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Iso Invariance
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Mauro Orlando
Messaggio: #26
QUOTE(giampal @ Feb 3 2019, 01:35 PM) *
...
Riferendomi alla pellicola -elemento sensibile che ha preceduto l’era digitale, di cui ne esistono con varie sensibilità nominali (a prescindere che fossero poi ulteriormente “push processing ” con lo sviluppo), evidentemente dovute ad una diversa dimensione e distribuzione dei sali d’argento sul supporto oltre ad un diverso trattamento chimico degli stessi- posso solo immaginare in forma digitale analoga modalità applicata ai pixel sul sensore.
...

L'equivalente (con moltissimi distinguo) della pellicola più sensibile (sali d'argento a grana più grossa) è un sensore con bassa densità di pixel.
I costruttori di sensori le studiano naturalmente tutte per raccogliere ogni singolo fotone anteponendo micro lenti a i fotositi e usando la luce riflessa dalla parte 'posteriore' del sensore (BSI).
Quindi dal mio punto di vista non ha senso pensare a sensori da 100, 200 o 3200 ISO, perché semplicemente i costruttori di sensori cercheranno di raccogliere la maggior quantità di luce possibile, con i fotositi più piccoli possibile e poi dovranno per forza fare i conti con una più o meno grande amplifucazione dei segnali in gioco.
Forzando sempre i paragoni con la pellicola (anch eio sono dell'idea che non sia troppo il caso):
  • Il sensore con i suoi fotositi di certe dimensioni, di efficienza più o meno alta corrisponde ad una pellicola di determiniata sensibilità (nominale) che non puoi cambiare perché è un parametro costruttivo
  • L'aumento degli ISO in sede di esposizione corrisponde al tiraggio che facevamo della pellicola; il trattamento più aggressivo (tempi e temperature dei bagni di sviluppo) contribuiva ad amplificare l'effetto delle reazioni chimiche innescate dalla luce che aveva colpito la pellicola stessa
  • Il recupero delle ombre in un programam di elaborazione RAW corrisponde alle operazioni che facevamo in camera oscura quando sceglievamo la carta, il tempo di esposizione e ancora la durata dei bagni

Il tema di cui si sta discutendo è seconodo me legato alla capacità di misurare finemente, con grande precisione ed evitando di sovrapporre qualuque segnale spurio (rumore in priomis) piccole quantità di luce che trasformate in segnali elettrici e opportunamente campionati generino numeri da 14 bit (base per la maggior parte dei sensori moderni) che una volta raddoppiati per 5-6 volte e messi in fila producano immagini realistiche.

Dal punto di vista matematico in un RAW a 14 bit ho spazio per 2^14 sfumature per ciascuna componente di colore RGB.
Sono più di 16 mila per singola componente che in tottale producono 4 miliardi di possibili sfumature totali.

Pensiamo ora di sottoesporre un'immagine di 6 stop e recuperarla in post produzione.
Se divido 2^14 per 6 (i 6 stop di sottoesposizione) ottengo 2^8 che significa 256 sfumature (per componente di colore RGB).
In realtà le sfumature nelle zone d'ombra sono meno, (altrimenti con la moltiplicazione otterrei un'immagine completamente bianca).
I moderni sensori (e tuta l'eletronica collegata) riescono a misurare la luce così bene che la rappresentazione di ombre in poche decine di gradazioni (sempre per singola componete RGB) è 'pulita' abbastanza da non notare noi poi un degrado peggiore di quello che otterremmo amplificando prima il segnale analogico dei fotositi e sfruttando fin da subito l'intera scala a 14 bit.

Ovviamente la matematica dice che un'esposizione corretta ci darà il maggior numero di sfumature su cui lavorare.
fullerenium2
Messaggio: #27
Allora, leggetevi tutto d’un fiato questo articolo e poi continuiamo :-)
https://photographylife.com/iso-invariance-explained
ribaldo_51
Messaggio: #28
QUOTE(fullerenium2 @ Feb 3 2019, 11:23 PM) *
Allora, leggetevi tutto d’un fiato questo articolo e poi continuiamo :-)
https://photographylife.com/iso-invariance-explained

La mia autonomia sui testi in inglese è di 4 righe messicano.gif
fullerenium2
Messaggio: #29
QUOTE(ribaldo_51 @ Feb 4 2019, 09:09 AM) *
La mia autonomia sui testi in inglese è di 4 righe messicano.gif

Molto male messicano.gif
Mauro Orlando
Messaggio: #30
QUOTE(ribaldo_51 @ Feb 4 2019, 09:09 AM) *
La mia autonomia sui testi in inglese è di 4 righe messicano.gif


Allora guardati questa figura dallo stesso indirizzo

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

L'articolo conclude sintetizzando che minore è il cosidetto back-end read noise e più si può dire che la macchina è ISO invariant.
In pratica è la capacità di convertire (campionare) i segnali analogici in valori digitali senza aggiungere informazioni spurie (rumore) che rende quella rappresentazione numerica fedele all'originale ripreso e che quindi permette di ottenere risultati soddisfacenti (almeno quanto quelli ottenuti alzando gli ISO) semplicemente moltiplicando quei valori per un numero grande a piacere (abbiamo visto fino ad un massimo di 2^5 - 2^6) ovvero muovendo il cursore 'esposizione' di Lightroom.

Io ho provato a descrivere quello che l'articolo dice più sopra ed in modo semplificato.
L'argomento è tecnico ed anche l'articolo citato da fullerenium2 di fatto adotta un approccio semplificato wink.gif

Non ci resta che tornare a scattare, le nostre macchine ci regalano così tanto spazio di manovra che alla fine: viva la creatività!

Messaggio modificato da Mauro Orlando il Feb 4 2019, 09:40 AM
giampal
Messaggio: #31
QUOTE(ribaldo_51 @ Feb 4 2019, 09:09 AM) *
La mia autonomia sui testi in inglese è di 4 righe messicano.gif

Quindi, come me sei destinato a fare foto inquadra e scatta messicano.gif
Giampaolo
giampal
Messaggio: #32
QUOTE(Mauro Orlando @ Feb 4 2019, 09:38 AM) *
Non ci resta che tornare a scattare, le nostre macchine ci regalano così tanto spazio di manovra che alla fine: viva la creatività!

Giusta conclusione. Visto che sommando all'estro del fotografo (si spera che ne abbia anche se, per quanto mi riguarda, non ne sono tanto sicuro) l'odierna tecnologia, ce ne sono di fotografie da fare, belle o brutte che siano. Ma per sbagliarle occorre un impegno importante.
Maurizio Rossi
Admin
Messaggio: #33
QUOTE(ribaldo_51 @ Feb 4 2019, 09:09 AM) *
La mia autonomia sui testi in inglese è di 4 righe messicano.gif

Basta tradurre automaticamente la pagina ed il gioco è fatto... wink.gif
ragazzi non ci fasciamo tanto la testa, nelle prime righe si era già detto tutto, l'utente penso abbia capito,
e poi il concetto giralo come vuoi, argomentalo come ti pare, la conclusione è sempre la solita,
invariance o variance la foto va fatta bene in partenza e poi in post un lieve aggiustamento si fa sempre a prescindere...
fullerenium2
Messaggio: #34
un esempio di vera fotocamera ISO invariance secondo me è la Fuji X-T100.
La Z6 invece usa un dual gain e da ISO 800 fare un push di 3 Stop è esattamente come scattare a 6400 ISO. Diverse fotocamere odierne hanno un salto "quantico a 800 ISO" , segno che utilizzano un circuito di amplificazione diverso nel range 100-400 e 800-6400.

Infatti se qui http://www.photonstophotos.net/Charts/RN_e.htm caricate le fotocamere che volete analizzare vedrete quello che si verifica da questi scatti https://www.dpreview.com/reviews/image-comp...767772511848314

La D500 dal grafico è chiaro che ha il salto a 400 ISO, ed infatti scattare già a 400ISO e fare un push di +3 stop è come scattare a 3200 ISO.

MarcoD5
Messaggio: #35
quindi se non ho capito male, in una situazione dove hai bisogno di tempi brevi volendo si può scattare a iso bassi per poi recuperare in post il risultato in termine di rumore non cambia o solo di poco? in pratica come si faceva una volta in camera oscura pellicola 100 iso e dove serviva in via eccezionale un 400 iso tiravi la pellicola in camera oscura di 1/stop o 2/stop

Messaggio modificato da MarcoD5 il Feb 12 2019, 11:55 PM
fullerenium2
Messaggio: #36
QUOTE(MarcoD5 @ Feb 12 2019, 11:55 PM) *
quindi se non ho capito male, in una situazione dove hai bisogno di tempi brevi volendo si può scattare a iso bassi per poi recuperare in post il risultato in termine di rumore non cambia o solo di poco? in pratica come si faceva una volta in camera oscura pellicola 100 iso e dove serviva in via eccezionale un 400 iso tiravi la pellicola in camera oscura di 1/stop o 2/stop

Diciamo che la frase corretta sarebbe stata: posso lavorare a bassi ISO, ad un certo punto ho bisogno di tempi molto brevi ma non ho voglia di stare a cambiare gli ISO (aumentare gli ISO) per cui le foto mi verranno sottoesposte (il diaframma obiettivo è già tutto aperto). Nessun problema, tanto recupero la sottoesposizione in post che nella maggior parte dei casi da lo stesso risultato che aumentare gli ISO in fase di scatto.

Se vedi il grafico della D4s su photons to photos, capisci subito che gli ISO intermedi sono tutti simulati cioè la sensibilità non è amplificata via hardware ma software.
La D5 non è per niente ISO invariance. Se ce l’hai puoi fare da te la prova.

Messaggio modificato da fullerenium2 il Feb 13 2019, 07:13 AM
 
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