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Sviluppare Ilford Delta 400
Una ricetta, alcune piccole astuzie
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cuomonat
Messaggio: #26
QUOTE(VinMac @ Nov 11 2011, 06:22 PM) *
Buon pomeriggio!
No, in effetti il tuo intervento non potevo leggerlo, perchè, come risulta dagli orari, lo pubblicavi sul Forum mentre io preparavo il mio, per cui ho potuto leggerlo solo dopo.
Per il resto, confermo integralmente il mio precedente intervento.
Vincenzo

Buon tardo pomeriggio anche a te!
Condivido il senso generale del tuo intervento, motivo per cui mi pregiavo di segnalare una lettura completa della discussione, non solo del mio ultimo intervento appena precedente al Tuo.

Avrei solo due precisazioni sul merito di queste due frasi che mi son permesso di estrapolare:
1- "Il processo di sviluppo inizia con il contatto tra rivelatore ed emulsione e si conclude definitivamente (bene o male se sono state rispettate alcune regole), quando il fissaggio completa la sua azione.".

Lo sviluppo termina quasi subito dopo l'immersione nel fissaggio per effetto dell'acidità del fissaggio che blocca fino ad esaurire la reazione chimica dello sviluppo alcalino. Prova ne sia che un film mal fissato, anche dopo parecchi giorni, può essere sottoposto ad ulteriore e definitivo bagno di fissaggio. Se sbaglio correggimi.

2- "Per il resto, avete un contafili in CO? Perchè solo e soltanto la lente contafili permette la valutazione del negativo in termini di granularità!".

Trovo insufficiente l'analisi con il contafili perché l'autore della discussione non stampa in CO ma sottopone il film a scansione; chiedevo per l'appunto se/quanto la grana fosse evidenziata maggiormente su file da scansione di negativo, se il rumore elettronico potesse e in che misura aggiungersi alla grana fisica, se fosse legittimo parlare di artefatto digitale piuttosto che di grana.
QUOTE
P.S.: quando si parlava di TMax da lavorare a 24° C, avevi ragione. Leggi il mio intervento subuito dopo il tuo nell'altro 3D. Come vedi, a me interessa solo la verità, anche in CO. Per il resto aggiungo che le pellicole di oggi arrivano a conclusione di un processo evolutivo che è nato con la fotografia stessa, perchè è poco dopo la nascita della fotografia che le pellicole sono nate. I livelli qualitativi e la capacità di resistere ai maltrattamenti, anche termici, sono veramente notevoli per cui non sono i piccoli errori a produrre i grandi problemi!

Ringrazio per la segnalazione scusandomi per non averne dato tempestivamente atto nell'altra discussione (preso come sono ormai da questa).

Non mi limito ad occuparmi della pellicola sensu strictu, piuttosto dei possibili abbinamenti con i vari rivelatori e variabili di trattamento come diluizioni, sottosviluppo per compensare sovraesposizione intenzionale in ripresa ecc, alla luce delle nuove possibilità aperte dal recente acquisto dell'ottimo Plustek 7400 sul quale cerco di chiarirmi un pò le idee.

Infine trovo che sulla pellicola personalmente abbia ancora molto da sperimentare perché, nato molto tempo dopo la stessa, ho iniziato a frequentarla solo 40 anni ma, ahimé, l'avevo abbandonata da 20 circa.

Con immutata stima, senza intento polemico e disponibile a dialogo auspicabilmente costruttivo.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #27
@ Cuomonat
Si è ormai fatta sera, ma ritengo corretto e, soprattutto rispettoso nei tuoi riguardi, riprendere brevemente gli argomenti che abbiamo sin qui affrontato, illustrando quali sono i presupposti, anche terminologici, della mia esperienza di CO.

QUOTE(cuomonat @ Nov 11 2011, 07:54 PM) *
Lo sviluppo termina quasi subito dopo l'immersione nel fissaggio per effetto dell'acidità del fissaggio che blocca fino ad esaurire la reazione chimica dello sviluppo alcalino. Prova ne sia che un film mal fissato, anche dopo parecchi giorni, può essere sottoposto ad ulteriore e definitivo bagno di fissaggio. Se sbaglio correggimi.

E' l'azione del rivelatore che viene interrotta, non il procedimento di sviluppo; quest'ultimo comprende rivelazione dell'immagine latente, arresto (facoltativo) e fissaggio. In caso contrario, ogni volta che ci chiudiamo in CO, dovremmo dire "scusate, vado a sviluppare, arrestare e fissare le mie pellicole!"
Inoltre è vero che il fix arresta l'azione del rivelatore, ma non è questo il suo scopo principale. Il fissaggio "fissa" l'immagine, cioè la rende stabile nel tempo eliminando gli alogenuri non esposti, che vengono resi solubili e poi asportati in fase di lavaggio, e stabilizzando definitivamente l'argento reso metallico proprio dall'azione del rivelatore. Ad un cattivo fissaggio, è vero, si può porre rimedio, ma solo entro certi limiti e sempre che nel frattempo, a causa dell'immagine non ben fissata, non si siano prodotti danni irreparabili. Il punto è proprio questo: l'obiettivo finale del procedimento di sviluppo è ottenere un'immagine di qualità, facilmente stampabile, e che duri nel tempo.

QUOTE
Trovo insufficiente l'analisi con il contafili perché l'autore della discussione non stampa in CO ma sottopone il film a scansione; chiedevo per l'appunto se/quanto la grana fosse evidenziata maggiormente su file da scansione di negativo, se il rumore elettronico potesse e in che misura aggiungersi alla grana fisica, se fosse legittimo parlare di artefatto digitale piuttosto che di grana.

In questo devo fare ammenda: non avevo ben compreso e non posso apportare alcun contributo. E' vero, possiedo un Coolscan V ED, che uso per digitalizzare negativi e dia, ma non ho in questo settore alcuna competenza specifica.

QUOTE
Non mi limito ad occuparmi della pellicola sensu strictu, piuttosto dei possibili abbinamenti con i vari rivelatori e variabili di trattamento come diluizioni, sottosviluppo per compensare sovraesposizione intenzionale in ripresa ecc, alla luce delle nuove possibilità aperte dal recente acquisto dell'ottimo Plustek 7400 sul quale cerco di chiarirmi un pò le idee.

Questo non può che farti onore, e spero quanto prima che tu possa e voglia renderci partecipi attraverso pubblicazioni di immagini, tabelle ed altre info. Abbiamo così tanto da imparare gli uni dagli altri!

QUOTE
Con immutata stima, senza intento polemico e disponibile a dialogo auspicabilmente costruttivo.

Qui devo nuovamente scusarmi, e chiedere comprensione. Nel mio precedente intervento posso aver dato l'impressione di essere stato categorico e provocatorio, ma non era nelle mie intenzioni e non è nel mio carattere. Purtroppo la mia passione per la fotografia è nata quando ancora strumenti utilissimi, come i Forum via internet, non esistevano ancora (veramente non esisteva nemmeno internet messicano.gif ) ed i momenti di confronto tra fotoamatori erano limitati alle riunioni serali al circolo. Lì, di fronte ai più anziani ed esperti, alcuni dei quali seri e competenti professionisti, ogni termine aveva uno ed un significato soltanto, pena ... la scomunica fotografica.
Ti prego infine di credermi quando affermo che spesso noi fotoamatori giudichiamo severamente negativi che, viceversa, un buon stampatore, solo spendendo un pò di tempo in più, riesce tranquillamente a trasformare in accettabilissime fotografie.
Con stima mutata (vertiginosamente in ascesa, ovviamente smile.gif !) e certo del costruttivo dialogo (ne ho le prove, oramai), ti auguro buona Nikon.
Vincenzo
 
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