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Fotografo O Esperto Software
solita questione sull'elaborazione di immagini
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fabbu
Messaggio: #1
ciao a tutti
torno su una questione trita e ritrita, il fotoritocco e condivido il mio pensiero, che segue una discussione con alcuni amici.
tralasciando l'aspetto composizione, da un lato, chi dice che la macchina crea l'immagine in forma di dati grezzi, poi li presenta in un certo modo e dunque è corretto che questi dati si possano rendere migliori avvicinandoli quanto possibile a quello che il ns occhio vede realmente. quindi si toccano i bianchi, i contrasti, i colori ecc... fino all'estremo dell'hdr.
dall'altro chi sostiene che il fotografo è quello che comuqnue sa impostare il "mezzo" nel modo migliore possibile, utilizzando anche lenti magari di super qualità e/o macchine stra evolute. in questo caso il suo prodotto sarà già mooolto simile a quanto visibile dal ns occhio (che è la macchina fotografica più perfetta in natura - a meno di problemi ovviamente).
ora, il punto secondo me non è tanto se una persona sia etichettabile come "fotografo" se fa uso di fotoritocco o meno (i mezzi ci sono per essere usati). o se siano più belle le foto prima o dopo il fotoritocco.
quanto piuttosto pensavo che nel 2018 non occorre davvero essere un fotografo "old style" per produrre "belle immagini". la percentuale tra quanto occorra essere un buon "softwarista" e un buon fotografo (cioè sapere bene bene utilizzare le tecniche fotografiche) si è spsotata molto verso la prima voce. al punto che estremizzando, una macchina decente che scatti in raw, regole basi di composizione e stop. il resto lo si aggiusta. chiaro poi qui tutti amiamo la lente bella la macchina bella e ci piacciono gli strumenti e la fotografia come tale. però ...
che ne pensate ?
ciao
fabrizio
Antonio Canetti
Messaggio: #2
anch'io pochi giorni fa mi girava per la mente questo discorso e in tutto quel pensare tra me e me ho maturato questo neologismo:

postgrafia

perché molti lavori recenti si sono allontanati dalla "luce" sovra caricando la post-produzione, certo si è comunque artisti, ma credo in arti diverse.


Antonio

Messaggio modificato da Antonio Canetti il Oct 8 2018, 11:58 AM
Mauro Orlando
Messaggio: #3
QUOTE(fabbu @ Oct 8 2018, 11:55 AM) *
che ne pensate ?

... che è sempre stato così e chi sottovaluta il processo complessivo sbaglia. wink.gif

Ansel Adams parlava (e scriveva) di camera, negativo e stampa come tre parti di un unico flusso di lavoro in cui i vari passaggi lavoravano gli uni in relazione con gli altri.
Le cose che faceva con il suo sensore a base di celluloide e i suoi plug-in a base di cartoncini e liquidi puzzolenti non distava molto da quanto facciamo oggi noi, il più delle volte indegnamente.

Tornando quindi alla mia provocazione iniziale
  • non ha senso scattare una bella foto se poi non la si valorizza adeguatamente
  • non ha senso lavorare ore in post se le informazioni di partenza sono state raccolte in modo non adeguato

Oggi è molto facile scattare buone fotografie (nel senso di ricche di informazioni sfruttabili) e le possibilità sono di gran lunga maggiori di quelle dei nostri padri (quando ero ragazzo una pellicola a 400 ASA era considerata veloce).
Oggi è ancora più facile manipolare le nostre immagini in modi quasi infiniti (sempre quando ero ragazzo la camera oscura rappresentava un ambiente da liturgia con termometro in una mano, cronometro in vista e tanto rispetto per il processo.

Sfruttare al meglio tutto queste possibilità che ci vengono offerte è per me un'opportunità e alla fine non importa se il risultato di molte elaborazioni non ci piace, c'è probabilmente una fotografia che merita di essere guardata ad un click da dove siamo.

Infine, sdrammatizziamo che la fotografia è anche documentazione, supporto ai ricordi, forma espressiva popolare, passatempo, passione, ...
erosb
Messaggio: #4
Caro Fabrizio,
é una bella discussione che non si concluderà tanto facilmente.

Posso solo ricordarti che anche le tue o mie fotografie che venivono stampate dal fotografo sotto casa, non erano come da immagine realmente riprese.

Al momento della stampa, l'operatore a sua esperienza, modificava con appositi filtri, tempo di esposizione o diaframmi la caratteristica del negativo in modo

da dare al cliente il meglio dell'immagine. Anche in caso di stampa in automatico veniva fatto. Per le diapositive, non credo sia possibile.

Mi riferisco a riprese in manuale dove chi meglio sa usare il proprio mezzo si avvicina, come dici giustamente tu, alla visione dell'occhio.

Oggi la fotografia in automatico porta l'immagine a un livello eccellente, se inoltre includiamo anche il fuoco atomatico e l'anti vibrazione.

Nonostante questo, avendo la possibilità, trovo giusto che un' immagine da rendere pubblica, se molto rara o particolare, si possa migliorare come aspetto.

Oggi, il P.P. porta a sistemare quello che non hai fatto adeguatamente nella ripresa.

Attimo sfuggente, poco tempo a disposizione, non avevi l'attrezzatura idonea, o altro che poi rivedendo il prodotto, noti quelle sbavatrure comuni ai lavori fatti di fretta.

Rimane anche un compito dell'operatore, il soggetto, l'inquadratura o il ritaglio. Ovviamente il ritaglio se non fatto prima, si può fare in P.P.

erosb. rolleyes.gif

Messaggio modificato da erosb il Oct 8 2018, 01:03 PM
togusa
Messaggio: #5
Condivido al 100% quanto appena detto da Mauro.

Aggiungo anche qualche dettaglio più tecnico.
Col tempo, parlo degli ultimi 10 anni, i sensori sono migliorati molto nella cattura delle informazioni dell'immagine, per contro però hanno sempre più restituito dati grezzi (il "negativo digitale") via via sempre più piatti, più neutri, più impersonali, prima di tutto perché così non si introducono "variabili strane" ma, seconda cosa, anche perché è il modo migliore per poterli lavorare dopo.
Le digitali, anche le reflex, all'inizio avevano "più personalità"... molti rimpiangono la resa della D2X, ad esempio.
Ora invece producono file estremamente trattabili, ma che a guardarli nudi e crudi si rimane un po'... dubbiosi, diciamo.
A meno di non vedere le potenzialità nascoste in quei dati. E di saperle sfruttare, ovviamente.

Per questo, oggi, chi pensa di poter usare strumenti fotografici moderni, in grado di produrre negativi così dettagliati e pieni di informazioni, ma pensa anche di potersi permettere il lusso di non lavorare questi dati dopo... francamente ci fa anche una pessima figura.

Vedere ancora le due cose (fotografia e post produzione) come due entità nettamente distinte e, soprattutto, non necessariamente complementari (pensare di padroneggiare la prima ma non la seconda) è decisamente anacronistico.
erosb
Messaggio: #6
---

Messaggio modificato da erosb il Oct 8 2018, 01:36 PM
fabbu
Messaggio: #7
QUOTE(togusa @ Oct 8 2018, 02:07 PM) *
Condivido al 100% quanto appena detto da Mauro.

Aggiungo anche qualche dettaglio più tecnico.
Col tempo, parlo degli ultimi 10 anni, i sensori sono migliorati molto nella cattura delle informazioni dell'immagine, per contro però hanno sempre più restituito dati grezzi (il "negativo digitale") via via sempre più piatti, più neutri, più impersonali, prima di tutto perché così non si introducono "variabili strane" ma, seconda cosa, anche perché è il modo migliore per poterli lavorare dopo.
Le digitali, anche le reflex, all'inizio avevano "più personalità"... molti rimpiangono la resa della D2X, ad esempio.
Ora invece producono file estremamente trattabili, ma che a guardarli nudi e crudi si rimane un po'... dubbiosi, diciamo.
A meno di non vedere le potenzialità nascoste in quei dati. E di saperle sfruttare, ovviamente.

Per questo, oggi, chi pensa di poter usare strumenti fotografici moderni, in grado di produrre negativi così dettagliati e pieni di informazioni, ma pensa anche di potersi permettere il lusso di non lavorare questi dati dopo... francamente ci fa anche una pessima figura.

Vedere ancora le due cose (fotografia e post produzione) come due entità nettamente distinte e, soprattutto, non necessariamente complementari (pensare di padroneggiare la prima ma non la seconda) è decisamente anacronistico.


ok quindi girando la cosa allora è corretto quanto scritto sopra. sicuramente non occorre più essere un "buon fotografo" nel senso decisamente anacronistico ma è sufficiente scattare con un minimo di accortezza, utilizzando poi al meglio tutto quanto la tecnologia ci offre per "sistemare" le cose. ripeto, il mio non è un discorso di bianco contro nero o di posizioni all'antitesi. era un considerazione che volevo condividere. del resto come ha giustamente detto erosb, non ci avevo pensato, anche tempo fa, il fotografo (il negozio cui si portavano i rullini) sviluppava le foto "mettendoci del suo".
diciamo che tutto questo, proprio perchè non si può rifiutare il progresso (ci mancherebbe, se no alla sera dovremmo aspettare che qualcuno passi ad accendere i lampioni), mi porta ad una domanda successiva. a questo punto, conviene investire in un corso di fotografia (o in una super lente) o in un corso di (ad esempio) un programma di fotoritocco serio ?

Antonio Canetti
Messaggio: #8
QUOTE(fabbu @ Oct 8 2018, 03:07 PM) *
mi porta ad una domanda successiva. a questo punto, conviene investire in un corso di fotografia (o in una super lente) o in un corso di (ad esempio) un programma di fotoritocco serio ?


entrambe le cose vanno fatte vuoi fare una foto "classica" o vuoi fare una...postgrafia!

Antonio
togusa
Messaggio: #9
QUOTE(fabbu @ Oct 8 2018, 03:07 PM) *
ok quindi girando la cosa allora è corretto quanto scritto sopra. sicuramente non occorre più essere un "buon fotografo" nel senso decisamente anacronistico ma è sufficiente scattare con un minimo di accortezza, utilizzando poi al meglio tutto quanto la tecnologia ci offre per "sistemare" le cose. ripeto, il mio non è un discorso di bianco contro nero o di posizioni all'antitesi. era un considerazione che volevo condividere. del resto come ha giustamente detto erosb, non ci avevo pensato, anche tempo fa, il fotografo (il negozio cui si portavano i rullini) sviluppava le foto "mettendoci del suo".
diciamo che tutto questo, proprio perchè non si può rifiutare il progresso (ci mancherebbe, se no alla sera dovremmo aspettare che qualcuno passi ad accendere i lampioni), mi porta ad una domanda successiva. a questo punto, conviene investire in un corso di fotografia (o in una super lente) o in un corso di (ad esempio) un programma di fotoritocco serio ?




Facciamo un paragone automobilistico.

Oggi, fotografare in digitale è un po' come se volessi andare a correre in pista con la tua auto.

Ci puoi andare anche con la Multipla a GPL a girare in pista se vuoi.
Certo, faresti tempi misurabili col calendario invece del cronometro... ma al traguardo ci arriveresti ugualmente, prima o poi.
Se però, oltre a non andarci con la Multipla magari ci andassi anche solo con una Golf GTI o una BMW Serie 3... già ti divertiresti di più.
Se poi iniziassi anche a cambiare qualche pezzo, tipo montare molle più rigide, gomme più sportive e magari una rimappatina alla centralina, tanto meglio.
Se infine ci aggiungessi anche un bel corso di guida sportiva, allora magari inizieresti a toglierti qualche soddisfazione, diciamo così.

In questo paragone, lamentarsi dei propri tempi scarsi fatti con la Multipla a GPL, in confronto a quelli fatti da chi ha la BMW preparata e che ha fatto un corso di guida, concentrandosi su un dettaglio solo (la marca dell'auto, ad esempio) senza affrontare tutte le variabili in un contesto unico, equivale a lamentarsi di non riuscire ad ottenere foto belle, d'impatto come quelle "dei fotografi bravi", imputando la cosa solo ad uno degli aspetti coinvolti ("eh ma aveva la fotocamera pro", "eh ma aveva la lente costosa", "eh ma c'era la luce giusta", ecc).

Sempre in questo paragone, essere solo un "buon fotografo" come dici tu equivale ad accontentarsi dei tempi fatti con la Multipla a GPL, a cui magari abbiamo montato il filtro dell'aria sportivo.
Magari puoi diventare talmente bravo da fare i tempi sul giro migliori mai fatti da chiunque nel mondo... guidando una Multipla a GPL.
Poi però il primo pi.rla con una BMW preparata ti svernicia alla prima curva.

Non so se mi sono spiegato.

Messaggio modificato da togusa il Oct 8 2018, 03:38 PM
fabbu
Messaggio: #10
QUOTE(togusa @ Oct 8 2018, 04:37 PM) *
Facciamo un paragone automobilistico.

Oggi, fotografare in digitale è un po' come se volessi andare a correre in pista con la tua auto.

Ci puoi andare anche con la Multipla a GPL a girare in pista se vuoi.
Certo, faresti tempi misurabili col calendario invece del cronometro... ma al traguardo ci arriveresti ugualmente, prima o poi.
Se però, oltre a non andarci con la Multipla magari ci andassi anche solo con una Golf GTI o una BMW Serie 3... già ti divertiresti di più.
Se poi iniziassi anche a cambiare qualche pezzo, tipo montare molle più rigide, gomme più sportive e magari una rimappatina alla centralina, tanto meglio.
Se infine ci aggiungessi anche un bel corso di guida sportiva, allora magari inizieresti a toglierti qualche soddisfazione, diciamo così.

In questo paragone, lamentarsi dei propri tempi scarsi fatti con la Multipla a GPL, in confronto a quelli fatti da chi ha la BMW preparata e che ha fatto un corso di guida, concentrandosi su un dettaglio solo (la marca dell'auto, ad esempio) senza affrontare tutte le variabili in un contesto unico, equivale a lamentarsi di non riuscire ad ottenere foto belle, d'impatto come quelle "dei fotografi bravi", imputando la cosa solo ad uno degli aspetti coinvolti ("eh ma aveva la fotocamera pro", "eh ma aveva la lente costosa", "eh ma c'era la luce giusta", ecc).

Sempre in questo paragone, essere solo un "buon fotografo" come dici tu equivale ad accontentarsi dei tempi fatti con la Multipla a GPL, a cui magari abbiamo montato il filtro dell'aria sportivo.
Magari puoi diventare talmente bravo da fare i tempi sul giro migliori mai fatti da chiunque nel mondo... guidando una Multipla a GPL.
Poi però il primo pi.rla con una BMW preparata ti svernicia alla prima curva.

Non so se mi sono spiegato.


ok però c'è da dire che nell'esempio sopra parti dall'assunto che giri in pista (che traslato nel ns mondo vuol dire voler mostrare le foto ad altri). molti hanno la multipla e la usano nel percorso casa - lavoro - casa magari lasciandola in strada e pensare di prendere un M3 per questo uso forse lo trovano eccessivo. nel ns esempio vorrebbe dire che chi non fotoritocca perchè (ammettiamolo, esistono) le sue foto sono già "decenti" (grado di decenza a scelta - sua) e dunque non ha voglia di mettersi lì.
detto questo, capisco le posizioni e non è che devo essere convinto :-). sono d'accordo che siamo nel 2018 ecc... semplicemente mi chiedevo se aveva ancora senso scindere le due cose. forse non lo ha. forse è vero che nel 2018 il fotografo è uno che scatta bene e che sa usare bene gli strumenti. (i f.lli wright si schianterebbero oggi su un 747...). e, tornando al punto iniziale del discorso, la componente "non macchina fotografica" cioè la tecnologia è la parte dominante del profilo del fotografo, qui inteso come uno serio, non l'amatore puro e semplice. cioè quello che nell'esempio sopra va in pista.


Mauro Orlando
Messaggio: #11
QUOTE(fabbu @ Oct 8 2018, 03:07 PM) *
... non occorre più essere un "buon fotografo" nel senso decisamente anacronistico ma è sufficiente scattare con un minimo di accortezza, utilizzando poi al meglio tutto quanto la tecnologia ci offre per "sistemare" le cose.

Ti racconto una storia, sperando sia più efficace per illustrare il mio pensiero.
  • Io negli anni 60-70 fotografavo in B&N, tutto rigorosamente in manuale. Ogni foto prevedeva ispezione della scena con l'esposimetro (era uno scatolino da appendere al collo ed essendo economico faceva una misurazione solo media su un angolo ampio quindi mi trovavo ad andare avanti ed indietro per misurare la luce riflessa da particolari oggetti in primo e secondo piano). Poi si determinava l'esposizione, si effettuava la messa a fuoco tutto in manuale e si componeva la scena con cura; la mia biottica montava rullini da 12 pose e non volevo sprecare pellicola. Infine lo scatto, l'attesa per giorni o settimane che finisse il rullo. Tutto si concludeva con lo sviluppo e stampa rigorosamente a mia cura (almeno da una certa età in poi - ti dicevo prima delle liturgia ed è così quando per anni vedi tuo padre entrare in camera oscura, poi lo accompagni, poi innesti il tuo primo rullino nella spirale del tank al buio completo e ne esci senza traumi, infine ti immergi nella luce rossa e vedi apparire le immagini poco a poco sulla carta - di cui hai scelto la gradazione prima come a dire le curve oggi)
  • Io negli anni 80-90 fotografavo a colori quasi esclusivamente diapositive e non le sviluppavo più. Le ripresa era favorita dall'esposimetro incorporato della mia FM (niente spot o matrix solo ponderata centrale e tre led rossi -/0/+), messa a fuoco manuale, focale fissa. Ancora tanto tempo in ripresa ed attenzione alla composizione. Per le stampe più importanti ci si affidava ad un laboratorio serio, uno di quelli al cui potevi dire cosa ti serviva e facevano la loro parte. Lo scarso controllo sul processo a valle però mi mancava e anche se non avevo nostalgia della puzza di acido acetico mi mancava la possibilità di intervenire direttamente. Complice la fase figli piccoli e tante foto fatte solo per documentare un momento ho perso un po' interesse nella finitura delle foto e tante delle mie opere sono finite al mini-lab e in anonimi albumini 10-15 (che poi è un po' come il jpg on camera).
  • Io a partire dai primi anni 2000 sono passato al digitale prima per economia e praticità (la mia prima digitale aveva 3MP e non poteva proprio dirsi una sostituta della pellicola) poi per convinzione. La riscoperta della camera oscura (senza puzza e luci rosse) mi ha riportato alle antiche soddisfazioni vissute in quel sottoscala tanti anni prima, ma devo ammettere che ha anche rinvigorito la mia voglia di scattare le foto al meglio possibile e quindi recuperare finalmente l'intero ciclo di produzione dell'immagine.

Concludendo, credo sia sempre molto importante essere un
QUOTE
"buon fotografo"
che sa sfruttare l'attrezzatura a sua disposizione e non si fa condizionare da essa, scegliendo con cura la scena, i soggetti, la luce, l'inquadratura e soprattutto l'attimo, capace a volte di rinunciare ad una foto se non vede una via di uscita decente al termine del percorso che egli seguirà personalmente.

QUOTE(fabbu @ Oct 8 2018, 03:07 PM) *
... a questo punto, conviene investire in un corso di fotografia (o in una super lente) o in un corso di (ad esempio) un programma di fotoritocco serio ?

Probabilmente entrambi, ma se devo dirti la mia esperienza ho trovato insostituibile il confronto dal vivo con altri fotografi per quel che riguarda la fase sul campo mentre per la post produzione la componente autodidatta è stata in gran parte efficace.
Quindi "paradossalmente", se devi scegliere ti dico ancora oggi: meglio un corso di fotografia di base, l'arte nasce al 90% nel momento dello scatto.
togusa
Messaggio: #12
QUOTE(Mauro Orlando @ Oct 8 2018, 05:46 PM) *
Quindi "paradossalmente", se devi scegliere ti dico ancora oggi: meglio un corso di fotografia di base, l'arte nasce al 90% nel momento dello scatto.



Di nuovo, concordo.

Per giungere al traguardo della fotografia digitale bisogna seguire un percorso che copre tutto il "ciclo di produzione", ma non si possono saltare dei passaggi.
Il primo passaggio è ovviamente quello di imparare "la fotografia"... o in parole semplici, imparare a fare quello che si deve fare quando si ha la macchina in mano e si deve premere il pulsante di scatto.
Antonio Canetti
Messaggio: #13
QUOTE(Mauro Orlando @ Oct 8 2018, 05:46 PM) *
Ti racconto una storia, sperando sia più efficace per illustrare il mio pensiero.


praticamente è anche la mia storia per lo meno il percorso. smile.gifsmile.gif

fino all'avvento del digitale a livello amatoriariale si cercava che la foto sia il più verosilmente all'originale,
mentre ad alto livello professionale "fotosciop" già c'era ( non a livello di due click), ma era tutta fatica manuale ed ci voleva un infinità di tempo, forse solo a livello pubblicitario si trasfigurava la "realtà"
si dice cha Adams già abbandontamente post produceva, non le stravolgeva, ma cercava di farle il più simile alla realtà.


oggi non basta più attenersi alla "realtà" con le fotocamere di oggi lo fanno tutti, allora giù con fotosciop per superare la "realtà"

intendiamoci anche me piace smanettare con i cursorsi perciò non condanno chi "esagera", ma della fotografia originaria, ne fa un arte grafica! che come base usa una foto, ma che non più una foto.

logicamente è una mia opinione smile.gif


Antonio

Messaggio modificato da Antonio Canetti il Oct 8 2018, 05:49 PM
t_raffaele
Staff
Messaggio: #14
Ciao, mi intrometto aggiungendo nulla di nuovo, rispetto a quanto ho sempre sostenuto:
Con il digitale, bisogna essere un buon fotografo (come sempre) e nello stesso tempo, un buon informatico.
Vero è che, un pò tutti "smanettiamo" dipende però... su cosa si smanetta, e come...
Una buona foto, bisogna costruirla e gestirla al momento del click. Bene conoscere le nozioni di base, ma anche saperle attuare.
Il raw ok, possiamo lavorarlo anche secondo i nostri gusti ma... Non scordiamoci che, esiste anche la realtà dei fatti.
Possiamo anche raccontare un fatto accaduto a nostro modo, ma... se ci si scosta troppo dalla realtà... quasi sicuramente
qualcuno ci dirà che non è cosi wink.gif

Saluti@Cordialità

raffaele

Messaggio modificato da t_raffaele il Oct 8 2018, 10:17 PM
sarogriso
Messaggio: #15
QUOTE(t_raffaele @ Oct 8 2018, 09:15 PM) *
Possiamo anche raccontare un fatto accaduto a nostro modo, ma... se ci si scosta troppo dalla realtà... quasi sicuramente
qualcuno ci dirà che non è cosi wink.gif


Ciao Raffaele,
all'inizio volevo quotare la tua risposta per intero ma poi ho dedotto che nelle ultime due righe c'è tutto, basta e avanza cool.gif

Saper portare a casa o meno la realtà con uno scatto fa tanta differenza, smile.gif

Per cui tra tutte io voto la tua risposta. Pollice.gif

Ciao
saro
Franco.DeFabritiis
Messaggio: #16
Credo ci sia un grosso errore di partenza.
Più volte dici che il fotografo vuole o vorrebbe rendere un'immagine come "il suo occhio la vede".
Non sempre è così, anzi, quasi mai. La fotografia non è arte, non è un mero strumento documentaristico, la fotografia è un linguaggio. Senza toccare uno slider di photoshop posso allontanarmi dalla mera rappresentazione del reale, semplicemente usando un tempo di scatto lungo e enfatizzando un movimento, creando una scia, del mosso.

Oggi, come detto anche da Mauro, è esattamente come ieri con la fotografia analogica. Se non hai in testa una buona immagine, non sai come scattarla, non sai come post produrla, non sai come stamparla, quello che vuoi ottenere non lo ottieni.

Il vantaggio è che oggi i mezzi per produrre certe immagini sono accessibili a più persone, le fotocamere sono migliori e il fotoritocco è più semplice e versatile.

Ma senza cognizione, senza studio, non si fa niente.
La foto non la fa il sensore, non la fa l'ottica e non la fa neanche photoshop. Sono tutti elementi che solo uniti a studio, pratica, buon gusto e a volte un pizzico di talento, creano delle belle fotografie.
fabbu
Messaggio: #17
QUOTE(Franco.DeFabritiis @ Oct 9 2018, 01:00 PM) *
Credo ci sia un grosso errore di partenza.
Più volte dici che il fotografo vuole o vorrebbe rendere un'immagine come "il suo occhio la vede".
Non sempre è così, anzi, quasi mai. La fotografia non è arte, non è un mero strumento documentaristico, la fotografia è un linguaggio. Senza toccare uno slider di photoshop posso allontanarmi dalla mera rappresentazione del reale, semplicemente usando un tempo di scatto lungo e enfatizzando un movimento, creando una scia, del mosso.

Oggi, come detto anche da Mauro, è esattamente come ieri con la fotografia analogica. Se non hai in testa una buona immagine, non sai come scattarla, non sai come post produrla, non sai come stamparla, quello che vuoi ottenere non lo ottieni.

Il vantaggio è che oggi i mezzi per produrre certe immagini sono accessibili a più persone, le fotocamere sono migliori e il fotoritocco è più semplice e versatile.

Ma senza cognizione, senza studio, non si fa niente.
La foto non la fa il sensore, non la fa l'ottica e non la fa neanche photoshop. Sono tutti elementi che solo uniti a studio, pratica, buon gusto e a volte un pizzico di talento, creano delle belle fotografie.


ciao Franco
ok ma forse stiamo andando oltre. nel senso che il tuo discorso è perfetto per appunto "il fotografo".
il mio pensiero era più a basso livello. parliamo dell'uomo comune, di tutti noi qui, di quelli che fanno foto per passione e magari davvero sono proprio appassionati ma che per mille motivi, da lì ad essere definiti fotografi forse ne passa - sperando (non è assolutamente mia intenzione) di non offendere nessuno. in questo caso, e credo che sia la maggior parte delle persone, la mia riflessione era su quanto appunto era importante la componente "tecnica foto" rispetto a "fotoscioppo". poi sono d'accordo con te, una foto è tutto quanto hai descritto (per me un fotografo è un artista, ma qui poi scendiamo in dialettica), ma è decisamente un livello diverso. tu parli di scie, di momenti e movimenti enfatizzati, ma c'è anche un mondo di persone che ad esempio pensano la fotografia come un "documentario" della gita fatta. ad esempio nella sezione reportage del ns bel forum, si passa dalla sequenza di cartoline a scatti davvero particolari che trovo rispecchino proprio quanto hai detto tu.

è una bella discussione. mi piacciono molto le risposte di Mauro e Antonio.
ciao
fabrizio
Franco.DeFabritiis
Messaggio: #18
QUOTE(fabbu @ Oct 9 2018, 03:02 PM) *
ciao Franco
ok ma forse stiamo andando oltre. nel senso che il tuo discorso è perfetto per appunto "il fotografo".
il mio pensiero era più a basso livello. parliamo dell'uomo comune, di tutti noi qui, di quelli che fanno foto per passione e magari davvero sono proprio appassionati ma che per mille motivi, da lì ad essere definiti fotografi forse ne passa - sperando (non è assolutamente mia intenzione) di non offendere nessuno. in questo caso, e credo che sia la maggior parte delle persone, la mia riflessione era su quanto appunto era importante la componente "tecnica foto" rispetto a "fotoscioppo". poi sono d'accordo con te, una foto è tutto quanto hai descritto (per me un fotografo è un artista, ma qui poi scendiamo in dialettica), ma è decisamente un livello diverso. tu parli di scie, di momenti e movimenti enfatizzati, ma c'è anche un mondo di persone che ad esempio pensano la fotografia come un "documentario" della gita fatta. ad esempio nella sezione reportage del ns bel forum, si passa dalla sequenza di cartoline a scatti davvero particolari che trovo rispecchino proprio quanto hai detto tu.

è una bella discussione. mi piacciono molto le risposte di Mauro e Antonio.
ciao
fabrizio


Anche l'hobbista non può certo sperare che photoshop lavori per lui. Lo scatto delle vacanze è uno scatto delle vacanze, la sua destinazione d'uso è quella di tenere il ricordo di un bel viaggio.
La fotografia di viaggio è una fotografia che intende far provare, a chi la guarda, determinate sensazioni e sperimentare una certa comunione con la visione di del fotografo.

Photoshop è uno strumento per raggiungere un obiettivo, come una scheda di memoria, una tracolla, un treppiedi, una lente, un corpo macchina. Serve tanto all'hobbista quanto al professionista. Anche correggere il bilanciamento del bianco è un'intervento, talvolta necessario anche per l'hobbista. Chi gira per un museo con un expo-disc? A volte anche settando il parametro teoricamente corretto on camera, è probabile che la presenza di luci di diverso tipo crei comunque delle dominanti.

E tutti questi discorsi si applicano alla pellicola come al digitale.

Chi sa usare bene i software per l'elaborazione fotografica come photoshop, lightroom etc, non ha la magia in tasca. Semplicemente ha una formazione più completa e può fare veramente scatti migliori. Vale per il professionista e l'hobbista.

Ma anche chi sapeva e sa sviluppare un rullino e stampare potrà produrre scatti migliori di chi si affida al laboratorio di stampa sotto casa.
Poi certo, puoi essere fortunato e il laboratorio sviluppa e stampa come volevi tu, così come puoi essere fortunato e il preset incorporato nella fotocamera crea un jpeg come lo volevi tu.

Ma come vedi, saltando il passaggio finale, sviluppo e stampa, sia in analogico che in digitale devi affidarti alla fortuna o alla bravura di terzi.

Ne vale la pena, solo per poter pubblicare sui social con scritto " No PP" o " SOOC"?

P.S. una volta il termine SOOC (Straight Out Of Camera) indicava più che altro i test fatti sui nuovi modelli di lenti o corpi macchina, per dare un'idea delle potenzialità di partenza degli strumenti. Non era una medaglia da appuntarsi nei fotoclub. messicano.gif
togusa
Messaggio: #19
QUOTE(fabbu @ Oct 9 2018, 03:02 PM) *
il mio pensiero era più a basso livello. parliamo dell'uomo comune, di tutti noi qui, di quelli che fanno foto per passione e magari davvero sono proprio appassionati ma che per mille motivi, da lì ad essere definiti fotografi forse ne passa




Facciamo così: ti giro la domanda.
Questa discussione è nata come puro esercizio filosofico... oppure ti serve per capire qualcosa?
Perché ad un certo punto tu hai fatto la domanda "su che cosa convega investire", cosa che mi lascia intendere che tu abbia quantomeno dei dubbi su qualcosa... ma soprattutto che tu abbia necessità di crescere su alcuni aspetti, oppure che tu senta di "non essere all'altezza" su altri. Mi sbaglio?
Anche io non voglio offendere nessuno, sia chiaro, sto solo esternando le sensazioni.

Perché se è un puro esercizio, allora si può riassumere tutto dicendo che ogni "strumento" in più che si può utilizzare proficuamente allo scopo di realizzare la propria personale interpretazione di fotografia, quindi prescindendo dallo "scopo finale" della stessa, è ovviamente solo un vantaggio. Ma sarebbe sciocco non ritenerlo tale.
Ma mi sembra ovvio che sia così.
Chi, sano di mente, sapendo che esiste uno strumento alla sua portata che gli faciliterebbe un compito, non lo utilizzerebbe in virtù di un non meglio specificato principio, magari morale?

E ovviamente mi riferisco alla post produzione.
Tu mi puoi dire: io sono un fanatico della fotografia "purista" (qualunque cosa significhi), faccio solo foto che poi non correggo, e basta.
Io ti posso dire: bravo, purtroppo però non c'è la medaglia per chi non fa post produzione.
È come, tornando alle auto, se uno vincesse un gran premio usando solo le prime 3 marce... gli si direbbe "bravo", ma anche che nessuno gli ha detto che doveva farlo, perché la macchina ne ha 6 o 7 di marce, e quelli che le usano tutte hanno la vita più facile di lui.

Sapendo che oggi esistono strumenti di post produzione, che un tempo non esistevano o che erano complicatissimi, costosissimi o che richiedevano tempo e abilità alla portata di pochi, ma che oggi sono alla portata di chiunque... quantomeno di chiunque che abbia a disposizione un computer funzionante e almeno un pollice opponibile (libero)... perché non usarli?
Come si potrebbe definire, al contrario, il fatto di ostinarsi a non voler utilizzare questi strumenti... solo per principio?

Ma attenzione: non sto parlando di diventare "pigri" come fotografi... intendo dire, non ci si può permettere di andare in giro a scattare alla ca##o di cane, che "tanto poi c'è photoshop". Perché questa storia l'ho vista tirare fuori più di una volta.
Photoshop non è la "scusa" per risparmiarsi del lavoro dopo. Anzi. Se si vogliono post produrre le foto dopo, forse di lavoro se ne fa di più. Senza "forse". Perché oltre a dover comunque scattare con un minimo di accortezza, poi non esiste la bachetta magica in photoshop che dalla foto ti estrae il capolavoro, perché ogni foto è una cosa a sé.
Antonio Canetti
Messaggio: #20
QUOTE(fabbu @ Oct 9 2018, 03:02 PM) *
è una bella discussione. mi piacciono molto le risposte di Mauro e Antonio.
fabrizio



grazie per l'apprezzamento. smile.gif


così ad occhio le fotografie che maggiormente vengono manipolate sono i paesaggi che con il relativo lavoro creano maggiore che nella realta, mentre quelle meno manipolate sono quelle sportive.


Antonio
sarogriso
Messaggio: #21
Direi che in campo Fashion e Glamour vedo all'opera "pialle e levigatrici", a confronto Geppetto era un pivello. cool.gif
Antonio Canetti
Messaggio: #22
ho fatto i due estremi!!!! smile.gifsmile.gif

Antonio
fabbu
Messaggio: #23
QUOTE(togusa @ Oct 9 2018, 05:01 PM) *
Facciamo così: ti giro la domanda.
Questa discussione è nata come puro esercizio filosofico... oppure ti serve per capire qualcosa?
Perché ad un certo punto tu hai fatto la domanda "su che cosa convega investire", cosa che mi lascia intendere che tu abbia quantomeno dei dubbi su qualcosa... ma soprattutto che tu abbia necessità di crescere su alcuni aspetti, oppure che tu senta di "non essere all'altezza" su altri. Mi sbaglio?
Anche io non voglio offendere nessuno, sia chiaro, sto solo esternando le sensazioni.

Perché se è un puro esercizio, allora si può riassumere tutto dicendo che ogni "strumento" in più che si può utilizzare proficuamente allo scopo di realizzare la propria personale interpretazione di fotografia, quindi prescindendo dallo "scopo finale" della stessa, è ovviamente solo un vantaggio. Ma sarebbe sciocco non ritenerlo tale.
Ma mi sembra ovvio che sia così.
Chi, sano di mente, sapendo che esiste uno strumento alla sua portata che gli faciliterebbe un compito, non lo utilizzerebbe in virtù di un non meglio specificato principio, magari morale?

E ovviamente mi riferisco alla post produzione.
Tu mi puoi dire: io sono un fanatico della fotografia "purista" (qualunque cosa significhi), faccio solo foto che poi non correggo, e basta.
Io ti posso dire: bravo, purtroppo però non c'è la medaglia per chi non fa post produzione.
È come, tornando alle auto, se uno vincesse un gran premio usando solo le prime 3 marce... gli si direbbe "bravo", ma anche che nessuno gli ha detto che doveva farlo, perché la macchina ne ha 6 o 7 di marce, e quelli che le usano tutte hanno la vita più facile di lui.

Sapendo che oggi esistono strumenti di post produzione, che un tempo non esistevano o che erano complicatissimi, costosissimi o che richiedevano tempo e abilità alla portata di pochi, ma che oggi sono alla portata di chiunque... quantomeno di chiunque che abbia a disposizione un computer funzionante e almeno un pollice opponibile (libero)... perché non usarli?
Come si potrebbe definire, al contrario, il fatto di ostinarsi a non voler utilizzare questi strumenti... solo per principio?

Ma attenzione: non sto parlando di diventare "pigri" come fotografi... intendo dire, non ci si può permettere di andare in giro a scattare alla ca##o di cane, che "tanto poi c'è photoshop". Perché questa storia l'ho vista tirare fuori più di una volta.
Photoshop non è la "scusa" per risparmiarsi del lavoro dopo. Anzi. Se si vogliono post produrre le foto dopo, forse di lavoro se ne fa di più. Senza "forse". Perché oltre a dover comunque scattare con un minimo di accortezza, poi non esiste la bachetta magica in photoshop che dalla foto ti estrae il capolavoro, perché ogni foto è una cosa a sé.


ciao.
in realtà la discussione è nata come conseguenza di una discussione face to face che ovviamente non ha avuto nessun "vincitore" e che ero curioso di proporre sul forum, dove, conscio del fatto che ci sia gente molto preparata e che magari ha fatto tanta gavetta e che ha dunque un'ottima preparazione tecnica, a dirla tutta mi sarei aspettato un quasi plebiscito per il "purismo" (concordo, nessuna medaglia, ne qui nè sulle auto usate a tre marce).
da qui dunque la domanda se e dove conveniva investire, a puro livello teorico.
per quanto abbiamo detto scritto mi sono convinto che le cose non siano assolutamente scindibili, che comunque il "ciclo di produzione" come ha detto qualcuno non può prescindere dalla componente "informatica". e dunque la "fotografia" ha oramai due fasi ben precise. lo scatto in macchina e l'aggiustamento al monitor.
per quanto mi riguarda ho sempre lavorato poco in pp (al limite il bianco e/o recupero di zone troppo sovra/sotto esposte); per poco tempo ma soprattutto per pigrizia al 80% scatto direttamente in jpg cercando di farle meglio che posso. (ok, inorridite pure :-))

ciao
fabrizio



Franco.DeFabritiis
Messaggio: #24
QUOTE(fabbu @ Oct 10 2018, 10:59 AM) *
ciao.
in realtà la discussione è nata come conseguenza di una discussione face to face che ovviamente non ha avuto nessun "vincitore" e che ero curioso di proporre sul forum, dove, conscio del fatto che ci sia gente molto preparata e che magari ha fatto tanta gavetta e che ha dunque un'ottima preparazione tecnica, a dirla tutta mi sarei aspettato un quasi plebiscito per il "purismo" (concordo, nessuna medaglia, ne qui nè sulle auto usate a tre marce).
da qui dunque la domanda se e dove conveniva investire, a puro livello teorico.
per quanto abbiamo detto scritto mi sono convinto che le cose non siano assolutamente scindibili, che comunque il "ciclo di produzione" come ha detto qualcuno non può prescindere dalla componente "informatica". e dunque la "fotografia" ha oramai due fasi ben precise. lo scatto in macchina e l'aggiustamento al monitor.
per quanto mi riguarda ho sempre lavorato poco in pp (al limite il bianco e/o recupero di zone troppo sovra/sotto esposte); per poco tempo ma soprattutto per pigrizia al 80% scatto direttamente in jpg cercando di farle meglio che posso. (ok, inorridite pure :-))

ciao
fabrizio



Discussioni come questa sono abbastanza comuni. Purtroppo non ho mai avuto queste discussioni con qualcuno che avesse mai fatto post produzioni su una foto, ne digitale, ne analogica. In genere erano appunto "scattatori" in jpeg, convinti che la mancanza di post produzioni significasse una foto più pura. Peccato che in jpeg la foto venga processata dal software della fotocamera, e quindi la post produzione la fa l'ingegnere giapponese che ha progettato quel software.

Mettiamoci l'anima in pace, la foto finita è quella che viene stampata o pubblicata online. Per arrivarci, se scatti bene, post produci bene, otterrai il risultato sperato. Se scatti bene, ma non post produci e ti affidi al software in camera, qualche volta potrebbe andarti bene, qualche volta no.

E' la differenza che c'è tra incidere un brano in studio, e registrarlo col canta tu.
togusa
Messaggio: #25
Infatti solitamente quando sento parlare di post produzione associata al concetto di "fotografia pura", dove la prima viene considerata alla stregua del doping nelle competizioni sportive, nella mia testa eccheggia fissa ed insistente la fiaba della volpe e dell'uva... e raramente mi sbaglio.
 
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