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Tremendo84
Ciao ragazzi,
sono da pochi giorni un felice possessore di una D90 + 17-50 2.8 Sigma.
Mi sono letto il manuale dalla A alla Z e prima di comprarla ho letto moltissimo qui e sul web. Ho iniziato a scattare e devo dire che la macchina mi soddisfa ogni giorno di più e sto scoprendo un sacco di cose sul suo utilizzo.
Scatto sempre in Raw e uso Camera Raw per aprire i file.
Ho notato che aprendo la foto in basso viene scritto: Adobe RGB 1998, 8bit, 4288 by 2848, 12 MP, 240 ppi.
Ora, sul manuale ho letto che la macchina dovrebbe essere 12 bit, come mai mi compare 8 bit allora?
Altra domanda: Il profilo Rgb impostabile sulla macchina influisce sulla qualità delle immagini?
Grazie a tutti
Vi lascio uno scatto della mia cuginetta..
maxiclimb
Ciao, temo che tu sia all'inizio di un lungo percorso di studio... alla faccia di chi dice che il digitale è semplice!

Allora:
la tua reflex d90 può registrare in due formati: jpeg e NEF
il jpeg è sempre a 8bit, mentre il NEF (raw) della d90 è a 12bit.

Però, quando si convertono i raw, si devono far diventare ..qualcos'altro, jpeg oppure TIFF.
Il Tiff, per sua codifica interna, può essere solo ad 8 oppure 16bit.

Su Camera Raw puoi scegliere la profondità da utilizzare, quindi la prima cosa che dovresti fare è modificare quel parametro e scegliere 16bit.

I bit del NEF e quelli del tiff sono due cose diverse, l'immagine viene creata all'interno del convertitore Raw, quindi la profondità del file di partenza conta relativamente.

Il profilo colore scelto, ovviamente, influisce molto sulla qualità, però se usi Camera Raw o qualsiasi convertitore NON-Nikon, tutte le impostazioni che fai in macchina non vengono considerate, ma si applicano i valori di default del software.
Nel tuo caso, la foto verrà sempre aperta in AdobeRgb se su camera Raw è impostato quello.
L'impostazione in macchina quindi ha solo effetto sui jpeg on-camera.

L'ideale sarebbe utilizzare un profilo ancora più ampio, come ProPhotoRGB, per l'elaborazione, ma bisogna sempre avere l'accortezza di convertire in sRGB le foto che si postano sul web o che si mandano a stampare in laboratorio.

Per la preparazione delle foto per internet leggi magari questo tutorial apposito.

Il discorso è un po' lungo da affrontare in un solo post, anche perché se ne è parlato moltissime volte in modo approfondito, ma in sintesi posso dirti che il sensore della macchina cattura più colori di quanti ne possa contenere un profilo ristretto come sRGB, però i profili più ampi non possono essere riprodotti dalla maggior parte dei monitor e nemmeno vengono ben gestiti dai laboratori di stampa.
Però il NEF, e tutti i RAW, non hanno nessun profilo incorporato, il profilo colore viene assegnato durante la conversione, quindi può essere modificato tutte le volte che si vuole.
smile.gif


NB: visto l'argomento, sposto la discussione da Digital Reflex a Software
Lorenzo Poli
QUOTE(maxiclimb @ Oct 15 2010, 09:26 PM) *
L'ideale sarebbe utilizzare un profilo ancora più ampio, come ProPhotoRGB, per l'elaborazione




???????? blink.gif

Ottima spiegazione Max, ma mi permetto di dissentire su questo.
Lavorare delle foto che abbiano come spazio colore il ProPhoto è una cosa che non condivido.
Il prophoto per costituzione ha un gamut ampissimo.
I migliori monitor professionali in circolazione visualizzano l'AdobeRGB, ma siamo ben lontani dal poter visualizzare il prophoto... quindi non mi sembra intelligente lavorare su una foto che abbia più della metà e dei colori/sfumature non visualizzabili a monitor... si rischierebbe di modificare qualche "colore" senza accorgersene.

IPB Immagine
qui un confronto di Gamut tra sRgb e ProPhoto.

Sbaglio Manovi ?
maxiclimb
Invece è una cosa che si fa abitualmente. smile.gif

Non è strettamente necessario "vedere" tutti i colori che si elaborano, basta utilizzare i corretti intenti di conversione, gli "out of gamut" evidenziati dai software, e avere un po' di esperienza.
Prophoto permette anche un miglior recupero sulle alte luci.

Visto che chiedi conferma a Manovi, spero che passi di qui presto, visto che lui stesso usa Prophoto. biggrin.gif
Clau_S
QUOTE(maxiclimb @ Oct 15 2010, 10:28 PM) *
Invece è una cosa che si fa abitualmente. smile.gif

Non è strettamente necessario "vedere" tutti i colori che si elaborano, basta utilizzare i corretti intenti di conversione, gli "out of gamut" evidenziati dai software, e avere un po' di esperienza.
Prophoto permette anche un miglior recupero sulle alte luci.

Visto che chiedi conferma a Manovi, spero che passi di qui presto, visto che lui stesso usa Prophoto. biggrin.gif


Se riesco a inserirmi nella discussione prima che risponda magari può togliere dei dubbi anche a me.
Capisco i vantaggi concettuali di lavorare in Prophoto rispetto ad Adobe ma capisco pure i dubbi di Lorenzo Poli. Oltre alla questione "non vedo che combino" mi viene una riflessione di cui vorrei capire l'eventuale falla.
A seconda dell'intento usato possiamo avere, per semplificare, una rimappatura generale dei colori per mantenere i rapporti tra i colori in gamut e quelli fuori (percettivo) o solo di quelli fuori gamut (colorimetrico). Pensando alla destinazione delle immagini, lavorando in prophoto non si ha il rischio nella conversione in srgb, ad esempio per il web, rispettivamente di comprimere troppo i colori in gamut o appiattire eccessivamente le sfumature dei colori più saturi fuori gamut creando del banding nelle saturazioni? Lo stesso discorso potrebbe valere per un profilo di stampa che sia ugualmente troppo ristretto su certe tonalità.
Massimo.Novi
QUOTE(Lorenzo Poli @ Oct 15 2010, 09:40 PM) *
...non mi sembra intelligente lavorare su una foto che abbia più della metà e dei colori/sfumature non visualizzabili a monitor... si rischierebbe di modificare qualche "colore" senza accorgersene.
...


Come già detto correttamente da <Maxiclimb>, il fatto della "non visione" seppur vero, non deve trarre in inganno sull'usabilità dello spazio ProPhotoRGB così ampio.

I sensori registrano informazioni che superano abbondantemente AdobeRGB e solo ProPhotoRGB riesce a "contenere" tutto ciò che il sensore può catturare, premesso che è comunque il convertitore RAW che applica lo spazio colore al RAW (il sensore non ha un "gamut" di per se).

Una motivazione importante nell'usare spazi colore ampi già nel convertitore RAW è che spesso molti "tagli" sulle alte e basse luci vengono aumentati usando spazi colore già ristretti. Provate a prendere un'immagine in ACR (uno dei pochi che può cambiare spazio colore "al volo") e osservate l'istogramma rispettivamente in ProphotoRGB, AdobeRGB e sRGB. Noterete che i limiti dell'istogramma si spostano non di poco, a favore di ProPhotoRGB, che riesce a contenere al massimo i limiti di cattura. Con AdobeRGB ed sRGB si tocca e supera spesso il margine dell'istogramma.

Questo fa si che il recupero di alte e basse luci "bruciate" sia molto migliore usando ProPhotoRGB e che siano mantenute un maggior numero di informazioni ai margini.

Naturalmente, poichè ne il monitor ne tantomento le stampanti consentono tale gamut, sarà necessario porre particolare attenzione alla scelta degli intenti di conversione nelle conversioni tra spazi e spazi (es. da ProPhotoRGb a sRGB per i Lab) e tra spazi e profili di stampante per la stampa diretta con profilo ICC.

La regola è quindi: perdere il meno possibile durante il workflow di conversione (anche per facilitare la vita a qualsiasi algoritmo di fotoritocco) e solo al termine convertire su spazi colore ridotti per le singole necessità.

Del resto ProPhotoRGB viene spesso scelto per riproduzioni di materiale museale proprio per garanzia di "non perdita" delle informazioni intrinsecamente contenute nel file TIFF a 16 bit. Ovviamente NON si usa per un JPEG a 8 bit.

Spero di essere stato chiaro.

Massimo
Lorenzo Poli
QUOTE(maxiclimb @ Oct 15 2010, 10:28 PM) *
Invece è una cosa che si fa abitualmente. smile.gif

Non è strettamente necessario "vedere" tutti i colori che si elaborano, basta utilizzare i corretti intenti di conversione, gli "out of gamut" evidenziati dai software, e avere un po' di esperienza.
Prophoto permette anche un miglior recupero sulle alte luci.

Visto che chiedi conferma a Manovi, spero che passi di qui presto, visto che lui stesso usa Prophoto. biggrin.gif



Avevo già intuito che potessi rispondere così Pollice.gif
Come dici tu, lavorare con il ProPhoto è possibile, basta avere un pò d'accortezza ed esperienza... sapere cosa si fa, e cosa si va a toccare.
Per per un normale utente... che scatta, sistema, e stampa (in laboraratorio) è più comodo/pratico/veloce e soprattutto senza troppi pensieri/problemi un workFlow basato interamente sull'sRGB.

Lasciamo la gestione del ProPhoto a chi stampa con stampanti proprie, calibrate, cerca la perfezione (stampatori fine art) e compagnia bella.

Come dice la teoria del "Rasoio di Occam" la strada più semplice è molto spesso la migliore.
Lorenzo
Massimo.Novi
QUOTE(Clau_S @ Oct 15 2010, 11:02 PM) *
...Pensando alla destinazione delle immagini, lavorando in prophoto non si ha il rischio nella conversione in srgb, ad esempio per il web, rispettivamente di comprimere troppo i colori in gamut o appiattire eccessivamente le sfumature dei colori più saturi fuori gamut creando del banding nelle saturazioni? Lo stesso discorso potrebbe valere per un profilo di stampa che sia ugualmente troppo ristretto su certe tonalità.


Infatti, come si è detto pocanzi, occorre scegliere con attenzione l'intento. Ad esempio per Web il Percettivo, unito ad una conversione con dithering opportuno, fornisce ottimi risultati.

Per la stampa si usa di solito il Relativo, ovviamente verificando eventuali perdite fuori gamut e magari ottimizzando un tipo di supporto più "gloss" per ridurle.

Non crediate comunque che anche usare AdobeRGB non crei problemi alla stampa classica o alla quadricromia. Alcuni preferiscono comunque lavorare su gamut bassi già in partenza ma quasi sempre sanno che l'immagine sarà usata solo per quella stampa specifica, oppure operano direttamente a contatto con la macchina e quindi non devono produrre file "ottimali" ma "generici". Un fotografo professionista che impiega ore per ritoccare un'immagine, non si limita certo in partenza sul gamut possibile, ma lascia che sia la tipografia a "piangersela" (costi permettendo).

In medium stat virtus...

Massimo


QUOTE(Lorenzo Poli @ Oct 15 2010, 11:15 PM) *
...Per per un normale utente... che scatta, sistema, e stampa (in laboraratorio) è più comodo/pratico/veloce e soprattutto senza troppi pensieri/problemi un workFlow basato interamente sull'sRGB.

Lasciamo la gestione del ProPhoto a chi stampa con stampanti proprie, calibrate, cerca la perfezione (stampatori fine art) e compagnia bella.
...


Basta che poi il suddetto "utente" non voglia far giochetti come effetti "pubblicitari" o "filmici", e non si metta a giocare con saturazione, HDR et similia...

Altrimenti poi le posterizzazioni e compagnia bella saltano fuori eccome!

Rimane il fatto che certi recuperi delle luci bruciate e certi effetti basati su toni e colori sono rischiosi su gamut ridotti. Assunto questo, ciascuno può fare ciò che vuole, ovviamente.

Massimo
Lorenzo Poli
QUOTE(manovi @ Oct 15 2010, 11:22 PM) *
Per la stampa si usa di solito il Relativo, ovviamente verificando eventuali perdite fuori gamut e magari ottimizzando un tipo di supporto più "gloss" per ridurle.



Grazie Massimo per illuminarci sempre... guru.gif

Una domanda... se non sbaglio l'intento di rendering Relativo.. è relativo al bianco carta, ma appunto il suddetto bianco carta non è impostabile nell'intento di rendering... deduco quindi che sia un intento che non va bene per tutte le stampe... sbaglio ?

Lorenzo
Massimo.Novi
QUOTE(Lorenzo Poli @ Oct 15 2010, 11:27 PM) *
...se non sbaglio l'intento di rendering Relativo.. è relativo al bianco carta, ma appunto il suddetto bianco carta non è impostabile nell'intento di rendering... deduco quindi che sia un intento che non va bene per tutte le stampe... sbaglio ?
..


Se vuoi il color carta "effettivo" usi l'intento Assoluto ma non è una buona idea. Serve solo per test in quadricromia su carte speciali come i giornali.

Normalmente l'intento Relativo che non tiene conto del color carta è comunque quello che rende meglio l'idea della stampa finale.

Massimo
Lorenzo Poli
QUOTE(manovi @ Oct 15 2010, 11:34 PM) *
Se vuoi il color carta "effettivo" usi l'intento Assoluto ma non è una buona idea. Serve solo per test in quadricromia su carte speciali come i giornali.

Normalmente l'intento Relativo che non tiene conto del color carta è comunque quello che rende meglio l'idea della stampa finale.

Massimo



Ancora grazie Pollice.gif
maxiclimb
QUOTE(manovi @ Oct 15 2010, 11:12 PM) *
Una motivazione importante nell'usare spazi colore ampi già nel convertitore RAW è che spesso molti "tagli" sulle alte e basse luci vengono aumentati usando spazi colore già ristretti. Provate a prendere un'immagine in ACR (uno dei pochi che può cambiare spazio colore "al volo") e osservate l'istogramma rispettivamente in ProphotoRGB, AdobeRGB e sRGB. Noterete che i limiti dell'istogramma si spostano non di poco, a favore di ProPhotoRGB, che riesce a contenere al massimo i limiti di cattura. Con AdobeRGB ed sRGB si tocca e supera spesso il margine dell'istogramma.
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Massimo


A riprova di quanto detto da Manovi: dall'alto in basso lo stesso NEF aperto in sRGB, AdobeRGB, ProPhotoRGB smile.gif

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali. Ingrandimento full detail : 181.5 KB

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Tremendo84
Grazie mille a tutti per le esaustive e soprattutto "tecniche" risposte.
Essendo un neofita, ma abbastanza pignolo, vorrei capire quale è la strada migliore per avere il massimo dettaglio dalle foto che posso fare.
Come procedo quindi?
1) Impostazione SRGB o Adobe RGB sulla macchina?
2) In Camera Raw cosa devo impostare? 16 bit, ProphotoRGB, più megapixel possibili ecc?

Grazie ancora
maxiclimb
QUOTE(Tremendo84 @ Oct 16 2010, 12:11 AM) *
Grazie mille a tutti per le esaustive e soprattutto "tecniche" risposte.


...che però evidentemente non hai letto! rolleyes.gif

1) se usi Camera Raw, il profilo che imposti sulla macchina è del tutto ininfluente, il software non ne tiene conto.
2) imposta AdobeRGB oppure ProphotoRGB (meglio il secondo) e sempre a 16bit, ma poi segui il tutorial che ti ho indicato per preparare le foto per il web.
Più megapixel possibili.... che significa? I pixel sono quelli del sensore, se vuoi aumentarli devi cambiare macchina! L'interpolazione serve solo in casi particolari, ma se stampi in laboratorio non ti occorre.
Tremendo84
QUOTE(maxiclimb @ Oct 16 2010, 12:31 AM) *
...che però evidentemente non hai letto! rolleyes.gif

1) se usi Camera Raw, il profilo che imposti sulla macchina è del tutto ininfluente, il software non ne tiene conto.
2) imposta AdobeRGB oppure ProphotoRGB (meglio il secondo) e sempre a 16bit, ma poi segui il tutorial che ti ho indicato per preparare le foto per il web.
Più megapixel possibili.... che significa? I pixel sono quelli del sensore, se vuoi aumentarli devi cambiare macchina! L'interpolazione serve solo in casi particolari, ma se stampi in laboratorio non ti occorre.


Credimi che ho letto tutto con molta attenzione!

1) Ok, io in macchina ho messo Adobe Rgb, ma se scatto in raw non serve a nulla, come del resto mi pare di capire tutti gli altri parametri...
2) Imposto ProphotoRGB
3) Imposto a 16bit
4) Vicino ai bit c'è scritto 12,2 mp, ma se scorro il menù a tendina c'è la possibilità di mettere fino a 25 mp. Cosa significa questo?
5) i ppi ha senso alzarli oppure il software fa solamente un "artifizio" per cui crea di suo i pixel mancanti ingrandendo l'immagine e degradandola?

Grazie
Massimo.Novi
QUOTE(Tremendo84 @ Oct 16 2010, 12:45 AM) *
...
4) Vicino ai bit c'è scritto 12,2 mp, ma se scorro il menù a tendina c'è la possibilità di mettere fino a 25 mp. Cosa significa questo?
5) i ppi ha senso alzarli oppure il software fa solamente un "artifizio" per cui crea di suo i pixel mancanti ingrandendo l'immagine e degradandola?
...


4) Significa che volendo puoi ricampionare direttamente in ACR. Se ti serve. L'algoritmo è diverso da quello di PS e in alcuni casi può essere migliore ma solitamente non ha senso ricampionare senza sapere a cosa servirà l'immagine. Mantieni la risoluzione originale.

5) I PPI in ACR non servono a nulla. ACR non crea nulla. E' solo un semplice numero, usato da PS (ad es.) per dimensionare l'anteprima video che simula le dimensioni di stampa.

Massimo
Tremendo84
QUOTE(manovi @ Oct 16 2010, 10:15 AM) *
4) Significa che volendo puoi ricampionare direttamente in ACR. Se ti serve. L'algoritmo è diverso da quello di PS e in alcuni casi può essere migliore ma solitamente non ha senso ricampionare senza sapere a cosa servirà l'immagine. Mantieni la risoluzione originale.

5) I PPI in ACR non servono a nulla. ACR non crea nulla. E' solo un semplice numero, usato da PS (ad es.) per dimensionare l'anteprima video che simula le dimensioni di stampa.

Massimo


4) A cosa servirebbe aumentare il valore a 25 mp ad esempio?

Grazie!
Claudio Rampini
Grazie Manovi e Maxiclimb, sebbene siano alcuni anni che bazzico intorno alla foto digitale, è stato molto utile per me leggere questa discussione e relativi tutorial ivi collegati. Strano ma vero, mi rendo conto solo ora che il formato RAW contiene in sè tutte le informazioni, comprese quelle dei vari spazi colore, che a quanto ho capito fungono da "interprete" a seconda della destinazione finale della foto (web, stampa o altro), e che si può passare da uno all'altro senza problemi. Ho capito male?
Massimo.Novi
QUOTE(Tremendo84 @ Oct 16 2010, 10:17 AM) *
4) A cosa servirebbe aumentare il valore a 25 mp ad esempio?
...


Ad avere una foto ricampionata se si è fatto un "crop" (ritaglio) oppure se si ha la necessità di fornire in stampa o per impaginazione un'immagine ad una certa risoluzione per pollice e non si vuole farlo in PS.

Di solito non si fa direttamente dal convertitore RAW ma la possibilità c'è.

Massimo

QUOTE(claudio60 @ Oct 16 2010, 10:43 AM) *
... mi rendo conto solo ora che il formato RAW contiene in sè tutte le informazioni, comprese quelle dei vari spazi colore, che a quanto ho capito fungono da "interprete" a seconda della destinazione finale della foto (web, stampa o altro), e che si può passare da uno all'altro senza problemi...


Non è che il RAW "contenga" le informazioni dello spazio colore. NON HA uno spazio colore e quindi gli viene assegnato dal software SOLO durante la conversione in immagine osservabile.

Se si riapre un RAW in ACR si può infatti cambiare spazio colore quante volte si vuole senza problemi.

NX2 non può variare spazio colore "on the run" ma si può reimpostare prima di riaprire il NEF.

Massimo
Tremendo84
QUOTE(manovi @ Oct 16 2010, 10:49 AM) *
Ad avere una foto ricampionata se si è fatto un "crop" (ritaglio) oppure se si ha la necessità di fornire in stampa o per impaginazione un'immagine ad una certa risoluzione per pollice e non si vuole farlo in PS.

Di solito non si fa direttamente dal convertitore RAW ma la possibilità c'è.

Massimo
Non è che il RAW "contenga" le informazioni dello spazio colore. NON HA uno spazio colore e quindi gli viene assegnato dal software SOLO durante la conversione in immagine osservabile.

Se si riapre un RAW in ACR si può infatti cambiare spazio colore quante volte si vuole senza problemi.

NX2 non può variare spazio colore "on the run" ma si può reimpostare prima di riaprire il NEF.

Massimo


Grazie mille, molto esaustivo!
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