Il Suo cantico :Io sono solo, tra queste dolci colline, da questa posizione privilegiata, godo di un magnifico panorama, vedo l’uomo con fatica lavorare la terra e vedo il frutto del suo sforzo, germogliare, crescere, e essere pronto per la mietitura. Io sono solo, il vento è il mio amico, è lui che mi consola portandomi, affievoliti i rumori, le urla, le risate, i sussurri, il pianto, suoni raccolti chi sa dove, io li ascolto, sorrido o ne provo dolore. Io sono solo, melanconico e penso, non posso far altro che questo.

Ad Aosta andai, a te pensai, e questa cartolina ti mandai. Vedere panorami simili mi frastorna; l’emozione fibrilla fortissimamente dentro di me, mi percuote tutti i sensi, ma in questo caso ne sono stati colpiti due, l’Udito, un silenzio assoluto, che mi ha stordito, non abituato a simili rumori, e poi la Vista dove lo sguardo si è perso nell’orizzonte cercando di andare oltre, fino a perdersi nell’infinito è stata veramente impagabile la commozione che ho provato durante la sosta, dove un alito freddo di vento che mi accarezzava la pelle ed il sole che la scaldava, tutto questo, è durato solo pochissimi minuti, ma il ricordo sarà perenne, e la mia gioia, ora, è quella di trasferire e donare a voi queste mie sensazioni. La fotografia per me è questo, trasferire le emozioni.

Ma il bambino nel cortile si è fermato si è stancato di seguire gli aquiloni si è seduto tra i ricordi vicini, i rumori lontani guarda il muro e si guarda le mani Faber 1975

La puszta ungherese, estesa su 800 km quadrati, è considerata dall'Unesco come bioriserva. Nel relativo centro turistico, che si raggiunge dopo qualche chilometro di strada assolutamente non asfaltata, si organizzano regolarmente spettacoli equestri con gare ippiche di destrezza ed escursioni sul carro con i cavalli che si insinua ancor più fra i campi e le fattorie per andare ad "annusare" da vicino la puszta, lontano dalle strade e dai rumori moderni.

Ancora le vette risplendono illuminate dagli ultimi raggi del sole, in valle è già sceso il buio, si accendono le illuminazioni stradali, e la gente sta già facendo rientro a casa, tra pochissimo la notte calerà su tutto, i rumori si affievoliranno, e tutto prenderà dimensioni differenti, suoni, rumori, si attenueranno, questo scatto è il preludio della notte. Godiamoci ancora qualche istante di questa fievole luce, poi scopriremo cosa ci riserverà ancora questa parte della giornata, la notte Il rientro a casa, il calore domestico, il rivedere i visi delle persone care, i problemi della vita, e ancora tanto tempo da vivere, prima di andare a concedersi il meritato riposo.

.... la Venezia che preferisco: quella avvolta nella nebbia, dove i rumori giungono attenuati e si sentono le sirene delle barche che segnalano la loro presenza nei canali; per qualche giorno è stata intensa; ho raccolto qualche foto in un apposito reportage; questa è emblematica della situazione su Canal Grande ed è anche una delle mie preferite. Venezia, dicembre 2015

Una notte davvero magica quella che ho passato sotto al Castello di Torrechiara. La cometa Neowise visibile anche ad occhio nudo è pura emozione, nel silenzio della notte, tra i rumori della natura e le prime luci del crepuscolo. Non perdete l'occasione di ammirala nei prossimi giorni! (Foto scattata verso le 3:30 del 9 luglio 2020 con Nikon Z7 e Nikkor 58mm Noct f/0.95)

Rhemes - Sci di fondo e rumori ovattati, inizia a fioccare...

E' autunno, quasi d'improvviso. Il mare assume i colori, i rumori e gli odori di questa stagione che preannuncia l'inverno (sullo sfondo dei surfer).

Caratteristico vicolo di Erice, con la strada in basolato a secco,passeggiando lontani dal traffico e dai rumori assordanti della città.Si ritorna indietro nel tempo ed è fantastico immergersi in questa atmosfera da sogno...

ogni volta che mi corico ho voglia di sognare, i rumori tutti intorno imitano il silenzio e la luce diventa oscurità. Le mie pupille si agitano sotto le palpebre e sfociano in un mare di colori inondando il mio tappeto. Una smorfia sul viso, sorrido, non voglio più svegliarmi... (vinci)

Le luci calano, le ombre crescono, la nebbia sale, la luce calda ci avvolge la i rumori calano e la giornata sta finendo. E' il tramonto.

Frizzi in primo piano assorto nei suoi pensieri, li vicino però c'è sempre il suo fratellino Bartolomeo ( sul catino di ferro nella parte posteriore a sinistra ) che anche se preso da altri rumori altre immagini non si allontana mai dal lui, inseparabili compagno di giochi e non solo! Non finirei mai di osservarli!

Una delle passeggiate più belle che si possano fare è proprio quella tra i ghiacci del Perito Moreno, indimenticabile per i colori che invadono il paesaggio, per i rumori sordi che si sentono, lontani e vicini che siano e che comunque un certo batticuore lo danno costringendoci a domandarsi se proprio in quel momento questo gigante non abbia deciso di fare crollare qualche parete adiacente. Il momento ritrae il rientro dalla passeggiata,... incolumi.

Provenza 2015

Al calar della sera, non ci sono definizioni per questo momento, nell'ora Blu. Tutto rallenta, i rumori si assopiscono, il giorno lascia spazio all'arrivo della sera.

Chiudo gli occhi: rivedo i colori, risento gli odori, i suoni, i rumori. Cuba è questo: un’esplosione di vita,un aggrovigliarsi di gioia e bellezza. Cuba è salsa, è pina colada su una spiaggia d’incanto. Cuba è un bambino senza giochi, è un sorriso che ti invita a ballare. Cuba è una tavolozza di un pittore impressionista, è un autobus rotto,un treno che non passa mai. Odore di sigari, gusto di rum, musica ritmata e ragazze dagli occhi splendenti. Cuba non ha bisogno di parole, ti rapisce con la sua magia e non ti lascia più andare via.

“La Vita non è uno spettacolo muto o in bianco e nero. E’ un arcobaleno inesauribile di colori, un concerto interminabile di rumori, un caos fantasmagorico di voci e di volti, di creature le cui azioni si intrecciano o si sovrappongono per tessere la catena di eventi che determinano il nostro personale destino\"

Nel profondo bosco, a 1500m dove la natura può esprimersi con tutta la sua personalità. Accarezzati da un forte vento, che permette agli alberi di cantare in coro, ognuno con una propria anima, con un proprio suono. L’affascinante rumore di sottofondo si trasforma quasi in un silenzio assordante, e di tanto in tanto intervallato, come in un orchestra vi sono i rumori del sottobosco, di tutte le creature che ne fanno parte. Dopo tutto le favole hanno luogo proprio qui. Accompagnati da questa sinfonia non possiamo fare altro che ammirare questo palcoscenico di stelle.

Cammino di sera tra i vicoli del borgo di Castelvetro, quando la nebbia raggiunge i primi declivi dell'Appennino Modenese. I rumori si attenuano, perdono intensità; i particolari svaniscono, si amalgamano in una luce diffusa. Sono rimasto solo: nel silenzio e nella nebbia...