DanieleBoffelli
No. Non è per le foto né per i mi piace. Non è per l'approvazione e nemmeno per il puro egoismo di spuntare una voce sulle cose da fare. Forse queste cose mi hanno influenzato la prima volta che ho deciso di andare in Islanda ma appena sono salito in macchina e sono partito ho capito che in realtà mi ero sbagliato su tutto.
Questo è un posto che ti fa sentire vivo. Davvero vivo.
È un ritorno alle origini, al rapporto dell'uomo con la natura dalla quale, vivendo in una società civilizzata, ci siamo allontanati. Fenomeni atmosferici estremi e paesaggi da lacrime agli occhi si combinano in qualcosa che solo chi li ha visti può capire. Quando sei a un passo da un precipizio o da una cascata che riversa centinaia di metri cubi di acqua al secondo capisci che tante delle cose inutili di cui ci preoccupiamo nella nostra vita sono solo fini a se stesse. Che tutto continua a scorrere e ad esistere. Io voglio vedere.
Eravamo in cerca dell'aurora boreale che all'inizio della serata era abbastanza lieve e statica. Cancelliamo la prenotazione dell'alloggio: “Questa notte dormiamo in macchina”. Cambiamo posto e andiamo lungo questo promontorio nella penisola di Snaefelness. C'è un arco di aurora e inizio a scattare vari scatti verticali in previsione di unirli in una panoramica. Non riesco a finire che questo arco esplode in mille forme diverse e danzanti. Urliamo, fortissimo. Non possiamo crederci. È tutto così irreale ma lo vediamo con i nostri occhi. Il freddo, il vento e la stanchezza ce li dimentichiamo.