Se ri raccontassi cosa passava a me per la testa all'età di 14 anni, quando accompagnavo mio padre alle sfilate di moda come suo assistente fotografo ........
Ti parlo di "Pitti Donna" .......... e ho deto tutto....!
Oppure quando sedicenne ,insieme ai miei compagni di corso, andai al Sicof a Milano, e mamma Ilford fu così gentile da organizzare una passerella di modelle ....... che ancora ricordo con nostalgia .....
Abbiamo stampato per mesi quei preziosi fotogrammi .... estrapolando tutte le inquadrature possibili.
Eravamo incoscentemente i maghi del "crop".
Che bei tempi !
Ora mio figlio mi direbbe:" O babbo......ma tu sei un maniaco .....".
E la consorte si limiterebbe ad uno sguardo di "divertita commiserazione ", per il guardare e non toccare.
Scherzi a parte, so cosa intendi dire quando asserisci che:
".....non si ha proprio il tempo per pensare a nient'altro se non all'inquadratura,al fuoco,all'esposizione, ed a seguire la successione delle modelle in passerella...."
Solo dopo ti accorgi se hai fatto un buon lavoro o no.
Nel momento conta solo esperienza e istinto nello scattare al momento giusto seguendo quella sensazione che quello lo è, pur non avendo avuto il tempo di controllare tutta la scena.
E oggi, sinceramente, siamo facilitati dal digitale.
Non hai problemi di cambio pellicola, che ti costringevano al cambio macchina e/o all'assistente .
Puoi scattare in sequenze più rapide dei vecchi drive, e nuovamente, senza preoccuparti di finire la pellicola sul più bello.
Puoi giocare con disinvoltura con gli Asa..... ehm, scusate, Iso e con le dominanti date dalle luci, spesso critiche, che illuminano la passerella .
Nonostante tutto, quando si accendono le luci e iniziano a venirti incontro nel mirino con quei passi incalzanti e cadenzati ........... il cuore batte forte.