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Calibrazione Lenti
Tecnica lenscal e taratura fine
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solstizio
Messaggio: #1
Ciao, ho da poco comprato la Lenscal per calibrare alcune lenti per verificare se ho dei problemi con alcune lenti. Vorrei chiedervi se questa modalità di calibrazione sia corretta.. ho montato la lenscal su uno stativo e la macchina su cavalletto alla stessa altezza dello stativo. Macchina settanta con ISO auto e modalità diaframmi. La distanza tra macchina e la lenscal varia in base alla lente usata...il calcolo l'ho fatto moltiplicando per 40 la lenghezza della lente , per intenderci 50mm x40 2000mm ovvero 2mt.
Questo parametro l'ho travolto in una discussione sulla taratura in macchina della d500 e d5.
Ho fatto delle prove con il 24-70 e il 50 ma è un po' difficile capire se sia tutto corretto perché il 50 a 2mt a tutta apertura mi restituisce un immagine molto morbida , la cosa cambia chiudendo fino ad f8. Guardando le foto non mi sembra di notare problemi così come anche con il 24-70. Ma non sono sicuro di aver eseguito la procedura in maniera corretta. Per curiosità ho fatto uno due foto senza considerare la distanza di mf indicata dalla moltiplicazione ed ho visto che è più facile notare problemi di f o b focus. Tipo con il 24-70 a 70 mm a f2.8 era più facile verificare se era a fuoco su 0 ad una distanza molto più piccola di quella dei 2,8 mt .
Le mie reflex sono d750 d800 con ottiche nikon 50 F1.4 , 14-24,24-70, 85 f1,4
sarogriso
Messaggio: #2
Oramai hai già acquistato la Lenscal ma avrai visto che non ha niente di diverso da un normale soggetto con disegni di facile lettura da parte del sensore af,

a parte questo gli iso auto non servono e se hai buona illuminazione meglio usare i più bassi, quello che importa è la solidità dl corpo/ottica, il posizionamento perfettamente parallelo e lo scatto esente da mosso anche minimo,

tu hai due corpi con la possibilità del live view per cui un confronto tra scatto in fuoco manuale ( accurato sul live view a zoom elevato ) e lo stesso in af punto singolo ti darà una risposta sicura al 100% a patto che la procedura sia esente da errori tuoi, se il fuoco coincide alla minima distanza di maf e anche a 2/3 metri metti via tutto, in caso contrario usa la scala inclinata per vedere il senso dell'errore ( davanti o dietro ) e poi esegui le dovute tarature ma con verifiche sul soggetto verticale.

Prova che non è per niente difficile smile.gif
solstizio
Messaggio: #3
Si, ho sbagliato a scrivi gli ISO erano disattivati.

Mi sembra di aver capito che la procedura sia corretta, o sbaglio ? Il dubbio mi rimane per l'apertura a 1,4 per i fissi e 2.8 per gli zoom alla distanza di 2 mt o 2,8 mt perché ingrandendo l'immagine non si percepisce se il fuoco sia caduto in maniera precisa sullo 0. Il lenscal era in offerta in amazzonia a 40€ cifra onesta per togliersi alcune pippe...
Ti ringrazio per la risposta 😉


QUOTE(sarogriso @ Jan 16 2017, 04:44 PM) *
Oramai hai già acquistato la Lenscal ma avrai visto che non ha niente di diverso da un normale soggetto con disegni di facile lettura da parte del sensore af,

a parte questo gli iso auto non servono e se hai buona illuminazione meglio usare i più bassi, quello che importa è la solidità dl corpo/ottica, il posizionamento perfettamente parallelo e lo scatto esente da mosso anche minimo,

tu hai due corpi con la possibilità del live view per cui un confronto tra scatto in fuoco manuale ( accurato sul live view a zoom elevato ) e lo stesso in af punto singolo ti darà una risposta sicura al 100% a patto che la procedura sia esente da errori tuoi, se il fuoco coincide alla minima distanza di maf e anche a 2/3 metri metti via tutto, in caso contrario usa la scala inclinata per vedere il senso dell'errore ( davanti o dietro ) e poi esegui le dovute tarature ma con verifiche sul soggetto verticale.

Prova che non è per niente difficile smile.gif


Messaggio modificato da solstizio il Jan 16 2017, 05:05 PM
sarogriso
Messaggio: #4
QUOTE(solstizio @ Jan 16 2017, 05:04 PM) *
Mi sembra di aver capito che la procedura sia corretta, o sbaglio ? Il dubbio mi rimane per l'apertura a 1,4 per i fissi e 2.8 per gli zoom alla distanza di 2 mt o 2,8 mt perché ingrandendo l'immagine non si percepisce se il fuoco sia caduto in maniera precisa sullo 0.


Infatti hai centrato cosa volevo dire, il piano inclinato é utile per capire la direzione dell'errore, ammesso che ci sia, ma fosse anche esatto la pdc che hai a quelle distanze e a tutta apertura ha "uno spessore" ridottissimo e il piano inclinato ti mostra solamente la sua esigua area di base geometricamente parlando per cui un piccolo errore di lettura è possibile mentre sul piano parallelo alla macchina ti offre la frazione maggiore dell'area laterale.
solstizio
Messaggio: #5
Converrebbe allora scattare da una distanza più vicina alla lenscal? Ieri, ho fatto qualche scatto ad una distanza ridotta e devo dire che si vedeva se il fuoco cadeva sullo 0.


QUOTE(sarogriso @ Jan 16 2017, 06:26 PM) *
Infatti hai centrato cosa volevo dire, il piano inclinato é utile per capire la direzione dell'errore, ammesso che ci sia, ma fosse anche esatto la pdc che hai a quelle distanze e a tutta apertura ha "uno spessore" ridottissimo e il piano inclinato ti mostra solamente la sua esigua area di base geometricamente parlando per cui un piccolo errore di lettura è possibile mentre sul piano parallelo alla macchina ti offre la frazione maggiore dell'area laterale.

sarogriso
Messaggio: #6
QUOTE(solstizio @ Jan 17 2017, 01:34 PM) *
Converrebbe allora scattare da una distanza più vicina alla lenscal? Ieri, ho fatto qualche scatto ad una distanza ridotta e devo dire che si vedeva se il fuoco cadeva sullo 0.


Occhio che solitamente le procedure di regolazione focus se non fatte a breve ed esenti da insicure ripetizioni hanno la fama di creare molta confusione e poco "fuoco" smile.gif

Hai già stabilito se c'é errore e se nel caso é davanti o dietro al punto af? Questa è la prima cosa da fare.

Hai già fatto i due scatti di prova sul quadro parallelo del lenscal? Di cui uno in live view a fuoco manuale molto accurato e il secondo in af punto singolo e confrontati tra loro?

Se sono identici metti via tutto, se non lo sono individua se devi agire sul segno + o su quello -

Se non fai errori o confusione in un'ora fai tutto, altrimenti a fine settimana sei ancora li a ravanare biggrin.gif
giulysabry
Messaggio: #7
QUOTE(solstizio @ Jan 16 2017, 03:32 PM) *
Ciao, ho da poco comprato la Lenscal per calibrare alcune lenti per verificare se ho dei problemi con alcune lenti. Vorrei chiedervi se questa modalità di calibrazione sia corretta.. ho montato la lenscal su uno stativo e la macchina su cavalletto alla stessa altezza dello stativo. Macchina settanta con ISO auto e modalità diaframmi. La distanza tra macchina e la lenscal varia in base alla lente usata...il calcolo l'ho fatto moltiplicando per 40 la lenghezza della lente , per intenderci 50mm x40 2000mm ovvero 2mt.
Questo parametro l'ho travolto in una discussione sulla taratura in macchina della d500 e d5.
Ho fatto delle prove con il 24-70 e il 50 ma è un po' difficile capire se sia tutto corretto perché il 50 a 2mt a tutta apertura mi restituisce un immagine molto morbida , la cosa cambia chiudendo fino ad f8. Guardando le foto non mi sembra di notare problemi così come anche con il 24-70. Ma non sono sicuro di aver eseguito la procedura in maniera corretta. Per curiosità ho fatto uno due foto senza considerare la distanza di mf indicata dalla moltiplicazione ed ho visto che è più facile notare problemi di f o b focus. Tipo con il 24-70 a 70 mm a f2.8 era più facile verificare se era a fuoco su 0 ad una distanza molto più piccola di quella dei 2,8 mt .
Le mie reflex sono d750 d800 con ottiche nikon 50 F1.4 , 14-24,24-70, 85 f1,4
Le nuove D5 e D500 (solo loro) hanno una nuova procedura on-camera per la taratura fine dell'Af....per il resto se tutto coincide al primo tentativo macchina e lenti comunicano bene.Buoni test.

Giuliano
Tony_@
Messaggio: #8
Anche se è teoricamente esatto fare la taratura alla massima apertura per avere la minima profondità di campo e a distanze calcolate in modo diverso secondo le varie scuole di pensiero, ho sempre ritenuto meglio tarare in macchina l'AF di ogni ottica alla distanza ravvicinata su cui la uso maggiormente; normalmente ottengo responso soddisfacente anche sulle altre distanze, ma prediligo tarare su quelle nel range di lavoro più frequente per me.

Per quanto riguarda invece il diaframma da usare per i test, ho notato in modo molto evidente che, usando uno stop più chiuso della massima apertura dell'ottica in gioco, si distingue meglio il punto di caduta dell'effettivo punto di MAF.
E' vero che a diaframma tutto aperto c'è meno profondità di campo, ma è anche vero che si hanno normalmente immagini più morbide, mentre con un punto F più chiuso della massima apertura si ottiene (salvo eccezione per ottiche particolari) una maggiore incisività nel vero punto di MAF, il che porta in pratica a distinguere meglio le differenze tra back-front focus e il punto esatto del focus.

Per l'accrocchio LensCal ... è un buon accessorio per fare la giusta taratura (io mi sono autocostruito a costo zero con pezzi di recupero quello che vedi in foto allegate) ma si devono usare accorgimenti finalizzati ad eliminare anche i minimi errori sia di micromosso che di spostamenti accidentali.
Quindi massima attenzione, accessorio su stativo con parte verticale perfettamente frontale parallela al sensore, fotocamera con ottica su stativo, alzo preventivo dello specchio e scatto remoto meglio se a radiocomando.
Spesso uso un flash separato per avere luce più dura e netta ma si può fare anche in luce continua.
Per tutto il resto ti hanno già spiegato e non mi dilungo oltre.

Bye,
Tony.

PS: gli scatti dell'accessorio sono stati fatti in tutta fretta, non badare a ombre o imprecisioni, dovevo liberare gli spazzi alla svelta mad.gif .

Messaggio modificato da Tony_@ il Jan 19 2017, 04:25 AM
Anteprima(e) allegate
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lupaccio58
Messaggio: #9
QUOTE(Tony_@ @ Jan 19 2017, 04:21 AM) *
ho sempre ritenuto meglio tarare in macchina l'AF di ogni ottica alla distanza ravvicinata su cui la uso maggiormente; normalmente ottengo responso soddisfacente anche sulle altre distanze, ma prediligo tarare su quelle nel range di lavoro più frequente per me.

idem, anch'io mi comporto alla stessa maniera, è inutile tarare un 85 mm a 6 metri quando poi lo userò sempre alla minima distanza di maf wink.gif Naturalmente complimenti per l'accrocchio, che mi sembra alquanto funzionale! guru.gif
fullerenium2
Messaggio: #10
Credo che tutti abbiano dato già dei giusti suggerimenti.
Aggiungo solo che durante le prove fai almeno 3 scatti facendo partire il fuoco da infinito. Poi fai anche 3 scatti facendo partire il fuoco dalla minima distanza.
Ho notato su alcune ottiche che il punto di fuoco varia se la ghiera del fuoco parte da infinito o dalla MDF.

Inoltre attenzione al focus shift. Alcune ottiche se diaframmate ad esempio da 1.4 a 2.8 il punto di fuoco si sposta (senza rifocheghiare).
Quindi trovo molto corretto calibrare alla tipica distanza a cui utilizzerai l'obiettivo e al tipico diaframma a cui lavorerai.
Io mi sono autocostruito un aggeggio fatto così:
IPB Immagine



Una mia riflessione: va bene tutta questa accortezza nell'usare super treppiedi e target super stabili ecc ecc, ma poi quando ci capita di fotografare un oggetto fermo e inanimato?
Se facciamo dello still life metteremo la fotocamera su cavalletto e metteremo a fuoco col liveview attivo (quindi niente AF). Quando useremo l'AF sarà in quei casi dove ci occorre rapidità per cui inutile chiedere alla nostra modella di non batter ciglio o al nostro corpo di non avere micro impercettibili oscillazioni.
Quello che voglio dire, vanno bene tutte le accortezze del caso, ma il sistema AF credo che sia per sua natura imprecisa ed è per questo che devi ripetere gli scatti almeno 3 volte per ogni variazione del AF Fine Tuning.
pes084k1
Messaggio: #11
QUOTE(Tony_@ @ Jan 19 2017, 04:21 AM) *
Anche se è teoricamente esatto fare la taratura alla massima apertura per avere la minima profondità di campo e a distanze calcolate in modo diverso secondo le varie scuole di pensiero, ho sempre ritenuto meglio tarare in macchina l'AF di ogni ottica alla distanza ravvicinata su cui la uso maggiormente; normalmente ottengo responso soddisfacente anche sulle altre distanze, ma prediligo tarare su quelle nel range di lavoro più frequente per me.

Per quanto riguarda invece il diaframma da usare per i test, ho notato in modo molto evidente che, usando uno stop più chiuso della massima apertura dell'ottica in gioco, si distingue meglio il punto di caduta dell'effettivo punto di MAF.
E' vero che a diaframma tutto aperto c'è meno profondità di campo, ma è anche vero che si hanno normalmente immagini più morbide, mentre con un punto F più chiuso della massima apertura si ottiene (salvo eccezione per ottiche particolari) una maggiore incisività nel vero punto di MAF, il che porta in pratica a distinguere meglio le differenze tra back-front focus e il punto esatto del focus.

Per l'accrocchio LensCal ... è un buon accessorio per fare la giusta taratura (io mi sono autocostruito a costo zero con pezzi di recupero quello che vedi in foto allegate) ma si devono usare accorgimenti finalizzati ad eliminare anche i minimi errori sia di micromosso che di spostamenti accidentali.
Quindi massima attenzione, accessorio su stativo con parte verticale perfettamente frontale parallela al sensore, fotocamera con ottica su stativo, alzo preventivo dello specchio e scatto remoto meglio se a radiocomando.
Spesso uso un flash separato per avere luce più dura e netta ma si può fare anche in luce continua.
Per tutto il resto ti hanno già spiegato e non mi dilungo oltre.

Bye,
Tony.

PS: gli scatti dell'accessorio sono stati fatti in tutta fretta, non badare a ombre o imprecisioni, dovevo liberare gli spazzi alla svelta mad.gif .


Nella foto che hai mostrato vedo che è a fuoco la riga + 0.2 circa (backfocus), deve il fringe magenta diventa verde. In questo caso l'ottica ha qualche problema di sferocromatismo sin dal piano di fuoco, che dovrebbe dare alcune linee neutre davanti e dietro al piano focale ottimale: infatti lo sferocromatismo deve scomparire sul piano di fuoco. Dal momento che l'AF vede tra f/4 e f/5.6, è bene chiudere 1-2 stop. Misurare a breve distanza aumenta poi lo shift verso l'infinito, che va bene se poi usi sempre il LV o l'oculare ingranditore.

A presto telefono.gif

Elio
Tony_@
Messaggio: #12
QUOTE(fullerenium2 @ Jan 19 2017, 04:10 PM) *
... Una mia riflessione: va bene tutta questa accortezza nell'usare super treppiedi e target super stabili ecc ecc, ma poi quando ci capita di fotografare un oggetto fermo e inanimato? ...

Si fa la calibrazione con tutti gli accorgimenti del caso perchè sia più corretta possibile, poi si abbandonano scervellamenti e paturnie di ogni tipo e si va a fotografare tranquilli.
Se si noteranno problemi negli scatti sarà escluso al 99,xx % che sia dovuto all'accoppiamento ottica/fotocamera ma saranno da ricercare in un errore fatto, in altro inghippo dovuto al tipo di ripresa e/o ad impostazioni non convenienti oppure ad altri inconvenienti intervenuti successivamente.
In pratica, una volta sistemata a dovere la taratura, non me ne preoccupo più salvo casi eccezionali e mi dedico alla composizione, ecc.

QUOTE(pes084k1 @ Jan 19 2017, 07:50 PM) *
Nella foto che hai mostrato vedo che è a fuoco la riga + 0.2 circa (backfocus), ...

Elio, sono foto scattate qualche anno orsono a mano libera al volo per postare l'oggetto, non durante prove per la taratura. Non ricordo neppure che ottica ho usato.
Dovendo liberare velocemente gli spazi occupati per farlo, non ho curato nientaltro che riprendere quanto volevo far vedere.

Alle prossime,
Tony.
pes084k1
Messaggio: #13
QUOTE(fullerenium2 @ Jan 19 2017, 04:10 PM) *
Credo che tutti abbiano dato già dei giusti suggerimenti.
Aggiungo solo che durante le prove fai almeno 3 scatti facendo partire il fuoco da infinito. Poi fai anche 3 scatti facendo partire il fuoco dalla minima distanza.
Ho notato su alcune ottiche che il punto di fuoco varia se la ghiera del fuoco parte da infinito o dalla MDF.

Inoltre attenzione al focus shift. Alcune ottiche se diaframmate ad esempio da 1.4 a 2.8 il punto di fuoco si sposta (senza rifocheghiare).
Quindi trovo molto corretto calibrare alla tipica distanza a cui utilizzerai l'obiettivo e al tipico diaframma a cui lavorerai.
Io mi sono autocostruito un aggeggio fatto così:

Una mia riflessione: va bene tutta questa accortezza nell'usare super treppiedi e target super stabili ecc ecc, ma poi quando ci capita di fotografare un oggetto fermo e inanimato?
Se facciamo dello still life metteremo la fotocamera su cavalletto e metteremo a fuoco col liveview attivo (quindi niente AF). Quando useremo l'AF sarà in quei casi dove ci occorre rapidità per cui inutile chiedere alla nostra modella di non batter ciglio o al nostro corpo di non avere micro impercettibili oscillazioni.
Quello che voglio dire, vanno bene tutte le accortezze del caso, ma il sistema AF credo che sia per sua natura imprecisa ed è per questo che devi ripetere gli scatti almeno 3 volte per ogni variazione del AF Fine Tuning.


Sono d'accordo sul discorso che la precisione del sistema AF a contrasto di fase è relativa (sono carenti tecnicamente sia come accuratezza o errore sistematico, sia come precisione o incertezza dalla misura, sia come stabilità del tempo, come affermato da Nikon in un suo brevetto), ma in ogni caso lo scatto anche verso TA deve dare un'immagine "edgy", secca del soggetto puntato, che deve essere ampio rispetto all'ampiezza dell'areola usata. Se vedo un trend di sfocatura, mando a ritarare il corpo, mentre gli obiettivi miei nell'uso normale non hanno mai manifestato "sensibili" errori sistematici. Stare a cavillare oltre è effimero, in quanto anche la microregolazione è instabile. Se vuoi fare MAF su un punto, devi andare in manuale con adeguati strumenti (e abilità), avendo ben chiaro che cosa si vuole ottenere.
Sul campo, si scatta, dopo si guarda su LCD o PC, eventualmente si ripete con altra tecnica. La fotografia non è mai di un istante "imperdibile", puoi sempre trovare uno scatto migliore per quello che hai in testa.

A presto telefono.gif

Elio
 
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