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[SOFTWARE] - Adobe RGB 1998 oppure sRGB ?
Scelta ideale per la stampa chimica...
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Chagans
Messaggio: #51
QUOTE(Matteo Barducci @ Jul 17 2005, 11:09 PM)
QUOTE(Chagans @ Jul 17 2005, 08:53 PM)
Personalmente ho deciso di lasciare tutto in impostazione sRGB per quanto riguarda scatto (comunque in raw) ed impostazioni di default dei vari programmi e salvare in spazio Adobe solo per fotoritocco ed invio al laboratorio (farò comunque delle prove per evidenziare le differenze)


Così facendo seghi inevitabilmente tutte le sfumature che rimangono fuori dallo spazio sRGB, e che invece sono contemplate in quello Adobe. Mentre nei files RAW l'assegnazione dello spazio colore è solo un tag(non così nel .jpg), quando apri il file in un programma impostato con un determinato spazio di lavoro cominci a lavorare solo sulle sfumature contemplate in quest'ultimo. Si possono cambiare senza danni i tag solo in fase di apertura(siccome sto sperimentando il ProPhoto RGB, uso Adobe Camera per importare i RAW assegnando loro questo spazio colore, in mancanza di una impostazione in fase di scatto), ma quando si cominicia a "smanettarci" bisognerebbe posizionarsi nello spazio più ampio possibile. Quindi secondo me in definitiva:

Stampa Fine Art -

1) Scatto in RAW e Adobe
2) Lavoro in Adobe o ProPhoto
3) Adobe o ProPhoto per la stampa inkjet con stampanti hig end, Adobe per quella lab fine art

Stampa standard
1) Scatto in RAW e SYCC

Web o reportage -
1)Scatto in .jpeg e sRGB
*



Si, si...adesso ho ben chiaro questo aspetto.

Ma le mie sono esigenze da semplice fotoamatore che stampa (e fotoritocca) giusto qualche ingrandimento dei migliori scatti, e ritengo sia sufficiente utilizzare l'adobe saltuariamente e mantenere invece la massima compatibilità per la maggior parte delle foto che non verranno mai stampate ma semplicemente visualizzate a pc e/o diffuse ad altri.

Da quando ho 2 bambini piccoli, il tempo per la fotografia è poco, per i viaggi ancor meno ed il 95% degli scatti è dedicato a loro...

Mi pare che sia comunque assodato che se scatti in raw(come ho deciso di fare comunque in ogni occasione) il problema della scelta dello spazio colore è sempre modificabile a posteriori, e quindi in realtà non si preclude nulla in termini di potenzialità.

Grazie ancora a tutti dei preziosi suggerimenti. smile.gif
Michelangelo Serra
Messaggio: #52
QUOTE
Conversioni e intenti di rendering
 
 

Il workflow corretto di una prova di stampa basata sullo standard ICC consiste di due conversioni di colore. La prima conversione è la seguente:

    * profilo di origine: quello assegnato all'immagine da stampare;
    * profilo di destinazione; quello della stampante finale A;
    * intento di rendering: solitamente colorimetrico relativo, talvolta percettivo.

A questo punto i colori dell'immagine sono stati convertiti nei colori della stampante finale. Ora è necessario simulare questi colori mediante quelli della periferica sulla quale viene fatta la prova di stampa, con una seconda conversione:

    * profilo di origine: quello della stampante finale A;
    * profilo di destinazione: quello della periferica di prova B (monitor o stampante);
    * intento di rendering: colorimetrico relativo o assoluto

Se si usa un rendering colorimetrico assoluto si ha una corrispondenza colorimetricamente esatta, cioè i colori della stampante A, bianco compreso, vengono esattamente ricreati sulla periferica B.

Se si usa un rendering colorimetrico relativo, il bianco della stampante A non viene ricreato sulla periferica B, viene invece utilizzato il bianco di questa periferica. Anche tutti gli


questo è una parte tratta dal sito di Boscarol, leggendoquanto sopra descritto, mi sorge un dubbio.
In questa fase Boscarol asserisce se non ho capito male che la prima conversione va fatta convertendo il profilo di origine, cioè quello assegnato dalla macchina in fase di scatto o in NC se si lavora in RAW, a quello di stampa (Dovrebbe essere quello fornito dai Lab) adoperando nel nostro caso l'intento percettivo.

Una volta fatto ciò si deve simulare la stampa tramite la prova a monitor .
hmmm.gif
Ora, se ho ben compreso, la conversione del file originale a quello di gamut di stampa dovrebbe essere molto più restrittivo dello stesso Srgb o sbaglio?
hmmm.gif
é corretto quindi tenere conto del flusso di lavoro come detto durante il Post, cioè

1 scatto in adobe
2 elaborazione in adobe
3 prova stampa a monitor
4 ultime regolazioni e Conversione del profilo adobe in quello della carta di Stampa

o conviene
1 convertire direttamente il file di origine in quello di stampa ottimizzando l'immaggine sui valori rilevati dall'ultimo Valore?

attendo un ulteriore chiarimento su quanto esposto hmmm.gif hmmm.gif
Michelangelo Serra
Messaggio: #53
QUOTE
o conviene
1 convertire direttamente il file di origine in quello di stampa ottimizzando l'immaggine sui valori rilevati dall'ultimo Valore?


piccolo errore Dall'ultimo profilo, giusto per essere chiari
giobas
Messaggio: #54
QUOTE(Pesante @ Jul 1 2005, 12:07 AM)
Assolutamente NO,

vai tranquillo (se così si può dire con i LAB.....)

Gli spazi colore forniti da Nikon con i nomi riportati sono matematicamente gli stessi di quelli offerti da Adobe con l'Adobe 1998 ed il sRGB IEC61966-2.1.

Michele Pesante
*




aiuto per favore:
ho la D70 con spazio colore impostato su adobe 1998, aprendo con adobe PS un file RAW, dopo aperto controllo lo spazio colore e esso risulta adobe 1998, se invece apro un file scattato in JPEG fine pur essendo la D70 sempre impostata su spazio colore 2 (ADOBE 1998) controllando in PS lo spazio colore esso risulta NIKON ADOBE RGB 4.0.0.3000.
E' NORMALE TUTTO CIO'??? quest'ultimo spazio colore e' uguale all' ADOBE 1998???
GRAZIE
Pesante
Messaggio: #55
Come già detto: vai tranquillo, gli spazi colore in questione sono eguali.
Michele Pesante
marco345-d200
Messaggio: #56
hmmm.gif salve siccome è da pochissimo tempo che ho una d70s riassumendo com'è la sequenza diciamo giusta per poi portare le foto a stampare?

ho letto tutta questa discussione e mi pare di aver capito che bisogna impostare la macchina su sRGB ma la d70 offre modo I o modo III quel'è quello giusto tanto x cominciare? e poi la corretta sequenza di operazioni per portare il file in jpeg per poter essere portato a stampare

grazie.gif grazie.gif grazie.gif
marco345-d200
Messaggio: #57
non mi risponde nessuno?? hmmm.gif hmmm.gif hmmm.gif
brusa69
Messaggio: #58
Innanzitutto la D70(s) non e' vero che ha solo i profili I e III, ma ha anche il II (Adobe RGB) che e' quello da preferire.

Ti dico come faccio io :
- D70 spazio II
- Salvataggio in NEF
- Capture settato con profilo AdobeRGB ( sistemo i NEF, li salvo e esporto in TIFF )
- Photoshop in Adobe RGB ( TIFF o conversione a JPG )

Generalmente il mio file finale avrà lo spazio CONVERITO in sRGB in quanto:
- Se visti a web o su altri pc e' meglio che i files siano sRGB
- Se stampati dipende dal lab, alcuni accettano files con profilo Adobe, invece tutti accettano sRGB.

Se al posto del modo II (preferibile) deciderai di usare nella D70 gli spazi colore I o III dovrai impostare Capture/Photoshop (o quanto usi x editing) non piu' in Adobe RGB ma sRGB.

Leggi anche qui

ciao

Messaggio modificato da brusa69 il Sep 12 2005, 02:11 PM
domenico marciano
Messaggio: #59
QUOTE(brusa69 @ Sep 12 2005, 03:10 PM)
Innanzitutto la D70(s) non e' vero che ha solo i profili I e III, ma ha anche il II (Adobe RGB) che e' quello da preferire.

Ti dico come faccio io :
- D70 spazio II
- Salvataggio in NEF
- Capture settato con profilo AdobeRGB ( sistemo i NEF, li salvo e esporto in TIFF )
- Photoshop in Adobe RGB ( TIFF o conversione a JPG )

Generalmente il mio file finale avrà lo spazio CONVERITO in sRGB in quanto:
- Se visti a web o su altri pc e' meglio che i files siano sRGB
- Se stampati dipende dal lab, alcuni accettano files con profilo Adobe, invece tutti accettano sRGB.

Se al posto del modo II (preferibile) deciderai di usare nella D70 gli spazi colore I o III dovrai impostare Capture/Photoshop (o quanto usi x editing) non piu' in Adobe RGB ma sRGB.

Leggi anche qui

ciao
*


Non sono proprio d'accordo con te se il tuo finale e' l'SRGB perche' non fai tutto l'iter in quel modo?
Diverso e' se il lab mi tratta i file anche in Adobe allora a questo punto faccio tutto con quel profilo.
brusa69
Messaggio: #60
QUOTE(domenico marciano @ Sep 12 2005, 03:29 PM)
Non sono proprio d'accordo con te  se il tuo finale e' l'SRGB perche' non fai tutto l'iter in quel modo? Diverso e' se il lab mi tratta i file anche in Adobe allora a questo punto faccio tutto con quel profilo.

Tengo il II proprio perche' a volte mi servo di alcuni lab che supportano AdobeRGB, altre volte invece no. Per cui preferisco avere la doppia possibilità.

E poi dal manuale della D70 circa lo spazio II :
" Questo spazio colore esprime un gamut di colori piu' ampio dell' sRGB,
consigliandone l'utilizzo per le immagini che verranno processate e
ritoccate " ( ho il pdf inglese la traduzione e' approssimata ...)

Anche se a volte mi comporta un passaggio in piu', io preferisco il II.

marco345-d200
Messaggio: #61
Intanto grazie x le risposte so che non è la prima volta che ripetete queste cose cmq mi sono letto tutta la discussione, il fatto è che io sono veramente agli inizi sopratutto x quanto riguarda rittocare le foto usare i software trasformarle nel formato adatto x la stampa ecc cosa che mi sembra molto piu complicata che fare foto!!! hmmm.gif

in ogni caso x rispondere a brusa so certo che c'è anche il modo II ma io mi riferivo ai profili sRGB mi sembra di aver capito che anche tu alla fine preferisci e ottieni il sRGB allora se il risultato deve essere cosi (poi in seguito farò altri esperimenti ,intanto vorrei iniziare a fare qualcosa e a capirci) è meglio che usi I o III? e poi hai scritto che esporti in TIFF xche? al lab devo portare i jpeg no?
So che quello che dico potrebbe risultare banale ecc ma devo ancora capirci un po

ti ringrazio in anticipo grazie.gif
coli333
Nikonista
Messaggio: #62
beh... che dire.Grazie a Pesante e a Maio per la qualita' delle informazioni che a me personalmente hanno permesso di sciogliere(ma penso a molti) un dubbio che avevo da tempo.
Conoscevo gia' le doti e la preparazione dell'ing. Maio non solo per aver letto il suo bel libro ma anche perche' seguo con piacere ed interesse tutti gli interventi,
sempre a proposito e ricchi di contenuti, che dispensa a questo forum.
Non conoscevo invece il sig. Pesante(omeglio conosco la sua curva)anche perche'e' da circa un anno che seguo il forum e non avevo avuto il piacere di leggere un suo intervento.
Gli faccio i miei complimenti e lo ringrazio per la sua spiegazione chiara ed esaustiva

Giorgio
Aleseli
Messaggio: #63
Osservazioni
---------------

Ho seguito la discussione da quando è iniziata senza mai intervenire, assorbendo i concetti espressi da tutti gli utenti ed in particolare dal Sig. Michele Pesante e dall'Ing.re Di Maio.
Devo dire che sono stati molto utili per comprendere il miglior modo di gestire una fotografia da far poi stampare ad un service. A me in particolare interessava la stampa su chimico.
In questi ultimi mesi ho girato diversi laboratori e alla fine ho trovato quello che più o meno faceva per me: foto in RAW - modo colore RGB (II) - monitor calibrato via hardware - post-produzione in Capture - salvataggio in TIFF RGB a 8/16 bit da capture - prova colore in photoshop ed eventuali ritocchi - stampa finale su QSS a parametri zero. Risultato, almeno apparente, soddisfacente.

Poi, l'imprevisto.

Sabato mi ritrovo a scattare ad un matrimonio ed incontro, guarda un pò, un fotografo-stampatore con un'esperienza ventennale. Bene, penso, adesso nei momenti di pausa vado a fargli qualche domanda per avere una conferma su ciò che già conosco e magari riesco anche ad apprendere magari qualcosa di nuovo.

Detto fatto... risultato: idee confuse e certezze che non sono più tali!

Riporto il contenuto delle sue affermazioni:

"... se stampi su un QSS (non cito il modello e la marca... costo comunque sui 150.000 euro) sappi che il file TIFF che porti verrà convertito dalla macchina di stampa in JPG. Sappi inoltre che i QSS utilizzano una tecnologia laser per il digitale, quindi non c'è alcun procedimento chimico. Inoltre, la risoluzione che ti richiedono, 300 dpi, non serve a nulla perché tanto la macchina non arriva a 'prendere' quella risoluzione...".

Poi la discussione è andata avanti, ma sinceramente non ho capito quello che mi veniva detto perché lo stampatore-fotografo si è spinto troppo sul tecnico.
Comunque sia, è riuscito a farmi venire qualche dubbio sulla procedura che utilizzo e mi riferisco a quella di stampa.

Morale della favola non serve a nulla mandare un file ad alta risoluzione (300 dpi) al lab? Tantomeno non serve a nulla convertirlo in TIFF perché tanto il LAB non è in grado di leggere quelle informazioni e comunque sia alla fine, prima ancora della stampa, viene convertito in JPG?
Infine, il procedimento che pensavo fosse chimico come le pellicole, in realtà è laser (se così fosse, poco importa. E' tanto per saperlo.)?

Ovviamente per poter operare al meglio in post-produzione, so che si scatta in RAW ed eventualmente si elabora il file in TIFF (se si lavora in photoshop) per non perdere informazioni ed avere un controllo completo sulla fotografia. Ma per quanto riguarda la stampa finale a questo punto mi chiedo a cosa serva fornire file enormi, se alla fine la macchina non arriva a quella risoluzione e oltrettutto converte in JPG?
Se fosse vera questa asserzione, allora converrebbe salvare ad una risoluzione minore, magari salvando il file in JPG direttamente e non sprecare così tanto spazio sulle memorie di massa, CD o DVD che siano.

Ultima affermazione, non mia ma dello stampatore-fotografo: "... io scatto in JPG, tanto non ho bisogno di post-elaborare perché controllo subito se lo scatto è venuto bene...".
Aggiungo io, sarà bravo come fotografo, anzi perfetto, e quindi riuscirà a prendere l'esposizione in modo ineccepibile, compreso il bilanciamento del bianco, la saturazione dei colori, la nitidezza, il contrasto e via dicendo. Meglio per lui!

Sinceramente se queste affermazioni le avesse fatte una persona qualunque, neanche gli avrei dato peso.
In questo caso, mi sono informato e mi sembra di aver capito che effettivamente l'anonimo in questione è un'autorità nel campo.
Che dire... sarà vero?

Grazie per l'attenzione!


Alex
marco345-d200
Messaggio: #64
ciao a tutti be si anche io dopo aver letto questa discussione aver parlato di persona con diversi fotografi diversi laboratori sono confuso piu che mai (vedi anche mio post "prime stampe digitali"prime stampe digitali

chi dice una cosa chi l'altra cmq piu o meno tutti concordano sul mio procedimento cioe scatto in nef trasf in jpg in max risoluzione e porto a stampare (per la verita ho portato una sola volta con risultati nonmolto soddisfacenti retinatura di fondo particolari pixellati ecc). Un lab mi ha detto che loro stampano con stampante a sublimazione è forse meglio delle altre? andro a provare, cmq mi chiedo serve davvero allora scattare in nef a parte i vantaggi della post produzione se poi cmq ottengo un file relativamente piccolo e i lab non riescono a stampare con risoluzione di 300 dpi? o forse sarebbe meglio scattare direttamente in jpg senza tante storie e poi in un file di 3, 3.5 MB resta la qualita di una foto scattata con una reflex digitale?

ciao e graize a tutti

grazie.gif grazie.gif
domenico marciano
Messaggio: #65
QUOTE(Aleseli @ Sep 26 2005, 11:29 AM)
Osservazioni
---------------

Ho seguito la discussione da quando è iniziata senza mai intervenire, assorbendo i concetti espressi da tutti gli utenti ed in particolare dal Sig. Michele Pesante e dall'Ing.re Di Maio.
Devo dire che sono stati molto utili per comprendere il miglior modo di gestire una fotografia da far poi stampare ad un service. A me in particolare interessava la stampa su chimico.
In questi ultimi mesi ho girato diversi laboratori e alla fine ho trovato quello che più o meno faceva per me: foto in RAW - modo colore RGB (II) - monitor calibrato via hardware - post-produzione in Capture - salvataggio in TIFF RGB a 8/16 bit da capture - prova colore in photoshop ed eventuali ritocchi - stampa finale su QSS a parametri zero. Risultato, almeno apparente, soddisfacente.

Poi, l'imprevisto.

Sabato mi ritrovo a scattare ad un matrimonio ed incontro, guarda un pò, un fotografo-stampatore con un'esperienza ventennale. Bene, penso, adesso nei momenti di pausa vado a fargli qualche domanda per avere una conferma su ciò che già conosco e magari riesco anche ad apprendere magari qualcosa di nuovo.

Detto fatto... risultato: idee confuse e certezze che non sono più tali!

Riporto il contenuto delle sue affermazioni:

"... se stampi su un QSS (non cito il modello e la marca... costo comunque sui 150.000 euro) sappi che il file TIFF che porti verrà convertito dalla macchina di stampa in JPG. Sappi inoltre che i QSS utilizzano una tecnologia laser per il digitale, quindi non c'è alcun procedimento chimico. Inoltre, la risoluzione che ti richiedono, 300 dpi, non serve a nulla perché tanto la macchina non arriva a 'prendere' quella risoluzione...".

Poi la discussione è andata avanti, ma sinceramente non ho capito quello che mi veniva detto perché lo stampatore-fotografo si è spinto troppo sul tecnico.
Comunque sia, è riuscito a farmi venire qualche dubbio sulla procedura che utilizzo e mi riferisco a quella di stampa.

Morale della favola non serve a nulla mandare un file ad alta risoluzione (300 dpi) al lab? Tantomeno non serve a nulla convertirlo in TIFF perché tanto il LAB non è in grado di leggere quelle informazioni e comunque sia alla fine, prima ancora della stampa, viene convertito in JPG?
Infine, il procedimento che pensavo fosse chimico come le pellicole, in realtà è laser (se così fosse, poco importa. E' tanto per saperlo.)?

Ovviamente per poter operare al meglio in post-produzione, so che si scatta in RAW ed eventualmente si elabora il file in TIFF (se si lavora in photoshop) per non perdere informazioni ed avere un controllo completo sulla fotografia. Ma per quanto riguarda la stampa finale a questo punto mi chiedo a cosa serva fornire file enormi, se alla fine la macchina non arriva a quella risoluzione e oltrettutto converte in JPG?
Se fosse vera questa asserzione, allora converrebbe salvare ad una risoluzione minore, magari salvando il file in JPG direttamente e non sprecare così tanto spazio sulle memorie di massa, CD o DVD che siano.

Ultima affermazione, non mia ma dello stampatore-fotografo: "... io scatto in JPG, tanto non ho bisogno di post-elaborare perché controllo subito se lo scatto è venuto bene...".
Aggiungo io, sarà bravo come fotografo, anzi perfetto, e quindi riuscirà a prendere l'esposizione in modo ineccepibile, compreso il bilanciamento del bianco, la saturazione dei colori, la nitidezza, il contrasto e via dicendo. Meglio per lui!

Sinceramente se queste affermazioni le avesse fatte una persona qualunque, neanche gli avrei dato peso.
In questo caso, mi sono informato e mi sembra di aver capito che effettivamente l'anonimo in questione è un'autorità nel campo.
Che dire... sarà vero?

Grazie per l'attenzione!


Alex
*



Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.
Aleseli
Messaggio: #66
QUOTE(domenico marciano @ Sep 26 2005, 02:36 PM)
Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.


Sinceramente non so che dire. Ripeto, non lo avrei preso in considerazione se fosse stato uno qualunque. E' un fotografo e, soprattutto, è uno stampatore con macchinari propri.
Un ragionevole dubbio difatti mi rimane, anche se la cosa può sembrare assurda.


Alex
Pesante
Messaggio: #67
Quello che dice "l'esperto del caso" nasconde mezze verità:
- la stampa "chimica" viene detta così perchè il processo di sviluppo della carta fotografica non è nè più ne meno quello della tradizionale stampa fotografica "sviluppo-sbianca-fissaggio e lavaggio).
Oserei dire che la stampa digitale è comunque "analogica" nel senso che nella stampa tradizionale è la luce che passa attraverso l'obiettivo dell'ingranditore ad impressionare lo strato sensibile della carta fotografica, nella stampa digitale è il laser (quindi luce con diverse frequenze) ad impressionare "punto per punto" lo strato sensibile della carta fotografica. Digitale quindi ma "convertita" in analogico per poter divenire "visibile". (Digitale è numerico quindi solo "decifrabile" e non visibile tranne che "convertito" in analogico in qualche maniera ((monitor, stampa, ecc....).

- Il fatto che alcuni QSS o minilab digitali trattino le immagini convertendole in JPEG ed in alcuni casi abbassamdogli la risoluzione è purtroppo cosa vera, anzi, per esperienza personale posso garantirvi che lo fanno anche alcuni LAB cosidetti Professionali........ non voglio aggiungere altro a quanto già detto mille volte al riguardo.

- Il fatto che se uno scatto fotografico è ben realizzato e se non necessità di fotoritocco creativo possa essere stampato con risultati soddisfacenti è cosa più che vera, a patto che il Lab tratti le nostre immagini con una corretta gestione colore e che i parametri di stampa siano sempre sotto controllo. E' ovvio che se vogliamo "reinterpretare" il nostro scatto, come è giusto che sia del resto, il discorso non tiene.

Un saluto.
Michele Pesante
marcelus
Messaggio: #68
*

[/quote]

Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.
*

[/quote]


ti inviterei a vedere le foto del mio matrimonio.

nikon d1x, file jpg, profilo colore sRGB.
e posso assicurarti che il fotografo non è stupido nè ignorante...e le sue foto fanno vergognare molti "colleghi".

se di post produzione non ne hai grande necessità, xchè scatti bene prima, lavorare un jpg è molto + pratico, e nelle dimensioni di stampa delle foto di matrimonio, vorrei vedere quanti riconoscono la differenza con un raw.

e aggiungo io: se le foto me le deve convertire il laboratorio, meglio che lo faccia io, almeno so cosa dovrebbe essere stampato.

Aleseli
Messaggio: #69
[quote=domenico marciano,Sep 26 2005, 02:36 PM]

Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.
[/quote]


[quote=Pesante,Oct 3 2005, 12:54 PM]
Quello che dice "l'esperto del caso" nasconde mezze verità:
- la stampa "chimica" viene detta così perchè il processo di sviluppo della carta fotografica non è nè più ne meno quello della tradizionale stampa fotografica "sviluppo-sbianca-fissaggio e lavaggio).
Oserei dire che la stampa digitale è comunque "analogica" nel senso che nella stampa tradizionale è la luce che passa attraverso l'obiettivo dell'ingranditore ad impressionare lo strato sensibile della carta fotografica, nella stampa digitale è il laser (quindi luce con diverse frequenze) ad impressionare "punto per punto" lo strato sensibile della carta fotografica. Digitale quindi ma "convertita" in analogico per poter divenire "visibile". (Digitale è numerico quindi solo "decifrabile" e non visibile tranne che "convertito" in analogico in qualche maniera ((monitor, stampa, ecc....).

- Il fatto che alcuni QSS o minilab digitali trattino le immagini convertendole in JPEG ed in alcuni casi abbassamdogli la risoluzione è purtroppo cosa vera, anzi, per esperienza personale posso garantirvi che lo fanno anche alcuni LAB cosidetti Professionali........ non voglio aggiungere altro a quanto già detto mille volte al riguardo.

- Il fatto che se uno scatto fotografico è ben realizzato e se non necessità di fotoritocco creativo possa essere stampato con risultati soddisfacenti è cosa più che vera, a patto che il Lab tratti le nostre immagini con una corretta gestione colore e che i parametri di stampa siano sempre sotto controllo. E' ovvio che se vogliamo "reinterpretare" il nostro scatto, come è giusto che sia del resto, il discorso non tiene.

Un saluto.
Michele Pesante
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[quote=marcelusfire@tin.it,Oct 4 2005, 01:26 AM]
*

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Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.
*

[/quote]


ti inviterei a vedere le foto del mio matrimonio.

nikon d1x, file jpg, profilo colore sRGB.
e posso assicurarti che il fotografo non è stupido nè ignorante...e le sue foto fanno vergognare molti "colleghi".

se di post produzione non ne hai grande necessità, xchè scatti bene prima, lavorare un jpg è molto + pratico, e nelle dimensioni di stampa delle foto di matrimonio, vorrei vedere quanti riconoscono la differenza con un raw.

e aggiungo io: se le foto me le deve convertire il laboratorio, meglio che lo faccia io, almeno so cosa dovrebbe essere stampato.
*

[/quote]


L'intervento del Sig. Pesante è stato chiaro.
Però potrei chiedergli di chiarire meglio il concetto, anche indicando un link all'interno del forum, di laboratori che convertono file in JPG abbassando anche la risoluzione? Che vantaggio ne traggono, fermo restando che il minilab in questione sia 'predisposto' per poter stampare in alta risoluzione? Non capisco...
Infine, esistono macchine che arrivano a coprire risoluzioni di 300/400 dpi?
Una curiosità infine per quanto riguarda il B/W: prima di mandarlo in stampa lavoro con il colore e di seguito con il B/W, convertendolo infine in scala di grigi. Sarebbe forse meglio che lo facesse il LAB, come già gli ho visto fare, oppure continuo come ho sempre fatto?
Grazie eventualmente al Sig. Pesante.


Replico anche a marcelusfire.
La cosa che dici è quella in fin dei conti viene ripetuta da diversi fotografi anche professionisti, per cui a questo non mi sorprende più che esista questa scuola di pensiero.
Di certo se scatti bene non hai bisogno di molte migliorie in post-produzione. Ovvio.
Però se confronto a vista, davanti al monitor s'intende, 2 file identici (stesso scatto) in RAW e JPG mi accorgo delle notevoli differenze tra i due!
Perdonami, ma come fai a dire che è la stessa cosa???
Non ti accorgi che il JPG appare slavato e privo di dettagli? Dimmi... la cosa mi incuriosisce!
Se poi mi rispondi che nessuno è in grado di riconoscere un JPG da un RAW, senza un confronto a video, sono d'accordo, ma questo è ovvio. Tu saresti capace di riconoscere due bianchi, senza alcun confronto, e distinguere quale dei due sia diverso dall'altro? Chiaramente l'occhio si abitua immediatamente al colore e un bianco che in realtà non è tale, magari è un grigietto, appare tale. Così una fotografia: se non vedi la bella copia della stessa, la brutta copia diviene bella perché non ha termini di confronto! E ripeto... tutto ciò mi sembra ovvio.

La mia domanda in realtà si riferiva alla STAMPA: può un ottimo QSS o altro arrivare a coprire la risoluzione di un file così grande?

Un saluto a tutti.

Alex
Pesante
Messaggio: #70
Con la quantità di Lab in giro per l'Italia sarebbe assurdo (e anche scorretto) poter fare un elenco di LAB secondo le tue richieste. L'ideale è poter instaurare un rapporto personale con il tecnico di laboratorio in modo da poter avere dallo stesso le indicazioni necessarie all'ottenimento della massima qualità possibile.

La scelta dei jpeg in stampa la maggior parte dei Lab la fà per velocizzare enormemente la "coda di stampa", in pratica vi è un RIP (software) che provvede all'invio in stampa dei file in sequenza, nel formato di stampa richiesto.

Personalmente, sulla questione della differenza qualitativa di uno scatto jpeg ed uno RAW sono dell'idea che la differenza in alcuni casi possa essere minima (non inesistente), ma se parliamo di immagini ricche di dettaglio, in genere con i grandangoli, il discorso non deve neanche essere affrontato. Per le dimensioni di stampa inoltre, chi ha detto mai che una foto stampa in 30x40, un giorno il nostro cliente o noi stessi non avessimo il desiderio di stamparlo 70x100 o oltre?????
Un saluto.
Michele Pesante
marcelus
Messaggio: #71
rispondo.

io ho smesso di valutare le foto a monitor.
se la foto è fatta x essere stampata preferisco confrontare le stampe, e li, almeno a mio parere, molte differenze svaniscono o si attenuano.

che poi sia meglio avere il file della qualità migliore, questo è quanto mai assodato, ma non esclude ottimi risultati anche con file "peggiori".

a tal proposito alla parete di casa è appesa una stampa 35*100 cm eseguita da un crop di un file jpg eseguito con compatta 3 mpx, ti invito a vederlo!!!

ho stampato le mie prime digitali sotto costrizione ( di mia moglie), provando diversi lab e servizi, spesso con risultati disastrosi.
alla fine ho chiesto al mio lab di fiducia (pellicole) quali caratteristiche dovesse avere il file x la stampa e la risposta è stata: " jpg migliore qualità, spazio colore sRGB, 8 bit". quindi io riprendo raw, adobe, 12bit e poi converto quelle da stampare. i risultati sono ottimi, e io ho sempre il file con caratteristiche migliori.

poi i gusti personali sono molto diversi...e qui non c'è file che tenga.
grazie
Aleseli
Messaggio: #72
Concordo pienamente con quanto detto dal Sig. Pesante.
Per quanto riguarda la stampa sRGB a 8 bit in JPG anche io non aggiungo altro.
Alla fine, mi sembra anche giusto, ognuno opera nel modo che ritiene più oppurtuno e adeguato alle proprie esigenze.
Se però il discorso va ad infrangersi contro criteri cosiddetti scientifici, allora certamente la cosa cambia aspetto e la soggettività rimane tale... e lascia il tempo che trova.
Saluti.

Alex
Marvin
Messaggio: #73
Ho però notato che in alcuni scatti l'immagine vista a monitor con profilo RGB sia migliore della stessa in Adobe RGB.

Mi spiego: Nelle 2 foto allegate potete notare come i toni scuri vengano come compressi in un pesante scuro che nasconde i dettagli delle ombre. Se lo aprite con PS notate anche come il grafico si comprime e forse elimina i toni più scuri.

La foto è stata scattata in RAW. Una convertita in RGB e una in Adobe 1998.

Cosa ne pensate? E' il mio monitor o i miei occhi che non vedono più i dettagli delle ombre o il profilo Adobe RGB ha "tagliato" i toni scuri appiattendo le ombre?

File allegati
File Allegato  DSC_4435_modo_Ia.jpg ( 35.46k ) Numero di download: 736
File Allegato  DSC_4435_modo_II_Adobe_1998.jpg ( 36.89k ) Numero di download: 688
 
mc0676
Messaggio: #74
QUOTE(Marvin @ Oct 26 2005, 02:43 PM)
Ho però notato che in alcuni scatti l'immagine vista a monitor con profilo RGB sia migliore della stessa in Adobe RGB.

Mi spiego: Nelle 2 foto allegate potete notare come i toni scuri vengano come compressi in un pesante scuro che nasconde i dettagli delle ombre. Se lo aprite con PS notate anche come il grafico si comprime e forse elimina i toni più scuri.

La foto è stata scattata in RAW. Una convertita in RGB e una in Adobe 1998.

Cosa ne pensate? E' il mio monitor o i miei occhi che non vedono più i dettagli delle ombre o il profilo Adobe RGB ha "tagliato" i toni scuri appiattendo le ombre?
*



Anche a me succede qualcosa del genere: il modo colore II è come se applicasse una sorta di "maschera" di contrasto. Cmq sia i colori risultato + vivi rispetto al modo I e III.

E circa la discussione posso dire la mia: anche io in NC o PS vedevo i colori (lavorando in NEF con modo colore II e poi convertendo in JPG max qualità mantenendo l'ADOBERGB) belli vivi, mentre con XNView (o windows) vedendo il tutto come dire, un pò "spento".
Allora la prima volta, ignorante e capone, mi dissi sai che faccio ... saturo un bel pò e cosi in XNView o windows vedo i colori + vivi.
In effetti qualcosa ottenni ma la vera sorpresa arrivo con la prima stampa ... colori saturi all'impossibile, foto e colori che sembravano quasi finti.
Alla fine ho realizzato che a monitor (il mio, ovvio) se vedo un colore e a monitor risulta "giusto" allora in stampa verrà leggermente saturato.
Infatti se vede che manca proprio tanta saturazione ne aggiungo, ma stando cauto.
Magari se trovassi un modo per calibrare il mio bastardo monitor forse mi risparmierei sti lavori.
Cmq ecco una foto di quelle che arrivo e che sembrava finta, come vi sembra a monitor (apritela anche con PS).

File allegati
File Allegato  Calabria_2005_002.jpg ( 166.97k ) Numero di download: 575
 
Marvin
Messaggio: #75
Troppo satura decisamente! Attento perchè solamente Nikon View, Picture Project, e Photoshop (tra i programmi più usati) aprono il file utilizzando lo spazio colore che tu gli hai dato. Le altre anteprime di windows vedono il file ma senza tenere conto dello spazio colore. In SRGB vedi poco la differenza perchè è uno spazio colore simile a quello di windows, mentre quando usi Adobe RGB lo spazio colore è molto diverso e noti la differenza. Attenzione ad imostare tutti gli spazi colori corretti tra i vari programmi che usi ad aprire le tue foto.

Ciao ciao
 
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