QUOTE(nikosimone @ Apr 18 2014, 10:00 PM)
Si, mi avevano informato del ritardo.
Cmq io sono confratello del Carmine, la processione l'ho fatta da scout per 15 anni consecutivi.
E più tardi vi racconto una cosa capitata durante " l'asta".
allora, dicevo...
per tutti i non tarantini, se volete avere una panoramica delle processioni che si svolgono a Taranto durante la settimana santa troverete una breve descrizione
quiDetto questo, concentriamoci sulla Confraternita del Carmine (della quale facevo parte).
Secondo la tradizione, nel pomeriggio della Domenica delle Palme si svolgeva "l'asta".
Nei saloni della provincia i confratelli della congrega del Carmine si radunavano e tutte le "postazioni" venivano messe all'asta. I posti messi all'asta sono molti, sia per il "pellegrinaggio" del Giovedì pomeriggio e del Venerdì mattina, sia per la processione dei Misteri del Venerdì pomeriggio.
Per quanto riguarda la processione, il primo posto messo all'asta è quello della "troccola" (praticamente la persona che apre la processione con uno strumento - appunto troccola - di legno molto rumoroso e che detta il passo), l'anno nel quale si svolse quello che sto per raccontarvi un confratello, proprietario di una gioielleria, se la aggiudicò per circa 15 milioni di lire.
Le statue, a seconda della loro importanza vennero "battute" dai 7 ai 50 milioni, a seconda dell'importanza.
Come in tutte le città (soprattutto del sud) questo tipo di manifestazioni è occasioni per delinquenti e capimafia locali di mettersi in mostra e di mostrare a tutta la città la loro influenza (tanto per dire, per circa 20 anni una stessa persona si è aggiudicata la statua più importante della processione senza subire rilanci da parte di nessuno per paura di ritorsioni successive).
Tradizione vuole che, nel momento in cui il segretario batte il martelletto ed assegna un posto o una statua ad una persona, questa si deve alzare, andare al tavolo e versare la cifra in contanti sull'unghia.
Questo significava che a fine serata sul tavolo c'erano centinaia di milioni di lire, in più bisogna considerare che c'erano anche più soldi nelle tasche delle persone presenti in sala visto che per uno che vinceva l'asta ce n'erano tre che la perdevano ed erano comunque pronti ad onorare la loro offerta in contanti.
Fatta questa lunghissima premessa il fatto è brevissimo.
Verso la fine della serata, quando quasi tutti i posti e le statue erano state assegnate, due loschi figuri (li chiamerò Giovanni e Peppino) seduti ai posti davanti a me commentavano (ovvio che tutto si svolse in dialetto, traduco a beneficio dei più):
Giovanni: Mamma mia Peppì, ma ti immagini se mò viene qualcuno a fare una rapina????
Peppino: Giovà, e chi deve venire che già stiamo tutti quà!!!