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Che Cos'è L'arte?
Argomento trito e ritrito, ma penso di avere qualcosa da dire
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buzz
Staff
Messaggio: #26
QUOTE(TheSandman @ Oct 28 2014, 08:44 PM) *
Non so come la pensi, ma fare arte è come fare filosofia...utilizzando un linguaggio diverso dalla parola.
Il cinema usa anche le immagini e i suoni.
Tanti registi filmano per trasmettere un proprio pensiero sul mondo; sulla vita...
Truffaut disse che un buon film deve saper dire qualcosa di interessante sulla vita e sul cinema.
Allora...un film possiamo vederlo e fermarci ai significati espliciti: la trama
Può essere un bel intrattenimento, ma ci perdiamo tanta roba.
Tanta roba che il regista vuole comunicarci. Vuole comunicare un pensiero; una riflessione...questa è filosofia!
L'arte è anche comunicazione.
A questo punto mi chiedo come fruisci l'arte; un film; un progetto fotografico; un'opera teatrale.
Cerchi di capire cosa vuole dirti l'autore?
Quando leggi un romanzo ti fermi alla sola trama?
Kubrick (per citarne uno tra i grandissimi), non sarebbe Kubrick se fosse stato solamente un abile mestierante o un ottimo creatore di storie da filmare...ce ne sono anche di più bravi da questo punto di vista (oggi nad esempio un Nolan).
Il filosofo esprime un pensiero come fa un regista.

Ma forse l'arte ti scivola addosso o tu gli scivoli addosso senza cercare di addentrarti.
C'è da perdere molto...
Mi dispiace ma da i tuoi interventi mi convinco sempre più della tua superficialità (che ci può stare, dato che non è un male non interessarsi a certe cose), ma esponi pensieri che trapelano supponenza e pregiudizio.
Di critici schierati ce ne sono tanti e soprattutto in Italia, nei '70, la critica si divideva molto fra destra e sinistra e questo influenzava le analisi dei film.
Ma col postmoderno si è incominciato a parlare di crisi: crisi della visione neo-positivista.
Tutto diventa analizzabile sotto diversi punti di vista.
Certo questo può portare a derive inaspettate ma un'analisi che riteniamo sbagliata può aiutare a sviluppare un punto di vista e un'approccio alternativo.
Non so tu ma io non mi ritengo un genio e non ho una cultura così vasta da poter affrontare interpretazioni che hanno bisogno di agganci con una moltitudine di conoscenze.
Leggo molto e da quello che leggo traggo le mie conclusioni.
Che non vuol dire, come tu affermi, pensare secondo il pensiero di qualcun'altro.
Ma forse tu hai una mente superiore o non ti interessa cercare di approfondire certi argomenti.


non so se siamo OT, ma ci provo lo stesso.
Truffaut disse.....
e qui che casca il mio asino.
a me cosa disse uno che si chiami truffaut o altro nome, può influenzare poco.
io vivo il cinema, la letteratura, la fotografia, la scultura o la pittura a modo mio, non a modo di chi mi vuole imporre il suo pensiero.
seguo la trama, la recitazione, guardo la fotografia, la luce, l'espressione degli attori, la loro interpretazione, e mi faccio una MIA idea basata sulle MIE emozioni.
Non mi interessa cosa ha scritto tale o tale altro critoco cinematografico. Il giudizio finale è mio e solo mio.
Poi possiamo confrontare i giudizi, se serve a qualcosa (ma serve a poco o a nulla tanto il film lo hanno già fatto) ma il resto è speculare sul laoro altrui per mettere del proprio in commercio. (i critici mica lavorano gratis!).

non ho pregiudizi, per il motivo che ho spiegato prima, né supponenza, perchè non impongo a nessuno il mio modo di pensare, a differenza dei critici.
L'arte la godo da me, senza bisogno di rivolgermi ad un critico d'arte. La fruisco in maniera del tutto personale, senza stereotipi o mode. Dei critici schierati me la rido, tanto sono una parte del sistema economico. Del bussiness della pseudo arte, che è composta da tanti tasselli, ma tutti atti a fare cassetta. Quando ci sono i soldi di mezzo tutto il resto passa in secondo o terzo piano.
Crisi delle visioni? certo, se si ragiona per visione comune. Io sono esente, dato che ho la mia personale visione e non mi curo di quella imposta dalla critica del momento.
Nemmeno io mi ritengo un genio e la mia cultura è estremamente limitata (per scelta) ed è per questo che preferisco giudicare da me, senza rivolgermi ai "mostri sacri" della cultura generale.
Leggo in giro anche io, ma affronto tutte le notizie con spirito critico personale, senza bere dalla fonte culturale di qualcun altro.
Mi formo al mia idea senza farmi influenzare dai personaggi che governano la notizia e la cultura.
Mi sento e sono convinto di essere LIBERO. Almeno nel mio intelletto.

Emergent87
Iscritto
Messaggio: #27
QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 10:30 PM) *
seguo la trama, la recitazione, guardo la fotografia, la luce, l'espressione degli attori, la loro interpretazione, e mi faccio una MIA idea basata sulle MIE emozioni.


Hai detto tutto...segui quello che un regista vuole dirti. Lo "ascolti".
Lui parla con le immagini, ma anche con le parole.
Il filosofo con la sola parola.
Il succo non cambia!
Non vuoi dar ascolto ai critici...ok!
Ma sappi che indipendentemente dalle tua convinzioni se tu guardi un film stai ascoltando quello che un regista vuole dirti.
Tu però guardi e poi trai le tue conclusioni.
Quello che ti fa vedere è in disaccordo con un tuo pensiero? Allora stai già facendo un'analisi critica. (però a quanto pare ti fermi alla tua sola riflessione e non cerchi confronto...perché leggere analisi e critiche significa far questo!).
Non c'è nulla di diverso dal leggere cosa scrive un filosofo!
Truffaut dice che un buon film deve avere una buona idea sul cinema e sulla vita. Tu dici che qui casca l'asino e non ti interessa sapere cosa dice Truffaut (sai chi è?).
Truffaut è un regista e in ogni suo film c'è questo.
La sua filosofia, la sua idea di cinema, l'ha applicata nel suo stesso fare cinema.
Guardare un suo film significa, anche, ascoltare quello che lui ha da dirti sul cinema e sulla vita.
Tu potrai non essere d'accordo con la sua idea, ma è quello che ti vuole dire.
Sempre che tu non voglia mettere in discussione le affermazioni di un regista che fa sul suo far cinema (spero di no perché sarebbe paradossale...un pò come ascoltare una persona che ti dice "secondo me la vita è un valora inestimabile" e tu ribatessi dicendogli "no, non è vero. Tu non mi stai dicendo questo").
Vedi...un regista che esprime un pensiero (cosa fa un filosofo?) col suo fare cinema e qualche volta te lo espone anche a parole!

Ti faccio una domanda: Hitchcock; John Ford...sai chi sono e cosa sono per la storia del cinema?
cuomonat
Messaggio: #28
Buzz non dice che non legge, dice solo che ha sollevato una barriera per resistere alla cultura ufficiale. Se ho ben capito.
A lui del monito di Kant, SAPERE AUDE, non frega niente, o lo ha frainteso che è la stessa cosa hahahahah

Gli lasciamo bruciare l'arte degenerata - o lo ghigliottiniamo prima? laugh.gif

Messaggio modificato da cuomonat il Oct 29 2014, 11:19 AM
Emergent87
Iscritto
Messaggio: #29
Ognuno è libero di portare avanti la propria "battaglia"...la sua contro la cultura ufficiale (non so poi come la viva veramente perché io mi sento totalmente libero di leggere, informarmi, e poi creare un pio pensiero, senza farmi influenzare profondamente. Un pò di influenza penso sia inevitabile altrimenti saremmo delle persone totalmente astoriche ed isolate...in fondo il nostro pensiero è per forza di cose plasmato da generazioni di uomini e donne che sono venuti prima di noi. Basta pensare a come mangiamo; vestiamo...).
Chi erige barriere pensarà di rimanere "puro" e "inviolato" ma secondo me rimane semplicemente ignorante o ad un livello di consapevolezza decisamente più basso.
Buzz parla dell'uomo della strada e dice che la sua parola vale quanto quella dell'uomo famoso che ha avuto riconoscimento da parte delle istituzioni.
Ma quest'ultimo uomo mica è nato con la scienza infusa...prima cos'era se non un'uomo della strada che ha deciso di far affermare il suo pensiero?
Allora Buzz dovresti prendere in considerazione i filosofi tanto quanto faresti con l'uomo della strada...ma i filosofi li snobbi solo perché son famosi? Vuoi fare una sorta di alternativismo? (un peso e due misure). Per me questa è una chiusura dettata da pregiudizi.
Il critico ci campa con la critica, ma se tu lo contesti allora dai per scontato la sua disonestà intellettuale? Così con tutti i critici?
Solo perché l'uomo della strada non guadagna dalla sua riflessione allora il suo pensiero per te è più accettabile.
Mi sembra un modo di ragionare molto limitato e limitante.
Correggimi se sbaglio qualcosa.
Emergent87
Iscritto
Messaggio: #30
QUOTE(cuomonat @ Oct 29 2014, 11:16 AM) *
Buzz non dice che non legge, dice solo che ha sollevato una barriera per resistere alla cultura ufficiale. Se ho ben capito.
A lui del monito di Kant, SAPERE AUDE, non frega niente, o lo ha frainteso che è la stessa cosa hahahahah

Gli lasciamo bruciare l'arte degenerata - o lo ghigliottiniamo prima? laugh.gif


Che senso ha oramai citare...tanto Buzz se ne frega perché si cita da ciarlatani.
Probabilmente se il pensiero non è il suo non è meritevole d'essere considerato.
Se scrivo una mia riflessione (io che non sono nessuno) per Buzz può essere interessante?
Ma se la scrive Heidegger allora non lo è più?
Mah...secondo me ha solo della confuzione e contraddizione.
cuomonat
Messaggio: #31
QUOTE(TheSandman @ Oct 29 2014, 12:17 PM) *
...
Mah...secondo me ha solo della confuzione e contraddizione.

Forse dovrebbe teorizzare e studiare il proprio pensiero? Chiarire nero su bianco la propria poetica.

C' è il rischio che diventi un critico, meglio di no dry.gif
buzz
Staff
Messaggio: #32
QUOTE(cuomonat @ Oct 29 2014, 12:16 PM) *
Buzz non dice che non legge, dice solo che ha sollevato una barriera per resistere alla cultura ufficiale. Se ho ben capito.
A lui del monito di Kant, SAPERE AUDE, non frega niente, o lo ha frainteso che è la stessa cosa hahahahah

Gli lasciamo bruciare l'arte degenerata - o lo ghigliottiniamo prima? laugh.gif


ai sintetizzato in un rigo il mio pensiero.
C'è chi mi capisce al volo, c'è chi mi critica per prevenzione-

Il tema di questa discussione è "cosa è l'arte" e per me l'arte non è quella che mi dice il filosofo, il critico, il regista, ma è quella che DICO IO.
Se un critico d'arte mi dice che una macchia su una tela è arte, io posso anche non esere d'accordo.
O devo per forza esserlo perchè lui ha la "cultura" e io no?
Ricordate il film di Sordi quando va al museo d'arte moderna con la moglie?
Credo di aver detto tutto con una citazione altrui! (questa è contraddizione, ma siccome quando parlo la mia lingua non vengo capito, sono costretto a usare quella degli altri!)

Quello che invece mi fa paura è questa sorta di estremismo nel pensiero di Sandman.
Per lui o si è tutti di qua o tutti di la.
Per me ascoltare l'uomo della strada non significa NON ASCOLTARE il filosofo o il critico, ma è esattamente metterli sullo stesso piano.
La differenza è che il critico è uno e si sente centomila, gli uomini della strada sono centomila, ma vengono valutati uno. Per cui, democraticamente do più peso al giudizio popolare che a quello del critico. Anche se poi il giudizio personale resta il mio.
Emergent87
Iscritto
Messaggio: #33
QUOTE(buzz @ Oct 29 2014, 01:39 PM) *
ai sintetizzato in un rigo il mio pensiero.
C'è chi mi capisce al volo, c'è chi mi critica per prevenzione-

Il tema di questa discussione è "cosa è l'arte" e per me l'arte non è quella che mi dice il filosofo, il critico, il regista, ma è quella che DICO IO.
Se un critico d'arte mi dice che una macchia su una tela è arte, io posso anche non esere d'accordo.
O devo per forza esserlo perchè lui ha la "cultura" e io no?
Ricordate il film di Sordi quando va al museo d'arte moderna con la moglie?
Credo di aver detto tutto con una citazione altrui! (questa è contraddizione, ma siccome quando parlo la mia lingua non vengo capito, sono costretto a usare quella degli altri!)

Quello che invece mi fa paura è questa sorta di estremismo nel pensiero di Sandman.
Per lui o si è tutti di qua o tutti di la.
Per me ascoltare l'uomo della strada non significa NON ASCOLTARE il filosofo o il critico, ma è esattamente metterli sullo stesso piano.
La differenza è che il critico è uno e si sente centomila, gli uomini della strada sono centomila, ma vengono valutati uno. Per cui, democraticamente do più peso al giudizio popolare che a quello del critico. Anche se poi il giudizio personale resta il mio.


Nessun estemismo...io pure metto sullo stesso piano.
Avevo scritto, ma forse hai dimenticato, che discuto molto con amici e conoscenti (tutti dei perfetti nessuno. I tuoi uomini della strada. Rifletto sui loro pensieri come su quello dei fiolosofi e dei critici. Quindi mi sa che fai frainteso!).
Alla domanda cos'è l'arte tu dici è quella che dico io...bene: rispondi.
Non se quell'opera è arte, ma cosa deve avere un'opera per essere arte...questo è il dibattito.
Ti ricordo che il cinema non è la vita è quello che esprime Sordi in quel film è il pensiero di Sordi (uomo di un certo spessore culturale) e non il pensiero di un non acculturato che probabilmente mai sarebbe andato alla biennale d'arte di Venezia (quindi arte contemporanea e non moderna. Attento a citare perchè si tratta di due tipi di arte molto diversi e Sordi non parla a caso in quel contesto. Non puoi criticare il citazionismo, poi fare autocritica dicendo che ti contraddici esprimendo un pensiero altrui ma decontestualizzandolo...meglio stare zitti. Allora si meglio esprimere un pensiero proprio totalmente originale).
Sordi ha espresso una riflessione sua sulla realtà dell'arte contemporanea (per quanto ci sia molta ironia e non è certo un pensiero totalizzante sull'intera produzione artistica). Quasta diventa una filosofia. Ti sei uniformato al suo pensiero e hai usato il pensiero di un altro per farti capire (si è vero hai fatto autocritica dicendo che ti sei contraddetto...ma hai smontato con una frase tutta la tua struttura teorica che vede nel citare un qualcosa che potrebbe passare per disonestà intellettuale).
Secondo me sbagli nel dire che il critico viene vautato centomila gli uomini della strada vengono valutati meno.
Gli uomini della strada, in quanto tali, non riescono a dare risonanza ai loro pensieri (anche per loro stessa volontà o perchè non fanno nulla per farsi sentire)...come può quindi la massa entrare in contatto col loro pensiero?
Devo andare da centomila x centomila uomini, ogni volta che ascoto la parola di un critico che secondo te viene valutato centomila?
Poi non capisco questa cosa...un critico fa speculazione ed esprime un suo pensiero, quindi è normale che di base abbia diverso credito in base all'ascoltatore.
Poi ti contraddici ulteriormente dicendo che il critico e l'uomo della strada li metti sullo stesso piano ma al pensiero del critico dai meno peso (ancora una volta un peso e due misure...questa non mi sembra democrazia, come tu hai scritto).
Non so chi ragioni per stremismi?
buzz
Staff
Messaggio: #34
Vedo che ti piace usare le parole altrui per costruirci i tuoi concetti, ma se leggessi cercando di capire il concetto altrui, invece che cercando solo come smontarlo, avresti intuito che l'uomo della strada rappresenta il pensiero dei centomila, per questo vale centomila, (è una media del pensiero di milioni di uomini semplici) mentre il critico è uno solo, che però, data la sua "altisonanza" viene valutato più dei centomila uomini della strada.
io non mi allineo al critico, che fa speculazione, moda, o peggio è prezzolato, per esprimere una sua opinione atta ad uniformare il pubblico e ad orientarlo verso una o altra cosa, a suo (del critico o di chi lo paga)n piacimento.

Cosa debba avere un'opera per essere (da me) considerata arte? l'ho già detto nel primo post e ribadito oltre. Deve esserti sfuggito.

Il cinema non è la vita, così come non lo è la letteratura, la filosofia, e nemmeno l'arte in qualsiasi forma la si voglia considerare. Forse lo sarebbe la storia, quando non è manipolata dai critici (e dai vincitori)

Sordi ha ironizzato esattamente su quello che io sto cercando di esprimere dall'inizio: i critici ti vogliono imporre e far considerare arte quello che per te poi non lo è, e vorrebbero che questo concetto entrasse nell'immaginario comune, lanciando la moda. Così diventa moda (e arte) il capello rasato con la piazzola di atterraggio per elicotteri in cima, o il tatuaggio vistoso, le macchie di schifano, o le tele tagliate di fontana. o peggio la m... di artista, da me presa come principale esempio.

io non ci sto.

mi spiace per l'uomo della strada che non ha voce, ma continuo a pensare che qualsiasi voce lui abbia, non sarà nemmeno lui a convincermi che una "schifezza" sia arte.
Che poi molta gente sia influenzata dalla moda lo dimostrano i valori che vengono attribuiti alle opere. gente disposta a pagare milioni una pietra scolpita o una tela macchiata solo perchè il critico tal dei tali ha dichiarato che è un'opera di valore...

io continuo a non starci.
Emergent87
Iscritto
Messaggio: #35
QUOTE(buzz @ Oct 29 2014, 05:13 PM) *
Vedo che ti piace usare le parole altrui per costruirci i tuoi concetti, ma se leggessi cercando di capire il concetto altrui, invece che cercando solo come smontarlo, avresti intuito che l'uomo della strada rappresenta il pensiero dei centomila, per questo vale centomila, (è una media del pensiero di milioni di uomini semplici) mentre il critico è uno solo, che però, data la sua "altisonanza" viene valutato più dei centomila uomini della strada.
io non mi allineo al critico, che fa speculazione, moda, o peggio è prezzolato, per esprimere una sua opinione atta ad uniformare il pubblico e ad orientarlo verso una o altra cosa, a suo (del critico o di chi lo paga)n piacimento.

Cosa debba avere un'opera per essere (da me) considerata arte? l'ho già detto nel primo post e ribadito oltre. Deve esserti sfuggito.

Il cinema non è la vita, così come non lo è la letteratura, la filosofia, e nemmeno l'arte in qualsiasi forma la si voglia considerare. Forse lo sarebbe la storia, quando non è manipolata dai critici (e dai vincitori)

Sordi ha ironizzato esattamente su quello che io sto cercando di esprimere dall'inizio: i critici ti vogliono imporre e far considerare arte quello che per te poi non lo è, e vorrebbero che questo concetto entrasse nell'immaginario comune, lanciando la moda. Così diventa moda (e arte) il capello rasato con la piazzola di atterraggio per elicotteri in cima, o il tatuaggio vistoso, le macchie di schifano, o le tele tagliate di fontana. o peggio la m... di artista, da me presa come principale esempio.

io non ci sto.

mi spiace per l'uomo della strada che non ha voce, ma continuo a pensare che qualsiasi voce lui abbia, non sarà nemmeno lui a convincermi che una "schifezza" sia arte.
Che poi molta gente sia influenzata dalla moda lo dimostrano i valori che vengono attribuiti alle opere. gente disposta a pagare milioni una pietra scolpita o una tela macchiata solo perchè il critico tal dei tali ha dichiarato che è un'opera di valore...

io continuo a non starci.


Ancora pregiudizi.
Tu dai per scontato che il critico voglia uniformare le masse. Chi dice che il critico vuole imporre la sua idea.
La espone e saranno poi i lettori a vautare.
Dai per scontato una certa pedanteria dei critici e di chi analizza le opere...non capisco questa tua idea. Ti sei mai sentito costretto a seguire il pensiero di un critico? Io sinceramente mai anzi...ho un rapporto assolutamente libero con quello che scrivono! Libero di leggere e decidere cmq di formare un mio pensiero.
Ripeto: il critico ha deciso di far sentire la sua voce...centomila altri no. Eè una colpa del critico?
Quanti fanno foto naturalistiche?
Quanti le fanno per lavoro?
Quanti sono contenti di poterle fare solamente come hobby?
Quanti fanno reportage fotografici non per soldi ma per passione? Eppure anche loro vogliono fornire una loro idea (visiva e non solo) di mondo.
Meritano più del professionista oppure anche in questo caso il professionista prezzolato merita un peso inferiore. Ricordiamo che la fotografia interpreta la realtà, ne da un taglio soggettivo, non diverso dalle parole che vogliono, in maniera soggettiva, cercare di dare un'interpretazione ad un'opera o ad esempio ad una situazione sociale; civile; di guerra...allora non dovremmo guardare documentari o seguire reportage perchè sono speculazioni atte ad uniformare lo sguardo (perché anche questo fanno!).
Spero almeno che tu non arrivi a considerare non arte tutto quello che una certa critica arriva a definire arte, solo per andare contro e dire no alla critica istituzionale.
Spiegami come si fa a farsi pacere una voce che non si può sentire...come definisci tu quella dell'uomo della strada.
Sa tanto di ideologia.
Di buoni proposti; di opposizione ad una certa globalizzazione e stndardizzazione del pensiero...ma poi ci dobbiamo confrontare con la realtà.
Io sono contento di poter confrontarmi con chi ha un certo bagaglio culturale e mette il suo sapere al servizio della critica...poi sarò liberissimo di valutare ciò che leggo e sento.
Tu vuo dare ascolto ad un pensiero che non ha voce?
Capisco cosa vuoi dire...ma non si vive di sola ideologia!
buzz
Staff
Messaggio: #36
il critico esiste per farsi pubblicità. E' un mestiere non una missione. Per cui il suo giudizio è viziato da chi lo paga.
Almeno il critico di professione.
Se poi parliamo di chi fa la sua critica allora inseriamo anche l'uomo della strada che non fa non sentire la sua voce per scelta ma perchè ha altro da fare, o non ha i canali per farsi sentire.
Il critico comunque non ha colpa (e chi lo ha mai colpevolizzato?! - altre parole che mi hai messo senza che io le abbia dette)

no, io considero arte come ho spiegato, di quello che dicono i critici non me ne può importare di meno.

io ascolto tutti, ma non mi uniformo al "pensiero comune"
Emergent87
Iscritto
Messaggio: #37
QUOTE(buzz @ Oct 29 2014, 09:10 PM) *
il critico esiste per farsi pubblicità. E' un mestiere non una missione. Per cui il suo giudizio è viziato da chi lo paga.
Almeno il critico di professione.
Se poi parliamo di chi fa la sua critica allora inseriamo anche l'uomo della strada che non fa non sentire la sua voce per scelta ma perchè ha altro da fare, o non ha i canali per farsi sentire.
Il critico comunque non ha colpa (e chi lo ha mai colpevolizzato?! - altre parole che mi hai messo senza che io le abbia dette)

no, io considero arte come ho spiegato, di quello che dicono i critici non me ne può importare di meno.

io ascolto tutti, ma non mi uniformo al "pensiero comune"


Ti prego...informati prima di scrivere cose non vero.
Ti porto un esempio: Nocturno (rivista di cultura e critica cinematografica).
Leggo assiduamente e conosco bene come funziona. Dentro ci trovi di tutto!
Uno stesso film può essere massacrato; elogiato; o semplicemente analizzato per quello che è.
Di tutto quello che si può intuire l'ultima cosa (e ci vorrebbe del pregiudizio e malizia) è che i giudizi dei recensori siano influenzati o viziati da chi paga.
C'è grandissima libertà, forse un gran calderone, ma di certo non si tratta di una rivista di parte qualunque essa possa essere.
Quello che i recensori scrivono ritorna in altri articoli per altre riviste.
I singoli critici mantengono, indipendentemente dalla testata per la quale scrivono, la loro onestà o quantomeno il loro modo di vedere il cinema.
Critici di professione.
Non so cosa tu legga, ma la tua affermazione è totalmente falsa.
Conosco un critico e curatore d'arte contemporanea.
Scrive saggi e lavoro per Flash Art...stai certo che la sua onestà intellettuale è assoluta!
Questa cosa del mestiere e non missione poi non so da dove te la tiri fuori.
Di qualcosa bisogna campare e il tempo per fare tutto non c'è...ma molti scrivono con passione perché credono nella divulgazione dell'arte e nel tentativo di creare spiragli d'interpretazione...ancora una volta un tuo pregiudizio che ha della malignità.
Poi parli di pensiero comune.
Quale?
Si capisce che non leggi, non sei informato e in merito la tua ignoranza è palese.
Il pensiero comune esisteva col positivismo e col neo-positivismo.
Col post-moderno tutto cambia...ma forse non sai di cosa sto parlando.
Basta informarsi per rendersi conto che non esiste un "pensiero comune" istituzionale.
Secondo te c'è un pensiero dominante, in merito all'arte, che accomuna la massa o che qualcuno vorrebbe inculcare?
Questo si che è un'idea limitata.
Idea di una persona che parla di cose che non conosce...che non legge e non è informata.
Basta poco per rendersi conto della discussione in essere sull'arte ai giorni nostri!
Ragioni per pregiudizi e preconcetti.

buzz
Staff
Messaggio: #38
ok, mi hai convinto,
L'arte è quella che decidono i critici, che sono tutti in buona fede.
Emergent87
Iscritto
Messaggio: #39
Mai detto che sono tutti in buona fede, mai detto che l'arte è quella indicata dai critici...attento che anche tu metti in bocca parole non lette.
Come anche io non voglio assolutamente convincere nessuno.
Tu dai per scontato il vizio nell'attività del critico e dalla tua facile ironia si capisce che non consideri il pensiero dei critici.
Tu hai scritto delle cose senza fondamento.
Io ti dico che basta leggere per capire che non esiste un pensiero comune e che non è vero che i critici sono viziati da chi li paga.
Se così fosse allora tutti scriverebbero le stesse cose (se ci fosse un pensiero comune), ma così non è.
Se tanti scrivono tante cose diverse qualcuno potrà essere in malafede. Oppure molti lo sono.
Di certo non sono così ottuso da fare di tutta un'erba un fascio...come tu stai facendo.Ogni volta che scrivi mi dimostri sempre più chiusura e pregiudizio...mi sorge il dubbio che tu lo stia facendo apposta.
buzz
Staff
Messaggio: #40
ti ho dato ragione, cosa altro posso fare?!
per me la chiudo qui.

però non ho ancora sentito cosa sia l'arte per te.....
Emergent87
Iscritto
Messaggio: #41
Non devi darmi ragione. Non faccio proselitismo.
Forse oltre che esprimerti con preconcetti non riesci a fare altro. L'hai esplicitato ormai più volte.
Per me arte è l'espressione originale di un pensiero (con le parole, con le immagini...).
Arte è anche l'opere che riflette oggi sulla natura, fruizione, ricettività dell'immagine nella realtà cittadina e metropolitana.
Arte è linguaggio che riflette sul suo stesso linguaggio.
Può avere tante declinazioni...ma per me è sempre prodotto di un pensiero.
Non può essere solo shock o istinto o gusto della bellezza per se stessa.
buzz
Staff
Messaggio: #42
quindi per te a m... d'artista di Manzoni è arte?
per me è solo un' espressione, neanche originale, del suo intestino.
Emergent87
Iscritto
Messaggio: #43
Il ready-made duschampiano cos'è per te?
La m...a è un'estremizzazione (non troppo originale) del ready-made.
In un periodo in cui il concetto di arte era strettamente legato alla perizia tecnica (non a caso la fotografia era relegata a puro espediente tecnico utile al pittore per eseguire i suoi "schizzi" preparatori) si vuole affermare la supremazia del pensiero, dell'idea.
Le avanguardie storiche furono sicuramente estreme, ma crearono una frattura che ha poi dato vita a tutta l'arte contemporanea, alla pop-art, concettaule, arte povera, fluxus, body art, neo-avanguardie...
E' arte?
Per me si.
Ma tu, secondo me, sbagli il tiro.
Non bisogna concentrarsi sull'oggetto materiale, ma sul pensiero che sta alla base.
L'opera è tutta dentro la testa dell'artista.
Quella di Manzoni è anche ironia e critica.
Lui ironizza molto sul mercato dell'arte e arriva a farsi pagare per della m...a (non vedo perché quei puntini di sospensione, dato che il titolo è "m...a d'artista"...non siamo in TV dova falsi perbenismi stigmatizzano in maniera spesso imbarazzante. Vedi cos'è successo poco tempo fa in TV con Thomas Milian).
L'arte contemporanea da Duschamp in avanti è influenzata dal ready-made.
Nemmeno Mapplethorpe e Newton sono puro formalismo anzi...sono fortemente concettuali.
buzz
Staff
Messaggio: #44
mi sarei accontentato di un semplice sì.
tanto mi basta.
Ora direi di dare spazio ad altri per esprimere il proprio giudizio
Emergent87
Iscritto
Messaggio: #45
Io non mi accontento.
Un si o un semplice no sono privi di giudizio (sicuramente inespresso). Basi piuttosto povere per un confronto costruttivo.
riccardobucchino.com
Messaggio: #46
QUOTE(buzz @ Oct 29 2014, 10:27 PM) *
ok, mi hai convinto,
L'arte è quella che decidono i critici, che sono tutti in buona fede.


L'arte é una cosa che piace anche se non ha una reale utilità.

L'architettura é arte in cui puoi andare un bagno. [cit.]
mikifano
Messaggio: #47
bella la vostra discussione!
non entro nel merito per un motivo molto semplice: a volte quella che taluni chiamano "arte" a me dà disgusto, anche fotograficamente parlando.
quindi limito a seguirvi!
itippi
Messaggio: #48
proporrei di ampliare il tema; che ne direste del collaudato ma irrisolto "contessa, cos'è mai la vita?"
cuomonat
Messaggio: #49
QUOTE(riccardobucchino.com @ Dec 5 2014, 08:55 AM) *
L'arte é una cosa che piace anche se non ha una reale utilità.

L'architettura é arte in cui puoi andare un bagno. [cit.]

Non è poco!!!!!
cuomonat
Messaggio: #50
QUOTE(mikifano @ Dec 5 2014, 09:43 AM) *
bella la vostra discussione!
non entro nel merito per un motivo molto semplice: a volte quella che taluni chiamano "arte" a me dà disgusto, anche fotograficamente parlando.
quindi limito a seguirvi!

Arte ed estetica vanno a braccetto, non c'è arte senza i sensi, quindi il disgusto ci sta quando è funzionale al messaggio e spesso rispecchia l'intenzione dell'artista ... ahahahah

Scherzi a parte: il disgusto che puoi provare tu (a prescindere dal significato che l'autore intende trasmettere) è l'insieme di stati d'animo, di esperienze passate, di aspettative che associ al referente e quindi è soggettivo. L'opera evoca parole (mesaggio) e dal significato delle parole nasce la loro capacità di associarsi ad immagini diverse a seconda di chi le utilizza e di chi le ascolta; le figure di significato suscitano emozioni, ma talvolta di difficile interpretazione. Insomma non bisogna confondere il bello con l'arte. E' bella l'immagine del Conte Ugolino?
 
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