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riccardo.pari
Quale macchina fotografica Nikon consigliereste, capace di rendere file pronti per la stampa senza che siano necessari interventi di post produzione? naturalmente partendo da una esposizione corretta.
Chiedo questo perchè alle volte servono fotografie "immediate", oppure manca il tempo da dedicare al PC, altre l'uno e l'altro ecc.ecc. Uso con soddisfazione una D200 ma la stessa ( sebbene abbia provato TUTTE le possibili impostationi ) perchè renda file meravigliosi, richiede sempre interventi al computer, alle volte ahimè non possibili. Grazie anticipate a tutti.
_Simone_
non credo che esista, che io sappia tutte le DSLR richiedono post produzione, chi più chi meno, certo ci si può accontentare del file sfornato, ma è soggettivo
Diogene
Magari una buona compatta, tipo la P5000... wink.gif
Fabio Pianigiani
Tutte le fotocamere sfornano file pronti per la stampa.
A patto che tu lo abbia esposto correttamente per l'uso che devi farne.
_Led_
QUOTE(riccardo.pari @ May 23 2007, 12:32 PM) *

...sebbene abbia provato TUTTE le possibili impostationi ...


Hai provato anche delle curve di contrasto personalizzate?
meialex1
QUOTE(kurtz @ May 23 2007, 12:45 PM) *

Tutte le fotocamere sfornano file pronti per la stampa.
A patto che tu lo abbia esposto correttamente per l'uso che devi farne.



Replico la risposta di Kurtz........ uso con soddisfazione la d200 in foto sportive dove devo per forza consegnare il più presto possibile i file e partendo da un ottimo set-up posso garantire che i file sono bellissimi. (foto a parte biggrin.gif ) .........
luigicalz
Ci sarebbe la dslr fuji che ha lo stesso attacco nikon e che sforna files on camera fantastici! C'è anche la possibilità di emulazione pellicola da ritratto o diapo tipo velvia...
Giuseppe Maio
QUOTE(riccardo.pari @ May 23 2007, 12:32 PM) *
...Quale macchina fotografica Nikon consigliereste, capace di rendere file pronti per la stampa senza che siano necessari interventi di post produzione? naturalmente partendo da una esposizione corretta...
Pronti per la stampa con quale carta, con quale spazio, con quale tecnologia e conseguente gamma cromatica ?
Io sono stato molto spesso contro corrente ma ho mie motivazioni e personali esperienze.
Ammesso di adottare un flusso di stampa gestito da un laboratorio (escludo stampe CMYK o stampe domestiche gestite con inchiostri e carte non linearizzate) partendo dal presupposto di una corretta esposizione in ripresa basta settare una nitidezza alta, uno spazio colore sRGB, la saturazione voluta ed il contrasto alto (contrasto alto necessario solo se il laboratorio non applica il contrasto automatico dal rip di stampa). Con questi parametri io ho sempre ottenuto anche con provenienze D200 stampe assolutamente all’altezza senza alcun intervento a computer.
Quanto sopra asserito provato anche in pubblico con 20 fotografi con rispettive macchine usate su quattro scenari diversi e consegna dei file al laboratorio per stampa senza interventi.
Tutti hanno dovuto ammettere che il ritocco non è indispensabile se non per ottimizzazioni soggettive, per la gestione di illuminazioni miste o per l’adeguamento di particolari gamme di output.

G.M.
magullo
QUOTE(Giuseppe Maio @ May 23 2007, 02:06 PM) *


Tutti hanno dovuto ammettere che il ritocco non è indispensabile se non per ottimizzazioni soggettive, per la gestione di illuminazioni miste o per l’adeguamento di particolari gamme di output.

G.M.


Meno male, se no non esisterebbero più i fotografi e basta, no?
reefaddict
QUOTE(riccardo.pari @ May 23 2007, 12:32 PM) *

...perchè renda file meravigliosi, richiede sempre interventi al computer, ...


Sarebbe anche interessante sapere qual è/ quali sono gli interventi che più frequentemente fai in post produzione e che dici di non poter preventivamente ottenere con gli opportuni settaggi on-camera


Fabio Pianigiani
In questa fase di transizione, certi confini piuttosto delineati si sono fatti più labili, generando confusione ed incomprensioni.

Esistevano i sopra citati "Fotografi e basta" che non seguivano la fase di stampa.
Erano ottimi creativi ma non sapevano o non volevano occuparsi di quello che accadeva dal click in poi.
Ripeto ... ottimi fotografi.

Anche oggi, molti ottimi fotografi scattano in Raw con parametri "lineari/standart" on-camera e affidano la post produzione (in questo caso si spesso necessaria) a "esperti" che si prendono cura dei loro files.

Così come una volta affidavano i loro rullini al laboratorio e/o allo stampatore., delegando la correzione delle dominanti, il contrasto, la saturazione.

Oggi chi vuole essere protagonista di tutto il ciclo, può ottimizzare i setting on-camera personalizzandoli in base all'utilizzo finale.
Questa possibilità di "preparare alla stampa" il file già dall'acquisizione, è una prerogativa che si ritrova in tutte le fotocamere commisurata al tipo di utenza che ne farà uso.

Per questo alcune Coolpix non forniscono file Nef.
Un formato che necessita almeno un passaggio al computer non sempre ricercato da quel tipo di Utente, che comunque troverà nel formato Jpeg tutta la qualità e la possibilità di intervenire su parametri quali saturazione, contrasto, dettaglio ecc. direttamente on-camera.

Le reflex digitali ... di più, per ovvi motivi.

In ogni caso ogni fotocamera è in grado di fornire un grado di personalizzazione adeguato alla stampa che prevediamo effettuare.
Paolo66
A prescindere dal tipo di uso dei file richiesti, da quello che ho visto la D40 è in grado di sfornare degli ottimi jpeg pronti all'uso, già con gli automatismi, ma ancora di più trovando le giuste impostazioni.
Marco Negri
Dear All.

Le fasi dopo lo scatto le conosciamo ormai tutti e credo per benino! wink.gif

Lo sviluppo del negativo digitale attraverso programmi dedicati: Nikon Capture ( che suggerisco per le sue intrinseche qualità, es: eliminazione delle aberrazioni cromatiche, possibili vignettature etc…su ottiche Nikon dedicate), ed in seguito la post produzione .cioè quel processo di “fotoritocco” che può appartenere senza alcun problema al completo metodo di elaborazione immagini.

Le estese proprietà del software di gestione del negativo RAW permettono all’ operatore di “dimenticare” la maggior parte dei settaggi all’atto dello scatto, favorendo così anche in un secondo tempo il ripristino dell’ esatto settaggio interagendo sulle palette di comando in fase di sviluppo del negativo digitale.

Ritengo che solo una parte degli scatti possa richiedere una attenta post produzione, al sol fine di eliminare piccoli particolari non elidibili al momento dello scatto, oppure attraverso i livelli e le maschere gestendo potenziali strumenti atti ad evidenziare particolari poco visibili da un solo e semplice scatto …insomma, utilizzare la post produzione in modo doveroso per accrescerne le qualità visive del file… là dove le potenzialità della nostra macchina non hanno saputo "restituire" quanto il nostro occhio e la nostra visione d’ insieme avrebbero voluto comunicare.
Immaginate sino a qualche anno fa, chi si adoprava in camera oscura..quanto tempo aveva per mascherare, per bruciare in fase di stampa?
Pochi secondi ?...se utilizava dei filtri n.d. poco di più! ma sempre e solo pochi istanti!
Ora avete tutto il tempo per mascherare e per bruciare il Vostro negativo digitale! wink.gif
ma una cosa rimane certa… ben poco si migliorerà se il negativo RAW è stato mal concepito!

Quindi un consiglio…non consideriamo il digitale come uno strumento “ideale”attraverso il quale la post produzione ci permetterà miracoli, bensì uno strumento dinamico ed immediato ma che andrà considerato alla stregua della pellicola porgendo in tale strumento le stesse attenzioni , con l’ aggiunta però delle note potenzialità del processo digitale che porterà la Nostra Fotografia ben oltre i limite sino ad ora offerti.

Tornando al consiglio richiesto: Quale DSLR ?
Qualsiasi Nikon fornita di un tasto da premere ed un otturatore che si aziona al Tuo comando.
Piuttosto…. Tanta, tanta attenzione a quello che vogliamo “far vedere” al Nostro sensore! wink.gif

Un cordiale saluto.
Francesco Martini
Secondo me, il fatto che tutte le reflex digitali hanno necessariamente bisogno di post-produzione, e' una "leggenda metropolitana" biggrin.gif
Basta stare attenti a come si compone la foto e all'esposizione...e non c'e' nessun bisogno di post-produrre con quasiasi reflex tu abbia in mano.
Francesco Martini
IPB Immagine
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