Salve a tutti,avrei una domanda,in special modo per l'Ing.Maio,circa la durata del sensore di una moderna reflex digitale.Ho letto da qualche parte che dopo un determinato numero di ore il sensore fisicamente si degrada o esaurisce.La cosa e' possibile?Grazie in anticipo.

Nulla di più falso,il sensore ha una vita lunghissima,in quanto i cedimenti in una reflex avvengono "sempre" e solo sulla "meccanica",in particolare sull'otturatore.Spesso si dice che fotografare "in digitale" non costa,tenendo sempre conto che le foto memorizzate possono essere rifatte e cancellate in ogni occasione..quello che si consuma in una reflex è la meccanica non il "sensore..Infatti pur essendoci vari tipi di sensori..come per esempio CCD, CMOS e Live Mos, tutti e tre offrono prestazioni che il tempo ed il modo d'uso non influiscono la loro resa...Il CCD e validissimo,raffinato ed apprezzato per il suo comportamento alle alte sensibilità,ma ha costi di produzione elevati.IL CMOS consente di realizzare sensori di grande formato, ma gli svantaggi ci sono ..come un rumore di fondo superiore a quelli ottenuti con un CCD nelle pose lunghe ed il fenomeno aumenta in misura più che proporzionale se si impostano sensibilità ISO molto elevate.IL live MOS è molto interessante ha un rumore di fondo molto contenuto e l'effetto grana è minore del solito e la granulosità è omogeneamente distribuita..il merito è anche dei circuiti elettrici di controllo miniaturizzati ed occupano solo il 15% della superficie, a fianco di ogni pixel,anzichè il 30% del CMOS.Di conseguenza ne deriva una resa migliore del sensore in abbinamento ad ottiche grandangolari.e di zoom ad escursione focale estesa, di qualità elevata.

Io pensavo che i CMOS, vedi Canon, avessero meno rumore alle alte sensibilità, anche se devo dire che algi inizi del digitale avevo letto che avevano più rumore dei CCD.
Mi chiarite le idee? Grazie.

Beh, quanto meno il filtro bayer dovrebbe essere colorato con pigmenti organici, quindi degradabili dalla radiazione luminosa.
E'altrettanto vero che l'esposizione totale di un sensore reflex alla luce è veramente molto bassa se comparata ad altri tipi di macchine da ripresa con CCD sempre attivo (compatte, telecamere, etc.)
Da un punto di vista elettrico non ti so dire ma presumo no problem...

Lo schema 4T dei sensori CMOS Canon permette di ridurre di molto la quantità di noise connessa con la misura della radiazione luminosa.
Altrettanto riduce però la superficie a disposizione per il fotosito.
E'inoltre evidente che l'abbinamento CMOS (e quindi meccanismo di read-out del sensore) / processore dedicato DigicII permette di applicare qualche tipo di trattamento del noise prima della registrazione dei dati raw.
Al momento sembra un trade-off vincente almeno fino alle risoluzioni proposte di 8Mpx su Aps-c (20D, 30D), 10 Mpx su 1,3x (quello della 1Dm3...), 13 Mpx su FF (5D). Già 10 Mpx su aps-c (400D) e 16 Mpx su FF (1Dsm2) mostrano un po' la corda (ovvero non sono poi così superiori ai sensori SONY).
Cioé parliamo di ottime prestazioni con dimensioni di 8-9 micron per pixel, sotto non c'é più grosso vantaggio.

Concordo, sulla durata del sensore (nel senso che se trattato bene in un normale uso e non è difettoso, mi pare abbia vita moolto lunga).
Alla luce è esposto molto poco perchè in una reflex è quasi sempre al buio, l'unica causa di invecchiamento mi da l'idea che possa essere l'alta temperatura (suppongo per via del filtro con coloranti organici).
Insomma, cerca di non lasciare la macchina fotografica sul cruscotto dell'auto, chiusa sotto il sole di agosto. Ma anche questo non dovrebbe essere un problema, perchè te la rubano prima che possa invecchiare il sensore.

Eppoi, con i ritmi attuali della tecnologia e delle offerte di mercato, mi sa che l'invecchiamento dell'elettronica high tech sia dato più che altro...dall' obsolescenza, che dite?

Guardando in giro, il numero che ricorre più di frequente per i CCD Sony per il MTBF è intorno alle 80.000 ore.
Va tenuto presente che l'MTBF (Mean Time Between Faults), non è una vera è propria durata, ma un calcolo della media di operatività entro la quale si sono verificati i guasti, quindi un calcolo puramente statistico.
Facendo (spannometricamente) una media di scatti eseguiti ad 1/60", si hanno qualcosa come 288.000.000 scatti.
Prima che si rompe lui, mi rompo io di fare foto.

significa anche che su ne ho costruiti 80.000 se ne rompe 1 ogni ora

Guido

Assolutamente NO. L'MTBF è una quantità statistica e rappresenta il tempo medio tra guasti (80000 ore sono e restano 80000 ore e non 80000 dispositivi: perchè ne cambi il significato nella tua affermazione?). Questo parametro viene stimato su un set di dispositivi sotto test andando ad ossorvare la distribuzione statistica dei guasti nel tempo ed applicando opportuni modelli statistici per la distribuzione di probabilità. Senza entrare nel dettaglio volevo solo sottolineare come il numero di dispositivi su cui si effettua la stima dell'MTBF deve necesariamente essere limitato (non si possono produrre 100000 CCD solo per farli guastare per avere una stima del tempo medio al guato: troppo costoso) ed inoltre i test vengono fatti con delle "prove di vita accelerate" ossia si accelera lo stress a cui vengono sottoposti (nel CCD ad esempio, il fattore di stress potrebbe essere la luce che lo colpisce) per anticipare, in termini di tempo, il manifestarsi dell'evento del guasto (non si possono certo passare 80000 ore ad osservare il comportamento dei CCD prima di dare il valore dell'MTBF e di metterli sul mercato). Il valore dell'MTBF è un valore medio (per giunta approssimato) che non può che migliorare al crescere del numero di dispositivi prodotti o sotto test. Questo perchè la media statistica segue la legge dei grandi numeri ed all'aumentare del numero di campioni tende al valore vero. L'MTBF va considerato quindi come un indice di qualità attendibile e necessario per dare all'utente finale una stima di quanto può aspettarsi che "viva" il prodotto da lui acquistato. Questo è applicabile a qualsiasi dispositivo elettronico (ecco perchè ho parlato generalmente di dispositivo e non di CCD) ma anche a qualsiasi prodotto della vita comune. Si possono agevolmente fare delle prove di vita accelerate per esempio su pacchi di pasta per stimare il numero dei giorni in cui mediamente la pasta prodotta si conserverà oppure, ancora più semplice, su un set di mozzarelle (il cui fattore di stress potrebbe essere la temperatura di conservazione) per darne la data di scadenza approssimata ecc... Basta un po' di fantasia e la conoscenza di un po' di statistica per poter mettere su esperimenti di vita accelerata con relativo calcolo dell'MTBF nei casi più disparati. Spero che il mio intervento sia stato costruttivo. Ciaoooo.

Io penso che porkchop stesse scherzando, comunque

Non ho visto emoticons quindi l'ho presa sul serio ed ho pensato che fosse utile cercare di chiarire il significato dell'MTBF tutto qui. Se stava scherzando meglio .