Risultato della ricerca: nobile
IvoMarkes
MONTERIGGIONI:Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1214 e il 1219. Il terreno, acquistato dalla famiglia nobile Da Staggia, era la sede di un'antica fattoria Longobarda (la denominazione di Montis Regis probabilmente indicava un fondo di proprietà regale o che godeva di esenzioni fiscali da parte della corona). La costruzione del castello ad opera della Repubblica di Siena ebbe principalmente scopo difensivo, in quanto il borgo sorse sul monte Ala in posizione di dominio e sorveglianza della Francigena, per controllare le valli dell'Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena. L'edificazione praticamente ex novo di un castello rappresentava una novità nella politica espansionistica senese: in precedenza, infatti, la città aveva acquistato castelli già esistenti, come quello di Quercegrossa. Il tracciato circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo l'andamento naturale della collina. Non c'è accordo degli storici sull'eventuale presenza del ponte levatoio. Certa è invece la presenze delle saracinesche, ovvero spesse porte di legno ricoperte di ferro che venivano azionate tramite carrucole. Anche oggi le due porte presentano i segni dei cardini e delle buche causati delle stanghe di chiusura. Sulla porta San Giovanni si possono anche notare i segni del rivellino, un'altra struttura difensiva di forma rettangolare collocata di fronte alla porta e anch'essa dotata di un ponte levatoio o di una seconda porta. Il Castello di Monteriggioni era inoltre circondato dalle cosiddette carbonaie, ovvero fossati pieni di carbone che veniva incendiato per respingere gli assalti. Le leggende parlano di cunicoli sotterranei e di passaggi segreti che connettevano i luoghi sotterranei del castello con le fortificazioni vicine... si parla addirittura di una strada sotterranea che arrivava fino a Siena ...info wikipedia
alverando
posto questa foto grazie a un'amico del N.C. che mi ha risvegliato e invece di progredire torno indietro. L'amico mi ha chiesto informazioni sulle antiche tecniche di stampa e gli ho fornito tutto il necessario: nell'occasione mi si è risvegliata la voglia di tornare a stampare con le antiche tecniche di stampa. Credo che realizzerò un piccolo book da postare nel N.C. non posterò stampe al carbone, invece che al platino o gomma bicromata ecc. ecc. In quanto non ne vale la pena, perché con la digitalizzazione perderebbero il loro fascino, meglio vederle dal vivo. Mentre questa tecnica primordiale anche con la digitalizzazione si può capire cosa si può fare senza troppe diavolerie elettroniche. Una cosa è certa queste stampe originali ne esisterà solo una, pur prendendo lo stesso soggetto, la seconda stampa sarà diversa, ed è solo l'azione del sole che realizza questi pezzi unici. Dedico questa all'amico che ha risvegliato in me questo vecchio lavoro che facevo trent'anni fa e a tutti gli amici che apprezzano la nobile arte della fotografia primordiale. Ops dimenticavo questa tecnica risale al 1840 circa, di più non dico. Un'affettuoso saluto a tutti alve.
StefaniaTais
Primo appuntamento ... Cervo nobile alle prime luci del giorno sulla Piana del Cansiglio
VassiliBalocco
E’ sui crinali remoti, lontano dall’uomo, che l’incontro entra nell’anima e diviene magia. - Cervo nobile (Cervus elaphus), Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
fabiofoni
Un tributo a questo nobile albero che ci regala oltre che un prezioso frutto anche un ottimo legno, da sempre simbolo di pace e fratellanza
Etneo71
Natura Viva! Primo piano di Cervo Nobile!! Abruzzo, Bramito 2021 Tanti Saluti e Buon inizio settimana!!! Nikon D500+Nikkor 500mmPF
Stefano_Rosadoni
Il bramito del Cervo nobile
IvoMarkes
Monteriggion di torri si corona, così la proda che \'l pozzo circonda torregiavan di mezza la persona li orribili giganti, cui minaccia Giove del cielo ancora quando tona » (Dante Alighieri, Inferno canto XXXI, vv. 40-45)_________________________________________________________________________________________________________Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1214 e il 1219. Il terreno, acquistato dalla famiglia nobile Da Staggia, era la sede di un\'antica fattoria Longobarda (la denominazione di Montis Regis probabilmente indicava un fondo di proprietà regale o che godeva di esenzioni fiscali da parte della corona). La costruzione del castello ad opera della Repubblica di Siena ebbe principalmente scopo difensivo, in quanto il borgo sorse sul monte Ala in posizione di dominio e sorveglianza della Francigena, per controllare le valli dell\'Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena. L\'edificazione praticamente ex novo di un castello rappresentava una novità nella politica espansionistica senese: in precedenza, infatti, la città aveva acquistato castelli già esistenti, come quello di Quercegrossa. Il tracciato circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo l\'andamento naturale della collina.
Etneo71
Natura Viva! Emozioni! @etneo71 Ora Arrivano i giorni del Re! Possano essere benedetti! (Gandalf) Il distintivo Bramito del Cervo annuncia il ritorno di atmosfere magiche, colori e suoni riempiono i boschi e le valli selvagge. In questa terra meravigliosa d'Abruzzo, iniziano i giorni del Re!! W il Re!! Tanti saluti e Buon inizio settimana!!! Distanza circa 450 metri Focale 600mm Diaframma f/8 Tempo di posa 1/800 ISO 900 Cervo Nobile (Cervus elaphus) Fotografata con: Nikon Z9 & Nikkor Z 180-600mm @nikonitalia
Etneo71
Natura Viva! Al cospetto del Re! Lago Vivo, Abruzzo, Bramito 2020 Ritratto in primo piano di Cervo Nobile. @parcoabruzzo emozioni senza fine! Una giornata intensa, con il dubbio del meteo, la pioggia sempre in agguato, la partenza prima dell'alba, la fatica...la voglia di arrivare fin lassù... Poi senza alcun preavviso, alle spalle e senza alcun segnale, arriva Lui! Tutto in un secondo, in un attimo, il tempo sembra sospeso, è allora l'anima vola per ringraziarlo con tutto il Cuore! Nikon D500 + Nikkor500mmpf
IvoMarkes
Torre dei Lamberti e Scala della Ragione. Verona___ Scala della Ragione: Il progetto di costruzione risale al 1446 quando il Consiglio Cittadino decise di realizzare una scala esterna, accessibile dal cortile, ai piedi della Torre dei Lamberti per raggiungere il piano nobile e ridare prestigio alla struttura. L’intervento, iniziato sotto il governo del podestà Michele Venier venne forse completato già entro il 1450, sotto il podestà Lodovico Foscarini. Con l’inizio del Cinquecento, la Scala della Ragione fu abbellita diventando un esempio di commistione tra stili: all’impianto tardogotico si aggiunsero infatti dettagli rinascimentali, come la testa femminile e il tondo a rilievo con il busto di un paggio e uno scudo araldico – posti sul fronte della scala. La copertura, costituita da un loggiato di tre arcate, fu invece eliminata tra 1894 e 1897 durante i restauri di Camillo Boito . Allo stesso periodo risale anche il loggiato del cortile, che permetteva il collegamento con la sala della torre della Cappella, utilizzata per le udienze da podestà e giudici veronesi. Nei pressi della scala si doveva sporgere un balcone, quell’arengario o “rengeria”, a cui si affacciavano i giudici per pronunciare le sentenze. Lunetta con affresco di G. Bevilacqua della Scala della Ragione nel Palazzo della Ragione a Verona................... La Torre dei Lamberti è una torre medioevale di Verona, alta 84 metri, che svetta da piazza Erbe, l\'antico Foro romano, nel centro storico della città. Se si eccettuano la Torre Telecom Italia nel quartiere di San Michele Extra (149 metri) e la Torre Telecom Italia di Borgo Roma (102 metri), in quanto strutture per la telefonia, la Torre dei Lamberti detiene il primato di edificio più alto della città di Verona, seguita dal bianco campanile del Duomo, alto 74,9 metri.
tumasin
Giovane maschio di cervo nobile in ambiente naturale.
Max010
Soncino CR - Edificio a pianta rettangolare, navata unica con cinque cappelle laterali poco profonde, volta a botte, scandito da cinque campate. Sulla sobria facciata tripartita da due lesene, si profila elegante un portale bramantesco in pietra di Rezzato. Nel 1536 Carlo V infeudò Massimiliano Stampa del marchesato di Soncino. La splendida Santa Maria delle Grazie divenne ben presto la chiesa-pantheon della nobile e potente famiglia. II complesso conventuale fu soppresso nel 1772.
Menszeta
La Sala della Musica presso la chiesa dell'Ospedaletto a Venezia è solitamente nota soltanto ai musicologi, che ne apprezzano la storia legata all'attività di famosi musicisti o agli appassionati delle ariose pitture parietali del Settecento Veneziano, che ne gustano il virtuosismo decorativo di Agostino Mengozzi Colonna che fa quinta architettonica ai vivaci affreschi di Jacopo Guarana. Il nobile veneziano Girolamo Miani inaugurò qui il metodo, poi divenuto comune in città, di istruire gli orfani nelle arti e nelle lettere, introducendo l'insegnamento del canto ai giovani. Il XVII secolo vide il progressivo evolversi della scuola musicale dell'Ospedaletto, fenomeno socio-educativo ben presto diffuso anche negli altri ospedali cittadini, nei quali si accoglievano fanciulle orfane, così da creare un clima di concorrenza fra i cori.
massimomassarenti
Il ponte dei Sospiri di Venezia Lasciando la piazzetta San Marco e svoltando a destra lungo il molo principale prospiciente il Palazzo Ducale, ci si può soffermare sull'antichissimo Ponte della Paglia per osservare quello che è senza dubbio l'angolo veneziano più fotografato dai turisti: il Ponte dei Sospiri. Il Ponte fu voluto dal doge Marino Grimani, di cui porta lo stemma, nel 1602, per collegare Palazzo Ducale all'edificio delle Prigioni Nuove. Le prigioni nuove furono fatte costruire dopo il 1580 da Antonio da Ponte, in un palazzo separato dal Ducale dal rio di Palazzo, anticamente chiamato Palazzo delle Prigioni, e sostituirono quelle vecchie risalenti al secolo XI, site nel Palazzo Ducale, dove il Consiglio dei Dieci raccoglieva i prigionieri. Il Ponte dei Sospiri, costruito in pietra bianca d'Istria, nasconde completamente due corridoi separati da un muro che collegano le Prigioni, l'uno diretto alle Sale dei Magistrati situate al piano nobile del Palazzo Ducale, l'altro alle Sale dell'Avogaria e al Parlatorio. Ciascun corridoio è poi collegato alla scala di servizio che dai Pozzi porta fino ai Piombi. Il ponte, in stile barocco, è al primo piano, pensile e tutto chiuso. Progettato "aereo" dall'architetto Antonio Contin per offrire la massima sicurezza contro ogni tentativo di fuga, doveva servire per far transitare i carcerati dalle prigioni alle stanze dei magistrati, dove dovevano essere processati. Universalmente noto, il ponte deve la denominazione alla letteratura romantica che vi vedeva il luogo dell'ultimo momento di struggimento per quell'incantevole paesaggio che appariva al prigioniero dalle finestre del ponte che lo consegnava al carcere. Per tradizione popolare, si dice che il Ponte dei sospiri abbia questo nome perchè in esso transitavano i condannati o i detenuti in attesa di giudizio, i quali potevano vedere la luce del giorno e il bellissimo panorama del bacino e della laguna per l'ultima volta, sospirando quindi per la terribile detenzione che li aspettava nelle durissime celle della Serenissima.