Risultato della ricerca: conero
manlio.bottegoni
Gioiello del Parco regionale del Monte Cònero, Portonovo si distende in un contesto naturale ancora intatto, dove la macchia mediterranea arriva a toccare l\'acqua cristallina del mare. L\'arenile formato da una frana staccatasi da Pian Grande in epoca remota, risplende dei bianchi ciottoli di pietra del Cònero, levigati continuamente dalle onde. Il territorio di Portonovo, è parte integrante del Cònero, un monte abitato fin dalla preistoria e ne ha seguito le sorti: piceno, dorico, romano, bizantino, pontificio, francese, e infine, italiano. Nel medioevo questa zona era contraddistinta da tracce di vita monastica , con eremiti alla ricerca di silenzio e solitudine. La sua spiaggia fu punto d\'approdo e predaggio di navi turche. Di ciò si incontrano significative testimonianze storiche quali la torre di guardia eretta nel \'700 a difesa dai pirati e il Fortino Napoleonico baluardo militare ora adibito ad albergo.
manlio.bottegoni
I laghetti di Portonovo sono due caratteristici laghetti salmastri che si trovano lungo la stradina che porta al molo, dietro alla torre. Circondati da un fitto canneto di giunchi e cannucce di palude tra i bianchi ciottoli di pietra del Conero, incastonati come due gioielli si estendono il Lago Profondo e il Lago del Calcagno (o Lago Grande nella foto). Leggende quasi magiche regnano sovrane in questo verde paradiso incontaminato. Antiche fonti testimoniano infatti che i laghetti si sono formati in tempi remoti quando l’acqua salata del mare, rimasta prigioniera per effetto di enormi macigni staccatisi dal monte Conero a causa di una gigantesca frana, si è mescolata nel tempo a bolle d’acqua dolce emergenti dal terreno. Secondo la leggenda questi laghi potrebbero essere collegati al mare tramite dei canali sotterranei che formerebbero dei vortici in grado di risucchiare chiunque vi nuoti vicino. Nessuno infatti ha il coraggio di tuffarsi nei laghetti, che rappresentano il regno incontrastato della fauna acquatica. Pare, comunque, che siano stati visti più volte, anche se non in tempi recenti, dei germani reali morti e con il piumaggio malmesso, galleggiare nel mare li vicino, proprio come se fossero stati, improvvisamente e senza scampo, risucchiati da potenti vortici d’acqua.
graziano1062
…ritorno in questo luogo, scoperto poco prima dello scorso inverno e coperto dalla neve lungo la strada che porta nella zona piu’ interna delle Marche… in direzione di Cingoli, il Balcone delle Marche, cosi’ chiamato perche’ dalle sue mura castellane e’ possibile ammirare buona parte del territorio marchigiano, con il mar Adriatico e il Monte Conero a far da cornice. Chi sa cogliere la quiete e la pace che trasmette agli occhi difficilmente non si e’ fermato per un attimo…o per uno scatto.
graziano1062
... vista verso il Cònero
StefanoRomagnoli89
La Vela in un tramonto di primavera...
torci
dalle mie parti si dice che quando il \"monte (Conero) ha il Cappello\" \"Corri a casa a prendere l\'ombrello\" .... e infatti qualche ora dopo è stata scattata la foto \"Luglio 2014\"postata prima di questa .....
torci
regata del Conero -2015
torci
scatto poco prima del Tramonto, dal Monte Conero verso Monte san Vicino, una sera di Gennaio
torci
una favolosa giornata di sole limpido, aria tersa e forte vento regala magia ai partecipanti la regata con le loro tattiche e strategie per la vittoria finale .... a me, invece, ignorante della vela, regala colori e composizioni da cogliere al volo ....