Risultato della ricerca: metallica
lubre
Chrysis Fulgida. Linneaus 1761. comunemente chiamata Vespa cuculo. Difficile incontrarla,ma ancor di piu fotografarla in quanto super attiva.
mariadb
Con l\'aiuto di un portafiltri e le close-up sono riuscita a fotografare questa piccola farfalla dalle antenne lunghissime.
AlessandroBellavia
Questo autunno ho scoperto una piccola popolazione di coleotteri insediata su alcune piante di rosmarino, forse appena arrivata o più difficilmente sfuggita per anni alle mie attenzioni; l'esemplare in foto appartiene alla vasta famiglia dei Chrysomelidae ed è in particolare una Chrysolina americana, insetto assai noto agli agricoltori ma anche agli appassionati che ne apprezzano la straordinaria colorazione metallica.
FabioCamoli
Il complesso di edifici che costituivano lo stabilimento per la pilatura del riso era stato costruito nel 1913 nel rione di San Sabba (più correttamente \"san Saba\"), alla periferia della città e fu trasformato inizialmente in un campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l\'8 settembre: venne denominato Stalag 339. Successivamente, al termine dell\'ottobre 1943, il complesso diviene un Polizeihaftlager (Campo di detenzione di polizia), utilizzato come centro di raccolta di detenuti in attesa di essere deportati in Germania ed in Polonia e come deposito dei beni razziati e sequestrati ai deportati ed ai condannati a morte. Nel campo venivano anche detenuti ed eliminati Sloveni, Croati, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Supervisore della Risiera fu l\'ufficiale delle SS Odilo Globočnik, triestino di nascita, in precedenza stretto collaboratore di Reinhard Heydrich e responsabile dei campi di sterminio attivati nel Governatorato Generale, nel quadro dell\'operazione Reinhard, in cui erano stati uccisi oltre 1,2 milioni di ebrei[3]. Per i cittadini incarcerati nella Risiera, intervenne in molti casi, presso le autorità germaniche, il vescovo di Trieste, monsignor Santin; in alcuni casi con una soluzione positiva (liberazione di Giani Stuparich e famiglia) ma in altri senza successo. I nazisti, dopo aver utilizzato per le esecuzioni i più svariati metodi, come la morte per gassazione utilizzando automezzi appositamente attrezzati, si servirono all\'inizio del 1944 dell\'essiccatoio della risiera, prima di trasformarlo definitivamente in un forno crematorio. L\'impianto venne utilizzato per lo smaltimento dei cadaveri e la sua prima utilizzazione si ebbe il 4 aprile 1944 con la cremazione di una settantina di cadaveri di ostaggi fucilati il giorno precedente in località limitrofe Villa Opicina (Trieste). Da allora, fino alla data della liberazione, il forno crematorio fu adoperato per bruciare i corpi di oltre 3500 prigionieri della Risiera, soppressi direttamente dal personale carcerario ivi operante. La Risiera, oltre ad essere usata come campo di smistamento di oltre 8000 deportati provenienti dalle Provincie orientali destinati agli altri campi di concentramento nazisti, fu quindi adoperata in parte anche come luogo di detenzione, tortura ed eliminazione di prigionieri sospettati di attività sovversiva nei confronti delle regime nazista Questo luogo è di assoluta importanza in quanto fu l\'unico campo di deportazione dell\'Europa meridionale. Il forno crematorio e la connessa ciminiera furono abbattuti con esplosivi dai nazisti in fuga nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, nel tentativo di eliminare le prove dei loro crimini, ma sono stati descritti successivamente dai prigionieri testimoni del campo. Tra le rovine furono ritrovate ossa e ceneri umane. Sul medesimo luogo, a ricordo, sorge oggi una struttura commemorativa costituita da una piastra metallica sul posto dove sorge il forno crematorio e da una stele che ricorda la presenza della ciminiera. Riguardo alle ipotesi sui metodi di esecuzione, esse sarebbero avvenute o per gassazione attraverso automezzi appositamente attrezzati, o con un colpo di mazza alla nuca (mazza ritrovata e custodita sino al 1977 nel museo della risiera. È stata rubata l\'anno successivo) o per fucilazione. Nel complesso le esecuzioni sarebbero state almeno cinquemila, secondo una stima approssimativa, sebbene non si disponga di dati certi. Con il D.P.R. n. 510 del 15 aprile 1965, il Presidente Giuseppe Saragat dichiarò la risiera di san Sabba Monumento Nazionale, quale \"unico esempio di lager nazista in Italia\".(Wikipedia) L\'occhio scorre dal centro dell\'immagine (il forno crematorio rimosso)verso il basso, volta a destra, seguendo la canala a terra, per poi risalire sulla stele (la ex-ciminiera)...in alto la fine delle sofferenze. Fabio.
Mauve60
Nothing Else Matters
dylan72
Anni fa a Praga, sul ponte Carlo vidi tante persone che toccavano la figura di un uomo in una griglia metallica, dopo tempo ho scoperto perchè. San Giovanni Nepomuceno, in rilievo sulla griglia metallica in foto, è una figura storica su cui ruota un'interessante leggenda, tra le più affascinanti in merito al Ponte Carlo. San Giovanni Nepomuceno era il vicario dell'Arcidiocesi di Praga durante il regno di Venceslao IV. Questo sovrano era conosciuto per la sua collera e per il terrore che incuteva in ogni suo suddito. Per contrastare un simile atteggiamento, San Giovanni Nepomuceno decise di schierarsi apertamente contro il re, opponendosi con decisione al potere oppressivo del monarca e questi, Venceslao IV lo fece imprigionare. In prigione, San Giovanni Nepomuceno venne umiliato, torturato e addirittura marchiato a fuoco. Dal momento che le continue torture non sortivano alcun effetto, San Giovanni Nepomuceno sarebbe stato condotto sul Ponte Carlo, da qui lanciato sul fiume e con una pietra legata ai piedi e fatto annegare. Un'altra versione della storia afferma invece che San Giovanni Nepomuceno non volle mai rivelare a Venceslao IV una conversazione avvenuta tra lui e la regina, mantenendo il segreto confessionale. A quel punto quindi, il monarca infuriato avrebbe fatto tagliare la lingua all'uomo di chiesa, che sarebbe stato poi ucciso tramite mutilazione. I suoi resti sarebbero stati gettati nel fiume. Quando i brandelli dell'uomo toccarono le acque della Moldava, gli esecutori assistettero ad un fenomeno speciale. I resti del Santo a contatto con lo specchio d'acqua avrebbero fatto brillare in cielo con una forte luce ben 5 stelle. Secondo la tradizione, accarezzare la statua può recare gloria e fortuna per ben 10 anni, e non sono pochi coloro che si mettono in fila per toccare la targa alla base della scultura. In tanti, toccano anche ogni elemento di una griglia nera con cinque stelle contenente una placca in rilievo che raffigura S. Giovanni Nepomuceno; si trova sullo stesso lato della statua del santo, a breve distanza.
ciampro
Piazza Castello, Milano
antstievano@yahoo.it
Francia - Alsazia - Colmar insegna metallica di un salumificio
costanzipaolo
52
Doveva essere la \"Città dello sport\", si è rivelata essere l\'ennesimo spreco italiano. Il complesso sportivo fu progettato per ospitare i Campionati mondiali di nuoto del 2009, e ora che siamo nel 2015 è ancora fermo lì, incompleto. Inizialmente il costo dei lavori – che ebbero inizio nel 2005 quindi ben dieci anni fa – si aggirava intorno ai 120 milioni di euro e non prevedeva quella struttura metallica a forma di vela che poi ha dato il nome all’intero polo sportivo. Ed è proprio con l’inserimento di questo nuovo progetto dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava che i costi iniziano a lievitare. Nel frattempo la mano passa alla Protezione Civile che affida l’esecuzione dei lavori alla società “Vianini Lavori Spa” del Gruppo Caltagirone. Dai pochi – si fa per dire – 120 milioni si passa a oltre 200 per poi arrivare fino a superare i 600 milioni di euro: troppi, dunque i lavori si fermano dal momento che ne mancano all’appello circa 400 e che nessuno vuole più sborsare un euro. La Protezione Civile si sfila dalla cordata e rimane solo il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Delle due Vele solo una è finita, della seconda ci sono solo i grossi pilastri di sostegno per la sovrastante struttura metallica a rete. Se da un lato c’è la proposta del siciliano Giovanni Caudo, assessore all’Urbanistica di Roma, di convertire il tutto in un enorme orto botanico da 130 ettari, in pratica il più grande giardino coperto del mondo, dall’altro c’è il Codacons che senza tanti fronzoli afferma: «Buttate giù quel mostro. Danneggia il paesaggio e la collettività». Ancora più in là un’altra idea: trasferirvi la Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Tor Vergata. E dopo questa, caliamo il sipario.
giulysabry
....i lampioni Veneziani per l\'illuminazione pubblica vengono costruiti interamente a Venezia,dalla fonderia per la parte metallica alla fusione del tipico vetro rosa...
antstievano@yahoo.it
Francia Alsazia Kaysersberg - insegna metallica di un affittacamere.
costanzipaolo
53
Doveva essere la \"Città dello sport\", si è rivelata essere l\'ennesimo spreco italiano. Il complesso sportivo fu progettato per ospitare i Campionati mondiali di nuoto del 2009, e ora che siamo nel 2015 è ancora fermo lì, incompleto. Inizialmente il costo dei lavori – che ebbero inizio nel 2005 quindi ben dieci anni fa – si aggirava intorno ai 120 milioni di euro e non prevedeva quella struttura metallica a forma di vela che poi ha dato il nome all’intero polo sportivo. Ed è proprio con l’inserimento di questo nuovo progetto dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava che i costi iniziano a lievitare. Nel frattempo la mano passa alla Protezione Civile che affida l’esecuzione dei lavori alla società “Vianini Lavori Spa” del Gruppo Caltagirone. Dai pochi – si fa per dire – 120 milioni si passa a oltre 200 per poi arrivare fino a superare i 600 milioni di euro: troppi, dunque i lavori si fermano dal momento che ne mancano all’appello circa 400 e che nessuno vuole più sborsare un euro. La Protezione Civile si sfila dalla cordata e rimane solo il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Delle due Vele solo una è finita, della seconda ci sono solo i grossi pilastri di sostegno per la sovrastante struttura metallica a rete. Se da un lato c’è la proposta del siciliano Giovanni Caudo, assessore all’Urbanistica di Roma, di convertire il tutto in un enorme orto botanico da 130 ettari, in pratica il più grande giardino coperto del mondo, dall’altro c’è il Codacons che senza tanti fronzoli afferma: «Buttate giù quel mostro. Danneggia il paesaggio e la collettività». Ancora più in là un’altra idea: trasferirvi la Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Tor Vergata. E dopo questa, caliamo il sipario.
antstievano@yahoo.it
Francia - Alsazia - Kaysersberg insegna metallica di un bar pasticceria
franky7
atmosfera metallica 3
antstievano@yahoo.it
Francia Alsazia Colmar - insegna metallica di un macellaio salumiere.
bertistefano
James Hetfield - Kirk Hammett - Lars Ulrich