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La Memoria Di Castelnuovo Di Auditore.
La memoria evocata dalla tecnica dello sfocato.
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mauriziomaestri
Messaggio: #1
Sono da poco arrivato a Castelnuovo, paese spopolato sito nel territorio comunale di Auditore, quando incontro un signore di qualche anno più grande di me.
“Un tempo qui c’era gente, c'era 50 anni fa, ero piccolo e lì c’era l’osteria, qui le scuole, era un paese con tutto, 50 anni fa, c’era la posta, la bottega, il prete. Poi sono andati via tutti.” Ci salutiamo, lui se ne va con suo cane al guinzaglio e il fucile sulla spalla.
Dopo questo breve racconto imposto il diaframma della mia Nikon a 5.6, in mezzo c’è solo un punto ma è l’apertura che più si avvicina con le cifre a 50 (anni fa). Poi sfuoco misurando lo sfocato sempre alla stessa intensità tramite il telemetro digitale della fotocamera perché la memoria è sfuggente e col tempo abbandona i dettagli per strada, la memoria non descrive ma evoca. E racconta.
IPB Immagine


Antonio Canetti
Messaggio: #2
la fotografia nasce per essere per riprendere quello che c'è, quindi è naturale che sia fuoco per cui una foto per essere tale deve essere a fuoco, premesso questo: la foto in questione, che dello sfocato ne fa protagonista, sta in piedi per il bel preambolo che hai fatto, altrimenti non trasmetterebbe nulla, in sintesi la foto rende bene se accompagnata dal testo o quanto meno dentro ad una serie di foto.

Antonio

Messaggio modificato da Antonio Canetti il Jan 6 2020, 06:14 PM
mauriziomaestri
Messaggio: #3
Buonasera Antonio, credo la fotografia nasca per replicare o riprodurre come da te scritto poi grazie al cielo la fotografia si è trasformata in un mezzo di comunicazione che si muove dentro a contesti e a contestualizzazioni. Grazie a questo enorme lavoro di emancipazione iniziato ad inizio '900 siamo arrivati ai giorni nostri dove il referente non deve necessariamente recitare la parte del referente ma può ergersi a semplice medium per distillare un pensiero. Postando la foto nella sezione conceptual vado ad indicare una semplice operazione di pensiero che viene espressa tramite il mezzo e tramite una tecnica dentro una fotografia, la fotografia si fa portatrice di un concetto appunto o di una elucubrazione mentale. Per questo non deve necessariamente descrivere (replicare o riprodurre). Il preambolo è necessario anzi è fondamentale a questo tipo di fotografia che altrimenti sarebbe una riproduzione sfocata di un qualche cosa. In questo modo si carica di significato, porta un pensiero (che può essere legittimamente smontato, ripudiato o smascherato nella sua inopportunità dall'osservatore o in alternativa può essere avallato e recepito, fruito, goduto o apprezzato).
La serie di foto esiste ed è qui: https://www.mauriziomaestri.it/la_memoria_d..._auditore-a9504
Grazie del commento. Buona serata.
Maurizio Rossi
Admin
Messaggio: #4
Ciao, questa potrebbe anche essere un foto fi concetto, ma l'avrei ripresa con più respiro per far capire un po di più specie per chi la guarda,
avrei sfruttato bene anche le diagonali per dare un filo di leggibilità, personalmente non riesco a trovare il filo conduttore,
magari sono io che non lo leggo non mi arriva
mauriziomaestri
Messaggio: #5
QUOTE(Maurizio Rossi @ Feb 10 2020, 05:39 PM) *
Ciao, questa potrebbe anche essere un foto fi concetto, ma l'avrei ripresa con più respiro per far capire un po di più specie per chi la guarda,
avrei sfruttato bene anche le diagonali per dare un filo di leggibilità, personalmente non riesco a trovare il filo conduttore,
magari sono io che non lo leggo non mi arriva


La foto singola è di difficile lettura fondamentalmente perché va presa nella serie. Il concetto è essenziale in quanto l'immagine distilla una storia o meglio racchiude in se l'evocazione della memoria e lo fa attraverso 2 parametri. 1- il diaframma fissato a 5.6 per tutta la serie e quindi anche per questa foto che racchiude nel dato EXIF ovvero nel DNA di questa fotografia il numero 56 che è il diaframma che richiama il numero di anni che l'uomo incontrato nel paese ha rimarcato più e più volte. Lui ci disse: "50 anni fa qui c'era vita, c'era l'osteria, il prete, la bottega, 50 anni fa c'era il ciabattino e la gente". Ecco il numero che entra nella foto evocandone un racconto. 2- Poi c'è lo sfocato che agisce evocando la memoria, una memoria passata, non certo nitida. Sono questi fondamentalmente i fili conduttore di questa immagine e delle altre della serie visibili al link che ho inserito per farsi una idea globale.
Relativamente alla composizione ci può stare la tua osservazione, è decisamente pertinente ed ho composto in questo modo per centralizzare la colonna mentre (credo) i toni riescano a bilanciare l'immagine.
Grazie delle osservazioni.
Maurizio
dnovanta
Messaggio: #6
ciao Maurizio.
devo dire che questo lavoro che presenti mi intriga moltissimo.
come dice Maurizio Rossi una sola foto (anche se della intera serie credo sia la piu' fruibile per questo thread) fatica a reggere un discorso cosi' mirato e cosi' fuori da uno schema classico che in genere e' quello che viene rappresentato qui.
A me piace tanto, anzi... TANTO!
avrei solo sfoltito un pochino le foto che sono tante, e forse avrei iniziato a toglierne qualcuna in cui "i ricordi" sono fatti solo di "luce e di sfondo" senza un vero e proprio luogo/soggetto presente nell'immagine, o almeno un dettaglio piu' decifrabile come reale.
Molto concettuale e molto "personale", bravo bravo!!!
Bianca
 
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