FORUM NIKONCLUB

Alla luce della mia limitata ma vitale esperienza con i treppiede, mi permetto di portare la mia piccola testimonianza.

Ho valutato gran bei pezzi, bestie in grado di reggere un asino, pensando che in futuro avrei potuto ritrovarmi con una macchina e con lenti pachidermiche. Poi, preso da un momento di follia, ho realizzato che io - per il tipo di foto e di uscite che amo fare - non mi sarei mai portato (né potuto portare) uno di quei cavallettoni. Ergo, ho optato sì per un Manfrotto (con testa "ibrida", che poi non è altro che un blocco sull'asse verticale, quando serve) ma leggero. E me lo porto dove voglio. MKC3-H01.

Mia opinione.

Il passaggio da-ottica-kit-a-ottica-migliore è stato trattato molto spesso. Fai una ricerca. Leggerai più risposte - e migliori - che se aspetti qui. Hai avuto un "coso" che arrivava fino a 105mm (che poi, sulla tua macchina, è un 155): hai quindi già provato tutte le focali da ritratto possibili. Magari con poca luce e un vetro non ottimale ma le hai provate. Quale ti sembrava migliore?

In linea di massima, dipende dal ritratto che vuoi fare. Primissimi piani? Primi? Mezzobusti? Ambientati? Americani? Figure intere? Figure intere ambientate? Tonni?

E poi dipende dai soggetti. Modelli che puoi comandare o gente comune? Se gente comune, vuoi andargli sotto o stargli a distanza?

Sempre ottimo il consiglio di leggere un buon libro di tecnica fotografica, anche e soprattutto di trenta anni fa. Lì c'è tutto e ti giuro sulla noce del mio capocollo che in fatto di composizione, inquadrature e movimento non è cambiato nulla.

Mia opinione.

Appena sentirai il casino che fa l'autofocus, capirai perché per i tuoi bisogni era meglio una telecamera.

Indaga, capisci bene, non fare scelte avventate. Che poi te ne penti.

E comunque, il fuoco salta dove cacchio gli pare.

Le reflex, di qualsiasi fascia, si usano anche per girare film. Ma sono necessari: 1) un operatore, 2) follow-focus, 3) manualità.

Se devi fare un vlog, qualunque cosa voglia dire, vai di telecamerina.

Dai retta a zio.

Mia opinione.

Grazie mille della segnalazione e dei link. Qui, sotto GNU/Linux, tutto a gonfie vele.

Ti anticipo qualche risposta di rito.

1) Metti una foto.
2) Scatti in RAW?
3) Bilanciamento del bianco?

Una pizza e un buon vino. Il 35mm e la realtà attorno a me.

Leggi un libro di tecnica fotografica, anche semplice, anche "vecchio" come "La nuova tecnica della Fotografia" (Garzanti 1977) di Andreas Feininger (non scherzo, ce l'ho tra le mani adesso ed è tutto quello che dobbiamo sapere) e vedrai che tante cose ti si chiariranno. E lascia stare Photoshop o qualunque altro programma: bada solo a scattare una foto, in RAW, che sia già buona. Il resto viene da sé.

Mia opinione.

'Spetta che ti traduco quello che stanno cercando di dirti.

1) Unitamente a ciò che leggi qui, un libro semplice di tecnica fotografica è sempre meglio leggerlo.
2) A seguire dal punto 1, si può scattare in AUTO, in P e poi in M cercando di capire come mai la macchina sceglie certi valori. E giocarci.
3) La foto, i cui dati EXIF io non riesco a vedere, parrebbe essere scattata a 1/4000. Ciò vorrebbe dire che, a meno che tu non stia usando un'ottica lunga quattro metri, non dovrebbe esserci micromosso. Ma c'è o così pare. Sicuro che i dati siano quelli? A me non pare.
4) Nulla è a fuoco nella foto. Hai ricomposto l'inquadratura - magari mettendo a fuoco qualcosa su infinito - o hai ritoccato la foto?

Mia opinione.

Minori = Autorizzazione scritta dei genitori.

Maggiori = Liberatoria firmata se i volti sono riconoscibili, a meno che i soggetti non siano parte di un contesto dichiaratamente pubblico (una piazza gremita) o un evento che faccia venire meno il diritto alla privacy del singolo (manifestazioni, processioni, rivolte, atterraggio dei marziani e via dicendo) posto che le immagini non ledano la dignità del medesimo (persone con le dita nel naso, che leggono Lando o che utilizzano la reflex in AUTO) e che il soggetto non sia comunque protagonista evidente dello scatto.

Questo è ciò che so.

Appena ci torno, mi piazzo lì un'oretta prima del tramonto. Come si nota dalle mie fotografie, al tramonto mi piace stare seduto in attesa.

Verticale? Fatta. Scatto sempre nei due sensi. In questo caso, non meritava ma le ridarò come sempre una possibilità.

Lago di Albano.

(scusate le risposte telegrafiche, poco tempo ma ci tenevo)

Ma scherzi, la sincerità è come il sale. Ce deve stà.

E comunque sì, è chiaramente il caso di esporre un paio di volte.

PS Molto gradevole l'ultimo ritratto.



Figurati, apprezzo la sincerità e - in questo caso - non posso dire altro che è vero: non succede molto in quello scorcio. Ma che sia bellissimo, su questo siamo tutti d'accordo. Però è un lago: non è che ci passi moltissima gente. Diciamo che provo a dare a quello scenario una seconda chance: se c'è meno foschia e meno turisti, bene. Se non passa nemmeno una barchetta, amen, ce la incolleremo...

Artefatti, purtroppo, molti. C'era parecchia foschia sull'acqua e lì in fondo sul verde.
Poco dettaglio e un po' di rumore.
Ho esposto pensando già a come recuperare l'interno in ombra, risultato che mi soddisfa.

Se e quando ci torno, mi piazzo lì col cavalletto e schivo i turisti. O ce li picchio.

Scorcio perfetto, creato ad arte.
Troppa gente che passa, troppa per una doppia esposizione.
La finestra, schifosamente fuori squadra.
Ma che bellezza.

Nessun professionista lavora a mano, ad intuito. A meno che non sia un artista iperpagato che ha molto tempo da spendere. Uno che non vende le foto: le espone in galleria. Roba grossa.

E non scriverei "raggionando" con due 'g'.

Questo per dire che è meglio fare buone foto che smazzettarsi in inutili esercizi, specie quando questi sarebbero, leggendo un buon libro di teoria, ampiamente evitabili.

Non è che hai tutta la vita per fare foto. Hai solo qualche tempo.

Mia opinione.

Scusate l'assenza e grazie dei pareri. Computer fuori uso. Torno subito.

Un colpo di fortuna, uno d'occhio e uno d'ali.

E' rimasto il tempo di una foto. Non di quella che avevo in mente io ma di quella che aveva in mente lui.

Non facile con un 35mm e a quell'ora, costretti - lui e io - tra le grate di una finestra.

Ma sembrava molto contento di posare, seppure per poco più di un attimo.

Poi è volato via.

Se la foto è in un luogo pubblico o durante un evento pubblico e la persona ritratta fa parte della scena al pari di altri elementi distintivi senza essere ripresa in atteggiamenti lesivi della propria dignità (dita nel naso, mani sulle terga di qualcuno, occhi da cocainomane che ha appena pippato), non penso ci sia nulla da fare o di cui preoccuparsi.

Discorso diverso se la persona è l'unico soggetto predominante della foto.

Mia opinione.

Ma che te ne frega...

Se era buona e chi ti ha criticato è un idiota, fai sì con la testa e incassa il pattuito. Lo accontenterai la prossima volta.
Se era pessima e chi ti ha criticato è un genio, fai sì con la testa e incassa il pattuito. Farai meglio la prossima volta.
Se era buona o pessima ma l'hai fatta gratis, mandalo a ca***e. E la prossima volta, anche. Anzi, non ci andare nemmeno.

Mia opinione.

La lente frontale è pur sempre vetro, non carta velina. Un panno pulito, se serve inumidito, e via.

Che poi le macchie, se piccole, nemmeno si vedono in foto.

Magari un po' di attenzione se si tratta di granelli di sabbia, questo sì.

Ma panni chirurgici, soluzioni fisiologiche al 3%, autoclave portatili... perdite di tempo e soldi.

Mia opinione.

Succede.
Potendo.
Purtroppo.

Seguendo questa logica ci si potrebbe chiedere perché Pistorius si attacchi quelle gambe finte. Mettiamogliene un paio vere con Photoshop e via...

Questo per dire che correggere un dettaglio è cosa buona e giusta, specie se lo si sa fare con maestria, ma da questo a piallare via tre quarti del volto (o del corpo di una persona) per molti ce ne passa.

Anche se è di sicuro più "comunemente bello" il volto piallato per la gran parte di quelli che leggono riviste di moda o fitness.

Ciononostante, la persona fisica rimane con le rughe e i punti neri: a meno che non si stampi la foto e giri mettendosela in faccia.

Mia opinione.

Verifica prima di aver capito cosa fa un polarizzatore.

Non è che puntandocelo contro, in uno specchio o un vetro, il polatizzatore ci farà sparire "alla Copperfield".

Filtra molti dei riflessi delle luci che di tre quarti rimbalzano dal soggetto alla macchina. Ecco perché, se leggi, noterai che ne si consiglia l'uso con illuminazioni rigorosamente laterali.

Prova col parabrezza di un auto, a mezzogiorno, puntandocelo dritto contro, parallelamente al terreno, e capirai.

In ultimo, una precisazione: tutti i polarizzatori funzionano. E' evidente che se ne testiamo uno e non succede assolutamente nulla, non lo stiamo usando come si dovrebbe. Cambia piuttosto la qualità e la nitidezza del risultato che offrono. Ma che quello da 100 euro ti faccia sparire da un vetro mentre ti punti la macchina contro e quello da 29 no, è un ragionamento errato.

Non sarebbe giusto nei suoi confronti, in fondo è solo la mia opinione.

E comunque, sciocco io, senza timore di offendere la sensibilità di colui che preme il bottoncino,
gli va sempre detto: "Le foto sono come le voglio io, non toccate niente."

Con un'ascia in mano, possibilmente.

Amico stampatore, questa preghiera è per te.

So che fai un lavoro duro, sempre a combattere con persone che ti chiedono l'impossibile, che scattano dai tempi della pellicola col ditone davanti alla lente, che vogliono il calendario con le foto delle vacanze al mare col gatto e la nonna in cariola.

So che sei un uomo solo, forse triste, chiuso in quel negozio con foto di sposi al muro che nemmeno conosci.

Un uomo prossimo ad impiccarsi a quel vecchio stativo lì in fondo, con un ombrellino ingiallito e la lampada fulminata dal '86.

Ma io non ti voglio male. Perché te la prendi com me?

Io ti porto sempre file perfetti, 3:2 cascasse il mondo, in JPG, senza virus sulla chiavetta usb, senza altri file che ti distraggano, ti metto nel nome del file anche il formato che mi serve.

Perché te la prendi con me?

Io scatto cercando di far bene, magari con una vena artistica più o meno condivisibile, ma non puoi negare che c'è del metodo. Perché mi giudichi con tanto astio?

Perché, soprattutto, mi aggiusti il contrasto delle foto che ti porto?

Pensi che non abbia un pc? Un monitor? Degli occhi?

Amico stampatore, perché ti rifai su di me?

Io non ti porto le foto del mare, le foto del mio gatto, le foto (mosse) di una festa di compleanno chiedendoti di aggiustarmele.

Io non voglio che tu metta un fucile in mano a Lee Harvey Oswald.

Io ti porto scatti già perfetti perché li voglio così. E' solo che tu hai la macchina che premi il bottoncino ed esce la foto. Io no. Ecco perché vengo da te.

Cos'ha il mio contrasto che non va? Perché la luna dev'essere bianca e il cielo nero? Io volevo la prima color paglia e il secondo blu. Era pomeriggio, non il giorno del giudizio.

Ti sembro daltonico? Ti sembro pazzo?

Amico stampatore, premi quel bottoncino e basta. Io faccio le foto, tu premi il bottoncino.

E se ti chiedo che carta usi, non dirmi a mezza bocca "...fotografica".

Perché ci manca solo che fosse carta da forno.

Io ti voglio bene, amico stampatore. Aiutami ad aiutarti.

Ciao.

Non è la foto a sgranarsi ma tu ad essere troppo vicino.

Quando guardi una foto al 100% sul monitor del pc o sul display della macchina (specie con macchine monumentali in termini di megapixel, come una D800), stai osservando l'equivalente di un grande cartellone pubblicitario ad una distanza di venti centimetri. Di sicuro non vedrai dettaglio ma anzi grandi punti indefiniti di colore, no?

Usa il 100% per valutare o intervenire su qualcosa in particolare ma la foto, per intero, giudicala ridimensionandola ad una grandezza gestibile, più o meno l'equivalente di una stampa. A monitor puoi andare a occhio, semplicemente rimpicciolendola fino a farla assomigliare ad un 30x20. Se l'hai scattata a fuoco, ovviamente.