Esibizione a Trieste dell' Associazione Legio I Italica http://www.legio-i-italica.it/
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Ci sono un paio di scatti ben eseguiti. Potevi forse osare un po' di più sul recupero ombre e saturazione. Il primo scatto peccato per la maf che ti è finita sulla tenda dietro ai legionari...
In almeno un paio di scatti il tempo di posa al limite non ti ha agevolato, è vero che con la lunghezza focale, a 1/80 eri a posto dal rischio micromosso tuo e della fotocamera, ma non dei soggetti che infatti in un paio di scatti sono leggermente mossi. Avresti tranquillamente potuto alzare gli iso a 200 e ottenere 1/160 come tempo di esposizione, che avrebbe giovato. Oltretutto, più sei vicino ai soggetti e più il mosso è in agguato (per soggetti non statici)
In almeno un paio di scatti il tempo di posa al limite non ti ha agevolato, è vero che con la lunghezza focale, a 1/80 eri a posto dal rischio micromosso tuo e della fotocamera, ma non dei soggetti che infatti in un paio di scatti sono leggermente mossi. Avresti tranquillamente potuto alzare gli iso a 200 e ottenere 1/160 come tempo di esposizione, che avrebbe giovato. Oltretutto, più sei vicino ai soggetti e più il mosso è in agguato (per soggetti non statici)
Ma si dai !!...piacevoli nel loro insieme.....per una più accattivante visione, secondo me sarebbe stata preziosa un alternanza, un attenzione anche ai dettagli...elmo, armatura, armi, scudi , calzature, stendardi e affini ecce ecc !!
Ecco alcuni altri aspetti del campo: si possono vedere i vari tipi di elmo, i fasci di "pila", cioè i particolari giavellotti romani, i due pali incrociati, portati a spalla, che sorreggono la bisaccia che conteneva le razioni ed altro durante gli spostamenti, ecc.
Il "pilum" cioè il giavellotto era particolare: aveva un manico di legno su cui veniva innestata, con alcuni rivetti (anche di legno) la parte metallica con la punta. Erano leggeri ma riuscivano a perforare lo scudo nemico e ferire il soldato avversario; se invece rimanevano infissi nello scudo la particolare costruzione faceva sì che si ripiegassero sullo scudo, in modo che lo scudo dell'avversario diventava inservibile perchè ingombrato dall'asta dell' arma, inoltre il fatto di inacastrarsi nello scudo impediva al soldato nemico di riutilizzzarlo contro il legionario. Nelle foto 2-8-10- si vede bene come era fatto il pilum. Nelle foto si noti che il gladio era portato sulla destra dal miles ed a sinistra dal centurione e dall'"optio", il sottufficiale con il lungo bastone che permetteva di allineare i legionari nello schieramento. Il centurione (l'ultimo a destra della proma foto) aveva invece in mano un ramo di vite per "accarezzare" le schiene dei soldati.
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Messaggio modificato da epipactis il Oct 19 2017, 06:29 PM
Il "pilum" cioè il giavellotto era particolare: aveva un manico di legno su cui veniva innestata, con alcuni rivetti (anche di legno) la parte metallica con la punta. Erano leggeri ma riuscivano a perforare lo scudo nemico e ferire il soldato avversario; se invece rimanevano infissi nello scudo la particolare costruzione faceva sì che si ripiegassero sullo scudo, in modo che lo scudo dell'avversario diventava inservibile perchè ingombrato dall'asta dell' arma, inoltre il fatto di inacastrarsi nello scudo impediva al soldato nemico di riutilizzzarlo contro il legionario. Nelle foto 2-8-10- si vede bene come era fatto il pilum. Nelle foto si noti che il gladio era portato sulla destra dal miles ed a sinistra dal centurione e dall'"optio", il sottufficiale con il lungo bastone che permetteva di allineare i legionari nello schieramento. Il centurione (l'ultimo a destra della proma foto) aveva invece in mano un ramo di vite per "accarezzare" le schiene dei soldati.
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Messaggio modificato da epipactis il Oct 19 2017, 06:29 PM
Una buona serie, interessante evento