Mi serve chiarirmi un po' le idee sui concetti alla base della sotto o sovraesposizione della pellicola.
Ringrazio in anticipo tutti quelli che vorranno aiutarmi.
Premessa: non ho mai fatto nulla del genere, perché appunto non mi sono chiare alcune cose.
Quello che so è che "tirare" una pellicola funziona in questo modo.
- Ho una pellicola, ad esempio Ilford Delta 3200 (per il momento ignoriamo l'effettiva sensibilità della pellicola, che non è veramente 3200 ASA, ma facciamo finta che lo sia)
- (primo dubbio) Voglio sottoesporla di 1 stop, quindi ho tre scelte:
1) imposto sulla macchina una sensibilità di 1 stop superiore, quindi 6400 ASA invece di 3200, perché questo farà "credere" alla macchina che ci sia una pellicola più sensibile, dimezzando i tempi di esposizione, sottoesponendo la pellicola, oppure
2) imposto una compensazione dell'esposizione di -1 stop, in questo modo la macchina sottoesporrà di uno stop, sempre dimezzando i tempi
3) (più rischioso, per me) regolo io l'esposizione manualmente in modo che sia sempre sottoesposta di 1 stop, ad esempio dimezzando i tempi rispetto all'esposizione corretta
- (secondo dubbio) In seguito, in fase di sviluppo, dovrò aumentare i tempi di sviluppo, a parità di diluizione e temperatura, in quanto allo sviluppo occorre più tempo per rivelare l'immagine di una pellicola sottoesposta.
(terzo dubbio) Se sottoespongo un pellicola ed allungo i tempi di sviluppo, otterrò più contrasto e grana più evidente.
(quarto dubbio) Se sovraespongo una pellicola e accorcio i tempi di sviluppo, otterrò meno contrasto e grana meno evidente.
Veniamo ora a come regolarsi per i tempi di sviluppo.
Sempre prendendo la nostra Ilford Delta 3200, se sviluppo in Rodinal R09, i tempi da tabelle standard sono 7min a 20°C con diluizione 1:25.
Se ho sottoesposto di 1 stop, i tempi (da alcune ricerche che ho fatto) vedo che sono intorno a 11min a 20°C sempre con diluizione 1:25... (quinto dubbio) perché non sono 14 minuti ma "solo" 11? Ovviamente perché i tempi di sviluppo non variano in modo lineare con la sensibilità.
Ho infatti trovato questa tabella di riferimento: http://www.digitaltruth.com/devchart.php?doc=pushproc
Dove appunto per 1 stop di sottoesposizione, consigliano di moltiplicare per 1,5 i tempi... e infatti i conti tornerebbero: 7 x1,5 = 10,5min quindi i circa 11mim di prima sono in linea con questi parametri.
Ok... direi che di dubbi ne ho "esposti" abbastanza.
Ora vorrei che qualcuno mi aiutasse gentilmente a dissiparli.
Tirare una pellicola significa trattarla come se se ne aumentasse la sensibilità. Trattandola come più bassa non l'ho mai fatto perchè non ne ho mai sentito l'effettiva esigenza.
Partiamo intanto da qui. Il tiraggio in alto.
Si espone la pellicola esattamente come se avesse quella sensibilità che ci occorre. L'uso è chiaro e ovvio: se non ce la fai con ui tempi e il diaframma oggi puoi aumentare gli ISO ma con la pellicola? Li aumenti anche! poi inf ase di sviluppo devi applicare la tabella per le pellicole "tirate".
Essendo stata impressionata "di meno" rispetto a quanto la pellicola si aspettava, se la sviluppassi in maniera normale ti verrebbero tutte foto sottoesposte, Allora aumenti il tempo di sviluppo in maniera da intaccare anche quella parte di aliogenuri che hanno ricevuto poca luce.
Questo procedimento hai il suo "rovescio" in quanto fa esplodere i granuli e genera quindi una grana molto più evidente del normale, inoltre la differenza tra le parti esposte e quelle no diminuisce (contrasto) per cui va stampata su carta più dura che evidenzia ancora di più la grana,.
Ma a mali estremi.....
Il secondo tipo di procedimento è esattamente l'opposto. Non è molto usato in quanto se hai troppa luce, chiudi il diaframma, metti i filtri, diminuisci il tempo di esposizione...
ma a livello accademico si agisce in maniera opposta. fai entrare molta più luce e la pellicola si impressiona "di più". per evitare di ottenere un negativo bruciato lo sottosviluppi in base alle tabelle che trovi in giro. La grana non diminuisce di molto rispetto alla sensibilità nominale, ma aumenta molto il contrasto.
poi esistono trucchi che si imparano con l'esperienza, come quello di agitare poco la soluzione di sviluppo o non agitarla per nulla durante il trattamento, per aumentare l'effetto di prossimità che in digitale chiamiamo maschera di contrasto. ma siamo troppo nei particolari.
considera che i risultati non sono mai identici quando sviluppi a livello casalingo, perchè i fattori in gioco sono tanti.
terzo e quarto dubbio: la pellicola è negativa, per cui le zone nere sono quelle che ricevono più luce, il discorso del contrasto è quindi al contrario. una sottoesposizione fa entrare poca luce, ma il limite del trasparente (bianco) è invalicabile, per cui la poca luce si confonde con il buio e la pellicola sarà tetta tendente al trasparente.
Almeno questo è quanto mi ricordo (e sono andato a rendere anche i vecchi negativi per conferma) ma non sviluppo ormai da più di 15 anni.
toh... esattamente da quando ho la macchina digitale!
l'ultimo ti sei risposto da solo
Perdonami se sono un po' duro di comprendonio.
Quindi il mio terzo e quarto dubbio sono sbagliati e funziona esattamente all'opposto di come ho scritto prima?
Per cui se sottoespongo la pellicola in fase di scatto, in fase di sviluppo devo poi aumentare i tempi ma ottengo MINOR contrasto... non maggiore come pensavo io
Se invece sovraespongo la pellicola in fase di scatto, devo ridurre i tempi ma ottengo MAGGIOR contrasto... non minore come pensavo io
Mi confermi questa logica?
Se invece agito poco lo sviluppo ottengo MAGGIOR "contrasto locale" (un po' come la maschera di contrasto). È corretto anche questo?
In effetti è logico se ci si pensa... se sottoespongo ci sarà meno luce ad impressionare la pellicola, quindi anche minor differenza tra le alte luci e le ombre.
Se sovraespongo, invece, "uso più luce" quindi andrò un po' a bruciare le luci aumentando il contrasto. Il minor tempo di sviluppo in questo caso dovrebbe poi aiutare a non rovinare tutto.
di certo posso dirti per esperienza diretta che una volta per aver maggior dettaglio in un negativo, sottoesposi e sovrasviluppai
Antonio
mi sto confondendo anche io! facendo ragionamenti teorici e non ricordandomi la pratica.
Quando aumento il tempo di sviluppo aumenti il contrasto, quindi è come dicevi prima tu.
Il problema del tiraggio è che perdi dettagli dato che aumenti la grana.
La sovraesposizione invecem seguita da uno sviluppo blando genera un negativo "grigino" ma pieno di passaggi tonali. Serve per le scene troppo contrastate.
*Da qui il motto "esponi per le ombre e sviluppa per le luci"
Comunque tante cose si acquistano con l'esperienza.
Sviluppa qualche rullo con vari metodi e appuntati i tempi.
Infatti occorre fare pratica.
Mi devo procurare un bel po' di rulli però... perché se ne faccio uno alla volta, come mio solito, non me la cavo più.
Comunque intanto qualche concetto mi è più chiaro adesso.
Ti sconsiglio caldamente di tirare la Delta 3200 a sensibilità superiori.
Come chiaramente riportato nel bugiardino della Ilford, quella pellicola è, in realtà, una 1000 iso.
Non stupirti di questo, le pellicole a colori ricevono un trattamento che poco si presta alla manipolazione, quindi gli iso dichiarati sono, di solito, reali, mentre nel bianco e nero c'è molto spazio per l'interpretazione.
Leggendo nei bugiardini Ilford c'è scritto a chiare lettere che la sensibilità dichiarata è un IE, ovvero un indice di esposizione, ricavato da prove pratiche e NON basato sulla norma Iso, che misura la SE (sensibilità effettiva) al piede della curva caratteristica definendola come la densità di 0,1 sopra la base+velo che provoca sulla carta un annerimento significativo che sarà la zona I.
Mentre è possibile variare a piacere l'IE, la SE resta confinata in variazioni che raramente superano il mezzo stop e che deve essere valutata all'interno della propria catena di lavoro.
Ti lascio qualche SE di massima con la quale potrai fare le tue prove partendo da un dato più realistico:
-Ilford Fp4+ 80 iso (qualcuno la espone a 64)
-Ilford Hp5+ 160 iso
-Ilford Delta 400 200 iso
-Kodak T-Max 100 80 iso
-Kodak T-Max 400 250 iso
-Kodak Tri-x 200/250 iso
-Fomapan 100 30/40 iso
-Fomapan 400 160 iso
Sul forum www.analogica.it c'è un topic mattone di 60 pagine in cui viene spiegato tutto, ma proprio tutto, sul concetto sovraesponi e sottosviluppa:
http://www.analogica.it/rivelatore-tri-x-400-lezioni-di-fotografia-t3018.html
Grazie Swingeblues, sei stato molto prezioso.
Ho iniziato a leggere il super thread di 60 pagine... e a pagina 6 ho già la testa che scoppia.
Una cosa è certa: è una miniera di informazioni e concetti.
Fa venire voglia di uscire con 10 rullini in tasca e "bruciarli" tutti per fare esperimenti.
Cosa che non è escluso che uno faccia, se non fosse che le pellicole oggi costano care! Non è più come una volta...
Potrebbe bastarti solo un rullo, il procedimento spiegato da Silverprint in quel topic è estremamente preciso, ma in pratica non occorre essere così pignoli.
http://www.halfhill.com/speed1.html
Al link sopra un articolo in due pagine (in inglese) in cui viene spiegato come personalizzare la sensibilità reale delle pellicole all'interno del proprio flusso di lavoro.
Questo metodo richiede lo spreco di un solo rullo e prevede un'esposizione non basata tanto sul sistema zonale, come quella di Silverprint, quanto sulle proprie abitudini, quindi se prima usavi la media ponderata centrale, ora continuerai ad usarla senza la necessità di misurare il contrasto globale dell'immagine. Quando avrai acquisito la giusta manualità la stampa di una foto in camera oscura (su carta 2) non richiederà particolari interventi e, a quel punto, eventuali bruciature, schermature o qualsiasi altra manipolazione, non serviranno a sistemare problemi di ripresa, ma saranno scelte consapevoli che farai per ottenere l'immagine che avevi in mente prima di scattare.
Il forum di Analogica ha anche delle piccole partnership commerciali, ad esempio con Ars-imago. Io vivo e lavoro a Genova, con un paio di altri iscritti ci sentiamo e facciamo degli ordini assieme per abbattere le spese di spedizione e sfruttare lo sconticino, poiché sono prezzi mediamente più bassi di quelli che si possono trovare nei negozi cittadini il risparmio può farsi consistente.
Io, ora, sono a posto, ma se sei da queste parti ci si può incontrare per scattare e per accordarsi in caso di acquisti.
A Piacenza c'è un ottimo rivenditore di materiale analogico, probabilmente lo conoscerai già, con prezzi spesso buoni.
Inoltre il bianco e nero sviluppatelo in casa.
C'è più soddisfazione.
Spendi un po' inizialmente per l'attrezzatura ma poi per un bel po' di rullini sei a posto.
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