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Messaggio: #1
Che ottica ha la D2h della pubblicità sul sito Nital ?
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Messaggio: #2
Direi il 17-55 2.8 DX
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Messaggio: #3
Grazie.
Fabio Blanco
Messaggio: #4
Concordo pienamente dovrebbe proprio essere la nuova ottica zoom Nikon per il digitale.
odisseo
Messaggio: #5
Visto che si parla di ottiche...
Mi chiedevo se il fattore di moltiplicazione x1,5 delle ottiche montate sulle digitali (sono interessato all'acquisto della futura D70) influisce anche sui diaframmi come un normale moltiplicatore oppure no.
Grazie
domenico marciano
Messaggio: #6
Non vorrei sbagliarmi ma ad un diaframma (diciamo f8) ci sara' piu' profondita' di campo sulla digitale che non sulla analogica.Sul medio formato invece ne avremo di meno,man mano che aumenta il formato.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #7
QUOTE(diaframma @ Dec 5 2003, 11:36 AM)
Non vorrei sbagliarmi ma ad un diaframma (diciamo f8) ci sara' piu' profondita' di campo sulla digitale che non sulla analogica.Sul medio formato invece ne avremo di meno,man mano che aumenta il formato.

Non è così:
la profondità di campo è una caratteristica dell'ottica e non della macchina.
Il fattore di moltiplicazione 1,5x è riferito al fatto che il CCD è più piccolo del formato 35mm e quindi raccoglie una parte più piccola dell'immagine che l'obiettvo proietta sul piano focale (uguale sia per il 35mm che per il CCD).
Si effettua quindi in pratica una sorta di ritaglio (crop) dell'immagine già a livello di ripresa, ma le caratteristiche dell'immagine, profondità di campo, fuoco, esposizione, angolo di ripresa, ecc. sono le stesse.
In pratica usando un 100mm con la digitale avrai un'immagine come se fosse ripresa da un 150mm (più ritagliata), ma con le caratteristiche proprie del 100mm.
Fabio Blanco
Messaggio: #8
Bravo roberto ottima spiegazione, non avrei potuto fare megnio huh.gif
FrancescoC
Messaggio: #9
QUOTE(nicesmile@virgilio.it @ Dec 5 2003, 11:54 AM)
QUOTE(diaframma @ Dec 5 2003, 11:36 AM)
Non vorrei sbagliarmi ma ad un diaframma (diciamo f8) ci sara' piu' profondita' di campo sulla digitale che non sulla analogica.Sul medio formato invece ne avremo di meno,man mano che aumenta il formato.

Non è così:
la profondità di campo è una caratteristica dell'ottica e non della macchina.
Il fattore di moltiplicazione 1,5x è riferito al fatto che il CCD è più piccolo del formato 35mm e quindi raccoglie una parte più piccola dell'immagine che l'obiettvo proietta sul piano focale (uguale sia per il 35mm che per il CCD).
Si effettua quindi in pratica una sorta di ritaglio (crop) dell'immagine già a livello di ripresa, ma le caratteristiche dell'immagine, profondità di campo, fuoco, esposizione, angolo di ripresa, ecc. sono le stesse.
In pratica usando un 100mm con la digitale avrai un'immagine come se fosse ripresa da un 150mm (più ritagliata), ma con le caratteristiche proprie del 100mm.

E' quasi così.
In realtà poichè il sensore è più piccolo del fotogramma 35 mm l'angolo di campo varia. No ho tempo di fare calcoli precisi, ma ad es. l'angolo di campo di un 18 mm su formato 35 è di oltre 100°, sul sensore della D100, con moltipl 1,5, è di circa 79°, equivalente quindi a quello di un 28 mm per il formato 35. La profondità di campo, che ricordo è un valore convenzionale e definisce la zona in cui in una foto, l'occhio umano percepisce ogni oggetto come a fuoco, dipende dall'ingrandimento fornito dall'obiettivo. se quindi in una digitale l'angolo di campo è minore e l'ingrandimento dell'immagine è di conseguenza maggiore la profondità di campo sarà minore: cioè l'obiettivo da 100 mm su una digitale si comporterà, per quanto riguarda la profondità di campo, come un tele da 150. Non varia invece la luminosità che è legata al diametro delle lenti in rapporto alla lunghezza focale. In consegienza di ciò ad esempio un 50 mm 1.8 come il Nikon, normale per il 35, diventa un tele moderato sulla D100 (80mm) adatto per il ritratto, con un costo sensibilmente inferiore a quello di un 85/1.8.
Gli obiettivi specifici per il formato digitale della D100 (chiamato impropriamente dagli americani APS) invece possono essere più piccoli e leggeri di quelli per il 35, e anche presumibilmente più economici.
odisseo
Messaggio: #10
Grazie a tutti, davvero.
Conferma ulteriore che il Forum Nikon (e soprattutto le persone che lo frequentano) è un luogo dove non si finisce mai di imparare e di confrontarsi.

La cosa mi fa molto piacere, perchè nella mia passione per la fotografia c'è la passione per le foto di animali. Al momento possiedo due obiettivi per questo tipo di foto: un 75/240 nikon e un 100/400 commerciale (un equivalente Nikon era troppo costoso).

Questo vuol dire che scattando con la digitale sarà, in pratica, come avere un 112/360 e un 150/600, ma con le aperture dei diaframmi inalterate rispetto all'utilizzo sul corpo digitale.

Bene, bene, temebo invece che il fattore x1,5 si applicasse anche ai diaframmi (un po' come con il normale moltiplicatore di focale per l'analogico)

A presto
FrancescoC
Messaggio: #11
Odisseo,
è come dici, quindi le focali tele è come se aumentassero. Il rovescio della medaglia è sui grandangoli dove per avere l'equivalente di un 28 bisogna utilizzare un 18 mm. Infatti stanno uscenso degli zoom 12-24 mm, come il Nikon DX specifico per il formato digitale, ma si parla anche di 9 o 10 mm.
domenico marciano
Messaggio: #12
huh.gif ma avevamo parlato di profondita' di campo no di focali.io, resto della mia idea la profondita'di campo a pari diaframma e'maggiore con un formato piu' piccolo e minore con un formato piu' grande.Parlando di un solo formato e' maggiore con i grand. e minore con i tele .Manon e lo stesso quando si parla di formati basta prendere una 35mm-una medio formato-un banco ottico-stessa ripresa stessi parametri di esposizione e confrontiamo i risultati.L'estensione della zona a fuoco cambia.
Fabio Blanco
Messaggio: #13
QUOTE(FrancescoC @ Dec 6 2003, 12:15 AM)
E' quasi così.
In realtà poichè il sensore è più piccolo del fotogramma 35 mm l'angolo di campo varia. No ho tempo di fare calcoli precisi, ma ad es. l'angolo di campo di un 18 mm su formato 35 è di oltre 100°, sul sensore della D100, con moltipl 1,5, è di circa 79°, equivalente quindi a quello di un 28 mm per il formato 35. La profondità di campo, che ricordo è un valore convenzionale e definisce la zona in cui in una foto, l'occhio umano percepisce ogni oggetto come a fuoco, dipende dall'ingrandimento fornito dall'obiettivo. se quindi in una digitale l'angolo di campo è minore e l'ingrandimento dell'immagine è di conseguenza maggiore la profondità di campo sarà minore: cioè l'obiettivo da 100 mm su una digitale si comporterà, per quanto riguarda la profondità di campo, come un tele da 150. Non varia invece la luminosità che è legata al diametro delle lenti in rapporto alla lunghezza focale. In consegienza di ciò ad esempio un 50 mm 1.8 come il Nikon, normale per il 35, diventa un tele moderato sulla D100 (80mm) adatto per il ritratto, con un costo sensibilmente inferiore a quello di un 85/1.8.
Gli obiettivi specifici per il formato digitale della D100 (chiamato impropriamente dagli americani APS) invece possono essere più piccoli e leggeri di quelli per il 35, e anche presumibilmente più economici.

Scusa Francesco, ma vorrei rimetterti sulla giusta strada wink.gif .
Questo argomento era già stato affrontato in maniera approfondita nel precedente forum: lo rammento a vantaggio tuo e di tutti quanti abbiano necessità di chiarimenti.
Lo schema ottico di una macchina digitale reflex è identico a quello di una macchina reflex a pellicola.
l'immagine che si va a formare sul piano focale delle fotocamere è identica, sarà l'area di registrazione dell'immagine che su una camera reflex digitale risulterà "croppata" rispetto l'immagine di una pellicola.
Ne risultano inequivocabilmente due immagine identiche come prospettiva, luminosità (salvo eventuali riduzioni di vignettatura), profondità di campo e comunque tutte quelle qualità fisico-ottiche che caratterizzano un'immagine.
Insomma prendendo una fotografia scattata su pellicola o dia e ritagliandola del 66% si avrà la stessa immagine.
Anche la risoluzione fisica (linee a centimetro) delle due immagini, misurate sulla pellicola e sul sensore (a 6mp) risultano mediamente identiche (scartando dal paragone dia e pellicole B&W). Ne segue che, scattando la stessa immagine con lo stesso obiettivo alla stessa focale, la qualità sul negativo e sul sensore sarà identica ma una volta stampata su carta la pellicola dovrebbe vincere sul digitale di un 33% circa (almeno prendendo a paragone un sensore a 6mp.).
Facendo un paragone tra pellicola e pellicola:
la pellicola usata nel medio formato non è superiore a quella usata nel 35mm, ma essendo un supporto di registrazione più grande su di esso sono registrate più informazioni pur rimanendo il numero di linnee per centimetro identiche per ogni formato.
Sperando di non aver generato ulteriori dubbi e rimanendo sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #14
Fabio, mi sembra "quasi" come dici tu.
Nel calcolo della profondità di campo rientra un valore, convenzionale, detto circolo di confusione, legato alla possibilità di differenziare visivamente due punti a distanza infinitesimale (o, se vogliamo, al raggio dell'area poco nitida che si produce attorno ad un punto).
Ora, il circolo di confusione e' sì legato al diaframma utilizzato (cioe' scende di raggio con la chiusura del diaframma, aumentando la percezione di nitidezza, quindi la profondità di campo), MA anche al rapporto d'ingrandimento. Aumentando il rapporto d'ingrandimento aumentano anche le dimensioni del circolo di confusione, quindi diminuisce la profondità di campo.
Nel caso delle compatte, le focali sono ridottissime. Ne consegue, a parità di diaframma, che la profondità di campo dovrebbe essere enormemente superiore rispetto alla pari focale impiegata su un formato maggiore. E' in effetti e' così, perche' le focali sono talmente corte che questo aspetto vince sull'aumento di dimensioni del circolo di confusione, nonostante l'ingrandimento per arrivare a una stampa di dimensioni prefissate sia molto maggiore di quello richiesto, ad es. al 24*36.
Passando a sensori tipo D100, questi hanno dimensioni minori del 24*36, quindi necessitano di un ingrandimento maggiore (1.5x) per arrivare alle stesse dimensioni di stampa rispetto al 24*36. Quindi la profondità di campo un po' diminuisce, ma poco, tanto da essere praticamente indistinguibile dal formato pieno.
Riassumendo:
un 50mm a f/8, su una Coolpix equivale a un bel tele, ma la profondità di campo NON e' da tele, e' piu' vicina a quella di un cinquantino classico, anche se un po' ridotta dal maggior ingrandimento
su una D100 e su una F100 l'angolo di campo ripreso e' diverso, nella prima equivale a quello di un 75 tradizionale, ma la profondità di campo e' praticamente uguale, a meno di un fattore impercettibile legato all'ingrandimento leggermente maggiore richiesto alla D100.
Su una 6x6 un 50 f/8 e' un grandangolare per la maggiore area su cui proietta l'immagine (quindi maggiore angolo di campo), mentre la profondità di campo aumenta per il minor ingrandimento necessario.
Non credo di essere stato chiaro <_<
ciao!
FrancescoC
Messaggio: #15
QUOTE(blanco.f @ Dec 7 2003, 04:12 PM)
QUOTE(FrancescoC @ Dec 6 2003, 12:15 AM)
E' quasi così.
In realtà poichè il sensore è più piccolo del fotogramma 35 mm l'angolo di campo varia. No ho tempo di fare calcoli precisi, ma ad es. l'angolo di campo di un 18 mm su formato 35 è di oltre 100°, sul sensore della D100, con moltipl 1,5, è di circa 79°, equivalente quindi a quello di un 28 mm per il formato 35. La profondità di campo, che ricordo è un valore convenzionale e definisce la zona in cui in una foto, l'occhio umano percepisce ogni oggetto come a fuoco, dipende dall'ingrandimento fornito dall'obiettivo. se quindi in una digitale l'angolo di campo è minore e l'ingrandimento dell'immagine è di conseguenza maggiore la profondità di campo sarà minore: cioè l'obiettivo da 100 mm su una digitale si comporterà, per quanto riguarda la profondità di campo, come un tele da 150. Non varia invece la luminosità che è legata al diametro delle lenti in rapporto alla lunghezza focale. In consegienza di ciò ad esempio un 50 mm 1.8 come il Nikon, normale per il 35, diventa un tele moderato sulla D100 (80mm) adatto per il ritratto, con un costo sensibilmente inferiore a quello di un 85/1.8.
Gli obiettivi specifici per il formato digitale della D100 (chiamato impropriamente dagli americani APS) invece possono essere più piccoli e leggeri di quelli per il 35, e anche presumibilmente più economici.

Scusa Francesco, ma vorrei rimetterti sulla giusta strada wink.gif .
Questo argomento era già stato affrontato in maniera approfondita nel precedente forum: lo rammento a vantaggio tuo e di tutti quanti abbiano necessità di chiarimenti.
Lo schema ottico di una macchina digitale reflex è identico a quello di una macchina reflex a pellicola.
l'immagine che si va a formare sul piano focale delle fotocamere è identica, sarà l'area di registrazione dell'immagine che su una camera reflex digitale risulterà "croppata" rispetto l'immagine di una pellicola.
Ne risultano inequivocabilmente due immagine identiche come prospettiva, luminosità (salvo eventuali riduzioni di vignettatura), profondità di campo e comunque tutte quelle qualità fisico-ottiche che caratterizzano un'immagine.
Insomma prendendo una fotografia scattata su pellicola o dia e ritagliandola del 66% si avrà la stessa immagine.
Anche la risoluzione fisica (linee a centimetro) delle due immagini, misurate sulla pellicola e sul sensore (a 6mp) risultano mediamente identiche (scartando dal paragone dia e pellicole B&W). Ne segue che, scattando la stessa immagine con lo stesso obiettivo alla stessa focale, la qualità sul negativo e sul sensore sarà identica ma una volta stampata su carta la pellicola dovrebbe vincere sul digitale di un 33% circa (almeno prendendo a paragone un sensore a 6mp.).
Facendo un paragone tra pellicola e pellicola:
la pellicola usata nel medio formato non è superiore a quella usata nel 35mm, ma essendo un supporto di registrazione più grande su di esso sono registrate più informazioni pur rimanendo il numero di linnee per centimetro identiche per ogni formato.
Sperando di non aver generato ulteriori dubbi e rimanendo sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti.

La profondità di campo è solo una convenzione ed è relativa alla capacità di percezione dei dettagli a fuoco dell'occhio umano su una stampa, su una proiezione o su uno schermo, dalla normale distanza di osservazione. Il piano di messa a fuoco di un obiettivo è uno solo, fatta salva la sua curvatura di campo. Se come dici tu prendo una porzione di un'immagine per ingrandirla alle stesse dimensioni di visione o di proiezione dell'immagine intera dovrò ingrandirla di più. Sei d'accordo? Allora se ho ingrandito di più l'immagine ritagliata (crop=ritagliare) vedrò i particolari più grandi. E allora ciò che, da una normale distanza di visione, vedevo nitido perchè la risoluzioe dell'occhio era al suo limite, lo vedrò meno nitido perchè più grande. Quindi l profondità di campo, che è una percezione dell'occhio umano ripeto, sarà inferiore.
Per convincerti prova a scattare due foto, possibilmente con una pellicola negativa di bassa sensibilità e alla stessa chiusura di diaframma, una con un grandangolo, 21 o 28 e una con un tele, 200 o più. Poi ingrandisci quella fatta con il grandangolo fino ad inquadrare lo stesso campo ripreso con il tele. Vedrai che la profondità di campo, e la prospettiva saranno uguali.
Quindi concludo la profondità di campo è una percezione soggettiva ed è legata all'ingrandimento, altrimenti se fosse come dici tutte le macchine digitali, con focali dai 5 ai 20 mm dovrebbero riprendere tutto o quasi a fuoco enon ci sarebbe bisogno di sofisticati sistemi autofocus.
Fabio Blanco
Messaggio: #16
QUOTE(FrancescoC @ Dec 9 2003, 12:37 AM)
QUOTE(blanco.f @ Dec 7 2003, 04:12 PM)
QUOTE(FrancescoC @ Dec 6 2003, 12:15 AM)
E' quasi così.
In realtà poichè il sensore è più piccolo del fotogramma 35 mm l'angolo di campo varia. No ho tempo di fare calcoli precisi, ma ad es. l'angolo di campo di un 18 mm su formato 35 è di oltre 100°, sul sensore della D100, con moltipl 1,5, è di circa 79°, equivalente quindi a quello di un 28 mm per il formato 35. La profondità di campo, che ricordo è un valore convenzionale e definisce la zona in cui in una foto, l'occhio umano percepisce ogni oggetto come a fuoco, dipende dall'ingrandimento fornito dall'obiettivo. se quindi in una digitale l'angolo di campo è minore e l'ingrandimento dell'immagine è di conseguenza maggiore la profondità di campo sarà minore: cioè l'obiettivo da 100 mm su una digitale si comporterà, per quanto riguarda la profondità di campo, come un tele da 150. Non varia invece la luminosità che è legata al diametro delle lenti in rapporto alla lunghezza focale. In consegienza di ciò ad esempio un 50 mm 1.8 come il Nikon, normale per il 35, diventa un tele moderato sulla D100 (80mm) adatto per il ritratto, con un costo sensibilmente inferiore a quello di un 85/1.8.
Gli obiettivi specifici per il formato digitale della D100 (chiamato impropriamente dagli americani APS) invece possono essere più piccoli e leggeri di quelli per il 35, e anche presumibilmente più economici.

Scusa Francesco, ma vorrei rimetterti sulla giusta strada wink.gif .
Questo argomento era già stato affrontato in maniera approfondita nel precedente forum: lo rammento a vantaggio tuo e di tutti quanti abbiano necessità di chiarimenti.
Lo schema ottico di una macchina digitale reflex è identico a quello di una macchina reflex a pellicola.
l'immagine che si va a formare sul piano focale delle fotocamere è identica, sarà l'area di registrazione dell'immagine che su una camera reflex digitale risulterà "croppata" rispetto l'immagine di una pellicola.
Ne risultano inequivocabilmente due immagine identiche come prospettiva, luminosità (salvo eventuali riduzioni di vignettatura), profondità di campo e comunque tutte quelle qualità fisico-ottiche che caratterizzano un'immagine.
Insomma prendendo una fotografia scattata su pellicola o dia e ritagliandola del 66% si avrà la stessa immagine.
Anche la risoluzione fisica (linee a centimetro) delle due immagini, misurate sulla pellicola e sul sensore (a 6mp) risultano mediamente identiche (scartando dal paragone dia e pellicole B&W). Ne segue che, scattando la stessa immagine con lo stesso obiettivo alla stessa focale, la qualità sul negativo e sul sensore sarà identica ma una volta stampata su carta la pellicola dovrebbe vincere sul digitale di un 33% circa (almeno prendendo a paragone un sensore a 6mp.).
Facendo un paragone tra pellicola e pellicola:
la pellicola usata nel medio formato non è superiore a quella usata nel 35mm, ma essendo un supporto di registrazione più grande su di esso sono registrate più informazioni pur rimanendo il numero di linnee per centimetro identiche per ogni formato.
Sperando di non aver generato ulteriori dubbi e rimanendo sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti.

La profondità di campo è solo una convenzione ed è relativa alla capacità di percezione dei dettagli a fuoco dell'occhio umano su una stampa, su una proiezione o su uno schermo, dalla normale distanza di osservazione. Il piano di messa a fuoco di un obiettivo è uno solo, fatta salva la sua curvatura di campo. Se come dici tu prendo una porzione di un'immagine per ingrandirla alle stesse dimensioni di visione o di proiezione dell'immagine intera dovrò ingrandirla di più. Sei d'accordo? Allora se ho ingrandito di più l'immagine ritagliata (crop=ritagliare) vedrò i particolari più grandi. E allora ciò che, da una normale distanza di visione, vedevo nitido perchè la risoluzioe dell'occhio era al suo limite, lo vedrò meno nitido perchè più grande. Quindi l profondità di campo, che è una percezione dell'occhio umano ripeto, sarà inferiore.
Per convincerti prova a scattare due foto, possibilmente con una pellicola negativa di bassa sensibilità e alla stessa chiusura di diaframma, una con un grandangolo, 21 o 28 e una con un tele, 200 o più. Poi ingrandisci quella fatta con il grandangolo fino ad inquadrare lo stesso campo ripreso con il tele. Vedrai che la profondità di campo, e la prospettiva saranno uguali.
Quindi concludo la profondità di campo è una percezione soggettiva ed è legata all'ingrandimento, altrimenti se fosse come dici tutte le macchine digitali, con focali dai 5 ai 20 mm dovrebbero riprendere tutto o quasi a fuoco enon ci sarebbe bisogno di sofisticati sistemi autofocus.

OK FRANCESCO SCUSA MA NON AVEVO CAPITO IL TUO CONCETTO :martello:

In realtà mi trovi concorde con te riguardo il concetto di profondità di campo, quello che io difendevo era il campo pratico: dove se applichiamo su linee puramente teoriche il concetto di P.d.C. e non facciamo i conti con poteri risolventi e qualità del supporto di registrazione si rischia di confondere la messa a fuoco con la P.d.C. .
Infatti visto che attualmente gli obiettivi forniscono una risoluzione superiore a quella fornita mediamente dai supporti di registrazione penso che la lettura della profondità di campo si possa (e si debba) riferire all'obiettivo, paragonando il tutto all'immagine registrata sul sensore o sulla pellicola e non quella stampata sulla carta.

Spero di essermi chiarito :( rolleyes.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #17
Ora scusate ma provo a dire la mia... speriamo bene... non sparate sul pianista.... tongue.gif tongue.gif tongue.gif

Allora se non sbaglio la lunghezza focale dovrebbe essere data dalla distanza che intercorre tra il piano della pellicola e il punto nodale (o focale) dell'obiettivo che generalmente coincide con il piano che taglia in due semilenti la lente frontale dell'obiettivo... (mizzica) ora bisogna trovare l'angolo di campo e per fare ciò prendiamo a esempio il formato 24x36 poichè le lenti sono rotonde mentre la pellicola è rettangolare utilizziamo come misura convenzionale la diagonale del fotogramma che coincide con il diametro del cerchio relativo del sistema ottico (obiettivo) [arimizzica] in sostanza facendo passare le due diagonali che hanno rispettivamente il punto di origine sugli estremi della diagonale del fotogramma attraverso il punto nodale all'opposto abbiamo l'angolo di campo abbracciato... va da se che cambiando la lunghezza focale varia anche l'angolo di campo... nel 35mmm sotto il 50 abbiamo i grandangolari... sopra i tele... per ragioni fisiche una volta stabilito il punto di messa a fuoco che è soggettivo in quanto il soggetto (scusate il goco di parole) può essere più o meno vicino l'area nitida sarà di un terzo anteriore e due terzi posteriore.... cioè se un soggetto si trova a tre metri (con il diaframma a tutta apertura) se l'area di messa a fuoco è di 50 cm anteriori sarà di conseguenza un metro posteriore... quindi l'area nitida si estenderà da 2,5 metri a 4 metri con sensazione di maggior nitidezza ai famosi 3 metri... fattori che aumentano l'area di nitidezza (rimane sempre valido il predetto rapporto) sono la maggior distanza del soggetto dalla fotocamera e la chiusura del diaframma, inoltre sempre per ragioni fisiche dovute all'ingrandimento l'area nitida aumenta utilizzando i grandangolari e diminuisce utilizzando i teleobiettivi... [stramizzica]

Fino qua la cosa è abbastanza chiara o no.... boh... comunque il sensore della D100 per capirci meglio... essendo più piccolo del 24x36 comporta un fattore di moltiplicazione di 1,5 della focale questo significa che un 50 mm diventa un 75... per intenderci un 50 f2 diventa un 75 f3... ma come diventa meno luminoso e si :martello: perché la lente frontale rimane invariata e la lunghezza focale aumenta e poiché la luminosità massima è il rapporto che si ottiene dividendo la lunghezza focale per il diametro della lente anteriore (se la matematica non è un opinione)... quindi i dubbi dell'autore del post erano più che leggittimi... in sostanza è come mettere un moltiplicatore o un duplicatore di focale la luminosità decresce con l'aumentare della lunghezza focale... birbantelli credevate di mantenere la stessa luminosità e invece no... a dire il vero poichè la sensibilità utile della D100 è 200 iso il diaframmuccio ito perso con l'aumento della focale lo recuperiamo con la maggiore sensibilità e stiamo pari e patti... :( :( :(

Che vi devo dire può darsi pure che mi sono sbagliato... comunque sono bene accette critiche e correzioni... :ciao: :ciao: :ciao:
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #18
Scusate mi riferivo a quanto chiesto dall'ottimo Odisseo e non dall'autore del post... rolleyes.gif rolleyes.gif rolleyes.gif

Le risposte una volta inoltrate non possono essere modificate? huh.gif
Fabio Blanco
Messaggio: #19
QUOTE(lambretta @ Dec 9 2003, 11:25 PM)
Fino qua la cosa è abbastanza chiara o no.... boh... comunque il sensore della D100 per capirci meglio... essendo più piccolo del 24x36 comporta un fattore di moltiplicazione di 1,5 della focale questo significa che un 50 mm diventa un 75... per intenderci un 50 f2 diventa un 75 f3... ma come diventa meno luminoso e si :martello: perché la lente frontale rimane invariata e la lunghezza focale aumenta e poiché la luminosità massima è il rapporto che si ottiene dividendo la lunghezza focale per il diametro della lente anteriore (se la matematica non è un opinione)... quindi i dubbi dell'autore del post erano più che leggittimi... in sostanza è come mettere un moltiplicatore o un duplicatore di focale la luminosità decresce con l'aumentare della lunghezza focale... birbantelli credevate di mantenere la stessa luminosità e invece no... a dire il vero poichè la sensibilità utile della D100 è 200 iso il diaframmuccio ito perso con l'aumento della focale lo recuperiamo con la maggiore sensibilità e stiamo pari e patti... :( :( :(

Che vi devo dire può darsi pure che mi sono sbagliato... comunque sono bene accette critiche e correzioni... :ciao: :ciao: :ciao:

Correzione lambretta:
il 50 f/2 rimane sempre un 50 f/2 in quanto la lunghezza focale non cambia non cambiando il piano focale del sensore-pellicola.
In realtà è il sensore che registra una porzione di area più piccola come se si scattasse con un 75mm (ma sempre f/2).
Ricordati che il valore x nell'espressione f/x esprime il rapporto tra la focale dell'obiettivo e la sua apertura effettiva (diametro del fascio di raggi paralleli che passa nel sistema ottico con il diaframma completamente aperto) quindi per definizione il supporto di registrazione non implica certonessuna variabile nella funzione e tantomeno nel risultato.

spero di non essere riuscito a confondere anche me huh.gif biggrin.gif biggrin.gif biggrin.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #20
Mizzica non fa una piega... meglio così abbiamo recuperato pure il diaframmuccio che credevo di aver perso... :martello: :martello: :martello:
FrancescoC
Messaggio: #21
X bianco.f
Ok mi pare che abbiamo chiarito il concetto a sufficenza.
La pdf dipende dal circolo di confusione che varia con il formato dell'immagine e più questa è piccola più è piccolo il circolo.
Ho trovato un sito in inglese, molto interessante, che consente di calcolare la profondità di campo e l'iperfocale per qualunque formato, obiettivo e modello di fotocamera.
Il link è:
http://dfleming.ameranet.com/dofjs.html
Provalo un po' e fammi sapere.
Ciao.
Francesco
 
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