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Morte, Sangue E Blasfemia
Cosa e' lecito fotografare e cosa no?
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michelesala75
Messaggio: #1
Reduce da alcune interessanti discussioni su una foto che ritraeva due anatre morte su una bilancia (post sul forum), mi sono posto la domanda: cosa e' lecito, o eticamente corretto, raffigurare in fotografia e cosa no?

Rammentando che alcune immagini che ormai appartengono all'iconografia mondiale, rappresentano un legionario che muore pigliandosi una fucilata, o una bambina nuda che corre completamente ustionata dal napalm, senza dimenticare le foto con crocifisso immerso nell'urina, la risposta sembrerebbe semplice.

Ma se chi scatta non e' un reporter di guerra, o un artista, o nemmeno un fotografo di professione, cosa si puo' permettere di fotografare?


iolandapompilio
Messaggio: #2
QUOTE(michelesala75 @ Dec 12 2015, 09:14 PM) *
Reduce da alcune interessanti discussioni su una foto che ritraeva due anatre morte su una bilancia (post sul forum), mi sono posto la domanda: cosa e' lecito, o eticamente corretto, raffigurare in fotografia e cosa no?

Rammentando che alcune immagini che ormai appartengono all'iconografia mondiale, rappresentano un legionario che muore pigliandosi una fucilata, o una bambina nuda che corre completamente ustionata dal napalm, senza dimenticare le foto con crocifisso immerso nell'urina, la risposta sembrerebbe semplice.

Ma se chi scatta non e' un reporter di guerra, o un artista, o nemmeno un fotografo di professione, cosa si puo' permettere di fotografare?


Tutto.
La risposta è semplice, proprio perché non si hanno vincoli di qualsivoglia genere, cosi come nemmeno un professionista e/o artista ne ha nel proprio lavoro. Se per strada, mentre stai fotografando un soggetto x, ti capita di trovarti un casino assurdo come quello successo a Parigi che fai? Non lo fotografi? Non sei un professionista ma resti un fotografo e sarai spinto a immortalare l'attimo, a fermarlo, documentarlo e trasmetterlo, per quanto crudo e violento possa essere.
La foto delle anatre l'ho vista, certo è cruda, fa male, ma se si va al di là della propria etica si vede altro. Io ci vedo altro, mi fermo a vedere la composizione, la luce e tutto quello che la compone non mi soffermo solo sulla morte delle anatre e il dispiacere e/o compassione che potrebbero crearmi.
E poi in passato si fotografavano i morti e personalmente ho sempre trovato molto, ma molto affascinanti quelle fotografie che, da un certo punto di vista, nella loro irrealistica concezione sono reali. (Se dovessi pormi problemi nello scattare una determinata serie di foto perché sono inquietanti a parer del popolo mi sentirei castrata, tu no?)
michelesala75
Messaggio: #3
QUOTE(iolandapompilio @ Dec 12 2015, 09:46 PM) *
... Se per strada, mentre stai fotografando un soggetto x, ti capita di trovarti un casino assurdo come quello successo a Parigi che fai? Non lo fotografi?



Citando Parigi hai reso il contesto piu' complicato smile.gif
Il 13 novembre a Parigi si teneva niente meno che il Paris Photo, chermesse internazionale a cui partecipavano i maggiori esponenti del mondo della fotografia.
Ma... di quella terribile notte praticamente non ci sono scatti; non almeno quelli che ci si aspetterebbe considerando chi era in citta' in quelle ore; e non lo dico io, che sono nessuno, ... leggi il post del 19 novembre della Glaviano (photo editor di Vogue italia); alcuni si sono "giustificati" dicendo che e' successo tutto troppo in fretta e la polizia aveva gia' isolato le zone calde, altri che non avevano la macchina foto con se', altri ancora che scattare nell'inferno dei campi di battaglia con giubbotto e pettorina "press" e' ben diverso che avere di fronte gente che spara a tutto quello che si muove.

Quindi la domanda "Ma se chi scatta non e' un reporter di guerra, o un artista, o nemmeno un fotografo di professione, cosa si puo' permettere di fotografare?", in realta' non e' corretto che tagli fuori gli artisti, i reporter di guerra e professionisti.

Se mi chiedi se io in una situazione del genere avrei scattato, ti rispondo che non lo so', probabilmente non ci sarei riuscito perche' sarei stato troppo coinvolto emotivamente.
willy3300
Messaggio: #4
fotografare è libertà di espressione,se ci togliamo pure questa....
sta a noi ed alla nostra etica decidere quello che vogliamo ritrarre e soppratutto pubblicare,chi guarda deve avere l'onestà intellettuale di capire che i suoi gusti non possono limitare la mia espressione,se le foto di animali morti ti danno fastidio,fai a meno di guardarla
mfuccillo
Messaggio: #5
Lecito o opportuno?

Cosa è lecito FOTOGRAFARE:
tutto quello che non è proibito, per esempio in Italia non è lecito (nel senso che è proprio sanzionato) fotografare impianti militari, forse ancora le stazioni ferroviarie (non ricordo bene).
O i musei: il museo ha il copyright sulle sue opere e quindi può impedire di fotografare.

Cosa è lecito PUBBLICARE: a) tutto quello che è lecito fotografare,
cool.gif tutto quello che non costituisce danno per terzi violando dei diritti, per esempio se pubblicassi la foto di Tizio con un'arma in mano all'uscita di una banca e ne dessi l'interpretazione che Tizio è colpevole di rapina, mentre magari è solo una guardia giurata e ha tutti i diritti di stare lì, ecco che Tizio potrebbe querelarmi e il Giudice condannarmi.
c) Permettetemi di non elencare le situazioni di pedofilia che la sola parola mi dà orrore.

L'etica, il rispetto del prossimo sono, a mio avviso, sacrosanti, ma di fatto non mi sembra che costituiscano un impedimento legale alla pubblicazione.

Cordialmente
Massimo

cele7
Messaggio: #6
Premetto che fare foto per quanto mi riguarda è solo per pura passione e divertimento...Quella foto alle oche e tanto meno se fossi stato a Parigi...non le avrei mai fatte...nemmeno se me le avessero pagate fior di quattrini...è la mia coscienza che si rifiuta di farle...Non credo sia uno "avvenimento"da immortalare...Detto questo capisco chi (per dovere di cronaca)ci deve mangiare con certi scatti...Sinceramente provo un senso di tristezza vedendo persone che filmavano o scattavano sui fatti di Parigi....e mi chiedo"ma poi cosa ne fanno di quelle foto o filmati? " se è per mandarla a conoscenti o amici,è davvero squallido....sempre dal mio punto di vista naturalmente...
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #7
QUOTE(cele7 @ Dec 13 2015, 01:36 PM) *
Premetto che fare foto per quanto mi riguarda è solo per pura passione e divertimento...Quella foto alle oche e tanto meno se fossi stato a Parigi...non le avrei mai fatte...nemmeno se me le avessero pagate fior di quattrini...è la mia coscienza che si rifiuta di farle...Non credo sia uno "avvenimento"da immortalare...Detto questo capisco chi (per dovere di cronaca)ci deve mangiare con certi scatti...Sinceramente provo un senso di tristezza vedendo persone che filmavano o scattavano sui fatti di Parigi....e mi chiedo"ma poi cosa ne fanno di quelle foto o filmati? " se è per mandarla a conoscenti o amici,è davvero squallido....sempre dal mio punto di vista naturalmente...

vogliamo parlare delle "persone" che sono andate di proposito in gita al Giglio, oppure a Cogne, a Erba etc. ma cosa fotograno e a chi le fanno vedere poi agli amici e/o parenti? questa non è fotografia ma squallida Morbosità!
michelesala75
Messaggio: #8
QUOTE(cele7 @ Dec 13 2015, 01:36 PM) *
...
Non credo sia uno "avvenimento"da immortalare...Detto questo capisco chi (per dovere di cronaca)ci deve mangiare
con certi scatti...


grazie per il tuo commento, che secondo me offre degli interessanti spunti di riflessione.

Cosa si puo' considerare un "avvenimento da immortalare"? La risposta, che era poi un po' la questione che proponevo
all'inizio del post, secondo me non e' per nulla banale: deve essere solo qualcosa di bello? e poi... bello per chi visto che alcuni soggetti
sono atroci per alcuni e meravigliosi per altri?

Quale e' il metro da usare per non finire nel circolo vizioso che per non urtare I sentimenti di nessuno si finisce per non scattare piu' "castrandosi" (come faceva notare iolandapompilio qualche post fa)?

Dici che I soldi sono la chiave di lettura di molti scatti terribili (cito ad esempio quella dell'aereo che esplode nella seconda torre l'11 settembre) che sono passati alla storia?
iolandapompilio
Messaggio: #9
In realtà c'è un video fatto da un reporter/fotografo professionista proprio al Bataclan, per carità, io stessa non so effettivamente se avrei o meno scattato, ma capisco la necessità di immortalare un evento, un oggetto o un qualcosa che colpisca l'attenzione. Tralasciando i motivi che hanno spinto te a fare quella foto, personalmente, per quanto possa essere vegetariana e amare gli animali alla follia, resto dell'idea che, a prescindere dall'impatto emotivo iniziale (impatto naturalmente soggettivo), io vedo altro. Che poi, come molti hanno detto ci sia, dietro taluni scatti, una questione puramente materiale e legata ai soldi è un altro paio di maniche. Mi viene alla memoria fotografica un esempio, la foto di Carter al bambino che stava morendo e all'avvoltoio pronto a cibarsene. Quella foto fa oggettivamente male, ma veramente male, tant'è che poi se ci leggiamo la storia di Carter è morto suicida a 33 anni, giovanissimo, e sono sicura che abbia influito anche quello scatto alla depressione che lo ha portato ad un gesto estremo come quello, però noi non sappiamo se, dopo quello scatto, lo stesso ha cercato o meno di aiutare quel bambino in qualche modo. Tutto ciò per sottolineare che, dietro uno scatto c'è una persona e dietro quella persona ci sono quei gesti e quelle emozioni che la macchina non immortala, ma che non possiamo dare per scontato non esistano a priori. Se ci limitassimo saremmo veramente castrati non vedo altra parola per descrivere l'eventuale scelta etica o non, sarebbero imposizioni che vanno a mettere il freno a mano all'arte o semplicemente al proprio essere (il famoso IO freudiano).
Stanchino
Messaggio: #10
QUOTE(michelesala75 @ Dec 12 2015, 09:14 PM) *
Reduce da alcune interessanti discussioni su una foto che ritraeva due anatre morte su una bilancia (post sul forum), mi sono posto la domanda: cosa e' lecito, o eticamente corretto, raffigurare in fotografia e cosa no?

Rammentando che alcune immagini che ormai appartengono all'iconografia mondiale, rappresentano un legionario che muore pigliandosi una fucilata, o una bambina nuda che corre completamente ustionata dal napalm, senza dimenticare le foto con crocifisso immerso nell'urina, la risposta sembrerebbe semplice.

Ma se chi scatta non e' un reporter di guerra, o un artista, o nemmeno un fotografo di professione, cosa si puo' permettere di fotografare?


Secondo me si può fotografare di tutto se nell'ambito della legalità, penso alla pedopornografia ad esempio.

Il discorso piuttosto è sul diritto di condividere online quello che si scatta e il dovere al rispetto altrui: se entro in una mostra è una mia scelta, se apro facebook e mi trovo una donna smutandata, foto molto crude o blasfeme condivise dall'amico dell'amico è altra cosa.

Comunque le tue anatre è una foto normalissima e ben fatta.
Qualche animalista si scandalizzerà, amen, a me ogni tanto mi tocca pure vedere lo stemma dell'Inter in giro e mica sparo a nessuno laugh.gif


_FeliX_
Messaggio: #11
Aspettavo un'intervento di Giuffra in questa discussione per azzuffarmi un po' ma vedo che latita biggrin.gif

Tutto ciò che è legale fotografare è lecito. E condivido.
Spesso però, ritornando alla mia provocazione iniziale, oltre alla legge, uno sguardo al buon senso bisognerebbe darlo. Se voglio fare un reportage "Le domeniche ferragostane in spiaggia in tempo di crisi" e mi metto a fotografare a destra e a manca sulle spiagge (non c'è legge che lo vieti), potrei anche trovare qualcuno non proprio contento che gli fotografo la moglie e la figlia a prendere la tintarella in bikini. In teoria è luogo pubblico, se non vengo a infastidirti (magari ho un bel 300mm) è lecito scattare. Lecito e legale, ma se non gradito direi ingiusto... e io eviterei per rispetto e buon senso.

Per le situazioni di cronaca, è ovviamente soggettivo se scattare e/o guardare.
Tempo fa si è discusso qui sul forum sulla foto del povero Aylan, il bambino morto arenato sulla spiaggia di Bodrum. Cè chi avrebbe scattato e chi no. Entrambe le posizioni sono rispettabilissime e non c'è torto o ragione.

La foto delle anatre mi piace molto, peccato solo per il taglio un po' claustrofobico della scena.

Messaggio modificato da _FeliX_ il Dec 13 2015, 07:54 PM
vz77
Messaggio: #12
il problema sta nell'autore. nella firma.
facciamo un esempio:
c'è un bombardamento, a testimoniarlo racconti giornalistici e si vedono 2 foto.
foto A. mostra una nuvola di fumo mentre pezzi di muro che saltano in aria e fiamme escono dalle finestre di quella che forse era una casa di civile abitazione.
foto B. mostra un corpo squartato di una probabile donna fra le macerie di una probabile cucina accanto al corpo dilaniato di un bambino.
domande:
1) l'autore delle foto A e B è lo stesso?
se sì, è un buon fotoreporter.
se no, alcuni ti diranno che il vero fotografo è quello che ha scattato A, ma molti di più ti diranno che il vero fotografo è quello che ha scatto B. molti diranno che il documentarista completo deve fare A e B.
2) ha senso sapere chi è l'autore di A e B?
sì, se vogliamo attribuire un riconoscimento al fotografo (che sia un giudizio positivo o negativo poco inmporta).
no se vogliamo attribuire alla foto un valore puramente informativo con tutti i benefici del dubbio sulla 'completezza' del servizio fotografico (dovremmo leggere nei crediti il nome dell'agenzia).

io credo che le foto 'trucide' debbano restare anonime e di nessuna proprietà intellettuale. debbano essere immagini prive di dati. il fotografo non è proprietario dell'immagine. e nemmeno considerabile l'autore. dev'essere come il km321 della A2. non si deve sapere chi ha asfaltato non importa chi sia. conta ciò che si vede.

io sono per l'anonimato nei reportage perché trovo assolutamente idiota a forma d'arte della fotografia. un fotografo con spirito artistoide voyeuristico è quello che ha fatto la foto al bambino morto in spiaggia. la riprova sono le sue stesse dichiarazioni, che trasudano intenti artistici da ogni poro. questa la sua dichiarazione: 'Ho fotografato Aylan per far sentire al mondo l'urlo del suo corpo che giaceva a terra'. se dicesse la stessa cosa un fotografo sulla A2 che non con il cellulare ma con una d4s infila la testa in un abitacolo di un'auto distrutta per fotografare la testa spaccata di un incidentato e dichiarasse 'ho fotografato elian per far sentire al mondo l'urlo del suo corpo che giaceva fra i rottami' voi cosa avreste pensato?

cele7
Messaggio: #13
Il buon senso...ecco cosa manca a tante persone...Un conto fotografare una scena in modo che non vengano riconosciute le persone...un conto è fare un primo piano di una persona crivellata o all'interno di una macchina distrutta...in questo caso secondo il mio parere è violenza pura...Tempo fa mi è capitato di rubare un ritratto ad una bella ragazza mentre era assorta dai suoi pensieri,era un bel momento... e ho scattato senza avvisarla perche se la avvisavo lo scatto non sarebbe stato quello che cercavo....poi sono andato da lei e gli ho mostrato la foto e gli ho chiesto se la potevo tenere garantendo che non l'avrei messa in rete...lei non solo mi ha dato il suo permesso..ma mi ha dato il suo numero perche la voleva anche lei...quindi a casa l'ho spedita con whatsApp...questo per dire che a mio parere bisogna sempre mettersi nei panni degli altri e sentire cosa ne pensano...altrimenti è sempre violenza... al di la cosa stabilisca la legge...e poi...tornando sui fatti di Parigi...francamente una persona anche se morta, a maggior ragione (perche non può difendersi) ha diritto ad una dignità sacrosanta...Questo a mio parere si chiama "Civiltà"
togusa
Messaggio: #14
Io ho due pensieri, che coprono due aspetti separati ma complementari.
Il primo è che tutto è lecito all'interno della legalità. Vale a dire che finché non esiste una legge che vieta di fare una specifica cosa, non vedo motivo di vietarla per ragioni non legali ma solo "di pubblico pudore" per esempio. Questo è legato al secondo pensiero.
Il secondo è che uno è responsabile solo di quello che dice o scrive e non di quello che gli altri capiscono. La cosa è ancora più fondamentale quando si parla di fotografia. La foto ritrae un fatto che è accaduto o una cosa che esiste. A meno di non manipolarla, una foto non esprime un'opinione, mostra una cosa oggettiva. È solo chi la osserva che può darle un significato o trarne un'interpretazione soggettiva.
Se una foto ritrae un fatto o un oggetto che "offende" qualcuno, di chi è la colpa? Di chi ha commesso il fatto o prodotto l'oggetto... di chi l'ha fotografato... o di chi si offende?

Esempio estremo: un mio amico produce centrini ricamati che raffigurano cuccioli d'orso vestiti in tutù rosa, io li fotografo e pubblico le foto sul suo sito di vendita online di centrini ricamati. Dall'altra parte del mondo salta fuori un adepto di una religione a me sconosciuta che venera l'orso come deità ancestrale e che reputa blasfemo ritrarre l'orso in abbigliamenti non "consoni". Questo tizio va su internet, finisce sul sito, vede le foto e indignato decide di farci causa perché secondo lui stiamo commettendo un atto blasfemo offendendo il suo dio coi miei centrini ricamati.
Chi ha ragione?
Posto che tutti hanno pari diritti, sarei obbligato a rimuovere i miei centrini di cuccioli d'orso e mai più azzardarmi a produrne o riprodurne alcuno per non offendere l'adepto dall'altra parte del mondo?
Quella che per me o il mio amico è una cosa assolutamente innocente, è invece una cosa blasfema per un tizio dall'altra parte del mondo.

La mucca è sacra in India.
L'india ha un miliardo di abitanti (non sono tutti induisti ma facciamo finta di sì).
Ogni volta che facciamo un barbeque, commettiamo un atto profondamente blasfemo e gravissimo nei confronti del 14% della popolazione mondiale.
Se poi lo fotografiamo e lo mettiamo su Facebook... glielo facciamo anche sapere!

Chi, qui dentro, sarebbe disposto a rinunciare alle sue costate alla brace per non fare incavolare letteralmente mezzo mondo ogni volta che lo fa?
michelesala75
Messaggio: #15
QUOTE(vz77 @ Dec 14 2015, 10:29 AM) *
...
se dicesse la stessa cosa un fotografo sulla A2 che non con il cellulare ma con una d4s infila la testa in un abitacolo di un'auto distrutta per fotografare la testa spaccata di un incidentato e dichiarasse 'ho fotografato elian per far sentire al mondo l'urlo del suo corpo che giaceva fra i rottami' voi cosa avreste pensato?
...


Questo bel richiamo alla giungla della strada non puo' pero' non farmi pensare a quella marea sterminata di persone, che quando c'e' un incidente nella corsia o carreggiata opposta, rallenta e crea code, per, per, per ... io non so' e non capisco per cosa rallentino... forse per "vedere"?
forse proprio per quella morbosita' di cui francopelle diceva prima? E con una nutrita audice di questo tipo, che deve saziare la sua morbosita' con quello che offre il quotidiano perche' le streghe e i condannati non vengono piu' sbudellati in piazza da un pezzo,
allora potrebbero anche diventarmi comprensibili I fenomeni di sciacallaggio fotografico, pure quelli che cercano di venire mascherati da interpretazione artistica.
Brutta bestia il pubblico, pagante e non.

mauroni
Messaggio: #16
Ciao Michele,
per me la risposta è semplicissima. Credo che si possa e si debba potere fotografare qualunque cosa e trovo offensiva e irritante la "pietosa censura" che i padroni dell'informazione in nome di una non meglio identificata etica della comunicazione esercitano sulle immagini che mi arrivano, immagini che loro (che si sono autoproclamati giudici di ciò che io posso vedere perché loro "c'hanno gli strumenti intellettuali") hanno visto ma che a me è vietato vedere.

Poi, come dice uno dei colleghi, ci sono cose che le leggi di un certo luogo ti vietano di fotografare, nel senso che vieni perseguito se le fotografi, ma questo è un incidente sovrastrutturale che nulla ha a che vedere, imho, con il che cosa è lecito fotografare e mostrare.
Ciao
Mauro
_FeliX_
Messaggio: #17
QUOTE(mauroni @ Dec 15 2015, 11:36 AM) *
Ciao Michele,
per me la risposta è semplicissima. Credo che si possa e si debba potere fotografare qualunque cosa e trovo offensiva e irritante la "pietosa censura" che i padroni dell'informazione in nome di una non meglio identificata etica della comunicazione esercitano sulle immagini che mi arrivano, immagini che loro (che si sono autoproclamati giudici di ciò che io posso vedere perché loro "c'hanno gli strumenti intellettuali") hanno visto ma che a me è vietato vedere.

Poi, come dice uno dei colleghi, ci sono cose che le leggi di un certo luogo ti vietano di fotografare, nel senso che vieni perseguito se le fotografi, ma questo è un incidente sovrastrutturale che nulla ha a che vedere, imho, con il che cosa è lecito fotografare e mostrare.
Ciao
Mauro


Che le immagini prima di essere diffuse dai mass media vengano prima "analizzate" lo trovo sacrosanto, altrimenti non oso immaginare cosa ci toccherebbe guardare nostro malgrado... per non parlare poi del fatto che ci sono sempre i minori da tutelare.
Poi CHI debba decidere per noi cosa guardare o meno e con quale diritto è altro discorso, che merita approfondimenti che vanno OT.
mauroni
Messaggio: #18
QUOTE(_FeliX_ @ Dec 15 2015, 02:57 PM) *
Che le immagini prima di essere diffuse dai mass media vengano prima "analizzate" lo trovo sacrosanto, altrimenti non oso immaginare cosa ci toccherebbe guardare nostro malgrado... per non parlare poi del fatto che ci sono sempre i minori da tutelare.
Poi CHI debba decidere per noi cosa guardare o meno e con quale diritto è altro discorso, che merita approfondimenti che vanno OT.


Scusami Felix, perché vanno OT? Perché ti sembra sacrosanto che qualcuno, CHIUNQUE ESSO SIA, decida cosa tu debba e possa vedere e cosa no? I minori ricadono sotto la specifica responsabilità dei loro genitori e quindi questi ultimi hanno, semmai, la responsabilità e l'onere di censurare quello che i minori vedono. Mi sembra, giusto per andare ancora più OT, che sia l'analogo dei discorsi che se vuoi la sicurezza devi rinunciare alla libertà. No grazie. Io voglio la libertà e la voglio tutta intera, sennò che libertà è?

Messaggio modificato da mauroni il Dec 15 2015, 06:01 PM
mauroni
Messaggio: #19
QUOTE(mauroni @ Dec 15 2015, 06:00 PM) *
Scusami Felix, perché vanno OT? Perché ti sembra sacrosanto che qualcuno, CHIUNQUE ESSO SIA, decida cosa tu debba e possa vedere e cosa no? I minori ricadono sotto la specifica responsabilità dei loro genitori e quindi questi ultimi hanno, semmai, la responsabilità e l'onere di censurare quello che i minori vedono. Mi sembra, giusto per andare ancora più OT, che sia l'analogo dei discorsi che se vuoi la sicurezza devi rinunciare alla libertà. No grazie. Io voglio la libertà e la voglio tutta intera, sennò che libertà è?


Provo a spiegarmi meglio: se accetti l'idea stessa della censura, questa è di per sé illimitata, perché ogni singola volontà politica di aumentarla è legittima dal momento che tu l'hai ammessa come plausibile, anzi auspicabile.

Considera l'esempio della pornografia (non pedopornografia, sia chiaro): il fatto che sia possibile pubblicare riviste e film hard non significa, automaticamente, esporre i minori alla loro visione. Quindi se esistono strumenti per salvaguardare la libertà di pubblicare pornografia e, nel contempo, di tutelare i minori, vuol dire che possono - e quindi debbono - esistere strumenti per tutelare la libertà di pubblicare qualunque cosa e, nel contempo, tutelare chi con quel qualcosa non vuole entrare in contatto. Se ammettiamo la censura, poi ammettiamo l'apologia di reato, il vilipendio, il reato di bestemmia, il reato ideologico e tutte le fattispecie che tutte le didatture del 20° secolo hanno utilizzato per annichilire la libertà dell'individuo.
_FeliX_
Messaggio: #20
OT perchè l'argomento si allontana parecchio dal tema della discussione a mio parere.

Comunque non parlavo di censura e men che meno di accettarla.
Mandare in onda uno sgozzamento all'ora di pranzo non mi sembra così tanto normale, e qualcuno che "filtri" certe cose nel nome del buon senso per me è giusto.
Le riviste porno non le trovi tra i quotidiani in bella vista... giusto per riferirmi al tuo esempio.

Messaggio modificato da _FeliX_ il Dec 15 2015, 08:06 PM
mauroni
Messaggio: #21
QUOTE(_FeliX_ @ Dec 15 2015, 08:06 PM) *
OT perchè l'argomento si allontana parecchio dal tema della discussione a mio parere.
...

Le riviste porno non le trovi tra i quotidiani in bella vista... giusto per riferirmi al tuo esempio.


Appunto! E sempre per riferirsi all'esimio, non si vede perché gli sgozzamenti dovrebbero essere mostrati all'ora di pranzo, al prime time o quant'altro. Potrebbero essere mostrati solo su internet, ad adulti consenzienti, previo avviso preventivo della crudezza delle immagini.

Vabbè, tanto - alla fine - è una discussione da (sushi)bar! :-)
 
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