I duplicatori di focale o TeleConverter hanno un compito ben preciso nella galassia delle ottiche.
Ad essi spesso si è attribuito il compito di essere una sorta di supertele dei poveri... grave errore di valutazione.
In realtà l'utilizzo dei TC ha senso solo se il potere risolvente dall'ottica su cui si "montano" è superiore alla risoluzione linee/mm della pellicola che si usa.
Ciò vuol dire che utilizzare un TC su un'ottica poco valida significa spalmare l'immagine su una superficie più ampia senza peraltro rilevare nuovi dettagli nella foto prodotta: il risultato potrebbe essere simile, comunque non superiore, al risultato che si avrebbe facendo un ingrandimento in fase di stampa o nel caso del digitale, fare una interpolazione
Se invece, al contrario, l’obiettivo utilizzato genera una immagine sulla pellicola con risoluzione spaziale superiore a quella registrabile sul supporto l’uso del TC può permettere, sacrificando ovviamente la parte esterna dell’immagine, di rilevare quei dettagli che da sola la pellicola (o il sensore) nasconderebbero non riuscendo a registrare.
Il fattore di in gradimento utilizzabile è direttamente proporzionale al potere risolvente dell’obbiettivo usato: ottiche con BUONA definizione 1.4x/1.5x, ottiche con OTTIMA definizione anche 2.0x.
La scarsa luminosità dell’ottica usata non ha la stessa importanza, al fine del risultato, che ha il potere risolvente, infatti essa principalmente sviluppa due problemi che creano difficoltà nell’uso dei TC, ma che certo non ne impediscono l’utilizzo:
1) la luminosità scarsa può principalmente causare il cattivo o in alcuni casi, il mancato funzionamento dell’AF, però si può sempre focheggiare a mano.
2) I tempi di scatto si possono allungare, ma in caso di soggetti non particolarmente veloci e grazie l’uso del treppiede il problema si può aggirare mantenendo invariata l’efficienza del duplicatore di focale.
Certo rimane comunque più facile e proficuo utilizzare obiettivi luminosi che, tra l’altro, normalmente corrispondono a obiettivi in grado di sviluppare un potere risolvente maggiore, quindi più adatti all’utilizzo dei TC.
Concludendo i moltiplicatori di focali, in particolare quelli più spinti, non possono produrre nessun miglioramento se utilizzati con ottiche non in grado di superare il potere risolvente delle pellicole/sensori utilizzate/i per registrare l’immagine.
Essi possono essere utilizzati in accoppiata con ottiche particolarmente valide e non per allungare focali di obiettivi ordinari.
Ma con ottiche veramente di qualità sono realmente in grado di rilevare particolari che altrimenti andrebbero persi.
Allego alla spiegazione una immagine che potrebbe meglio chiarire perché e quando usare i moltiplicatori di focale.
Ad essi spesso si è attribuito il compito di essere una sorta di supertele dei poveri... grave errore di valutazione.
In realtà l'utilizzo dei TC ha senso solo se il potere risolvente dall'ottica su cui si "montano" è superiore alla risoluzione linee/mm della pellicola che si usa.
Ciò vuol dire che utilizzare un TC su un'ottica poco valida significa spalmare l'immagine su una superficie più ampia senza peraltro rilevare nuovi dettagli nella foto prodotta: il risultato potrebbe essere simile, comunque non superiore, al risultato che si avrebbe facendo un ingrandimento in fase di stampa o nel caso del digitale, fare una interpolazione
Se invece, al contrario, l’obiettivo utilizzato genera una immagine sulla pellicola con risoluzione spaziale superiore a quella registrabile sul supporto l’uso del TC può permettere, sacrificando ovviamente la parte esterna dell’immagine, di rilevare quei dettagli che da sola la pellicola (o il sensore) nasconderebbero non riuscendo a registrare.
Il fattore di in gradimento utilizzabile è direttamente proporzionale al potere risolvente dell’obbiettivo usato: ottiche con BUONA definizione 1.4x/1.5x, ottiche con OTTIMA definizione anche 2.0x.
La scarsa luminosità dell’ottica usata non ha la stessa importanza, al fine del risultato, che ha il potere risolvente, infatti essa principalmente sviluppa due problemi che creano difficoltà nell’uso dei TC, ma che certo non ne impediscono l’utilizzo:
1) la luminosità scarsa può principalmente causare il cattivo o in alcuni casi, il mancato funzionamento dell’AF, però si può sempre focheggiare a mano.
2) I tempi di scatto si possono allungare, ma in caso di soggetti non particolarmente veloci e grazie l’uso del treppiede il problema si può aggirare mantenendo invariata l’efficienza del duplicatore di focale.
Certo rimane comunque più facile e proficuo utilizzare obiettivi luminosi che, tra l’altro, normalmente corrispondono a obiettivi in grado di sviluppare un potere risolvente maggiore, quindi più adatti all’utilizzo dei TC.
Concludendo i moltiplicatori di focali, in particolare quelli più spinti, non possono produrre nessun miglioramento se utilizzati con ottiche non in grado di superare il potere risolvente delle pellicole/sensori utilizzate/i per registrare l’immagine.
Essi possono essere utilizzati in accoppiata con ottiche particolarmente valide e non per allungare focali di obiettivi ordinari.
Ma con ottiche veramente di qualità sono realmente in grado di rilevare particolari che altrimenti andrebbero persi.
Allego alla spiegazione una immagine che potrebbe meglio chiarire perché e quando usare i moltiplicatori di focale.
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