FORUM NIKONCLUB

Ai suggerimenti già forniti, aggiungo che l'uso del polarizzatore circolare non guasta...

Mi spiego meglio: di norma il polarizzatore si usa per l'esatto opposto, ovvero fotografare attraverso vetrate/specchi d'acqua eliminando i riflessi, ma il suo funzionamento è tale da far passare nell'obiettivo solo i raggi luminosi che hanno una certa inclinazione... quindi anziché trovare l'inclinazione della luce riflessa (per annullarla) devi trovare l'inclinazione della luce "incidente" per annullare quest'ultima.

In pratica, è semplicissimo: basta ruotare il filtro e osservare il risultato nel mirino.
Va aggiunto che il massimo effetto il polarizzatore lo ottiene con raggi che lo intersecano a 45°: dovrai dunque posizionarti a 45° rispetto al piano parallelo della vetrata.

Alla prossima!!!
Jeeg

Dunque il fastex (sì, si chiama così) l'ho visto, ma non capisco in che parte del mio messaggio abbia mai parlato dello sgancio... Quando parlo di portare l'arma sulla schiena (forse a quello ti riferivi) intendevo come nella penultima foto di cui al link che avevo indicato.

La mia (montata su un m4 come quello del link) anche accorciata tutta rimarrebbe sempre troppo lunga per la macchina fotografica, d'altronde era lunga anche quando la usavo per portare a spalla il casco da moto nella sua sacca!

Alla prossima!!!
Jeeg

Piccolo OT.
Ma che cinghia a 3 punti è?!?! Mai viste di così corte!
Se ci attaccassi un fucile d'assalto "standard", chessò, un M4 o un SCP70-90 ti strozzeresti da solo e sarebbe altrettanto impossibile passare dalla configurazione a due punti (come la indossi in foto) a quella "a zaino" con l'arma sulla schiena!

Comunque, per chi volesse risparmiare qualcosina (costano una stupidata), ce la si può costruire con poco...
http://theprepared.com/content/view/106/55/

Perdonate l'inglese... se la volete usare con la macchina fotografica, direi che va accorciata.

Alla prossima!!!
Jeeg

Non uso photoshop da una po' (son fan dell'opensource, per cui vado di Gimp), ma mi sembra che esista anche lì il comando "Apri come livello"... se sì, basterebbe aprire un'immagine e aprire le successive come livelli della prima!

Alla prossima!!!
Jeeg

Ipnotico!

Veramente molto bello!

Alla prossima!!!
Jeeg

MA scusate un secondo... non esistono mica obiettivi nikkor con la modalità "active Vr"?!? Mi spiego: se nel suo parco obiettivi c'è, chessò, il 70-300mm VR, dovrebbe avere un selettore sul barilotto per impostare la modalità "active" che se la memoria non mi inganna serve proprio per eliminare le vibrazioni generate dalla macchina in movimento... quindi dovrebbe andare bene anche per la nave da crociera in movimento!

Alla prossima!!!
Jeeg

Rispolvero questo topic anche a dimostrazione del fatto di aver cercato e non aver trovato nulla...

Mi è stata regalata una vecchia tavoletta grafica Intuos2 A4 wide che sarei interessato a usare per fotoritocco.

Unico neo è che è seriale e il mio attuale pc non ha porte seriali. Ho provato a cercare in Internet e pare che ci siano posizioni contrastanti in merito alla possibilità di convertirla da seriale a USB...
LA stessa wacom, in una serie di post sul forum ufficiale si contraddice più volte:
1) prima spergiurano che una tavoletta seriale non può funzionare USB;
2) poi dicono che la modifica è possibile, sostituendo però la scheda madre della tavoletta (lavoro che per i modelli più vecchi come la intuos 2 non fanno e che comunque fanno solo per il mercato americano);
3) poi dicono che è possbile usare l'adattatore, ma va programmato...;
4) poi, dulcis in fundus, quando un utente fa notare loro che funziona solo con l'adattatore e che l'unica modifica da fare (al limite) è aggiornare all'ultimo driver... rispondono che la tavoletta è fuori produzione e non ne vale la pena perché non si troverebbero le punte di ricambio!

Ora, la domanda è semplice: visto che ho trovato notizie solo su forum stranieri e anche la querelle di cui sopra appartiene al calvario di un utente americano, volevo sapere se qualcuno di voi aveva avuto esperienze simili e quali erano le sue impressioni/suggerimenti.

In particolare, vorrei capire se vale la pena investire una trentina di € per un adattatore seriale/USB, tenendo adeguatamente in conto che non ho mai usato una tavoletta grafica, che quest'ultima mi è stata regalata e che già possiedo un pc touch screen (che però non è sensibile nè a pressione nè a inclinazione).

Grazie!!!

Alla prossima!!!
Jeeg

Oh signur!

Vedendo il tema della foto (anch'io preferisco l'ultima della prima serie), mi sono scoperto a pensare come avesse ragione Eco quando afferma, senza alcuna nota polemica o romantica, che la cultura e le idee, in fondo, sono mera ricapitolazione... che insomma non esiste la creazione originale se non in forma di "standing on the shoulders of giants", per dirla alla Oasis (risposta, in musica, che gli stessi davano a chi li definiva la brutta copia dei Beatles...).

Perché dico tutto ciò? Perché il tema del tempo che passa reso con un confronto tra soggetti consimili ma lontani nell'età è, quantomeno, poco originale... e per tutta verità, mi ci sono consapevolmente misurato anch'io...

Vedere per credere...

Today & tomorrow di Hyperjeeg, su Flickr

(e vogliate perdonare l'uso di una Finepix di qualche annetto fa... sapete com'è la reflex ancora non c'era...)

Alla prossima!!!
Jeeg

Il mio è l'MT in Magnesio-Alluminio e confesso che l'ho comprato dopo la recensione di Fedebobo!

Alla prossima!!!
Jeeg

Esattamente la mia configurazione!

Alla prossima!!!
Jeeg

IrfanView è configurato correttamente? Verifica che sia abilitata la gestione colore in Opzioni>Proprietà/Impostazioni>Ingrandimento/Gestione Colore.

Alla prossima!!!
Jeeg

Grazie!

Partendo con ordine inverso in base a ciò che ritengo più importante:
1) Esposizione: immagino tu intenda dire che avrei dovuto esporre di più, sovraesponendo rispetto a quanto mostrato di quanto, indicativamente?
2) Inquadratura/Composizione: intendevi dire, interpreto, che il soggetto risalta poco e quindi dovevo, delle due l'una, o togliere un po' di elementi di disturbo dalla scena, o inquadrare con minore angolo di campo, magari decentrando in modo da far cadere il soggetto lungo una linea/intersezione dei terzi? O ti riferisci anche all'inquadratura forse troppo frontale?
3) Luci: troppe/troppo poche, troppi colori, tonalità sbagliate?

Grazie ancora moltissimo!

Alla prossima!!!
Jeeg

Provato dal Polacco?

Alla prossima!!!
Jeeg

Io ero rimasto infatti a uno standard de facto di 96ppi...

Alla prossima!!!
Jeeg

Grazie per l'info sul manuale.
Quanto alla nativa delle macchine del lab, direi che prima di far stampare qualsiasi cosa, informarsi è d'obbligo!

Alla prossima!!!
Jeeg

USM what? A volte con gli acronimi viene il mal di testa...
D'accordo su tutta la linea... anche sul P.S.: chiedo venia, pur sottolineando che non conoscendo se il manuale in questione sia oggetto di copyright (ovvero copyleft/licenza Creative Commons, ovvero - raro - Public Domain) la domanda era in sè legittima...

Alla prossima!!!
Jeeg

Da linuxiano a tempo perso, condivido in tutto.
Anzi aggiungo: nel caso dello scanner planetario, la ricalibrazione colorimetrica avveniva proprio perché l'illuminante cambiava... insomma, a seconda dell'orario e quindi dell'altezza del sole, del pulviscolo atmosferico, del vetro della soffitta (visto che è là che si lavorava), l'illuminante necessariamente variava.
Il che significa che, a differenza di quanto finora descritto nel presente topic, la calibrazione funzionava solo e solamente per l'illuminante corrente e non ne veniva calcolata nessuna ulteriore "per interpolazione" come descritto. Tanto più che, e il discorso sui delta di errore di ciascuna casella è illuminante, il comportamento della tavoletta non è lineare in ogni sua parte: in sostanza, ogni casella si comporta diversamente rispetto a illuminanti diversi, generando appunto un delta di errore diverso da casella a casella... il software per interpolare dovrebbe calcolare la reazione di ogni singola casella al variare dell'illuminante: quello che fa quindi con uno solo (ma anche con due, in fin dei conti) illuminante è "simulare" come di comporterebbe la casella sotto la luce di un illuminante terzo non noto.

Sarebbe allora più sensato avere una calibrazione specifica per ogni illuminante: il che oltre che essere cervellotico, appare abbastanza anacronistico.

...e torniamo quindi al contenuto del mio ultimo post sopra: nel workflow "di tutti i giorni" non serve ricalibrare, per lavori particolari, potrebbe essere utile... aggiungo... a patto di conoscere con precisione l'illuminante e applicare la lettura/calibrazione solo alle riprese fatte sotto quell'illuminante.

IMHO, ovviamente!

Alla prossima!!!
Jeeg

...ero rimasto ai DOT per inch...

Alla prossima!!!
Jeeg

Uso proprio una inkjet Epson (non esattamente pro, purtroppo...) e nel mio workflow per la stampa c'è sempre la ricampionatura dell'immagine a 360DPI/PPI. Quando scrivi che è difficile conoscere la risoluzione nativa della stampante, però, ti devo correggere: dipende dagli strumenti che si usano!
Prima di stampare con IrfanView, per esempio, è la stessa schermata del programma a indicarti la risoluzione di stampa che legge dal driver selezionato... è solo l'esempio più semplice che ho davanti agli occhi, e, considerato che stiamo parlando di un programma free/shareware a sorgente aperto, immagino che prodotti commerciali più sofisticati implementino la lettura di un'informazione che proprio secondaria non è...

Quanto al libro che indichi, potrebbe essere una lettura interessante: dove si può trovare?

Alla prossima!!!
Jeeg

Rivedendo le immagini a casa di un'amica mi sono accorto di un "errore", chiamiamolo così.

Sul mio monitor, profilato con Spyder3, la parte superiore del castello (per intenderci sopra l'impugnatura dove c'è la sicura) risulta correttamente definita: non è un nero piatto e clippato, ma si leggono, per esempio, delle striature a 60° che sull'arma sono leggermente incise.

Viceversa, su Macbook pro non calibrato, appare di un nero - clippato - indistinto e senza alcuna definizione. Mi sorge il dubbio che i commenti di cui sopra in merito alla scarsa leggibilità e pastosità siano dovuti in parte anche a questo...

...e allora il dubbio diventa un altro. Dal momento che lo scopo delle immagini è quello di essere condivise, è secondo voi meglio cedere alle convenzioni (e quindi avere immagini meno sature, ma più fruibili) o far finta di niente, post produrre come al solito pensando che tutti i monitor siano profilati?
Insomma, qualità o compromesso?

Aggiungo, ed è altra questione, che la composizione non mi convince fino in fondo... non so se è perché forse ci sono troppi elementi oppure per la disposizione, ma c'è qualcosa che non mi torna... commenti in merito?

Alla prossima!!!
Jeeg

Che è esattamente quello che faccio io quando stampo: creo il file da stampare in modo che ci sia corrispondenza completa tra numero di pixel nell'immagine e densità in ppi della stampante, in modo da evitare che ci sia interpolazione da parte della stampante stessa.

Esistono programmi che permettono di interpolare "al volo" l'immagine, per esempio IrfanView è molto veloce in questo: si imposta il numero di dpi dell'immagine e la si dà in pasto alla stampante di risoluzione pari ppi.

Alla prossima!!!
Jeeg

Concordo. Tuttavia credo che qualcosa in pp si possa comunque fare...

Sto pensando al comando "Correzioni lente" in LR: se creassimo un profilo di correzione volutamente sbagliato in modo da distorcere (come farebbe un fisheye)? Secondo me è fattibile, forse con un limite tecnico "intrinseco".

Si avrebbe infatti una perdita di definizione accentuata ai bordi, risolvibile forse con un precedente merge "parallelo al piano di ripresa": nell'esempio postato, si potrebbero realizzare più immagini (stessa apertura e distanza di fuoco) in orientamento verticale ciascuna con una piccola area di sovrapposizione con la successiva, sticharle assieme, applicare il profilo di correzione lente "custom" e infine croppare eliminando le estreme periferie...

...devo fare qualche prova...

Alla prossima!!!
Jeeg

Concordo con chi mi ha preceduto. Mi piace soprattutto il mood.

Alla prossima!!!
Jeeg

Per le foto in action, tocca aspettare. Il gruppo con cui gioco è un po' lontano e con la neve di questi giorni sono rimasti in pochi...

Nel frattempo, vi posto una seconda versione: medesimi dati di scatto, ma con gelatina rossa...
Pensate sia migliore?

Si dice sempre che la virtù sta nel mezzo. Nel caso dello scanner planetario, il bilanciamento del bianco si faceva con un secondo cartoncino grigio 18% esente da metamerismo (fornito a corredo con lo scanner, visto che era delle dimensioni non proprio standard di un A3!) cui seguiva un target di tipo lens coal per il fuoco di precisione.
Ergo la tavoletta Macbeth serviva solo e solamente per la calibrazione colorimetrica.

Certamente un simile workflow è esagerato (ma perfettamente giustificabile dall'intento archivistico: la perfetta o quasi riproducibilità dell'esemplare delicato). Certamente è un procedimento analogo al profilo a singolo illuminante di cui facevi parola: e direi che in questo sta il punto di contatto tra i due mondi.

LA conclusione cui pervengo è che la ricalibrazione della macchina ha senso solo in quelle situazioni in cui deve aggiungersi all'intento artistico quello documentaristico. E allora, be venga calibrare la macchina una volta per tutte, salvo quando dovrà procedersi alla massima precisione per qualche lavoro "particolare"!

Alla prossima!!!
Jeeg

p.s.: IMHO, ovviamente!