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iolandapompilio
Messaggio: #1
Il titolo è abbastanza chiaro, mi è stato consigliato di studiare meglio la composizione fotografica, non so se perché non piacciono i tagli che di solito do alle mie foto o semplicemente perché non vedono una composizione effettiva, però ogni volta che mi muovono una qualsivoglia critica costruttiva poi cerco di rimediare rimettendomi a studiare buona buona su quelli che sono i miei primi amori: libri.
Ho dato uno sguardo in libreria ma di titoli abbastanza validi al riguardo non è che ce ne siano, quindi chiedo a voi magari qualche autore o libro/manuale che valga veramente la pena di avere nella propria libreria e che possa aiutare a comprendere la meraviglia della composizione senza poi stravolgere totalmente il proprio modo di essere o di vedere un determinato scatto. Confido in voi, dunque, per ampliare la mia conoscenza.
Con il Natale in arrivo almeno, in mancanza di richieste costose come ottiche, flash o tutto quello che riguarda il mio corredo fotografico, posso rimediare con richieste letterarie/fotografiche che sono più alla mano dei vari parenti e/o amici.
Antonio Canetti
Messaggio: #2
dai un occhiata in rete con "sezione aurea" ti permetterà sis temare meglio il soggetto nel fotogramma.

Antonio
Fabio Chiappara
Messaggio: #3
Ciao Iolanda,
Ci sono molte discussioni simili alla tua. Quello che ti posso consigliare è di leggere tanto su internet come consigliato da Antonio e di osservare le foto dei fotografi più bravi (ne trovi tanti anche qui in Gallery).
Se vuoi un titolo di un libro, direi che il più famoso per la composizione è "l'occhio del fotografo" di Michael Freeman.

Saluti

Fabio
Maurizio Rossi
Admin
Messaggio: #4
Ciao, per queste info ci spostiamo nella sezione più consona per la continuazione
iolandapompilio
Messaggio: #5
QUOTE(Fabio Chiappara @ Dec 4 2015, 08:49 AM) *
Ciao Iolanda,
Ci sono molte discussioni simili alla tua. Quello che ti posso consigliare è di leggere tanto su internet come consigliato da Antonio e di osservare le foto dei fotografi più bravi (ne trovi tanti anche qui in Gallery).
Se vuoi un titolo di un libro, direi che il più famoso per la composizione è "l'occhio del fotografo" di Michael Freeman.

Saluti

Fabio

Sì, Freeman lo conosco e lo avevo anche preso in considerazione in effetti, ammetto di non aver spulciato tutto il forum ci sono cosi tanti post e poi la funzione cerca non mi funziona correttamente, se metto una parola mi ricerca tutt'altro.
mfuccillo
Messaggio: #6
Entrare in un museo.
Fermarsi davanti ai quadri che ci colpiscono di più, non necessariamente i più famosi, e domandarsi perchè ci hanno colpito.
Farsi delle domande.
Dove si è messo il pittore per riprendere la scena? (1)
Come ha sistemato l'illuminazione? (2)
Dove ha sistemato i soggetti all'interno di detta scena? (3)
Come ha cercato di rendere quello che non è immediatamente rappresentabile? Ad esempio il caldo, il freddo, il vento. (4)

Buon lavoro.
Massimo

Sono solo i primi esempi che mi vengono in mente:
(1) Cristo morto, Andrea Mantegna
(2) Un Caravaggio qualsiasi
(3) De Chirico, Piero della Francesca, Caravaggio
(4) Van Gogh
dbertin
Messaggio: #7
QUOTE(mfuccillo @ Dec 4 2015, 11:25 AM) *
Entrare in un museo.
Fermarsi davanti ai quadri che ci colpiscono di più, non necessariamente i più famosi, e domandarsi perchè ci hanno colpito.
Farsi delle domande.
Dove si è messo il pittore per riprendere la scena? (1)
Come ha sistemato l'illuminazione? (2)
Dove ha sistemato i soggetti all'interno di detta scena? (3)
Come ha cercato di rendere quello che non è immediatamente rappresentabile? Ad esempio il caldo, il freddo, il vento. (4)

Buon lavoro.
Massimo


Quoto Massimo ed aggiungo che per imparare composizione e luci ti puoi fare le stesse domande guardando un film dalla buona fotografia....il primo che mi viene in mente è Il Padrino, oppure Barry Lindon che Kubrick girò interamente con luce naturale o lumi di candela, motivo per cui la Zeiss gli procurò un Planar 50mm f0,7 wink.gif
Se proprio vuoi rimanere sui libri, oggi mi arrivato "Genesi" di Salgado....centinaia di pagine senza una riga scritta che però insegnano molto più di Freeman e Co.
Buono studio
Daniele
monsieur hulot
Messaggio: #8
senza dubbio da leggere "principi di composizione" di Feininger, una vera fonte di ispirazione per me, sono anche andato a guardarmi sue vecchie interviste su yt
iolandapompilio
Messaggio: #9
Per quanto concerne i musei, se ce ne fossero da me, sicuramente li andrei a vedere, le mostre che fanno di solito cerco di vederle, ma non siamo decisamente una città che basa la propria cultura sull'arte. I film fotograficamente belli ne sto vedendo un bel po', ma sono una di quelle che ha imparato ad usare una reflex stando china sui libri per un anno intero prima di fare il passettino verso l'acquisto e il tenere in mano quello che le appariva come un piccolo santo graal. Salgado mi ha spiazzato con il suo film, l'ho rivisto già quattro volte da quando è uscito, su internet ho cercato qualcosina e personalmente non penso che le mie composizioni siano tutte errate (sempre ammesso che esista un giusto e sbagliato in quello che nasce come un qualcosa di soggettivo che si vorrebbe trasmettere in un secondo momento ad una visione oggettiva che diviene anch'essa soggettiva poi se andiamo nel profondo del singolo osservatore). Comunque vi ringrazio e prendo nota di tutti gli input che mi avete offerto così gentilmente, cercherò di farne buon uso nella speranza di migliorare sempre di più smile.gif
Luca_da80
Nikonista
Messaggio: #10
Sto leggendo proprio in questi giorni l'occhio del fotografo" di Michael Freeman e non posso che consigliartelo. Non so dirti se è il miglior libro in tal senso, ma lo trovo utilissimo.

Luca
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #11
QUOTE(iolandapompilio @ Dec 4 2015, 01:19 AM) *
Il titolo è abbastanza chiaro, mi è stato consigliato di studiare meglio la composizione fotografica...

Premessa: trovo i libri di M. Freeman un po' "pasticciati", molto "ruffiani", con tante foto e poca sostanza. Questo non vuol dire che non possano servire a chi sia completamente a digiuno. Ma i suoi libri hanno, tendenzialmente, una impostazione *commerciale* molto mirata all'impatto visivo e poco allo *studio*. Di conseguenza, nutro dubbi sulla loro efficacia didattica. Se uno vuole apprendere, deve studiare, riflettere, meditare su quello che legge. Per questi scopi ci sono libri ben migliori.
Ho decine e decine di libri a tema fotografico nella mia biblioteca. Una decina trattano della composizione. Alcuni sono introvabili ormai (esauriti), altri non sono in italiano.

Il più bello di tutti è forse "Composicion en Fotografia - El lenguaje del arte" del fotografo spagnolo José B. Ruiz. E' un libro con svariati richiami alla pittura ed alle arti figurative in genere (concordo con chi ti ha consigliato di visitare i musei, ma la visione delle immagini andrebbe comunque abbinata alla lettura di un buon manuale). E' giunto alla settima edizione (v. http://josebruiz.com/blog/destacados/7a-ed...fia-a-la-venta/ ). Un libro importante anche come veste tipografica: 320 pagine di formato 24x31 cm, con copertina rigida. Questa cura tipografica si ripercuote sul prezzo (90 Euro spedito in Europa). E' purtroppo solo in spagnolo (non esiste una edizione inglese).

Altro *ottimo* libro è "The Art of photographing nature" di Martha Hill e Art Wolfe. Benché il titolo faccia capire che si parli di fotografia naturalistica, gli argomenti trattati hanno una valenza assolutamente generale.
La regola dei terzi che qualcuno giustamente richiamava è solo uno dei tanti aspetti che intervengono nella composizione. Il rapporto soggetto-sfondo, il contrasto cromatico, la resa prospettica, la qualità della luce, sono tutti aspetti ben trattati nel libro.
Il libro (in inglese) ha due ulteriori aspetti di assoluto interesse, a mio avviso. Il primo riguarda la qualità delle immagini, tutte fatte con reflex *analogica* e diapositiva (prevalentemente Kodachrome 64 e Fujichrome Velvia, roba che molti fotografi di oggi non hanno mai usato), a dimostrazione di come si potessero produrre ottime foto (Art Wolfe è un grande fotografo) senza il mezzo digitale. Una lezione per chi vuole mettere al centro l'immagine, e non il mezzo tecnologico.
L'altro aspetto interessante sta negli ultimi capitoli. Si discute su come preparare un servizio fotografico. Non basta dunque fare una singola bella immagine (cosa che va oggi molto di moda con il proliferare di concorsi fotografici); occorre raccontare una storia per definirsi compiutamente fotografo. E mettere insieme tante belle immagini è cosa diversa dal fare lo scatto "ruffiano" per il concorso fotografico. Ma questo è un discorso lungo che investe il rapporto attuale tra immagine, informazione, cultura e società.

Per i libri in italiano puoi sfogliare i titoli della collana "La biblioteca del fotografo" a cura della Editrice Reflex, Roma (www.reflex.it).
Lì trovi tanta scelta, anche con libri specifici per i generi fotografici che preferisci. Ad esempio, se ti piace viaggiare e fotografare le persone, un buon libro è "Fotografare viaggiando" di Nevada Weir; di carattere più generale è "Guida allo scatto creativo" di Bryan Peterson o "Saper vedere per fotografare" di Giulio Forti.

Ultima cosa, ma non meno importante. Se è utile ammirare i quadri dei grandi pittori, altrettanto utile è ammirare le foto dei grandi fotografi. Acquista libri fotografici del genere che preferisci, selezionando i titoli. Un libro funziona senza pile, senza corrente, e la qualità di una buona stampa tipografica su carta rimane, a mio parere, migliore della visione a monitor (così come è meglio vedere un quadro dal vivo che non sullo smartphone).

Buona scelta.
Umbi54
Messaggio: #12
QUOTE(RPolini @ Dec 6 2015, 11:36 AM) *
Il più bello di tutti è forse "Composicion en Fotografia - El lenguaje del arte" del fotografo spagnolo José B. Ruiz. E' un libro con svariati richiami alla pittura ed alle arti figurative in genere (concordo con chi ti ha consigliato di visitare i musei, ma la visione delle immagini andrebbe comunque abbinata alla lettura di un buon manuale). E' giunto alla settima edizione (v. http://josebruiz.com/blog/destacados/7a-ed...fia-a-la-venta/ ). Un libro importante anche come veste tipografica: 320 pagine di formato 24x31 cm, con copertina rigida. Questa cura tipografica si ripercuote sul prezzo (90 Euro spedito in Europa). E' purtroppo solo in spagnolo (non esiste una edizione inglese).

Buona scelta.

Riccardo grazie dell'informazione, appena vado in Spagna me lo compro, li costa 55€
Saluti
Umberto
iolandapompilio
Messaggio: #13
QUOTE(RPolini @ Dec 6 2015, 11:36 AM) *
Premessa: trovo i libri di M. Freeman un po' "pasticciati", molto "ruffiani", con tante foto e poca sostanza. Questo non vuol dire che non possano servire a chi sia completamente a digiuno. Ma i suoi libri hanno, tendenzialmente, una impostazione *commerciale* molto mirata all'impatto visivo e poco allo *studio*. Di conseguenza, nutro dubbi sulla loro efficacia didattica. Se uno vuole apprendere, deve studiare, riflettere, meditare su quello che legge. Per questi scopi ci sono libri ben migliori.
Ho decine e decine di libri a tema fotografico nella mia biblioteca. Una decina trattano della composizione. Alcuni sono introvabili ormai (esauriti), altri non sono in italiano.

Il più bello di tutti è forse "Composicion en Fotografia - El lenguaje del arte" del fotografo spagnolo José B. Ruiz. E' un libro con svariati richiami alla pittura ed alle arti figurative in genere (concordo con chi ti ha consigliato di visitare i musei, ma la visione delle immagini andrebbe comunque abbinata alla lettura di un buon manuale). E' giunto alla settima edizione (v. http://josebruiz.com/blog/destacados/7a-ed...fia-a-la-venta/ ). Un libro importante anche come veste tipografica: 320 pagine di formato 24x31 cm, con copertina rigida. Questa cura tipografica si ripercuote sul prezzo (90 Euro spedito in Europa). E' purtroppo solo in spagnolo (non esiste una edizione inglese).

Altro *ottimo* libro è "The Art of photographing nature" di Martha Hill e Art Wolfe. Benché il titolo faccia capire che si parli di fotografia naturalistica, gli argomenti trattati hanno una valenza assolutamente generale.
La regola dei terzi che qualcuno giustamente richiamava è solo uno dei tanti aspetti che intervengono nella composizione. Il rapporto soggetto-sfondo, il contrasto cromatico, la resa prospettica, la qualità della luce, sono tutti aspetti ben trattati nel libro.
Il libro (in inglese) ha due ulteriori aspetti di assoluto interesse, a mio avviso. Il primo riguarda la qualità delle immagini, tutte fatte con reflex *analogica* e diapositiva (prevalentemente Kodachrome 64 e Fujichrome Velvia, roba che molti fotografi di oggi non hanno mai usato), a dimostrazione di come si potessero produrre ottime foto (Art Wolfe è un grande fotografo) senza il mezzo digitale. Una lezione per chi vuole mettere al centro l'immagine, e non il mezzo tecnologico.
L'altro aspetto interessante sta negli ultimi capitoli. Si discute su come preparare un servizio fotografico. Non basta dunque fare una singola bella immagine (cosa che va oggi molto di moda con il proliferare di concorsi fotografici); occorre raccontare una storia per definirsi compiutamente fotografo. E mettere insieme tante belle immagini è cosa diversa dal fare lo scatto "ruffiano" per il concorso fotografico. Ma questo è un discorso lungo che investe il rapporto attuale tra immagine, informazione, cultura e società.

Per i libri in italiano puoi sfogliare i titoli della collana "La biblioteca del fotografo" a cura della Editrice Reflex, Roma (www.reflex.it).
Lì trovi tanta scelta, anche con libri specifici per i generi fotografici che preferisci. Ad esempio, se ti piace viaggiare e fotografare le persone, un buon libro è "Fotografare viaggiando" di Nevada Weir; di carattere più generale è "Guida allo scatto creativo" di Bryan Peterson o "Saper vedere per fotografare" di Giulio Forti.

Ultima cosa, ma non meno importante. Se è utile ammirare i quadri dei grandi pittori, altrettanto utile è ammirare le foto dei grandi fotografi. Acquista libri fotografici del genere che preferisci, selezionando i titoli. Un libro funziona senza pile, senza corrente, e la qualità di una buona stampa tipografica su carta rimane, a mio parere, migliore della visione a monitor (così come è meglio vedere un quadro dal vivo che non sullo smartphone).

Buona scelta.


Sei stato una fonte di informazioni decisamente di rilievo. Per mia fortuna parlo e comprendo abbastanza bene lo spagnolo a parte l'inglese e mastico anche altri lingue, quindi non sarebbe un problema l'acquisto di un libro in lingua originale, sicuramente prenderò in considerazione ogni tua indicazione, proprio perché, come hai ben specificato, c'è da studiare e soprattutto, amo leggere, per me non si smette mai di imparare, quello che hai detto lo hanno specificato ieri al Nikon Live i relatori presenti. Di libri fotografici ne ho a bizzeffe, soprattutto di tutti quegli autori del passato che, a mio parere, hanno fatto la storia della fotografia. Non ho un genere prediletto, mi piace un po' tutto, o vedila come un non aver ancora individuato la mia personale strada fotografica, ma anche se l'avessi continuerei a puntare lo sguardo su tutti i vari fronti senza limitarmi solo ed esclusivamente a quel singolo caso. Grazie ancora per la risposta smile.gif
rossoludwig
Messaggio: #14
ciao jolanda,premetto sono un foto amatore e ignorante in tante cose,mi chiedo ...le foto che fai ti soddisfano,
ti emozionano,ti fanno conoscere tante cose che vedi dopo lo scatto? i commenti delle altre persone sono bene accetti,
sevono per migliorare,ma sono visioni di altre persone che vedono uno scatto secondo il loro punto di vista.
puoi leggere tutti i libri di questo mondo,ma il tuo modo di fare foto resta il tuo,non quello di altri.
scatta e quando uno scatto ti emoziona stampalo,in ogni momento che lo rivedi,ti farà stare bene...è TUO.
iolandapompilio
Messaggio: #15
QUOTE(rossoludwig @ Dec 6 2015, 08:33 PM) *
ciao jolanda,premetto sono un foto amatore e ignorante in tante cose,mi chiedo ...le foto che fai ti soddisfano,
ti emozionano,ti fanno conoscere tante cose che vedi dopo lo scatto? i commenti delle altre persone sono bene accetti,
sevono per migliorare,ma sono visioni di altre persone che vedono uno scatto secondo il loro punto di vista.
puoi leggere tutti i libri di questo mondo,ma il tuo modo di fare foto resta il tuo,non quello di altri.
scatta e quando uno scatto ti emoziona stampalo,in ogni momento che lo rivedi,ti farà stare bene...è TUO.

Insomma, non tutte, di norma su 100 foto ne prendo in considerazione due o tre, ma di foto scattate e successivamente stampate ne ho veramente poche, non sono mai soddisfatta, ma trascende la composizione quanto piuttosto un problema che ho con la forte autocritica di cui sono pregna. Condivido ciò che hai scritto, personalmente la penso come te, perché resta di fondo la soggettività con la quale si è scattata una determinata foto, però partendo dall'autocritica eccessiva, penso che non possa fare male ampliare le proprie conoscenze se mi vengono mosse critiche che vogliono essere costruttive. Di base seguo la regola dei tre terzi o cerco di comporre i maniera cromatica o stilisticamente "giusta" (o almeno ci provo, anche se spesso mi ritrovo a ignorare totalmente le regole fotografiche perché voglio rappresentare qualcosa di sporco e imperfetto, fuori fuoco o mosso, ma li subentra lo stile e le scelte personali).

Messaggio modificato da iolandapompilio il Dec 6 2015, 09:58 PM
michelesala75
Messaggio: #16
se cerchi della letteratura da cui partire ( solo partire!!) Freeeman t'e' gia' stato consigliato, l'occhio del fotografo, la mente del fotografo, il saggio sull'espozizione, abbastanza inutile invece le sue monografie su ritratto, paesaggio etc.
Poi pero' assolutamente fermati a riflettere su cosa vuoi fare dei tuoi scatti: vuoi tanti like sul gallery o sui social? vuoi vincere qualche contest? vuoi continuare a scattare come piace a te anche se non rientri nei canoni riconosciuti?

Non e' per nulla facile dare una risposta a queste domande, ma se ci riesci, sembra una banalita', saprai anche cosa e' bene per la tua composizione.
iolandapompilio
Messaggio: #17
QUOTE(michelesala75 @ Dec 6 2015, 10:39 PM) *
se cerchi della letteratura da cui partire ( solo partire!!) Freeeman t'e' gia' stato consigliato, l'occhio del fotografo, la mente del fotografo, il saggio sull'espozizione, abbastanza inutile invece le sue monografie su ritratto, paesaggio etc.
Poi pero' assolutamente fermati a riflettere su cosa vuoi fare dei tuoi scatti: vuoi tanti like sul gallery o sui social? vuoi vincere qualche contest? vuoi continuare a scattare come piace a te anche se non rientri nei canoni riconosciuti?

Non e' per nulla facile dare una risposta a queste domande, ma se ci riesci, sembra una banalita', saprai anche cosa e' bene per la tua composizione.

Dei like non so che farmene, le foto devono piacere prima a me, devono dirmi qualcosa, devono ricordarmi qualcosa, che siano emozionali o semplicemente esemplificative e/o descrittive di quello che sto osservando, non a caso non ho un genere prediletto, mi ritrovo fotografia di qualunque genere, mi lancio senza paracadute in ogni ramo per capire e sapere quanto più possibile sulla fotografia, per superarmi, per poter abbassare quell'autocritica che mi caratterizza e mi porta a non reputare mai abbastanza quello che faccio. A prescindere dalle critiche altrui poi resto io quella che si smonta per prima e che trova mille imperfezioni. La curiosità letteraria per la composizione nasce più per un "avrò dimenticato di studiare qualcosa?" piuttosto del credere fermamente che siano tutte composte erroneamente le mie foto. Mi sono iscritta ad un contest con l'associazione di cui sono membro ma non ho ancora scattato nulla e lungi da me avere la presunzione di poter vincere, soprattutto considerando la difficoltà del tema scelto e la partecipazione a livello nazionale. Quindi no, non sono nemmeno foto per i concorsi, nemmeno quelli in realtà mi interessano. L'unica risposta corretta che mi sento di dire è: voglio imparare, voglio sapere.
niklaudio77
Messaggio: #18
Ho dato uno sguardo alle tue foto.Ho l'impressione che scatti con troppa frenesia,infatti "a freddo " non le riconosci come valide l'autocritica è costruttiva se si raggiunge uno scopo.Quando iniziai esisteva solo la pellicola (con i suoi costi!!!)mi prefissi tre foto buone ogni rullino,perciò pondero prima di scattare, la foto deve essere già nella mia testa.Ho studiato molto,guardato molto di più,imitato nessuno (scatto come piace a me).L'unico vero aiuto che ho trovato in un libro non ha niente di "fotografico" -: sono i disegni di Maurits Cornelis Escher.
Ciao
iolandapompilio
Messaggio: #19
QUOTE(niklaudio77 @ Dec 6 2015, 10:56 PM) *
Ho dato uno sguardo alle tue foto.Ho l'impressione che scatti con troppa frenesia,infatti "a freddo " non le riconosci come valide l'autocritica è costruttiva se si raggiunge uno scopo.Quando iniziai esisteva solo la pellicola (con i suoi costi!!!)mi prefissi tre foto buone ogni rullino,perciò pondero prima di scattare, la foto deve essere già nella mia testa.Ho studiato molto,guardato molto di più,imitato nessuno (scatto come piace a me).L'unico vero aiuto che ho trovato in un libro non ha niente di "fotografico" -: sono i disegni di Maurits Cornelis Escher.
Ciao

Più che frenesia penso sia spasmodica ricerca di una strada.
Io stessa ne salvo 2 o 3 su 100 scatti (e non sempre, sia chiaro), tranne quelli che mi vengono commissionati, ma li di mio non c'è proprio nulla, seguo le indicazioni che mi vengono date ed eseguo mantenendomi distaccata. In quel caso eseguo un lavoro (prevalentemente pubblicitario) e quelle fidati non mi piacciono proprio per nulla. Mi andrò a vedere questi disegni, non lo conosco.
niklaudio77
Messaggio: #20
QUOTE(iolandapompilio @ Dec 7 2015, 12:03 AM) *
Più che frenesia penso sia spasmodica ricerca di una strada.
Io stessa ne salvo 2 o 3 su 100 scatti (e non sempre, sia chiaro), tranne quelli che mi vengono commissionati, ma li di mio non c'è proprio nulla, seguo le indicazioni che mi vengono date ed eseguo mantenendomi distaccata. In quel caso eseguo un lavoro (prevalentemente pubblicitario) e quelle fidati non mi piacciono proprio per nulla. Mi andrò a vedere questi disegni, non lo conosco.

http://www.mcescher.com/
Ciao
Lutz!
Messaggio: #21
Finalmente una discussione nuova e interessante!!!
Dai un'occhiata ai manuali antichi di fotografia specie quelli relativi al grande formato,, e tanto ai libri di disegno artistico, studio prospettiva, etc. Io posso suggerirti una serie di argomenti su cui fare anche tanti esercizi

- Percezione Visiva, linee di lettura, impatto emotivo, ovvero come il nostro cervello vede
- Bilanciamento Soggetti
- Composizioni dinamiche, statiche, erranti
- Contrasto e Contrastro cromatico
- Frazionamento o unione dell'immagine

Io al corso di fotografia, la lezione di composizione faccio sia disegnare che mettere delle forme pretagliate su un foglio... aiuta...

rasselta
Messaggio: #22
QUOTE(iolandapompilio @ Dec 6 2015, 09:57 PM) *
Insomma, non tutte, di norma su 100 foto ne prendo in considerazione due o tre, ma di foto scattate e successivamente stampate ne ho veramente poche, non sono mai soddisfatta, ma trascende la composizione quanto piuttosto un problema che ho con la forte autocritica di cui sono pregna. Condivido ciò che hai scritto, personalmente la penso come te, perché resta di fondo la soggettività con la quale si è scattata una determinata foto, però partendo dall'autocritica eccessiva, penso che non possa fare male ampliare le proprie conoscenze se mi vengono mosse critiche che vogliono essere costruttive. Di base seguo la regola dei tre terzi o cerco di comporre i maniera cromatica o stilisticamente "giusta" (o almeno ci provo, anche se spesso mi ritrovo a ignorare totalmente le regole fotografiche perché voglio rappresentare qualcosa di sporco e imperfetto, fuori fuoco o mosso, ma li subentra lo stile e le scelte personali).


Non sono assolutamente d'accordo con rossoludwig. L'autocritica e la voglia di migliorarti ti porteranno a comporre in modo diverso e sperimentando scoprirai nuovi modi di comporre. Se una foto emoziona solo te è una foto-ricordo dove non è l'immagine ad emozionarti ma il ricordo di quest'ultima. Studia, guarda foto e qualsiasi arte visiva (dalla pittura al cinema), comincia a vedere le cose come se le inquadrassi....il nostro occhio è un organo perfetto devi quindi cominciare a guardare come se avessi un obiettivo che ha dei limiti. Per migliorare ti consiglio di montare sulla reflex un ottica fissa (35mm) e fare tante foto, imparerai a ragionare in termine fotografico e anche quando non avrai con te la reflex immaginerai il taglio che l'obiettivo ti avrebbe dato. Buona luce😃
iolandapompilio
Messaggio: #23
QUOTE(rasselta @ Dec 14 2015, 02:13 PM) *
Non sono assolutamente d'accordo con rossoludwig. L'autocritica e la voglia di migliorarti ti porteranno a comporre in modo diverso e sperimentando scoprirai nuovi modi di comporre. Se una foto emoziona solo te è una foto-ricordo dove non è l'immagine ad emozionarti ma il ricordo di quest'ultima. Studia, guarda foto e qualsiasi arte visiva (dalla pittura al cinema), comincia a vedere le cose come se le inquadrassi....il nostro occhio è un organo perfetto devi quindi cominciare a guardare come se avessi un obiettivo che ha dei limiti. Per migliorare ti consiglio di montare sulla reflex un ottica fissa (35mm) e fare tante foto, imparerai a ragionare in termine fotografico e anche quando non avrai con te la reflex immaginerai il taglio che l'obiettivo ti avrebbe dato. Buona luce😃

Ultimamente uso sempre il 35mm fisso, probabilmente perché è il primo obiettivo (tolto quello da kit) che ho acquistato e con cui ho maggiore padronanza, di cui conosco i limiti e soprattutto i meriti. Tralasciando le foto di un concorso che sto facendo tramite associazione fotografica dove devo usare un grandangolo, il 35 fisso è diventato l'estensione dei miei occhi, almeno per quanto concerne gli ultimi scatti (posti abbandonati dove ho cercato di basare la composizione su linee oblique almeno in alcuni degli scatti fatti). Seguirò ogni vostra indicazione perché non ho che da imparare, tra i libri visti quello che mi è parso molto istruttivo (soprattutto per gli esercizi che ti dà da fare post studio) è stato "Tecniche di composizione fotografica" editore Pearson Addison-Wesley. Se magari qualcuno lo ha acquistato e ha da darmi pareri soggettivi al riguardo ne sarei contenta, cosi nel caso dalla lista di Babbo Natale lo tolgo se non vale quello che costa smile.gif
 
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