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Fotografia Al Microscopio Ottico
Uso di una fotocamera digitale Nikon Coolpix P310.
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Massimo_946
Iscritto
Messaggio: #1
Buongiorno. Ripropongo in questo forum un argomento di discussione già inserito nel settore "Naturalistica" ma che, a ragion veduta, mi sembra più adatto qui in quanto si tratta in definitiva di un problema di Tecnica Fotografica.
Mi scuso per la ridondanza del tema proposto.

Sono un appassionato di Microscopia ottica in luce trasmessa in particolare
applicata alle osservazioni Istologiche.
M'interessa sia l'osservazione e lo studio di vetrini già pronti che la loro preparazione:
prelievo del campione, inclusione in paraffina, taglio al microtomo ("Cambridge Rocking Microtome"),
colorazione e montaggio finale in resina sintetica per ottenere preparati permanenti.
Una esigenza di questi studi è ovviamente la ripresa fotografica.
Ultimamente uso la fotocamera digitale Nikon Coolpix P310.
E' montata sul fototubo della testa tri-oculare del mio microscopio mediante un supporto che
consente la centratura in X-Y rispetto all'asse ottico dello strumento.
L'oculare di fronte all'obbiettivo della fotocamera è del tipo ad alta pupilla di uscita in modo
da annullare o rendere minima della vignettatura nella ripresa.
Alcune di queste foto sono pubblicate nell'album "Histology" di FB al mio nome: Massimo Tosi.

Mi piacerebbe condividere con voi queste esperienze di ripresa fotografica in particolare per quanto riguarda
la messa a punto della fotocamera o altri argomenti di comune interesse.

Grazie della cortese attenzione. Un cordiale saluto,

Massimo Tosi
Lutz!
Messaggio: #2
QUOTE(Massimo_946 @ Sep 1 2012, 01:00 PM) *
Buongiorno. Ripropongo in questo forum un argomento di discussione già inserito nel settore "Naturalistica" ma che, a ragion veduta, mi sembra più adatto qui in quanto si tratta in definitiva di un problema di Tecnica Fotografica.
Mi scuso per la ridondanza del tema proposto.

Sono un appassionato di Microscopia ottica in luce trasmessa in particolare
applicata alle osservazioni Istologiche.
M'interessa sia l'osservazione e lo studio di vetrini già pronti che la loro preparazione:
prelievo del campione, inclusione in paraffina, taglio al microtomo ("Cambridge Rocking Microtome"),
colorazione e montaggio finale in resina sintetica per ottenere preparati permanenti.
Una esigenza di questi studi è ovviamente la ripresa fotografica.
Ultimamente uso la fotocamera digitale Nikon Coolpix P310.
E' montata sul fototubo della testa tri-oculare del mio microscopio mediante un supporto che
consente la centratura in X-Y rispetto all'asse ottico dello strumento.
L'oculare di fronte all'obbiettivo della fotocamera è del tipo ad alta pupilla di uscita in modo
da annullare o rendere minima della vignettatura nella ripresa.
Alcune di queste foto sono pubblicate nell'album "Histology" di FB al mio nome: Massimo Tosi.

Mi piacerebbe condividere con voi queste esperienze di ripresa fotografica in particolare per quanto riguarda
la messa a punto della fotocamera o altri argomenti di comune interesse.

Grazie della cortese attenzione. Un cordiale saluto,

Massimo Tosi


Ciao Massimo, ho velocemente cercato su FB ma non ho trovato il tuo profilo, o meglio, ce ne son troppi di omonimi.

Di microscopia e istologia aime' ne so poco o niente... ho solo visto un microtomo una volta in vita mia e per quanto mi abbia sempre affascinato, la biologia e' rimasta sempre nella lista delle cose da approfondire.

Sarebbe OTTIMO da parte tua, vista la tua esperienza, una relazione tecnica per i principianti, in particolare relativa alle tipologie di microscopi e alle tecniche per la ripresa microscopica. Io so solo che con un po di ingegno posso arrivare invertendo una lente grandagolare a circa 20 ingrandimenti... Sulle tecniche di accoppiamento microscopi con fotocamere, son veramente ignorante... ma caspita, e' tecnica fotografica.... MI INTERESSA!!


Massimo_946
Iscritto
Messaggio: #3
QUOTE(Lutz! @ Sep 3 2012, 02:08 PM) *
Ciao Massimo, ho velocemente cercato su FB ma non ho trovato il tuo profilo, o meglio, ce ne son troppi di omonimi.

Di microscopia e istologia aime' ne so poco o niente... ho solo visto un microtomo una volta in vita mia e per quanto mi abbia sempre affascinato, la biologia e' rimasta sempre nella lista delle cose da approfondire.

Sarebbe OTTIMO da parte tua, vista la tua esperienza, una relazione tecnica per i principianti, in particolare relativa alle tipologie di microscopi e alle tecniche per la ripresa microscopica. Io so solo che con un po di ingegno posso arrivare invertendo una lente grandagolare a circa 20 ingrandimenti... Sulle tecniche di accoppiamento microscopi con fotocamere, son veramente ignorante... ma caspita, e' tecnica fotografica.... MI INTERESSA!!



Ciao "Lutz", ti ringrazio dell'attenzione prestata all'argomento che ho proposto.
Non mancherò d'illustrare meglio le procedure che seguo per l'allestimento dei miei preparati istologici anche se in questo caso il problema centrale è la tecnica di accoppiamento microscopio/fotocamera e soprattutto i settaggi della Nikon P310 per ottenere il meglio in definizione dalla ripresa fotografica.
Per quanto riguarda FB, hai ragione ci sono molti omonimi, il modo migliore per trovarmi è quello di usare il mio indirizzo mail, ovvero:
massimo.tosi_m@libero.it

A presto, cordiali saluti,
Massimo
Alessandro__78
Messaggio: #4
Ciao!

Io non sono un biologo, sebbene l'argomento mi affascini ed abbia cercato di approcciarmici più di una volta, tant'è che avevo addirittura comprato un discreto microscopio ottico (pur senza mai essere arrivato alla preparazione dei campioni) e diversi vetrini già preparati.

Data la mia passione per la fotografia non ho potuto fare a meno di comprare anche l'adattatore (fornito dalla stessa casa produttrice del microscopio, è un Optika B-353) per la macchina fotografica. Il microscopio è un trinoculare dove due oculari stereoscopici permettono l'osservazione ad occhio nudo: devo dire che la qualità d'immagine è davvero spettacolare, anche se in realtà l'obiettivo ad immersione non l'ho mai usato come tale e quindi con quell'obiettivo normalmente scende un po' la nitidezza (ma probabilmente mi confermerai che usando l'olio probabilmente diventerà molto più nitido, solo che io non ho idea di come pulire l'obiettivo dopo l'uso senza rovinarlo...).
Il terzo oculare invece lo uso per metterci l'adattatore a cui collego la reflex digitale: devo dire però che i risultati che ho ottenuto non mi soddisfano per nulla, sembra che vi sia un'area sempre sfocata verso i bordi esterni ed in più bisogna mettere a fuoco e la messa a fuoco non corrisponde mai a quella che uso ad occhio nudo, e mi sembra sempre un po' approssimativa...

Tu usi una Coolpix, quindi non so se hai mai provato ad usare la reflex in questo contesto, ma magari mi sai dare qualche consiglio? Non è un problema del microscopio, vero? Anche perché se guardo con gli occhi la nitidezza si vede: è vero anche che quell'oculare è mono, quindi forse l'effetto non è spettacolare come gli altri due, però...
Massimo_946
Iscritto
Messaggio: #5
QUOTE(Alessandro__78 @ Sep 22 2012, 09:12 AM) *
Ciao!

Io non sono un biologo, sebbene l'argomento mi affascini ed abbia cercato di approcciarmici più di una volta, tant'è che avevo addirittura comprato un discreto microscopio ottico (pur senza mai essere arrivato alla preparazione dei campioni) e diversi vetrini già preparati.

Data la mia passione per la fotografia non ho potuto fare a meno di comprare anche l'adattatore (fornito dalla stessa casa produttrice del microscopio, è un Optika B-353) per la macchina fotografica. Il microscopio è un trinoculare dove due oculari stereoscopici permettono l'osservazione ad occhio nudo: devo dire che la qualità d'immagine è davvero spettacolare, anche se in realtà l'obiettivo ad immersione non l'ho mai usato come tale e quindi con quell'obiettivo normalmente scende un po' la nitidezza (ma probabilmente mi confermerai che usando l'olio probabilmente diventerà molto più nitido, solo che io non ho idea di come pulire l'obiettivo dopo l'uso senza rovinarlo...).
Il terzo oculare invece lo uso per metterci l'adattatore a cui collego la reflex digitale: devo dire però che i risultati che ho ottenuto non mi soddisfano per nulla, sembra che vi sia un'area sempre sfocata verso i bordi esterni ed in più bisogna mettere a fuoco e la messa a fuoco non corrisponde mai a quella che uso ad occhio nudo, e mi sembra sempre un po' approssimativa...

Tu usi una Coolpix, quindi non so se hai mai provato ad usare la reflex in questo contesto, ma magari mi sai dare qualche consiglio? Non è un problema del microscopio, vero? Anche perché se guardo con gli occhi la nitidezza si vede: è vero anche che quell'oculare è mono, quindi forse l'effetto non è spettacolare come gli altri due, però...



Ciao,

nemmeno io sono un biologo tanto meno un medico, sono un Ingegnere in Chimica con la passione per la microscopia da quando avevo quindici anni, ora ho passato la cinquantina, quindi ... Ma è un mondo così affascinante che non occorre essere degli specialisti per essere coinvolti.
Veniamo alle tue osservazioni che aprono un capitolo molto interessante sul quale ti ringrazio di essere intervenuto:
1) Non temere di usare l'obbiettivo ad immersione in olio (esistono anche in acqua) per paura di rovinarlo. Una volta usato puoi svitarlo dalla torretta e con un panno morbido asportare delicatamente l'eccesso di liquido, poi con un cotton-fiock imbevuto di Xilene (poco!) pulire la lente dell'obbiettivo che rimetterai al suo posto.
Lo Xilene lo trovi in farmacia sotto il nome commerciale di Xilolo. Attenzione: è infiammabile e cancerogeno, usalo in ambiente ventilato.
Il pericolo è piuttosto un altro: la messa a fuoco del campione. Devi operare con estrema cautela.
Con un obbiettivo ad ingrandimento inferiore (Es.: 40x) individua la zona che t'interessa e portala al centro del campo visivo. Con una bacchettina di vetro metti la goccia di olio e ruota la torretta su quello ad immersione. Attenzione a non urtare il vetrino! A questo punto guarda lateralmente la goccia sul vetrino e comincia ad alzare il tavolo del microscopio fino a che essa non viene a contatto con la lente frontale dell'obbiettivo. A questo punto ti fermi e osservi dal binoculare. Alza il tavolo con la vite macro "LENTAMENTE!" fino a che non vedi l'ombra del campione se ciò non accade vai in senso opposto. Una volta individuata metti a fuoco con la vite micrometrica poi procedi con la messa a punto della illuminazione secondo Koeler. Se non accade nulla nei due movimenti non è il caso di allarmarsi, può darsi che tu abbia centrato una parte vuota del campione. In questo caso ripeti dall'inizio la procedura pulendo il vetrino e guardando con ingrandimento inferiore. Sembra una procedura macchinosa ma devi solo prenderci la mano e vedrai la differenza dall'osservazione a secco. Importante la lentezza dei movimenti perché diversamente si corre il rischio di urtare il portaoggetti e rovinare il campione e ancora peggio l'obbiettivo anche se esso ha la sicurezza della testa molleggiata. Renditi conto che stai lavorando su una distanza dal vetrino che è dell'ordine di qualche decimo di millimetro!

2) Segue a breve
Lutz!
Messaggio: #6
Per quel poco che ne so dovrebbe esser possibile montare la fotocamera in modo che il punto di messa a fuoco in oculare corrisponda al punto di messa a fuoco fotocamera...
Massimo_946
Iscritto
Messaggio: #7
QUOTE(Alessandro__78 @ Sep 22 2012, 09:12 AM) *
Ciao!

Io non sono un biologo, sebbene l'argomento mi affascini ed abbia cercato di approcciarmici più di una volta, tant'è che avevo addirittura comprato un discreto microscopio ottico (pur senza mai essere arrivato alla preparazione dei campioni) e diversi vetrini già preparati.

Data la mia passione per la fotografia non ho potuto fare a meno di comprare anche l'adattatore (fornito dalla stessa casa produttrice del microscopio, è un Optika B-353) per la macchina fotografica. Il microscopio è un trinoculare dove due oculari stereoscopici permettono l'osservazione ad occhio nudo: devo dire che la qualità d'immagine è davvero spettacolare, anche se in realtà l'obiettivo ad immersione non l'ho mai usato come tale e quindi con quell'obiettivo normalmente scende un po' la nitidezza (ma probabilmente mi confermerai che usando l'olio probabilmente diventerà molto più nitido, solo che io non ho idea di come pulire l'obiettivo dopo l'uso senza rovinarlo...).
Il terzo oculare invece lo uso per metterci l'adattatore a cui collego la reflex digitale: devo dire però che i risultati che ho ottenuto non mi soddisfano per nulla, sembra che vi sia un'area sempre sfocata verso i bordi esterni ed in più bisogna mettere a fuoco e la messa a fuoco non corrisponde mai a quella che uso ad occhio nudo, e mi sembra sempre un po' approssimativa...

Tu usi una Coolpix, quindi non so se hai mai provato ad usare la reflex in questo contesto, ma magari mi sai dare qualche consiglio? Non è un problema del microscopio, vero? Anche perché se guardo con gli occhi la nitidezza si vede: è vero anche che quell'oculare è mono, quindi forse l'effetto non è spettacolare come gli altri due, però...



Prima di proseguire con l'argomento sulle "Reflex" volevo citare la fonte sul metodo che ti ho suggerito per la pulizia dell'obbiettivo ad immersione.
Mi è stato consigliato da un amico (virtuale) che è anatomopatologo presso un ospedale universitario nel North Carolina (USA). Ti riporto di seguito il testo originale:
"I use a cotton tip applicator (Q-Tip) with a little bit of xylene to clean the oil from the objective and a tissue moistend with xylene to clean the slide. A drop of immersion oil is applied only to the surface of the cover glass thus connecting the slide and microscope objective. never on the microscope condenser."

REFLEX.
Vi sono tre modi per eseguire fotografie al microscopio ottico:
a) Ripresa dall'oculare in luce convergente
cool.gif Ripresa diretta
c) Ripresa dall'oculare in luce parallela

Tralasciamo il primo e passiamo al punto cool.gif.

Ho cominciato le mie riprese con questo metodo. Quando acquistai la testa trinoculare "LOMO" (Russa) per il mio microscopio, inizialmente mono, essa era corredata di un fototubo nel quale era alloggiata una lente e sul quale si avvitava il solo corpo macchina di una Zenith 122. La messa a fuoco sulla pellicola fotografica avveniva mediante un reticolo di collimazione alloggiato nei binoculari quando esso era a fuoco in contemporanea con il campione anche la immagine di quest'ultimo lo era sul supporto sensibile. Cambiai anche macchina fotografica usando una Canon AE1 e un raccordo a "T". Abbandonai questo sistema quando le Coolpix divennero di prezzo più accessibile. Gli svantaggi erano evidenti: Risultati non immediati, numero di fotogrammi limitati e difficili da elaborare, tempi di esposizione lunghi, vibrazioni allo scatto, costo dei materiali, dello sviluppo e stampa eccessivo.
In allegato foto del microscopio e risultato su un vetrino di un campione colorato di fibre di carta.

Passiamo al caso c) che è quello che più interessa e che coinvolge anche le Coolpix oltre che le Reflex.

Qui la macchina fotografica conserva il suo obbiettivo e sul fototubo (vuoto) si aggiunge un "normale" oculare.
In molti microscopi moderni, alcune correzioni dell'immagine primaria sono lasciate all'oculare, che è progettato apposta. Per questo motivo, è molto facile che un oculare fotografico, anche della migliore marca, ma non specialmente progettato per il proprio microscopio, peggiori la nitidezza dell'immagine. Questo inconveniente è più evidente verso i bordi del campo, dove potranno mostrarsi soprattutto aberrazioni cromatiche e/o di sfericità.
Per evitare questi problemi, è necessario utilizzare un oculare adatto al proprio microscopio. Prima di acquistarne uno nuovo, verifica la possibilità di utilizzare un oculare del microscopio stesso. A tale scopo, può andare bene un oculare da 15 X, di quelli che sono spesso a corredo del microscopio, ma che in pratica vengono usati raramente. A volte, questi oculari hanno un'estrazione pupillare maggiore degli oculari da 10 X. Se uno di quegli oculari ti consente di evitare vignettature con l'apparecchio che utilizzi, potrai ottenere ottime riprese. L'acquisto di un oculare non progettato per il tuo microscopio deve essere fatto con molta cautela. Cerca di confrontare la qualità dell'immagine che ottieni con questo oculare con quella che ottieni con gli oculari a corredo del microscopio, ponendo come si è detto la massima attenzione al bordo del campo.

Per quanto riguarda la lamentata difficoltà di mettere a fuoco tieni conto che questo è un aspetto molto critico.
Se fosse possibile con la tua camera reflex digitale, potresti rinviare il segnale AV ad un piccolo apparecchio televisivo ed eseguire su di esso nel modo migliore la messa a fuoco.

Tieni sempre presente che l'occhio della camera vede in modo diverso dal nostro e certi fattori potrebbero dar luogo a sfocature. Ad esempio se il tuo microscopio usa una sorgente di luce ad incandescenza sarebbe utile che tu interponessi nel percorso luminoso un filtro IR (infrarosso) (recuperabile da un vecchio proiettore diapo) ed un filtro Wratten che elimina la componente gialla. Non occorrono per i LED.

Nella osservazione visuale a medio / forte ingrandimento si usa "focheggiare" per portare a fuoco elementi del campione posti su piani diversi. La camera non può farlo. Quindi conviene scattare più foto variando leggermente la focale e ricomporre le immagini digitalizzate in una unica foto mediante un applicativo Sw. Ne esistono molti sul web tra i quali CombineZ e ImageJ che sono anche gratuiti.

Un aspetto che spesso viene sottovalutato è la corretta illuminazione, che sembra banale ma non lo è affatto.
Ti consiglio di guardare questi siti Web per una corretta messa a punto:

Microscope Alignment for Köhler Illumination.
http://www.microscopyu.com/tutorials/java/kohler/index.html
http://www.olympusmicro.com/primer/anatomy/illumination.html

Spero di essere stato esaustivo nel caso di dubbi chiedi pure.
Un cordiale saluto,
Massimo



Massimo_946
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Messaggio: #8
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QUOTE(Massimo_946 @ Sep 25 2012, 08:13 PM) *
Prima di proseguire con l'argomento sulle "Reflex" volevo citare la fonte sul metodo che ti ho suggerito per la pulizia dell'obbiettivo ad immersione.
Mi è stato consigliato da un amico (virtuale) che è anatomopatologo presso un ospedale universitario nel North Carolina (USA). Ti riporto di seguito il testo originale:
"I use a cotton tip applicator (Q-Tip) with a little bit of xylene to clean the oil from the objective and a tissue moistend with xylene to clean the slide. A drop of immersion oil is applied only to the surface of the cover glass thus connecting the slide and microscope objective. never on the microscope condenser."

REFLEX.
Vi sono tre modi per eseguire fotografie al microscopio ottico:
a) Ripresa dall'oculare in luce convergente
cool.gif Ripresa diretta
c) Ripresa dall'oculare in luce parallela

Tralasciamo il primo e passiamo al punto cool.gif.

Ho cominciato le mie riprese con questo metodo. Quando acquistai la testa trinoculare "LOMO" (Russa) per il mio microscopio, inizialmente mono, essa era corredata di un fototubo nel quale era alloggiata una lente e sul quale si avvitava il solo corpo macchina di una Zenith 122. La messa a fuoco sulla pellicola fotografica avveniva mediante un reticolo di collimazione alloggiato nei binoculari quando esso era a fuoco in contemporanea con il campione anche la immagine di quest'ultimo lo era sul supporto sensibile. Cambiai anche macchina fotografica usando una Canon AE1 e un raccordo a "T". Abbandonai questo sistema quando le Coolpix divennero di prezzo più accessibile. Gli svantaggi erano evidenti: Risultati non immediati, numero di fotogrammi limitati e difficili da elaborare, tempi di esposizione lunghi, vibrazioni allo scatto, costo dei materiali, dello sviluppo e stampa eccessivo.
In allegato foto del microscopio e risultato su un vetrino di un campione colorato di fibre di carta.

Passiamo al caso c) che è quello che più interessa e che coinvolge anche le Coolpix oltre che le Reflex.

Qui la macchina fotografica conserva il suo obbiettivo e sul fototubo (vuoto) si aggiunge un "normale" oculare.
In molti microscopi moderni, alcune correzioni dell'immagine primaria sono lasciate all'oculare, che è progettato apposta. Per questo motivo, è molto facile che un oculare fotografico, anche della migliore marca, ma non specialmente progettato per il proprio microscopio, peggiori la nitidezza dell'immagine. Questo inconveniente è più evidente verso i bordi del campo, dove potranno mostrarsi soprattutto aberrazioni cromatiche e/o di sfericità.
Per evitare questi problemi, è necessario utilizzare un oculare adatto al proprio microscopio. Prima di acquistarne uno nuovo, verifica la possibilità di utilizzare un oculare del microscopio stesso. A tale scopo, può andare bene un oculare da 15 X, di quelli che sono spesso a corredo del microscopio, ma che in pratica vengono usati raramente. A volte, questi oculari hanno un'estrazione pupillare maggiore degli oculari da 10 X. Se uno di quegli oculari ti consente di evitare vignettature con l'apparecchio che utilizzi, potrai ottenere ottime riprese. L'acquisto di un oculare non progettato per il tuo microscopio deve essere fatto con molta cautela. Cerca di confrontare la qualità dell'immagine che ottieni con questo oculare con quella che ottieni con gli oculari a corredo del microscopio, ponendo come si è detto la massima attenzione al bordo del campo.

Per quanto riguarda la lamentata difficoltà di mettere a fuoco tieni conto che questo è un aspetto molto critico.
Se fosse possibile con la tua camera reflex digitale, potresti rinviare il segnale AV ad un piccolo apparecchio televisivo ed eseguire su di esso nel modo migliore la messa a fuoco.

Tieni sempre presente che l'occhio della camera vede in modo diverso dal nostro e certi fattori potrebbero dar luogo a sfocature. Ad esempio se il tuo microscopio usa una sorgente di luce ad incandescenza sarebbe utile che tu interponessi nel percorso luminoso un filtro IR (infrarosso) (recuperabile da un vecchio proiettore diapo) ed un filtro Wratten che elimina la componente gialla. Non occorrono per i LED.

Nella osservazione visuale a medio / forte ingrandimento si usa "focheggiare" per portare a fuoco elementi del campione posti su piani diversi. La camera non può farlo. Quindi conviene scattare più foto variando leggermente la focale e ricomporre le immagini digitalizzate in una unica foto mediante un applicativo Sw. Ne esistono molti sul web tra i quali CombineZ e ImageJ che sono anche gratuiti.

Un aspetto che spesso viene sottovalutato è la corretta illuminazione, che sembra banale ma non lo è affatto.
Ti consiglio di guardare questi siti Web per una corretta messa a punto:

Microscope Alignment for Köhler Illumination.
http://www.microscopyu.com/tutorials/java/kohler/index.html
http://www.olympusmicro.com/primer/anatomy/illumination.html

Spero di essere stato esaustivo nel caso di dubbi chiedi pure.
Un cordiale saluto,
Massimo



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Alessandro__78
Messaggio: #9
Caspita!

Praticamente una lezione di microfotografia!! Ti ringrazio, sembrano capitoli di un manuale i tuoi post! Spero di avere presto un po' di tempo per leggerli con la dovuta cura e mettere in pratica i tuoi consigli.

Ti terrò aggiornato su eventuali progressi, ma non a breve, purtroppo il mio tempo è alquanto limitato per questo genere di esperimenti...

Grazie di tutto per ora!

Alessandro
Massimo_946
Iscritto
Messaggio: #10
QUOTE(Lutz! @ Sep 24 2012, 04:01 PM) *
Per quel poco che ne so dovrebbe esser possibile montare la fotocamera in modo che il punto di messa a fuoco in oculare corrisponda al punto di messa a fuoco fotocamera...



Ciò che dici è in parte corretto solo che in pratica le cose stanno in modo diverso.

Parliamo di RIPRESA DALL'OCULARE IN LUCE PARALLELA (O METODO AFOCALE).

Occorre prendere in considerazione la pupilla di uscita dell'oculare del microscopio. Vedi figura allegata.
Si tratta di una piccola area circolare attraverso la quale passano tutti i raggi luminosi che formano l'immagine.
La pupilla d'uscita è situata al vertice di un cono di luce che esce dall'oculare. Se il diaframma dell'apparecchio di ripresa non si trova sul piano della pupilla d'uscita, ma intercetta il cono, si avrà una vignettatura dell'immagine.
Ciò che normalmente impedisce alla macchina fotografica di raggiungere la giusta posizione è spesso la lente frontale dell'obiettivo che tocca l'oculare.
Più avanti di così non si può andare e, se la pupilla è troppo vicina all'oculare, la vignettatura di cui parlavamo prima è sicura.
Se va bene, risulteranno neri soltanto gli angoli del fotogramma, se va meno bene ci si troverà con un'immagine ridotta ad un misero dischetto. Il caso ideale è invece quello in cui il campo circolare dell'immagine è appena esterno agli angoli dell'inquadratura della macchina fotografica.
Per raggiungere questa condizione ci si aiuta con lo zoom di cui sono ormai dotati quasi tutti gli apparecchi.

Formazione della pupilla d'uscita:
La figura illustra il percorso dei raggi marginali in un oculare. L'obiettivo del microscopio forma l'immagine reale (o primaria) sul piano di messa a fuoco dell'oculare che di regola è situato sul diaframma di campo dell'oculare.
La luce proveniente da un punto di questa immagine passa attraverso le lenti dell'oculare e ne emerge come uno stretto fascio di luce parallela. In questa figura, vengono mostrati i percorsi dei raggi provenienti da due punti marginali dell'immagine, ma il discorso è valido anche per tutti gli altri. I fasci di luce che provengono da tutti i punti-immagine passano quindi per la stessa area circolare, chiamata anche cerchio di Ramsden, che costituisce la pupilla di uscita dell'oculare. L'insieme di questi fasci paralleli forma dunque un cono di luce che passa attraverso la pupilla.
Questo cono non ha per vertice un punto, ma un dischetto.

Misura dell'estrazione pupillare:
Accendere il microscopio e, con un vetro smerigliato oppure con un ritaglio di carta traslucida tenuta orizzontalmente, intercettare il cono di luce che emerge dall'oculare. Variare l'altezza del vetro smerigliato sull'oculare e, quando il dischetto luminoso sarà divenuto minimo, si sarà localizzata la pupilla d'uscita. La distanza della pupilla dalla montatura dell'oculare è la cosiddetta estrazione pupillare dell'oculare.
Più è alto questo valore, minore è il pericolo di vignettatura. L'estrazione pupillare dovrebbe essere almeno pari a 10 mm, deve comunque essere sufficiente per l'apparecchio di ripresa.
Gli oculari che permettono di mantenere gli occhiali durante l'osservazione hanno un'elevata estrazione pupillare e sono contrassegnati dal simbolo di un paio di occhiali.
Altri oculari sono specialmente progettati per impiego fotografico, hanno un'elevata estrazione pupillare e normalmente portano anch'essi il simbolo degli occhiali.

Regolazione del microscopio:
Fare riferimento al sistema di illuminazione di Köhler.

Regolazione dell'apparecchio di ripresa ( Nel caso fotocamera digitale Coolpix P310):
Disattivare la sua messa a fuoco automatica e regolare l'obiettivo all'infinito
Lavorare in priorità diaframma e regolarlo a tutta apertura per evitare vignettature al momento dello scatto
Escludere il flash (non serve).
Fare il bilanciamento del bianco una volta messa a punto l'illuminazione del microscopio.

Un saluto,
Massimo

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Massimo_946
Iscritto
Messaggio: #11
QUOTE(Massimo_946 @ Sep 28 2012, 11:55 PM) *
Ciò che dici è in parte corretto solo che in pratica le cose stanno in modo diverso.

Parliamo di RIPRESA DALL'OCULARE IN LUCE PARALLELA (O METODO AFOCALE).

Occorre prendere in considerazione la pupilla di uscita dell'oculare del microscopio. Vedi figura allegata.
Si tratta di una piccola area circolare attraverso la quale passano tutti i raggi luminosi che formano l'immagine.
La pupilla d'uscita è situata al vertice di un cono di luce che esce dall'oculare. Se il diaframma dell'apparecchio di ripresa non si trova sul piano della pupilla d'uscita, ma intercetta il cono, si avrà una vignettatura dell'immagine.
Ciò che normalmente impedisce alla macchina fotografica di raggiungere la giusta posizione è spesso la lente frontale dell'obiettivo che tocca l'oculare.
Più avanti di così non si può andare e, se la pupilla è troppo vicina all'oculare, la vignettatura di cui parlavamo prima è sicura.
Se va bene, risulteranno neri soltanto gli angoli del fotogramma, se va meno bene ci si troverà con un'immagine ridotta ad un misero dischetto. Il caso ideale è invece quello in cui il campo circolare dell'immagine è appena esterno agli angoli dell'inquadratura della macchina fotografica.
Per raggiungere questa condizione ci si aiuta con lo zoom di cui sono ormai dotati quasi tutti gli apparecchi.

Formazione della pupilla d'uscita:
La figura illustra il percorso dei raggi marginali in un oculare. L'obiettivo del microscopio forma l'immagine reale (o primaria) sul piano di messa a fuoco dell'oculare che di regola è situato sul diaframma di campo dell'oculare.
La luce proveniente da un punto di questa immagine passa attraverso le lenti dell'oculare e ne emerge come uno stretto fascio di luce parallela. In questa figura, vengono mostrati i percorsi dei raggi provenienti da due punti marginali dell'immagine, ma il discorso è valido anche per tutti gli altri. I fasci di luce che provengono da tutti i punti-immagine passano quindi per la stessa area circolare, chiamata anche cerchio di Ramsden, che costituisce la pupilla di uscita dell'oculare. L'insieme di questi fasci paralleli forma dunque un cono di luce che passa attraverso la pupilla.
Questo cono non ha per vertice un punto, ma un dischetto.

Misura dell'estrazione pupillare:
Accendere il microscopio e, con un vetro smerigliato oppure con un ritaglio di carta traslucida tenuta orizzontalmente, intercettare il cono di luce che emerge dall'oculare. Variare l'altezza del vetro smerigliato sull'oculare e, quando il dischetto luminoso sarà divenuto minimo, si sarà localizzata la pupilla d'uscita. La distanza della pupilla dalla montatura dell'oculare è la cosiddetta estrazione pupillare dell'oculare.
Più è alto questo valore, minore è il pericolo di vignettatura. L'estrazione pupillare dovrebbe essere almeno pari a 10 mm, deve comunque essere sufficiente per l'apparecchio di ripresa.
Gli oculari che permettono di mantenere gli occhiali durante l'osservazione hanno un'elevata estrazione pupillare e sono contrassegnati dal simbolo di un paio di occhiali.
Altri oculari sono specialmente progettati per impiego fotografico, hanno un'elevata estrazione pupillare e normalmente portano anch'essi il simbolo degli occhiali.

Regolazione del microscopio:
Fare riferimento al sistema di illuminazione di Köhler.

Regolazione dell'apparecchio di ripresa ( Nel caso fotocamera digitale Coolpix P310):
Disattivare la sua messa a fuoco automatica e regolare l'obiettivo all'infinito
Lavorare in priorità diaframma e regolarlo a tutta apertura per evitare vignettature al momento dello scatto
Escludere il flash (non serve).
Fare il bilanciamento del bianco una volta messa a punto l'illuminazione del microscopio.

Un saluto,
Massimo


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Regolazione della fotocamera digitale Nikon Coolpix P310 per le riprese al microscopio ottico.

- Modo "A" (auto priorità di diaframma)
- Impostare la massima apertura del diaframma regolando il multiselettore.
- Regolare la messa a fuoco su infinito, automaticamente viene disattivato il flash
- Bilanciamento del bianco una volta messa a punto l'illuminazione del microscopio (impostazione PRE)
-Modo autofocus (AF permanente)
- Compensazione dell'esposizione [+/-] in funzione del campione osservato.
- Autoscatto, impostare un valere di 10s in modo da ridurre al minimo gli effetti di eventuali vibrazioni.
- Le rimanenti impostazioni sono quelle di default.

Oculare sul fototubo

Scegliere un oculare a compensazione con un alta pupilla di uscita.
Nel caso è stato utilizzato un oculare LOMO K15x

Posizionamento della macchina fotografica.
(Vedi foto allegate)

Fissare saldamente la macchina al supporto X-Y, centrandola in orizzontale con le opportune viti
di regolazione in modo da ottenere un dischetto luminoso al centro del display. Spegnere la macchina e
collegarla con l'apposito cavetto all'apparecchio TV impostato su AV (zoom 4:3).
Accendere nuovamente la macchina e regolare lo zoom in modo da eliminare le vignettature agli angoli.
ATTENZIONE: evitare accuratamente che l'obbiettivo della macchina vada ad urtare contro l'oculare sia in fase di regolazione
ma soprattutto di spegnimento.
Eseguire la messa a fuoco con le viti macro/micro del microscopio, seguendo l'operazione sullo schermo TV.
Per soggetti di particolare interesse conviene fare più foto, magari compensando l'esposizione e se si usa un ingrandimento
medio/alto focalizzare su piani diversi in modo da rielaborare tutte le immagini in una unica foto. Esistono applicativi Sw che lo consentono:
Helicon focus, CombineZ, ImageJ (stack), etc.

Elaborazione post-ripresa

In genere tutte le immagini riprese al microscopio ottico necessitano di una elaborazione Sw.
Può essere fatta utilizzando: Photoshop, PaintShop Pro X4 oppure lo stesso ImageJ.
Tutto ciò a patto che non vengano introdotti artefatti.

Risultati
Vedere foto allegate

Conclusioni
IL PUNTO IN CUI SAREI INTERESSATO AD AVERE OPINIONI A CONFRONTO O SUGGERIMENTI O MEGLIO ANCOA ESPERIENZE RIGUARDA LA SCELTA
DELL'OCULARE DA FOTOGRAFIA DA INSERIRE NEL FOTOTUBO.

Grazie dell'attenzione.

Cordiali saluti,
Massimo

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Alessandro__78
Messaggio: #12
Grazie per le preziose informazioni Massimo. Scusa la mia latitanza ma è stato un periodo difficile. Appena trovo un momento di tranquillità provo a mettere in pratica i tuoi consigli e ti darò qualche dettaglio sulla mia configurazione.
Barto89
Messaggio: #13
io all'università appoggio l'iphone all'oculare =)
Massimo_946
Iscritto
Messaggio: #14
QUOTE(Barto89 @ Oct 21 2012, 08:10 PM) *
io all'università appoggio l'iphone all'oculare =)


Ciao. Ottieni buoni risultati?
Si ne sono a conoscenza. Tempo fa una mia amica egiziana e laureata in veterinaria me ne aveva parlato e mandato i riferimenti che ti allego in originale:
<< About the turning a mobile phone into a microscope or (The cellScope) it explained in this you-tube video :
http://www.youtube.com/watch?v=5qcJySNLs84
also at the following link:
http://medgadget.com/2009/07/cellscope_a_m...plications.html >>

Saluti cordiali,
Massimo
chiaranda71
Iscritto
Messaggio: #15
posso usare anche la coolpix L110 per fare foto al microscopio?
 
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