FORUM NIKONCLUB

Condividi le tue conoscenze, aiuta gli altri e diventa un esperto.

Chiudi
TITOLO*
DOMANDA*
AREA TEMATICA INTERESSATA*
Magna Grecia In Sicilia - Reportage
Rispondi Nuova Discussione
tankredi
Messaggio: #1
Magna Grecia in Sicilia
Reportage

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 314.5 KB

Un tempo Alessandro I d'Epiro, zio di Alessandro Magno, così descriveva la Sicilia al nipote: "... oltre l'Italia c'è la Sicilia, la terra più fiorente e bella che si conosca. Là ci sono la possente Siracusa e Agrigento, Gela e Selinunte...".
Questa è una delle tantissime frasi che nella storia hanno descritto la Sicilia, terra dal passato glorioso e oggetto, nei millenni, del tentativo di conquista da parte di numerosi uomini e popoli che, a testimonianza della loro presenza, hanno lasciato imponenti monumenti e quel "melange" di razze e culture che ha contribuito a delineare ciò che adesso è il popolo siciliano.
Tra questi i Greci hanno lasciato un'impronta indelebile nella nostra cultura ed architettura. La prima colonia greca, Naxos, viene edificata nel 735 a.C.. Negli anni a seguire una serie di insediamenti fanno entrare la Sicilia in un periodo di grande importanza, e così nascono Siracusa nel 734 a.C., Messina nel 730 a.C., Catania nel 729 a.C., Megara Hyblaea 728 a.C., Gela nel 689 a.C., Akrai nel 664 a.C, Selinunte nel 650 a.C., Casmene nel 643 a.C., Kamarina nel 598 a.C., e Akragas, l'attuale Agrigento, nel 581 a.C.
Questo breve racconto tratterà di tre grandi siti ubicati nella Sicilia occidentale: la Valle dei Templi di Agrigento, Selinunte e Segesta.
A pochi chilometri da Agrigento si trova uno dei siti che hanno resa famosa la Sicilia in tutto il mondo, un incredibile insieme di opere d’arte a cielo aperto: la Valle dei Templi.
Esso si trova in un altopiano naturalmente protetto a Nord dalla Rupe Atenea e dal Colle di Girgenti, a Sud dalla lunga Collina dei Templi, e delimitato ai lati dai fiumi Akragas e Hypsas confluenti a Sud nel fiume S.Leone alla cui foce era l'antico porto Emporion (Porto Empedocle).
L'estensione di circa 1300 ettari pone di fatto tale sito archeologico al primo posto mondiale. Nel 1997 l'UNESCO lo ha inserito nel patrimonio mondiale dell'umanità. La sua peculiarità consiste nella notevole quantità di monumenti ciascuno dei quali, pur trovandosi a pochissima distanza l'uno dall'altro, potrebbe rappresentare di per sè una grandissima attrazione, se separato dal contesto in cui si trova. Il parco archeologico è costituito da dieci templi di ordine dorico, tre santuari, numerose necropoli, opere idrauliche, fortificazioni, parte di un quartiere ellenistico-romano costruito su pianta greca, un quartiere punico-romano, le Agorà inferiore e superiore, un Gymnasium e un Bouleuterion di epoca romana su pianta greca.
Entrando nel parco, si rimane stupiti ancor di più se il visitatore è ignaro del tesoro che questo sito cela. Obbligato a seguire una strada predefinita, il visitatore si trova ad ammirare templi e rovine ad ogni lato del percorso. Il parco è mantenuto molto bene, non si incontrano i pezzi di carta o i residui di sigaretta che troppo spesso lasciano i visitatori poco attenti; forte di più di 650.000 presenze all'anno, il sito primeggia tra gli altri ponendosi di fatto oltre che come un tesoro di inestimabile valore artistico-culturale anche come risorsa puramente economica. Inoltre, la sua bellezza paesaggistica non ha eguali: alberi di ulivo millenari alternati ai mandorli ed il mare sullo sfondo dal colore azzurro intenso lasciano lo spettatore entusiasta.
Purtroppo il problema reale, e sin troppo conosciuto, è l'abusivismo edilizio dell'intorno, fenomeno che sin dai primi anni del secolo scorso si è manifestato con incessante regolarità e, forse, solo oggi è possibile percepire una maggiore tutela da parte di un'Amministrazione sempre più vigile a nuove manifestazioni di tale tipo.

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 431.2 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 234.5 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 292 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 267.6 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 375.2 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 335.5 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 276.7 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 448.8 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 218.8 KB

A circa 100 km a nord-ovest di Agrigento si trova Selinunte, uno dei siti più grandi al mondo, esteso 270 ettari, risalente alla metà del VII a.C. dai coloni greci provenienti da Megara Hyblaea. La polis presenta un'urbanistica molto complessa. Molti edifici e templi purtroppo sono stati distrutti dai terremoti susseguitisi in epoche passate.
L'entrata al sito è posta sulla collina orientale da cui è possibile ammirare, con lo sfondo dei colori del mare, l'unico tempio eretto all'interno del parco. Entrandovi ci si rende conto delle dimensioni imponenti delle colonne e dei capitelli. Continuando il percorso si incontrano due templi completamente rasi al suolo, e per quanto ci sia un concreto dispiacere nel non poter scrutare tale opera nelle sue fattezze originali, allo stesso tempo si è meravigliati nel vedere tutti quei blocchi messi lì dalle forze della natura, che agisce come un bambino al gioco con le costruzioni. L'acropoli si raggiunge proseguendo lungo una strada di circa 1 Km che immerge il visitatore nella natura incantata di questo luogo dalla storia così antica e affascinante. Lungo il percorso non si può fare altro che immaginare come si svolgesse la vita in quel periodo così lontano quando Selinon era nel pieno del suo splendore. Continuando il sentiero si arriva prima all'interno dell'acropoli per poi proseguire lungo sentieri che portano alle mura di fortificazione, quindi alla città antica, alla necropoli e ad altre rovine di un tempio, sempre indirizzati da cartelli eloquenti (in tutte le lingue) e ricostruzioni grafiche.

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 203.1 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 213.9 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 237.4 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 179 KB

Da Selinunte, verso nord, si arriva a Segesta. L'antica città, sorta sul monte Barbaro, si ritiene che fosse già abitata nel VI secolo a.C., seppur non se ne conosca il periodo di edificazione. Dal punto di vista monumentale spiccano l'imponente Tempio dorico mai terminato e il Teatro edificato intorno al III a.C. a 440 metri di altezza.
Una volta arrivati al parco si trova un piccolo centro di ristoro di fondamentale importanza per le nostre aride e soleggiate giornate estive. A poche centinaia di metri, seguendo un sentiero, il Tempio appare quasi dal nulla e lascia sorpreso l'ignaro visitatore. Si può seguirne il perimetro con estrema facilità, fermandosi ad ammirare la bellezza del paesaggio che lo circonda. Per visitare il teatro si può prendere un autobus , in partenza ogni 30 minuti circa, che fa da spola fra l'ingresso ed il teatro, oppure salire a piedi. Arrivati al teatro si può godere, oltre che della bellezza dello stesso, usato ancora oggi nel periodo estivo, di un paesaggio suggestivo contornato da montagne che sembrano essere i limiti naturali del palco teatrale.

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 189.6 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 49.5 KB

Il Giardino della Kolymbreta
Nel 500 a.C. Akragas contava circa 200.000 abitanti. Lo storico greco Diodoro Siculo narra che grazie all'arrivo di un tesoro di guerra, dovuto alla vittoria sui Cartaginesi nella battaglia di Imera, il tiranno Terone affidò all'architetto Feace la progettazione dell'impianto idrico urbano. Il nuovo sistema irriguo si concludeva ai piedi del centro abitato nel grande bacino chiamato "Colimbreta" che, insieme alle mura, concorreva alla fortificazione della città. Qui i greci akragantini riuscirono a creare un fiorente giardino ricco di piante mediterranee che ancora oggi vive e si sviluppa all'interno del parco archeologico della Valle dei Templi per circa 5 ettari, in una valle naturale dove le pareti di calcarenite ne fanno da perimetro. Al suo interno è possibile trovare numerose specie di piante quali: aranci, limoni, mandarini, cedri, pompelmi, limoncelli, bergamotti, chinotti ed altro ancora, e si possono ammirare ulivi, mandorli, pistacchi, cotogni, melograni, cachi, banani, fichi, susine, mele, pere e fichi d'india, e gli altri arbusti della macchia mediterranea (olivastro, mirto, terebinto, palma nana, eufobia, alaterno, etc.).
All'interno del giardino scorre un piccolo torrente bordato da canne lungo il quale crescono salici, tamerici, pioppi.

L'antica famosa Colimbètra akragantina era veramente molto più giù, nel punto più basso del pianoro, dove tre vallette si uniscono e le rocce si dividono e la linea dell'aspro ciglione, su cui sorgono i Tempii, è interrotta da una larga apertura. In quel luogo, ora detto dell'Abbadia bassa, gli Akragantini, cento anni dopo la fondazione della loro città, avevano formato la pescheria, gran bacino d'acqua che si estendeva fino all'Hypsas e la cui diga concorreva col fiume alla fortificazione della città" (da "I vecchi e i giovani" di Luigi Pirandello).

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 251.7 KB

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 395.4 KB

(Nota rimossa su richiesta dell'Autore)

Tancredi De Lisi

Messaggio modificato da nonnoGG il Apr 6 2011, 04:22 PM
Motivo della modifica: Richiesta di Moderazione
Fullongo
Messaggio: #2
Buone....
In un vecchio numero di Meridiani ho visto qualcosa di identico però...è difficile e ne sono cosciente, non è semplice ottenere qualcosa di originale con queste argomentazioni fotografate da milioni di persone. Era buona l'idea di inserire una figura in ogni immagine, perchè non continuare lungo tutto il reportage? Nell'ultima rivedi la PP, troppi aloni ci sono!
Cià
Fulvio
Roberto_15
Messaggio: #3
Buon racconto,sia a livello fotografico che a livello letterario,mi piacciono molto le foto che presentano sculture umane,ma proprio molto!!

Ciao
Roberto
Er Bimbo
Messaggio: #4
QUOTE(Roberto_15 @ Apr 7 2011, 05:32 PM) *
Buon racconto,sia a livello fotografico che a livello letterario,mi piacciono molto le foto che presentano sculture umane,ma proprio molto!!

Ciao
Roberto


Quoto in toto.
La prima poi, in particolar modo, mi piace moltissimo!
davcal77
Messaggio: #5
hai saputo ricavare delle buone foto da quello che poteva essere un problema fotografico sul momento (le figure umane)
complimenti

Davide
morgan
Messaggio: #6
Un ottimo lavoro Tancredi, interessanti sia le scelte compositive che il testo allegato.
Complimenti

Franco
dario-
Messaggio: #7
Perbacco che bel lavoro Tancredi Pollice.gif da appassionato di archeologia devo dire che hai fatto davvero un bel reportage, alcune foto presentano anche scelte compositive originali, in efetti, come già è stato detto, è difficile esserlo con monumenti così noti.

Bravissimo e complimenti

Dario
tankredi
Messaggio: #8
Ringrazio tutti per i Vs commenti.
Un grazie particolare a Morgan (Franco Cappellari) una persona davvero disponibile e molto gentile.
Tancredi
salvatore_
Messaggio: #9
Un gran bel lavoro Tancredi.
Ricerca e presentazione di livello.
Bene così!
tankredi
Messaggio: #10
Grazie Salvatore.... Che piacere trovarti qui...
 
Discussioni simili Iniziata da Forum Risposte Ultimo messaggio