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Kozios
Messaggio: #1
Il Nikonista

...I' ve got a Nikon camera, I love to take photographs... (*)

Che Nikon sia riuscita a mitizzare i suoi prodotti, è fuori dubbio.

Il nikonista ne è convinto: le Nikon sono le fotocamere più robuste, più affidabili, più convenienti, insomma le migliori. Le apparizioni cinematografiche delle fotocamere Nikon lo confermano (I ponti di Madison County, Jurassic Park II, Heat e tanti altri). Qualche dubbio il nikonista l'ha avuto cercando di lavorare in manuale con la F50, o cercando di capire il display raffigurante la miniatura della piazza di Siena sulla F70, o ancora cercando di passare rapidamente da 1/500 a 1/30, a passi di 1/3 di diaframma, sulla F90, e a volte, alla sera, sotto le coperte, con il profumo del Lasonil per aver camminato tutto il giorno con in spalla la sua nuova F5 ed un paio di ottiche...

...I've got a Nikon camera, I love to take photographs... (*)

(*) Kodachrome - Simon & Gartfunkel

Il Canonista

Ci sono due modelli di canonisti: gli assoluti ed i nikonisti delusi.

I nikonisti delusi sono ex utenti Nikon che, stufi della lentezza dell'autofocus Nikon, sono passati a Canon. Si accorgono che Canon è più veloce, espone meglio, è più ergonomica, ma non gli va giù di maneggiare un pezzo di plastica che non sbarluccica di metallo in nessun angolo; sono diventati quindi un po' tristi, la loro espressione più comune è "...si, Canon va molto bene, ma quando c'erano le Nikon F e F2, quelle sì che erano macchine...", e comprano lo stabilizzato.

Gli assoluti nascono Canon e muoiono Canon. Non c'è una ragione precisa, ma per loro le macchine fotografiche sono solo Canon, il resto è tecnologia paleozoica; anche se loro usano la F1.

Se qualcuno gli dice che le prime Canon a telemetro, del '38/'39, montavano ottiche Nikon, entrano in uno stato di nervosismo isterico e, quasi, vorrebbero piangere.

Il Minoltista

"Guarda che Minolta è meno plasticosa di Canon, impegna meno di Nikon, e costa meno di tutte e due."

Il problema di Minolta è questo: è "meno". Non nel senso della qualità, ci mancherebbe; è una di questione di immagine: Minolta in Italia ha un immagine "cheap". Non è "professionale". Il minoltista lo sa, ma sa anche che le qualità della macchina e delle ottiche sono indiscutibili; ma quell'immagine "cheap" pesa come un macigno. Deve essere per questo che il minoltista è sempre un po' triste e rassegnato, e se scatta 36 foto senza aver caricato il rullo non dà di matto come il canonista o il nikonista, alza le spalle e pensa che forse, comunque, le foto gliele avrebbe rovinate il laboratorio.

Se fosse un po' più orgoglioso le quotazioni dell'usato Minolta sarebbero superiori.

Il Pentaxista

È una razza in via di estinzione, si trovano in buona salute alcuni utenti LX, MX, e pochi autofocus. Consci della grande qualità del trattamento multistrato Takumar hanno il distacco e la sicurezza di chi riconosce e apprezza l'alta qualità. Fortunatamente il loro distacco dal mondo salva gli altri fotografi: è risaputo che le ottiche Takumar Star ad alta luminosità sono più radioattive delle ottiche russe al lantanio, per cui il pentaxista è spesso un fotografo attivo e radioattivo.

Il Leicista

Esiste il leicista R e il leicista M, e si guardano in cagnesco. Il leicista R invidia al rivale la silenziosità e l'aplomb delle telemetro, il leicista M invidia all'R i teleobiettivi e il mirino reflex con schermo quadrettato per i grandangolari. Qualche leicista M rimprovera ai corrispondenti R il fatto che le varie R4, R5, ecc. sono state costruite sulla base delle Minolta degli anni '70.

Quell'accrocchio di plastica che costa mezzo milione e serve per inquadrare col 21 non viene ben digerito da chi conosce le qualità meccaniche di cui sono capaci a Wetzlar e Solms.

Comunque, sia i leicisti R che M disprezzano e dileggiano il volgo che si rivolge a burini assemblatori giapponesi.

La disputa R-M serve a questa elite che altrimenti sarebbe priva del binomio antagonista-protagonista.

Il Contaxista

Si dibatte, vorrebbe tutte le ottiche Made in Germany, ma non se le può permettere, e poi cosa se ne fa di un 15, un 300 f/2,8, un Mirotar a specchi? È in genere pignolo, e la cosa che lo fa più inc.....e è vedere che su fotocamere da due milioni e mezzo, la fintapelle si sfoglia come sulle Yashica da duecentomila lire.

La categoria si pone spesso come antagonista al leicismo classico, ma basta i leicisti citino le tre parole infanganti (Made in Japan), che tutto si risolve.

Esiste anche una nuova categoria dei contaxisti, i contaxisti-G. Sono personaggi un po' particolari, il cui profilo incomincia a delinearsi in questi anni; sostanzialmente sono dei leicisti razionali. Sarebbero potuti essere leicisti M, ma il mirino a cornici, il telemetro, la leva di carica, il fondello asportabile, e quattro milioni ad ottica li ha resi dubbiosi. Si sono trovati sul mercato una telemetrina che telemetro non è, ma è una autofocus con il fascino del telemetro, con il mirino zoom, il motorino d'avanzamento e l'automatismo d'esposizione: l'hanno comprata. E sono stati contenti di verificare che le ottiche hanno una resa simile a quella delle ottiche Zeiss d'annata. Ormai lanciatissimi, sono divenuti fermi sostenitori della razionalità di progetto del "gioiellino". Si incazzano solo nel vedere che le quotazioni dell'usato non sono altissime, ma da razionali, anziché vendere l'usato, lo comprano. Tuttavia in alcune grigie e fredde giornate d'inverno, quando un vento sferzante sembra tagliare la pelle e la neve punge come fosse di cristallo, quando il mercurio del termometro se ne sta rintanato nel bulbo e non segna nulla di positivo, quando le batterie danno forfait, le tre parole infanganti tornano nella mente del contaxista-G: Made in Japan...

Il Medioformatistista


Raggruppo in questa categoria tutti gli utenti del medioformato, dividendoli in due parti: i nobili, e i poveri.

I nobili sono i felici possessori di Hasselblad o Rollei, i nomi blasonati del gotha della fotografia; i poveri usano le Zenza Bronica (dai nobili dileggiati storpiando il nome in zenza cronica, zenza comica, zenza cosmica etc etc), le Mamiya, le Yashica Mat, le Kiev e le Pentacon Six. Tuttavia, a parte un certo senso di superiorità mostrato dai possessori di fotocamere plurimilionarie, non c'è l'antagonismo che esiste tra gli utilizzatori del piccolo formato.

Il Collezionista

Ha comprato un centinaio di fotocamere nella sua vita, e sei rullini. Tre li deve ancora sviluppare, uno l'ha perso, e due li ha usati per provare una fotocamera acquistata usata, ma che sembrava nuova.

La sua borsa fotografica ha le dimensioni e la forma di un portachiavi, anzi, è un portachiavi, con attaccata la chiave della cassetta di sicurezza della banca.

L' Olympussista

L'olympussista è un ex nikonista/canonista di età non giovanissima. Aveva comprato Olympus per scrollarsi dalle spalle i sette/otto etti al pezzo dei sistemi F1, F2, F3.

Ha gioito come un bambino quando si è accorto che nella vecchia borsa, al posto della F2 e della Nikkormat con tre obiettivi, ci stavano due corpi OM, sei ottiche, i rullini per tre settimane, filtri, accessori, e anche due panini con la mortadella. Ha pianto come un bambino quando, qualche anno dopo, telefonando in Polyphoto e chiedendo come mai non riusciva più a trovare un certo accessorio, si è sentito rispondere che Olympus aveva scelto altri mercati (medicale) a scapito della fotografia "consumer". Tradotto, era "non c'è più trippa per gatti".

Per cui l'olympussista è un disilluso, non capisce come mai non riesca a separarsi dalla OM che possiede, e come mai dopo vent'anni di polvere, pioggia, colpi, e viaggi nel bauletto della moto, la fotocamera continui a funzionare. Però sa che un giorno, con uno schianto secco, le tendine si attorciglieranno ai feltri di scorrimento, e sarà un ora triste nella sua vita.

P.S. Ovviamente sapete tutti che alla Olympus sono nel frattempo impazziti e propongono un corpo OM3 a più di tre milioni e il cinquantino F/1,8 a quasi mezzo milione.

Gli Yashicisti

Come i contaxisti (ma in questo caso un po' più "bricoleur") ovviano al problema delle pelli sfogliate con interventi di sostituzione utilizzando fintapelle da borsette, jeans, tessuti per casse acustiche, cartapecora o similcocco Luìvitton. Contenti di essere stati per anni i cugini poveri di Contax (ma tutto sommato con qualità più che rapportata al prezzo) coi quali condividevano ottiche ed accessori, sono stati traditi dalle nuove generazioni autofocus.

I Topconisti

Sono in genere personaggi raffinati, di mezza età. Hanno acquistato ai loro tempi Topcon principalmente per la qualità ottica degli obiettivi. La resa di certe ottiche luminose tra i 50 e i 135mm resta come un peso nel cuore dei topconisti. Non sono rimasti in molti, per cui è difficile tracciarne un identikit preciso, si farebbe prima a chiedere loro di presentarsi. Il tratto principale che li distingue dagli altri fotografi sta nel fatto che, quando caricano la loro Topcon, lo fanno come se fosse un atto religioso, con un cerimoniale che li rende simili ad inziati alchimisti. Anche lo scattare fotografie con la Topcon non è cosa comune, scattano come assaggerebbero un Napoleon del 1877 ritrovato in una cantina di Rouillac.

Sono sostanzialmente gastrofili della fotografia. Immaginatevi come si sono sentiti quando la Topcon è diventata americana. Come portare Gualtiero Marchesi da MacDonald's!

I Prakticisti

Praktica è stato un blasone. Oggi è un cifone.

Le vecchie Praktica, per quanto spartane, erano fotocamere interessanti, acquistate da chi voleva il Made in Germany, senza con questo svuotare il portafogli. Ormai in pochi, i prakticisti hanno tra gli ottanta e i novant'anni, a parte una minoranza di giovanotti che ha acquistato la BX 20S, esteticamente pregevole come l'architettura popolare bulgara. Tendenza del prakticista è quella di rovistare nei mercatini, alla ricerca di qualche accessorio originale Praktica; sa di poterli trovare solo lì.

Dato che non so cosa dire dello zenitista, vi parlerò della Zenit.

Zenit dry.gif

L'importatore non ufficiale (ma quello che "fa i numeri") è quello che importa, oltre alla fotocamera, anche i polacchi che la vendono. La fotocamera è stata progettata e costruita in Russia per la Russia (vabbe', i modelli vecchi in CCCP). Le tolleranze meccaniche sono progettate per la temperatura media di -20, per cui in italia gli ingranaggi quasi non si toccano, e la fotocamera è mezzo centimetro più larga delle misure di progetto. La famosa Zenit E, una delle prime disponibili, montava l'altrettanto famoso Industriar 50 f/3,5, un obiettivo talmente compatto che per regolare i diaframmi o la messa a fuoco bisognava chiamare l'orologiaio. L'ultima versione disponibile oggi è sostanzialmente la stessa con la meccanica ricarrozzata in plastica in forgia di R8 (ma una volta copiavano meglio). Il mirino mostra il sette per cento del campo inquadrato, ed ha un telemetro a microprismi che definire "micro" è un vero eufemismo, visto che sono grandi come mattoncini Lego.

Il top dell'ergonomia lo raggiunge il pulsantino di sblocco del riavvolgimento, coassiale al pulsante di scatto, che va ruotato, premuto, e bloccato in posizione. La manovella del riavvolgimento è progettata per sfuggire di mano ad ogni giro. Vera nave scuola per decine di fotoamatori sgranati, ha una tal serie di difetti che chi impara a fotografare con una Zenit è in grado di scattare con qualsiasi cosa. Paladina dell'"understatment" è apprezzata anche dai nostalgici dell'Unione Sovietica, che nel leggere il manuale di istruzioni in cirillico si commuovono pensando a quanto faceva lo stato russo per diffondere la cultura fotografica.
Gli obiettivi. Si è sempre detto che le ottiche russe sono di ottima qualità, ed è vero; a patto che non siano state prodotte di lunedì o di sabato, nel qual caso è bene controllare che almeno il numero delle lenti indicato nelle specifiche corrisponda al numero di lenti montate sul nostro esemplare. Episodi di radioattività sono stati rilevati su ottiche luminose (in tutti i sensi!), e, più tardi (dopo Chernobyl), anche su corpi macchina e barilotti degli obiettivi. In conclusione le Zenit sono macchine rozze, mal costruite, mal progettate, costano una zucca di latte e danno grandi soddisfazioni a chi le possiede (vai a capire la fotografia...).
giuliocirillo
Messaggio: #2
sei grande......
ed io che a suo tempo ho comprato una macchina fotografica per fare foto!!!!!!!! biggrin.gif

ciao
giulio
ayala65*
Messaggio: #3
I Prakticisti

Praktica è stato un blasone. Oggi è un cifone.

Le vecchie Praktica, per quanto spartane, erano fotocamere interessanti, acquistate da chi voleva il Made in Germany, senza con questo svuotare il portafogli. Ormai in pochi, i prakticisti hanno tra gli ottanta e i novant'anni, a parte una minoranza di giovanotti che ha acquistato la BX 20S, esteticamente pregevole come l'architettura popolare bulgara. Tendenza del prakticista è quella di rovistare nei mercatini, alla ricerca di qualche accessorio originale Praktica; sa di poterli trovare solo lì.

Dato che non so cosa dire dello zenitista, vi parlerò della Zenit.


Presente! smile.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #4
eh... ma manca la parte piu' divertente!
leggete le parti relative alle macchine che hanno fatto la storia e le medio formato wink.gif

andrea
Stidy
Messaggio: #5
Solo due parole:
Semplicemente geniale!!! laugh.gif
Angelo52
Messaggio: #6
Olympussista non ex nikonista/canonista.

biggrin.gif
nonnoGG
Messaggio: #7
... e me, dove mi collochi ?

IPB Immagine

tongue.gif tongue.gif tongue.gif
dario-
Messaggio: #8
laugh.gif Geniale e molto carina, non la conoscevo.
Dove mi colloco hmmm.gif hmmm.gif bohhh


Saluti
nano70
Messaggio: #9
QUOTE(Kozios @ Feb 14 2007, 04:08 PM) *

Il Nikonista
le Nikon sono le fotocamere più robuste, più affidabili, più convenienti, insomma le migliori. Le apparizioni cinematografiche delle fotocamere Nikon lo confermano (I ponti di Madison County, Jurassic Park II, Heat e tanti altri)....

Non confondere la qualità (che è comunque elevata) con il marketing...
Personalmente non mi considero un "Nikonista" ma un modesto appassionato di fotografia. Non do molta importanza al marchio (basta che risponda ai requisiti che voglio). Per il resto secondo me un marchio vale l'altro sono semplici strumenti. Quello che mi piace è fotografare. Nikon è stata una scelta (qualcosa dovevo pur prendere) nulla di più e poteva essere anche Canon, Minolta o Pentax. Saluti smile.gif
Stefano Migliorini
Messaggio: #10
e gli Alphisti si possono accumunare ai MINOLTISTI???
lucaoms
Messaggio: #11
io.....
leiconikonista... tongue.gif .
nel senso che la mia piccola M l'adoro e mai ci rinuncere ma mai e poi mai invidio i leicisti R...perche' ho nikon che sul sistema REFLEX proprio non mi fa mancare nulla...
Luca
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
marcoxxx1978
Messaggio: #12
e gliusagettisti?
Kozios
Messaggio: #13
QUOTE(nano70 @ Feb 15 2007, 11:50 AM) *

Non confondere la qualità (che è comunque elevata) con il marketing...
Personalmente non mi considero un "Nikonista" ma un modesto appassionato di fotografia. Non do molta importanza al marchio (basta che risponda ai requisiti che voglio). Per il resto secondo me un marchio vale l'altro sono semplici strumenti. Quello che mi piace è fotografare. Nikon è stata una scelta (qualcosa dovevo pur prendere) nulla di più e poteva essere anche Canon, Minolta o Pentax. Saluti smile.gif


QUOTE
... e me, dove mi collochi ?


Non prenderla per una cosa personale, il tutto e scritto qua da Fabio Santini è un modo per prenderci un pò in giro. dry.gif

Messaggio modificato da Kozios il Feb 15 2007, 05:13 PM
NicolaLARICCHIA
Messaggio: #14
Collezionista, perchè, piacendomi gli apparecchi, me ne frego della marca, bado solo alle caratteristiche tecniche, e scatto da fotoamatore sottoprincipiante con qualsiasi cosa mi venga posta fra le mani, persino con un'usa e getta! Fotocamera.gif
 
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