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I-ttl Grazie Nikon
Anche se alcune modifiche ...
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fratnike
Messaggio: #1
Ciao a tutti,

vi posto uno scatto fatto questo week-end a quasi completamento dei test con D70, Nikon 12-24 DX, 2 SB-800 e 1 SB-600.

Di base devo ringraziare Nikon per l'ottimo lavoro svolto nella progettazione del sistema. La possibilita' di agire sul flash master (SB800) nella regolazione degli slave e' davvero grande. Ho riscontrato un'unico problema "pratico" che nel mio caso diventa anche "tecnico". Come potete vedere dalla foto l'ambiente dove mi trovo non e' dei piu' pratici per sistemare l'attrezzatura, inoltre per evitare danni, oltre a fare molta attenzione bisogna autocostruirsi dei "preservativi" per flash e macchina. Nel caso specifico ho coperto tutti i flash con del banalissimo domopack fissato con dello scotch carta (quello da carroziere) ed anche la D70 e' stata ... condomizzata alla stessa maniera.

Il problema che ho riscontrato e' la difficolta' nel posizionare i flash slave nelle mani di chi li tiene, facendo si' che la cellula rilevi i pre-flash del master. Sarebbe carino poter usufruire di un aggancio con cellule mobili e cavo piuttosto lungo ma soprattutto con cellule a 180 gradi e non con un campo cosi' ristretto.

Per farvi capire le difficolta' i dati EXIF X.XX riportano: Profondita' di scatto -100 metri dall'ingresso; Percorso interno: 150 metri meandreggianti; Strettoie: 3 altezza media 70cm; Difficolta': tecnica in corda; Umidita': 112% (ambiente sovrassaturo) escluso fango; Temperatura: 11 gradi costanti.

Enrico

PS per l'Ing. Maio: Potrebbe suggerirmi come modificare i flash per estrapolare il sensore e renderlo piu' facile da posizionare ma soprattutto perche' abbia una maggiore estensione spaziale? Purtroppo l'unica altra alternativa e' quella che ho sempre usato finora di scattare in posa B e facendo fare le flashate alla gente durante il tempo di otturatore aperto. Non potendo utilizzare il cavalletto nella maggior parte dei casi ed avanzando l'eta' non riesco sempre ad avere la mano "molto ferma".
Immagine(i) allegate
Immagine Allegata
 
Giuseppe Maio
Nital
Messaggio: #2
QUOTE (enrico.fratnik@tin.it @ Jul 26 2004, 08:21 AM)
...Il problema che ho riscontrato e' la difficolta' nel posizionare i flash slave nelle mani di chi li tiene, facendo si' che la cellula rilevi i pre-flash del master.

...Potrebbe suggerirmi come modificare i flash per estrapolare il sensore e renderlo piu' facile da posizionare ma soprattutto perche' abbia una maggiore estensione spaziale?...

Mi ero già posto il "problema",

ed ho voluto verificare di persona. Le prove da me fatte mi hanno portato a rilevare una incredibile sensibilità funzionante anche ad elevate distanze (soprattutto in assenza o con poca luce perchè la cellula rileva una differenza di luminosità rendendosi più agevola con poca luce di soglia). Incredulo ho anche posto dello scotc nero sul sensore (quello a lato rilevando a distanze ravvicinate un perfetto funzionamento.
Ho dunque abbandonato il "caso" rilevando una efficacia ben al di sopra di quanto potessi immaginare anche in casi di sensore posto dalla parte opposta al Master ma colpito comunque da illuminazione di comunicazione riflessa.

Alla luce di quanto sopra posso ipotizzare restrizioni davvero difficili da riscontrare ma la la Sua fotografia non sembra essere tanto "tradizionale".
Prima di ricercare possibili ma non preferibili modifiche (si potrebbe riportare il fotodiodo in esterno collegato da un cavetto da far fuoriuscire dallo schermino ma ciò costituirebbe una "artigianale" modifica), potrei suggerire una guarnitura di protezione che lasci scoperta l'area della fessura sensore. Si potrebbe inoltre ipotizzare una lente condensatrice "banale". Provi a ricercare una sfera di qualunque plastica trasparente (di diametro simile alla fessura riservata per il sensore) da tagliare a metà per ottenere così una "banale" lente condensatrice. Potrà applicarla sulla fessura della fotocellula allargando il già ampio angolo di campo.

Ci faccia sapere.

Giuseppe Maio
www.nital.it

PS: se già sin d'ora intende percorrere la strada della modifica non ci sono "consigli" ma cacciavite alla mano, saldatore e manualità.
fratnike
Messaggio: #3
QUOTE (Giuseppe Maio @ Jul 26 2004, 10:54 AM)
Mi ero già posto il "problema",

ed ho voluto verificare di persona. Le prove da me fatte mi hanno portato a rilevare una incredibile sensibilità funzionante anche ad elevate distanze (soprattutto in assenza o con poca luce perchè la cellula rileva una differenza di luminosità rendendosi più agevola con poca luce di soglia). Incredulo ho anche posto dello scotc nero sul sensore (quello a lato rilevando a distanze ravvicinate un perfetto funzionamento.
Ho dunque abbandonato il "caso" rilevando una efficacia ben al di sopra di quanto potessi immaginare anche in casi di sensore posto dalla parte opposta al Master ma colpito comunque da illuminazione di comunicazione riflessa.

Gent. Ing. Maio,

la ringrazio per la rapida risposta. A questo punto credo che le prove fatte da me e da Lei debbano avere una variabile differente perche' da quanto sono riuscito a capire io la cellula non lavora molto bene per luce riflessa. Da quanto ho potuto appurare il flash deve essere abbastanza visibile al fascio diretto del master. Inoltre la massima distanza a cui sono riuscito a far scattare i flash e' stata di poco inferiore ai 5m. Molto probabilmente le prove da Lei fatte si riferiscono ad ambienti con pareti diritte ed angoli a 90 gradi. Nell'ambiente in cui ho provato il sistema i-TTL (che peraltro consiglio a tutti xche' nonostante le mie difficolta' mi rendo conto che pochi si troveranno a scattare in ambiente ipogeo) le pareti sono tutt'altro che diritte ma soprattutto sono ricoperte da una serie infinita di cristalli di calcite che diffrangono la luce.

Quello che non sono riuscito a capire e' come mai effettuando un flash di test dal master i gruppi slave scattavano a turno mentre scattando la foto a volte uno degli slave, pur mantenendo la posizione precedente non scattava.

Al momento stavo pensando di applicare con del mastice removibile una fibra e di mettere in testa alla fibra una lente per concentrare il fascio.

Nel caso fosse necessaria una modifica cruenta crede sarebbe possibile ottenere uno schema elettrico ed uno di montaggio degli SB800 e SB600? I costi coinvolti nell'acquisto di questi flash mi scoraggia dal tentare alla ceca.

La ringrazio

Enrico Fratnik
Giuseppe Maio
Nital
Messaggio: #4
QUOTE (enrico.fratnik@tin.it @ Jul 26 2004, 10:20 AM)
1- Molto probabilmente le prove da Lei fatte si riferiscono ad ambienti con pareti diritte ed angoli a 90 gradi. Nell'ambiente in cui ho provato il sistema i-TTL (che peraltro consiglio a tutti xche' nonostante le mie difficolta' mi rendo conto che pochi si troveranno a scattare in ambiente ipogeo) le pareti sono tutt'altro che diritte ma soprattutto sono ricoperte da una serie infinita di cristalli di calcite che diffrangono la luce.

2- Quello che non sono riuscito a capire e' come mai effettuando un flash di test dal master i gruppi slave scattavano a turno mentre scattando la foto a volte uno degli slave, pur mantenendo la posizione precedente non scattava.

3- Al momento stavo pensando di applicare con del mastice removibile una fibra e di mettere in testa alla fibra una lente per concentrare il fascio.

4- Nel caso fosse necessaria una modifica cruenta crede sarebbe possibile ottenere uno schema elettrico ed uno di montaggio degli SB800 e SB600? I costi coinvolti nell'acquisto di questi flash mi scoraggia dal tentare alla ceca...

Certamente,

le grotte costituiscono "scomoda" variabile.
Le mie prove sono sempre state fatte in saloni, stanze, chiese o capannoni.

2- Il comando di prova "test" si avvale di un più semplice treno di impulsi rendendo meno critica la comunicazione. Nel comando di emissione misurata si introducono variabili di più microlampi impiegati. Certe circostanze "critiche" possono causare mancate emissioni di illuminazione remota. Nel "precedente" sistema SU4 queste situazioni potevano causare un lampo a piena potenza ora invece "convertite" in mancata emissione non precisamente controllabile.

3- Ottima l'idea della fibra ottica. Utilizzando una fibra "plastica" di una dimensione adeguata e non in vetro si potrà "semplicemente" lucidare (si utilizzano le limette a quattro granulosità vendute in farmacia per le unghie) il capo esterno con la curvatura interessata senza necessitare di lente condensatrice.

4- Non è un discorso legato a schemi elettrici e di smontaggio. Per smontarlo serve esperienza con gli incastri "nascosti". Circa la parte elettrica idem. Il fotodiodo ha comuni saldature su circuito stampato. Basta dunque dissaldare e fare una prolunga. Sorry ma da questo punto di vista non posso andare oltre.

Giuseppe Maio
www.nital.it
File allegati
File Allegato  iTTL.pdf ( 1.1mb ) Numero di download: 461
 
fratnike
Messaggio: #5
Grazie Ing.,

ieri sera ho provato il sistema i-TTL nel magazzino di un amico. Oltre ad essermi quasi rotto la testa su un'impalcatura piu' bassa del mio metro e novantadue posso confermare, per buona pace ma soprattutto soddisfazione di tutti, che SB800 e SB600 hanno lavorato in i-TTL su distanze superiori ai 25mt anche con luce riflessa.

Ovviamente per me non e' assolutamente una buona notizia xche' vuol dire che devo inventarmi qualcosa ma era giusto che gli altri utenti non fossero influenzati dalle mie precedenti prove.

Grazie comunque e se risolvero' il mio problema lo postero' cosi' Nikon potra' brevettare un accessorio da grotta per i flash! biggrin.gif

Enrico
Giuseppe Maio
Nital
Messaggio: #6
QUOTE (enrico.fratnik@tin.it @ Jul 27 2004, 09:25 AM)
...Ovviamente per me non e' assolutamente una buona notizia xche' vuol dire che devo inventarmi qualcosa ma era giusto che gli altri utenti non fossero influenzati dalle mie precedenti prove...

Mi perdoni ma devo!

Siamo proprio sicuri che gli operatori che impugnano i flash slave lascino il sensore libero di ricevere i lampi di comunicazione ?

Il sensore da lasciare orientato verso il lampo master principale (perlomeno in direttiva e non opposta) non è sul fronte del flash ma, nell'SB-800 nella parte laterale del vano batteria.

Dico ciò perchè talvolta non viene compreso qual'è il sensore di comunicazione iTTL ma anche perchè talvolta si tende a mantenere il dorso del flash verso di se ed il fronte orientato verso il master. In impieghi multiflash, la parabola va ovviamente orientata verso la zona da illuminare ed il sensore nella direzione del lampo primario o comunque verso la più elevata riflessione possibile.
Tutto ciò è consentito dagli snodi presenti sia su SB-600 sia su SB-800.

Mi preme dire ciò perchè come ha visto la funzionalità supera mediamente distanze di 25-30 metri e non posso credere che le variabili in grotta facciano scendere l'operatività addirittura al di sotto dei 5 metri.

Fatta la necessaria "premessa" ci tenga informati sulla fibra ottica che, fino a prova contraria, ritengo non risolutiva o comunque non più efficace di quanto sopra descritto.

Se tutti i tentativi fatti non porteranno alla risoluzione delle variabili "grotta" sarà mia cura seguire la modifica portando in esterno il sensore anche se continuo a considerare l'operazione non necessaria per il Suo impiego. Ciò però pregiudicherà l'estetica che dovrà accettare come bene specifico della Sua strumentazione che sarà "penalizzata" nell'estetica e funzionalità di serie pregiudicandone anche il valore commerciale.

Giuseppe Maio
www.nital.it
fratnike
Messaggio: #7
Certamente, sono stato ben attento (anche perche' mi stavo inc...) che gli operatori tenessero il sensore il piu' diretto possibile verso il master oppure rivolto verso una parete "riflettente". Comunque ho provato anche da solo posizionando i flash con i loro supportini e ... una volta si, una volta no.

Credo che l'ambiente soprassaturo di umidita' che concentra un microfilm d'acqua sulle pareti (la saturazione ha un limite ed il costante apporto di calore geotermico anche se il Delta-T e' minimo fa condensare) crei una bellissima lente sui cristalli di calcite (tetragonali allungati disposti [str...i] perpendicolarmente alla parete rocciosa) i quali pensano bene di riportare i prelampi sul calcare sottostante e non ai vostri sensori.

Un'ulteriore variabile e' la presenza quasi costante di "nuvole" cioe' di ammassi di microspray d'acqua generati da cascatelle (ma anche dalla semplice goccia che schiantandosi al suolo riesce a rompersi in ammassi molecolari piu' o meno grandi) che vengono trasportati all'interno del sistema grotta dalla circolazione d'aria.

Per caso non ha mai fatto delle prove all'interno di una nuvola Fulmine.gif ?!? hmmm.gif

Non so, le variabili sono moltissime e cerchero' di eliminarle una alla volta facendo prove in varie tipologie di grotte. Effettivamente i sensori funzionano se usati come le fotocellule di vecchio stampo ma credo che l'ambiente circostante generi confusione nella trasmissione dati dei pre-lampi e nulla piu'. Per mia sfortuna il sistema TTL mi sarebbe molto utile. L'effetto che posso immaginare e' che il segnale arrivi con una frequenza allungata e quindi non capita dalla logica degli slave, pressapoco quello che succede con il segnale GPS nel mezzo di un centro abitato con palazzi medio grandi.

Enrico

PS: consideri che sono stato attentissimo anche nella condomizzazione dei flash, evitando persino che il domopack ricopra il sensore. Per evitare problemi di comprendonio (conoscendo soprattutto la stanchezza fisica e mentale alla quale si puo' arrivare in grotta) ho colorato di rosso il nastro adesivo di carta che bloccava il domopack attorno al sensore. Piu' di questo ... dovrei riuscire ad avere il dono dell'obiquita' ... ma non e' un accessorio standard Nikon ... mi sembra biggrin.gif
Immagine(i) allegate
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Daniele R.
Messaggio: #8
Mi pare che tu abbia fatto tutte le prove del caso. Sono convinto che con l'esperienza e la conoscenza in materia, che hai dimostrato di avere leggendoti, riuscirai a scoprire la chiave di volta al problema. Lo strano è che tutte le variabili che hai enunciato, il sensore dovrebbe essere avvantaggiato, invece si comporta nell'esatto contrario. Le pareti riflettenti, dovrebbero aiutare il sensore a percepire più agevolmente la luce, così come l'umidità condensata in "nuvole", eppure niente da fare.

hmmm.gif Non saprei proprio cosa consigliarti.

Ho provato a fare delle foto all'interno di un banco di nebbia (che è quasi come una nuvola) e posso dirti che il sistema funziona alla perfezione, il risultato non è eccezionale (per quello che volevo lo definirei scadente), per via del propagarsi della luce in modo troppo esteso, ma il sistema i-TTL funziona comunque.

Tienici informati sui tuoi esperimenti, sono sicuro che riuscirai a districarti e che i risultati da te ottenuti saranno di grandissimo aiuto a molti altri wink.gif
PierPaoloSposato
Nikonista
Messaggio: #9
Ho provato il sistema CLS con un SB800 impostato a master e un sb600 i risultati non sono stati molto buoni dal punto di vista dello scatto, si dice che anche con riflessioni etc il flash remoto riesce a scattare ma questo VI ASSICURO non è accaduto anzi...
Vi posto la foto con cuo HO TESTATO il sistema per verificare la bontà della ricezione e per valutarne l'ultilizzo per foto veramente creative e non di sola sala posa in cui tutto è a vista.
Purtroppo non sono soddisfatto di questo sistema.
"spiegazione test"
Nella foto il flash SLAVE SB600 è posto appena la di là della parete con senso rivolto verso la porta....
Nella prima si vede che il flash non scatta..
occorre che mi avvicini per consetire lo scatto.
(questo può sembrare banale ma nelle foto matrimoniali può capitare di aver necessità di scattare in corridoi con illuminazione sui soggetti a distanza per conservare la location)
Come si può risolvere, a mio parere, questo problema? In maniera semplice e oltretutto che non faccia decadere la garanzia...

I file del mio messaggio.

Messaggio modificato da PierPaoloSposato il Jul 21 2007, 09:40 AM
Anteprima(e) allegate
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fratnike
Messaggio: #10
QUOTE(PierPaoloSposato @ Jul 21 2007, 09:39 AM) *

Ho provato il sistema CLS con un SB800 impostato a master e un sb600 i risultati non sono stati molto buoni dal punto di vista dello scatto, si dice che anche con riflessioni etc il flash remoto riesce a scattare ma questo VI ASSICURO non è accaduto anzi...
Vi posto la foto con cuo HO TESTATO il sistema per verificare la bontà della ricezione e per valutarne l'ultilizzo per foto veramente creative e non di sola sala posa in cui tutto è a vista.
Purtroppo non sono soddisfatto di questo sistema.
"spiegazione test"
Nella foto il flash SLAVE SB600 è posto appena la di là della parete con senso rivolto verso la porta....
Nella prima si vede che il flash non scatta..
occorre che mi avvicini per consetire lo scatto.
(questo può sembrare banale ma nelle foto matrimoniali può capitare di aver necessità di scattare in corridoi con illuminazione sui soggetti a distanza per conservare la location)
Come si può risolvere, a mio parere, questo problema? In maniera semplice e oltretutto che non faccia decadere la garanzia...

I file del mio messaggio.



E' molto che non scrivo e nel frattempo ho modificato leggermente l'attrezzatura... una delle modifiche è la D200 in affiancamento alla D70... comunque, ho risolto il problema dell i-TTL rinunciando alla garanzia dei flash...
Effettiamente il grosso problema dei flash è che il sensore non è esattamente dove si crede ma è incassato all'interno della struttura di plastica del flash e questo riduce notevolmente la quantità di luce entrante anche perchè filtrata in rosso...
La soluzione logica di per se è stata semplice, quella materiale un pochino meno... Dopo aver aperto il flash ed essermi reso conto che al suo interno esiste pochissimo spazio, sono riuscito comunque ad integrare un mini jack nella cassa, dissaldare il sensore originale, spostarlo maggiormente all'esterno e costruirmi (con pezzi commerciali equivalenti - circa 0,30€ l'uno) dei sensori "esterni" con prolunga. Nello stesso momento in cui NON infilo il mini jack della prolunga del sensore esterno, l'elettronica originale prende i segnali dal sensore interno mentre se inserisco il sensore esterno, funziona solo lui...
Il guadagno è stato notevole.
L'immagine allegata è realizzata con la mia D200, un SB800 come master, due SB800 slave modificati (ho modificato comunque anche il master) ed un SB600 anche lui modificato. L'unico dettaglio a cui bisogna stare attenti è che i fili non siano visibili nell'inquadratura.

Enrico


Anteprima(e) allegate
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ErMatador
Messaggio: #11
una volta avevo l'sb-800 acceso in borsa, pieno giorno, scattavo foto in spiaggia e ho usato il flash della macchina e ho sentito l'sb-800 scattare. Mi sono sorpreso tantissimo, addrittura dentro la borsa chiusa dentro il suo foderino
danighost
Nikonista
Messaggio: #12
Mi spiace enrico che non ti posso essere d'aiuto, però poso fare i complimenti perle foto, spero sia un incentivo per andare avanti.
 
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