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Lo Sguardo In Camera
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Alex20
Messaggio: #1
Perchè lo sgaurdo in camera del soggetto ripreso, quasi sempre, fà la differenza ??? unsure.gif

Un saluto a tutti

Alex
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Messaggio: #2
Bella domanda smile.gif

Personalmente trovo che non sempre sia così, ma il più delle volte lo è smile.gif
Probabilmente lo sguardo in macchina dà delle emozioni in più, si può interagire meglio col soggetto, e fa sembrare che il soggetto sia in collegamento diretto col fotografo, che ci sia uno scambio di emozioni, un accettare la foto da parte del fotografato forse ohmy.gif e la foto sembra più voluta e cercata, senza paure, e meno rubata in una frazione di secondo temendo di essere visti smile.gif

Ma non sempre è così, ad esempio ci sono certi matrimonialisti che scattano in stile reportage, i quali raramente hanno sguardi in camera, vogliono risultare invisibili, e ottengono comunque risultati eccezionali (vedi Ben Chrisman).

E' una domanda sulla quale prevedo una bella discussione. Spero smile.gif

Graziano

Messaggio modificato da Grazmel il Nov 19 2012, 05:39 PM
Alex20
Messaggio: #3
Cerco di stimolarla la discussione, di provocarla.....

.... vero quel che affermi, ma.... un soggetto ripreso mentre è intento nei suoi pensieri e non sà, non vede, di essere il centro del tuo interesse, dell'attenzione della tua fotocamera avrà un'espressione più naturale, come dire..... genuina.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #4
QUOTE(Alex20 @ Nov 19 2012, 05:46 PM) *
Cerco di stimolarla la discussione, di provocarla.....

.... vero quel che affermi, ma.... un soggetto ripreso mentre è intento nei suoi pensieri e non sà, non vede, di essere il centro del tuo interesse, dell'attenzione della tua fotocamera avrà un'espressione più naturale, come dire..... genuina.


Infatti ho detto che dipende, non sempre vale la "regola" wink.gif
Comunque, nelle situazioni in cui lo sguardo diretto è il tocco in più, il momento migliore è l'istante esatto in cui il soggetto guarda in camera, poi più passano i frangenti e più la scena perde di spontaneità, IMHO wink.gif

Graziano
Utente cancellato
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Messaggio: #5
QUOTE(Grazmel @ Nov 19 2012, 05:38 PM) *
....
E' una domanda sulla quale prevedo una bella discussione. Spero smile.gif

Graziano


Forse ho previsto male messicano.gif messicano.gif
Clau_S
Messaggio: #6
QUOTE(Alex20 @ Nov 19 2012, 05:46 PM) *
Cerco di stimolarla la discussione, di provocarla.....

.... vero quel che affermi, ma.... un soggetto ripreso mentre è intento nei suoi pensieri e non sà, non vede, di essere il centro del tuo interesse, dell'attenzione della tua fotocamera avrà un'espressione più naturale, come dire..... genuina.


Dico solo la mia opinione.
Il gioco di sguardi tra persone è una forma di comunicazione non verbale potentissima e forse la prima che attuiamo (o cerchiamo di evitare per altri motivi) con chi abbiamo di fronte. Quindi penso che lo sguardo rivolto in camera sia potenzialmente un forte catalizzatore (ma di contro anche un possibile repulsore). Quando è alla massima espressione si dice infatti che buca l'obiettivo, rompe quella barriera che è la fotografia e arriva dritto allo spettatore quasi con il potere magnetico di uno sguardo dal vivo. Un ritratto senza sguardo in camera perde (non necessariamente) questa forza, ci toglie il contatto diretto col soggetto. Ha un'altra connotazione e dovrà avere un altro fattore di forte interesse. Forse più difficile da trovare o semplicemente meno immediato. Vedere una persona assorta, per riprendere il tuo esempio, magari ci stimola a un'interazione indiretta, quasi come un contagio, che ci rende in qualche modo assorti e partecipi. Ci può stimolare in tanti modi. Però se lo sguardo indiretto non ha forza espressiva, non comunica uno stato, un'emozione, un impulso o non c'è altro che ci renda la foto interessante, si rischia il vuoto. Lo sguardo diretto non ne è immune ma forse, è solo un'ipotesi, è più "accessibile" e immediato per chi scatta e per chi guarderà lo scatto. Quindi più (facilmente) efficace.

Però, per fare un esempio contrario, vicino al mio monitor ho appeso un pieghevole su cui è pubblicata quasi intera (ma anche più contrastata) questa foto di Arturo Ghergo ad Alida Valli

IPB Immagine

Lo sguardo non è diretto ma la foto è magnetica. Così bello che ti viene da guardarla e riguardarla, come ad attendere invano il momento che si giri per poter attirare la sua attenzione come lei attira la tua. Uno sguardo diretto sarebbe stato bellissimo, ma forse avrebbe detto troppo e sarebbe morto lì. Questo invece ti mette un impulso di contatto visivo che non sarà mai soddisfatto e secondo me questa insoddisfazione dà alla foto una forza "eterna". A scanso di equivoci, non basta uno sguardo in là (prova ne è che molte altre foto dell'attrice che vedo su google non hanno affatto la stessa forza). Qui c'è la bravura del fotografo. Questo vuol dire immortalare.
Ripeto, solo mie opinioni e interpretazioni personali.
Alex20
Messaggio: #7
[quote name='Clau_S' date='Nov 19 2012, 07:42 PM' post='3211300']
Dico solo la mia opinione.
Il gioco di sguardi tra persone è una forma di comunicazione non verbale potentissima e forse la prima che attuiamo (o cerchiamo di evitare per altri motivi) con chi abbiamo di fronte. Quindi penso che lo sguardo rivolto in camera sia potenzialmente un forte catalizzatore (ma di contro anche un possibile repulsore). Quando è alla massima espressione si dice infatti che buca l'obiettivo, rompe quella barriera che è la fotografia e arriva dritto allo spettatore quasi con il potere magnetico di uno sguardo dal vivo. Un ritratto senza sguardo in camera perde (non necessariamente) questa forza, ci toglie il contatto diretto col soggetto. Ha un'altra connotazione e dovrà avere un altro fattore di forte interesse. Forse più difficile da trovare o semplicemente meno immediato. Vedere una persona assorta, per riprendere il tuo esempio, magari ci stimola a un'interazione indiretta, quasi come un contagio, che ci rende in qualche modo assorti e partecipi. Ci può stimolare in tanti modi. Però se lo sguardo indiretto non ha forza espressiva, non comunica uno stato, un'emozione, un impulso o non c'è altro che ci renda la foto interessante, si rischia il vuoto. Lo sguardo diretto non ne è immune ma forse, è solo un'ipotesi, è più "accessibile" e immediato per chi scatta e per chi guarderà lo scatto. Quindi più (facilmente) efficace.
..........

Profonda, efficace, esaustiva....
complimenti
Alex
Alex20
Messaggio: #8
Non sò perchè, ma ogni volta che leggo... "bella... peccato che il soggetto non guardi in camera".... mi viene in mente una coppia di amici che, davanti ad uno spettacolo della natura, ad una delle sette meraviglie del mondo, l'uno dice all'altro.... "mette lì... che te faccio 'na foto" e l'altro, vicendevolmente, si piazza tra l'obbiettivo e la settima meraviglia del mondo, assumendo la classica posa stereotipata, tipo giapponesini davanti al Colosseo o a San Pietro, e sfodera il miglior sorriso da 34 denti, ma con lo sguardo rigorosamente in camera....
e mi viene la pelle d'oca...
Alex
andcampo
Messaggio: #9

Lo sguardo in camera conferisce molta più forza allo scatto, ci sono situazioni in cui è preferibile far concentrare lo sguardo dell'osservatore sugli occhi del soggetto (tipo foto di ritratto) altri casi in cui lo sguardo on cam è sconsigliato proprio perchè diostoglierebbe l'attenzione dal soggetto della foto spostandola sugli occhi del modello/modella (moda - pubblicità dove il soggetto non è il modello! diverso il discorso per foto di cover dove l'obiettivo è proprio catturare l'attenzione del possibile cliente). Lo sguardo del soggetto che guarda l'osservatore, inevitabilmente attira la sua attenzione.
Saluti
Andrea
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #10
QUOTE(Clau_S @ Nov 19 2012, 07:42 PM) *
Dico solo la mia opinione.
Il gioco di sguardi tra persone è una forma di comunicazione non verbale potentissima e forse la prima che attuiamo (o cerchiamo di evitare per altri motivi) con chi abbiamo di fronte. Quindi penso che lo sguardo rivolto in camera sia potenzialmente un forte catalizzatore (ma di contro anche un possibile repulsore). Quando è alla massima espressione si dice infatti che buca l'obiettivo, rompe quella barriera che è la fotografia e arriva dritto allo spettatore quasi con il potere magnetico di uno sguardo dal vivo. Un ritratto senza sguardo in camera perde (non necessariamente) questa forza, ci toglie il contatto diretto col soggetto. Ha un'altra connotazione e dovrà avere un altro fattore di forte interesse. Forse più difficile da trovare o semplicemente meno immediato. Vedere una persona assorta, per riprendere il tuo esempio, magari ci stimola a un'interazione indiretta, quasi come un contagio, che ci rende in qualche modo assorti e partecipi. Ci può stimolare in tanti modi. Però se lo sguardo indiretto non ha forza espressiva, non comunica uno stato, un'emozione, un impulso o non c'è altro che ci renda la foto interessante, si rischia il vuoto. Lo sguardo diretto non ne è immune ma forse, è solo un'ipotesi, è più "accessibile" e immediato per chi scatta e per chi guarderà lo scatto. Quindi più (facilmente) efficace.

Però, per fare un esempio contrario, vicino al mio monitor ho appeso un pieghevole su cui è pubblicata quasi intera (ma anche più contrastata) questa foto di Arturo Ghergo ad Alida Valli

IPB Immagine

Lo sguardo non è diretto ma la foto è magnetica. Così bello che ti viene da guardarla e riguardarla, come ad attendere invano il momento che si giri per poter attirare la sua attenzione come lei attira la tua. Uno sguardo diretto sarebbe stato bellissimo, ma forse avrebbe detto troppo e sarebbe morto lì. Questo invece ti mette un impulso di contatto visivo che non sarà mai soddisfatto e secondo me questa insoddisfazione dà alla foto una forza "eterna". A scanso di equivoci, non basta uno sguardo in là (prova ne è che molte altre foto dell'attrice che vedo su google non hanno affatto la stessa forza). Qui c'è la bravura del fotografo. Questo vuol dire immortalare.
Ripeto, solo mie opinioni e interpretazioni personali.


Concordo ed apprezzo il tuo approccio... 'non negativo' al ritratto che non comporti lo sguardo diretto in camera. Si tratta - come tu stesso affermi - di filosofie diverse. Chi guarda in camera comunica la propria coscienza di essere fotografato, è lì in quel preciso momento (ferma l'attimo) e posa per il fotografo (mentre scatta) e per chi guarderà la fotografia in un secondo momento. Chi guarda altrove, invece, 'esiste' indipendentemente da fotografo e spettatore, rimane estraneo al momento puntuale dello scatto e perpetua quell'istante in eterno. Spesso chi guarda altrove rivolge lo sguardo in un punto imprecisato, appare pensoso e distratto e - probabilmente - più spontaneo.
Alex20
Messaggio: #11
QUOTE(Grazmel @ Nov 19 2012, 05:53 PM) *
Infatti ho detto che dipende, non sempre vale la "regola" wink.gif
Comunque, nelle situazioni in cui lo sguardo diretto è il tocco in più, il momento migliore è l'istante esatto in cui il soggetto guarda in camera, poi più passano i frangenti e più la scena perde di spontaneità, IMHO wink.gif

Graziano


Credo tu abbia espresso pienamente la condizione che deve essere soddisfatta affinchè lo sguardo in camera conferisca quel qualcosa in più alla foto.... ovvero quando il fotografo sa cogliere l'istante in cui il soggetto rivolge, indirizza lo sguardo verso la fotocamera, quando cioè, la sua espressione non è ancora influenzata, sporcata dalla consapevolezza di essere il centro dell'attenzione di qualcuno.

Alex
fabio camandona
Messaggio: #12
E' più bello perchè, SE il soggetto e il fotogrago hanno feeling e capacità, la foto "ti parla".
Non devi immaginare, basta guardare ed ascoltare.

2 cents.
 
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