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Ritratti (e Non Solo): Indicazione Della Profondità Di Campo In Camera: Why Not?
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umbertomonno
Messaggio: #51
QUOTE(sarogriso @ Jul 18 2016, 09:12 PM) *
Sorpreso??

direi che questo è il nuovo protocollo e da questo impareremo tanto smilinodigitale.gif smilinodigitale.gif

No, proprio sbigottito..
Credo che anche io abbia necessità di un adeguato riposo, non sopporto più alcune figure che si sproloquiano addosso in discorsi senza costrutto.
Ne riparliamo a Settembre. cool.gif
1berto
rigoband
Messaggio: #52
Ho letto con interesse la discussione perchè volevo sottoporvi un ritrato in cui si presenta il problema della messa a fuoco. come vedrete dalla foto il volto è a fuoco mentre parte del vestito e dei capello no. Ho usato la d750 con il 24-120 con aperture f4 - f4,5. Da quello che ho letto qui per avere tutto a fuoco avrei dovuto chidere intorno a f8 o sbaglio?
D750
f4,5
Iso 1600
AF-s 24-120 a 120
tempo 1/320
IPB Immagine

Neogene
Messaggio: #53
QUOTE(umbertomonno @ Jul 18 2016, 01:28 PM) *
Ora mi chiedo, e qui vorrei un parere di chi ha sicuramente più esperienza in questa categoria di fotografie, quanto sono precisi queste misurazioni fornite dalla scale sulla lente?

Vedi, ma se tu, che sei ingegnere, poni ad altri certe domande, cosa ti aspetti di avere come risposta?
Dovresti essere proprio tu a spiegarne il senso e la validità e se ti è venuto, giustamente, il dubbio perchè ti sei lanciato a testa bassa nella speranza di risolvere il problema come si fa con una equazione? cool.gif
Non metto assolutamente in dubbio la validità dei tuoi risultati, ma tra quelli e la realtà c'è poi tutta una serie di approssimazioni che ti costringono, se vuoi portare a casa la foto, ad "usare" l'esperienza avvalendoti, anche ovviamente, delle non poche informazioni tecniche che certamente non ti mancano.
1berto


Ho posto domande perché speravo di ricevere risposte tecniche da persone che da più anni del sottoscritto e magari non come il sottoscritto che fotografa per passione hanno avuto modo di approfondire aspetti molto tecnici in diversi anni.

Resto comunque un amatore e quando approccio temi che conosco poco o per niente mi metto a chiedere e ascoltare/leggere chi ha maggiore esperienza, la domanda a Nikon "perché non lo fare" non avrà mai risposta e allora ho voluto chiedere a diversi soggetti un'opinione sul "perché no".

Mi ha fatto piacere leggere commenti di diversi colori e toni, che mi hanno permesso di capire i diversi punti di vista e le limitazioni tecniche che alcuni hanno riscontrato, perché così ho aumentato le mie nozioni e quindi ho colmato una mia lacuna.

w le equazioni.

QUOTE(rigoband @ Jul 19 2016, 11:03 PM) *
Ho letto con interesse la discussione perchè volevo sottoporvi un ritrato in cui si presenta il problema della messa a fuoco. come vedrete dalla foto il volto è a fuoco mentre parte del vestito e dei capello no. Ho usato la d750 con il 24-120 con aperture f4 - f4,5. Da quello che ho letto qui per avere tutto a fuoco avrei dovuto chidere intorno a f8 o sbaglio?
D750
f4,5
Iso 1600
AF-s 24-120 a 120
tempo 1/320


Benvenuto nel club smile.gif Siamo in due ora.

La semantica di tutta questa discussione nel bene o nel male è un "prova prova prova, sbaglia, sbaglia sbaglia: e alla fine imparerai".
giovanni949
Messaggio: #54
Provo a rispondere nel merito. Il Tema è ben posto e figuratevi se io da ingegnere (troppi ingegneri in fotografia purtroppo) non apprezzo l'approccio "scientifico" ai temi fotografici. Tecnicamente il problema sarebbe risolvibile, basterebbe aggiungere al cervellone intelligente della macchinetta l'algoritmo di calcolo della profondità di campo, cosa facile avendo già a disposizione distanze, diaframma di lavoro e lunghezza focale dell'ottica. Dopo sarebbe uno scherzo mostrare su monitor l'ennesima informazione da tenere d'occhio, niente di trascendentale, sarebbe l'equivalente elettronico delle famose tacche della profondità di campo che una volta tutti gli obiettivi avevano e che tutti i fotoamatori con i capelli bianchi sapevamo utilizzare col la tecnica detta "dell'iperfocale". Il punto piuttosto è: sarebbe utile ? Credo che l'accrocchio potrebbe essere forse utilizzato assai macchinosamente su cavalletto, nel campo della foto di oggetti statici (Foto pubblicitaria ..) laddove in sostanza si fa prima a fare un paio di scatti esplorativi visto che ci siamo liberati dalla schiavitù dello sviluppo in camera oscura. Il mio personalissimo (e rozzo) punto di vista è che il problema non si è mai posto fino a quando i vetrini di MAF erano oggetti meritevoli di questo titolo (foto analogica) perché nei miei verdi anni tutte le macchine consentivano di chiudere il diaframma all'apertura di lavoro con l'apposito pulsantino e dei meravigliosi e luminosissimi vetrini finemente smerigliati consentivano di valutare il risultato con buona approssimazione. Col tempo poi si imparava a giocare con le tacche dell'iperfocale ed in un attimo si poteva indovinare il risultato. Mi direte che per un ingegnere è un discorso poco dignitoso perché stiamo parlando di valutazioni a spanne con l'approssimazione dei conti della casalinga di Voghera ma è quello che si fa e si è sempre fatto quando si fotografa. Gli ingegneri fotoamatori (e non solo per fortuna) poi dedicavano qualche rullino a delle sperimentazioni magari con le famose pile sfalsate, per verificare in maniera tangibile come i principi generali si riscontravano nella realtà; I principi generali ovviamente erano quelli per cui
- la PDC aumenta all'aumentare della distanza del soggetto
- un obiettivo "lungo" a parità di diaframma ha una PDC inferiore rispetto ad un grandangolo;
- La chiusura del diaframma aumenta la PDC;
- La PDC si estende in maniera asimmetrica rispetto al punto di fuoco, meno davanti e più dietro.
Volendo essere propositivo sul quesito dell'amico rigoband lo deluderò certamente ma da rozzo fotoamatore gli direi che ovviamente chiudendo il diaframma avrebbe un campo di "fuoco" più esteso, così come se si allontanasse leggermente o se usasse una focale più corta ma .... lui vorrebbe fare 2 conti perchè qualcuno ha sostenuto caldamente che per fotografare bisogna portarsi appresso un distanziometro laser ed io domando per fare cosa? Dunque rigoband, fai sedere la modella, armati di treppiede, misura col distanziometro la distanza fra il piano focale (c'è un'apposita tacca in tutte le macchine) ed i capelli, ma attento, devi scegliere il capello più vicino e poi quello più lontano, poi punta il laser sul naso e poi sugli occhi ..... oops no rigo, non mi cecare la graziosa fanciulla, ma comunque alla fine avrai un grafico delle distanze da coprire. A questo punto prendi un laptop ed imposta i calcoli (ci sono tanti programmini in excel) e troverai che devi impostare F5,6 con fuoco sulla punta del naso a 85,5 cm. ed a questo punto .... troverai sul barilotto 2 tacche (se sei fortunato), una a 0,5 ed una ad 1 metro e dunque dovrai fare l'interpolazione della distanza fra le tacche stando attento al fatto che detta distanza non è lineare ma logaritmica e poi, quando finalmente sarai pronto per scattare ...... vedrai la graziosa fanciulla allontanarsi a braccetto ad un aitante giovine con bastone per il selfie che ha già fatto 25 scatti col suo fiammante telefono samsung.
Torno alla domanda da 100 ghinee, WHY NOT ? Semplice, perchè dopo che hai letto sul manuale della tua automobile che la coppia massima del tuo motore è a 3200 giri/min quanti cambiano le marce guardando il contagiri ? E' la stessa cosa amico mio, quanti farebbero una foto guardando il diagrammino della PDC sul vetrino ? Si fa prima a fare 3 scatti variando il diaframma e controllando il risultato sul monitor, in questo le digitali hanno surclassato e sepolto (io dico) la fotografia analogica.
Non è una gran risposta ma credimi, troppe paturnie rendono insopportabile la fotografia, si finisce per smettere.

Messaggio modificato da giovanni949 il Jul 20 2016, 12:38 AM
rolubich
Messaggio: #55
QUOTE(rigoband @ Jul 19 2016, 11:03 PM) *
Ho letto con interesse la discussione perchè volevo sottoporvi un ritrato in cui si presenta il problema della messa a fuoco. come vedrete dalla foto il volto è a fuoco mentre parte del vestito e dei capello no. Ho usato la d750 con il 24-120 con aperture f4 - f4,5. Da quello che ho letto qui per avere tutto a fuoco avrei dovuto chidere intorno a f8 o sbaglio?
D750
f4,5
Iso 1600
AF-s 24-120 a 120
tempo 1/320


Non direi che tutto il viso è a fuoco, l'occhi più vicino è nettamente meno nitido di quello più lontano, e mon mi sembra nemmeno che parte della PDC si estenda dietro l'occhi lontano. Quindi f/4.5 non è sufficiente per avere tutto a fuoco un volto. Poi naturalmente bisogna considerare le dimensioni di stampa o di fruizione in generale (cioè il CoC richiesto), la foto che hai postato si potrebbe sicuramente considerare tutta a fuoco per una stampa 10x15.




pes084k1
Messaggio: #56
QUOTE(giovanni949 @ Jul 20 2016, 01:36 AM) *
Provo a rispondere nel merito. Il Tema è ben posto e figuratevi se io da ingegnere (troppi ingegneri in fotografia purtroppo) non apprezzo l'approccio "scientifico" ai temi fotografici. Tecnicamente il problema sarebbe risolvibile, basterebbe aggiungere al cervellone intelligente della macchinetta l'algoritmo di calcolo della profondità di campo, cosa facile avendo già a disposizione distanze, diaframma di lavoro e lunghezza focale dell'ottica. Dopo sarebbe uno scherzo mostrare su monitor l'ennesima informazione da tenere d'occhio, niente di trascendentale, sarebbe l'equivalente elettronico delle famose tacche della profondità di campo che una volta tutti gli obiettivi avevano e che tutti i fotoamatori con i capelli bianchi sapevamo utilizzare col la tecnica detta "dell'iperfocale". Il punto piuttosto è: sarebbe utile ? Credo che l'accrocchio potrebbe essere forse utilizzato assai macchinosamente su cavalletto, nel campo della foto di oggetti statici (Foto pubblicitaria ..) laddove in sostanza si fa prima a fare un paio di scatti esplorativi visto che ci siamo liberati dalla schiavitù dello sviluppo in camera oscura. Il mio personalissimo (e rozzo) punto di vista è che il problema non si è mai posto fino a quando i vetrini di MAF erano oggetti meritevoli di questo titolo (foto analogica) perché nei miei verdi anni tutte le macchine consentivano di chiudere il diaframma all'apertura di lavoro con l'apposito pulsantino e dei meravigliosi e luminosissimi vetrini finemente smerigliati consentivano di valutare il risultato con buona approssimazione. Col tempo poi si imparava a giocare con le tacche dell'iperfocale ed in un attimo si poteva indovinare il risultato. Mi direte che per un ingegnere è un discorso poco dignitoso perché stiamo parlando di valutazioni a spanne con l'approssimazione dei conti della casalinga di Voghera ma è quello che si fa e si è sempre fatto quando si fotografa. Gli ingegneri fotoamatori (e non solo per fortuna) poi dedicavano qualche rullino a delle sperimentazioni magari con le famose pile sfalsate, per verificare in maniera tangibile come i principi generali si riscontravano nella realtà; I principi generali ovviamente erano quelli per cui
- la PDC aumenta all'aumentare della distanza del soggetto
- un obiettivo "lungo" a parità di diaframma ha una PDC inferiore rispetto ad un grandangolo;
- La chiusura del diaframma aumenta la PDC;
- La PDC si estende in maniera asimmetrica rispetto al punto di fuoco, meno davanti e più dietro.
Volendo essere propositivo sul quesito dell'amico rigoband lo deluderò certamente ma da rozzo fotoamatore gli direi che ovviamente chiudendo il diaframma avrebbe un campo di "fuoco" più esteso, così come se si allontanasse leggermente o se usasse una focale più corta ma .... lui vorrebbe fare 2 conti perchè qualcuno ha sostenuto caldamente che per fotografare bisogna portarsi appresso un distanziometro laser ed io domando per fare cosa? Dunque rigoband, fai sedere la modella, armati di treppiede, misura col distanziometro la distanza fra il piano focale (c'è un'apposita tacca in tutte le macchine) ed i capelli, ma attento, devi scegliere il capello più vicino e poi quello più lontano, poi punta il laser sul naso e poi sugli occhi ..... oops no rigo, non mi cecare la graziosa fanciulla, ma comunque alla fine avrai un grafico delle distanze da coprire. A questo punto prendi un laptop ed imposta i calcoli (ci sono tanti programmini in excel) e troverai che devi impostare F5,6 con fuoco sulla punta del naso a 85,5 cm. ed a questo punto .... troverai sul barilotto 2 tacche (se sei fortunato), una a 0,5 ed una ad 1 metro e dunque dovrai fare l'interpolazione della distanza fra le tacche stando attento al fatto che detta distanza non è lineare ma logaritmica e poi, quando finalmente sarai pronto per scattare ...... vedrai la graziosa fanciulla allontanarsi a braccetto ad un aitante giovine con bastone per il selfie che ha già fatto 25 scatti col suo fiammante telefono samsung.
Torno alla domanda da 100 ghinee, WHY NOT ? Semplice, perchè dopo che hai letto sul manuale della tua automobile che la coppia massima del tuo motore è a 3200 giri/min quanti cambiano le marce guardando il contagiri ? E' la stessa cosa amico mio, quanti farebbero una foto guardando il diagrammino della PDC sul vetrino ? Si fa prima a fare 3 scatti variando il diaframma e controllando il risultato sul monitor, in questo le digitali hanno surclassato e sepolto (io dico) la fotografia analogica.
Non è una gran risposta ma credimi, troppe paturnie rendono insopportabile la fotografia, si finisce per smettere.


Il discorso convince pochissimo chi ha buone macchine e lunga esperienza.
Tutte le telecamere professionali e le mirrorless sono passate al "focus peaking", che non ti da la messa a fuoco sul ciglio che vuoi (a meno di zoomare l'EVF con un obiettivo serio) ma ti dice a volo dove il "gradiente" (che fa la qualità percepita "dimostrabile", anche empiricamente) è forte. Se non hai questo e stai su una focale corta, dove ogni metodo basato sull'immagine da errori strumentali mostruosi (in varianza, la media può essere esatta, caro ingegnere...) un telemetro laser o ottico + la classica scala metrica dettagliata e precisa vince, lo facevano con le Leica M i nostri avi.
Quanto al film, anche se i margini diventano via via più evanescenti da una parte e dall'altra (la risoluzione digitale cresce, ma il pixel è sempre peggiore e devi abbassare gli ISO a tutta canna per tenere i dettagli piccoli, che esistono ovviamente solo in ben precisi casi) fa più LW/PH del digitale, sempre in scansione, ha più gamut e tessiture, è più tollerante e compensante sul fuoco nonostante tutto, e quindi a forte/ingrandimento con i grandangolari, certi paesaggi e macro (luce permettendo) vince. Se poi ti accontenti, fatti tuoi, un forum è per chi non si accontenta.
Anche in analogico, nel dubbio (ma una FE/FM 3a con o senza DG-2 ha meno margini di incertezza di una D700 con LV con uno ZF 18, visto giusto domenica scorsa), si scattano più immagini cambiando un pelino la MAF e uno è sempre perfetto, cioè, lo ripeto, a 100+ lp/mm visibili.
Quindi l'idea del telemetro laser non è affatto peregrina, anche se non lo proverei su una modella e non è una soluzione sempre buona. Altre volte si dovrà tirar fuori un altro coniglio dal cilindro.

P.S.: non so gli altri, ma i conti di PdC si fanno istintivamente in pochi ms con i miei neuroni e magari un "vetrino".

A presto telefono.gif

Elio
gr8wings
Nikonista
Messaggio: #57
QUOTE(cesman88 @ Jul 10 2016, 10:44 AM) *
Riprendo questo intervento di rolubich perché a mio avviso chiarissimo e corretto: una volta presa la mano, si opera con estrema rapidità e con buona sicurezza del risultato.
Con diaframmi 1.4 -2 la PDF è così ridotta che l'approccio "scientifico" calcolatrice alla mano ha senso solo se tutto è perfettamente immobile, tipo still life con macchina ovviamente su treppiede. In un ritratto, basta che il soggetto si muova impercettibilmente e va fuori fuoco.
Confermo anche l'osservazione che in un ritratto con volto a pieno fotogramma il diaframma va almeno su 4, se non più, se si vuole tutto il viso a fuoco! Con 1.4-2 si ottengono effetti tipo occhio sx a fuoco e dx no, ovvero naso a fuoco e orecchie sfuocate :-)


quoto anch'io rolubich.
Queste conoscenze "effettive" derivano dall'esperienza, oltre che da "manico" del fotografo.
In questi casi (ritratti ecc.) la PDC va pensata dipendente non dalla focale, ma dal campo inquadrato (ossia dalla distanza stessa a cui ti metti alle varie focali per ottenere una certa inquadratura) e dall'apertura usata.
Non serve a molto infarcire le reflex di misure, calcoli, automatismi, se poi non si è padroni di queste abilità (proprio come non serve prendere ottiche costosissime f/1,2 se non si sa come usarle ... per non parlare delle interminabili discussioni sulla PDC, che non esiste, e sulle linee per millimetro).

Messaggio modificato da gr8wings il Jul 20 2016, 02:27 PM
mikifano
Messaggio: #58
Con buona pace di quelli che senza f/1,x scritto sul barilotto non scattano...
...avevo detto, tanto tempo fa, al posto degli f/1,x buoni da f/2,x in avanti.... perché nessuno produce degli f/2 più compatti e perfettamente utilizzabili a TA, in stile summicron (m mount)???
Possibile si debba sempre seguire i fanatici?

Poi per chi vuole tutto perfettamente a fuoco....
.... l'unico modo certo è la tanica di benzina e il fiammifero biggrin.gif

Messaggio modificato da mikifano il Jul 20 2016, 02:55 PM
togusa
Messaggio: #59
QUOTE(mikifano @ Jul 20 2016, 03:54 PM) *
...avevo detto, tanto tempo fa, al posto degli f/1,x buoni da f/2,x in avanti.... perché nessuno produce degli f/2 più compatti e perfettamente utilizzabili a TA, in stile summicron (m mount)???



Che manchino degli f/2 moderni l'avevo fatto notare anche io tempo fa... e non ero il solo.
Ma a quanto pare gli f/2 oggi.... si chiamano semplicemente f/1.8, e difatti gli f/1.8 Nikon sono "buoni" tanto quanto se non più dei fratelloni f/1.4, ma chissà perché vengono sempre snobbati. O almeno, i loro sostenitori non sono così "rumorosi" come quelli degli f/1.4.
mikifano
Messaggio: #60
QUOTE(togusa @ Jul 20 2016, 04:04 PM) *
Che manchino degli f/2 moderni l'avevo fatto notare anche io tempo fa... e non ero il solo.
Ma a quanto pare gli f/2 oggi.... si chiamano semplicemente f/1.8, e difatti gli f/1.8 Nikon sono "buoni" tanto quanto se non più dei fratelloni f/1.4, ma chissà perché vengono sempre snobbati. O almeno, i loro sostenitori non sono così "rumorosi" come quelli degli f/1.4.


otticamente sono validi, il prezzo è concorrenziale, ma non fanno urlare per compattezza né per raffinatezza!
proprio stamattina stavo ragionando che alla fine dei conti.. o compro un fisso di questi o rimango con quel che ho, visto che i blasonati "art" pesano ed ingombrano in modo spropositato!
togusa
Messaggio: #61
QUOTE(mikifano @ Jul 20 2016, 04:13 PM) *
otticamente sono validi, il prezzo è concorrenziale, ma non fanno urlare per compattezza né per raffinatezza!


Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca che divide il cavolo con la capra sotto la panca.
giovanni949
Messaggio: #62
QUOTE(pes084k1 @ Jul 20 2016, 01:05 PM) *
Il discorso convince pochissimo chi ha buone macchine e lunga esperienza.
Tutte le telecamere professionali e le mirrorless sono passate al "focus peaking", che non ti da la messa a fuoco sul ciglio che vuoi (a meno di zoomare l'EVF con un obiettivo serio) ma ti dice a volo dove il "gradiente" (che fa la qualità percepita "dimostrabile", anche empiricamente) è forte. Se non hai questo e stai su una (1) focale corta, dove ogni metodo basato sull'immagine da errori strumentali mostruosi (in varianza, la media può essere esatta, caro ingegnere...) (2) un telemetro laser o ottico + la classica scala metrica dettagliata e precisa vince, lo facevano con le Leica M i nostri avi.
Quanto al film, anche se i margini diventano via via più evanescenti da una parte e dall'altra (la risoluzione digitale cresce, (3) ma il pixel è sempre peggiore e devi abbassare gli ISO a tutta canna per tenere i dettagli piccoli, che esistono ovviamente solo in ben precisi casi) fa più LW/PH del digitale, sempre in scansione, ha più gamut e tessiture, è più tollerante e compensante sul fuoco nonostante tutto, e quindi a forte/ingrandimento con i grandangolari, certi paesaggi e macro (luce permettendo) vince. Se poi ti accontenti, fatti tuoi, un forum è per chi non si accontenta.
Anche in analogico, nel dubbio (ma una FE/FM 3a con o senza DG-2 ha meno margini di incertezza di una D700 con LV con uno ZF 18, visto giusto domenica scorsa), (4) si scattano più immagini cambiando un pelino la MAF e uno è sempre perfetto, cioè, lo ripeto, a 100+ lp/mm visibili.
Quindi l'idea del telemetro laser non è affatto peregrina, anche se non lo proverei su una modella e non è una soluzione sempre buona. Altre volte si dovrà tirar fuori un altro coniglio dal cilindro.

P.S.: non so gli altri, (5) ma i conti di PdC si fanno istintivamente in pochi ms con i miei neuroni e magari un "vetrino".

A presto telefono.gif

Elio

Per niente, ma proprio per niente.
(1) Sulla focale corta il fatto non è che gli errori sono mostruosi, mostruosa è la profondità di campo per cui qualsiasi misurazione accurata o meno che sia, risulta sostanzialmente sbagliata in quanto inutile. Cosa vado a misurare con il laser la distanza della modella per scoprire che si trova a 7,375 metri se con un 35 mm. a 5,6 la profondità di campo va da 2 metri all'infinito, in quel senso "l'errore" di MAF è abnorme (io direi piuttosto ininfluente). Si chiama teoria delle misure ed il principio fondamentale è che l'unità di campionamento deve essere rapportata alla misura da campionare, e se quest'ultima è praticamente infinita serve a nulla usare il calibro al decimo di millimetro per misurarla, ovvio no ?
(2) No davvero, ai tempi dei nostri avi c'era solo il telemetro della Leica e quello bastava ad abundanziam assieme alle tacche dell'iperfocale, appunto come dicevo prima. Il laser "Disto" è nato alcuni lustri dopo. Chi non aveva Leica si arrangiava benissimo con i microprismi ed il telemetro ad immagine spezzata e se ne aveva voglia arrotondava con le tacche dell'iperfocale ed oggi, con i telemetri elettronici (invero meno precisi) francamente per fotografare non è cambiato nulla.
(3) Opinione personalissima che ha come conseguenza che il 99,95% dei fotografi dalla schiappa più schiappa al maestro del National Geographic avrebbero scelto di rinunciare alla qualità. Non mi pare davvero ma questo non può essere oggetto di chiacchere da bar, bisognerebbe dimostrarlo sul campo e gli esempi non mancano, basta cercarli.
(4) Visto che ci sei arrivato, è quello il metodo, appunto C.V.D. tutto il resto sono pippe.
(5) Si vabbè chiamali "conti" io la chiamo esperienza e non ci vogliono i tuoi superneuroni, bastano e avanzano i miei e (per fortuna) quelli di qualunque fotoamatore medio che abbia acquisito e maturato i principi fondamentali che ho enumerato sopra.
P.S. utilizzate i programmi che mostrano la PDC al variare dei parametri, specie se danno i risultati in forma grafica giusto per farsi un'idea, ma non certo per fotografare.
giovanni949
Messaggio: #63
QUOTE(rolubich @ Jul 20 2016, 07:36 AM) *
Non direi che tutto il viso è a fuoco, l'occhi più vicino è nettamente meno nitido di quello più lontano, e mon mi sembra nemmeno che parte della PDC si estenda dietro l'occhi lontano. Quindi f/4.5 non è sufficiente per avere tutto a fuoco un volto. Poi naturalmente bisogna considerare le dimensioni di stampa o di fruizione in generale (cioè il CoC richiesto), la foto che hai postato si potrebbe sicuramente considerare tutta a fuoco per una stampa 10x15.

Ottimo, concordo perfettamente, queste sono le nozioni di buon senso e buona tecnica che dovrebbero essere patrimonio di ogni fotografo, il resto aiuta poco anche se in via teorica può essere interessante. Resta la domanda: é questo che viene richiesto dagli utenti del forum ?
giovanni949
Messaggio: #64
QUOTE(giovanni949 @ Jul 20 2016, 07:12 PM) *
Per niente, ma proprio per niente.
(1) Sulla focale corta il fatto non è che gli errori sono mostruosi, mostruosa è la profondità di campo per cui qualsiasi misurazione accurata o meno che sia, risulta sostanzialmente sbagliata in quanto inutile. Cosa vado a misurare con il laser la distanza della modella per scoprire che si trova a 7,375 metri se con un 35 mm. a 5,6 la profondità di campo va da 2 metri all'infinito, in quel senso "l'errore" di MAF è abnorme (io direi piuttosto ininfluente). Si chiama teoria delle misure ed il principio fondamentale è che l'unità di campionamento deve essere rapportata alla misura da campionare, e se quest'ultima è praticamente infinita serve a nulla usare il calibro al decimo di millimetro per misurarla, ovvio no ?
(2) No davvero, ai tempi dei nostri avi c'era solo il telemetro della Leica e quello bastava ad abundanziam assieme alle tacche dell'iperfocale, appunto come dicevo prima. Il laser "Disto" è nato alcuni lustri dopo. Chi non aveva Leica si arrangiava benissimo con i microprismi ed il telemetro ad immagine spezzata e se ne aveva voglia arrotondava con le tacche dell'iperfocale ed oggi, con i telemetri elettronici (invero meno precisi) francamente per fotografare non è cambiato nulla.
(3) Opinione personalissima che ha come conseguenza che il 99,95% dei fotografi dalla schiappa più schiappa al maestro del National Geographic avrebbero scelto di rinunciare alla qualità. Non mi pare davvero ma questo non può essere oggetto di chiacchere da bar, bisognerebbe dimostrarlo sul campo e gli esempi non mancano, basta cercarli.
(4) Visto che ci sei arrivato, è quello il metodo, appunto C.V.D. tutto il resto sono pippe.
(5) Si vabbè chiamali "conti" io la chiamo esperienza e non ci vogliono i tuoi superneuroni, bastano e avanzano i miei e (per fortuna) quelli di qualunque fotoamatore medio che abbia acquisito e maturato i principi fondamentali che ho enumerato sopra.
P.S. utilizzate i programmi che mostrano la PDC al variare dei parametri, specie se danno i risultati in forma grafica giusto per farsi un'idea, ma non certo per fotografare.

Giusto per non parlare a vuoto e per quanto al punto (3) questa prova di qualche decennio fa avrebbe dovuto chiudere la questione
https://www.nikonschool.it/experience/digit...licola-2p-2.php
il fatto è che sono passati dei begli anni e le megapizze da 10 sono diventate 50 ed oltre. Scusate l' O.T. ma non mi piacciono le sentenze senza prove.
giovanni949
Messaggio: #65
QUOTE(giovanni949 @ Jul 20 2016, 07:30 PM) *
Giusto per non parlare a vuoto e per quanto al punto (3) questa prova di qualche decennio fa avrebbe dovuto chiudere la questione
https://www.nikonschool.it/experience/digit...licola-2p-2.php
il fatto è che sono passati dei begli anni e le megapizze da 10 sono diventate 50 ed oltre. Scusate l' O.T. ma non mi piacciono le sentenze senza prove.

Questa è molto più attuale e direi significativa. Questione chiusa.
http://petapixel.com/2016/06/01/analog-vs-...15-years-apart/
fullerenium2
Messaggio: #66
Ho letto qualche intervento (non tutti) ma a chi ha posto la domanda posso suggerire di utilizzare un paio di metodi molto semplici che io trovo anche efficaci:
- usare il liveview per visionare in tempo reale le zone di fuoco/fuori fuoco
- usare il tasto che permette di chiudere il diaframma al valore impostato previsualizzando come sarà a fuoco l'immagine.

Mi rendo conto che sono sistemi approssimativi, ma utilizzare un puntatore laser sul volto di una persona per valutare l'effettiva distanza mi sembra azzardato e snatura quello che è fare fotografia. È uno stratagemma che può essere utilizzato dentro le quattro mura di uno studio, impensabile in uno street e per di più a gente sconosciuta.

Poi sono anche questioni di gusto.... io ad esempio metto selettivamente a fuoco un occhio lasciando intenzionalmente sfuocato l'altro. Se vuoi che entrambi gli occhi siano a fuoco se stai attorno ai 100mm con f/4 ad una distanza di 3-4 metri sei già in sicurezza. Se vuoi un primissimo piano, dovrai avvicinarti molto ed f/4 non basta per cui devi chiudere il diaframma. Basta fare delle prove ed una volta presa confidenza con un obiettivo ti viene in automatico cosa impostare senza scomodare formule e neuroni.
Col digitale puoi permetterti di fare molte prove e fare due scatti in sequenza è sicuramente più rapido che usare un puntatore laser e fare due conti a mente.
Sempre in merito a questioni di gusto, nel ritratto inserito come esempio, vedo un pò l'effetto bambola che personalmente trovo troppo impersonale.

Insomma tutto questo per dirti che assimilate le nozioni tecniche e teoriche che fanno sempre bene conoscere e tengono i neuroni sempre in movimento, poi nell'atto pratico ti basta sapere come si comporta un certo obiettivo ed è questo il mezzo che dovrai più praticare se ne vuoi imparare a prevedere e previsualizzare i risultati.

Una cosa che ho imparato è che due obiettivi diversi ma impostati ad una stessa focale e stessa apertura diaframma, rendono lo sfuocato in maniera diversa ed hanno una profondità di campo diversa. I conti li puoi fare ma poi di mezzo ci sono fattori pratici da considerare.

Messaggio modificato da fullerenium2 il Jul 21 2016, 01:16 PM
sarogriso
Messaggio: #67
QUOTE(fullerenium2 @ Jul 21 2016, 02:15 PM) *
Una cosa che ho imparato è che due obiettivi diversi ma impostati ad una stessa focale e stessa apertura diaframma, rendono lo sfuocato in maniera diversa ed hanno una profondità di campo diversa. I conti li puoi fare ma poi di mezzo ci sono fattori pratici da considerare.


In questo thread si sono visti post con diverse sfaccettature, alcuni basati molto sulla pratica, che condivido, altri (pochi) abbastanza singolari nonché poco "applicabili" sia da pro che da amatori,

perfino chi si è cimentato per la prima volta alla guida di una macchina in vista della prima curva non è sceso e goniometro alla mano ne ha misurato l'angolo per poi decidere quanto girare il volante, la prima sarà venuta così così, la seconda un po' meglio e così via. cool.gif

ciao
fullerenium2
Messaggio: #68
QUOTE(sarogriso @ Jul 21 2016, 03:32 PM) *
In questo thread si sono visti post con diverse sfaccettature, alcuni basati molto sulla pratica, che condivido, altri (pochi) abbastanza singolari nonché poco "applicabili" sia da pro che da amatori,

perfino chi si è cimentato per la prima volta alla guida di una macchina in vista della prima curva non è sceso e goniometro alla mano ne ha misurato l'angolo per poi decidere quanto girare il volante, la prima sarà venuta così così, la seconda un po' meglio e così via. cool.gif

ciao


Quindi?
sarogriso
Messaggio: #69
QUOTE(fullerenium2 @ Jul 21 2016, 04:57 PM) *
Quindi?


.....e quindi ti re incollo un frammento del tuo post soprastante dove dici: I conti li puoi fare ma poi di mezzo ci sono fattori pratici da considerare e aggiungo che una volta acquisita un po' di pratica senza andare chissà dove, i mezzi pratici oltre che nel mezzo ci stanno pure davanti e dietro e di sicuro l'operatore che li mette in campo porta a casa molti più scatti di quello che si mette a fare il "geometra", lo hanno sempre fatto e non vedo per quale motivo ora non si possa più fare. per non parlare di altre paturnie che al lato pratico servono a poco, che poi siano corrette e comprovate al banco di prova ci credo, ma al banco ci restano. cool.gif
 
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