Come molti di voi, ho cominciato ad accumulare fotografie, negativi, stampe e diapositive, molto prima dell'avvento del digitale, che ha reso tutto più semplice, rapido e poco ingombrante.

Ho un archivio di diapositive e negativi che comprende decine di migliaia di immagini. Vorrei metterci mano più spesso, ma il tempo... e la mancanza di uno scanner davvero prestante (chi mi volesse regalare un bel coolscan per il mio compleanno, tra due mesi, mi farà cosa gradita...)... fatto sta che ci sono intere scaffalature ricolme di diapositive in cui non metto più mano da molti anni, anche più di venti. Ogni tanto trascorro qualche ora a gironzolare tra le custodie di diapositive o i contenitori di negativi, tutti ben conservati, al buio, con le buste di gel di silice per scacciare l'umidità... sono sicuro che capite cosa voglio dire. Poi capita che tiro fuori un carrello di diapositive (quelli pronti per il proiettore,da 50), e le acquisisco con lo scanner alla risoluzione di 2500 ppi, tanto mi basta per guardarle ed eventualmente stamparle.

Oggi ho trovato alcune stranissime foto. Sembrano scattate nell'Africa equatoriale con strani indigeni che si aggirano furtivamente tra i canneti e le acque fangose...

Invece siamo in Sardegna, presso l'abitato di Santa Maria Coghinas (Sassari). Il fiume Coghinas qui riceve le caldissime acque di una sorgente idrotermale, già sfruttate dai Romani. Si tratta delle terme di Casteldoria, e le acque salso-bromoiodiche hanno una temperatura alla sorgente di oltre 70 °C.

Sono foto vecchie, scattate tra il 1993 e il 1994 con una Pentax (non ricordo se si trattasse della P30n o della Z1), pellicola Fujichrome ISO 100/25° (che bello scriverlo ancora...) acquisite con uno scanner HP 4850 con sensore CCD e rielaborate con PSP CS2.

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Le acque calde del fiume Coghinas (Uno dei più importanti della Sardegna) erano note sin dai tempi più antichi. Lo stesso nome latino la dice lunga, "Thermos". Ma anche il nome attuale, Coghinas, rivela un certo legame con la temperatura dell'acqua. In sardo infatti "coghina" significa "cucina".

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le rive del fiume sono sabbiose e qualcuno ci pianta persino l'ombrellone. I fanghi caldi attirano molti turisti, soprattutto tedeschi. Lo stato di abbandono delle terme e degli stabilimenti è penoso, ma molto... italiano.

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sembrano aborigeni australiani intenti a catturare un qualche lucertolone... invece sono gli amanti del fango caldo, a poche decine di km da Sassari...

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Rivoltarsi nel fango caldo non è sgradevole... provare per credere...

ciao

Mauro