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Quando Inquadro Nel Mirino La Pdc è Più Ampia Che Nella Foto: C'è Un Perché?
D300, notato con AF-S 50 f/1.8
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Seba_F80
Nikonista
Messaggio: #1
Ciao a tutti,

ho fatto una serie di scatti con diaframmi piuttosto aperti, perché cercavo una profondità di campo (pdc) corta, ma mi sono accorto che la foto aveva sempre meno profondità di campo di ciò che vedevo nel mirino.
La cosa non mi convince e temo sia una mia impressione, per cui vi chiedo di aiutarmi a capire.

Da quel che ne so, qualsiasi sia la lente Nikon con contatti CPU innestata, a qualsiasi focale si stia inquadrando la fotocamera usa tiene il diaframma dell'ottica aperto al massimo possibile, chiudendo il diaframma all'apertura impostata solo allo scatto.
Con un ottica a focale fissa il diaframma dovrebbe essere sempre TA (nel mio caso f/1.8) e per previsualizzare a mirino la pdc si usa il relativo tasto di anteprima della profondità di campo.
Per completezza, con un ottica zoom a diaframma variabile con la lunghezza focale, l'ottica chiuderà il diaframma al crescere della focale ma sempre lasciandolo alla massima luminosità possibile consentita dalla specifica focale selezionata.

Ora se tutto questo è vero, come è possibile che ciò che vedo nel mirino ha una profondità di campo maggiore che quella realmente fotografata?

Di questa cosa mi ero un po' accorto fotografando col 28-105 in modalità macro (RR 1:2) quelle volte in cui cercavo dei background sfuocati o una pdc particolarmente corta sul soggetto, per poi accorgermi spesso che avevo "tirato troppo corta" la pdc, e che se avessi chiuso ancora un po' magari avrei avuto uno scatto migliore anziché rifarlo.

C'è una spiegazione semmai a questa cosa? Avrebbe a che vederci che l'immagine del mirino cmq è focalizzata mediante un piccolo sistema di lenti a bordo della fotocamera, che fra le altre cose realizzano sempre un rimpicciolimento dell'immagine inquadrata (magnification <1)?

Grazie, Seb
vettori
Messaggio: #2
Aspetta anche altri per trarre le tue conclusioni ma mi pare di ricordare di aver letto da qualche parte che i mirini attuali hanno una apertura equivalente a f2.8 circa cioè anche se hai una lente più luminosa in teoria serve solo per il sensore non per il mirino.
DrKoopa
Messaggio: #3
QUOTE(vettori @ Jun 19 2014, 04:22 PM) *
Aspetta anche altri per trarre le tue conclusioni ma mi pare di ricordare di aver letto da qualche parte che i mirini attuali hanno una apertura equivalente a f2.8 circa cioè anche se hai una lente più luminosa in teoria serve solo per il sensore non per il mirino.

Esattamente.
Se usi il tasto anteprima di profondità di campo ti renderai conto che il mirino inizierà a scurirsi solo dopo diaframmi 2.8.
Il motivo è che questi mirini sono ottimizzati per i moderni zoom che sono poco luminosi, ma si portano dietro questo "difetto".
Infatti io mi stupisco sempre di alcune persone che dichiarano di riuscire a focheggiare a mano con lenti vintage molto luminose, io lo trovo impossibile proprio perchè non ho alcuna precisione!
Gian Carlo F
Messaggio: #4
QUOTE(Seba_F80 @ Jun 19 2014, 04:13 PM) *
Ciao a tutti,

ho fatto una serie di scatti con diaframmi piuttosto aperti, perché cercavo una profondità di campo (pdc) corta, ma mi sono accorto che la foto aveva sempre meno profondità di campo di ciò che vedevo nel mirino.
La cosa non mi convince e temo sia una mia impressione, per cui vi chiedo di aiutarmi a capire.

Da quel che ne so, qualsiasi sia la lente Nikon con contatti CPU innestata, a qualsiasi focale si stia inquadrando la fotocamera usa tiene il diaframma dell'ottica aperto al massimo possibile, chiudendo il diaframma all'apertura impostata solo allo scatto.
Con un ottica a focale fissa il diaframma dovrebbe essere sempre TA (nel mio caso f/1.8) e per previsualizzare a mirino la pdc si usa il relativo tasto di anteprima della profondità di campo.
Per completezza, con un ottica zoom a diaframma variabile con la lunghezza focale, l'ottica chiuderà il diaframma al crescere della focale ma sempre lasciandolo alla massima luminosità possibile consentita dalla specifica focale selezionata.

Ora se tutto questo è vero, come è possibile che ciò che vedo nel mirino ha una profondità di campo maggiore che quella realmente fotografata?

Di questa cosa mi ero un po' accorto fotografando col 28-105 in modalità macro (RR 1:2) quelle volte in cui cercavo dei background sfuocati o una pdc particolarmente corta sul soggetto, per poi accorgermi spesso che avevo "tirato troppo corta" la pdc, e che se avessi chiuso ancora un po' magari avrei avuto uno scatto migliore anziché rifarlo.

C'è una spiegazione semmai a questa cosa? Avrebbe a che vederci che l'immagine del mirino cmq è focalizzata mediante un piccolo sistema di lenti a bordo della fotocamera, che fra le altre cose realizzano sempre un rimpicciolimento dell'immagine inquadrata (magnification <1)?

Grazie, Seb



più una immagine è piccola e più sembra che abbia una pdc maggiore e viceversa, ma non solo......
Nel mirino vedrai:
- più pdc
- meno mosso e micromosso
- meno errori di maf
insomma una immagine migliore
Più ingrandisci e più i difetti si vedranno, ma vedrai anche una minore pdc perchè i cosiddetti circoli di confusione vengono via via ingranditi.
pes084k1
Messaggio: #5
QUOTE(Seba_F80 @ Jun 19 2014, 04:13 PM) *
Ciao a tutti,

ho fatto una serie di scatti con diaframmi piuttosto aperti, perché cercavo una profondità di campo (pdc) corta, ma mi sono accorto che la foto aveva sempre meno profondità di campo di ciò che vedevo nel mirino.
La cosa non mi convince e temo sia una mia impressione, per cui vi chiedo di aiutarmi a capire.

Da quel che ne so, qualsiasi sia la lente Nikon con contatti CPU innestata, a qualsiasi focale si stia inquadrando la fotocamera usa tiene il diaframma dell'ottica aperto al massimo possibile, chiudendo il diaframma all'apertura impostata solo allo scatto.
Con un ottica a focale fissa il diaframma dovrebbe essere sempre TA (nel mio caso f/1.8) e per previsualizzare a mirino la pdc si usa il relativo tasto di anteprima della profondità di campo.
Per completezza, con un ottica zoom a diaframma variabile con la lunghezza focale, l'ottica chiuderà il diaframma al crescere della focale ma sempre lasciandolo alla massima luminosità possibile consentita dalla specifica focale selezionata.

Ora se tutto questo è vero, come è possibile che ciò che vedo nel mirino ha una profondità di campo maggiore che quella realmente fotografata?

Di questa cosa mi ero un po' accorto fotografando col 28-105 in modalità macro (RR 1:2) quelle volte in cui cercavo dei background sfuocati o una pdc particolarmente corta sul soggetto, per poi accorgermi spesso che avevo "tirato troppo corta" la pdc, e che se avessi chiuso ancora un po' magari avrei avuto uno scatto migliore anziché rifarlo.

C'è una spiegazione semmai a questa cosa? Avrebbe a che vederci che l'immagine del mirino cmq è focalizzata mediante un piccolo sistema di lenti a bordo della fotocamera, che fra le altre cose realizzano sempre un rimpicciolimento dell'immagine inquadrata (magnification <1)?

Grazie, Seb


L'occhio si "adatta" all'immagine del mirino come un obiettivo aggiuntivo programmabile e quindi compensa la PdC. Ecco perché un buon vetrino deve essere finemente, ma pesantemente smerigliato: la caduta di basse e altissime frequenze e la diffusione bloccano l'adattamento dell'occhio, come guardando una stampa. In un mirino Leica albada/Galileiano, infatti tutto sembra a fuoco. Le DX non hanno buoni vetrini di serie. Le FX fanno meglio, specie la Df.

A presto telefono.gif

Elio
simonemaviglia
Messaggio: #6
voto questa risposta:
QUOTE(Gian Carlo F @ Jun 19 2014, 04:53 PM) *
più una immagine è piccola e più sembra che abbia una pdc maggiore e viceversa, ma non solo......
Nel mirino vedrai:
- più pdc
- meno mosso e micromosso
- meno errori di maf
insomma una immagine migliore
Più ingrandisci e più i difetti si vedranno, ma vedrai anche una minore pdc perchè i cosiddetti circoli di confusione vengono via via ingranditi.
smile.gif
Seba_F80
Nikonista
Messaggio: #7
QUOTE(DrKoopa @ Jun 19 2014, 04:51 PM) *
Esattamente.
Se usi il tasto anteprima di profondità di campo ti renderai conto che il mirino inizierà a scurirsi solo dopo diaframmi 2.8.
Il motivo è che questi mirini sono ottimizzati per i moderni zoom che sono poco luminosi, ma si portano dietro questo "difetto".
Infatti io mi stupisco sempre di alcune persone che dichiarano di riuscire a focheggiare a mano con lenti vintage molto luminose, io lo trovo impossibile proprio perchè non ho alcuna precisione!


l'unica buona notizia è che la mia vista funziona bene .. il resto è stata per me una grande novità! cerotto.gif
In effetti le foto erano con f/2 o f/2.2, ma le ho trovate con più pdc.

Quando vado in modalità macro succede .. che il mio occhio si adatta. Notavo infatti che con la F60 il mirino è con visione "più preciso"

p.s. Il mirino Fx ha un altro vantaggio .. è più grande e l'occhio "ci sta meglio dentro"

QUOTE(pes084k1 @ Jun 19 2014, 05:03 PM) *
L'occhio si "adatta" all'immagine del mirino come un obiettivo aggiuntivo programmabile e quindi compensa la PdC. Ecco perché un buon vetrino deve essere finemente, ma pesantemente smerigliato: la caduta di basse e altissime frequenze e la diffusione bloccano l'adattamento dell'occhio, come guardando una stampa. In un mirino Leica albada/Galileiano, infatti tutto sembra a fuoco. Le DX non hanno buoni vetrini di serie. Le FX fanno meglio, specie la Df.

A presto telefono.gif

Elio


maledetto occhio .. cioè, scusate volevo dire un'altra cosa messicano.gif Grazie Elio! Lo terrò presente, per gli scatti col 50 f/1.8 ("fortunatamente" l'unico luminoso che ho) mi avvalrò anche del Live view se servirà.

Seb

QUOTE(Gian Carlo F @ Jun 19 2014, 04:53 PM) *
più una immagine è piccola e più sembra che abbia una pdc maggiore e viceversa, ma non solo......
Nel mirino vedrai:
- più pdc
- meno mosso e micromosso
- meno errori di maf

insomma una immagine migliore
Più ingrandisci e più i difetti si vedranno, ma vedrai anche una minore pdc perchè i cosiddetti circoli di confusione vengono via via ingranditi.


anche di questo mi ero accorto cerotto.gif
Gian Carlo F
Messaggio: #8
QUOTE(DrKoopa @ Jun 19 2014, 04:51 PM) *
Esattamente.
Se usi il tasto anteprima di profondità di campo ti renderai conto che il mirino inizierà a scurirsi solo dopo diaframmi 2.8.
Il motivo è che questi mirini sono ottimizzati per i moderni zoom che sono poco luminosi, ma si portano dietro questo "difetto".
Infatti io mi stupisco sempre di alcune persone che dichiarano di riuscire a focheggiare a mano con lenti vintage molto luminose, io lo trovo impossibile proprio perchè non ho alcuna precisione!


conta molto se usi un corpo FX o DX, col primo si riesce abbastanza a focheggiare.
Tieni conto che un tempo, con mirini migliori, si focheggiava a t.a. ma lo scatto in genere veniva eseguito a 1 o 2 stop più chiusi, soprattutto con ottiche molto luminose che, infatti, si apprezzavano per la loro maggior selettività nella maf. Questa "sana abitudine" direi che conviene adottarla, a maggior ragione, oggi.

Messaggio modificato da Gian Carlo F il Jun 19 2014, 05:42 PM
Gian Carlo F
Messaggio: #9
QUOTE(pes084k1 @ Jun 19 2014, 05:03 PM) *
L'occhio si "adatta" all'immagine del mirino come un obiettivo aggiuntivo programmabile e quindi compensa la PdC. Ecco perché un buon vetrino deve essere finemente, ma pesantemente smerigliato: la caduta di basse e altissime frequenze e la diffusione bloccano l'adattamento dell'occhio, come guardando una stampa. In un mirino Leica albada/Galileiano, infatti tutto sembra a fuoco. Le DX non hanno buoni vetrini di serie. Le FX fanno meglio, specie la Df.

A presto telefono.gif

Elio



ma perchè complichi sempre le cose semplici e banali? dry.gif

una immagine, stampata 9x13 sembrerà sempre (o quasi) più nitida del corrispondente ingrandimento 30x40, ed in ogni caso apparirà una profondità di campo maggiore per via dei circoli di confusione meno ingranditi (e tutto il resto)
Seba_F80
Nikonista
Messaggio: #10
QUOTE(Gian Carlo F @ Jun 19 2014, 06:42 PM) *
conta molto se usi un corpo FX o DX, col primo si riesce abbastanza a focheggiare.
Tieni conto che un tempo, con mirini migliori, si focheggiava a t.a. ma lo scatto in genere veniva eseguito a 1 o 2 stop più chiusi, soprattutto con ottiche molto luminose che, infatti, si apprezzavano per la loro maggior selettività nella maf. Questa "sana abitudine" direi che conviene adottarla, a maggior ragione, oggi.


però se il mirino è equivalente ad una lente f/2.8, e cambia la profondità di campo non solo per un aspetto percettivo (immagine piccola: più nitida, con meno errori di maf e con più pdc per un circolo di confusione più minuto) ma anche perché si comporta come una lente fra l'occhio e l'obiettivo qualunque ottica più luminosa di f/2.8 non ti permette di apprezzare - durante l'inquadratura e solo ad occhio via mirino - la pdc ridotta.

Ricordo di aver guardato il mirino di una Fm2 con un 50 f/1.4 e sembrava un cinema ... pensavo fosse solo una questione di ottica luminosa, di corpo macchina "full frame" ma non anche di come è costruito il mirino. cerotto.gif

Mi sfugge qcosa, credo di non aver capito bene la questione dell'equivalente f/2.8 .... cerotto.gif

Messaggio modificato da Seba_F80 il Jun 19 2014, 08:01 PM
Gian Carlo F
Messaggio: #11
QUOTE(Seba_F80 @ Jun 19 2014, 08:59 PM) *
però se il mirino è equivalente ad una lente f/2.8, e cambia la profondità di campo non solo per un aspetto percettivo (immagine piccola: più nitida, con meno errori di maf e con più pdc per un circolo di confusione più minuto) ma anche perché si comporta come una lente fra l'occhio e l'obiettivo qualunque ottica più luminosa di f/2.8 non ti permette di apprezzare - durante l'inquadratura e solo ad occhio via mirino - la pdc ridotta.

Ricordo di aver guardato il mirino di una Fm2 con un 50 f/1.4 e sembrava un cinema ... pensavo fosse solo una questione di ottica luminosa, di corpo macchina "full frame" ma non anche di come è costruito il mirino. cerotto.gif

Mi sfugge qcosa, credo di non aver capito bene la questione dell'equivalente f/2.8 .... cerotto.gif


i mirini delle reflex del passato sono decisamente migliori di quelli delle attuali, ho ancora una Nikkormat dei primi anni '70 e ti assicuro che fa venire rosso dalla vergogna quello della D800.
Il motivo comunque, indipendentemente da tutto, è fondamentalmente quello delle dimensioni di quello che vedi rispetto a quelle di una stampa o monitor.
Un tempo, per apprezzare a occhio la pdc, usava guardare l'immagine del mirino con un valore f più ampio di 1 o 2 stop rispetto quello di scatto effettivo. Era un modo per porre rimedio a quel problema. Oggi si potrebbe fare altrettanto, ma non so quanto aiutino ed incoraggino questi mirini a farlo

Messaggio modificato da Gian Carlo F il Jun 19 2014, 08:24 PM
Lapislapsovic
Messaggio: #12
QUOTE(Seba_F80 @ Jun 19 2014, 08:59 PM) *
.....

Mi sfugge qcosa, credo di non aver capito bene la questione dell'equivalente f/2.8 .... cerotto.gif

Non c'è alcuna equivalenza, la cosa è più semplice di quello che sembra wink.gif , da un pò di annetti le ottiche e le reflex hanno un meccanismo che permette una volta innestata l'ottica di tenere aperto il diaframma il più possibile, prendi un obiettivo e vedrai che nei pressi del bocchettone di innesto c'è una levetta, prova a muovere quella levetta e scoprirai che il diaframma si apre, se rilasci la levetta il diaframma si chiude, tutto ciò ha lo scopo di aver maggior luminosità possibile (a seconda del tipo di ottica f/1,4 o f/8) nel mirino per facilitare la messa fuoco sia automatica che manuale, se imposti un diaframma f/8 con un obiettivo f/1,4, nel mirino vedrai sempre un'immagine luminosa e con poca profondità di campo, quando premerai il pulsante di scatto la levetta verrà rilasciata fino ad arrivare al diaframma desiderato, quando premi il pulsante della profondità di campo accade la stessa cosa, ovvero il diaframma si chiude e l'immagine si scurisce...

Per tale motivo normalmente si raccomandava di non lasciare l'ottica montata sulla reflex se non serviva, era una cautela atta a prevenire "l'ammollamento" della molla che permette questo movimento wink.gif

Per la pofondità di campo maggiore nel mirino smile.gif, prova semplicemente a creare un foro più o meno grande unendo il pollice e l'indice della tua mano porta detto foro all'occhio ed inquadra qualcosa smile.gif, vedi se avverti la differenza...

Ciao ciao
mk1
Messaggio: #13
QUOTE(Gian Carlo F @ Jun 19 2014, 04:53 PM) *
più una immagine è piccola e più sembra che abbia una pdc maggiore e viceversa, ma non solo......
Nel mirino vedrai:
- più pdc
- meno mosso e micromosso
- meno errori di maf
insomma una immagine migliore
Più ingrandisci e più i difetti si vedranno, ma vedrai anche una minore pdc perchè i cosiddetti circoli di confusione vengono via via ingranditi.


Come al solito rispondi senza neppure aver letto con attenzione la domanda.
Oppure le leggi e non le capisci?
Mi auguro la prima, che è meno peggio.

L'utente vede più pdc nel mirino soltanto quando imposta diaframmi più aperti di f2,8.
Se fosse un problema di ingrandimento vedrebbe nel mirino una pdc maggiore a tutti i diaframmi.
Ti ispiri sempre al famoso libro di Cesco Ciapanna per rispondere?

La risposta esatta l'hanno data DrKoopa e Vettori.
I vetrini smerigliati non percepiscono aperture maggiori di f2 e i vetrini di nuova generazione che utilizzano la tecnologia a "microlenti" fanno ancora peggio, arrivando a f 2,8 circa.
Questo perchè le microlenti parzializzano l'immagine operando una sorta di diaframma supplementare pari appunto a circa f2,8.
Se il diaframma viene impostato a f1,4 succede quindi che nel mirino viene visualizzata la pdc di f2,8 data dal limite del vetrino, mentre nel risultato finale la pdc sarà ovviamente quella reale di f1,4.
Ma non te ne sei mai accorto?
Complimenti!

Messaggio modificato da mk1 il Jun 20 2014, 08:09 AM
simonemaviglia
Messaggio: #14
QUOTE(mk1 @ Jun 20 2014, 09:05 AM) *
Come al solito rispondi senza neppure aver letto con attenzione la domanda.
Oppure le leggi e non le capisci?
Mi auguro la prima, che è meno peggio.

L'utente vede più pdc nel mirino soltanto quando imposta diaframmi più aperti di f2,8.
Se fosse un problema di ingrandimento vedrebbe nel mirino una pdc maggiore a tutti i diaframmi.
Ti ispiri sempre al famoso libro di Cesco Ciapanna per rispondere?

La risposta esatta l'hanno data DrKoopa e Vettori.
I vetrini smerigliati non percepiscono aperture maggiori di f2 e i vetrini di nuova generazione che utilizzano la tecnologia a "microlenti" fanno ancora peggio, arrivando a f 2,8 circa.
Questo perchè le microlenti parzializzano l'immagine operando una sorta di diaframma supplementare pari appunto a circa f2,8.
Se il diaframma viene impostato a f1,4 succede quindi che nel mirino viene visualizzata la pdc di f2,8 data dal limite del vetrino, mentre nel risultato finale la pdc sarà ovviamente quella reale di f1,4.
Ma non te ne sei mai accorto?
Complimenti!
calmi! anche io ho condiviso la risposta di Gian Carlo perché mi sembra la più semplice, quelle di DrKoopa e Vettori giuste ma per i casi particolari di apertura < 2.8.
Vediamo dove Seb parla di < 2.8 e dove no, facendo pensare a noi che si riferisca a tutte le aperture:
QUOTE(Seba_F80 @ Jun 19 2014, 04:13 PM) *
Ciao a tutti,

ho fatto una serie di scatti con diaframmi piuttosto aperti (probabilmente < 2.8), perché cercavo una profondità di campo (pdc) corta, ma mi sono accorto che la foto aveva sempre meno profondità di campo di ciò che vedevo nel mirino.
La cosa non mi convince e temo sia una mia impressione, per cui vi chiedo di aiutarmi a capire.

...

Ora se tutto questo è vero, come è possibile che ciò che vedo nel mirino ha una profondità di campo maggiore che quella realmente fotografata?

Di questa cosa mi ero un po' accorto fotografando col 28-105 in modalità macro (RR 1:2) quelle volte in cui cercavo dei background sfuocati o una pdc particolarmente corta sul soggetto, per poi accorgermi spesso che avevo "tirato troppo corta" la pdc, e che se avessi chiuso ancora un po' magari avrei avuto uno scatto migliore anziché rifarlo. (qui secondo me stiamo sicuramente > 2.8)

C'è una spiegazione semmai a questa cosa? Avrebbe a che vederci che l'immagine del mirino cmq è focalizzata mediante un piccolo sistema di lenti a bordo della fotocamera, che fra le altre cose realizzano sempre un rimpicciolimento dell'immagine inquadrata (magnification <1)?

Grazie, Seb
Seb, tranquillo, si beccano sempre rolleyes.gif tongue.gif
Seba_F80
Nikonista
Messaggio: #15
QUOTE(mk1 @ Jun 20 2014, 09:05 AM) *
Come al solito rispondi senza neppure aver letto con attenzione la domanda.
Oppure le leggi e non le capisci?
Mi auguro la prima, che è meno peggio.

L'utente vede più pdc nel mirino soltanto quando imposta diaframmi più aperti di f2,8.
Se fosse un problema di ingrandimento vedrebbe nel mirino una pdc maggiore a tutti i diaframmi.
Ti ispiri sempre al famoso libro di Cesco Ciapanna per rispondere?

La risposta esatta l'hanno data DrKoopa e Vettori.
I vetrini smerigliati non percepiscono aperture maggiori di f2 e i vetrini di nuova generazione che utilizzano la tecnologia a "microlenti" fanno ancora peggio, arrivando a f 2,8 circa.
Questo perchè le microlenti parzializzano l'immagine operando una sorta di diaframma supplementare pari appunto a circa f2,8.
Se il diaframma viene impostato a f1,4 succede quindi che nel mirino viene visualizzata la pdc di f2,8 data dal limite del vetrino, mentre nel risultato finale la pdc sarà ovviamente quella reale di f1,4.
Ma non te ne sei mai accorto?
Complimenti!


"Seb, tranquillo, si beccano sempre" ... hahahah ... ragazzi, siete i miei maestri ma a volte mi fate ridere, davvero ...

Allora, facciamo un passettino indietro. Il problema stavolta è stato evidente, e marcatamente evidente, adoperando diaframmi più aperti di f/2.8 sulla D300. In particolare accoppiata 50 f/1.8 G + D300.
Altre volte mi ero accorto di questa cosa - scattando macro col 28-105 Nikon (RR solo 1:2) - ma pensavo invece fosse un problema percettivo (per capirci quel che dice il buon Gianfranco).

La spiegazione di mk1 aggiunge ulteriore chiarezza; quello che dici tu, Lapislapsovic, infatti, "se imposti un diaframma f/8 con un obiettivo f/1,4, nel mirino vedrai sempre un'immagine luminosa e con poca profondità di campo", è purtroppo parzialmente vera.
Anche io credevo l'accoppiata mirino-ottica si comportasse così, ma mi sono accorto - avendo fortunatamente una buona vista rolleyes.gif - che qualcosa non tornava.
F/2, f/1.8, F/2.2, f/2.8 mi davano sempre più profondità di campo nel mirino di quella che poi vedevo nella foto (già anche nell'LCD, quindi senza dover ingrandire come nelle stampe).

In pratica credo di aver capito che qualsiasi ottica con luminosità superiori ad f/2.8 proietteranno sempre nel mio mirino un'immagine con:
- pdc da f/2.8 anche se l'apertura è controllata elettronicamente, e quindi al massimo possibile (TA) consentita dall'ottica
- luminosa come se facessi manualmente stop-down ad f/2.8, anche se c'è innestata un ottica che dovrebbe far passare il doppio della luce (f/1.4; f/2.8 -> (+1 stop) f/2 -> (+1 stop) f/1.4)

Il motivo risiede nel sistema ottico che realizza il mirino stesso.
Quindi, se con la focale in uso veramente si vuole eseguire un'immagine con pdc tipica delle sue aperture superiori ad f/2.8 ci sono (credo) solo due strade:
  • adoperare l'esperienza, e prevedere il risultato pur inquadrandolo solo ad un equivalente apertura f/2.8 (più pdc nel mirino dell'effettivo); eventualmente ripetere lo scatto (ma questo può nn essere possibile con soggetti e luci non ferme - es. ritratto di soggetti)

  • adoperare un sistema di visione reale through the lens, come è ed era nello spirito del sistema SLR; avvalersi cioè o di un monitor collegato alla fotocamera mediante opportuno sistema (cavo, wifi) e relativo programma di controllo della fotocamera da remoto; ovviamente richiede anche l'uso del treppiedi. Oppure usare il live view - però con tutte le enormi limitazioni del caso rispetto all'inquadratura a mirino, specie in talune condizioni (es. molta luce in ambiente falsa la visione sull'LCD proprio per i motivi elencati da Giancarlo; l'occhio di adatta alla visione di una "stampata" a monitor dove le dimensioni degli oggetti riprodotti sono più piccola della realtà e molto probabilmente sfuggiranno errori di maf, di pdc ed altro, che salteranno fuori osservando lo scatto in modo maggiormente ingrandito.
Tuttavia, come scrivevo, il problema è stato evidente con diaframmi più luminosi di f/2.8 ma mi è già successo di vedere più pdc anche con diaframmi più chiusi di f/2.8; addirittura con f/8 o più chiusi. Li è complice anche l'oscuramento del mirino, e l'effettiva difficoltà di distinguere, in un immagine così minuta come del mirino Dx, particolari fuori fuoco.

Talvolta ho pensato che la vera soluzione a queste situazioni sono i sistemi di visione ibrida, cioè quelli che usa chi gira i video con le reflex

IPB Immagine

Mi convinco inoltre sempre di più che le ottiche molto luminose (>f/2.8) vanno adoperate con maestria, e non sono alla portata di una preparazione superficiale quando se ne vuole sfruttare il potenziale bokeh per fini artistici

rolleyes.gif

Messaggio modificato da Seba_F80 il Jun 20 2014, 10:33 AM
Gian Carlo F
Messaggio: #16
QUOTE(simonemaviglia @ Jun 20 2014, 09:53 AM) *
calmi! anche io ho condiviso la risposta di Gian Carlo perché mi sembra la più semplice, quelle di DrKoopa e Vettori giuste ma per i casi particolari di apertura < 2.8.
Vediamo dove Seb parla di < 2.8 e dove no, facendo pensare a noi che si riferisca a tutte le aperture:
Seb, tranquillo, si beccano sempre rolleyes.gif


questa persona, come sempre, interviene nel forum sempre in modo maleducato e sgradevole.


QUOTE(Seba_F80 @ Jun 20 2014, 11:29 AM) *
"Seb, tranquillo, si beccano sempre" ... hahahah ... ragazzi, siete i miei maestri ma a volte mi fate ridere, davvero ...

Allora, facciamo un passettino indietro. Il problema stavolta è stato evidente, e marcatamente evidente, adoperando diaframmi più aperti di f/2.8 sulla D300. In particolare accoppiata 50 f/1.8 G + D300.
Altre volte mi ero accorto di questa cosa - scattando macro col 28-105 Nikon (RR solo 1:2) - ma pensavo invece fosse un problema percettivo (per capirci quel che dice il buon Gianfranco).

La spiegazione di mk1 aggiunge ulteriore chiarezza; quello che dici tu, Lapislapsovic, infatti, "se imposti un diaframma f/8 con un obiettivo f/1,4, nel mirino vedrai sempre un'immagine luminosa e con poca profondità di campo", è purtroppo parzialmente vera.
Anche io credevo l'accoppiata mirino-ottica si comportasse così, ma mi sono accorto - avendo fortunatamente una buona vista rolleyes.gif - che qualcosa non tornava.
F/2, f/1.8, F/2.2, f/2.8 mi davano sempre più profondità di campo nel mirino di quella che poi vedevo nella foto (già anche nell'LCD, quindi senza dover ingrandire come nelle stampe).

In pratica credo di aver capito che qualsiasi ottica con luminosità superiori ad f/2.8 proietteranno sempre nel mio mirino un'immagine con:
- pdc da f/2.8 anche se l'apertura è controllata elettronicamente, e quindi al massimo possibile (TA) consentita dall'ottica
- luminosa come se facessi manualmente stop-down ad f/2.8, anche se c'è innestata un ottica che dovrebbe far passare il doppio della luce (f/1.4; f/2.8 -> (+1 stop) f/2 -> (+1 stop) f/1.4)

Il motivo risiede nel sistema ottico che realizza il mirino stesso.
Quindi, se con la focale in uso veramente si vuole eseguire un'immagine con pdc tipica delle sue aperture superiori ad f/2.8 ci sono (credo) solo due strade:
  • adoperare l'esperienza, e prevedere il risultato pur inquadrandolo solo ad un equivalente apertura f/2.8 (più pdc nel mirino dell'effettivo); eventualmente ripetere lo scatto (ma questo può nn essere possibile con soggetti e luci non ferme - es. ritratto di soggetti)
  • adoperare un sistema di visione reale through the lens, come è ed era nello spirito del sistema SLR; avvalersi cioè o di un monitor collegato alla fotocamera mediante opportuno sistema (cavo, wifi) e relativo programma di controllo della fotocamera da remoto; ovviamente richiede anche l'uso del treppiedi. Oppure usare il live view - però con tutte le enormi limitazioni del caso rispetto all'inquadratura a mirino, specie in talune condizioni (es. molta luce in ambiente falsa la visione sull'LCD proprio per i motivi elencati da Giancarlo; l'occhio di adatta alla visione di una "stampata" a monitor dove le dimensioni degli oggetti riprodotti sono più piccola della realtà e molto probabilmente sfuggiranno errori di maf, di pdc ed altro, che salteranno fuori osservando lo scatto in modo maggiormente ingrandito.
Tuttavia, come scrivevo, il problema è stato evidente con diaframmi più luminosi di f/2.8 ma mi è già successo di vedere più pdc anche con diaframmi più chiusi di f/2.8; addirittura con f/8 o più chiusi. Li è complice anche l'oscuramento del mirino, e l'effettiva difficoltà di distinguere, in un immagine così minuta come del mirino Dx, particolari fuori fuoco.

Talvolta ho pensato che la vera soluzione a queste situazioni sono i sistemi di visione ibrida, cioè quelli che usa chi gira i video con le reflex



Mi convinco inoltre sempre di più che le ottiche molto luminose (>f/2.8) vanno adoperate con maestria, e non sono alla portata di una preparazione superficiale quando se ne vuole sfruttare il potenziale bokeh per fini artistici

rolleyes.gif


diciamo che più che altro questo personaggio, dotato di una pessima educazione, non perde occasione per aggredirmi gratuitamente.
Io lo ignoro da anni, ma lui insiste rolleyes.gif rolleyes.gif non avrà nulla di meglio da fare...

Messaggio modificato da Gian Carlo F il Jun 20 2014, 11:08 AM
Gian Carlo F
Messaggio: #17
QUOTE(simonemaviglia @ Jun 20 2014, 09:53 AM) *
calmi! anche io ho condiviso la risposta di Gian Carlo perché mi sembra la più semplice, quelle di DrKoopa e Vettori giuste ma per i casi particolari di apertura < 2.8.
.....................


Fate un'altra prova, caricate su smartphone una immagine e guardatela lì e poi a monitor...... vedrete la prima con più profondità di campo e "globalmente" migliore, anche fosse scattata a f1,4
Gian Carlo F
Messaggio: #18
Fate un'altra prova ancora (io la ho appena fatta con D800, 50mm f1,4 a f1,4 2 e 2,8):

mettete a fuoco un qualcosa di vicino (la tastiera del pc ripresa in modo inclinato) e pigiate il tasto "anteprima" vedrete che, anche ai diaframmi più aperti, chiudendo a f2 e f2,8, la zona nitida man mano aumenta.

Quindi quella persona, oltre ad essere maleducata e sgradevole, dice cose che non hanno riscontro con la realtà.

Messaggio modificato da Gian Carlo F il Jun 20 2014, 11:35 AM
Seba_F80
Nikonista
Messaggio: #19
QUOTE(Gian Carlo F @ Jun 20 2014, 12:35 PM) *
Fate un'altra prova ancora (io la ho appena fatta con D800, 50mm f1,4 a f1,4 2 e 2,8):

mettete a fuoco un qualcosa di vicino (la tastiera del pc ripresa in modo inclinato) e pigiate il tasto "anteprima" vedrete che, anche ai diaframmi più aperti, chiudendo a f2 e f2,8, la zona nitida man mano aumenta.


ma il mirino della D800 ha lo stesso sistema di quello della D300?
Non metto poi in dubbio che man mano la pdc aumenta al chiudere (l'ho fatto anch'io per scegliere il diaframma "giusto"), ma è che nel mirino vedo più pdc.

Tirando le somme, come fai a regolarti su quanto sfuocato vuoi nello scatto finale, usi l'esperienza?
simonemaviglia
Messaggio: #20
QUOTE(Gian Carlo F @ Jun 20 2014, 12:35 PM) *
Fate un'altra prova ancora (io la ho appena fatta con D800, 50mm f1,4 a f1,4 2 e 2,8):

mettete a fuoco un qualcosa di vicino (la tastiera del pc ripresa in modo inclinato) e pigiate il tasto "anteprima" vedrete che, anche ai diaframmi più aperti, chiudendo a f2 e f2,8, la zona nitida man mano aumenta.

Quindi quella persona, oltre ad essere maleducata e sgradevole, dice cose che non hanno riscontro con la realtà.
QUOTE(Seba_F80 @ Jun 20 2014, 01:20 PM) *
ma il mirino della D800 ha lo stesso sistema di quello della D300?
Non metto poi in dubbio che man mano la pdc aumenta al chiudere (l'ho fatto anch'io per scegliere il diaframma "giusto"), ma è che nel mirino vedo più pdc.

Tirando le somme, come fai a regolarti su quanto sfuocato vuoi nello scatto finale, usi l'esperienza?
Ho pensato anche io di fare la prova; ora l'ho fatta:
  1. su D700 a f/2.4 con molta fatica si comincia a percepire l'aumento di pdc (come un piccolo calo di luminosità)
  2. su D90 fino a f/2.8 non riesco a percepire il cambiamento (calo di luminosità incluso)
quindi:
  1. viva la D800
  2. vai a vedere che ha ragione Elio sulla Df, chi ce l'ha? viva la Df
  3. @Vettori; come funziona su D4s?
simonemaviglia
Messaggio: #21
scusate ho pasticciato con i quote:
QUOTE(Seba_F80 @ Jun 20 2014, 01:20 PM) *
ma il mirino della D800 ha lo stesso sistema di quello della D300?
Non metto poi in dubbio che man mano la pdc aumenta al chiudere (l'ho fatto anch'io per scegliere il diaframma "giusto"), ma è che nel mirino vedo più pdc.

Tirando le somme, come fai a regolarti su quanto sfuocato vuoi nello scatto finale, usi l'esperienza?
  1. esperienza
  2. LV
  3. più scatti
...se il soggetto è in movimenti, valuti i pro e contro tra avere più o meno pdc o, in alcuni casi sbagliare la maf...


Gian Carlo F
Messaggio: #22
QUOTE(Seba_F80 @ Jun 20 2014, 01:20 PM) *
ma il mirino della D800 ha lo stesso sistema di quello della D300?
Non metto poi in dubbio che man mano la pdc aumenta al chiudere (l'ho fatto anch'io per scegliere il diaframma "giusto"), ma è che nel mirino vedo più pdc.

Tirando le somme, come fai a regolarti su quanto sfuocato vuoi nello scatto finale, usi l'esperienza?


in DX è più complicato....

QUOTE(simonemaviglia @ Jun 20 2014, 02:02 PM) *
Ho pensato anche io di fare la prova; ora l'ho fatta:
  1. su D700 a f/2.4 con molta fatica si comincia a percepire l'aumento di pdc (come un piccolo calo di luminosità)
  2. su D90 fino a f/2.8 non riesco a percepire il cambiamento (calo di luminosità incluso)
quindi:
  1. viva la D800
  2. vai a vedere che ha ragione Elio sulla Df, chi ce l'ha? viva la Df
  3. @Vettori; come funziona su D4s?


intendiamoci, non è che il vetrino della D800 sia eccezionale, però differenza io ne vedo, che poi corrisponda a quella vera sono convinto che non è affatto così.
mk1
Messaggio: #23
QUOTE(simonemaviglia @ Jun 20 2014, 02:02 PM) *
Ho pensato anche io di fare la prova; ora l'ho fatta:
  1. su D700 a f/2.4 con molta fatica si comincia a percepire l'aumento di pdc (come un piccolo calo di luminosità)
  2. su D90 fino a f/2.8 non riesco a percepire il cambiamento (calo di luminosità incluso)
quindi:
  1. viva la D800
  2. vai a vedere che ha ragione Elio sulla Df, chi ce l'ha? viva la Df
  3. @Vettori; come funziona su D4s?


E' così anche sulla D800, fidati.
Comunque il limite è del vetrino e non della fotocamera.
In realtà il limite del vetrino non è sempre a 2,8 come ho scritto ma può oscillare tra 2 e 2,8.
Ecco perchè cominci ad avvertirlo impercettibilmente a f 2,4.
Dipende dalla fattura del vetrino.
Ma è certo che se imposti f 2, f 1,4 o f 1,2 ti rendi subito conto che la visione a mirino è rimasta inchiodata tra f2 e f2,8.
Non lo dico io, come pensa quel qualcuno che sta dimostrando la sua profonda ignoranza e che scopre il problema solo ora, i limiti dei vetrini a microlenti sono stati spiegati da fior di tecnici fotografici in diversi siti affidabili.

La spiegazione che a tutti i diaframmi si può comunque notare a mirino un piccolo aumento della pdc può risiedere invece nella fattura dello specchio.
Lo specchio non è una superficie completamente speculare ma esiste una zona centrale semitrasparente.
Questo per permettere ad una parte dell'immagine di oltrepassare lo specchio e continuare il percorso fino a rimbalzare nello specchietto secondario che si trova subito dietro il principale, incernierato su di esso.
La piccola immagine ricevuta da questo specchietto è utilizzata dalla fotocamera per le misurazioni dell'esposizione e della maf.
Questa parzializzazione di immagine potrebbe essere la causa del piccolo aumento di pdc che si verifica a tutti i diaframmi.
E' poca cosa e infatti è avvertibile più che altro a grandi rapporti di riproduzione.
Questa, a differenza di quella di prima, è una mia ipotesi e quindi prendila con le pinze.

Fil.
GiulianoPhoto
Messaggio: #24
benvenuti nell'era dell'abuso di MAF selettiva laugh.gif

A pellicola tutto ciò era impensabile, o meglio, si scattava anche a diaframmi molto aperti ma non rivedendo la foto l'incubo di una maf errata era una costante.
vettori
Messaggio: #25
QUOTE(simonemaviglia @ Jun 20 2014, 02:02 PM) *
[*]@Vettori; come funziona su D4s?


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