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Fotografare I Quadri Con La D2x
Come ottenere colori reali?
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enri
Messaggio: #1
Sono stato contattato da una pittrice per fotografare le sue opere e farne un catalogo.

Scatto le immagini con la D2x in raw - bilanciamento del bianco in automatico - e con due lampade da 800 watt poste ciascuna a 45 gradi dalla tela . Le foto, ritirate presso un laboratorio professionale, sembrano apparentemente perfette, ma al momento della consegna…la delusione.
Tutte hanno una dominante giallo-arancione.

Ritorno dalla pittrice munito di computer portatile per verificare i colori delle tele e modificare sul posto le foto scattate in RAW. I problemi non sono ancora finiti…il colore dell’immagine varia con la diversa inclinazione del monitor. Lavoro parecchio sulle stesse e credo di aver raggiunto un risultato accettabile.

Le foto ristampate (sempre dallo stesso laboratorio professionale) sembrano perfette… addirittura più belle dei quadri dell’artista, con colori eccezionali. Ma ahimè alla consegna…l’ennesima delusione… i colori delle stesse risultano più cariche dei dipinti e più cariche dei files da me salvati in Tiff.

La pittrice non è contenta e a me viene da piangere.

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che mi daranno dei consigli al riguardo.

foto n.1 con dominante giallo-arancione
user posted image

http://www.enricoborrometi.it




enri
Messaggio: #2
foto n.2 apparentemente neutra[IMG]
http://www.enricoborrometi.it/siracweb/foto%202.jpg[/IMG]
nonnoGG
Messaggio: #3
QUOTE(enri @ May 27 2006, 03:04 PM)
Sono stato contattato da una pittrice per fotografare le sue opere e farne un catalogo.

Scatto le immagini con la D2x in raw - bilanciamento del bianco in automatico - e con due lampade da 800 watt poste ciascuna a 45 gradi dalla tela . Le foto, ritirate presso un laboratorio professionale, sembrano apparentemente perfette, ma al momento della consegna…la delusione.
Tutte hanno una dominante giallo-arancione.

Ritorno dalla pittrice munito di computer portatile per verificare i colori delle tele e modificare sul posto le foto scattate in RAW. I problemi non sono ancora finiti…il colore dell’immagine varia con la diversa inclinazione del monitor. Lavoro parecchio sulle stesse e credo di aver raggiunto un risultato accettabile.

Le foto ristampate (sempre dallo stesso laboratorio professionale) sembrano perfette… addirittura più belle dei quadri dell’artista, con colori eccezionali. Ma ahimè alla consegna…l’ennesima delusione… i colori delle stesse risultano più cariche dei dipinti e più cariche dei files da me salvati in Tiff.

La pittrice non è contenta e a me viene da piangere.

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che mi daranno dei consigli al riguardo.

foto n.1 con dominante giallo-arancione
http://www.enricoborrometi.it/siracweb/foto-1.jpg



Taratura (con sonda adatta) del tuo monitor con il profilo colore della stampatrice del laboratorio!

nonnoGG

Messaggio modificato da nonnoGG il May 27 2006, 03:09 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #4
Se il laboratorio ti da il prifilo colore.... non lo danno a tutti
enri
Messaggio: #5
foto n. 2 apparentemente neutra

user posted image
enri
Messaggio: #6
foto n.3 foto scansionata (foto del laboratorio)
user posted image

Ringrazio tutti per i consigli.

http://www.enricoborrometi.it
marcello1906
Messaggio: #7
Da un collega professionista che fa' pubblicita'still life ecc.....
Mi ha detto che per fare delle foto ai quadri, il miglior sistema è dia,
possibilmente medio o grande formato,luci flash polarizzate.Un saluto
Michelangelo.
enri
Messaggio: #8
QUOTE(Randi @ May 27 2006, 04:18 PM)
Se il laboratorio ti da il prifilo colore.... non lo danno a tutti
*



Grazie Randi!
Tenterò anche questa soluzione.

I colori dei quadri sono molto tenui, per cui anche una leggera variazione di colore potrebbe compromettere tutto il lavoro.
nonnoGG
Messaggio: #9
QUOTE(Randi @ May 27 2006, 03:18 PM)
Se il laboratorio ti da il prifilo colore.... non lo danno a tutti

I laboratori professionali dovrebbero distinguersi "anche" per questo, mi risulta che addirittura alcuni affidano al cliente anche la loro sonda, pur di soddisfare in pieno le sue esigenze.

nonnoGG



enri
Messaggio: #10
QUOTE(marcello1906 @ May 27 2006, 04:23 PM)
Da un collega professionista che fa' pubblicita'still life ecc.....
Mi ha detto che per fare delle foto ai quadri, il miglior sistema è dia,
possibilmente medio o grande formato,luci flash polarizzate.Un saluto
Michelangelo.
*



Grazie Michelangelo Pollice.gif

QUOTE(nonnoGG @ May 27 2006, 04:32 PM)
I laboratori professionali dovrebbero distinguersi "anche" per questo, mi risulta che addirittura alcuni affidano al cliente anche la loro sonda, pur di soddisfare in pieno le sue esigenze.

nonnoGG
*



...dovrebbero...però...
viamar
Messaggio: #11
Purtroppo e' un problema vecchio e complesso da risolvere. Ti dico la procedura che uso io: non e' sicuramente la migliore ne' l'unica. Comunque e' quella che mi da' la tolleranza minore necessaria per questo tipo di lavori:
- Faccio tutte le foto con bianco manuale per avere un riferimento univoco e costante;
- Durante la sessione di lavoro, con la stessa luce e lo stesso bilanciamento del bianco delle altre foto, fotografo una immagine di riferimento colorimetrico (nel mio caso e' una "IT-8");
- Mando al laboratorio, senza ovviamente effettuare nessuma regolazione aggiuntiva al computer, la jpg della IT-8 fotografata.
- Ritiro dal laboratorio la stampa e, scannerizzando la IT-8 originale contemporaneamente a quella ritirata dal laboratorio, creo un profilo che e' quello "vero" che in quel momento sta usando il laboratorio.
- Usando questo profilo colore modifico tutte le immagini in modo da rispettare le "starature" apportate dal laboratorio.
- A questo punto invio tutte le immagini al laboratorio e ottengo i risultati piu' vicini alla realta'.

Ovviamente serve un programma per creare profili di stampa: io uso Profile Prism dell DDisoftware (che e' economico), ma molto migliore e' il Greta Machbet (piu' costoso).
Per modificare le immagini adattandole al profilo utilizzo Qimage, ma si puo' fare anche con Photoshop (e' piu' complesso).
E' inutile farsi dare il profilo dal laboratorio: di solito danno un sRGB che non serve a niente e poi la temperatura colore delle loro stampa varia con l'invecchiamento dei bagni utilizzati per lo sviluppo e il fissaggio, quindi bisogna fare il profilo su una loro stampa e subito mandare le stampe definitive. Gia' un mese dopo i colori cambiano a causa del degrado dei bagni.
Tutto questo e' inutile se non si e' concordato prima con il lab che non devono in assoluto ritoccare i colori delle immagini in stampa: laboratori tipo Photocity possono configurare il cliente come "non modificabile", e su quello non applicano nessun automatismo di regolazione.
Se non si devono fare elaborazioni al computer (e per questo tipo di foto meno le si tocca e meglio e') e' inutile avere il monitor perfettamente calibrato. Comunque non fa mai male.

Come ho detto prima, ci sono anche sistemi piu' semplici, basta accettare il compromesso relativo.

Ciao, Vincenzo
enri
Messaggio: #12
QUOTE(viamar @ May 27 2006, 04:57 PM)
Purtroppo e' un problema vecchio e complesso da risolvere. Ti dico la procedura che uso io: non e' sicuramente la migliore ne' l'unica. Comunque e' quella che mi da' la tolleranza minore necessaria per questo tipo di lavori:
- Faccio tutte le foto con bianco manuale per avere un riferimento univoco e costante;
- Durante la sessione di lavoro, con la stessa luce e lo stesso bilanciamento del bianco delle altre foto, fotografo una immagine di riferimento colorimetrico (nel mio caso e' una "IT-8");
- Mando al laboratorio, senza ovviamente effettuare nessuma regolazione aggiuntiva al computer, la jpg della IT-8 fotografata.
- Ritiro dal laboratorio la stampa e, scannerizzando la IT-8 originale contemporaneamente a quella ritirata dal laboratorio, creo un profilo che e' quello "vero" che in quel momento sta usando il laboratorio.
- Usando questo profilo colore modifico tutte le immagini in modo da rispettare le "starature" apportate dal laboratorio.
- A questo punto invio tutte le immagini al laboratorio e ottengo i risultati piu' vicini alla realta'.

Ovviamente serve un programma per creare profili di stampa: io uso Profile Prism dell DDisoftware (che e' economico), ma molto migliore e' il Greta Machbet (piu' costoso).
Per modificare le immagini adattandole al profilo utilizzo Qimage, ma si puo' fare anche con Photoshop (e' piu' complesso).
E' inutile farsi dare il profilo dal laboratorio: di solito danno un sRGB che non serve a niente e poi la temperatura colore delle loro stampa varia con l'invecchiamento dei bagni utilizzati per lo sviluppo e il fissaggio, quindi bisogna fare il profilo su una loro stampa e subito mandare le stampe definitive. Gia' un mese dopo i colori cambiano a causa del degrado dei bagni.
Tutto questo e' inutile se non si e' concordato prima con il lab che non devono in assoluto ritoccare i colori delle immagini in stampa: laboratori tipo Photocity possono configurare il cliente come "non modificabile", e su quello non applicano nessun automatismo di regolazione.
Se non si devono fare elaborazioni al computer (e per questo tipo di foto meno le si tocca e meglio e') e' inutile avere il monitor perfettamente calibrato. Comunque non fa mai male.

Come ho detto prima, ci sono anche sistemi piu' semplici, basta accettare il compromesso relativo.

Ciao, Vincenzo
*



Ti ringrazio per la tua minuziosa descrizione, ti rileggerò con accortezza al mio rientro.
Ciao. a dopo.
Enrico
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #13
QUOTE(enri @ May 27 2006, 04:04 PM)


Scatto le immagini con la D2x in raw - bilanciamento del bianco in automatico - e con due lampade da 800 watt poste ciascuna a 45 gradi dalla tela .
*




Prima cosa NON usare il bilanciamento del bianco automatico, questo secondo la mia esperienza, è il primo errore di fondo nel tuo metodo di lavoro.

Se stai riproducendo dei quadri procurati un cartoncino grigio medio KODAK e dopo che hai disposto le luci fai una lettura preset del WB sul grigio medio e già che ci sei fai anche una misurazione esposimetrica.

Il WB auto con il tungsteno non va assolutamente bene specialmente in un lavoro così delicato come la riproduzione di quadri sia perchè la temperatura del tungsteno è spesso fuori dal range di funzionalità del AUTO WB (e questa è la ragione della presenza della dominate arancione) sia perchè in AUTO potresti avere delle forti differenze da foto a foto causate dalla differente colorazione dei quadri stessi.

Prova a lavorare con il grigio medio e vedrai che l'80% dei tuoi problemi sarà risolto già in partenza.

Non cercare di correggere il colore usando lo schermo del computer portatile è una battaglia persa in partenza!

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
brubat@usa.net
Messaggio: #14
Ciao,

ho fatto delle foto a quadri con ottimi risultati. Il metodo che ho adottato è il seguente:

Illuminazione uguale alla tua;
esposizione in manuale (dopo misura con esposimetro);
WB su tungsteno (anche se di fatto importa poco);
foto, oltre che al quadro/i, a cartoncino grigio 18%.

Su pc succesivamente in capture Bilanciamento del bianco, Imposta Punto di Grigio, Area campione ed è fatta.

La stampa, vero punto dolente, nel mio caso è stata fortunatamente buona. Cromaticamente l'originale e la copia erano molto molto vicini.

Mi sembra sia tutto. A dimenticavo uso anch'io la d2x...

Bruno
fenderu
Messaggio: #15
QUOTE(l.ceva@libero.it @ May 27 2006, 04:13 PM)
Prima cosa NON usare il bilanciamento del bianco automatico, questo secondo la mia esperienza, è il primo errore di fondo nel tuo metodo di lavoro.

Se stai riproducendo dei quadri procurati un cartoncino grigio medio KODAK e dopo che hai disposto le luci fai una lettura preset del WB sul grigio medio e già che ci sei fai anche una misurazione esposimetrica.
*



esatto,

Enrico questa era la prima risposta che avresti dovuto avere;

in questi casi devi sempre lavorare col bianco premisurato con un cartoncino grigio medio, tutto il resto viene dopo;

ciao,
gianluca
enri
Messaggio: #16
QUOTE(viamar @ May 27 2006, 04:57 PM)
Purtroppo e' un problema vecchio e complesso da risolvere. Ti dico la procedura che uso io: non e' sicuramente la migliore ne' l'unica. Comunque e' quella che mi da' la tolleranza minore necessaria per questo tipo di lavori:...
*



Il tuo sistema mi sembra un pò troppo articolato. Lo adotterò comunque nel caso non dovessi riuscire ad ottenere risultati soddisfacenti con metodi più semplici, come quelli sotto descritti.
Grazie.

QUOTE(l.ceva@libero.it @ May 27 2006, 05:13 PM)
Prima cosa NON usare il bilanciamento del bianco automatico, questo secondo la mia esperienza, è il primo errore di fondo nel tuo metodo di lavoro.

Se stai riproducendo dei quadri procurati un cartoncino grigio medio KODAK e dopo che hai disposto le luci fai una lettura preset del WB sul grigio medio e già che ci sei fai anche una misurazione esposimetrica.
...

www.lorenzocevavalla.it
*




QUOTE(brubat@usa.net @ May 27 2006, 05:20 PM)
Ciao,

ho fatto delle foto a quadri con ottimi risultati. Il metodo che ho adottato è il seguente:

Illuminazione uguale alla tua;
esposizione in manuale (dopo misura con esposimetro);
......
*



Lorenzo e Bruba
I vostri metodi, sebbene diversi, mi sembrano i più semplici.

Grazie di cuore.


QUOTE(fenderu @ May 27 2006, 06:08 PM)
esatto,

Enrico questa era la prima risposta che avresti dovuto avere;

in questi casi devi sempre lavorare col bianco premisurato con un cartoncino grigio medio, tutto il resto viene dopo;

ciao,
gianluca
*



Ciao Gianluca, ringrazio anche te per avere raccolto il mio S.O.S.

A presto!

Enrico
viamar
Messaggio: #17
enri,
spero che riuscirai a risolvere il problema presto e bene.
Vorrei solo evidenziare che il mio "metodo" e' orientato verso la migliore qualita' di stampa e prende per scontato che il bilanciamento del bianco fosse corretto (qualsiasi sia il metodo di regolazione utilizzato), mentre i consigli degli altri amici si preoccupano meno della stampa e maggiormente di creare un ottimo bilanciamento del bianco.
Tra il messaggio #5 e il #6 del thread si nota che c'e' una grossa differenza (e lo evidenzi anche tu) tra la immagine in partenza che hai dato al laboratorio e quanto ti viene da loro restituito, e mi sembrava che questo era il problema fondamentale.
Ora io probabilmente sono troppo pignolo, ma ho notato che per questo tipo di lavori, i laboratori bisogna "addomesticarli" bene, altrimenti non otterrai mai un risultato che soddisfi le aspettative di quel genere di clienti, che oltretutto, per loro natura, hanno un occhio molto "fine" sulle differenze cromatiche.

Ciao e in bocca al lupo!

Vincenzo
albertofurlan
Messaggio: #18
ciao,

Oltre ai validi consigli che ti hanno già dato io ti consiglio di scattare la foto dei quadri con vicino come riferimento un cartoncino MacBeth chart.

In modo da avere come riferimento la scala di colori presenti nella MacBeth, e cosi puoi effettuare un confronto visivo sia a monitor che a stampa della corrispondenza dei colori restituiti con quelli del cartoncino stesso.

Spero di esserti stato utile.

Messaggio modificato da Alberto71_(Molly) il May 29 2006, 05:54 PM
Alessandro Catalano
Messaggio: #19
Oltre a quanto più che correttamente detto dagli altri amici del Forum sulla presente discussione vorrei aggiungere solo un paio di cosette ma comunque da non sottovalutare:
- Per quanto concerne le stampe va anche considerata la luce (intendo la qualità e la sua temperatura di colore) ove verranno osservate perchè come da Te notato al laboratorio apparivano corrette ma poi esaminate accanto ai dipinti risultavano calde, questo perchè anche le stampe modificano il loro aspetto in relazione all'illuminazione. Un motivo perche le diapositive per certi versi sono avvantaggiate sotto questo aspetto (si guardano sempre e solo al proiettore quindi sempre nelle medesime condizioni di illuminazione) ma attenzione allo scatto anche per queste e soprattutto per queste deve essere rispettata la temperatura di colore e l'esposizione deve essere perfetta (utilizzare eventualmente gli appositi filtri per riequilibrare la temperatura di colore cosa peraltro non facilissima ... richiede molta esperienza nell'uso di quest'ultimi nonchè di una approfondita conoscenza della pellicola invertibile da utilizzarsi.
- Per quanto attiene l'ooservazione a monitor LCD dei portatili hai giustamente detto che basta inclinare solo di poco il monitor che cambia tutto, quindiTi sei risposto da solo. I monitor LCD di alta fascia già sono abbastanza critici sotto questo profilo figuraTi i monitor di un portatile .... da impazzire e poi non se ne viene a capo.
Spero di aver aggiunto qualcosa che Ti possa essere stato di aiuto e qualora lo ritenessi siamo sempre tutti disponibili. Se non ci si aiuta tra noi!

Alessandro Catalano
buzz
Staff
Messaggio: #20
Buona l'idea delle DIA ma probabilmente alla pittrice servono stampe, e se il lab stamp le dia con il metodo digitale si rischia di avere una dia valida e una stampa modificata.
Invece sottoscrivo in pieno il metodo di allneamento empirico di Vincenzo. L'ho provato con il mio lab prima che si decidessero ad usare un profilo costante (sRGB) e in quel modo sono riuscito ad allineare ciò che vedevo al monitor con le foto stampate.
se stampo secondo me neutro e mi danno una stampa azzurra, modifico il mio profilo in modo tale da avere una stampa altrettanto "starata" così quando io la vedrò buona, la vedranno anche loro.

Messaggio modificato da buzz il May 30 2006, 01:14 AM
Marco Negri
Messaggio: #21
Dear.

Vedo più costruttiva la discussione in:

Tecniche fotografiche.

Un cordiale saluto.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #22
QUOTE(Alessandro Catalano @ May 30 2006, 12:08 AM)
Un motivo perche le diapositive per certi versi sono avvantaggiate sotto questo aspetto (si guardano sempre e solo al proiettore quindi sempre nelle medesime condizioni di illuminazione)
Alessandro Catalano
*




Professionalmente le volte in cui una dia viene proiettata sono davvero pochissime!
Nella stra grande maggioranza dei casi la dia viene osservata con un lentino su un buon tavolo luminoso con lampade tarate a 5.500 (non 3200 del proiettore quando va bene).

Sempre professionalmente parlando la DIA difficilmente rimane fine a se stessa ma costituisce sempre un passaggio verso un metodo di diffusione che può variare dalla stampa fotografica a quella tipografica quindi con gli stessi problemi se non maggiori di un file digitale.

Ho letto con interesse tutta la procedura dei profili colore che francamente mi lascia un po' perplesso, non perchè non sia corretta ma perchè mi pare un po' troppo complessa.
Personalmente quando ho fatto delle repro di quadri ho sempre lavorato con il metodo da me descritto mantendo uniforme il profilo ADOBE RGB.
Il laboratorio "professionale" ha sempre provveduto lui stesso a convertire il mio profilo nel suo senza provocare alcuno slittamento cromatico.

Quando si ha a che fare con laboratori non professionali usare una stampa test fatta un giorno per creare un profilo colore per delle stampe da fare un altro giorno può essere molto rischioso dato che a volte basta una variazione della temperatura dei chimici o un diverso stato d'invecchiamento degli stessi per produrre dominati di colore temporanee.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
Piccolodiavolo
Messaggio: #23
Per il portatile non è così difficile capire quale è l'angolazione giusta di apertura, dopo poco diventa un gesto automatico.

PC ad un palmo dal bordo della scrivania.

Gomito al tavolo e palmo al mento per la taratura dello sguardo.

Il problema più grosso è la luce ambiente....se ce ne è troppa.....

In genere le foto dei quadri non sono esatte, non lo sono mai state, i colori del pennello sono un pò particolari e nessun sensore o pellicola li può riprodurre perfetti le loro infinite sfumature.

Se un cliente vuole la perfezione (secondo lui ) oltre al cartoncino grigio/colore sul quadro, le luci giuste, le tarature con il Lab, non rimane altro da fare che portare il quadro in sala stampa.
Alessandro Catalano
Messaggio: #24
QUOTE(l.ceva@libero.it @ May 30 2006, 08:50 AM)
Professionalmente le volte in cui una dia viene proiettata sono davvero pochissime!
Nella stra grande maggioranza dei casi la dia viene osservata con un lentino su un buon tavolo luminoso con lampade tarate a 5.500 (non 3200 del proiettore quando va bene).

Sempre professionalmente parlando la DIA difficilmente rimane fine a se stessa ma costituisce sempre un passaggio verso un metodo di diffusione che può variare dalla stampa fotografica a quella tipografica quindi con gli stessi problemi se non maggiori di un file digitale.

Ho letto con interesse tutta la procedura dei profili colore che francamente mi lascia un po' perplesso, non perchè non sia corretta ma perchè mi pare un po' troppo complessa.
Personalmente quando ho fatto delle repro di quadri ho sempre lavorato con il metodo da me descritto mantendo uniforme il profilo ADOBE RGB.
Il laboratorio "professionale" ha sempre provveduto lui stesso a convertire il mio profilo nel suo senza provocare alcuno slittamento cromatico.

Quando si ha a che fare con laboratori non professionali usare una stampa test fatta un giorno per creare un profilo colore per delle stampe da fare un altro giorno può essere molto rischioso dato che a volte basta una variazione della temperatura dei chimici o un diverso stato d'invecchiamento degli stessi per produrre dominati di colore temporanee.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
*



Caro Lorenzo,

si concordo pienamente con Te, considera che di fatto non avevo completato il discorso Dia, era comunque mio intento dire che comunque le dia sarebbero state osservate sempre in condizioni di luce ottimali (tavolo luminoso o proiezione) ma per stanchezza fisica (leggasi rinco .... to da sonno) mi ha fatto perdere di un po' di lucidità e pertanto Ti ringrazio delle puntualizzazioni da Te postate che permetteranno l'amico enri ad operare al meglio.

Alessandro Catalano
IgorDR
Messaggio: #25
Ti hanno detto praticamente tutto, rimarrebbe solo un ultima cosa.
Potrebbe essere anche che il tuo monitor sia tarato correttamente e che il tuo lab stampi bene, ma la foto differisce ancora dal quadro... dove voglio arrivare è, sotto che lampada guardate il quadro? Usate una normale lampadina ad incandescenza? Il linea teorica la luce che illumina il quadro quando lo guardate (non quando lo fotografi) dovrebbe avere la stessa temperatura del tuo monitor. Se cioè lavori a 5500K, anche la lampadina dovrebbe essere a 5500K. Io per esempio sul mio tavolo da lavoro ho una lampada a 6500K, adatta al mio monitor che ha temperatura 6500K. Va notato che la norma ISO prevederebbe però di usare il 5000-5500K come riferimento, equivalente alla luce diurna (il 6500K è circa la luce solare a mezzogiorno).

Messaggio modificato da IgorDR il Jun 1 2006, 03:17 PM
 
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