, dove si parla portoghese). Che non è così difficile, ma nemmeno così scontato.

Inoltre sono Paesi estremamente corrotti e spesso, almeno nelle città, molto pericolosi, soprattutto per uno straniero ancora non bene ambientato.

Insomma, non consiglierei a un nostro pensionato di andare a vivere in America Latina... Non in quella che ho conosciuto io, almeno. smile.gif

Se non alle condizioni che dicevo prima.

Ah, e non bisogna aver paura delle malattie e della morte. La sanità non è come la nostra, e anche se la medicina naturale, in Amazzonia, è ancora praticata ed estremamente efficace (se trovi qualcuno che la conosce DAVVERO, e sono sempre meno...), i nostri ospedali possono essere rimpianti... wink.gif

Al prossimo giro parliamo di Asia e Oceania.

Messaggio modificato da davidebaroni il May 6 2022, 04:11 PM
alcarbo
Messaggio: #13
Davide, una domanda specifica.
Thailandia ?
davidebaroni
Messaggio: #14
QUOTE(alcarbo @ May 10 2022, 12:57 PM) *
Davide, una domanda specifica.
Thailandia ?

Ci stavo arrivando. smile.gif

Oggi prendiamo in esame l'Asia, e in particolare il Sud-Est Asiatico.

Prima di tutto, la Thailandia, appunto.
Che ha un tot di vantaggi: costa veramente poco (con 500€/mese si vive più che dignitosamente, soprattutto secondo gli standard locali), è molto bella, se si sceglie bene la zona è anche decisamente tranquilla e con poca criminalità (ma attenzione, le zone molto frequentate da stranieri e turisti, cioè le zone più conosciute, sono invece altamente criminalizzate e con prezzi molto diversi...), il cibo è ottimo ed economicissimo, sono prevalentemente Buddhisti (e si vede, anche nell'approccio alla vita e alle persone), la sanità "funziona" (anche qui con qualche caveat, ma che mi sembra accettabile...)... Ma ci sono anche gli svantaggi, e non sono da poco.
Intanto, la lingua. Non conosco praticamente NESSUN occidentale che possa dire di aver imparato BENE il Thai. Abbastanza da capire e farsi capire, ok, ma non bene. E anche solo le indicazioni stradali sono scritte in Thai... Altro alfabeto, altre sonorità, altro tutto. Qui il Latino non ci viene in aiuto. E questo problema è condiviso da TUTTO il Sud-Est asiatico. "Ma parleranno pure l'inglese, no?" direte voi... Beh, la risposta è "No". La stragrande maggioranza dei thailandesi, anche a Chiang Mai che è già un posto dove di turisti ne passano, dice di parlare inglese... Ma non è vero, biascicano qualche parola solitamente pressoché incomprensibile. Punto. Certo, le persone "istruite", i "piani alti" della società lo parlano anche decentemente, così come chi lavora nel turismo. Ma se ci VIVETE, la maggior parte delle persone con cui avrete a che fare non si può dire che lo parli... E voi non parlate il Thai. biggrin.gif
Inoltre, le pratiche per ottenere la residenza sono briose e dispendiose, e il Paese è estremamente corrotto. Questo può essere un problema.
Se decidete di stare lì senza prendere la residenza, questo vuol dire uscire dal Paese ogni 28 giorni... stare fuori un paio di giorni e rientrare. E le regole possono cambiare da un momento all'altro, in qualsiasi momento.
Se invece riuscite ad ottenere la residenza come pensionati, meglio così. Un amico aquilonista mi faceva vedere le foto di un B&B che aveva adocchiato, e stava davvero facendo un pensierino a trasferirvisi: una casa in legno in stile Thai, secondo me molto bella, con il portico vista spiaggia da sopra la foresta (circa 3-400 m di distanza, a piedi), in una baia stupenda, in una zona assolutamente NON turistica... 300€/mese, colazione inclusa.
Però siamo sempre lì: se non sapete la lingua, con chi interagite e come? Non potete mica parlare solo e sempre con il vostro padrone di casa! messicano.gif

C'è anche l'Indonesia. Stesso problema di lingua, anche se qui l'inglese lo parlano un pochino di più (non molto, e comunque molto basic e principalmente perché c'è tanto turismo). Il resto è quasi sovrapponibile... Tranne il discorso visti, o sposate un'indonesiana e ottenete la residenza/cittadinanza così, oppure mettete su un business e fate una residenza "di affari", oppure rinnovate il visto ogni mese, ci sono apposite agenzie, le regole cambiano praticamente ogni pochi mesi, e vi costa di più che viverci, di fatto. E anche questo Paese è dominato da una corruzione che noi ci sogniamo di notte quando abbiamo gli incubi per aver mangiato troppi calzoni con la salsiccia. messicano.gif
E, al di fuori di Bali, mi dice chi ci vive o chi c'è stato che l'Indonesia tende ad essere anche piuttosto sporca... Io sono stato solo a Bali, e sinceramente non ci tornerei, di sicuro non a viverci. Ma io sono io. Per ognuno è diverso.

Gli stessi discorsi valgono anche per il Vietnam, la Cambogia, il Laos, e tutta l'area. Questi Paesi costano ancora meno... E parlano ancora meno l'inglese. Lo "shock culturale" rischia di essere ancora maggiore. Non so quanti di noi resisterebbero, in posti simili. Nonostante siano assolutamente meravigliosi, a detta di TUTTI quelli che conosco che ci hanno vissuto, o ci sono andati in viaggi non organizzati...

In ogni caso, in questi Paesi, la pensione "ufficiale" necessaria per chiedere la residenza "da pensionato" è più che sufficiente a vivere bene anche qui da noi. In Thailandia, per esempio, l'ultima volta che ho chiesto (e sono passati diversi anni) si parlava di 2.500 US$ mensili. Per un Paese dove si vive bene con 500, non è poco. Ma è più che comprensibile: se non facessero così, sarebbero letteralmente INVASI da gente proveniente da Paesi dove vivere costa di più.

Molto dipende da cosa cercate, e da cosa siete disposti a cambiare, e ad accettare.

Prossima volta, Oceania ed Isole del Pacifico. smile.gif
sarogriso
Messaggio: #15
Non vorrei essere troppo diffidente ma credo che per me il maggiore dei problemi resta sempre l'individuazione dei pericoli legati alla criminalità locale, qui dove vivi oramai sei più informate e attento oltre a saper meglio individuare i pericoli e starne alla larga, li in quei posti all'apparenza attrattivi ci puoi cascare dentro con un topo nella tagliola senza alcuna possibilità di difesa.
davidebaroni
Messaggio: #16
QUOTE(sarogriso @ May 10 2022, 03:00 PM) *
Non vorrei essere troppo diffidente ma credo che per me il maggiore dei problemi resta sempre l'individuazione dei pericoli legati alla criminalità locale, qui dove vivi oramai sei più informate e attento oltre a saper meglio individuare i pericoli e starne alla larga, li in quei posti all'apparenza attrattivi ci puoi cascare dentro con un topo nella tagliola senza alcuna possibilità di difesa.

Non sono d'accordo, Saro. O meglio, sì, in certi casi, a cui ho anche accennato: se vai a vivere in un posto dove girano molti turisti e/o stranieri, sono d'accordo con te. Ma nei posti un po' "spersi", starei molto più tranquillo lì che qui. Giusto ora stavo parlando con il mio padrone di casa, qui in strada, ed è arrivato un ragazzo che abita 50 m più in là a chiedere se avessimo sentito qualcosa, stamattina, perché sono andati a rubargli in casa. E qui è un posto ESTREMAMENTE tranquillo. Nella campagna Thailandese dove sono andato a fare il contadino volontario questo problema non si pone nemmeno. Idem in Amazzonia... Fuori dai centri abitati, almeno. biggrin.gif
Certo, sono posti in cui la vita ha un valore diverso, e devi esserci preparato, così come devi imparare a stare all'occhio. Ma non è che Milano, per dire, o anche solo Modena o Bologna, siano diverse, da questo punto di vista... Si impara a fare attenzione. smile.gif
alcarbo
Messaggio: #17
Grazie dei contributi.
E' solo per sognare.
Tanto stiamo a casa.
 
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