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Una Buona Fotografia Deve Raccontare Qualcosa
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riccardobucchino.com
Messaggio: #1
Una buona fotografia deve raccontare qualcosa*, lo dicono tutti e credo che sia la verità.
Raccontare qualcosa non importa se bello o brutto.
*spesso va accompagnata da didascalie ma immaginiamo il "prodotto finito" una foto o una foto più la sua didascalia, deve "dirci" qualcosa


In un mondo sempre più superficiale dove niente viene analizzato con cura, dove ogni cosa viene vista e dimenticata in fretta. A chi stiamo raccontando qualcosa?
t_raffaele
Staff
Messaggio: #2
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 24 2020, 05:26 PM) *
Una buona fotografia deve raccontare qualcosa*, lo dicono tutti e credo che sia la verità.
Raccontare qualcosa non importa se bello o brutto.
*spesso va accompagnata da didascalie ma immaginiamo il "prodotto finito" una foto o una foto più la sua didascalia, deve "dirci" qualcosa
In un mondo sempre più superficiale dove niente viene analizzato con cura, dove ogni cosa viene vista e dimenticata in fretta. A chi stiamo raccontando qualcosa?

Dipende. Ci sono le foto meditate, dove ci si può impegnare
Nel cercare il soggetto, la situazione più appropriats al nostro
Intento. Ci sono le foto cosi dette... al volo, dove si spera
In qualcosa di buono/fortuito...
Spesso accade che, nei click sbagliati
Si trova qualcosa di buono da raccontare. Certo, cercare qualcosa
Di particolare, es. nella fotografia naturalistica su soggetti
In volo, non è cosi semplice premeditare...
Insomma... quel dicono, vuole dire tanto
Ma anche poco.... diciamo che alla fine
Ogni click, ha qualcosa da raccontare...
Bisogna trovare chi ha voglia di ascoltare
Il racconto.

Saluti@cordialità

Messaggio modificato da t_raffaele il Jan 24 2020, 05:53 PM
marmo
Messaggio: #3
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 24 2020, 05:26 PM) *
Una buona fotografia deve raccontare qualcosa*, lo dicono tutti e credo che sia la verità.
Raccontare qualcosa non importa se bello o brutto.
*spesso va accompagnata da didascalie ma immaginiamo il "prodotto finito" una foto o una foto più la sua didascalia, deve "dirci" qualcosa
In un mondo sempre più superficiale dove niente viene analizzato con cura, dove ogni cosa viene vista e dimenticata in fretta. A chi stiamo raccontando qualcosa?


Sorrido perchè nei quaranta secondi trascorsi da quando ho letto la tua domanda a quando ho iniziato a scrivere (poi sono stato interrotto da una telefona e nel mentre Raffaele ha aggiunto la sua opinione) la mia idea si è evoluta.
Di primo acchito avrei pensato di rispondere: dipende dall' argomento, nel senso che se è reportage da un luogo di guerra è un conto se è naturalistica è un altro.
Poi ho pensato che sia in un caso che nell'altro possono o raccontare oppure evocare.
Spiego cosa intendo: un'immagine racconta ciò che il fotografo vuole trasmettere mentre un'altra evoca ciò che viene alla mente all'osservatore.
Concludo, prosaicamente, che una foto per essere buona non deve lasciar indifferenti (Monsieur de Lapalisse)

Messaggio modificato da marmo il Jan 24 2020, 06:18 PM
Mauro Orlando
Messaggio: #4
Roland Barthes ne La camera chiara (che secondo me rimane un testo irrinunciabile per chi ama la fotografia) distingue tre elementi fondamentali dell'arte fotografica:
  • L'operator ovvero l'operatore, colui che fa la foto.
  • Lo spectator ossia il fruitore, lo spettatore.
  • Lo spectrum vale a dire il soggetto immortalato.

Se manca lo spectator di che parliamo a fare.
Quindi "Bisogna trovare chi ha voglia di ascoltare" come dice Raffaele, ma se vogliamo trovarlo anche essere capaci di raccogliere la sua attenzione, io dico seguendo il nostro istinto e non certo la moda wink.gif
R9positivo
Messaggio: #5
Ecco perchè, da sempre, la vera fotografia è sempre stata considerata quella di reportage, specie quella in bianco e nero, dove viene messo in risalto ciò che si vuole raccontare, ed ecco perchè questo genere di fotografia verrà guardata con interesse anche tra 50 anni........perchè il bravo fotografo di reportage, o documentarista, sa raccontare attraveso le sue immagini la realtà in cui si trova, e a tutti piace guardare fotografie del passato, per vedere come eravamo, o come erano i luoghi in cui ora viviamo.
In realtà il vero scopo della fotografia è proprio quello di raccontare, e di lasciare una testimonianza alle generazioni future.......in pratica sono dei documenti che mostrano, o mostreranno, a coloro che ci succederanno, come eravamo e come era la realtà in cui abbiamo vissuto......ecco perchè è più importante il significato di un immagine, di quanto lo sia il sensore con cui è stata registrata, o la sua tenuta agli alti iso......perchè queste stupidaggini dell'era moderna non avranno significato quando tra 50 o 100 anni qualcuno osserverà le nostre fotografie. (quelle poche che troveranno stampate....perchè per lo piu quelle digitali andranno perdute).
Quindi, per quanto riguarda il discorso fotografia intesa come testimonianza documentata attraverso un immagine, è ovvio che la macro di una farfalla, o una coppia di Cincie Zigrinate del Guatemala, hanno un peso diverso rispetto ad una foto di reportage urbano.......credo..........

Messaggio modificato da R9positivo il Jan 24 2020, 09:27 PM
davidebaroni
Messaggio: #6
"Una buona fotografia deve raccontare qualcosa"... Vero. Ma IMHO ci sono un paio di caveat. smile.gif

Intanto, il racconto richiede un ascoltatore, e magari un ascoltatore attento, che abbia voglia di trovare la storia "nascosta" nella foto. E, a volte, la storia che viene raccontata é "qualcosa" che un ascoltatore non abbastanza "aperto" non riconoscerebbe come una "storia"... A volte, ad esempio, si cerca la storia di qualcuno, mentre la foto racconta la storia di qualcosa, magari attraverso l'assenza di qualcuno. A volte di QUALSIASI "qualcuno". smile.gif

Un altro aspetto sta nel fatto che spesso (e nel caso dei fotografi non professionisti, quelli che non devono portare a casa la pagnotta magari lavorando "su layout", quasi sempre...) le foto raccontano "la storia" del fotografo. Chi é "vecchio" del forum potrebbe ricordare diverse discussioni su questo argomento, magari partite dalla "lettura" di una foto o di una "serie"... smile.gif

E poi c'é il fatto che, se il fruitore ha un approccio "soggettivo" alla foto (come é nella stragrande maggioranza dei casi), "legge" nelle foto praticamente quello che gli pare, quello che la foto gli suggerisce "di pancia", e non é questo il modo più efficace di "riconoscere la storia" e "leggerla"... messicano.gif

Se la foto é veramente buona, probabilmente tenderà a raccontare la stessa storia più o meno a chiunque... Più o meno. Ma quelle in grado di farlo davvero sono veramente poche...
davidebaroni
Messaggio: #7
QUOTE(R9positivo @ Jan 24 2020, 09:25 PM) *
Ecco perchè, da sempre, la vera fotografia è sempre stata considerata quella di reportage, specie quella in bianco e nero, dove viene messo in risalto ciò che si vuole raccontare, ed ecco perchè questo genere di fotografia verrà guardata con interesse anche tra 50 anni........perchè il bravo fotografo di reportage, o documentarista, sa raccontare attraveso le sue immagini la realtà in cui si trova, e a tutti piace guardare fotografie del passato, per vedere come eravamo, o come erano i luoghi in cui ora viviamo.
In realtà il vero scopo della fotografia è proprio quello di raccontare, e di lasciare una testimonianza alle generazioni future.......in pratica sono dei documenti che mostrano, o mostreranno, a coloro che ci succederanno, come eravamo e come era la realtà in cui abbiamo vissuto......ecco perchè è più importante il significato di un immagine, di quanto lo sia il sensore con cui è stata registrata, o la sua tenuta agli alti iso......perchè queste stupidaggini dell'era moderna non avranno significato quando tra 50 o 100 anni qualcuno osserverà le nostre fotografie. (quelle poche che troveranno stampate....perchè per lo piu quelle digitali andranno perdute).
Quindi, per quanto riguarda il discorso fotografia intesa come testimonianza documentata attraverso un immagine, è ovvio che la macro di una farfalla, o una coppia di Cincie Zigrinate del Guatemala, hanno un peso diverso rispetto ad una foto di reportage urbano.......credo..........

Un perfetto esempio di quello che ho scritto sopra... La foto di reportage prende in considerazione prevalentemente UN TIPO di "storia". Quella delle PERSONE. E tutte le ALTRE? smile.gif
Per inciso, personalmente la foto di reportage NON mi racconta gran ché, se non la "visione" che IL FOTOGRAFO ha degli eventi.
E non mi sogno nemmeno di considerarla "la vera fotografia". Ma chi lo volesse fare, si accomodi... messicano.gif
mauriziomaestri
Messaggio: #8
QUOTE(R9positivo @ Jan 24 2020, 09:25 PM) *
Ecco perchè, da sempre, la vera fotografia è sempre stata considerata quella di reportage, specie quella in bianco e nero, dove viene messo in risalto ciò che si vuole raccontare, ed ecco perchè questo genere di fotografia verrà guardata con interesse anche tra 50 anni........perchè il bravo fotografo di reportage, o documentarista, sa raccontare attraveso le sue immagini la realtà in cui si trova, e a tutti piace guardare fotografie del passato, per vedere come eravamo, o come erano i luoghi in cui ora viviamo.
In realtà il vero scopo della fotografia è proprio quello di raccontare, e di lasciare una testimonianza alle generazioni future.......in pratica sono dei documenti che mostrano, o mostreranno, a coloro che ci succederanno, come eravamo e come era la realtà in cui abbiamo vissuto......ecco perchè è più importante il significato di un immagine, di quanto lo sia il sensore con cui è stata registrata, o la sua tenuta agli alti iso......perchè queste stupidaggini dell'era moderna non avranno significato quando tra 50 o 100 anni qualcuno osserverà le nostre fotografie. (quelle poche che troveranno stampate....perchè per lo piu quelle digitali andranno perdute).
Quindi, per quanto riguarda il discorso fotografia intesa come testimonianza documentata attraverso un immagine, è ovvio che la macro di una farfalla, o una coppia di Cincie Zigrinate del Guatemala, hanno un peso diverso rispetto ad una foto di reportage urbano.......credo..........


La macro di una farfalla estinta racconta a chi non l'ha mai vista e non potrà mai più vederla come era quella farfalla E' una foto preziosissima. Magari ci fosse una foto di un dinosauro! La foto di un centro urbano è importantissima se il centro urbano è crollato per un terremoto. La foto di un osso rotto è importantissima se vogliamo fare il gesso correttamente. La foto di un capo di abbigliamento è importantissima se vuoi capire o meno se ti interessa acquistarlo. La foto di un crimine è importantissima per il magistrato. La foto di un paparazzo è importantissima per vendere un giornale. Sinceramente non riesco a capire, chi e perché, da sempre, considera la foto di reportage superiore alle altre foto frase alla quale non credo affatto.

Per tornare alla domanda iniziale, la fotografia è un linguaggio e come ogni linguaggio la sua finalità è comunicare. Per comunicare serve un emittente (che al giorno d'oggi sono tanti, molti più di prima) e un ricevente che sono tutti coloro che non sono afflitti da cecità. Tutto quello che c'è in mezzo è ignoranza - intelligenza, manipolazione - onestà, vissuto personale - gestalt e semiotica, emozione - consapevolezza.
riccardobucchino.com
Messaggio: #9
Avete interpretato la mia domanda in un modo giusto ma che non é quello che intendevo.

Io dicevo in un mondo in cui nessuno "ascolta" con attenzione a chi raccontano qualcosa le foto? E lo chiedo come per dire "ha senso raccontare qualcosa in un mondo che guarda le foto e contestualmente le dimentica?". Io ho come la sensazione di dare perle ai porci, sto pubblicando sempre meno foto le sto archiviando per tempi migliori che forse non arriveranno mai.
mansu.p
Messaggio: #10
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 25 2020, 04:18 AM) *
Avete interpretato la mia domanda in un modo giusto ma che non é quello che intendevo.

Io dicevo in un mondo in cui nessuno "ascolta" con attenzione a chi raccontano qualcosa le foto? E lo chiedo come per dire "ha senso raccontare qualcosa in un mondo che guarda le foto e contestualmente le dimentica?". Io ho come la sensazione di dare perle ai porci, sto pubblicando sempre meno foto le sto archiviando per tempi migliori che forse non arriveranno mai.

Questa è una delle ragioni per cui ho cancellato la mia gallery e non pubblico più. Perché quando di una foto viene criticato tutto a parte la foto stessa
capisci che è ora di cambiare pubblico.
Ciao
Mansueto
mauriziomaestri
Messaggio: #11
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 25 2020, 04:18 AM) *
Avete interpretato la mia domanda in un modo giusto ma che non é quello che intendevo.

Io dicevo in un mondo in cui nessuno "ascolta" con attenzione a chi raccontano qualcosa le foto? E lo chiedo come per dire "ha senso raccontare qualcosa in un mondo che guarda le foto e contestualmente le dimentica?". Io ho come la sensazione di dare perle ai porci, sto pubblicando sempre meno foto le sto archiviando per tempi migliori che forse non arriveranno mai.


Ha senso finché la tua fotografia ha uno scopo indipendentemente dalle reazioni dell’osservatore che comunque qualcosa ci dicono, si sull’ignoranza o meno dell’osservatore , ma anche sull’efficacia della nostra fotografia. Ha senso raccontare per tramandare una memoria o per svolgere una funzione, o per fare soldi, o per esprimere un rigurgito di pensiero autoreferenziale sulla disciplina fotografica o dell’arte. Ha senso se quello che si fa ha un proposito o meglio ha proprio uno scopo. Questo scopo può interessare molte persone e allora la platea si allarga ma poi dipende come abbiamo messo in forma questo scopo e se siamo stati bravi arrivano i riconoscimenti. Questo mordi e fuggi, questo guarda e dimentica è figlio della quantità enorme di fotografie tutte uguali fra loro dove forma e contenuto hanno un valore “medio” o basso che non rimane nell’iconografia collettiva. Insomma essere dimenticati o ricordati dipende dalla bontà di cosa si dice e di come si dice. La foto del bambino morto sulle spiagge turche è arrivata, la ricordiamo e la ricorderemo, è un simbolo di un fatto collettivo di questa epoca, prima “foto” di un buco nero rimarrá per sempre negli annali di scienze perché fotografare qualcosa che non emette luce è una bella impresa. Ecco: a ricordare saremo in tanti ma ne ricorderemo davvero pochi di quelli che han provato ad alimentare la memoria o a dirci qualcosa. Riguardo alle tue foto purtroppo sono fuori dal forum da troppo tempo e non posso esprimerti un’opinione. Certo è che è difficile a volte rimanere in tema, osservare con occhio critico o rimanere lucidi. Molte volte poi mancano diverse informazioni sull’autore, sul suo vissuto, sulla sua storia e sul motivo per il quale fotografa che una analisi attenta, non di parte o basata su un metodo oggettivo è difficile. Un saluto.
R9positivo
Messaggio: #12
QUOTE(davidebaroni @ Jan 24 2020, 09:33 PM) *
"Una buona fotografia deve raccontare qualcosa"... Vero. Ma IMHO ci sono un paio di caveat. smile.gif

Intanto, il racconto richiede un ascoltatore, e magari un ascoltatore attento, che abbia voglia di trovare la storia "nascosta" nella foto. E, a volte, la storia che viene raccontata é "qualcosa" che un ascoltatore non abbastanza "aperto" non riconoscerebbe come una "storia"... A volte, ad esempio, si cerca la storia di qualcuno, mentre la foto racconta la storia di qualcosa, magari attraverso l'assenza di qualcuno. A volte di QUALSIASI "qualcuno". smile.gif

Un altro aspetto sta nel fatto che spesso (e nel caso dei fotografi non professionisti, quelli che non devono portare a casa la pagnotta magari lavorando "su layout", quasi sempre...) le foto raccontano "la storia" del fotografo. Chi é "vecchio" del forum potrebbe ricordare diverse discussioni su questo argomento, magari partite dalla "lettura" di una foto o di una "serie"... smile.gif

E poi c'é il fatto che, se il fruitore ha un approccio "soggettivo" alla foto (come é nella stragrande maggioranza dei casi), "legge" nelle foto praticamente quello che gli pare, quello che la foto gli suggerisce "di pancia", e non é questo il modo più efficace di "riconoscere la storia" e "leggerla"... messicano.gif

Se la foto é veramente buona, probabilmente tenderà a raccontare la stessa storia più o meno a chiunque... Più o meno. Ma quelle in grado di farlo davvero sono veramente poche...


Puo darsi che tu abbia ragione, però alla fine....le foto che rimangono sono quelle che ho detto io, le altre spariscono....ci sarà un perchè!?
marmo
Messaggio: #13
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 24 2020, 05:26 PM) *
Una buona fotografia deve raccontare qualcosa*, lo dicono tutti e credo che sia la verità.
Raccontare qualcosa non importa se bello o brutto.
*spesso va accompagnata da didascalie ma immaginiamo il "prodotto finito" una foto o una foto più la sua didascalia, deve "dirci" qualcosa
In un mondo sempre più superficiale dove niente viene analizzato con cura, dove ogni cosa viene vista e dimenticata in fretta. A chi stiamo raccontando qualcosa?


A riprova che il tuo dubbio è fondatissimo quando ti ho risposto non avevo letto la seconda parte in grassetto così ho travisato completamente il senso del tuo 3D.
Il grande pubblico è ormai subissato di immagini, perfino di ciò che gli amici stanno mangiando al ristorante (!?!), si scambiano immagini, commenti e informazioni tramite smartphone camminando o peggio mentre si guida.
Personalmente non ho account facebook, ho avuto Instagram ma l'ho chiuso, quando una foto scattata mi piace la stampo e la ripongo in un cassetto, questo per mia soddisfazione personale perché non fotografo per professione ma per mio piacere.
Recentemente ho provato a postare una foto naturalistica che a fronte di un problema di inquadratura "raccontava" una scena non banalissima e proprio per misurare il comportamento di un pubblico di settore ho posto la domanda su come si sarebbe comportato ciascuno con uno scatto del genere.
Ci sono stai alcuni che hanno affermato che avrebbero cestinato senza remore, altri hanno invece suggerito come avrebbero rimediato al problema tecnico per preservare il significato dello scatto.
Non a caso la comunicazione servo il grande pubblico si è spostata dall'immagine al video, secondo me perchè il messaggio è più facile comprenderne il messaggio.
in definitiva chi ha qualcosa da dire e lo vuole divulgare deve anche scegliere il pubblico a cui rivolgersi

Antonio Canetti
Messaggio: #14
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 25 2020, 04:18 AM) *
Avete interpretato la mia domanda in un modo giusto ma che non é quello che intendevo.

Io dicevo in un mondo in cui nessuno "ascolta" con attenzione a chi raccontano qualcosa le foto? E lo chiedo come per dire "ha senso raccontare qualcosa in un mondo che guarda le foto e contestualmente le dimentica?". Io ho come la sensazione di dare perle ai porci, sto pubblicando sempre meno foto le sto archiviando per tempi migliori che forse non arriveranno mai.


la digitalizzazione sta falciando tutti più di una peste nera.
la Carta Stampata fino a pochi decenni era l'unico modo di far circolare l'informazione e le foto annesse era finestra del lettore per guardare cosa c'era in giro per il mondo e una foto rafforzava lo scritto e invitava ad approfondire il "racconto" della foto ( anche se a volte alcune foto erano manipolate sia in fase di esecuzione o di cosa volevano rappresentare...questioni di " fake " ),

oggi la carta stampata sta morendo e al suo posto c'è la labilità di internet e di tutta la digitalizzazione che c'è dietro; una rivista finita di leggerla non rimaneva che rileggerla e soffermarsi di più su una foto e quindi ad usufruirne di più e osservare di più i particolari "del racconto " fotografico", sulla rete vista una foto per cinque secondi poi si passa ad un altra.

se capisco bene il secondo problema e che si fatica di più a pubblicare/vendere foto? la digitalizzazione a semplificato enormemente la post produzione rendendola alla porta di tutti, non c'è più bisogno di anni di studio di arti grafiche, quindi una grande offerta di prodotti buoni che inevitabilmente un abbassamento dei prezzi a danno di chi fa il fotografo di mestiere, un secolo fa si andava dal fotografo per farsi una bella foto, oggi si allunga il braccio e via un selfie.

Antonio

PS: un appello a chi scrive tanto: usate di più gli interlinee (andare a capo) non costano nulla e rendete il testo più leggibile. smile.gif
davidebaroni
Messaggio: #15
QUOTE(R9positivo @ Jan 25 2020, 09:48 AM) *
Puo darsi che tu abbia ragione, però alla fine....le foto che rimangono sono quelle che ho detto io, le altre spariscono....ci sarà un perchè!?

"Le foto che rimangono" A CHI?
Io di foto di reportage ne ricordo forse due. In compenso ricordo un SACCO di meravigliose foto che mi raccontano "altre storie". Prendi Haas... Tutte le sue foto "raccontano una storia". Ma se non la vedi come tale, o non le consideri "storie", non le registri in memoria. smile.gif
Le foto di reportage raccontano storie che hanno a che fare con GLI UOMINI. A me non interessano, tanto che il mio "progetto fotografico" di sempre si intitola "Il Mondo SENZA di noi". Giusto? Sbagliato? Non mi importa, é giusto PER ME. Ed é esattamente questo a cui mi riferivo... Se non ci si apre a vedere le ALTRE storie, quelle che non sono "la storia che interessa a noi", nemmeno le vedremo, o non le registreremo, o le considereremo meno importanti. smile.gif

QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 25 2020, 04:18 AM) *
Avete interpretato la mia domanda in un modo giusto ma che non é quello che intendevo.

Io dicevo in un mondo in cui nessuno "ascolta" con attenzione a chi raccontano qualcosa le foto? E lo chiedo come per dire "ha senso raccontare qualcosa in un mondo che guarda le foto e contestualmente le dimentica?". Io ho come la sensazione di dare perle ai porci, sto pubblicando sempre meno foto le sto archiviando per tempi migliori che forse non arriveranno mai.

Sintetizzando la mia risposta precedente... Alla fin fine, "raccontiamo" a noi stessi, ma in un modo che speriamo possa "toccare" anche qualcun altro. Anche se probabilmente non sapremo nemmeno che lo hanno fatto. smile.gif
marmo
Messaggio: #16
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 25 2020, 10:07 AM) *
PS: un appello a chi scrive tanto: usate di più gli interlinee (andare a capo) non costano nulla e rendete il testo più leggibile. smile.gif


un appello che faccio a me stesso: usare solo il pc e rileggere prima di inviare
R9positivo
Messaggio: #17
Davide Baroni, questa è la tua realtà, ed è quello che tu intendi per fotografia, ed è giusto che sia cosi....cio non toglie che la fotografia è sempre stata intesa come un mezzo per documentare una realtà, e trasmetterla agli altri, anche alle generazioni future....c'è chi sa farlo molto bene......cioè pochissimi, e poi ci siamo noi..... ci sei tu, io, e tutti gli altri che facciamo quello che ci pare, e che molto probabilmente non lascerà granchè di interessante, ma va bene lo stesso!
davidebaroni
Messaggio: #18
QUOTE(R9positivo @ Jan 25 2020, 12:31 PM) *
Davide Baroni, questa è la tua realtà, ed è quello che tu intendi per fotografia, ed è giusto che sia cosi....cio non toglie che la fotografia è sempre stata intesa come un mezzo per documentare una realtà, e trasmetterla agli altri, anche alle generazioni future....c'è chi sa farlo molto bene......cioè pochissimi, e poi ci siamo noi..... ci sei tu, io, e tutti gli altri che facciamo quello che ci pare, e che molto probabilmente non lascerà granchè di interessante, ma va bene lo stesso!

R9positivo, certo che é giusto che ognuno abbia la propria "realtà". Ma qui stiamo cercando di rispondere a una domanda precisa,
QUOTE
"Io dicevo in un mondo in cui nessuno "ascolta" con attenzione a chi raccontano qualcosa le foto? E lo chiedo come per dire "ha senso raccontare qualcosa in un mondo che guarda le foto e contestualmente le dimentica?"

...e in quel senso, pur con tutti i caveat di soggettività del caso (d'altra parte ci si chiede la nostra opinione, non la "verità assoluta ed incontrovertibile"), mi sembra che la risposta "ognuno di noi racconta storie a sé stesso, magari sperando che anche qualcun altro (di cui probabilmente nemmeno conosceremo mai l'esistenza) le ascolti" abbia senso. smile.gif
Se raccontassimo le nostre storie soltanto per avere un riscontro "di pubblico" non racconteremmo le NOSTRE storie. Racconteremmo quelle che piacciono al pubblico, come molti fanno oggi (e infatti moltissime foto in giro sono "tutte uguali", clichés, esercizi di stile, chiamale come vuoi...), perché il focus dell'attenzione sarebbe "raccontare una storia che gli altri riconoscano e apprezzino", che spesso vuol dire "una storia che rispecchi la tendenza narrativa del momento", e quasi mai é "la storia che vorremmo davvero raccontare". smile.gif
Certo, é altrettanto ovvio che "la storia che raccontiamo" si sviluppa attraverso tutta la produzione di una vita, e che se guardi una "panoramica" della produzione di una vita di un dato fotografo (o musicista, o pittore, o cuoco, o attore, o quel che ti pare) allora sì, che vedi "la Storia che ha raccontato". smile.gif
E, per me, la singola foto "racconta una storia" tanto meglio quanto più é inserita e contestualizzata nel tempo, nello spazio e nella produzione (e di conseguenza nella personalità, nella "visione", nella psicologia e nella "filosofia") del fotografo che la scatta... che, molto spesso, non sa di star raccontando QUELLA storia, ma é cosciente solo del piccolo "capitolo" che sta raccontando(si) con quello specifico scatto. smile.gif

Poi é ovvio che posso sbagliarmi, eh. Ma questa é la mia risposta alla domanda di Riccardo. smile.gif
R9positivo
Messaggio: #19
Credo che stiamo dicendo le stesse cose ma in maniera diversa, forse anche perchè le idee sulla foto di reportage sono "lievemente" confuse, dato che la parola reportage ha un significato molto ampio. Per esempio anche la fotografia di matrimoni é reportage....tra l'altro anche tra le piu difficili da realizzare, se si vuole farla davvero bene e non in modo banale! E anche attraverso un reportage di matrimonio si puo raccontare una storia, o piu di una, e lasciare un documento o un ricordo di un momento, in una determinata epoca!
Raccontare una storia attraverso la fotografia è come scrivere un libro, c'è chi può scrivere una storia interessante, che verrà letta con interesse anche dalle generazioni future, e c'è chi solo sentirà la necessità di scrivere, spinto anche dalla passione, ma che non avendo particolari doti o capacità, purtroppo scriverà qualcosa che risulterà di scarso interesse generale, se non addirittura nullo! Non a caso i fotografi che hanno lasciato un segno nella storia come reporter, si contano sul palmo della mano!
davidebaroni
Messaggio: #20
QUOTE(R9positivo @ Jan 25 2020, 03:27 PM) *
Credo che stiamo dicendo le stesse cose ma in maniera diversa, forse anche perchè le idee sulla foto di reportage sono "lievemente" confuse, dato che la parola reportage ha un significato molto ampio. Per esempio anche la fotografia di matrimoni é reportage....tra l'altro anche tra le piu difficili da realizzare, se si vuole farla davvero bene e non in modo banale! E anche attraverso un reportage di matrimonio si puo raccontare una storia, o piu di una, e lasciare un documento o un ricordo di un momento, in una determinata epoca!
Raccontare una storia attraverso la fotografia è come scrivere un libro, c'è chi può scrivere una storia interessante, che verrà letta con interesse anche dalle generazioni future, e c'è chi solo sentirà la necessità di scrivere, spinto anche dalla passione, ma che non avendo particolari doti o capacità, purtroppo scriverà qualcosa che risulterà di scarso interesse generale, se non addirittura nullo! Non a caso i fotografi che hanno lasciato un segno nella storia come reporter, si contano sul palmo della mano!

...Sembri continuare a dare una grande importanza al fatto che ALTRI trovino o meno interessante quello che si racconta... E a me viene spontanea la domanda: "E chi se ne frega, se gli altri la trovano interessante o meno?" smile.gif
Mi viene in mente VIvian Maier, le cui foto sono state ritenute interessantissime dopo il loro ritrovamento, due anni prima che morisse, e che lei non aveva mai nemmeno voluto pubblicare. E come lei molti altri, che magari non sono nemmeno mai finiti in mano ai rigattieri e la cui opera non é mai stata conosciuta dal grande pubblico. Questo li rende forse meno grandi? O rende le loro storie meno interessanti? Non credo proprio... smile.gif
Viviamo in un'epoca in cui il marketing (o marketting...) é tutto, ma non é la notorietà delle storie che racconti a farne "buone storie". È la stessa cosa in tutti i campi "artistici". Cavolo, Gigi d'Alessio vende più dischi di Miles Davis (e di molti altri grandi della musica, se é per quello), ma non mi verrai a dire che la qualità delle sue "storie" é migliore? Suvvia... messicano.gif
No, la notorietà non ha nulla a che vedere con la qualità delle storie che racconti, e nemmeno con il fatto che siano o no "interessanti". Fra l'altro, le storie interessano solo chi riesce a capirle, e al giorno d'oggi questo costituisce un grosso limite alla diffusione delle "storie" di qualità... rolleyes.gif
R9positivo
Messaggio: #21
Beh, il fatto che le persone siano tanto tonte da non capire le storie, tra virgolette, di qualità......può anche dipendere dal fatto che la supposta qualità potrebbe anche non esserci, o meglio....magari l'autore pensa che le sue storie siano di qualità, ma è una sua idea personale....non condivisa, infatti, la cosa piu importante di chiunque voglia comunicare qualcosa, è la capacità di arrivare alla gente....la capacità innata di saper comunicare............"arrivare" appunto, alla gente!
E in questo non mi sento di disprezzare nessuno, nemmeno Gigi Dalessio, il quale se vende dischi vuol dire che ha piu capacità di arrivare al cuore delle persone di tanti altri, poi come lo fa è questione di gusti, ad alcuni non piace, ma a molti, evidentemente piace piu di Miles Davis........perchè il linguaggio scelto per comunicare è più semplice e diretto!
Mai sminuire o disprezzare le qualità di una persona solo perchè non rientrano nel tuo gusto personale!
Comunque si, una buona foto dovrebbe raccontare qualcosa, suscitare un emozione in chi la guarda........ma non è importante che ogni foto sia buona.....domani il sole sorgerà ugualmente, anche senza la tua foto!
davidebaroni
Messaggio: #22
QUOTE(R9positivo @ Jan 25 2020, 08:22 PM) *
Beh, il fatto che le persone siano tanto tonte da non capire le storie, tra virgolette, di qualità......può anche dipendere dal fatto che la supposta qualità potrebbe anche non esserci, o meglio....magari l'autore pensa che le sue storie siano di qualità, ma è una sua idea personale....non condivisa, infatti, la cosa piu importante di chiunque voglia comunicare qualcosa, è la capacità di arrivare alla gente....la capacità innata di saper comunicare............"arrivare" appunto, alla gente!
E in questo non mi sento di disprezzare nessuno, nemmeno Gigi Dalessio, il quale se vende dischi vuol dire che ha piu capacità di arrivare al cuore delle persone di tanti altri, poi come lo fa è questione di gusti, ad alcuni non piace, ma a molti, evidentemente piace piu di Miles Davis........perchè il linguaggio scelto per comunicare è più semplice e diretto!
Mai sminuire o disprezzare le qualità di una persona solo perchè non rientrano nel tuo gusto personale!
Comunque si, una buona foto dovrebbe raccontare qualcosa, suscitare un emozione in chi la guarda........ma non è importante che ogni foto sia buona.....domani il sole sorgerà ugualmente, anche senza la tua foto!

Ah, beh, senza la mia, di foto, sorgerà di sicuro, e non si accorgerà della differenza... Né lui né niente, o nessun, altro biggrin.gif
Ma se "suscitare un'emozione" é il parametro della qualità, allora, scusami, ma non ci siamo proprio...
Perché un'emozione, una foto, la suscita SEMPRE. Anche l'indifferenza é un'emozione... Quindi le foto sono TUTTE "buone" wink.gif
Primo Assunto della Comunicazione: Non si può non comunicare. OGNI comportamento (ogni "segno") é comunicazione.
L'emozione, QUALSIASI ESSA SIA, ce la mette l'osservatore. messicano.gif
Vai a rivedere le vecchie, vecchissime discussioni nella sezione "Temi" sulla "Lettura delle fotografie", o su cosa sia una "buona fotografia". Questa discussione é già stata fatta là. smile.gif
E la conclusione fu che una "buona" fotografia é quella che comunica INEQUIVOCABILMENTE proprio ciò che l'autore VOLEVA comunicare.
Il che porta il discorso sull'INTENZIONALITÁ della comunicazione stessa, e sono convinto che ci siano casi di fotografie che sono rimaste nella storia che di intenzionale avevano ben poco...
Ma questo discorso, secondo me, esula dalla domanda di Riccardo... "In un mondo in cui nessuno ascolta con attenzione, a chi raccontano qualcosa le foto?". A TUTTI, per via del Primo Assunto. La domanda che SECONDO ME segue spontanea é: "In un mondo in cui nessuno ascolta con attenzione, chi percepisce la storia che noi volevamo raccontare?" (e questo, ammesso che la nostra foto effettivamente la racconti...). messicano.gif

Per quel che riguarda l'altra domanda di Riccardo, "ha senso raccontare qualcosa in un mondo che guarda le foto e contestualmente le dimentica?", beh, lì ognuno risponderà per sé. PER ME, sì, perché, come ho detto, le si racconta a sé stessi, a volte con la speranza, magari, che raccontino qualcosa anche a qualcun altro... Ma non é poi così importante.

Buona serata,
Davide
R9positivo
Messaggio: #23
beh le due domende sono collegate, ogni foto come tu dici suscita un emozione, ci sono foto che emozionano o fanno nascere sensazioni particolarmente forti, e foto che fanno ca-gare, (e anche questa è un emozione) che vengono dimenticate immediatamente.......
quale di queste è una buona foto? Ai posteri l'ardua sentenza!
davidebaroni
Messaggio: #24
QUOTE(R9positivo @ Jan 25 2020, 09:47 PM) *
beh le due domende sono collegate, ogni foto come tu dici suscita un emozione, ci sono foto che emozionano o fanno nascere sensazioni particolarmente forti, e foto che fanno ca-gare, (e anche questa è un emozione) che vengono dimenticate immediatamente.......
quale di queste è una buona foto? Ai posteri l'ardua sentenza!


Bene. Ora... Pensa a quanti "artisti" hanno cominciato ad "emozionare" molti anni dopo essere morti, semplicemente perché la "storia" che raccontavano era "troppo avanti (o anche soltanto "dissonante"...) rispetto ai loro tempi". E a quanti sono, probabilmente, rimasti nel dimenticatoio senza MAI essere conosciuti, semplicemente perché le loro storie non sono mai state "trovate" da nessuno. Eppure, magari le hanno fatte vedere in giro... E NESSUNO ha avuto "l'emozione giusta". Quei pochi che sono stati "scoperti", lo sono stati perché, magari un secolo dopo essere morti, le loro "storie" hanno trovato un AMBIENTE in cui potevano essere ascoltate. Ma cosa sarebbe successo se le loro "storie" fossero stata "in sintonia" con, che so... Il secolo PRECEDENTE?
Siamo sicuri che i posteri siano i migliori giudici? messicano.gif

Ora, decidi tu quale sia la tua "priorità".
Raccontare storie che l'ambiente in cui ti trovi può "capire" e apprezzare, o raccontare la "TUA" storia, o una qualsiasi sfumatura fra queste?
Se quello che ti interessa é "raccontare storie che possono essere comprese e apprezzate da molti, ora", no problem. Probabilmente sei ben adattato al tuo tempo e alla cultura nella quale ti trovi a vivere.
Se quello che ti interessa é "raccontare la storia che TU hai in mente", può anche darsi che non la racconti a nessun altro che a te stesso, o che, se la racconti, non trovi alcun riscontro dal tuo "ambiente" e nel tuo tempo. Oppure, se é una storia "archetipica", che incontri il favore di tanti e "risuoni" con lo spirito dell'Umanità per i secoli dei secoli. Non lo puoi sapere, mentre scrivi la tua storia... O forse sì, ma allora ci sarebbe da chiedersi se davvero é "la TUA storia".
Ma ENTRAMBE possono essere "buone storie"... Buone fotografie. wink.gif

Ah, per inciso.
Se la storia che intendi raccontare é scomoda, MOLTO scomoda, verrà "dimenticata in fretta". O, se é veramente MOLTO scomoda verrà "fatta dimenticare" in fretta... E magari anche te. biggrin.gif
Anche se era una OTTIMA storia (foto). smile.gif

Il fatto che una cosa "emozioni" NON É MAI STATO un parametro della "qualità"... Il fatto che allarghi gli orizzonti, che porti fuori dalla "zona di conforto", che stimoli a crescere, eccetera, beh... quello magari sì. Ma alle "masse" questo non é mai veramente piaciuto...
Si dà troppo peso alle emozioni e al riscontro pubblico. Potrei fare esempi lampanti, ma scadremmo in politica...

Non é quello, a fare una "buona" storia (o una "buona" foto. Almeno, non secondo me. Ma chi sono io per dirlo? messicano.gif
R9positivo
Messaggio: #25
Mah....sai, secondo me in giro c'è molta mondezza e anche un sacco di foto banali, puo darsi che io fotografo mi difenda dicendo che sono gli altri a non capire, o che sono troppo avanti, ma la verità, anche se non mi piace, è che se quello che faccio non piace, sono io che non sono capace a comunicare, o che quello che faccio è di scarsa qualità!
Stessa cosa per la musica, vedo alcuni cosi detti artisti moderni affermare di essere troppo avanti per essere capiti, ma poi ascolti quello che fanno e ti rendi conto che non è musica........quelli la musica la uccidono, senza rendersene conto!
 
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