Palermo e dintorni Mi piace

“Non sei affatto silenziosa, eppure sembri muta” dice Mario Venuti nella sua “Ballata per una città”, una serenata d’amore dedicata a Palermo. La descrive in tutta la sua meraviglia di luci e colori, in ogni infinita contraddizione, “volgare oppure nobile”, che la rende però una città unica. Ed è con questo spirito che si deve visitare, girare tenendo presente che la sua bellezza risiede proprio nella sua rovina; stupirsi trovando in ogni angolo le meraviglie arabe da “Le Mille e Una Notte”; le tracce di Federico II, l’imperatore svevo che la scelse come residenza e, ancora, lo sfregio delle stratificazioni storiche che in nessun altro posto al mondo ho visto reinterpretate allo stesso modo. Girare, girare e ancora girare, cercando “Ciò che inferno non è” (e, da palermitano, lo sapeva bene D’Avenia che non esisteva citazione migliore per intitolare il suo libro dedicato alla Palermo di Don Pino Puglisi). “Panormos”, “tutto porto”. Qui non c’è posto per la via di mezzo. O la ami o la odi. Io, ovviamente, la amo.

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