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Cosa O...con Che Cosa?
una giovane fotografa...
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DEREGISTRATO
Messaggio: #1
...Rosa Pugliese, dice la sua in un intervista a Sguardi online.
Ho estrapolato alcune frasi perchè le trovo molto attinenti al mondo della fotografia in generale e a questo Forum in particolare. A cominciare da questa:

Il problema reale forse, almeno in questo momento, è che l'attenzione si stia spostando in maniera eccessiva e ossessiva dalla fotografia alla macchina fotografica. A chi spetta, insomma, il compito di scattare delle belle foto se la sola preoccupazione dei fotografi (o di chi si improvvisa tale) è cambiare macchina fotografica per un paio di pixel in più o uno schermo leggermente più grande? Se ci focalizzassimo invece sul risultato, probabilmente riusciremmo a trovare nel digitale più di qualche beneficio.

Passando da questa:

Nonostante quello che pensano i più nostalgici (leggi "coloro che scattano solo in bianco e nero e solo a pellicola") la poesia della fotografia non dovrebbe essere nei lunghi tempi di attesa dello sviluppo, nella difficoltà di inviare le immagini al giornale e nelle nottate passate in camera oscura. La poesia della fotografia dovrebbe risiedere nello sguardo curioso, un po' speciale di colui che preme il polpastrello su quel tastino nero dal suono delizioso. Nello sguardo, per dirla con le parole di Margaret Bourke-White, «di chi riesce ad andare sempre un po' più in là, dove gli altri tirerebbero dritto».

Per finire a questa:

Ho avuto il piacere di ascoltare diverse voci appartenenti al panorama della fotografia, e per fortuna la sola conclusione che mette d'accordo tutti è che non importa quale sia lo strumento utilizzato, non importa quanti pixel servano per catturarla, la vita va oltre. Non è una questione di metri di pellicola o di memoria delle card, è la capacità di guardare.

C'è insomma di che riflettere, tutti. A cominciare da chi diserta quest sezione messicano.gif

Per chi volesse leggere l'intera intervista la può trovare qui:
http://www.nital.it/sguardi/64/pugliese.php

Messaggio modificato da Claudio Orlando il Jul 25 2009, 08:58 AM
Lambretta SR48
Nikonista
Messaggio: #2
Buongiorno a tutti... ho letto l'articolo scritto "bene" e ci mancherebbe altro!!! Giovane, neo lauretata, ci mancherebbe anche che scrivesse "amenità" come noi vecchietti prossimi all'alzheimer...

Ma alla fine qual'è il senso del discorso?

Perché alcune frasi mi dovrebbero far riflettere più della punteggiatura messa bene?

Non è vero che con il digitale e più facile fotografare che con l'analogico, io all'inizio mi "annotavo" tempi e diaframmi e scelta esposimetrica su un taccuino, poi era solo da "sincronizzare" i dati con le dia per capire cosa avevo "combinato"... l'esposizione a forcella non l'ha inventata il digitale, in sostanza l'unica cosa realmente innovativa e neanche tanto perché già con alcuni dorsi al tempo della pellicola si potevano "registrare" i dati di scatto negli intervalli tra i fotogrammi della pellicola, sono i dati EXIF che vengono "consultati" da un fotografo digitale su 100, invece di ragionare a casa di fronte a dati concreti, si ritiene più semplice "previsualizzare" sullo schermetto "pollicesco" in dotazione e riscattare all'infinito, sino a quando non viene "bene"... sempre se il soggetto sia "dinamico" come una montagna e ci permetta il lusso di stare 3 ore fermi su un posto, per azzeccare la composizione e l'esposizione...

L'unico vero "svantaggio" della fotografia digitale è che molti "previsualizzando" credono di aver risolto il problema della pellicola che costa cara e fotografano lasciando "spento" il cervello, tanto poi c'è Santo Photoshop che ci mette una pezza...

Non la vedo "rosea" spesso passioni che "nascono"... "crescono" e non si evolvono con la passione e la volontà di impararare, ma che basano i presupposti sul "feticismo" di avere l'oggetto "top" del momento, non sono destinare a durare a lungo, già nel breve lasso di tempo trascorso di questo Forum si sono viste delle vere e proprie meteore, soggetti che si sono affacciati a questa ribalta "convinti" delle loro "convinzioni" che nell'arco di una stagione sono spariti perché hanno "semplicemente" cambiato hobby... alla fine un "c'hai proprio ragione" non si nega a nessuno, ma è il tempo che fa la differenza tra chi "gioca" e chi fa le cose sul "serio"... staremo a vedere...
PAS
Messaggio: #3
Il problema reale forse, almeno in questo momento, è che l'attenzione si stia spostando in maniera eccessiva e ossessiva dalla fotografia alla macchina fotografica. A chi spetta, insomma, il compito di scattare delle belle foto se la sola preoccupazione dei fotografi (o di chi si improvvisa tale) è cambiare macchina fotografica per un paio di pixel in più o uno schermo leggermente più grande? Se ci focalizzassimo invece sul risultato, probabilmente riusciremmo a trovare nel digitale più di qualche beneficio.


Come mi pare dicesse un saggio relativista di inizio secolo: ciò che si definisce “problema” può non esserlo, se non divenire addirittura un’opportunità.
Dipende solo dove si colloca il riferimento per la sua valutazione.
Orbene, se il riferimento lo si colloca a casa dei costruttori di fotocamere direi che l’"attenzione eccessiva" spostata sulla fotocamera, come cita Rosa Pugliese e aggiungo, sulla parossistica corsa al pixel&C non è assolutamente un problema anzi!
cerotto.gif

Messaggio modificato da PAS il Jul 25 2009, 11:10 AM
Lambretta SR48
Nikonista
Messaggio: #4
QUOTE(PAS @ Jul 25 2009, 12:08 PM) *
Il problema reale forse, almeno in questo momento, è che l'attenzione si stia spostando in maniera eccessiva e ossessiva dalla fotografia alla macchina fotografica. A chi spetta, insomma, il compito di scattare delle belle foto se la sola preoccupazione dei fotografi (o di chi si improvvisa tale) è cambiare macchina fotografica per un paio di pixel in più o uno schermo leggermente più grande? Se ci focalizzassimo invece sul risultato, probabilmente riusciremmo a trovare nel digitale più di qualche beneficio.
Come mi pare dicesse un saggio relativista di inizio secolo: ciò che si definisce “problema” può non esserlo, se non divenire addirittura un’opportunità.
Dipende solo dove si colloca il riferimento per la sua valutazione.
Orbene, se il riferimento lo si colloca a casa dei costruttori di fotocamere direi che l’"attenzione eccessiva" spostata sulla fotocamera, come cita Rosa Pugliese e aggiungo, sulla parossistica corsa al pixel&C non è assolutamente un problema anzi!
cerotto.gif


Ciao Valerio... come "logica" ci siamo... però in effetti il "problema" esiste, ed esiste appunto perché qualcuno è "bravo" a sfruttare lo shopping "compulsivo" di chi è "convinto" che basti "l'attrezzo" per diventare "giardiniere"... attenzione che questo non è un problema legato solo al mondo della fotografia, ma è legato al fatto che comprare qualcosa di "inutile" non ha prezzo, per il resto c'è... cool.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #5
La poesia della fotografia dovrebbe risiedere nello sguardo curioso, un po' speciale di colui che preme il polpastrello su quel tastino nero dal suono delizioso.

Io la penso così.

Sentire l'otturatore che si chiude è sempre una bella emozione; al ritorno dopo un'escursione ci sta sempre la voglia e la curoisità di scaricare subito le foto e vedere cosa ho combinato.
nuvolarossa
Messaggio: #6
Una pubblicità (piuttosto infelice) di qualche anno fa diceva "sono i tuoi acquisti a far girare l'economia"... cerotto.gif In sostanza in un sistema come il nostro non importa COSA si compra, l'importante è CHE si compri!!!

Rosa Pugliese ha ragione a dire che sembra contare più "l'attrezzo" dello scopo a cui serve, e questo purtroppo vale in tutti i campi, dalla fotografia allo sport alla scuola, la corsa a "chi ce l'ha più lungo" sembra inarrestabile. Guai andare a sciare con gli sci e la tuta dell'anno prima, pericolosissimo andare sott'acqua se non si ha la muta in cromomolibdenospermaturato e il computer tecnosuperilluminatoconalgoritmohaldanesuperrgb.....
Questa cosa però ha dei lati positivi per noi comuni mortali: Riusciamo a trovare delle ottime occasioni nel mercato dell'usato ed a godere del rumore dell'otturatore che scatta o delle bolle che escono dall'erogatore subacqueo cromato degli anni '70!....
PAS
Messaggio: #7
QUOTE(Lambretta_ @ Jul 25 2009, 12:22 PM) *
Ciao Valerio... come "logica" ci siamo... però in effetti il "problema" esiste, ed esiste appunto perché qualcuno è "bravo" a sfruttare lo shopping "compulsivo" di chi è "convinto" che basti "l'attrezzo" per diventare "giardiniere"... attenzione che questo non è un problema legato solo al mondo della fotografia, ma è legato al fatto che comprare qualcosa di "inutile" non ha prezzo, per il resto c'è... cool.gif


Ciao Stè!
Perfettamente d’accordo. La mia nota era chiaramente provocatoria: infatti se il riferimento di valutazione lo spostiamo dal mercato della tecnologia fotografica alla Fotografia il “problema” ritorna.
Ed il problema consiste nel progressivo spostamento dei valori:
dal valore di acquisire, consolidare e mettere in pratica una propria cultura fotografica a quello del possesso del mezzo tecnologico.
Le due cose comunque non sarebbero in antitesi, anzi! L’evoluzione tecnologica del mezzo può portare nuove opportunità ed ampliare il bacino di interesse verso la fotografia.
Ho scritto “non sarebbero” perché purtroppo l’ampliamento del bacino di interesse verso la fotografia è molto spesso solo nella direzione del possedere e nell’esibire l’ultima release tecnologica.
Ma tant’è: Per diventare Fotografi occorre sudore, per possedere l’attrezzo è sufficiente staccare l’assegno.
Per fortuna vi sono ancora molti che non disdegnano sudare.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #8
QUOTE(PAS @ Jul 25 2009, 12:08 PM) *
Il problema reale forse,.........

Orbene, se il riferimento lo si colloca a casa dei costruttori di fotocamere direi che l’"attenzione eccessiva" spostata sulla fotocamera, come cita Rosa Pugliese e aggiungo, sulla parossistica corsa al pixel&C non è assolutamente un problema anzi!
cerotto.gif


La realtà che vedo (e leggo) giornalmente, purtroppo, non è questa. Anzi direi ribaltata. I costruttori sono, scommetto loro malgrado, costretti ad innovazioni spesso inutili quanto di facciata (vedere a questo proposito l'uscita di macchine gemelle sotto sigle diverse) perchè il famoso "mercato" (noi) chiede a gran voce cose nuove, sempre e costantemente dry.gif . Quanti di noi hanno migliorato il loro modo di fare Fotografia passando dalla D70 alla D300? Esculse poche e sempre presenti eccezioni per cui il cambio del corpo macchina ha significato notevoli progressi in termini di risultati altrimenti impossibili, credo che la maggioranza di noi non ha tratto alcun beneficio, se non tecnico, dal cambio di un corpo ma anche di un'ottica. Fa fede la corrente attesa per un fantomatico, quanto mai annunciato, nuovo 70-200 VR. Quanti credete cambieranno quast'ottica, se mai uscirà il suo successore, senza peraltro averne mai sfruttato appieno le potenzialità? La maggioranza, ne sono certo!
E quanti hanno "svenduto" un'ottima D300 con pochissimi scatti per passare alla D700? Per usarla anche in condizioni limite di buio? Io non credo, anzi sono certo del fatto che non hanno mai davvero usato la D300 ad alti ISO ma tant'è...ora sono convinti di avere ciò che permetterà loro di fare foto al buio. Non "buone foto al buio" ma "solo" foto al buio.
Questo credo sia il problema esposto da Rosa Pugliese. Il problema sta:
"Nello sguardo «di chi riesce ad andare sempre un po' più in là, dove gli altri tirerebbero dritto".
Il problema sta, nel riempire la foto. Non compiacersi con cosa è stata fatta.
grazie.gif per la partecipazione ohmy.gif
Claudio Rampini
Nikonista
Messaggio: #9
Ho letto l'intervento di Rosa Pugliese e l'ho trovato piuttosto superficiale, anche se animato da buone intenzioni. Semplicemente, non è assolutamente vero che oggi l'attenzione del fotografo si sta spostando sempre più sull'apparecchio anziche sulla fotografia, i fotografi delle precedenti generazioni hanno sempre avuto il culto della fotocamera in quanto oggetto, oggi insieme alla fotocamera è divenuto un culto anche il computer, ma non mi sembra che si stia assistendo ad una ossessione maggiore rispetto al passato. E' pur vero che ieri si era costretti a passaggi obbligati di sviluppo e stampa che ti costringevano alla riflessione, quindi la poesia della fotografia non sta necessariamente nei tempi lunghi di attesa, ma nella sedimentazione dei contenuti che questi tempi sottintendono e favoriscono. La cosa peggiore è che la cultura dei fotografi dei nostri tempi è a macchia di leopardo, isole di sapienza circondate dall'ignoto assoluto, e mi sembra che Rosa Pugliese non faccia eccezione. Anzi mi chiedo perchè il suo intervento dovrebbe interessarci in modo speciale, dalle fotografie pubblicate nell'articolo non mi pare di percepire un grosso travaglio creativo.

Messaggio modificato da claudio60 il Jul 25 2009, 12:39 PM
enrico
Messaggio: #10
E' l'annoso problema fra l'avere e l'essere.
Molti ritengono che "avere" un mezzo più costoso consenta fotografie migliori. Non è un problema nato col digitale, ve lo assicuro.
E' come chi riempie la biblioteca di enciclopedie e crede di possedere "il sapere".
Il nocciolo è capire cosa sia in realtà la Fotografia.
E' su questo che si hanno idee confuse o diverse.
Chi vede la foto come documento, ritiene che la bella foto risieda nella estrema nitidezza e quindi va alla ricerca del miglior obiettivo e della macchina con la maggiore risoluzione.
Ma la fotografia è questo? E' documento? E' il catturare una impronta della realtà il più nitida e fedele possibile? Se così fosse, sarebbe più che giustificata la ricerca nella massima nitidezza e risoluzione. Anche se per la nitidezza, non contano solo i megapixel e l'obiettivo.
Chi ritiene che la fotografia sia altro, la pensa diversamente.
Il fatto è che la fotografia è insieme tante cose.
Mezzo attraverso cui si cerca di capire, di studiare il mondo, l'uomo, la società.
Mezzo attraverso cui si cerca di raccontare se stessi e le proprie emozioni.
Mezzo attraverso cui si cerca di costruire realtà diverse.

Fotografia come documento o come professione: importante l'attrezzatura.
Fotografia come racconto, meno importante. Più importante l'occhio e l'anima del fotografo.
D'altra parte, possiamo considerare le grandi foto del passato foto brutte perchè frutto di macchine obsolete ed obiettivi meno performanti degli attuali?
Io continuo spesso a chiedermi cosa sia in realtà la "fotografia" e, credetemi, non sono riuscito a darmi ancora una risposta soddisfacente.
Un saluto
Enrico
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #11
QUOTE(claudio60 @ Jul 25 2009, 01:38 PM) *
Ho letto l'intervento di Rosa Pugliese e l'ho trovato piuttosto superficiale, anche se animato da buone intenzioni........Anzi mi chiedo perchè il suo intervento dovrebbe interessarci in modo speciale, dalle fotografie pubblicate nell'articolo non mi pare di percepire un grosso travaglio creativo.

Come sempre Claudio, prendo in prestito alcune interviste come spunto per poter intavolare una discussione. Nessuna intenzione di presentare l'intervistato/a come depositario di alcunchè. D'altro canto non mi trovo daccordo su questa tua riflessione:

QUOTE
Semplicemente, non è assolutamente vero che oggi l'attenzione del fotografo si sta spostando sempre più sull'apparecchio anziche sulla fotografia, i fotografi delle precedenti generazioni hanno sempre avuto il culto della fotocamera in quanto oggetto, oggi insieme alla fotocamera è divenuto un culto anche il computer, ma non mi sembra che si stia assistendo ad una ossessione maggiore rispetto al passato.


Dipende, anche in questo caso, di un diverso modo di leggere il presente o il passato. Dico e penso che i fora in particolare, abbiano contribuito in questo caso, ad amplificare certe velleità dell'apparire. Ricordo che quando ci si incontrava in tre o quattro, nel proprio club, nessuno di noi portava con sé "l'attrezzo", tutt'al più tre o quattro stampe, di solito massacrate più per scherzo che per convinzione messicano.gif . Oggi lo si mette in firma cerotto.gif come minimo.
Claudio Rampini
Nikonista
Messaggio: #12
Claudio, hai fatto bene a riportare l'articolo su Rosa Pugliese, perlomeno ci confrontiamo un pò.
Riguardo a quando ci si incontrava nei club, non so quali frequentavi tu, ma in quelli dove andavo io si passavano nottate intere a disquisire sulle linee per millimetro dell'ultimo obiettivo della nikon o della zeiss e sulla presunta superiorità delle lenti leica rispetto a quelle giapponesi. Insomma, l'aspetto consumistico non mi sembra cambiato di molto, e del resto se ad una persona è necessario l'ultimo grido in fatto di lenti trattate ai nanocristalli, perchè togliergli la possibilità di sognare? Pensa che in questi giorno sto facendo un vero e proprio ritorno al futuro, ho preso per due lire un paio di vecchi zoom 80-200 della nikon a messa a fuoco manuale, roba di più di 30 anni fa che montati sulla D700 fanno letteralmente cadere la mascella. Ed ora mi sto affannando alla ricerca di un vecchio e glorioso 35-70, perchè pare che ti li tirino dietro. Che ci vuoi fare? il culto dell'oggetto mi possiede e per quello che mi riguarda, non sono mai guarito.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #13
Certamente Claudio! Ricordo perfettamente quando uscirono le prime lenti ED Nikon. Molti le sognavano ma in tutta sincerità furono davvero pochi quelli che vendettero i vecchi per acquistare i nuovi. Questo volevo dire. Credo che la situazione sia ribaltata ora, complice anche, continuo a dire, l'enorme diffusione di notizie non più solo su riviste, di cui ricorderai certo i nomi ma anche e soprattutto per il numero enorme dei fora che fanno sembrare ottiche eccellenti, come gli 80-200 cui ti riferisci, come delle vere e proprie ciofeghe con cui non si può fotografare. Questo il punto allora, si possono continuare a scattare ottime foto anche con ottiche non nanocristallate. Poi se c'è chi sogna di fare foto migliori con i nanetti non sarò certamente io a deludere i suoi sogni. wink.gif

P.S. Pensa che io sono alla ricerca di un corpo D200/300 (rigorosamente di seconda mano laugh.gif) solo perchè non ho alcuna intenzione di abbandonare la cospiqua quantità di vecchie e vecchissime ottiche AIs. Se mi costruissero una D60 con il rimando per i diaframmi la comprerei all'istante-
Lambretta SR48
Nikonista
Messaggio: #14
QUOTE(enrico @ Jul 25 2009, 01:59 PM) *
Molti ritengono che "avere" un mezzo più costoso consenta fotografie migliori. Non è un problema nato col digitale...


Buongiorno, sono d'accordo e quindi in "armonia" all'andazzo dovrei scrivere "quoto" e mettere la faccina che ride... però una cosa la voglio scrivere... in effetti non è un problema nato con il digitale... ho visto "insulsi" esseri dotati di Daiwa e Mitchell 410, non riuscire a prendere una trota che è una, in laghetti a pagamento dove le trote poveri pesci si "costituivano" da loro e bisognava per "pudicizia" limitare le catture, anche perché a un certo punto se no "toccava" mangiare pesce per una settimana, dare la colpa del loro "insuccesso" all'attrezzatura... gente che il matrix della D300 sovraespone... la D700 è una ciofega... e altre amenità che mi "ripugna" persino riportare... fino a che esisteranno questi professionisti del "non sense" tutti i buoni "propositi" sono destinati a restare tali... una volta se entravi in un negozio di fotografia "frequentato" e sparavi "esternazioni" del tipo di quelle che si leggono sui Forum, come minimo ti toccava pagare il caffé a tutti i presenti e "lucidare" tutte le baionette degli obiettivi presenti nella bacheca dell'usato... oggi al buio della loro stanzetta, davanti a una tastiera, anche quelli che per fargli dire una mezza parola in pubblico tocca "torturarli" sono diventati "eloquentissimi" esperti di "tuttologia" fotografica...

QUOTE(enrico @ Jul 25 2009, 01:59 PM) *
Io continuo spesso a chiedermi cosa sia in realtà la "fotografia" e, credetemi, non sono riuscito a darmi ancora una risposta soddisfacente.


Concordo anche in questo.. in effetti tra l'altro ritendomi un perfetto ignorante in materia, ho ancora moltissimo da "imparare" e soprattutto da "sperimentare"... però devo dire che certe volte mi stupisco quando qualcuno mi dice o mi scrive ma come fai a sapere tutte queste cose? Penso fra me e me... ma come caxio fai tu a non saperle certe cose e vai in giro "spacciandoti" per fotografo!!!

La colpa ovviamente non è solo degli "spacciatori" ma anche di chi distribuisce "patacche" d'autorità o professionali a gente che fa fatica a distinguere la differenza tra la destra e la sinistra...

Che c'entra quanto sopra con l'oggetto del thread? Non lo so... ma mi andava di scriverlo... se qualche "suscettibilità" ne risulterà "urtata" vuol dire che un po' c'entra... se no è ne più ne meno una goccia nel mare...

Messaggio modificato da Lambretta_ il Jul 26 2009, 01:31 PM
alcarbo
Messaggio: #15
Non riferisco teorie ma la mia esperienza, ad uso pubblico.
Ponendomi nella schiera di coloro che non sanno (ma non in senso Socratico, vale a dire immodestamente ipocrita, bensì proprio di ignaro ... ignorante), rivendico però il diritto di provarci ancora, comunque e sempre, anche dopo anni di fallimenti o ... "non successi" diciamo.
Ed il corredo, più o meno super, non ha un valore feticistico, né mi ritengo vittima di una mania compulsiva e consumistica.
Infatti, dopo anni giovanili e poi senili di "miserie" (= solo pellicola ) wink.gif , sono approdato al digitale per non privarmi dell'ultima possibilità, prima del pensionamento e della fotocamera appesa pudicamente e segretamente al chiodo.
Assestato quindi il relativo corredo, in modo da non avere più la scusa del materiale inadeguato (che deve restare uno strumento e non il fine), ora resta davvero solo la possibilità di riuscire, in modo almeno decoroso, oppure di chiudere per sempre bottega, se non altro per ... impossibilità sopravvenuta, cioè per l'età. blink.gif unsure.gif

Messaggio modificato da alcarbo il Jul 27 2009, 04:33 AM
nuvolarossa
Messaggio: #16
QUOTE
La colpa ovviamente non è solo degli "spacciatori" ma anche di chi distribuisce "patacche" d'autorità o professionali a gente che fa fatica a distinguere la differenza tra la destra e la sinistra...

Bisogna però dire che al giorno d'oggi "distinguere tra destra e sinistra" risulta davvero difficilissimo... Quindi gli spacciatori di patacche avranno il gioco sempre più facile laugh.gif

QUOTE
I costruttori sono, scommetto loro malgrado, costretti ad innovazioni spesso inutili quanto di facciata (vedere a questo proposito l'uscita di macchine gemelle sotto sigle diverse) perchè il famoso "mercato" (noi) chiede a gran voce cose nuove, sempre e costantemente


Su questo invece non sono d'accordo, non è il "mercato" (cioe noi) che richiede a gran voce queste cose, ma è il contrario: è il mercato che fa si che noi chiediamo queste cose, facendoci credere che con una fm2 (o una d50) e un 50 mm non si possano fare ottime fotografie... Ma sono convinto che anche tu la pensi come me, infatti poco dopo affermi:
QUOTE
Credo che la situazione sia ribaltata ora, complice anche, continuo a dire, l'enorme diffusione di notizie non più solo su riviste, di cui ricorderai certo i nomi ma anche e soprattutto per il numero enorme dei fora che fanno sembrare ottiche eccellenti, come gli 80-200 cui ti riferisci, come delle vere e proprie ciofeghe con cui non si può fotografare. Questo il punto allora, si possono continuare a scattare ottime foto anche con ottiche non nanocristallate. Poi se c'è chi sogna di fare foto migliori con i nanetti non sarò certamente io a deludere i suoi sogni

E le solite persone fanno passare per ottime e indispensabili costosissime ottiche che di qualità non sono... Meglio tenersi i nostri zoomettini dignitosi.
Diverso invece il discorso sulle "buiografie", che sono la negazione stessa del concetto di "dipingere con la luce". Il cambio di attrezzatura è giustificato se fotografare al buio diventa una necessità, a prescindere o meno se la foto poi sia "buona o cattiva". Ma acquistare un corpo che costa migliaia di euro per poi fare tre foto (brutte) al buio allora non ha senso...
PAS
Messaggio: #17
Ovvio che i dibattiti sugli aspetti tecnici del processo fotografico dallo scatto alle fasi successive di produzione dell’immagine non siano nati con l’avvento della tecnologia digitale e preesistevano anche in c.o.
Mi pare però innegabile che la stessa tecnologia digitale abbia enfatizzato questi dibattiti, spesso oltre il fisiologico, nutrendoli di nuovi ed innumerevoli argomenti che spesso poco c’entrano con un immaginario di Fotografia che molti di noi hanno consolidato in anni di esercizio.
Argomenti che si prestano ad essere trattati anche in modo superficiale e con scarsa competenza sui fora che, come osserva Stefano (Lambretta), consentono di scrivere di tutto senza “metterci la faccia”.
Parallelamente l’accelerazione data dai costruttori all’uscita di nuovi modelli, spesso senza vere motivazioni tecniche ma solo in accordo con direttive di marketing e di conservazione di market share sulla concorrenza, procura nuova linfa al parco di appassionati di tecnologia e di esibitori dell’ultimo modello che, più che essere attratti dall’essenza della Fotografia, lo sono dagli aspetti tecnici della riproduzione dell’immagine (nitidezza e saturazione cromatica sono sempre più spesso requisiti sufficienti per definire “bella” una fotografia)

E’ un circolo che si autoalimenta avendo come motore l’immancabile rincorrersi tra chi produce e chi acquista ed è difficile trovare dove stia l’uovo o la gallina., ovvero chi determina il bisogno da soddisfare.
Di sicuro è patologico che modelli di fotocamera, anche di medio alte prestazioni, siano considerate obsolete nel giro di pochi mesi e rimpiazzate da altre in assenza di vere e determinanti innovazioni tecnologiche.

Cercando il “think positive” si può sperare che l’allargamento del bacino di coloro che si avvicinano al mondo fotografico attratti dal polo della competizione tecnologica, faccia emergere statisticamente tra dieci appassionati di tecnologia anche un Fotografo.

Messaggio modificato da PAS il Jul 27 2009, 10:39 AM
Claudio Rampini
Nikonista
Messaggio: #18
QUOTE(PAS @ Jul 27 2009, 11:22 AM) *
E’ un circolo che si autoalimenta avendo come motore l’immancabile rincorrersi tra chi produce e chi acquista ed è difficile trovare dove stia l’uovo o la gallina.


Non saprei, ma di sicuro qualcuno sa molto bene dove trovare il pollo! messicano.gif

Tento di ritornare sull'argomento e sull'interrogativo già espresso del "io non so cosa sia la fotografia". Di sicuro mi sembra che però si sa bene cosa "non" sia la fotografia, la cosa che mi preoccupa di più da quando ho lasciato l'alogenuro d'argento, dopo l'entusiasmo iniziale per le nuove tecnologie, è che stiamo andando sempre di più sul "fermo immagine", che non è esattamente fare fotografia. Per di più sempre più fotocamere hanno la possibilità di fare filmati e questo la dice lunga su come e quanto sia cambiato il tempo fotografico. Questo riguarda essenzialmente la struttura dell'immagine, che per quel che mi riguarda non può considerarsi fotografia fino a che non la si vede stampata su carta. Il computer per quanto seducente e affascinante non è altro che un moderno moviolone. Poco tempo fa ho ripreso in mano la Leica MP4 e il suo 35, ho fatto qualche scatto così giusto per ritrovare le sensazioni della tradizione, la digitalizzazione del negativo non è riuscita a prendere il sopravvento, nessuna post produzione o manipolazione, solo conversione in bianco nero. Guardo queste foto del balcone di casa mia e della strada del mio paese, hanno un sapore indiscutibilmente diverso.


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walter55
Messaggio: #19
Apprezzare "lo strumento" a prescindere dalla sua funzione rappresenta un aspetto imprescindibile del rapporto che le persone instaurano con gli utensili. Il design e/o il contenuto tecnologico sono spesso apprerzzati in quanto tali a prescindere dalla loro funzionalità. Questo vale anche per il mezzo fotografico e (come giustamente si è detto) non è cosa di oggi. Le nostre case sono piene di cose "inutili" o quantomeno "eccessive" rispetto all'utilizzo a cui sono destinate. Acquistate spesso perchè son belle o per il solo piacere di apprezzarle. E su questo credo non si possano trarre giudizi negativi.

Diversa è invece l'illusione (per usare un eufemismo) di chi crede che "lo strumemnto" ovvi alle deficienze tecniche dell'utilizzatore. In tal senso condivido le considerazioni della Puglise, se non altro perchè rasentano l'ovvio.
Il digitale ha avvicinato alla fotografia una massa enorme di persone, molte animate dalla convinzione che la tecnologia si sostituisca all'esperienza, all'apprendistato, alla sperimentazione, alla cultura. Ancora si ascoltano, davanti a bellissime fotografie digitali frutto di intelligenza, sensibilità, esperienza e padronanza tecnica, espressioni amene del tipo "si vabbè... ma l'hai fatta col digitale". E' una convinzione radicata non solo nei neofiti: l'analogico "lo fa" il fotografo mentre il digitale "lo fa" la macchina. Il mito di Prometeo condensato in "schiaccia il bottone che poi a tutto il resto pensa la macchina".


In realtà la fotografia digitale risulta molto più complessa dell'analogica non fosse altro per il semplice fatto che affida alla capità del fotografo la gestione dell'intero processo produttivo (o quasi). Per la stragrande maggioranza di analogisti il lavoro finiva sulla soglia del negozio. Ciò che intercorreva tra la consegna del rollino e il ritiro delle stampe era un buco nero del quale nulla si sapeva e che veniva dato come variabile fissa e immodificabile. In questo "buco nero" invece i digitalisti vi si trovano immersi fino al collo, e molte volte, quando l'ignoranza e la presunzione si fanno strada, vi annegano senza speranza.

Per altro potrebbe essere utile aggiungere che la ricerca del mezzo tecnologico più evoluto sta cominciando a far trasparire una sorta di "nemesi", una specie di vendetta del mercato sui suoi più appassionati fruitori. Mi sembra che l'innovazione tecnologica, contrariamente a quanto si possa a prima vista pensare, invece che semplificare i processi li complica ulteriormente. Non è infrequente ascoltare lamentele del tipo "le foto venivano meglio con la compattina!" accompagnate da smadonnamenti vari sulle presunte fregature ricevute. Basta prendere come parametro il numero ed il peso dei libretti d'istruzione, il cui tasso d'utilizzo sta (ovviamente) drasticamente riducendosi.... "ho preso il top della tecnologia e devo pure perdere tempo a leggere le istruzioni???"

Il paradosso sta nel fatto che la crescente difficcoltà nell'uso delle nuove tecnologie viene fraintesa in una incapacità delle tecnologie stesse, incentivando così la corsa all'ultimo modello che si presume sarà quello "perfetto", per poi rendersi conto che i risultati che offre sono "peggiori" del precedente.

Credo che ci sia molta inesperienza accompagnata da un po' di presunzione... e in questo il
mercato ci va a nozze ma... non è colpa sua.

Seestrasse
Messaggio: #20
[quote name='walter55' date='Jul 27 2009, 01:06 PM' post='1660719']
Apprezzare "lo strumento" ecc. ecc.

Condivido ogni singola parola e confesso che in alcuni passaggi, ahimè, c'è anche la mia descrizione.
Chapeau! guru.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #21
In realtà non mi trovo daccordo con uolter su un paio di punti: il primo è
QUOTE
In realtà la fotografia digitale risulta molto più complessa dell'analogica non fosse altro per il semplice fatto che affida alla capità del fotografo la gestione dell'intero processo produttivo (o quasi).


Quasi a dire che il fotografo che affida a terzi tutta la parte che va dallo scarico della scheda e fino alla stampa (cosa che succede soprattutto nel professionismo ma non solo), sia meno fotografo di quello che svolge tutta la sequela dallo scatto alla stampa, passando per il computer.
Ovviamente ognuno ha le sue convinzioni. La mia è che la foto si fa al momento dello scatto. Quel che segue se c'è meglio, se non c'è non mi preoccupa, ci penserà chi lo sa fare meglio. Come del resto avveniva con la pellicola, c'era il fotografo che scattava. Alcuni stampavano da soli altri affidavano il compito agli stampatori di professione. Chi meglio? Ma chi se ne frega! laugh.gif A me interessa cosa c'è nella foto, niente altro.

Altro punto:
QUOTE
Il paradosso sta nel fatto che la crescente difficcoltà nell'uso delle nuove tecnologie viene fraintesa in una incapacità delle tecnologie stesse, incentivando così la corsa all'ultimo modello che si presume sarà quello "perfetto", per poi rendersi conto che i risultati che offre sono "peggiori" del precedente.


Per come la vedo io, magari sbagliando, la tecnologia dovrebbe "servire" allo scopo, non essere fine a se stessa. Se non riesce a semplificarmi la vita...che razza di progresso è? smile.gif

Messaggio modificato da Claudio Orlando il Jul 27 2009, 07:48 PM
walter55
Messaggio: #22
QUOTE(Claudio Orlando @ Jul 27 2009, 08:46 PM) *
In realtà non mi trovo daccordo con uolter su un paio di punti: il primo è
Quasi a dire che il fotografo che affida a terzi tutta la parte che va dallo scarico della scheda e fino alla stampa (cosa che succede soprattutto nel professionismo ma non solo), sia meno fotografo di quello che svolge tutta la sequela dallo scatto alla stampa, passando per il computer.


Questo lo dici tu. rolleyes.gif E vai ben oltre sia quello che ho scritto che quello che penso... e oltretutto non ho mai ritenuto utile (nè divertente) stabilire fino a che punto uno può essere definito "fotografo" e fino a quale altro no, figurati un po' se vado a fare una classificazione sulla base della padronanza più o meno completa dell'intero processo.

Ho solo cercato di dire che in chi si affidda al digitale c'è spesso la convinzione (errata) che il digitale sia più semplice dell'analogico. Nè, mi sembra, si stia cercando di stabilire cosa sia la fotografia (altro argomento che io personalmente, dopo aver conosciuto le diatribe feroci tra calotipisti e dagherrotipisti, ritengo tutto sommato prive di senso).



QUOTE(Claudio Orlando @ Jul 27 2009, 08:46 PM) *
Ovviamente ognuno ha le sue convinzioni. La mia è che la foto si fa al momento dello scatto. Quel che segue se c'è meglio, se non c'è non mi preoccupa, ci penserà chi lo sa fare meglio. Come del resto avveniva con la pellicola, c'era il fotografo che scattava. Alcuni stampavano da soli altri affidavano il compito agli stampatori di professione. Chi meglio? Ma chi se ne frega! laugh.gif A me interessa cosa c'è nella foto, niente altro.


Caro Clod, sai meglio di me che non è vero. Tant'è che le nostre pellicoline (e mi fai dire cose quasi fastidiose tanto sono scontate, dopo il famoso "scatto" non servono a un bel nulla se non sono "sviluppate" e, nel caso di negativi, anche stampate. E il tipo di "sviluppo", sia analogico che digitale non è un "di più" ma, al contrario, un passaggio fondamentale dell'intero processo. La fotografia (e la digigrafia) sono il risultato di un processo di cui lo scatto è momento fondamentale ma non unico, a meno che non ci si diverta a scattare senza pellicola o senza supporto di memoria.... e ci sta pure chi fa questo. Che poi una parte del processo possa essere affidata "a terzi" mi sembra cosa talmente ovvia che sono convinto che tra un po', proprio grazie alla crescente complessità dei processi, nascerà la figura dello sviluppatore digitale al quale molti potranno afifdare i files grezzi affinchè "li sviluppi" al meglio, evitando a molti digitalistii: a) pedite tempo b ) frustrazioni c) spese ingenti in hardware e software, e ridando a loro la grande soddisfazione di sentirsi Fotografi!!! E se qualcuno mi ruba l'idea ..... messicano.gif

QUOTE(Claudio Orlando @ Jul 27 2009, 08:46 PM) *
Altro punto:
Per come la vedo io, magari sbagliando, la tecnologia dovrebbe "servire" allo scopo, non essere fine a se stessa. Se non riesce a semplificarmi la vita...che razza di progresso è? smile.gif


Infatti. Ma se non la sai utilizzare, la vita te la complica eccome! rolleyes.gif Il problema, ripeto, non è nella tecnologia, ma nella presunzione (molto diffusa nel mondo digitalista) che il suo utilizzo non necessiti di conoscenza ed esperienza.
cuomonat
Messaggio: #23
Provo una certa invidia e senso d'inferiorità nei confronti dei giovani che parlano inglese e usano il computer con la disinvoltura che io, ricordo, avevo solo con le matite ed il compasso.

Lo ammetto per me la fotografia digitale è stata una doppia scommessa, giocata per altro su me stesso.

La prima, il ritorno alla stampa in proprio: la stampante è stata il primo accessorio che è seguito all'acquisto della prima compatta superpixellata dell'epoca, la Coolpix 8400.

La seconda rivincita è consistita nell'impormi di usare il PC senza averne le basi ma sfruttando la passione per la fotografia per avvertirne meno la fatica e le ovvie , mai superate, difficoltà.

Il risultato è che ad oggi la fotografia mi ha consentito di superare l'ostacolo della prima fase di neoalfabetizzazione; il guaio è che sono consapevole che non andrò mai oltre questo livello.

Purtroppo per me la ricerca espressiva è finita: le mie foto faranno sempre fatica a superare il test preliminare del giudizio estetico perché i limiti culturali lo impediranno sempre.

Quando il computerese sarà il linguaggio universale parlato anche dalle generazioni più decrepite sarà semplice fare il distinguo tra chi conosce la destra e la sinistra; fino ad allora bisognerà tollerare anche i proscritti pervenuti alla nuova tecnologia con velleità artistiche inespresse e inesprimibili perché il tempo perso a stare ad adattarsi al nuovo linguaggio senza averlo mai compreso del tutto avrà lasciato invecchiare ormai idee, sentimenti e ambizioni artistiche.

Scusate l'OT.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #24
E no eh! Questo lo dici tu tongue.gif laugh.gif


QUOTE
In realtà la fotografia digitale risulta molto più complessa dell'analogica non fosse altro per il semplice fatto che affida alla capità del fotografo la gestione dell'intero processo produttivo (o quasi)


Quindi ne deduco che, se non si ha la capacità dell'intero processo, si è un fotografo a mezzo servizio. No caro il mio Doc! Resto della mia convinzione. La foto la si costruisce al momento dello scatto. Tutto il resto è complementare. Quindi la complessità non è il processo, tutto o mezzo, ma solo il saper costruire una foto e riempirla di contenuti. Non mi far dire cose che non ho detto wink.gif Le pellicoline sono solo foto che stanno su un altro supporto, se è vuota la foto su pellicola, lo sarà anche su digisupporto, non ho capito proprio che c'entra 'staffermazione laugh.gif

Anche l'ultima affermazione
QUOTE
Infatti. Ma se non la sai utilizzare, la vita te la complica eccome! rolleyes.gif Il problema, ripeto, non è nella tecnologia, ma nella presunzione (molto diffusa nel mondo digitalista) che il suo utilizzo non necessiti di conoscenza ed esperienza
.
Io mi aspetto che la tecnologia mi aiuti a concentrarmi su quello che sto facendo: fotografare (forse cerotto.gif ) se deevo preoccuparmi delle impostazioni della macchina: WB e c.....e simili la foto se ne và.
walter55
Messaggio: #25
QUOTE(Claudio Orlando @ Jul 27 2009, 11:05 PM) *
Quindi ne deduco che, se non si ha la capacità dell'intero processo, si è un fotografo a mezzo servizio.



Aridajje!!! tongue.gif
Deduzione sbagliata Uotson! Continui a voler portare il discorso su un "giudizio di valore" che nessuno ha dato nè vuole dare. Non si sta discutendo sulla differenza tra "Fotografo" e "fotogrfafo". Me ne guarderei bene dall'immergermi in questo ginepraio.


QUOTE(Claudio Orlando @ Jul 27 2009, 11:05 PM) *
Le pellicoline sono solo foto che stanno su un altro supporto, se è vuota la foto su pellicola, lo sarà anche su digisupporto, non ho capito proprio che c'entra 'staffermazione laugh.gif


Mi ci provo ad essere più chiaro. Le "pellicoline" impressionate se non sono "sviluppate" sono solo pezzi di plastica con cui al massimo ci fai un paio di bretelle. Lo "sviluppo" rende "evidente" il "latente". E "lo sviluppo" è "processo". Mi sta bene (e ci mancherebbe!) ch uno scatti e affidi ad altri lo sviluppo della pellicolina (o del file), ma non mi sta bene considerare lo sviluppatore (e lo stampatore) solo un "ammennicolo".

A tal proposito mi soffermo (e chiedo scusa) proprio sul fatto che lo scatto digital porta in se anche una parte dello "sviluppo" che viene affidato (per molti inconsciamente) al software interno della macchina. Nella digitale si compie una parte determinante del processo successivo allo scatto, e già il saperlo può consentire un approccio più corretto alla digigrafia, fino magari ad arrivare alla scelta consapevole del formato RAW che cosente la reversibilità di buona parte dei processi interni di "sviluppo". Che poi la macchina possa in alcuni casi "ragionare" meglio del digitalista è altro discorso.


QUOTE(Claudio Orlando @ Jul 27 2009, 11:05 PM) *
Io mi aspetto che la tecnologia mi aiuti a concentrarmi su quello che sto facendo: fotografare (forse cerotto.gif ) se deevo preoccuparmi delle impostazioni della macchina: WB e c.....e simili la foto se ne và.


Ecco! La "preoccupazione" nasce proprio dalla mancanza di padronanza. Come quando si impara a guidare l'automobile. I pischelli guardano i pedali del freno e della frizione mentre chi ha imparato guarda la strada... "quelli che....." guardano il navigatore sono i digitalisti dell'ultima ora... laugh.gif

PS
Ti risparmio il nostro fraterno saluto ma fa conto di averlo ricevuto "cube".
 
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