La realtà è un atrio oscuro in rovina, pareti cadenti piene di geroglifici e scritte di generazioni, una vecchia sedia adattata all’uso, un traballante appoggio per gli accessori, un pettine e un rasoio elettrico. Il sogno è però un grande ed elegante salone di bellezza.
Ero certo, caro Luca, che tu avessi ingrandito l'immagine, ero io che, invece, non l'avevo fatto e mi era venuto il dubbio di aver tagliato i piedi. Un abbraccio, Bruno
Assolutamente d'accordo con te, la spontaneità è il presupposto indispensabile per una vera (e bella) foto di reportage (o anche solo "ritrattistica")! Naturalmente prima di esprimere la mia precedente considerazione avevo ingrandito lo scatto. ;-) Un caro saluto. Luca
Anche in questo caso hai ragione, caro Luca, e mi hai fatto rendere conto che per apprezzare i dettagli (testa e piedi) è necessario ingrandire l'immagine. Questa è la prima della serie che avevo scattato ai due soggetti, la più naturale perché non si erano ancora accorti della mia presenza, nelle altre già stavano posando. Ho quindi optato per questa. Un abbraccio, Bruno
Come sempre uno scatto di grande reportage arricchito dall'utilizzo del B&N e dalla tua puntuale e precisa didascalia. Un unico "neo" - ma trattasi di opinione strettamente personale - è la postura della testa del "parrucchiere" poiché, così inclinata nasconde eccessivamente il viso creando, a prima vista, l'illusione che sia un parrucchiere decapitato. ;-) Peraltro, ammirandone il fisico atletico, mi è venuto spontaneo immaginare quante clienti avrebbe se aprisse da queste parti un salone per signora lavorando con lo stesso abbigliamento ... :-) Un abbraccio. Luca