Sabato pomeriggio in attesa di un temporale che tuona tuona e non arriva mai.
Aria pesante, densa di umidità, ed una luce surreale che "macchia" il paesaggio mettendo in risalto ora un bosco di pioppi, ora un campo di girasole ..... ora una Chiesa.
Una di quelle costruzioni che fanno trasparire fasti antichi, quando posta su terre di confine tra le Signorie di Firenze, Pisa e Lucca, lungo la via Francigena, veniva contesa quale punto sulle carte a significare un 'altro pezzo di terra strappato al nemico.
Terre di conquista, che una volta caduti i Signori, sono state dimenticate per secoli, al contrario delle "Cittadine" più ricche (S. Gimignano - S Miniato - Certaldo), che hanno continuato a splendere abbellite dal Mecenate di turno.
Chiese affidate alla cura di un popolo povero ed ignorante che le ha custodite e mantenute in vita più per Fede che per consapevolezza di essere in presenza ad un'opera d'Arte.
La Pieve di S. Giovanni è situata su un'altura a sinistra della strada, per chi viene da San Miniato (PI), a qualche centinaio di metri dall'abitato di Corazzano.
Già edificata nel' VIII - IX secolo in prossimità della via Francigena, l'attuale edificio risale al XII secolo.
Dal 1491 la Pieve fu incorporata nel capitolo della Metropolitana di Firenze e poi i suoi beni passarono sotto il patronato fiorentino.
La Pieve è a croce latina con transetto rialzata da tre gradini. Sul braccio sinistro del transetto si eleva il campanile merlato.
Sulla facciata in cotto risalta una bifora in asse con il portale d'ingresso e lesene agli angoli; alcuni reperti in marmo e un frammento di epigrafe romana costituiscono ulteriori elementi decorativi.
A lato dell'entrata una Croce di ferro, con ben in vista gli attrezzi della passione, mostra tutte le sue molte primavere.
Nel 1899 la Pieve, con la Torre campanaria, fu dichiarata monumento nazionale.
All'interno la Chiesa è pavimentata in cotto e presenta un' Altare a sinistra , un' Altare maggiore ed un terzo Altare situato a destra.
Un' affresco del XV secolo di Francesco di Ser Cenni raffigurante la Madonna col Bambino, un pulpito in legno del XVI secolo ed un Fonte battesimale in marmo già appartenuto alla antichissima pieve di Barbinaia, e vari affreschi di pittori sconosciuti ormai andati perduti.
Negli ultimi decenni, con la rivalorizzazione delle aree rurali ( nascita di innumerevoli agriturismo ) piano piano si cerca di recuperare e restiruire a nuovo splendore le innumerevoli opere d'Arte che per troppo tempo sono state dimenticate.
Dimenticate da alcuni, certamente non abbandonate da quegli uomini che in silenzio e per secoli hanno continuato a lavorare quelle terre attorno alle loro Chiese.
- Fabio -
Firenze 26 Luglio 2005
Aria pesante, densa di umidità, ed una luce surreale che "macchia" il paesaggio mettendo in risalto ora un bosco di pioppi, ora un campo di girasole ..... ora una Chiesa.
Una di quelle costruzioni che fanno trasparire fasti antichi, quando posta su terre di confine tra le Signorie di Firenze, Pisa e Lucca, lungo la via Francigena, veniva contesa quale punto sulle carte a significare un 'altro pezzo di terra strappato al nemico.
Terre di conquista, che una volta caduti i Signori, sono state dimenticate per secoli, al contrario delle "Cittadine" più ricche (S. Gimignano - S Miniato - Certaldo), che hanno continuato a splendere abbellite dal Mecenate di turno.
Chiese affidate alla cura di un popolo povero ed ignorante che le ha custodite e mantenute in vita più per Fede che per consapevolezza di essere in presenza ad un'opera d'Arte.
La Pieve di S. Giovanni è situata su un'altura a sinistra della strada, per chi viene da San Miniato (PI), a qualche centinaio di metri dall'abitato di Corazzano.
Già edificata nel' VIII - IX secolo in prossimità della via Francigena, l'attuale edificio risale al XII secolo.
Dal 1491 la Pieve fu incorporata nel capitolo della Metropolitana di Firenze e poi i suoi beni passarono sotto il patronato fiorentino.
La Pieve è a croce latina con transetto rialzata da tre gradini. Sul braccio sinistro del transetto si eleva il campanile merlato.
Sulla facciata in cotto risalta una bifora in asse con il portale d'ingresso e lesene agli angoli; alcuni reperti in marmo e un frammento di epigrafe romana costituiscono ulteriori elementi decorativi.
A lato dell'entrata una Croce di ferro, con ben in vista gli attrezzi della passione, mostra tutte le sue molte primavere.
Nel 1899 la Pieve, con la Torre campanaria, fu dichiarata monumento nazionale.
All'interno la Chiesa è pavimentata in cotto e presenta un' Altare a sinistra , un' Altare maggiore ed un terzo Altare situato a destra.
Un' affresco del XV secolo di Francesco di Ser Cenni raffigurante la Madonna col Bambino, un pulpito in legno del XVI secolo ed un Fonte battesimale in marmo già appartenuto alla antichissima pieve di Barbinaia, e vari affreschi di pittori sconosciuti ormai andati perduti.
Negli ultimi decenni, con la rivalorizzazione delle aree rurali ( nascita di innumerevoli agriturismo ) piano piano si cerca di recuperare e restiruire a nuovo splendore le innumerevoli opere d'Arte che per troppo tempo sono state dimenticate.
Dimenticate da alcuni, certamente non abbandonate da quegli uomini che in silenzio e per secoli hanno continuato a lavorare quelle terre attorno alle loro Chiese.
- Fabio -
Firenze 26 Luglio 2005