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Marco DeA
Ciao a tutti, volevo chiedere a voi come bisogna agire quando mi trovo a fotografare un soggetto che inganna l'esposimetro?
Un esempio? Se mi trovo a fotografare un cane tutto nero, da vicino, mi ritroverò la foto sovra esposta giusto? Quindi dovrò andare a sottoesporla io con l' EV +/-.

Fin qua dovremmo esserci, teoricamente.

Ma ora io mi chiedo, è una cosa del tutto casuale, da provare sul campo oppure ci sono delle procedure ben precise per trovare la giusta esposizione?
E come me ne rendo conto d'aver fotografato correttamente la scena senza aver sotto esposto troppo o viceversa?

Altri esempi possono essere spose con vestiti bianchi o qualsiasi altro soggetto che realmente renda la foto mediamente non al "grigio 18%".

Ciao e grazie per la pazienza.
Antonio Canetti
QUOTE(Marco DeA @ Feb 1 2010, 06:03 PM) *
E come me ne rendo conto d'aver fotografato correttamente la scena senza aver sotto esposto troppo o viceversa?


non esiste un'esposizione sientifica giusta, anche gli esposimetri più precisi danno una risposta media, siamo noi che con la nostra esperienza aggiustiamo il tiro a seconda di cosa ci interessa , certo fotografare un cane nero o un vestio da sposa bianco sono casi estremi di difficile soluzione, se esponi per il soggetto è naturale che il fondo si perde, in questi casi quando è possibile bisognere cercare uno sfondo adeguato in modo che sia in armonia col soggetto.


Antonio
Attilio PB
Ciao Marco,
parlare genericamente di soggetti che ingannano l'esposimetro non è corretto, quando parliamo di "esposimetro" in realtà stiamo parlando di una serie di oggetti molto diversi tra di loro e con metodi di funzionamento altrettanto diversi.
Tralasciamo tutti gli esposimetri esterni, sia a luce incidente che a luce riflessa che per luce flash, e pensiamo solo all'esposimetro interno alla nostra macchina. L'esposimetro interno ha diversi modi di funzionamento, puo' leggere l'intera scena (Matrix) e fare una serie di valutazioni piu' o meno attendibili, puo' leggere la scena e dare prevalenza all'area centrale della nostra inquadratura, oppure ancora puo' leggere una porzione molto piccola della scena in un punto ben preciso (spot).
Con le moderne macchine reflex utilizzando il Matrix difficilmente il sistema verrà ingannato, le situazioni difficili sono già previste e ben interpretate, nella maggior parte dei casi si tratta solo di conoscere il corretto funzionamento dell'esposimetro e mettere a fuoco con il giusto punto AF, poi il sistema interpreterà tutti i dati a sua disposizione e ci fornirà delle indicazioni che potremo seguire con una certa tranquillità.
Viceversa quando esponiamo in SPOT otteniamo una lettura assoluta dell'esposizione, il sistema non interpreta nulla e semplicemente ci restituisce un valore di esposizione tale che, seguendolo, il soggetto su cui abbiamo valutato l'esposizione verrà reso con un tono medio. In questo caso naturalmente sarà nostro compito interpretare i valori forniti e, sulla base della nostra esperienza, operare gli aggiustamenti del caso in funzione della conoscenza del tono reale del soggetto misurato.
Il problema grossolanamente si risolve facilmente, soggetto bianco +2 EV e soggetto nero -2EV, se vuoi essere certo al 100% di non bruciare nulla sul soggetto bianco compensi di +1,7 EV, tuttavia questo tipo di principio ci porta lontano dal vero motivo per cui si lavora in spot, cioè ottimizzare l'esposizione di una scena o di un soggetto. Se operiamo aggiustamenti piu' o meno standard tanto vale lavorare in Matrix, non c'è da vergognarsi e spesso ragiona meglio (o molto meglio) di noi; se invece vuoi ottimizzare l'esposizione ed uscire dalle logiche del matrix allora una serie di letture spot, oppure una lettura spot sul punto giusto, da interpretare ed aggiustare in base alle condizioni di luce del momento, del tipo di soggetto su cui hai misurato e del risultato desiderato, sara' la strada da seguire, ma in questo caso l'esperienza personale è determinante per sapere cosa fare.
Ciao
Attilio
Marco DeA
Grazie, ora ho dedotto che le digitali non vengono "beffate" facilmente, spero anche la mia D3000.

Ma la mia D3000 ho la possibilità di selezionare Spot o Matrix? (se si dovrò fare delle prove per capire ed imparare ad usarlo)

Comunque se dovessi ipoteticamente fotografare una sposa ed avessi pochissimo sfonfo ma molto soggetto sarebbe meglio usare la funzione spot sulla sposa (magari l'abito), leggere i dati di esposizione e gestire diaframma e otturatore a dovere, giusto?

Grazie di tutto, e sopratutto della pazienza che avete!!
Antonio Canetti
QUOTE(Marco DeA @ Feb 1 2010, 07:33 PM) *
Comunque se dovessi ipoteticamente fotografare una sposa ed avessi pochissimo sfonfo ma molto soggetto sarebbe meglio usare la funzione spot sulla sposa (magari l'abito), leggere i dati di esposizione e gestire diaframma e otturatore a dovere, giusto?


corretto, in ogni caso fatto il primo scatto di prova sovra o sotto esporre secondo il nostro giudizio.

Antonio
bergat@tiscali.it
QUOTE(Marco DeA @ Feb 1 2010, 06:03 PM) *
Ciao a tutti, volevo chiedere a voi come bisogna agire quando mi trovo a fotografare un soggetto che inganna l'esposimetro?
Un esempio? Se mi trovo a fotografare un cane tutto nero, da vicino, mi ritroverò la foto sovra esposta giusto? Quindi dovrò andare a sottoesporla io con l' EV +/-.

Fin qua dovremmo esserci, teoricamente.

Ma ora io mi chiedo, è una cosa del tutto casuale, da provare sul campo oppure ci sono delle procedure ben precise per trovare la giusta esposizione?
E come me ne rendo conto d'aver fotografato correttamente la scena senza aver sotto esposto troppo o viceversa?

Altri esempi possono essere spose con vestiti bianchi o qualsiasi altro soggetto che realmente renda la foto mediamente non al "grigio 18%".

Ciao e grazie per la pazienza.


Per trovare la giusta esposizione... Basta puntare l'esposimetro sul cartoncino standard al 18% messo al posto del soggetto. ... ameno che non voglia impratichirti del sistema zonale.
Marco DeA
Ok, grazie a tutti della spiegazione wink.gif
Gufopica
QUOTE(Attilio PB @ Feb 1 2010, 07:11 PM) *
Ciao Marco,
parlare genericamente di soggetti che ingannano l'esposimetro non è corretto, quando parliamo di "esposimetro" in realtà stiamo parlando di una serie di oggetti molto diversi tra di loro e con metodi di funzionamento altrettanto diversi.
Tralasciamo tutti gli esposimetri esterni, sia a luce incidente che a luce riflessa che per luce flash, e pensiamo solo all'esposimetro interno alla nostra macchina. L'esposimetro interno ha diversi modi di funzionamento, puo' leggere l'intera scena (Matrix) e fare una serie di valutazioni piu' o meno attendibili, puo' leggere la scena e dare prevalenza all'area centrale della nostra inquadratura, oppure ancora puo' leggere una porzione molto piccola della scena in un punto ben preciso (spot).
Con le moderne macchine reflex utilizzando il Matrix difficilmente il sistema verrà ingannato, le situazioni difficili sono già previste e ben interpretate, nella maggior parte dei casi si tratta solo di conoscere il corretto funzionamento dell'esposimetro e mettere a fuoco con il giusto punto AF, poi il sistema interpreterà tutti i dati a sua disposizione e ci fornirà delle indicazioni che potremo seguire con una certa tranquillità.
Viceversa quando esponiamo in SPOT otteniamo una lettura assoluta dell'esposizione, il sistema non interpreta nulla e semplicemente ci restituisce un valore di esposizione tale che, seguendolo, il soggetto su cui abbiamo valutato l'esposizione verrà reso con un tono medio. In questo caso naturalmente sarà nostro compito interpretare i valori forniti e, sulla base della nostra esperienza, operare gli aggiustamenti del caso in funzione della conoscenza del tono reale del soggetto misurato.
Il problema grossolanamente si risolve facilmente, soggetto bianco +2 EV e soggetto nero -2EV, se vuoi essere certo al 100% di non bruciare nulla sul soggetto bianco compensi di +1,7 EV, tuttavia questo tipo di principio ci porta lontano dal vero motivo per cui si lavora in spot, cioè ottimizzare l'esposizione di una scena o di un soggetto. Se operiamo aggiustamenti piu' o meno standard tanto vale lavorare in Matrix, non c'è da vergognarsi e spesso ragiona meglio (o molto meglio) di noi; se invece vuoi ottimizzare l'esposizione ed uscire dalle logiche del matrix allora una serie di letture spot, oppure una lettura spot sul punto giusto, da interpretare ed aggiustare in base alle condizioni di luce del momento, del tipo di soggetto su cui hai misurato e del risultato desiderato, sara' la strada da seguire, ma in questo caso l'esperienza personale è determinante per sapere cosa fare.
Ciao
Attilio



Attilio grazie per queste tue spiegazioni, sono sempre utili da leggere.
Sei un dizionario della fotografia.
Non mi sembra ci sia da aggiungere altro..Concordo al 101%
barbarian
QUOTE(Attilio PB @ Feb 1 2010, 07:11 PM) *
[...]
parlare genericamente di soggetti che ingannano l'esposimetro non è corretto, quando parliamo di "esposimetro" in realtà stiamo parlando di una serie di oggetti molto diversi tra di loro e con metodi di funzionamento altrettanto diversi.
[...] pensiamo solo all'esposimetro interno alla nostra macchina. [...] Se operiamo aggiustamenti piu' o meno standard tanto vale lavorare in Matrix, non c'è da vergognarsi e spesso ragiona meglio (o molto meglio) di noi; se invece vuoi ottimizzare l'esposizione ed uscire dalle logiche del matrix allora una serie di letture spot, oppure una lettura spot sul punto giusto, da interpretare ed aggiustare in base alle condizioni di luce del momento, del tipo di soggetto su cui hai misurato e del risultato desiderato, sara' la strada da seguire, ma in questo caso l'esperienza personale è determinante per sapere cosa fare.


Semplice ed efficace!
Complimenti Attilio: il tuo messaggio è quasi da antologia!

Davide
terri2
QUOTE(Attilio PB @ Feb 1 2010, 07:11 PM) *
Ciao Marco,
parlare genericamente di soggetti che ingannano l'esposimetro non è corretto, quando parliamo di "esposimetro" in realtà stiamo parlando di una serie di oggetti molto diversi tra di loro e con metodi di funzionamento altrettanto diversi.
Tralasciamo tutti gli esposimetri esterni, sia a luce incidente che a luce riflessa che per luce flash, e pensiamo solo all'esposimetro interno alla nostra macchina. L'esposimetro interno ha diversi modi di funzionamento, puo' leggere l'intera scena (Matrix) e fare una serie di valutazioni piu' o meno attendibili, puo' leggere la scena e dare prevalenza all'area centrale della nostra inquadratura, oppure ancora puo' leggere una porzione molto piccola della scena in un punto ben preciso (spot).
Con le moderne macchine reflex utilizzando il Matrix difficilmente il sistema verrà ingannato, le situazioni difficili sono già previste e ben interpretate, nella maggior parte dei casi si tratta solo di conoscere il corretto funzionamento dell'esposimetro e mettere a fuoco con il giusto punto AF, poi il sistema interpreterà tutti i dati a sua disposizione e ci fornirà delle indicazioni che potremo seguire con una certa tranquillità.
Viceversa quando esponiamo in SPOT otteniamo una lettura assoluta dell'esposizione, il sistema non interpreta nulla e semplicemente ci restituisce un valore di esposizione tale che, seguendolo, il soggetto su cui abbiamo valutato l'esposizione verrà reso con un tono medio. In questo caso naturalmente sarà nostro compito interpretare i valori forniti e, sulla base della nostra esperienza, operare gli aggiustamenti del caso in funzione della conoscenza del tono reale del soggetto misurato.
Il problema grossolanamente si risolve facilmente, soggetto bianco +2 EV e soggetto nero -2EV, se vuoi essere certo al 100% di non bruciare nulla sul soggetto bianco compensi di +1,7 EV, tuttavia questo tipo di principio ci porta lontano dal vero motivo per cui si lavora in spot, cioè ottimizzare l'esposizione di una scena o di un soggetto. Se operiamo aggiustamenti piu' o meno standard tanto vale lavorare in Matrix, non c'è da vergognarsi e spesso ragiona meglio (o molto meglio) di noi; se invece vuoi ottimizzare l'esposizione ed uscire dalle logiche del matrix allora una serie di letture spot, oppure una lettura spot sul punto giusto, da interpretare ed aggiustare in base alle condizioni di luce del momento, del tipo di soggetto su cui hai misurato e del risultato desiderato, sara' la strada da seguire, ma in questo caso l'esperienza personale è determinante per sapere cosa fare.
Ciao
Attilio


Il sistema del +2/-2 lo uso anch'io quando ho una scena con un soggetto bianco o nero di cui mi interessa mantenere la trama o le sfumature.
Le reflex DX, scattando in NEF hanno una gamma dinamica di 5-6 stop (alle basse sensibilità), e facendo delle prove ho notato che per bruciare un soggetto bianco bisogna sovraesporre di più di 3 stop.

Ciao, Mattia
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