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[DSLR] - Frontfocus, Backfocus, Finetuning e Compagnia Bella...
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nippokid (was here)
Messaggio: #1
Cercherò, nel modo più conciso e schematico possibile ( dry.gif ), di raggruppare tutto quanto conosco (o credo di conoscere) sui problemi di focus che è possibile riscontrare su molte accoppiate fotocamera/obiettivo, sui metodi per correggere tali problemi e sulle possibilità, ora concrete per molte fotocamere, di “accordare” gli obiettivi in funzione del singolo esemplare di fotocamera, mediante le funzioni – spesso snobbate o addirittura disincentivate dai manuali d’uso – di “fine tuning” dell’AF.

Si può parlare di Front o Back Focus quando il piano di MaF effettivo non combacia con il piano di fuoco passante per il punto di messa a fuoco (sul soggetto), scelto durante la composizione. Il piano di fuoco effettivo risulterà più o meno spostato verso infinito nei casi di BackFocus e più o meno spostato verso la fotocamera nei casi di FrontFocus.
Questi scostamenti, rispetto a quanto determinato dal sistema di AF e dagli strumenti di ausilio alla MaF come il telemetro elettronico, ma anche della semplice determinazione del fuoco sul vetro smerigliato nei casi di MaF manuale, possono avere origini diverse.
I percorsi ottici della luce all’interno di una fotocamera sono molto complessi e una piccola imprecisione in ognuno di questi percorsi comporta una non coincidenza tra quanto “appare” (all’occhio o al sistema AF) e quanto “è”. E’ sufficiente la modificazione di una delle distanze o delle angolazioni di specchio, sub-specchio, modulo AF, sensore, vetrino smerigliato, etc. perché il sistema non sia più in grado di determinare con precisione la distanza esatta per cui far “convergere la luce" sul sensore.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Oltre a questi aspetti, ad influire direttamente sulla capacità dei sistemi di autofocheggiare correttamente, ci sono tutti i meccanismi con la funzione di movimentare i gruppi di lenti degli obiettivi e le relative tolleranze meccaniche.
Nel caso di obiettivi AF / AF-D non motorizzati sono due i meccanismi coinvolti nella trasmissione del moto. Quelli interni alla fotocamera che si occupano di comandare e muovere il perno rotante di trasmissione e quelli interni all’obiettivo che – recepita la “propulsione” dalla rotazione del suddetto perno – si occupano di trasferire il movimento ai gruppi di lenti destinate alla messa a fuoco.
Nel caso di obiettivi AF-S, dotati quindi di motore ultrasonico incorporato, le tolleranze meccaniche sono probabilisticamente inferiori, dato che sono interessati meno “ingranaggi”, ma possibili, eccome.


A grandi linee si può distinguere tra vere e proprie problematiche conclamate di front/back-focus, nei casi in cui il difetto è ben percettibile in fase di fruizione delle immagini, anche a normali ingrandimenti e i casi in cui – pur con una non perfetta collimazione del piano di MaF reale con il punto di MaF scelto durante la composizione – la problematica influisce poco o non influisce del tutto sulla percezione di nitidezza in fase di osservazione dell’immagine a monitor o, meglio, su stampa.

Ovviamente anche l’utilizzo di certi obiettivi e certi diaframmi può fare una gran differenza nella percezione del problema.

Ritengo, ragionevolmente, che queste problematiche siano sempre esistite. Spesso semplicemente non c’era la possibilità/facilità di controllo immediato del risultato come accade con la fotografia digitale e l’eventuale problema veniva assunto come generico errore di fuoco generato dal caso, da imperizia o da fallibilità congenita (spesso reale ai primordi dell’AF..) del sistema di Autofocus. A distanza di giorni dallo scatto spesso mancava anche il ricordo certo della dinamica dello scatto.
Non c’era l’abitudine di controllare diapositive e negativi con il microscopio, al massimo un “contafili” da pochi ingrandimenti, ora si può zoomare a ingrandimenti assurdi dopo pochi secondi dall’acquisizione visualizzando anche l’Area AF utilizzata, se dimenticata. Così come l’unico momento di fruizione di una fotografia era tendenzialmente su carta a normali ingrandimenti con “circoli di confusione relativa” piuttosto benevoli in quanto a distinzione tra nitido, nitidissimo e un po’ meno nitido…
Forse, ma questo posso solo intuirlo dagli attuali numeri dovuti alla diversa diffusione di apparecchiature fotografiche circolanti rispetto a qualche tempo fa, anche le maglie dei controlli di qualità possono essersi allargate nel tempo…

Comunque sia, o sia stato, pensiamo ad oggi.

Non per fare del sensazionalismo o voler spingere verso il tunnel della taratura AF, ma da quanto personalmente riscontrato e da tutte le informazioni che ho potuto raccogliere tra colleghi, conoscenti e rete internet, sono pochissime le accoppiate fotocamera-obiettivo perfettamente accordate tra loro!!
Questo non vuol dire che la staratura "conclamata e patologica" sia la regola, vuol dire che dei piccoli scostamenti della MaF sono normali e sostanzialmente inevitabili con accoppiamenti meccanico/elettronici non specificamente accordati tra loro, spesso lo sono di un’entità minima, non rappresentano un problema reale e possono tranquillamente essere ignorate.

Certo se si è dei perfezionisti (..o si è costretti ad essere perfezionisti..) è possibile operare una taratura fine delle singole accoppiate camera-obiettivo per spremere il massimo da esse. Anche dove l’imprecisione non rappresentava un problema reale, la massima precisione rappresenterà una piacevole sorpresa…

Tornando ai “problemi più gravi” che influiscono percettibilmente sulla resa degli scatti, prendendo spunto da una recente discussione inerente una fotocamera dotata di taratura fine, trovo francamente inutile mettersi a cercare di individuare di “chi” sia la colpa e “chi” abbia il dovere di porvi rimedio.

La cosa importante è che il rimedio c’è ed è il risultato che conta.

Non è una “onta” o una “invalidità” per la fotocamera “subire” una taratura AF.
Quella operata on-camera è esattamente la stessa manovra che viene applicata in assistenza, ossia un intervento software per compensare le tolleranze, generalmente meccaniche, di fotocamera e/o obiettivo, solo che in assistenza viene effettuata “fuor-di-menù” o direttamente sull’obiettivo AF-S. Ignoro se sugli obiettivi non motorizzati ci possa essere una “vite” per la taratura degli elicoidi o qualche altro meccanismo. ( hmmm.gif )

Ovviamente il ricorso all’assistenza è necessaria nei casi in cui la fotocamera non sia dotata di taratura fine e/o il problema sia di una tale entità da non rientrare nei 40 step (-20 +20) del fine tuning di tutte le fotocamere con taratura, concorrenza compresa.

Come determinare il problema:
Senza particolari necessità (professionali o altre..) come non ritengo molto saggio andare a cercare il granello di polvere tra le lenti, azione utile soltanto a farsi venire dubbi e paure, infondate nel 99,9% dei casi, così ritengo che non sia necessario andare a cercare il problema dove non c’è e dove non si manifesti nella normale pratica.
Questa come premessa assolutamente personale.

Qualora nell’uso normale dell’attrezzatura si riscontri una costante (e ripetibile) mancanza di nitidezza con soggetti statici a normali distanze e condizioni di lavoro, può essere il caso di verificare l’accuratezza della MaF dell’accoppiata fotocamera-obiettivo.

Ci sono innumerevoli metodi “empirici” per tentare di determinare l’esistenza del problema. Pur non particolarmente precisi né scientifici, sono normalmente quanto basta per una verifica di massima.
Questi metodi prevedono di scattare una serie di immagini a dei “target” posti a diverse distanze con ripetitività…una staccionata, tre pile stilo, tre libri, tre 600 f/4 ( huh.gif )…qualsiasi tripletta (o più) di oggetti che offrano una "texture" adeguata alla rilevazione del contrasto dell’AF, senza possibili “distrazioni” e che siano separate tra loro nell’inquadratura.
Personamente considero importante che la valutazione della MaF venga fatta a distanze paragonabili alle normali distanze di lavoro dell’obiettivo in uso.

In questo ed in tutti gli scatti “test” l’obiettivo verrà utilizzato a Tutta Apertura (TA) e alla massima focale nel caso si tratti di uno zoom. La MaF sarà ogni volta fatta almeno due volte partendo da infinito e dalla minima distanza di MaF.

C’è poi la famigerata e - francamente “triste” - focus-chart.

http://focustestchart.com/chart.html
http://regex.info/blog/photo-tech/focus-chart

Ritengo l’uso della focus-chart, salvo rare eccezioni, molto incline ad indurre in errori di valutazione, per vari motivi.

Innanzitutto costringere gli obiettivi a lavorare in prossimità della minima distanza di MaF, nonostante consenta di ottenere la minima Profondità di Campo (PdC), spesso non permette di valutare quanto il minimo scostamento (se percepibile) sulla…carta, si traduca come spostamento del piano di MaF alle normali distanze di lavoro. Un errore di 3mm sulla focus-chart, da 2mt, con un teleobiettivo, che può sembrare ininfluente può invece tradursi in uno spostamento reale del piano di MaF di decine di cm o metri, focheggiando a molti metri di distanza.
In secondo luogo, motivo ancor più importante, la linea nera della focus-chart, peraltro posta a 45° di inclinazione rispetto all'asse dell'obiettivo, non costituisce un target adatto alla MaF di precisione. Quasi sempre l’area AF della fotocamera è molto più grande della linea stessa e non c’è quindi certezza di precisione né di ripetibilità della messa a fuoco. Ricordo che stiamo andando a valutare millimetri, al massimo centimetri, di scostamento alla minima distanza di Maf.
E ancora, la reale posizione del sensore AF potrebbe non combaciare, seppur di poco, con il riferimento evidenziato a mirino, andando ad aggiungere un’ulteriore variabile alle già possibili imprecisioni.

focus-chart…bocciata!

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Cominciano poi a spuntare sul mercato vari accrocchi, apparentemente molto funzionali che permettono una valutazione oggettiva della MaF e una taratura comoda e precisa.
Uno di questi, al momento il più “blasonato”, è il “LensAlign” prodotto da “RawWorkflow.com”. Esiste in due versioni PRO e LITE.

IPB Immagine

http://www.rawworkflow.com/lensalign/


Qui sotto le recensioni disponibili:

http://www.luminous-landscape.com/reviews/...lensalign.shtml

http://www.imaging-resource.com/ACCS/LA/LA.HTM

http://www.imaging-resource.com/ACCS/LA/LAL.HTM

http://regex.info/blog/2008-12-16/1029

http://forums.canonphotogroup.com/showthread.php?t=2511

http://www.timothyarmes.com/blog/2009/01/c...-lensalign-pro/


Al momento questo sembra essere il metodo più efficace, ancorchè il più costoso, per risolvere i problemi di focus e ottimizzare il rendimento degli obiettivi accoppiati ai singoli corpi macchina.
La MaF viene effettuata su un piano parallelo al sensore, senza possibilità di errore, mentre il piano di MaF viene valutato su un elemento laterale inclinabile...

IPB Immagine

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C’è poi un altro metodo con cui mi sto confrontando in questi giorni, semplice, gratuito e apparentemente efficace.

http://www.northlight-images.co.uk/article...adjustment.html

Prevede l’utilizzo di un monitor LCD per visualizzare un pattern capace di “suscitare” nei sensori l’effetto moirè. La natura dell’effetto è tale per cui più “nitidezza” è capace di restituire un obiettivo e più il moirè sarà evidente, quindi - per estensione – più la MaF è precisa e più sarà evidente l’effetto.
La cosa più importante rispetto ad altri metodi è che facilita nella determinazione della Messa a Fuoco migliore, cosa di solito affidata all’interpretazione personale, piuttosto difficile, di linee o caratteri minuscoli su scatti già eseguiti.

IPB Immagine

Prevede semplici passaggi.

1. Scaricare il pattern da utilizzare come target e aprirlo con un visualizzatore di immagini al 100% di zoom.
Essendo formato da 1000x1000 pixel la risoluzione del monitor dovrà essere sufficiente per la visualizzazione a pixel reali a schermo intero.
2. Posizionare la fotocamera su treppiede, più parallelamente possibile allo schermo, ad una distanza di 50 volte la lunghezza focale dell’obiettivo.
3. Attivare il Live-View e manualmente o sfruttando la messa a fuoco a contrasto di fase (AF-ON in modalità treppiede..) regolare la messa a fuoco in modo che sia massimizzata la presenza dell’effetto moirè.
4. Uscire dalla modalità Live-View e focheggiare normalmente con l’AF a rilevazione di fase verificando la direzione in cui si muove (e quanto) la scala delle distanze dell’obiettivo.
Quella differenza – tra la MaF massimizzata col Live-View e la MaF rilevata con L’AF – rappresenta la staratura dell’accoppiata fotocamera-obiettivo in uso.
5. Utilizzando la taratura fine dell’AF nel verso opposto allo scostamento delle MaF, provare fino a quando le MaF combaciano.



Non sono ancora in grado di produrre una casistica personale di questo metodo perché sono (fortunatamente e orgogliosamente..) dotato unicamente di monitor CRT e di un solo LCD di piccole dimensioni e di scarsa qualità che uso solo come monitor di emergenza; ho quindi alcune difficoltà con le dimensioni del pattern e non ho molto tempo per organizzarmi diversamente…


Maggiori Info :
http://www.openphotographyforums.com/forum...read.php?t=4708


Approfondimenti:

http://www.slrgear.com/articles/focus/focus.htm


E' ovvio che la mia intenzione di essere schematico e conciso è fallita miseramente. IPB Immagine

Spero che - nonostante tutto - quanto scritto, di getto, senza "premeditazione documentale" e come mi è venuto, possa essere di aiuto all'individuazione e alla soluzione - quando possibile - dei piccoli o grandi problemini di focus.

Prego chiunque abbia voglia e/o abbia riscontrato errori, mancanze, imprecisioni o abbia semplicemente qualcosa da aggiungere di intervenire, naturalmente.

Così come invito chiunque abbia la voglia e l'occasione di adoperarsi al fine-tuning dei propri obiettivi di lasciare un commento sulla metodologia seguita e sui risultati ottenuti.


bye. cool.gif


Franco_
Messaggio: #2
Bravo Nippo, spero che questa discussione diventi il punto di riferimento per parlare di questo problema, senza che l'argomento venga dibattutto 100.000 volte e distribuito in altrettante discussioni.
bergat@tiscali.it
Messaggio: #3
Esemplificativo, coerente, graditissimo e molto professionale, come sempre!

Grazie Nippo!

grazie.gif grazie.gif grazie.gif
danardi
Messaggio: #4
Ottimo riassunto!

Ho una domanda che mi attanaglia da sempre in proposito: se la mia D200 con il mio 50ino (tipico esempio) non mi sgarra uno scatto, quindi il sensore AF è ben allineato e tarato, come può un altro obbiettivo presentare il problema di front/back focus?
Sono il primo a dire che nelle produzioni ci sono delle tolleranze, ma al sensore AF che gli importa? Lui riconosce come messa a fuoco corretta il momento in cui trova quella determinata porzione di immagine più nitida possibile, quindi che laccoppiamento ottica/corpo abbia un tiraggio leggermente inferiore o leggermente superiore (per la somma delle tolleranze) che gli cambia? Anche se mettessi un anello distanziale tra corpo macchina e obbiettivo e mantenessi l'autofocus fuogheggerebbe correttamente (salvo l'impossibilità per grandi distanze), non troverei errori.
E' forse l'elettronica (che caratterizza i "D") a trarre in inganno il corpo macchina in qualche modo? E come?

Altra considerazione ad arricchire la confusione che ho in testa: fuocheggiando in manuale con ottiche AIs noto che "il pallino" del telemetro elettronico è piuttosto approssimativo, mi consente una tolleranza di qualche grado di ruotazione della ghiera che poi nel risultato finale fa la differenza.

Ho quasi la sensazione che sia una questione di tempi: il sensore AF individua la messa a fuoco corretta, comanda il blocco del motore AF (interno o AF-S), le tolleranze nella catena motore-alberetti-ingranaggi vari fa muovere dal punto prestabilito la ghiera e la frittata è fatta (si dovrebbe riconoscere col diverso comportamento mettendo a fuoco partendo da grandi distanze o partendo da brevi distanze).

Ultimo commento: oltre alla possibilità per tutti di ingrandire al 100% le nostre foto su schermo e alla sempre maggiore risoluzione dei sensori, aggiungerei la tendenza ottiche sempre più contrastate che mettono molto in evidenza il passaggio da dettaglio a fuoco a dettaglio non a fuoco (alla faccia dei passaggi dolci per i ritratti..)

Basta, ho già rotto sufficientemente le scatole, buona giornata e grazie per l'ottimo lavoro

Messaggio modificato da danardi il Mar 12 2009, 08:54 AM
nefphoto
Messaggio: #5
QUOTE(npkd @ Mar 12 2009, 04:38 AM) *


Ciao npkd, ti faccio innanzitutto i complimenti per la tua descrizione del problema e per le innumerevoli soluzioni investigate e descritte.

Probabilmente, quando parli di "recente discussione inerente una fotocamera dotata di taratura fine" ti riferisci a quella che ho aperto io qualche giorno fa'. Forse il mio punto di vista non e' chiaro fino in fondo: non sono tra quelli che non vuole utilizzare la regolazione fine. Capisco perfettamente che la precesione non e' di questo mondo, e, quindi, credo sia normale dover "accordare" l'ottica alla macchina. La mia discussione era solo per capire se la regolazione fine e' la strada piu' adatta per risolvere il mio problema, oppure se e' necessario un intervento diverso. Se voi utenti piu' esperti mi dite che mi debbo preoccapare di mandare la macchina in assistenza solo quando non riesco piu' a correggere con la regolazione fine della macchina, allora io seguiro' senza problemi il vostro consiglio.

Ciao,
NEF
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #6
Complimenti per la trattazione puntuale e grazie infinite per questo contributo.

grazie.gif

rolubich
Messaggio: #7
Ottimo "riassunto", veramente. Grazie.

Riguardo alla metodologia di regolazione "fine tuning" io procedo così:

- metto a fuoco su un soggetto piano e perpendicolare al sensore e provo varie correzioni da -20 a +20, prima con passo grande (5 o 10 punti) e poi, individuato il migliore risultato, con passo 2 attorno al miglior risultato. Il tutto controllando i risultati direttamente sul monitor della fotocamera al massimo ingrandimento. Secondo me variazioni di un solo punto sono praticamente impercettibili e sono inferiori della variabilità di messa a fuoco del sistema fotocamera-obiettivo con la stessa regolazione.

Riguardo ai risultati della regolazione:

- purtroppo, dalle prove che ho fatto su parecchi obiettivi (zoom, fissi, con e senza TC), ho rilevato che non esiste una regolazione ideale unica in quanto la regolazione ideale varia, ed alle volte non poco, con la distanza di messa a fuoco, con la lunghezza focale (per gli zoom) ed anche con l'apertura (per obiettivi molto luminosi - ad esempio il 50mm 1.4 AF-S).
Trovate le regolazioni ottimali per le varie combinazioni me le annoto e determino una regolazione media da applicare, se so già cosa dovrò fotografare imposto la regolazione migliore per quella combinazione di distanza e focale. Se invece si ha tempo e si lavora su treppiede secondo me la cosa migliore è mettere a fuoco a mano con il liveview.


Come già suggerito in questo forum, Nikon potrebbe fornire il software delle telecamere della possibilità di variare la taratura per alcune focali (per esempio le due estreme ed una centrale) e per alcune distanze di messa a fuoco e poi interpolare i valori impostati anche se forse ciò sarebbe eccessivo.

PS:
Tutto questi test per un mio "divertimento" e non perchè penso possano migliorare le mie foto, a meno che non ci sia un evidente difetto di front o back focus.












lhawy
Messaggio: #8
QUOTE(npkd @ Mar 12 2009, 04:38 AM) *
Ignoro se sugli obiettivi non motorizzati ci possa essere una “vite” per la taratura degli elicoidi o qualche altro meccanismo.

sul 50 1.8 non c'è, posso assicurarlo biggrin.gif
rrechi
Messaggio: #9
Grazie Nippo, un sintetico e preciso riferimento sull'argomento.

... ma così ci togli il gusto di interminabili discussioni e post sull'argomento ... messicano.gif

Ciao
Marco Senn
Messaggio: #10
Nippo come al solito un ottimo lavoro di grande utilità per noi peones.

Mi viene solo il sospetto che tu riesca ad affrontare questi argomenti così profondamente perchè di altri ne hai un eccesso sul lavoro messicano.gif .

In effetti pensavo di scrivere qualcosa perchè l'accoppiata D300+85/1.8 sembra soffrire leggermente del problema hmmm.gif . Ma devo fare delle verifiche più accurate...

Invece un giorno che ho pazienza aprirò il topic "D300, utilizzo spazio colore, conversione in JPG con diversi SW", argomento di cui hai già trattato in passato e che ultimamente mi fa un pò penare...
Mafo
Messaggio: #11
Quando Nippo parte così mi commuove.... messicano.gif

Giusta sintesi....anche con un argomento abbastanza articolato come il B/F.

...........il bello è che hai anche l'accortezza, oltre al testo, di inserire tanto di foto che esprimono ancora meglio il concetto!

Quello che so è che non potresti fare MAI il politico!! rolleyes.gif

PS. non è piaggeria ma semplice entusiasmo verso certi atteggiamenti a favore della collettività.
giannizadra
Messaggio: #12
QUOTE(npkd @ Mar 12 2009, 04:38 AM) *
Quella operata on-camera è esattamente la stessa manovra che viene applicata in assistenza, ossia un intervento software per compensare le tolleranze, generalmente meccaniche, di fotocamera e/o obiettivo, solo che in assistenza viene effettuata “fuor-di-menù” o direttamente sull’obiettivo AF-S. Ignoro se sugli obiettivi non motorizzati ci possa essere una “vite” per la taratura degli elicoidi o qualche altro meccanismo. ( hmmm.gif )


In questo ed in tutti gli scatti “test” l’obiettivo verrà utilizzato a Tutta Apertura (TA) e alla massima focale nel caso si tratti di uno zoom. La MaF sarà ogni volta fatta almeno due volte partendo da infinito e dalla minima distanza di MaF.


Eccellente, Npkd, come al solito. Pollice.gif
Permettimi solo due minuscole precisazioni sui due punti quotati.

1) Presumo che in assistenza si intervenga prima di tutto sull'obiettivo e sui circuiti AF del medesimo,. anche via software.

2) Negli zoom la verifica va effettuata a TA, ma (purtroppo) non solo alla massima focale.
La difficoltà di "tarare" l'AF di uno zoom che presenti problemi è infatti aumentata dal fatto che la correzione apportata alla massima focale può non andar bene per la minima (e viceversa).
Si tratta di cercare il compromesso migliore.

Non sarai mai abbastanza lodato per quanto scrivi sulla focus-chart, attrezzo diabolico.
Sottolineo in particolare il tuo invito a non crearci problemi inutili: se le foto a TA non presentano sfuocature, indagare diventa inutile e controproducente. wink.gif
Einar Paul
Messaggio: #13
Davvero un gran bel lavoro, Nippo!
Chiaro, conciso e scritto in un italiano meritevole di lode.

Propongo sia messo tra i thread in evidenza.

Saluti
Einar
danardi
Messaggio: #14
ma come, mi lasciate immerso nei miei dubbi??
lhawy
Messaggio: #15
però scusatemi, qualcosa non mi è chiaro:
abbiamo attribuito il bf/ff al gioco tra le parti, ma a prescindere da questo, come funziona un sistema af? quando e come viene deciso di quanti gradi deve ruotare il motore per portare il gruppo ottico nella condizione di restituirci l'immagine nitida sul piano focale?

supponiamo che il sensore af comunichi al motore che deve compiere una rotazione di 137° per la corretta messa a fuoco, e stabilito che ci si basa sulla prima rilevazione senza una ulteriore verifica a fine spostamento (dato che se ci fosse tale controllo probabilmente non avremmo i problemi di cui parliamo), e ammesso il gioco tra gli accoppiamenti che fa si che tale spostamento venga sfalsato, perchè, in questa condizione di fuori fuoco di partenza, se io rilascio il pulsante e lo ripremo a metà l'immagine per il sensore af risulta a fuoco lo stesso?
lhawy
Messaggio: #16
esempio banale: due bicchieri uno accanto all'altro, poco dietro. punto il sensore af su quello più avanti. la macchina rivleva che con una rotazione di 320° il bicchiere mirato deve essere a fuoco ma per colpa, ad esempio, del gioco tra perno e asola la misura viene sfalsata e il fuoco scivola sul bicchiere più indietro.
perchè, se rilascio il pulstante e lo ripremo, il sensore non rileva che il fuoco non è sul bicchiere più avanti?
insomma, perchè dopo l'errore, non viene comunque rilevato che quella scena è fuori fuoco come appare visibilmente nel mirino?

Messaggio modificato da lhawy il Mar 12 2009, 06:39 PM
Franco_
Messaggio: #17
La ricerca del massimo contrasto non viene fatta una volta per tutte, ma è continua, tant'è che ci si arriva per aggiustamenti progressivi avanti e indietro (di cui non ci accorgiamo a causa della breve corsa e della veloce attuazione).

Guarda cosa succede quando la fotocamera non riesce ad "agganciare" il soggetto... sentirai uno scorrere avanti e indietro...
lhawy
Messaggio: #18
QUOTE(Franco_ @ Mar 12 2009, 06:38 PM) *
La ricerca del massimo contrasto non viene fatta una volta per tutte, ma è continua, tant'è che ci si arriva per aggiustamenti progressivi avanti e indietro (di cui non ci accorgiamo a causa della breve corsa e della veloce attuazione).

Guarda cosa succede quando la fotocamera non riesce ad "agganciare" il soggetto... sentirai uno scorrere avanti e indietro...

ok franco, però prima o poi dev'esserci un ordine non seguito da verifica, perchè altrimenti il sensore si accorgerebbe di non essere a fuoco (anche se, nel caso della nuova rilevazione dopo il rilascio del pulsante, non se ne accorge lo stesso. e quì non capisco perchè)

Messaggio modificato da lhawy il Mar 12 2009, 06:47 PM
Franco_
Messaggio: #19
Quando la fotocamera "pensa di aver messo a fuoco" ordina alle lenti di fermarsi (ordine che non attende una verifica, credo che anche qui ci siano delle tolleranze entro le quali si da il soggetto per focheggiato). Le lenti possono fermarsi nel punto giusto oppure leggeremente prima o leggeremente dopo (dipende dove si trovavano rispetto al fuoco corretto).
Riordinare la messa a fuoco non fa altro che far ripercorrere il ciclo precedente.

Almeno questa è l'idea che mi sono fatto io... ovviamente non pretendo sia la risposta esatta, magari ci arriviamo insieme per "approssimazioni successive", ben vengano quindi le tue osservazioni Pollice.gif

P.S. Chissà che alla fine non arriviamo ad escogitare un sistema AF migliore laugh.gif

Messaggio modificato da Franco_ il Mar 12 2009, 07:05 PM
Franco_
Messaggio: #20
Senza dimenticare che in tutto questo ambaradam c'è il subspecchio AF che rispetto al sensore AF ed al sensore della DSLR dove trovarsi nella posizione ottimale...
bart1972
Messaggio: #21
Per ora, mi limito a dire, immenso Nippo ! Grazie ancora per quello che dai a tutti noi, un tutorial veramente da "scuola" smile.gif

ciao

Andrea
nippokid (was here)
Messaggio: #22
QUOTE(danardi @ Mar 12 2009, 08:51 AM) *
...se la mia D200 con il mio 50ino (tipico esempio) non mi sgarra uno scatto, quindi il sensore AF è ben allineato e tarato, come può un altro obbiettivo presentare il problema di front/back focus?
Sono il primo a dire che nelle produzioni ci sono delle tolleranze, ma al sensore AF che gli importa? Lui riconosce come messa a fuoco corretta il momento in cui trova quella determinata porzione di immagine più nitida possibile, quindi che laccoppiamento ottica/corpo abbia un tiraggio leggermente inferiore o leggermente superiore (per la somma delle tolleranze) che gli cambia? Anche se mettessi un anello distanziale tra corpo macchina e obbiettivo e mantenessi l'autofocus fuogheggerebbe correttamente (salvo l'impossibilità per grandi distanze), non troverei errori.
E' forse l'elettronica (che caratterizza i "D") a trarre in inganno il corpo macchina in qualche modo? E come?

Le tolleranze possono essere di vario tipo, non necessariamente legate al tiraggio o agli allineamenti, ma - come detto - anche alle corrette distanze tra sensore AF, deputato alla rilevazione del contrasto, schermo di messa a fuoco e sensore. Un micron di spostamento relativo del solo sensore AF comporterebbe la "convinzione" della fotocamera di aver trovato il punto di massimo contrasto e l'ordine di movimentazione del gruppo ottico sarebbe erroneo in partenza. Con una tolleranza meccanica di segno opposto, l'errore finale verrebbe annullato o minimizzato, viceversa con una tolleranza meccanica nella stessa direzione, l'errore verrebbe amplificato.
Questo è solo un esempio, spero azzeccato, per indicare come il 50ino perfettamente accordato non possa essere garanzia sulla perfezione della fotocamera. Forse, solo, si tollerano meglio di altre accoppiate. smile.gif

QUOTE
Altra considerazione ad arricchire la confusione che ho in testa: fuocheggiando in manuale con ottiche AIs noto che "il pallino" del telemetro elettronico è piuttosto approssimativo, mi consente una tolleranza di qualche grado di ruotazione della ghiera che poi nel risultato finale fa la differenza.

Ritengo che quel margine rappresenti, grosso modo, l'ampiezza delle tolleranze di fabbrica entro cui fotocamere e obiettivi devono (dovrebbero) rientrare all'uscita dalle linee di produzione/collaudo. Quando il "pallino" è acceso, salvo starature, l'immagine sarà sempre a fuoco, quindi rientra nelle tolleranze. All'interno di quel margine c'è un punto di migliore messa a fuoco raggiungibile con la massima perizia nella MaF manuale o con l'accordatura di precisione delle accoppiate corpo/obiettivo per la messa a fuoco automatica.

QUOTE
Ho quasi la sensazione che sia una questione di tempi: il sensore AF individua la messa a fuoco corretta, comanda il blocco del motore AF (interno o AF-S), le tolleranze nella catena motore-alberetti-ingranaggi vari fa muovere dal punto prestabilito la ghiera e la frittata è fatta (si dovrebbe riconoscere col diverso comportamento mettendo a fuoco partendo da grandi distanze o partendo da brevi distanze).
...cut...

Il continuum spazio-temporale viene messo a dura prova dal backfocus! smilinodigitale.gif


QUOTE(nikon_d40 @ Mar 12 2009, 09:32 AM) *
...cut...
Probabilmente, quando parli di "recente discussione inerente una fotocamera dotata di taratura fine" ti riferisci a quella che ho aperto io qualche giorno fa'. Forse il mio punto di vista non e' chiaro fino in fondo: non sono tra quelli che non vuole utilizzare la regolazione fine. Capisco perfettamente che la precesione non e' di questo mondo, e, quindi, credo sia normale dover "accordare" l'ottica alla macchina. La mia discussione era solo per capire se la regolazione fine e' la strada piu' adatta per risolvere il mio problema, oppure se e' necessario un intervento diverso. Se voi utenti piu' esperti mi dite che mi debbo preoccapare di mandare la macchina in assistenza solo quando non riesco piu' a correggere con la regolazione fine della macchina, allora io seguiro' senza problemi il vostro consiglio.
...

Ciao, si...in effetti mi riferivo alla tua discussione. Discussione, peraltro, a cui avevo tentato di partecipare...dopo un quarto d'ora che scrivevo mi era partito per sbaglio un refresh e avevo perso tutto quanto scritto...da lì è nato questo 3d "schematico e conciso"!! huh.gif

Non mi permetto (..e non mi sarei permesso neanche di là..) di "giudicare" una legittima scelta di ricorso all'assistenza per risolvere un problema reale ed appurato. Mi limito ad osservare che a prescindere da dove risieda il "difetto" (nella fotocamera o nell'obiettivo), in mancanza di impedimenti o altre variabili, sia più "furbo" sfruttare una possibilità concreta di risolvere in proprio ed efficacemente la questione, evitando spese - pur minime - e attese di fotocamera e obiettivo incriminato che dovrebbero essere entrambi inviati per un controllo reciproco.
La funzione di Fine-Tuning è lì apposta per essere utilizzata ed è efficace. Ed è quello che conta, secondo me.

bye. smile.gif



nippokid (was here)
Messaggio: #23
QUOTE(rolubich @ Mar 12 2009, 09:53 AM) *
...cut...
Riguardo alla metodologia di regolazione "fine tuning" io procedo così:
...cut...
Riguardo ai risultati della regolazione:
...cut...

Grazie del contributo. Non molto confortante per alcuni aspetti, ma interessante. smile.gif

QUOTE(lhawy @ Mar 12 2009, 01:28 PM) *
sul 50 1.8 non c'è, posso assicurarlo

Ahaa, hai fatto il gioco del piccolo fotoriparatore? biggrin.gif
O solo del demolitore?

QUOTE(Hinault @ Mar 12 2009, 02:22 PM) *
...
Mi viene solo il sospetto che tu riesca ad affrontare questi argomenti così profondamente perchè di altri ne hai un eccesso sul lavoro messicano.gif .
...

[cit]...checcavolo stai dicendo, Willis!!?? laugh.gif

Vai col 3d sugli spazi colore!!! Mi pare una novità assoluta per il forum!! laugh.gif
...scherzo eh?! ...almeno...si, si scherzo! Quel che saprò, dirò...

nippokid (was here)
Messaggio: #24
QUOTE(Franco_ @ Mar 12 2009, 08:28 AM) *
...

QUOTE(bergat@tiscali.it @ Mar 12 2009, 08:40 AM) *
...

QUOTE(gattomiro @ Mar 12 2009, 09:40 AM) *
...

QUOTE(rrechi @ Mar 12 2009, 02:08 PM) *
...

Grazie a voi, troppo gentili. smile.gif
edate7
Messaggio: #25
Pur non possedendo macchine che permettano la regolazione fine del back-front focus, ho letto con attenzione l'intervento, davvero ottimo, di Nippo. Vorrei aggiungere un modesto contributo. Non dimentichiamoci che, per focheggiare accuratamente, tutto il complesso ottica-baionetta-sensore af-attuatore-motore interno af (o motore AFS) deve essere perfettamente nelle tollerenze, che ovviamente, essendo le reflex uno strumento di precisione, saranno davvero minime, ma ci sono senz'altro. Pensiamo solo per un attimo all'avvio (o allo stop) del motore AF: sia l'avvio che lo stop non sono istantanei e questo può causare uno sfalsamento leggero nella sostanza ma enorme nell'effetto finale. Stiamo parlando di motori elettrici che hanno un'accelerazione positiva con relativo momento iniziale, una coppia e un'accelerazione negativa con relativo momento finale. Più è pesante il complesso ottico da spostare, più i movimenti del motore devono essere decisi, per essere veloce, ma delicati, per non superare, in negativo o in positivo, l'esatta MAF. Ho analizzato con grande imperizia solo alcuni meccanismi del motore; se ad esso aggiungiamo la tolleranza dell'ottica, la presenza o meno del VR, l'usura dovuta al tempo e all'uso, capite bene che le variabili in gioco sono moltissime. Proprio per la complessità della soluzione al problema, che in realtà è semplice (ho raggiunto il punto di massimo contrasto? si/no -> sto fermo, muovo avanti o indietro, ricontrollo, e così via - un diagramma di flusso spiegherebbe meglio di mille parole), Nikon nel nostro caso, ma tutti i costruttori, dovrebbero mettere a punto una procedura univoca e certa alla portata dell'utilizzatore finale con cui tarare il fuoco almeno delle ottiche fisse; con gli zoom un'ulteriore variabile è rappresentata dallo spostamento, lievissimo of course, del punto di MAF a seconda della zoomata. La focus chart è un metodo troppo ballerino, a cui non affiderei mai il controllo della mia MAF, anche se potessi. Forse il moiré... ma, ripeto, non ho macchine "moderne" e non posso procedere a verifiche empiriche. Attendo con curiosità verifiche sul campo.
Ciao a tutti e scusate la lunghezza.

Messaggio modificato da edate7 il Mar 12 2009, 10:56 PM
 
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