FORUM NIKONCLUB

Grazie a tutti dei commenti



A volte sarebbe meglio non sapere cosa c'è dietro alle foto...

Le popolazioni locali non parlavano inglese e avevamo un interprete che ci guidava nei villaggi. Non solo erano contente di essere fotografate ma, siccome volevano essere pagate (cifre per noi ridicole), erano loro a cercare noi fotografi, pur di guadagnare qualche birr. A volte la situazione era addirittura stressante, con gruppi di ragazzi e ragazze che ci seguivano ovunque pur di farsi fare le foto e uomini grandi e grossi che spintonavano se non erano scelti come modelli.

La situazione devo dire che spesso rovinava l'atmosfera e mi faceva sentire in colpa, come se, da "utilizzatore finale", favorissi una qualche forma di prostituzione. Forse è un discorso che non ha molto senso, in quanto anche quando si paga una modella si stabilisce un contratto prezzo-prestazione. Perché in questo caso mi sentivo in colpa? Perché nel caso della prostituzione non vogliamo vedere l'analogia contratto-prestazione? Li stavo "comprando"? Li stavo umiliando pagandoli per far loro delle foto? Stavo corrompendo con i miei soldi le loro coscienze? I bambini impareranno che è più facile chiedere soldi per farsi fare una foto che studiare, gli adulti che è più remunerativo che zappare la terra o allevare il bestiame. Non sono stato certo il primo a iniziare questo trend, ma di sicuro i miei scatti hanno scavato un altro po' un solco battuto da milioni di turisti prima di me e nel quale si incanaleranno milioni di turisti dopo di me.

Anche la più semplice delle nostre azioni, come un click di una macchina fotografica, può avere un impatto più profondo di quello che pensiamo.

Grazie a tutti dei commenti positivi!



Io sono andato con un viaggio organizzato. In Etiopia non è possibile (o almeno non è facile) noleggiare la macchina per conto tuo e al più devi prenderla con autista. Altrimenti ti puoi muovere con i mezzi locali ma sono abbastanza lenti.

Spesso le agenzie italiane si appoggiano a tour operator locali e nel nostro caso ti posso dire che quello che abbiamo usato si chiama Greenland. Il proprietario parla italiano perché la famiglia è di origine italiana e puoi farti fare dei viaggi personalizzati.

Ad Addis Abeba invece ho girato un po' da solo (con un altro ragazzo) sfruttando i taxi collettivi ed è stato molto facile, economico e divertente. Tra le altre cose siamo andati in quell'orfanotrofio dove ho scattato le foto della recita natalizia, dove abbiamo lasciato un po' di vestiti, cibo che avevamo avanzato e una donazione in denaro. L'esperienza all'orfanotrofio è stata una di quelle che scalda il cuore, soprattutto per chi come me ha sempre pensato agli orfanotrofi come luoghi intrisi di una tristezza congenita. Come sempre, i bambini hanno molto più da insegnare a noi di quanto abbiano da imparare e la gioia, la felicità, la spensieratezza che ci hanno mostrato stride completamente con quella visione un po' limitata che li vorrebbe tristi e feriti. La perdita di una mamma e un papà naturali è sopperita da molti papà e mamme acquisiti pronti a distribuire loro lo stesso amore, la stessa pazienza e la stessa voglia di insegnare qualcosa. Essendo capitati giusto il giorno di Natale, abbiamo poi avuto la fortuna di assistere a quella rappresentazione della natività inscenata dai bambini molto sentita e divertente con un buffo Giuseppe bambino dalla barba posticcia e una tenera Maria bambina che tiene in braccio e contempla un bambolotto di Gesù con lo stesso sguardo di amore e adorazione che una neomamma regalerebbe al proprio figlio appena nato. E poi il momento della festa, con la distribuzione di regali da parte di una famiglia americana (borsette colorate per le bambine, orologi di plastica per i bambini) e l'ottimo pranzo natalizio che ci hanno offerto. Sarà stata l'atmosfera, sarà stata l'emozione del momento, ma quel semplice pasto preparato e servito dai ragazzini un po' più grandi nel cortile dell'orfanotrofio, in mezzo alla polvere e alle urla di gioia, mangiato in piedi o con sedie improvvisate, senza posate, mi è sembrato il più buono di tutto il viaggio... e perfino l'injera (una specie di pane che sembra di plastica e che abbiamo maltollerato per tutto il viaggio!) era deliziosa!

Grazie mille a tutti per i commenti positivi. In effetti non ho messo molti commenti sulle foto e ho scritto poco del viaggio ma devo dire che sono appena tornato e ho più gli occhi pieni di immagini che la testa piena di parole.



Semplice vacanza, purtroppo, e anche troppo breve…



Grazie mille. Detto da te mi lusinga molto (ho visto il tuo eccezionale reportage dagli Stati Uniti!!!).

Vi propongo alcuni scatti che ho fatto in un recente viaggio in Etiopia. Critiche, commenti e suggerimenti sono sempre accetti:

Tramonto sul lago




Alba sul lago




Occhi di bimba




Pappagallino




Ucello azzurro




Fiore




Ecco che fine ha fatto il nostro cibo




Sotto la panca...




Giovane guerriero con orologio




Ragazza




Signora mursi




Guerriero




Bimbo




Occhi




Porta storta




Basta una palla per divertirsi




Sul viale del tramonto




Casa colorata




Guerrieri o pagliacci?




Scuola all'aperto




Scuola all'aperto




Vita condominiale




Ragazza hamer




Amicizia




Il mitico fiume Omo




Trucco




Trucco




Lavori domestici




Sorella o madre?




Un fiore in bocca può servire sai...




Guerriero




Pelle




La sala giochi




Ragazza




Domenica ti porterò sul lago...




Tessitore




Recita natalizia: Giuseppe




Recita natalizia: Maria




Recita natalizia: una spettatrice




Domani è un altro giorno

Sono d'accordo con voi che già vincere un concorso così prestigioso è una soddisfazione in sé, ma trovo sproporzionato il nome della rivista con la tipologia dei premi. Fra l'altro, chi partecipa a un concorso del genere presumo abbia già una macchina fotografica e magari anche di buon livello, per cui l'idea di vincere una compatta (per quanto buona, non seguo molto il mercato delle macchine fotografiche) non mi sembra esaltante.

Ciao a tutti, stavo leggendo il regolamento del concorso National Geographic 2011 e ho notato che i premi quest'anno sono abbastanza miseri: n. 3 (tre) macchine fotografiche digitali Samsung NX 100, del valore di €499,00 cad. IVA esclusa. Per la cronaca, mi sembra che fino all'anno scorso in premio ci fossero dei corsi di fotografia tenuti da un professionista. Cosa ne pensate voi?

Certo!



Ciao, il mio viaggio è stato un tour del Marocco, dalle città imperiali (Marrakesh, Fes, Rabat...) all'Atlante, dal deserto alla costa. Non so se sia possibile noleggiare una macchina e guidarla per conto proprio o sia necessario prendere anche l'autista. Io ho viaggiato con Viaggi avvanture nel mondo, non so se conosci, e nel nostro caso avevamo macchine con autista.

Non mi dispiace la formula di VAnM perché ti lascia abbastanza libero e allo stesso tempo ti permette di condividere il viaggio con altre persone. Essendo io veneziano, e non guidando da circa 10 anni, non so se mi fiderei a prendere la macchina e a girare per conto mio!

Ciao
Paolo

Grazie a tutti per i commenti e per aver ravvivato questo vecchio thread



Ogni volta che impugnavo la macchina in piazza Jemaa el-Fnaa mi chiedevano soldi e quindi alla fine ho desistito

Grazie a tutti per i complimenti. Ho una D300 con 16-85 (con cui ho fatto gran parte delle foto), un 55-200 e poi due fissi, il 50 1.4 (con cui ho fatto la foto del tè, il ritratto "occhi", la lavorazione della ceramica e il tornitore con i piedi) e il 35 1.8 (che non credo di aver mai usato in questo reportage).

Ciao
Paolo

Grazie a tutti per i commenti positivi



Dato che la tua immagine sia di dimensione X per Y, mi sembra di fare qualcosa del genere:

* creo un livello con sfondo bianco di dimensione X+20 per Y+20
* creo un livello con sfondo nero di dimensione X+2 per Y+2
* creo un livello per la foto
* al livello della foto aggiungo un ombra
* appiattisco il tutto e salvo

Dico mi sembra perché mi sono creato degli script javascript che fanno delle operazioni su tutte le immagini dentro una cartella per evitare di fare i passi descritti per ogni singola foto.

Comunque ci sono programmi ben più sofisticati che fanno una infinità di cornici.

Tra le gole del Todra:



Sguardo:



Coiffeur:



Strade:



Ouarzazate. La kasbah di Taourirt:





Tramonto da dentro la kasbah:





Tra i vicoli di Ouarzazate:



Bimba ad Ait Benhaddou:





Qualche foto di Marrakech. Il souq:



C'è chi lavora bene...



... e chi lavora con i piedi:



Banchetto in piazza Djemaa El Fna:



E finiamo con qualche foto di Essaouira:



Gatto:



Un vicolo colorato:



Gabbiani:



Un vecchio in tinta con l'ambiente circostante:



Gatti:



Ombra:



Pescatori:



Gabbiani:



Firefox:



Vicolo trafficato:



Artista locale:



Un ultimo saluto al Marocco:



E con questo ho finito

Salve a tutti, vi presento alcune foto di un recente viaggio in Marocco, sperando vi piacciano:

Partiamo con alcune immagini della medina di Rabat. Surfando per Rabat:



Bimbi sorridenti:



Vicolo blu:



Bimbi che giocano:



Bimbo:



Arabe vanitose:



Bimbo a Moulay Idriss:



Ci spostiamo a Fes:



Lungo i vicoli del souq:



Mercato di Fes:





Le concerie:





Il rito del tè:



Sulla strada per l'Atlante:



Mistero:



L'attraversata del deserto. Partenza:



Su e giù per le dune:



L'arrivo all'accampamento:



Tramonto tra le dune:



I colori del deserto al mattino:



Occhi:



La via delle kasbah:





Continua...

Grazie per la risposta. Ovviamente tengo sempre su il paraluce ma volevo capire come giudicare questa caratteristica di un eventuale obiettivo da acquistare.

Siccome spesso vengono criticati su questo forum alcuni obiettivi per il loro comportamento in controluce, volevo capire se esistono dei test che giudichino in modo scientifico questa caratteristica. E con metodo scientifico intendo dire ripetendo esattamente lo stesso test, nelle stesse condizioni, con vari obiettivi.

Grazie

Salve a tutti,

leggo spesso su questo forum che alcuni obiettivi si comportano meglio di altri nel controluce. Cosa si intende per comportarsi bene o male in controluce? Quali sono i difetti di un controluce gestito male dalla lente? Perché nei vari siti di test (tipo photozone) non se ne parla mai? Ci sono siti con questo tipi di confronti fatti in modo scientifico con foto di esempio?

Grazie a tutti
Paolo

Ciao Valerio,

grazie della risposta. Hai ragione che bisogna fare attenzione alle foto a tutta pagina e quelle in doppia pagina per il problema che esponi, ma ho alcuni libri di fotografia che adottano questa impaginazione e la trovo molto d'impatto, per cui volevo provare a replicarla. Ovviamente farò attenzione a non mettere nulla di significativo nella piega

Grazie
Paolo

Ciao a tutti,

sperando sia la sezione giusta (o almeno la meno sbagliata), ho la necessità di stampare dei fotolibri e vorrei chiedere se qualcuno ha qualche esperienza in merito.

Ho già stampato con Myphotobook e la qualità è sufficiente buona per le mie esigenze. Non ho però mai provato a fare delle foto a doppia pagina né quelle foto che in inglese si chiamano full-bleed, ovvero che arrivano al bordo della pagina, senza cioè alcun margine tra la foto e il bordo. Con un altro sito che ho provato, la funzionalità full-bleed taglia un pezzettino di foto, per cui l'impaginazione non è mai precisa. Stessa cosa per la doppia pagina, che risultava abbastanza casuale come impaginazione, tagliando un pezzo della zona che finiva nella colla.

Grazie a tutti
Paolo

Grazie a tutti per i commenti e mi fa piacere che le foto siano piaciute



La scelte delle ottiche è stata facile: ho portato quello che avevo Ovvero uno zoom normale, un tele, un grandangolo e un fisso luminoso che avevo appena acquistato e che ho utilizzato nei momenti in cui c'era poca luce, come nella foto del bambino davanti al muro del pianto e quelle con i beduini di notte durante la scalata al monte Sinai.



Ho un paio di foto del monastero dall'alto mentre scendevamo dal Sinai ma mi sembravano banali. Dentro invece non sono riuscito a scattare praticamente niente per l'elevatissimo numero di turisti. Anche la foto che ho fatto, che sarebbe probabilmente venuta meglio in orizzontale, in verticale mi ha permesso di evitare le decine di turisti con macchine fotografiche e videocamere a destra e a sinistra. La fortuna mi ha concesso esattamente questo 1/400 di secondo in cui nessuno a parte un beduino era nel quadro.



Grazie Rosario



Grazie mille Valerio del tuo bel commento. Le tue parole mi fanno molto piacere

A questo punto il mio amico mi deve lasciare per rientrare in Italia e io proseguo il resto del mio viaggio da solo. Parto da Tel Aviv con poche cose, prendo un pullman fino a Eilat, nel sud del paese (5 ore di viaggio), un bus locale per raggiungere Taba, attraverso a piedi il confine con l'Egitto e prendo un taxi collettivo con una strana coppia (lui israeliano, lei svedese) fino a Nuweiba, sul golfo di Aqaba (mar Rosso). Lì mi riposo un paio d'ore e alle 23 prendo un taxi per il monte Sinai (dove Mosè ha ricevuto le tavole della legge). Arrivo verso l'1 di notte e comincio la scalata, al buio e da solo. Cammino veloce fino a che raggiungo un gruppo di francesi e rumeni e mi unisco a loro. Fa freddo, siamo a oltre 2000 metri, c'è un vento forte e io sono in pantaloncini corti (maledetta la mia idea di lasciare il grosso del bagaglio a Tel Aviv!) ma per fortuna ci sono dei piccoli rifugi gestiti da beduini dove si può bere un tè caldo:





Fortunatamente i beduini noleggiano anche delle grosse coperte di lana. Se la pulizia non sembra essere la loro qualità principale, non posso certo dire che non siano calde! Verso le 4 e mezza siamo sulla vetta, dove ci sediamo e aspettiamo. Verso le 5 o poco più il cielo comincia a schiarirsi...




... e la luce comincia a mostrare le forme di montagne che fino a pochi minuti prima potevo solo immaginare:




Scopro che c'è un sacco di gente attorno a me che, come me, attende questo momento che è quasi mistico:





Perfino in punti tutt'altro che comodi:




Qualcuno si è portato su anche un bambino (ma in fondo, tra macchina, obiettivi e cavalletto anche io avevo bei chili extra!).
L'alba, la nascita:




Anche i beduini sono infreddoliti e da sotto le coperte vendono qualche snack per chi vuol fare colazione...




... o propongono giri in cammello:




Incontri lungo il sentiero per il monastero di Santa Caterina:




Alla fine arrivo al monastero, che in verità sembra più una fortezza che un luogo di culto:




Dopo la visita al monastero, al pomeriggio ho fatto in tempo a farmi una bella nuotata sul mar Rosso tra coloratissimi pesci e coralli. Il giorno dopo sono ripartito per Israele e Tel Aviv, facendo al contrario il percorso dell'andata, tutto in autobus. Può sembrare pazzesco perdere due giorni interi di viaggio per scalare il monte Sinai, ma l'esperienza è stata davvero bellissima e sarà di sicuro una delle cose che ricorderò di più del viaggio.

Con questo ho concluso



Grazie mille di essere stato il primo a lasciare un commento. Spero che il resto del viaggio non ti deluda

Nei dintorni di Gerusalemme visitiamo le rovine dell'Herodion, un palazzo-fortezza fatto costruire da Erode. Dalla cima della collina in cui sta la fortezza, si vede un susseguirsi di villaggi israeliani e palestinesi, gli uni a fianco agli altri:




Sempre nel deserto di Giudea, vediamo i monasteri greco-ortodossi di San Giorgio...




... e di Mar Saba:




Passiamo per Betlemme, Gerico e la trascurabile Nazareth, ma così di corsa che faccio a mala pena a fare uno scatto ad una chiesa costruita su un pozzo dove si dice Maria andasse ad attingere l'acqua:




Sempre di corsa passiamo per il lago di Tiberiade, dove visitiamo diverse dimenticabili chiese edificate nei luoghi in cui Gesù ha predicato, ha moltiplicato pani e pesci e nominato Pietro primo tra gli apostoli. In particolare, visitiamo i resti di Cafarnao, dove si trova un'antica sinagoga:




Sul monte Tabor visitiamo la basilica della trasfigurazione, innalzata sul luogo in cui si dice che Gesù si sia "trasfigurato", mostrandosi ai discepoli con uno straordinario splendore della persona e una stupefacente bianchezza delle vesti:





Il nostro viaggio prosegue fino alla costa del mar Mediterraneo, nel bellissimo paesino di San Giovanni d'Acri, un porto costruito dai cavalieri crociati e ora abitato prevalentemente da arabi:




Per gli antichi vicoli che hanno visto passare i cavalieri cristiani in missione in Terra Santa, ora corrono i bambini:




Nel vivace porto gli abitanti pescano tranquillamente...




... ma quando cala il tramonto tutto si fa tranquillo...




... e qualcuno si gode lo spettacolo:




Di sera non c'è molto da fare e i ragazzi del posto si trovano a chiacchierare davanti a un narghilè:




Passando per Haifa, visitiamo i lussureggianti giardini Bahai, il monumento funerario del fondatore di questa nuova religione:




A Tel Aviv facciamo in tempo a gustarci un'ottima spremuta...




... mentre passeggiamo per il lungomare che ci porta a Giaffa:




In questa foto si vede Tel Aviv e il lungomare:




Sulla collina dell'araba Giaffa antichi cannoni sono puntati verso l'israeliana Tel Aviv:




Il sole sta per calare dietro Giaffa:




Al ponte dei desideri, tocco il mio segno zodiacale e guardo il mare mentre esprimo il desiderio che mi spetta di diritto:




Tel Aviv di notte vista da Giaffa:




Gli antichi vicoli di Giaffa sono deserti, e si incontra giusto un cane...




... e dei fantasmi:




Noi entriamo in un bellissimo locale per uno spuntino:

Salve a tutti, volevo condividere con voi alcune foto scattate nel mio ultimo viaggio. Sono stato via 2 settimane con un mio amico e abbiamo visitato Israele, i territori palestinesi e il Sinai.

A Tel Aviv abbiamo noleggiato una macchina e siamo partiti per il sud. Il programma era di attraversare il deserto del Negev per ammirare il cratere di Maktesh Ramon, anche se una fastidiosa foschia ha rovinato un po' lo spettacolo:





Lì vicino ci sono i resti di Avdat, antica città nabatea sulla "via dei profumi" tra Petra e Gaza:




Passando vicino al mar morto, ci fermiamo ad ammirare le rovine di Masada, antica fortezza zelota assediata e distrutta dai romani all'epoca della prima guerra giudaica. Anche qui la foschia ha di molto ridotto la bellezza del suggestivo paesaggio che si godeva dalla cima:





Quindi ci dirigiamo verso Gerusalemme, centro spirituale delle tre grandi religioni monoteiste del mondo.
Vista dal monte degli ulivi:




La cupola della roccia con tetti:




Uno dei simboli della città è sicuramente il muro del pianto, il cui fascino spirituale è decisamente superiore a quello architettonico




E' il luogo più sacro per gli ebrei e ad ogni ora del giorno o della notte molte persone si ritrovano qui davanti per leggere la torah, pregare, infilare bigliettini nelle fessure dei grossi macigni e baciare le pietre.






Qualcuno indossa i filatteri, scatolette di plastica con incise preghiere e contenenti pezzi di pergamene o li tiene comunque a portata di mano:





Tutti seri tranne uno:




Proprio sopra il sancta sanctorum degli ebrei, c'è il luogo più sacro dei musulmani, ovvero la spianata delle moschee:




Qua l'atmosfera è meno caotica, e gli arabi passeggiano...




... o se ne stanno seduti a godersi l'ombra:





Il posto è davvero bello e le foto si sprecano:









Anche i cristiani non si fanno certo mancare i luoghi sacri e tra questi la tomba di Maria...




... la via dolorosa (via crucis)...




... e il più sacro di tutti i luoghi, il santo sepolcro, dove orde di fedeli si prostrano a baciare o a pulire la pietra su cui sarebbe stato deposto il corpo di Gesù dopo la morte:




La chiesa del santo sepolcro è divisa tra varie "guirisdizioni ecclesiastiche", come i cattolici, i greco-ortodossi, gli armeni, i copti, ... Ognuna ha i suoi spazi, stabiliti dal decreto noto con il nome di "status quo", e non deve invadere quelli degli altri. Quando questo succede, e non capita di rado, arrivano pure ad azzuffarsi, costringendo i militari israeliani a intervenire. Nella foto sotto una sacrestia greco-ortodossa:




Gli unici cristiani rimasti fuori dal santo sepolcro sono gli etiopi, che sono stati cacciati e che ora vivono in un piccolo monastero sul tetto della basilica. E la triste sorte di questa comunità religiosa si legge nella faccia di questo prete:




Girando per Gerusalemme si passa per i vari suq e mercati all'aperto...





... si incontrano arabi...




... o strani personaggi (ebrei ultraortodossi):





A volte non è facile capire: ultraortodosso o dandy?




Al museo di Israele si può vedere un qualche non meglio precisato libro antico (le scritte in ebraico non erano molto chiare...) e i famosi rotoli del mar morto, i più antichi manoscritti della Bibbia:





Un'ultima immagine di Gerusalemme vecchia di notte, quando chiudono i negozi e i vicoli dei suq si svuotano:




continua...

Se hai l'autofocus impostato su Area AF dinamica con inseguimento 3D, se tu premi il pulsante a metà corsa e sposti la macchina il sensore di messa a fuoco rimane aggangiato al soggetto puntato (come se fosse il soggetto a muoversi). A questo punto scatti quando vuoi.

Sono d'accordo con quanto dici e quando giudico una foto guardo quello che rappresenta piuttosto che la nitidezza o la grana. Ho scattato con una D40 e obiettivo del kit per più di due anni e mi piacciono molto le foto che ho fatto (ad esempio: http://www.nital.it/life/namibia08.php). Questo non toglie che, avendo speso tanti soldi per passare alla D300, uno non cerchi qualcosa di meglio anche nella qualità delle foto.

Tornando invece al discorso sul fatto che siamo noi a doverci adattare alla macchina, a questo punto uno si può anche adattare a quelle compattine che hanno anche la modalità manuale attivabile attraverso 10 pressioni di tasti di menu diversi perché non hanno ghiere.

La mia visione sarebbe invece di mettere facilmente selezionabili quelle cose che uno ha più probabilità di cambiare. Per me cambiare la qualità di foto al volo ha poco senso, mentre se ci fosse un modo per attivare/disattivare l'iso auto e selezionare gli iso massimi e il tempo minimo con un pulsante e le due rotelline avrebbe un valore. Io cambierei velocemente anche i banchi menu, magari uno con la rotellina anteriore e uno con quella posteriore. O almeno li metterei configurabili con il tasto FUNC o anteprima.

Fra l'altro, quando cerco di configurare i menu preferiti, in modo da velocizzare le mie operazioni più frequenti per ovviare alla mancanza delle funzioni di cui sopra, trovo che molte voci (tipo sotto-menu) non sono proprio impostabili :(

Mi sarebbe piaciuto farlo solo per quando sono in modalità A. Per il resto vedo più comodo la modalità normale.

Purtroppo la D300 non ha DL auto.

Sì, altrimenti come fa a sapere che c'è una differenza così alta tra zone in luce e zone in ombra se usi lo spot? Il manuale dice chiaramente che con altre modalità di esposizione si possono avere risultati inaspettati.