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NikonClub.it Community _ TEMI _ No Anorexia

Inviato da: ANTENORE il Sep 26 2007, 12:09 PM

Il marchio Nolita, fashion brand del gruppo Flash&Partners di Tombolo comissiona questa pubblicità ad Oliviero Toscani il quale, come sempre, riesce a stupire e di conseguenza a far parlar di se e del problema.
Vorrei conoscere le vostre opinioni(non tecniche chiaramente) in merito alle fotografie di questa campagna pubblicitaria
E giusto che il messaggio rispetti varoli morali, dettati dalla cultura dominante, oppure è giusto che il messaggio rompa ogni regola e convenzione pur di arrivare?
Fin dove ci si può spingere con la fotografia?

Metto la foto come allegato poichè l'immagine, in ogni caso, è forte.


Spero vivamente che la discussione non degeneri in lotte tra fazioni ma che si mantenga sui binari di uno scambio civile di opinioni.

Saluti, Matteo

Inviato da: PAS il Sep 26 2007, 03:36 PM

E’ uno degli argomenti del giorno e quindi penso che molti avranno visto le foto e possano esprimere le proprie opinioni in serenità.

Personalmente non apprezzo molto Toscani. Non come fotografo bensì per l'uso che spesso fa della fotografia.
Un uso che alcuni definiscono ”forte” ma che io spesso percepisco come poco limpido ed onesto.

Replico questa mia opinione sull’oggetto del thread.

Quando si utilizza questo tipo di foto per una campagna pubblicitaria, penso si sia arrivati ad un capolinea quello delle idee e della creatività (prima ancora del buon gusto).

Inviato da: frabarbani il Sep 26 2007, 04:58 PM

L'immagine è forte, di impatto! Non si può certo dire il contrario. Tuttavia mi sorgono dubbi sulla potenziale efficacia: non credo che riuscirà a far passare un messaggio "anti anorressia"...
Provo a fare un esempio, forse un po' forzato: se voi fate vedere ad un fumatore incallito le foto di malati terminali di tumore al polmone? Pensate che questi andrà a gettare il proprio pacchetto di sigarette? Forse è più semplice ottenere l'effetto contrario...
Infine, questa immagine mi sembra lesiva per la dignità della persona fotografata... Ok, probabilmente o sicuramente, avrà firmato regolare liberatoria... però mi sembra veramente troppo forte!

Forse ho fatto un discorso ingarbugliato...
Spero di esser comunque riuscito a far passare la mia idea,
francesco.

Inviato da: cuomonat il Sep 26 2007, 05:47 PM

Le persone che soffrono di questa patologia si guardano spesso allo specchio vedendosi grasse.
Percepiscono il proprio corpo come deforme.

Forse osservando quest'immagine avranno una diversa percezione e, forse, qualche vita in più verrà salvata.

Ed è bene che la gente sappia quanto deve pesare una fotomodella perché un abito arrivi a colpire l'immaginario delle clienti.

Inviato da: tide il Sep 27 2007, 09:34 AM

QUOTE(ANTENORE @ Sep 26 2007, 01:09 PM) *
Fin dove ci si può spingere con la fotografia?


Scusami Matteo, ma credo che la domanda sia posta male...
Qui non si tratta di chiedersi fin dove ci si può spingere con la fotografia ma fin dove ci si può spingere pur di vendere...
Sull'immagine in se non trovo molto da ridire... vorrei averla realizzata io e poterla usare per una campagna chock contro il malcostume della "taglia 38"...
arriverei anche a incollarne una copia ciascuna sul diario delle mie due nipotine, servisse a proteggerle da una grave malattia tanto fisica quanto psicologica. A fronte di certe emergenze mi sento autorizzato (dalla mia coscienza) a fregarmene tanto del "buon gusto" quanto del "comune senso del pudore"...
Da qui a sbattere il malato in copertina per trarne del profitto ce ne passa, altroché se ce ne passa...
è roba da galera....
Roberto

Inviato da: andrea.cinalli il Sep 27 2007, 10:21 AM

secondo me purtroppo potremmo riempire le città con scatti che farebbero impressione anche a chi non ha paura di niente, ma non possiamo entrare nella testa di chi viene colpito da questa malattia. Secondo me la moda non è la causa principale di questa maledetta malattia. Il problema è il non accettarsi così come si è, perchè è il giudizio degli altri quello che conta. Io purtroppo ho avuto un'amica che all'apparenza era la ragazza perfetta, ottimi voti a scuola , gentile, educata, non era per niente volgare etc etc. Un maledetto giorno cominciò a diventare anoressica per colpa di qualche incomprensione con i genitori, andò in un centro e riuscirono a tirarla fuori da questo tunnel. Poi dopo poco entrò nel tunnel della bulimia e anche li un centro riuscì a tirarla fuori. Questo periodo maledetto durò per circa 7 anni e tutto sembrava "normale". Ma purtroppo 2 anni fa decise di farla finita e ci riuscì.
Questo mi ha colpito davvero moltissimo e ogni volta che magari vedo delle ragazzine che hanno l'età in cui la mia amica cominciò ad avere problemi mi viene un magone nel pensare che magari anche in loro potrebbe esserci quel maledetto tarlo e non c'è modo per mandarlo via!
Purtroppo la cosa migliore da fare sarebbe una bella rieducazione nelle scuole sul rispetto degli altri e di se stessi. Questo secondo me riuscirebbe a far diminuire questo problema come quello della droga e degli incidenti stradali per colpa dell'alcool. Purtroppo dove le famiglie falliscono con l'educazione la scuola dovrebbe essere li presente e cercare di far capire la vita a questi ragazzi e non fargli capire che se hai dei buoni voti se perfetto e allora puoi fare quello che vuoi.
Scusate il mio sfogo.

Inviato da: andrea.cinalli il Sep 27 2007, 10:29 AM

QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 10:34 AM) *
arriverei anche a incollarne una copia ciascuna sul diario delle mie due nipotine, servisse a proteggerle da una grave malattia tanto fisica quanto psicologica.




La cosa migliore che si può fare per proteggerle è parlare, parlare e ancora parlare con loro. Bisogna diventare Amici di questi ragazzi, che in questa società sono "costretti" a crescere più di quanto si dovrebbe nell'età adolescenziale e poi all'età di 25/26 anni li si lascia star li ad ammuffire perchè non c'è lavoro oppure perchè gli studi vanno per i fatti loro e quindi devono stare a casa a non far nulla.

Inviato da: tide il Sep 27 2007, 12:07 PM

QUOTE(andrea.cinalli @ Sep 27 2007, 11:29 AM) *
100%

Quoto al 100% ciò che dici e comprendo lo sfogo...
Alcuni anni fa ho prestato servizio volontario in un sert che oltre alle tossicodipendenze trattava anche questo genere di casi e quando parlo di "grave malattia" e di "emergenza" ti assicuro che so di cosa parlo... da fonti del ministero della salute pare che disturbi alimentari di varia natura affliggano il 45% della popolazione giovanile...

Però vorrei riportare la discussione nei binari "fotografici" tracciati da Matteo, ovvero sul fatto che sia o meno legittimo "andare oltre" nella fotografia.
Vorrei approfondire ciò che dicevo prima citando un esempio:
IPB Immagine
Questa celeberrima fotografia di Nick Ut è un esempio di "foto oltre"...
Di fatto ritrae una bambina nuda, cosa che (avulsa da ogni contesto) è assolutamente deprecabile e fa giustamente gridare allo scandalo.
Ma se di fronte a determinati fatti, come l'orrore della guerra, è giusto e legittimo alzare i toni della discussione deve allora poter essere altrettanto giusto e legittimo per un fotografo "alzare i toni" della fotografia.
Non a caso questa immagine è considerata una pietra miliare del fotogiornalismo e ha vinto un premio pulitzer.
Diverso, molto diverso, ESTREMAMENTE DIVERSO, sarebbe se nell'angolo in basso a destra della foto comparisse il logo della Nike, interessata a trasmettere (in modo più o meno esplicito) un messaggio del tipo "...se la povera Kim Phuc avesse avuto un paio di Nike ai piedi avrebbe potuto scappare più velocemente".
Si tratta ovviamente di un paradosso, ma nel caso della foto di Toscani al paradosso siamo molto vicini.
Nolita è un brand da 70/80 mln di euro di fatturato che sin dalla nascita (lo si capisce facilmente anche dal nome) ha mirato ad un target preciso: chi, nonostante sforzi e diete, nella taglia 38 proprio non riesce ad entrarci.
Nell'uso fatto di quella foto non c'è volonta di informare o di affrontare un problema sociale; lo scopo è pubblicitario, il messaggio contiene una "promessa" (come la si chiama in adv) del tipo "se invece di sforzarti di entrare nella 38 compri i nostri vestiti sei più fico e più furbo". Questa la trovo una cosa aberrante.
Il patrocinio del ministero della salute non migliora sicuramente il mio giudizio nei confronti di questa campagna... se ce ne fosse bisogno peggiora quello sulla nostra classe dirigente.
Roberto

Inviato da: Tramonto il Sep 27 2007, 03:10 PM

QUOTE(frabarbani @ Sep 26 2007, 05:58 PM) *
Provo a fare un esempio, forse un po' forzato: se voi fate vedere ad un fumatore incallito le foto di malati terminali di tumore al polmone? Pensate che questi andrà a gettare il proprio pacchetto di sigarette? Forse è più semplice ottenere l'effetto contrario...

Io ho smesso di fumare quando ho visto cosa vuol dire morire di cancro a meno di quarant'anni.
Forse una foto di malati non avrebbe sortito lo stesso effetto. E' certo però che l'assenza di alcuna "visione" non sortisce nessun effetto.

Inviato da: Tramonto il Sep 27 2007, 03:15 PM

QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 01:07 PM) *
Il patrocinio del ministero della salute non migliora sicuramente il mio giudizio nei confronti di questa campagna... se ce ne fosse bisogno peggiora quello sulla nostra classe dirigente.

Intanto però se ne parla ... e magari non solo qui.
Cosa avrebbe dovuto fare una "classe dirigente"? censurare la campagna?

Inviato da: Tramonto il Sep 27 2007, 03:22 PM

QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 01:07 PM) *
Nell'uso fatto di quella foto non c'è volonta di informare o di affrontare un problema sociale; lo scopo è pubblicitario

Quella foto è un esempio di arte-menzogna che ci permette di conoscere la verità ... come da te citato in firma.

Inviato da: PAS il Sep 27 2007, 04:00 PM

QUOTE(Tramonto @ Sep 27 2007, 04:15 PM) *
Cosa avrebbe dovuto fare una "classe dirigente"? censurare la campagna?



Assolutamente niente visto lo spessore morale di certa “classe dirigente”.

Ma camuffare da campagna antianoressia una azione tesa solo a far soldi (fotografia o non fotografia) la dice lunga sullo squallore interiore non solo di “classi dirigenti” ma anche di coloro che si prestano materialmente a realizzarle (fotografi inclusi).

Inviato da: Negativodigitale il Sep 27 2007, 04:35 PM

QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 01:07 PM) *
...
Diverso, molto diverso, ESTREMAMENTE DIVERSO, sarebbe se nell'angolo in basso a destra della foto comparisse il logo della Nike, interessata a trasmettere (in modo più o meno esplicito) un messaggio del tipo "...se la povera Kim Phuc avesse avuto un paio di Nike ai piedi avrebbe potuto scappare più velocemente".
Si tratta ovviamente di un paradosso, ma nel caso della foto di Toscani al paradosso siamo molto vicini.
...


E' quello che Toscani ed i suoi committenti fanno da vent'anni con il plauso di (quasi) tutti.

Quoto in pieno il tuo intervento.

Paolo

Inviato da: tide il Sep 27 2007, 04:40 PM

QUOTE(PAS @ Sep 27 2007, 05:00 PM) *
QUOTE(Tramonto @ Sep 27 2007, 04:15 PM) *

Intanto però se ne parla ... e magari non solo qui.
Cosa avrebbe dovuto fare una "classe dirigente"? censurare la campagna?

Assolutamente niente visto lo spessore morale di certa “classe dirigente”.

Ma camuffare da campagna antianoressia una azione tesa solo a far soldi (fotografia o non fotografia) la dice lunga sullo squallore interiore non solo di “classi dirigenti” ma anche di coloro che si prestano materialmente a realizzarle (fotografi inclusi).

Valerio mi ha tolto le parole di bocca, anzi dalla tastiera...
sottoscrivo ogni singolo puntino...

QUOTE(Tramonto @ Sep 27 2007, 04:22 PM) *
Quella foto è un esempio di arte-menzogna che ci permette di conoscere la verità ... come da te citato in firma.

Questa è una simpatica stortura... laugh.gif
Il senso della frase di Picasso è tutto un'altro, cioè che l'arte, attraverso la finzione della messa in scena, è medio per veicolare la Verità.
In questo caso si usa una foto-verità per veicolare una menzogna e cioè l'idea che mettersi addosso un paio di braghette di quella marca renda le persone migliori...

QUOTE(Tramonto @ Sep 27 2007, 04:10 PM) *
E' certo però che l'assenza di alcuna "visione" non sortisce nessun effetto.

Su questo invece sono assolutamente d'accordo con te e in disaccordo con Andrea quando diceva che "far vedere" non serve a nulla.
Intanto il "conoscere" è sempre la soluzione migliore.
Inoltre, seppure è vero che se mostro quella foto a un malato di anoressia è molto improbabile che lui reagisca andando ad ordinarsi una pizza, è anche vero che in questi casi il malato non è l'unico soggetto in gioco. La mia esperienza al sert mi ha insegnato che un ruolo importante nel trattamento di questi casi è giocato dai familiari i quali però, molto spesso, rifiutano di vedere il problema.
La reazione tipo di una mamma italiana è: "MI STA DICENDO CHE MIA FIGLIA È PAZZA?!?", dopo di che segue una chiusura totale nei confronti dello staff medico.
Mettere quindi i familiari brutalmente di fronte alla devastazione prodotta dalla malattia è spesso d'aiuto per convincerli ad accettare la situazione e farsene carico.

R.


Inviato da: Tramonto il Sep 27 2007, 05:00 PM

QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 05:40 PM) *
Questa è una simpatica stortura... laugh.gif

Lo so! E' una sorta di operazione alla Toscani ... wink.gif
QUOTE
Il senso della frase di Picasso è tutto un'altro, cioè che l'arte, attraverso la finzione della messa in scena, è medio per veicolare la Verità.

Fin lì c'arrivavo anch'io ... smile.gif

QUOTE
Su questo invece sono assolutamente d'accordo con te e in disaccordo con Andrea quando diceva che "far vedere" non serve a nulla.
Intanto il "conoscere" è sempre la soluzione migliore.

Non so se sia la soluzione migliore. E' senz'altro un importante passo in avanti.
La soluzione migliore infatti passa attraverso strade ben più complesse, come giustamente scrivi, e che quoto molto volentieri:

QUOTE
... se mostro quella foto a un malato di anoressia è molto improbabile che lui reagisca andando ad ordinarsi una pizza, è anche vero che in questi casi il malato non è l'unico soggetto in gioco. La mia esperienza al sert mi ha insegnato che un ruolo importante nel trattamento di questi casi è giocato dai familiari i quali però, molto spesso, rifiutano di vedere il problema.
La reazione tipo di una mamma italiana è: "MI STA DICENDO CHE MIA FIGLIA È PAZZA?!?", dopo di che segue una chiusura totale nei confronti dello staff medico.
Mettere quindi i familiari brutalmente di fronte alla devastazione prodotta dalla malattia è spesso d'aiuto per convincerli ad accettare la situazione e farsene carico.


Grazie per lo scambio dialettico.

Riccardo

Inviato da: tide il Sep 27 2007, 05:24 PM

Grazie a te...
Sino a quando si riesce a non farli degenerare gli scambi di opinioni sono sempre piacevoli e importanti...
Poi, come avrai capito, nonostante siano ormai passati parecchi anni per me questo è ancora un nervo scoperto...
È stata un'esperienza dura, che ho iniziato perché avevo sottovalutato e che non ho vergogna dire che non ho retto a lungo...
Tutto fa sangue, come si dice dalle mie parti.

R.

Inviato da: Tramonto il Sep 27 2007, 06:00 PM

QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 06:24 PM) *
È stata un'esperienza dura ... non ho retto a lungo...

Non importa. E' comunque meritorio il solo fatto di aver avuto il coraggio e la nobiltà di provare.
Se ci fossero più persone così, avremmo anche una classe dirigente migliore.

Inviato da: G.L.C. il Sep 27 2007, 09:20 PM

QUOTE(ANTENORE @ Sep 26 2007, 01:09 PM) *
Il marchio Nolita, fashion brand del gruppo Flash&Partners di Tombolo comissiona questa pubblicità ad Oliviero Toscani il quale, come sempre, riesce a stupire e di conseguenza a far parlar di se e del problema.
...
E giusto che il messaggio rispetti valori morali, dettati dalla cultura dominante, oppure è giusto che il messaggio rompa ogni regola e convenzione pur di arrivare?
Fin dove ci si può spingere con la fotografia?

Saluti, Matteo


secondo me il messaggio DEVE rompere gli schemi (e le scatole) se vuole colpire le coscienze, soprattutto se la "cultura" dominante viene imposta.
deve mostrare ciò che la gente non conosce, o peggio ancora si rifiuta di vedere e di capire.

pubblicare quelle foto associate ad un marchio è sbagliato, perchè alla fine il messaggio viene distorto. ma se questo porta comunque ad una riflessione, se può servire ad aprire gli occhi a qualcuno, ... pazienza.

quello che invece mi stupisce ogni volta è la reazione della gente alle campagne di toscani.
viviamo in una società che ci bombarda di messaggi sbagliati, ma nessuno fa niente per cambiare le cose, e quei pochi che ci provano alla fine si stancano, perchè spesso si ritrovano soli.
e a fare scandalo sono le capagne di toscani o della benetton o della nolita?

ricordate il malato di aids?

IPB Immagine

riporto un pezzo copiato dal sito benetton relativo a quella campagna:

"La foto di David Kirby ritratto nella sua stanza dell'Ohio State University Hospital nel Maggio del 1990 con al capezzale i familiari, è della fotografa Therese Frare, ed era già stata pubblicata come foto giornalistica in bianco e nero su Life magazine nel Novembre del 1990. Aveva già vinto nel 1991 il World Press Photo Award, ma è stato grazie all'utilizzo pubblicitario che Benetton ne ha fatto che questa foto ha raggiunto i media mondiali ed ha fatto discutere sul tema della morte per HIV. Tanto che oltre a vincere il premio dell'European Art Director Club per la miglior campagna del 1991, l'Infinity Award dell'International Center of Photography di Houston, e ad essere stata esposta in musei americani, francesi, italiani, svizzeri e tedeschi, nel 2003 la foto è stata inclusa nella raccolta Life 100 Photos that changed the world. I genitori di David, Bill e sua moglie Kay, parteciparono alla conferenza stampa indetta dalla Benetton alla Public Library di New York e mentre su quell'immagine il mondo si divideva tra accuse di cinismo e approvazione, e molte riviste avevano già rifiutato la pubblicazione, la madre di David disse: "Noi non abbiamo la sensazione di essere usati ma di usare la Benetton: David parla a voce molto più alta ora che è morto che non quando era vivo"."

quando fu lanciata quella campagna io ero un adolescente, di aids non me ne importava niente, ed avevo una vaga conoscenza del problema.
quella foto mi ha colpito, mi ha incuriosito, mi ha spinto a volerne sapere di più.
pazienza per il logo verde e bianco, per me era in secondo piano.

che cosa invece mi spaventa?

iniziamo da miss italia? che razza di trasmissione è? sulla rete nazionale poi.
che messaggio comunica? se sei bella avrai successo, se sei brutta sei solo un ... cesso?
detta cosi sembra una grossa banalità, ma l'anoressia esiste, e non è certo banale.

arriva l'estate? che cosa ci propongono i mezzi di informazione, compresi i telegiornali? centinaia di diete per arrivare in forma alla prova costume..... perchè DEVI essere in forma, altrimenti dietetici ed antidepressivi i nostri sponsor... a chi li vendono?

arriva l'ora di pranzo ed ecco che il portale libero ti augura buon appetito servendoti una bella ragazza seminuda.

perchè questi messaggi non ci colpiscono? perchè nessuno dice niente? perchè tutto questo sembra "normale" quando non lo è affatto?

ed ancora i belli del cinema, le letterine e le letteronze, le top model, la pubblicità che ci mostra un mondo perfetto, e chi più ne ha più ne metta.
ma perchè si è arrivati a questo punto? perchè si fa di tutto per affermare un modello sbagliato?

se poi al disagio "estetico" aggiungi i problemi familiari, scolastici, ecc, che ad un adolescente possono sembrare enormi e difficili da gestire, ecco che il gioco è fatto, e tornare indietro è difficile.

ed allora ben venga una campagna pubblicitaria che mette a nudo il problema, che te lo fa vedere dovunque giri lo sguardo, perchè cosi, almeno per un poco, non lo puoi ignorare.
ben venga un messaggio corrosivo del perbenismo e del menefreghismo collettivo.

certo fa schifo pensare che anche per questo ci sia bisogno di uno sponsor, e che qualcuno ci speculi sopra. ma pazienza.
se sarà servito a strappare una sola ragazza al vortice della malattia, meglio che niente.

purtroppo, passato il momento, al posto di quei manifesti rimetteranno delle magrissime modelle a sponsorizzare una borsetta di pelle .... è questo il vero dramma.



http://press.benettongroup.com/ben_it/about/campaigns/history/

Inviato da: Tramonto il Sep 27 2007, 09:35 PM

QUOTE(G.L.C. @ Sep 27 2007, 10:20 PM) *
secondo me il messaggio DEVE rompere gli schemi (e le scatole) se vuole colpire le coscienze, soprattutto se la "cultura" dominante viene imposta...

Grazie per la lunga e bella riflessione. Il tuo punto di vista è validissimo.
Mi ha dato da pensare. E continuerò a pensarci.

Inviato da: giodic il Sep 27 2007, 11:29 PM

Queste discussioni/polemiche mi ricordano ciò che successe quando, qualche anno fa, una "pubblicità progresso" (o qualcosa del genere) commissionò una campagna di sensibilizzazione sul problema dei malati di Alzhaimer, mai andata in onda perché i "benpensanti" pensaronono che il messaggio era troppo "forte".
So cosa significa avere in casa un malato di Alzhaimer e quello che significa per lui e per chi gli sta attorno, ed immagino cosa possa significare analogamente avere in famiglia un soggetto anoressico .......
Ecco, una foto, un'immagine che sensibilizzi la gente (anche a scopo preventivo) sul problema, significa rendere reale un problema che, altrimenti, rimarrebbe confinato ai pochi sfortunati che lo affrontano quotidinamente.
lo so che questa è una pubblicità, ma ben venga se alla fine serve a quanto sopra.

Inviato da: Negativodigitale il Sep 27 2007, 11:51 PM

QUOTE(giodic @ Sep 28 2007, 12:29 AM) *
lo so che questa è una pubblicità, ma ben venga se alla fine serve a quanto sopra.


E ti sembra poco?
Che un'azienda debba far soldi anche grazie ad un dramma mi sembra tristemente grottesco.

Se il buon Toscani negli anni 80 invece di diventare famoso e miliardario grazie ai Benetton avesse preso la sua bella macchina fotografica e fosse andato che ne so, te ne dico tre a caso, in Libano, in Iran o in Afghanistan, ed avesse fatto delle foto memorabili, adesso forse sarebbe forse un po' meno famoso e un po' meno miliardario ma avrebbe reso un servizio a quelle cause.

Se si vuole dire, risultati alla mano, che è stata un'operazione brillante dal punto di vista commerciale sono d'accordo ma non mi si venga a raccontare che è stata un'operazione a fin di bene.
I fotografi che hanno testimoniato i drammi dell'umanità sono altri.

Paolo


Inviato da: tide il Sep 28 2007, 05:18 AM

QUOTE(G.L.C. @ Sep 27 2007, 10:20 PM) *
secondo me...

Le tue sono riflessioni sensate e intelligenti che, in linea di massima, non posso che condividere...
Come ho già detto non ho nulla da eccepire sul messaggio forte, anzi...
fosse per me, in barba ai benpensanti, tappezzerei la città di simili "pugni nello stomaco": gli spunti non mancano di certo.
Quello che mi manda tremendamente in bestia è pensare che qualcuno, su queste tragedie, possa pensare di farci dei soldi...
Tu dici (e non hai torto) "meglio che niente...", io dico "... e chi non ha uno sponsor?"
Chi si trova a vivere drammi umani non sfruttabili dal punto di vista commerciale cosa fa?
Non abbiamo sacrificato abbastanza alle ragioni del mercato e dell'economia?
Ora dobbiamo anche accettare di dividere i problemi in "serie A" e "serie B", in funzione della loro spendibilità dal punto di vista pubblicitario?
Perché si parli di loro i tetraplegici devono sperare che la Bridgestone si metta a costruire pneumatici per sedie a rotelle?
Perché la logica è questa.
Senza contare il fatto che le persone che fra venti giorni incolleranno sul manifesto di Toscani un altro manifesto con sopra una top model che pesa venticinque chili sono le stesse... magari non sono "fisicamente" le stesse, ma appartengono allo stesso meccanismo, rispondono alla stessa regola: "vale tutto, pur di vendere".
Io sarò uno sciocco Don Chisciotte ma a questa logica non mi arrendo.
Prima ci si chiedeva cosa dovrebbe fare una "classe dirigente"...
Magari potrebbe bloccare certe campagne pubblicitarie, visto che ci sono degli strumenti istituzionali che, in teoria, sarebbero preposti a fare questo.
Magari potrebbe finanziare Toscani, comprare la sua foto e usarla per una seria, disinteressata, campagna di sensibilizzazione...
Certo non ci si può aspettare cose del genere da persone che sugli intrallazzi del mercato si ingrassano, facendo la cresta sulla spesa...
Roberto

Inviato da: alcarbo il Sep 28 2007, 05:38 AM

Bravi "ragazzi" per il contenuto e il tono della discussione. Ogni tanto qualcuna (più di una) sale di livello.
Fare foto magari scadenti di qualità, con tanto rumore, ma con contenuti significativi sarebbe la mia ambizione ma non ne ho l'occasione.
Basterebbe un viaggio in certi paesi o forse anche solo il coraggio di girare nelle periferie delle nostre grosse città o anche in certe campagne disagiate.
E' che ormai si bada (luogo comune) più all'apparire che all'essere.
Però ciò sarà anche banale ma è profondamente vero.
Conti per quel che hai e non per quel che sei.
E se non hai non sei nessuno.

Inviato da: tide il Sep 28 2007, 06:08 AM

QUOTE(alcarbo @ Sep 28 2007, 06:38 AM) *
Conti per quel che hai e non per quel che sei...

È ancora peggio di così...
Conti per quello che spendi e per quello che rendi...
e chi ci casca prima si impoverisce, poi si indebita.
Non preoccuparti di andare in periferia Alfredo... la periferia sta venendo da te.
Io abito alla Crocetta, un quartiere che da sempre è considerato d'elite, residenziale.
Questa l'ho fatta a cento metri da casa
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
qualche tempo fa al supermercatino di quartiere, ho fatto la spesa ad un vecchietto che, con le lacrime agli occhi, contava gli spiccioli nel portamonete senza riuscire a mettere insieme quanto gli serviva per due banane e mezzo litro di latte.
Era pallido, smagrito, imbarazzato...

A pensarci ora avrei potuto offrirgli qualche euro, metterlo in posa per la strada e cavarci qualche scatto street eccezionale...
Chissà come mai non ci ho pensato...
Forse "Oliviero Toscani" si nasce...
R.

Inviato da: alebao il Sep 28 2007, 06:10 AM

QUOTE(alcarbo @ Sep 28 2007, 06:38 AM) *
Bravi "ragazzi" per il contenuto e il tono della discussione. Ogni tanto qualcuna (più di una) sale di livello.
Fare foto magari scadenti di qualità, con tanto rumore, ma con contenuti significativi sarebbe la mia ambizione ma non ne ho l'occasione.
Basterebbe un viaggio in certi paesi o forse anche solo il coraggio di girare nelle periferie delle nostre grosse città o anche in certe campagne disagiate.
E' che ormai si bada (luogo comune) più all'apparire che all'essere.
Però ciò sarà anche banale ma è profondamente vero.
Conti per quel che hai e non per quel che sei.
E se non hai non sei nessuno.

Concordo...

Se ci togliessimo di dosso le nostre copertine calde e profumate di ammorbidente si farebbe presto a rendersi conto di quanta puzza ci sia in giro... viviamo la nostra vita agiata lamentandoci(io per primo) per il lavoro, per il tempo libero, per tutto...

Poi ti giri e vedi una foto così.........

Li ti rendi conto che i problemi, nella vita, sono altri...
Che poi la foto sia usata per pubblicità bè, siamo noi a volerlo.. è il nostro modo di vivere che impone "lo stupire", e Toscani ci è andato a nozze fin dall'inizio... quindi che dire, ben vengano, a mio parere, gli stimoli che, in un modo o nell'altro, ci riportano alla realtà.

Ciao, Alessandro.

Inviato da: tide il Sep 28 2007, 10:15 AM

Sempre a proposito di etica e fotografia...
Essere disposti a pubblicare una "foto che va oltre" non significa necessariamente essere dei pezzi di marmo.
Riporto uno stralcio di un'intervista della BBC a Nick Ut.
La traduzione l'ho fatta io, perdonatemi qualche errore...

QUOTE
Dietro a Kim potete vedere i soldati sud vietnamiti che scappano con lei.
E accanto a Kim il suo fratello più grande e un fratellino che guarda indietro, verso la cortina di fumo nero.
[...]
Mi trovavo fuori dal villaggio quella mattina, avevo fatto molte fotografie. Stavo quasi per andarmene quando vidi arrivare due aereoplani.
Il primo sganciò quattro bombe, il secondo altre quattro.
Cinque minuti dopo vidi la gente scappare gridando "Aiuto! Per favore, aiuto!"
Appena mi vide [la bambina] mi disse "Nong qua! Nong qua!" [Brucia! Brucia!]
Voleva da bere. Le diedi dell'acqua e le dissi che la volevo aiutare.
La presi e la caricai in macchina. Corsi per 10 miglia fino all'ospedale di Cu Chi, per cercare di salvarle la vita.
[...]
Non avevo mai fatto una fotografia come quella, in tutta la mia vita. I miei editori decisero di spedirla in America.
All'inizio non piacque, perché la bambina era svestita. Poi raccontai la storia del bombardamento al napalm nel villaggio.
La foto fu mostrata in America, fu mostrata ovunque, nei paesi comunisti, in Cina, in Vietnam.
Anche se molte altre foto sono state fatte, in ogni guerra, la foto di Kim è diventata un simbolo.
Non si vuole che succeda di nuovo. Non il napalm.
IPB Immagine
Dopo averle fatto la fotografia restai in buoni rapporti con Kim. Andai a trovarla, per conoscere la sua famiglia, e lei prese a chiamarmi zio Nick.
Ancora oggi la chiamo ogni settimana, ora vive a Toronto.
Siamo come una famiglia adesso.

R.

Inviato da: frabarbani il Sep 28 2007, 11:53 AM

QUOTE(Tramonto @ Sep 27 2007, 04:10 PM) *
Io ho smesso di fumare quando ho visto cosa vuol dire morire di cancro a meno di quarant'anni.
Forse una foto di malati non avrebbe sortito lo stesso effetto. E' certo però che l'assenza di alcuna "visione" non sortisce nessun effetto.

Se hai smesso di fumare, mi fa molto piacere, hai fatto la cosa giusta... Se ti è servito vedere a cosa può condurre il fumo non importa, l'importante è che hai smesso.

Quello che dicevo è questo: una persona anoressica secondo me sa benissimo a cosa va in contro e conosce benissimo il proprio corpo... non credo abbia bisogno di vedere foto denuncia come questa per cominciare ad avere nuovamente un buon rapporto con l'alimentazione...

Il discorso del fumo è un altro ancora: vedi, sono al sesto anno di medicina e conosco benissimo gli infiniti modi di morire in seguito al tabagismo... Gli conosco dal libro, ma anche da diverse ore di internato nei reparti... Eppure, ad ogni break, moltissimi studenti miei colleghi, escono dall'aula per andare a fumarsi un cicchino!!! E' questo quello che volevo dire: un malato anoressico o un fumatore sanno benissimo quello che fanno e non hanno bisogno di vedere come potranno ridursi...
Questo èciò che penso, ma è anche vero che se in taluni casi possono servire esempi del genere, allora ben vengano.
francesco.

P.S.
Continua a non fumare!!! texano.gif

Inviato da: giodic il Sep 28 2007, 12:09 PM

QUOTE(Negativodigitale @ Sep 28 2007, 12:51 AM) *
E ti sembra poco?
Che un'azienda debba far soldi anche grazie ad un dramma mi sembra tristemente grottesco.

Se il buon Toscani negli anni 80 invece di diventare famoso e miliardario grazie ai Benetton avesse preso la sua bella macchina fotografica e fosse andato che ne so, te ne dico tre a caso, in Libano, in Iran o in Afghanistan, ed avesse fatto delle foto memorabili, adesso forse sarebbe forse un po' meno famoso e un po' meno miliardario ma avrebbe reso un servizio a quelle cause.

Se si vuole dire, risultati alla mano, che è stata un'operazione brillante dal punto di vista commerciale sono d'accordo ma non mi si venga a raccontare che è stata un'operazione a fin di bene.
I fotografi che hanno testimoniato i drammi dell'umanità sono altri.

Paolo


Vedi, a me non interessa nulla di Toscani o del marchio pubblicizzato (che fino ad ora non conoscevo), io parlo del messaggio in se e per se, è un messaggio forte a prescindere dal contesto e dalle finalità, che giunge comunque come un pugno in pancia e fa pensare la gente che non conosce quel problema ed ignora il mondo di sofferenze che c'é dietro.
In questo il messaggio ha indubbiamente funzionato, altrimenti non staremmo qui a parlarne e non ci sarebbero stati servizi televisivi in proposito.
Forse, se una pubblicità istituzionale avesse riempito prima quel vuoto, Toscani si sarebbe rivolto ad immagini differenti ........

Inviato da: giodic il Sep 28 2007, 12:22 PM

QUOTE(frabarbani @ Sep 28 2007, 12:53 PM) *
Quello che dicevo è questo: una persona anoressica secondo me sa benissimo a cosa va in contro e conosce benissimo il proprio corpo... non credo abbia bisogno di vedere foto denuncia come questa per cominciare ad avere nuovamente un buon rapporto con l'alimentazione...

Il discorso del fumo è un altro ancora .........


L'anoressia, come altre malattie legate alla psiche o al sistema nervoso, comincia in maniera subdola, difficilmente riconoscibile ai non addetti e ancor meno per i malati che, specialmente all'inizio, rifiutano la cosa in quanto malattia e pensano che sia un problema passeggero o comunque non grave....... proprio per questo è viceversa importante sensibilizzare le persone comuni su queste problematiche, in maniera che possano perlomeno insospettirsi al sorgere dei primi sintomi ed agire di conseguenza.
Il discorso del fumo è differente (anch'io, fumatore abbastanza accanito, ho smesso da due anni ....), il fumo è un "vizio", non è uno stato mentale o una malattia, e in ogni caso non ha bisogno di essere riconosciuto come tale, è talmente palese ......

Inviato da: frabarbani il Sep 28 2007, 01:22 PM

QUOTE(giodic @ Sep 28 2007, 01:22 PM) *
L'anoressia, come altre malattie legate alla psiche o al sistema nervoso, comincia in maniera subdola, difficilmente riconoscibile ai non addetti e ancor meno per i malati che, specialmente all'inizio, rifiutano la cosa in quanto malattia e pensano che sia un problema passeggero o comunque non grave....... proprio per questo è viceversa importante sensibilizzare le persone comuni su queste problematiche, in maniera che possano perlomeno insospettirsi al sorgere dei primi sintomi ed agire di conseguenza.

Ripeto: personalmente sono scettico sulla potenziale efficacia di una campagna simile.
Se però riuscirà a far fare un passo indietro a qualcuno, allora ben venga!

Inviato da: danighost il Sep 28 2007, 01:27 PM

"Sono Gina, la moglie di Daniele, e vorrei dire la mia da ex-anoressica, la foto non aiuta a far riflettere la persone afflitte da questa malattia, anzi l'opposto, una foto di questo genere viene vista come un obiettivo da raggiungere.
Secondo me Toscani, realizzando una foto del genere ha voluto dare un messaggio sulla realtà della società, ovvero una volta "tolta la superficie", "mette a nudo" una società malata."


Detto questo mi trovo d'accordo con mia moglie.

Inviato da: tide il Sep 28 2007, 01:38 PM

QUOTE(danighost @ Sep 28 2007, 02:27 PM) *
Sono Gina, la moglie di Daniele, e vorrei dire la mia da ex-anoressica, la foto non aiuta a far riflettere la persone afflitte da questa malattia, anzi l'opposto, una foto di questo genere viene vista come un obiettivo da raggiungere.

Dixit.
Direi che questo pone fine a qualsiasi tentativo di interpretazione dall'esterno del problema.
Grazie dell'intervento.

Sulla lettura delle intenzioni di Toscani sono un po' meno d'accordo, ma penso che questo passi decisamente in secondo piano.
Grazie ancora,
Roberto

Inviato da: gciraso il Sep 28 2007, 06:45 PM

QUOTE(frabarbani @ Sep 28 2007, 12:53 PM) *
Quello che dicevo è questo: una persona anoressica secondo me sa benissimo a cosa va in contro e conosce benissimo il proprio corpo... non credo abbia bisogno di vedere foto denuncia come questa per cominciare ad avere nuovamente un buon rapporto con l'alimentazione...

Scusate la intromissione. Ho letto attentamente tutta la discussione, ma qui si perde un punto di vista estremamente essenziale: non si tratta di "secondo me", ma di quello che è come emerge dalla realtà clinica. Una persona anoressica, scusandomi la banalizzazione, si vede perennemente grassa e una foto del genere, come dice giustamente la moglie di danighost viene vissuta come un punto di arrivo. Non conosce per nulla il proprio corpo, non sa a che cosa sta andando incontro, non vuole essere alimentata nemmeno se in fin di vita. Quale consenso è in grado di dare? Ho seguito molti pazienti anoressici (maschi e femmine) ed il disturbo principale non è certamente quello alimentare, esso è solo l'epifenomeno del disturbo psichico sottostante: non basta certo un dispiacere, o incomprensioni in famiglia, come ho letto, per diventare anoressici: ci vuole una struttura di personalità particolare, che poi si estrinseca in una organizzazione mentale particolare. Le cose non sono così semplici come sembrano. Perchè, ad esempio, molti anoressici manifestano una condizione che si chiama dismorfofobia, vale a dire si vedono sembra brutti, non perchè grassi, ma perchè non abbastanza magri. Anoressia e bulimia sono fenomeno strettamente connessi e vi trlascio tutte le discussioni psicoanalitiche su cibo e introitazione dello stesso.

Tornando alla foto: non aiuta la conoscenza del fenomeno, viene utilizzata esclusivamente a scopo pubblicitario, senza alcun fine di prevenzione. Il patrocinio del ministero della salute è un autentico scandalo, per una struttura pubblica che, a livello politico fa poco o nulla per un fenomeno che si sta allargando (la Letteratura scientifica internazionale lo sta sottolineando) e che sta interessando sempre più adolescenti, di ambo i sessi e sempre di più giovane età.

Ben vengano i reportage di denuncia, ma questa foto è un'altra cosa, ed il malato viene USATO (ad di là di liberatorie o consensi): questo è il vero sconcio.

Saluti e scusate per lo sfogo.

Giovanni

Inviato da: G.L.C. il Sep 28 2007, 07:02 PM

QUOTE(danighost @ Sep 28 2007, 02:27 PM) *
"Sono Gina, la moglie di Daniele, e vorrei dire la mia da ex-anoressica, la foto non aiuta a far riflettere la persone afflitte da questa malattia, anzi l'opposto, una foto di questo genere viene vista come un obiettivo da raggiungere.


ciao Gina, sono molto felice di leggere che ti definisci una ex,
ma devi aiutarmi a capirne il senso delle tue parole (se vuoi, é chiaro)
una foto del genere suscita clamore, bene o male se ne parla, ed in ogni caso si parla di anoressia come malattia,
ma se questo messaggio non passa, ed addirittura viene capovolto, e la magrezza diventa un traguardo da raggiungere, che cosa si può fare per fare capire a queste ragazze che si stanno sbagliando?
mi rendo conto che forse non esiste una soluzione unica, e che ogni singolo caso probabilmente è una storia a se,
ma esiste almeno un modo per insinuare il dubbio su quello che si sta facendo? un modo per far capire che si ha un problema da risolvere?
da poco ho incontrato una ragazza che non vedevo da tempo, si vedeva lontano un miglio che non stava bene, certo tra di noi non c'era una confidenza sufficiente per cui io le potessi chiedere qualcosa, ma ammetto che se ci fosse stata, non avrei saputo come comportarmi.

Inviato da: danighost il Sep 28 2007, 07:43 PM

Io sono dell'idea che si può aiutare una persona solo se essa vuole farsi aiutare, e mia moglie mi ha sempre detto che una persona anoressica nega sempre il suo stato, e il suo intento volontariamente od involontariamente è quello di annullarsi (morire), poi per quanto sia "ex" non è mai fuori pericolo, in quanto molte ragazze che riescono ad uscirne, è solo per "apparenza", ovvero rimettono chili, ma continuano a ragionare da anoressica, rimanendo molto calcolatrici.

PS se in futuro mia moglia vorrà dire la sua o rispondere a qualche domanda scriverò in un altro colore, firmandomi, e solo in questa discussione.

Inviato da: tide il Sep 28 2007, 09:55 PM

QUOTE(gciraso @ Sep 28 2007, 07:45 PM) *
intromissione...

Ma quale intromissione?! smile.gif
Ben venga un parere professionale e competente in grado di spiegare con chiarezza e proprietà di termini il fenomeno; io, nel periodo di volontariato, ho visto cosa accade ma non sarei mai stato capace di spiegarlo così chiaramente.
Come dicevo ad alcuni di voi via pm, la buona volontà da sola non basta, anzi...
si rischia, per eccesso di zelo, di fare più danno che beneficio.
È materia da prendere con le pinze e ci vuole un sacco di professionalità e competenza... si lavora sul filo della vita di un essere umano, mica si riparano orologi...
Io sarò stato coniglio ma, come dicevo prima, non ho retto a lungo...
Roberto

Inviato da: danighost il Sep 28 2007, 10:28 PM

Quoto tide.

PS nonsei un coniglio, ma anzi hai avuto coraggio in una scelta del genere, a ti sei confrontato con i tuoi limiti, scoprendo il tuo limite, scusate il gioco di parole.

Inviato da: carlo.dainese il Oct 11 2007, 04:32 PM

QUOTE(ANTENORE @ Sep 26 2007, 01:09 PM) *
[...]E giusto che il messaggio rispetti varoli morali, dettati dalla cultura dominante, oppure è giusto che il messaggio rompa ogni regola e convenzione pur di arrivare?
Fin dove ci si può spingere con la fotografia?


Leggo oggi questo 3d ma se partecipo è perchè vale ancora!

Uno spunto di riflessione: avete notato che quando si vuole (fotograficamente parlando) far passare un concetto "positivo" su qualcosa/qualcuno lo si mette assieme ad altri soggetti: es. in questi giorni ho giustappunto visto dei poster per la giornata dei porattori di sindrome di down. Foto del ragazzo down abbracciato da una persona cosidetta "normale". Affetto, Tenerezza, Rispetto questi gli input che vengono lanciati.
Ora in questo caso la ragazza anoressica spiattellata - da sola - in posa "colpevole" da modella.
Secondo me, e concludo, se si voleva fare una campagna di sensibilizzazione la si avrebbe fotografata in mezzo ad altre persone "normali/positive". Per porre appunto l'accento sul fatto che è "recuperabile". Così com'è stato fatto direi che lo si è fatto per parlare ancora di "O.Toscani" e non del problema.

ciao


Inviato da: monade-72 il Oct 12 2007, 11:13 AM

salve a tutti.
mi inserisco nella discussione con qualche cognizione di causa: ho fatto un passaggio relativamente veloce nell'incubo dei disordini alimentari, ma abbastanza da capire alcune cose fondamentali che, peraltro, sono state già espilicitate da qualcuno:
anzitutto si tratta di disturbi che hanno radici profonde in disagi personali (mi mantengo sul generico) e che trovano terreno fertile - come ha già sottolineato gciraso - in, diciamo così, caratteri "particolari".
quel che è certo che gli effetti visibili sono solo la punta di un iceberg molto profondo e radicato che non sparisce mai del tutto. come ha già detto gina (la moglie di daniele), la mente conserva a lungo (a volte per sempre) una sorta di attività parallela che risponde a meccanismi e reazioni inconsce, per questo incondizionate. i disordini alimentari portano all'organizzazione di una vita parallela che ruota interamente intorno al pensiero di dover affrontare ed eludere il richiamo - fisiologico - del cibo. le "manovre", materiali o mentali, che ne derivano sono note solo a chi ci è passato e molto difficili da spiegare.
questo per dire che la reazione che ho avuto nel vedere quella foto è stata spiazzante perchè ho pensato: "lo vedi, allora, che è possibile arrivare ad un risultato!". ma questa sono io ed in me il messaggio ha sicuramente trovato la via più distorta.

veniamo alla foto: sono assolutamente d'accordo con chi ha sottolineato che ciò che non funziona, non è tanto la forza brutale di quella figura nuda, martoriata dalla psoriasi, disumanizzata, dall'espressione sbigottita, ma il fatto che sia completamente decontestualizzata e corredata unicamente di un marchio (che nemmeno io conoscevo) che fa abbigliamento, ma presso il quale dubito che riuscirei a trovare jeans che riescano a vestire un paio di gloriosi cosciotti taglia 46 (non lo so e non voglio controllare).

la "presenza" del ministero della salute è incommentabile e il loghetto è un bollino fin troppo misero per riuscire a farsi latore di un messaggio universale, laciato allo sbando dell'ambiguità interpretativa e trasportato per le strade sul brand fucsia di nolita.

un'ultima considerazione. mi sono affacciata alla fotografia da poco, sono una iperprincipiante, ma condivido stravolentieri con tutti voi questa piattaforma di prezioso confronto. non sono padrona di un mezzo espressivo (non padroneggio nemmeno la mia fotocamera!) ma leggo, guardo, confronto, rifletto e ragiono con la mia testa. non sono contro le immagini "forti" (anzi! amo capa e pellegrin!), ma sono contro quelle "inutili", insincere, che lasciano intuire una speculazione sotto la quale soccombe una qualsiasi volontà di documentazione.
non so ancora cosa significhi la fotografia per me (spero di cercare ancora a lungo), però fotografare (anche male) mi fa stare bene.
so quello che mi da, e so quello che non voglio che diventi.

perdonate la prolissità.
un saluto a tutti

cristina

Inviato da: PAS il Oct 12 2007, 01:01 PM

QUOTE(monade-72 @ Oct 12 2007, 12:13 PM) *
salve a tutti.
....
cristina



Un prezioso punto di vista il tuo Cristina, perché viene da “dentro al problema” ed una bellissima riflessione sul rapporto che inizi a costruire tra te e la fotografia.
Un’ottima base che darà sicuramente altrettanto ottimi frutti.
Ti aspettiamo!
wink.gif

Inviato da: giorgio.g il Oct 12 2007, 05:00 PM

Salve a tutti. Mi addentro anche io in questa discussione, o per lo meno ci provo.

La prima cosa che mi viene da dire è una risposta a un'intervento di Paolo(Negativodigitale):

QUOTE(Negativodigitale @ Sep 28 2007, 12:51 AM) *
I fotografi che hanno testimoniato i drammi dell'umanità sono altri.


In questo sono perfettamente d'accordo con te, però mi chiedo anche quanti di questi fotogiornalisti si son potuti permettere metri e metri di spazi pubblicitari per mostrare a tutti i drammi di cui si son fatti testimoni.
Io sono giovane e mi sto avvicinando alla fotografia da relativamente poco però non mi ricordo di aver mai visto cartelloni pubblicitari riempiti con immagini drammatiche di un qualsiasi fotoreporter per sensibilizzare la gente comune.
I fotografi son sempre stati "usati" dai vari brand perché realizzassero qualcosa che li facesse vendere di più. Credo che in questo caso sia stato il fotografo a "usare" il brand per cercare di lanciare un messaggio.

Personalmente prima di aprire questo thread non conoscevo il marchio Nolita. Certo sapendo questo il valore della foto mi è caduto in basso però resto sempre dell'idea che possa servire a qualcosa.
Indipendentemente dal fatto che serva a far pubblicità o no questa foto, andando a riempire gli spazzi pubblicitari in varie città(non so quali..so che a Milano c'era però non vorrei dire cavolate) potrà essere vista da un gran numero di persone, ricchi e poveri, laureati e semplici operai...insomma tutti. A costoro l'immagine arriverà quasi come un pugno data l'estrema durezza e magari li farà fermare, anche solo per due secondi, davanti al cartellone. Sono sicuro che il marchio Nolita passerà per tutti in secondo piano, che lo si conosca o meno. Quasi nessuno, vedendolo, penserà e ragionerà come abbiamo fatto noi in questo thread allo "sfruttamento" di un'immagine del genere per (deprecabili)scopi di vendita e di guadagno. Sono convinto(poi magari mi sbaglio) che nella testa dell'uomo "qualunque" resterà in mente il messaggio 'No Anorexia" e l'immagine di una donna "rovinata", portato allo stremo da questa malattia.

Gente come noi, appassionati di fotografia e in alcuni casi gente che ci vive con la fotografia, guarda giustamente la foto anche sotto altri punti di vista. Punti, come in questo caso, che ne sminuiscono (se non ne azzerano)il valore della fotografia stessa però nella società non sono tutti così, anzi.
Mi basta guardare nel mio piccolo: tra i miei amici sono il solo ad avere questa passione. Tutti gli altri non sanno nemmeno chi siano personaggi come Cartier-Bresson, Newton, etc.. (i primi nomi eccelsi che mi son venuti in mente). Ragazzi che conoscono foto come quella di Nick Ut solo perchè l'hanno vista sui libri di storia. Con questo non voglio assolutamente sminuire/insultare i miei amici o chiunque si trovi in questa "situazione". E' normale per uno che non è appassionato di fotografia non conoscere certe cose ed è proprio per questo che sono convinto che foto come questa di Oliviero Toscani servano.
Per concludere sono convinto che egli non abbia realizzato questa foto con lo scopo di aiutare le persone malate di anoressia, se l'avesse fatto credo sarebbe solo un ipocrita. Credo che il suo scopo fosse quello di far fermare la gente in giro per strada, metterli davanti a una dura verità, far notare a tutti che il fatto che non se ne parli non significa che non esista un problema. Secondo me Toscani voleva lanciare un messaggio generale alla società, e si sa che la società è composta da gente colta e da gente meno colta per cui l'unico modo per essere capiti da tutti è essere chiari, diretti e in questo caso anche duri.
Ripeto: sono d'accordo con chi sostiene che non sia giusto sfruttare un messaggio del genere per farsi della pubblicità però sono anche dell'idea che, purtroppo, al giorno d'oggi nemmeno il più grande fotografo della Terra sarebbe in grado di lanciare un suo messaggio personale senza dover far affidamento a un grosso marchio.

Un saluto,
Giorgio

PS: Perdonatemi se ho scritto qualche cavolata e/o alcuni pezzi risultano un po' incomprensibili però ho scritto tutto di getto e senza rileggere tongue.gif in tal caso sono qui per cercare di spiegarmi meglio! smile.gif

Inviato da: batmam il Oct 12 2007, 05:34 PM

Penosi tutti i lavori di Toscani che non reputo un fotografo.Ci sono molti modi dettati dalla fantasia e dall'inventiva per mostrare le immagini,qualità che Toscani non ha. Avendo uno studio ben attrezzato saremo tutti in grado di fare foto del genere.La fotografia la si crea in un altro modo

Inviato da: zico53 il Oct 12 2007, 05:35 PM

Ho letto con estremo piacere questa discussione, finalmente fatta sulla punta delle intelligenze senza toni da taverna.
Il mio punto di vista è che queste immagini sono immorali perchè volte ad un profitto. A questi signori interessa solo attirare l'attenzione sui cartelloni e quindi sui marchi sopra affissi.

Approfitto per dire qualcosa che quì centra poco o niente; quello che mi spaventa è l'imbarbarimento generale, quello che mi spaventa è che dei ragazzi sedicenni devono vestirsi tutti quanti allo stesso modo annullando di fatto la loro volontà e fantasia martoriati dalle pubblicità e dai falsi modelli, quello che mi spaventa è il successo che hanno trasmissioni tipo l'isola dei famosi. Quello che mi spaventa è che non c'è più limite a niente. questo mondo non mi piace più per niente.

Inviato da: ANTENORE il Oct 12 2007, 06:09 PM

QUOTE(batmam @ Oct 12 2007, 06:34 PM) *
Penosi tutti i lavori di Toscani che non reputo un fotografo.


Mio caro BATMAN fosse così semplice lo avrebbero fatto in molti. Sottovalutare il suo lavoro, seppur discutibile, è un atto di superficialità. Piuttosto chiediamoci il perchè?


QUOTE(zico53 @ Oct 12 2007, 06:35 PM) *
Ho letto con estremo piacere questa discussione, finalmente fatta sulla punta delle intelligenze senza toni da taverna.
Il mio punto di vista è che queste immagini sono immorali perchè volte ad un profitto. A questi signori interessa solo attirare l'attenzione sui cartelloni e quindi sui marchi sopra affissi.


Dopo un lungo silenzio, torno nel thread da me aperto, per rilanciare dei quesiti provocatori.
Come prima TIDE e per ultimo Zico53 hanno detto che l'immagine non è valida perchè immorale o meglio non valida perchè dietro c'è uno scopo commerciale, io vi dico:
E perchè noi pretendiamo da uno spot, seppur minimamente a scopo sociale, la moralità?
Dove sta scritto che per far soldi si debbano rispettare certi valori?
Come mai non ci ribelliamo difronte agli scempi televisivi, molto più viscidi e insinuanti, di questa foto?
Non vorrei esagerare con quesiti da ricerca sociologica però credo che la pubblicità di Toscani possa essere uno spunto per capire quello che ci circonda.
Tutto nasce e viene proposto per la società dominante, certe scelte di gusto sono figlie dei tempi e dei "modi".
Aspetto le vostre riflessioni.

Saluti, Matteo

Inviato da: tide il Oct 12 2007, 09:18 PM

QUOTE(ANTENORE @ Oct 12 2007, 07:09 PM) *
quesiti provocatori...

Un vero invito a nozze... laugh.gif

Certo!
La campagna di Nolita (attenzione: ho detto "la campagna di Nolita", non "la foto di Toscani") è spunto assoluto per capire ciò che ci circonda, e cioè un mondo dove non sta scritto da nessuna parte che per far soldi si debbano rispettare certi valori, ma anzi dove è universalmente accettato (e perciò è come se fosse scritto) che pur di far soldi è lecito passar sopra ad qualsivoglia valore, compresa la dignità umana. Un mondo dove è ormai passato il messaggio che vali per quello che consumi, indipendentemente da come te lo sei procurato e da quali saranno le conseguenze.
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
Personalmente mi ribello ad ogni singola manifestazione di questo modo di essere, e la campagna di Nolita non è certo la peggior cosa cui mi sia capitato di assistere.
Mi ribello con le poche e insufficienti armi che ho a disposizione: il teatro e la fotografia; senza prestarmi al gioco del mercato e senza bisogno di sponsor.
Non mi sono certamente scelto un percorso agevole però è coerente e, ogni tanto, ripaga.

Robi

Inviato da: zico53 il Oct 12 2007, 11:30 PM

E infatti io ho scritto che questo mondo non mi piace più; proprio perchè non sono d'accordo che il fine ultimo debba essere fare soldi asfaltando tutto e tutti. Mi rendo conto di essere un po' anacronistico, ma io la penso così.
La televisione.......meglio lasciar perdere.........trovami un/a ragazzo/a che pensi a studiare per diventare un ottimo professionista, piuttosto che diventare velina o cos'altro.
Una volta non molto tempo fà mi è capitato di vedere una folla in un porticciolo turistico passare la giornata ammassata sulle transenne per vedere cosa facevano gli ospiti di un panfilo ormeggiato; questo per dire che ormai la meta è diventare un "vip" ma vip di che??? di ladrocinii di prostituzione, di sniffature varie. Assolutamente squallido....proprio questo mondo non mi piace più.

Inviato da: monade-72 il Oct 15 2007, 09:10 AM

QUOTE(PAS @ Oct 12 2007, 02:01 PM) *
Un prezioso punto di vista il tuo Cristina, perché viene da “dentro al problema” ed una bellissima riflessione sul rapporto che inizi a costruire tra te e la fotografia.
Un’ottima base che darà sicuramente altrettanto ottimi frutti.
Ti aspettiamo!
wink.gif

grazie per il benvenuto.
a prestissimo

cristina

Inviato da: gciraso il Oct 22 2007, 08:41 PM

QUOTE(zico53 @ Oct 13 2007, 12:30 AM) *
........trovami un/a ragazzo/a che pensi a studiare per diventare un ottimo professionista, piuttosto che diventare velina o cos'altro.

Non perdiamo la speranza. Vedo ottimi ragazzi che studiano con passione e con interesse per diventare medici e ti garantisco che non sono dei superficiali (la mia materia non è facile). Ancora più vicino ho due figli che hanno studiato e studiano, facendo anche altre attività (una danza e l'altro suona il contrabbasso) con grande sacrificio e passione. Forse non saranno la maggioranza, ma non sono certo pochi. Poco tempo fa ho tenuto un se,imario a giovani colleghi appena specializzati, erano 20 persone entusiaste. D'altro canto se non trovassi persone entusiaste cambierei mestiere, ma dipende anche da noi e dal nostro impegno.

Saluti e scusate l'OT

Giovanni

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