FORUM NIKONCLUB

Provo a dare il mio contributo a Salvari anche se nelle ultime duscussione non ha voluto mettere becco, non a torto.

Io per rispondere ad una richiesta come la sua farei alcune considerazioni:

Quante e quali ottiche hai nel corredo?
Nel caso tu non abbia un corredo di tutto rispetto ti consiglierei senza dubbio la D200 e di spostare parte del budget sulle ottiche. Considera che ampliare il parco ottiche significa far crescere le possibilità creative. Cambiando reflex no!

Quanto sei smaliziato?
Quante volte hai guardato una tua immagine e hai pensato che questa fosse mortificata dalla scarsa qualità del sensore... A parer mio quasi mai, magari sono stato fortunato. Credi davvero che con un sensore più performante le tue immagini saranno migliori o forse lo diventeranno magari dopo un corso di fotografia o un workshop tenuto da uno che sa trasmetterci la passione per questa arte? Personalmente ho smesso di rincorrere l'ultimo grido della tecnologia quando mi sono accorto che le mie immagini erano perfette ma prive di significato.

So che queste argomentazioni sembreranno strambe ma se hai soldi abbastanza togliti pure lo sfizio altrimenti... beh lascia perdere e investi i tuoi soldini in cultura fotografica. Questa è molto più difficile da acquisire e non ha prezzo (come dice la mastercard) ma è l'unica che ci permetterà di raccontare qualcosa con le nostre immagini.

Luca

Ciao a tutti,
vi presento qualche immagine raccolta nelle cinque terre e dintorni.
La fotocamera è stata utilizzata come un taccuino sul quale raccogliere i miei appunti visivi, non legati strettamente al luogo in cui mi trovavo ma anche per raccogliere qualche immagine di ricerca e sperimentazione che però proprio in quei luoghi ha trovato ispirazione.
Le immagini sono state eseguite in "lo-fi" per dare un senso di informalità e per concentrare l'attenzione sul soggetto. Questa operazione è stata fatta per portare l'attenzione sul contenuto delle immagini e non nella forma con cui sono state realizzate.
In questa serie troverete di tutto e di più dalla fiera delle banalità all'astrattismo più spinto... ditemi cosa ne pensate!!!

Ciao,
Luca.

P.S. forse sono strano ma invece di complimenti (se veramente le immagini valgono qualcosa) preferisco critiche costruttive, quindi criticate, criticate criticate!

Nel caso posso postare qualche altra immagine...

Ciao a tutti e soprattutto ad Ivan che ha introdotto questo nuovo argomento.

Provo a inserire due immagini che forse sono in tema anche se nelle mie intenzioni non dovevano avere alcuna valenza impressionista, al massimo espressionista diciamo vicine alle tematiche di Cezanne sul colore.

Io la strada che tu stai percorrendo nel raggiungere la tua "impressione" l'ho intrapresa non cimentandomi nel mosso ma utilizzando il fuoco selettivo e aguzzando la vista il più possibile. A pare mio il mosso non ha nulla a che vedere con l'impressionismo se si riesce a percepire che ciò che non è in quiete è la fotocamera. Diverso il discorso è se a muoversi è il paesaggio in quel caso si che il discorso si fa più interessante.

Sono curioso di sapere cosa ne pensate.

A presto,
Luca

P.S. il mio monito mi sta abbandonado e il nuovo arriverà solo tra due settimane vi chiedo di portare pazienza nel caso dovessero esserci degli errori grossolani di profilatura.

Ciao Matteo vorrei farti qualche critica che a me sembra costruttiva senza sembrare un espertone che regala pillole di saggezza agli altri. Del tuo lavoro non mi convincono alcune cose:

- la modella che dal mio punto di vista non è una professionista abituata a posare non riesce in tutti gli scatti ad essere espressiva, ad avere quell'aria sicura di sè che rende questo tipo di donne interessanti.

-il trucco della modella non riesce a rendere la pelle sufficientemente liscia ed uniforme, magari un qualche aiutino con photoshop non sarebbe male.

-non riesco a capire perchè hai scelto spesso sfondi scuri quando la modella ha i capelli e abito altrettanto scuri, il tutto si confonde e dal mio punto di vista crea confusione.

-Alcune inquadrature sono fatte dal basso verso l'alto e a parer mio deformano un po' le aggraziate forme della tua modella (vedi dicembre, gennaio e febbraio). Questo discorso non vale per ottobre che trovo l'immagine più riuscita del tuo lavoro.

-l'illuminazione deve essere curata per dare l'idea all'osservatore che il servizio sia stato fatto in luce ambiente. Nell'immagine 4 si vede riflessa l'ombra della modella sul muro per esempio.

Forse sono questi dettagli che non mi fanno apprezzare il tuo lavoro, credo che però in futuro tu possa fare molto di meglio. Diciamo che l'idea che mi sono fatto di questo calendario è quello di un lavoro "casalingo" senza cioè alcuna pretesa professionale di un fotoamatore che, come chi ti sta scrivendo, si diletta a scattare fotografie nel tempo libero.

Spero di non averti offeso e nel caso ti chiedo scusa, con queste parole non volevo assolutamente offenderti ma semplicemente dire quello che penso guardando il tuo calendario.

A presto,
Luca

Per Claudio, se l'oggetto della discussione è una fotografia che è un omaggio ad un grande fotografo mi sembra normale che i commenti debbano partire da questo e non dall'immagine in sè. Se negli interventi più persone nemmeno nominano colui che ha avuto l'idea dello scatto, colui che ha saputo cogliere l'attimo fotografico mi sembra lecito avere dei dubbi sulla comprensione del post.
Non ci vuole un genio a capire che una figura mossa magari scura avrebbe dato forza all'immagine, ma questo Mark lo sa benissimo e ha intitolato il post "omaggio ad HCB" facendo capire che lui la fotografia l'avrebbe voluta fare come il grande maestro ma purtroppo non ci è riuscito.

Ciao,
Luca.

Scusate se abuso di questo spazio per dire che sono completamente d'accordo con te Valerio, vorrei dirtelo in Pm ma non ho capito come si fa...

Stai tranquillo non sono uno che se la prende anzi, il termine scintille era proprio per riderci un po' su per non prenderci troppo sul serio.

Mi puoi dire come si manda un messaggio privato così la prossima volta non abuserò più dello spazio altrui? Grazie.

Buona giornata anche a te, magari un giorno faremo qualche immagine assieme perchè no?

Ciao,
Luca

Ti ho inviato un MP
Ciao
Valerio

Per Valerio:



-Non ho detto che l’arte è “solamente” un mezzo espressivo. Bensì che è “soprattutto” un mezzo espressivo-

Secondo il tuo ragionamento tutto ciò che ci mette in comunicazione con il mondo esterno è un mezzo espressivo, mi sembra una affermazione banale e un troppo massimalista. Dopo che ho detto che la fotografia è un mezzo espressivo nelle mie mani rimane un pugno di mosche.
La fotografia può e deve essere molto di più che un semplice mezzo espressivo.


-L’arte da che mondo e mondo è frutto di processo e mentalità artigianale nel senso nobile del termine.
Qualunque artista è artigiano per definizione.
Associare l’artigianato alla falsificazione è quantomeno riduttivo oltre che offensivo
Il contrario della creazione artigianale è il processo industriale e non mi pare che questo abbia attinenza con l’arte-

Certo ma come ho scritto prima la differenza tra artigiano e artista non sta nelle capacità di fare le cose ma nei significati che quest'ultimo riesce a dare alle proprie opere. Io non ho parlato di falsificazione semplicemente di esecuzione. Nell'arte non è fondamentale l'esecuzione ma il significato dell'esecuzione stessa. L'artista è molto di più di un artigiano. Su questo sono mnpenamente d'accordo un artista è un anche un artigiano ma aggiungo io, un artigiano non è per forza un artista.


-Definire la fotografia in genere come arte non è corretto. Alcune forme di fotografia possono avere valenza artistica, altre no. Tutte però hanno valenza espressiva, ovvero raccontano come è stato percepita la realtà da parte del fotografo che le ha scattate-

Questa è una tua ipotesi che il corso degli anni e della storia dell'arte sta smentendo. Non ha senso neanche il discorso che la fotografia parta dalla realtà delle cose, sei sicuro che una immagine sia per forza una rappresentazione della realtà (per quanto filtrata dalla soggettività del fotografo)? Mi spieghi allora come può essere possibile rappresentare con una immagine un soggetto astratto che non è possibile vedere nella realtà come un qualunque sentimento?


Per il discorso di ostinarsi stai tranquillo ho usato quel termine perchè già una volta ci siamo incrociati e abbiamo fatto scintille...

Per una nuova discussione per me non c'è problema ti chiedo solo un favore, puoi iniziarla tu se ne hai voglia perchè io non scrivendo molto non saprei da dove cominciare. Da parte mia non voglio più approfittare di questa discussione per dire quello che pensop perchè non è educato invadere lo spazio altrui.

Luca.

Non capisco perchè devi ostinarti a dire che la fotografia è "solamente" un mezzo espressivo, certo sono in pieno accordo su questo ma non puoi fermarti qui.
La fotografia fa parte delle arti visive come la pittura e la scultura e non puoi affermare il contrario altrimenti dovresti affermare che anche queste non sono arte ma solamente un mezzo espressivo. Perchè dovrebbe essere così? Per me questa definizione non è corretta.

Tra arte e artigianato c'è una bella differenza e credo tu lo sappia, certo il confine non sempre è così netto e l'arte deriva proprio dall'artigianato.
Provo a supportare la mia tesi con un esempio, Qualsiasi artigiano è in grado di falsificare un quadro di Fontana, di Rodkho o di Mondrian solo che solo loro, gli artisti appunto, sono stati in grado di compiere un percorso che li ha portati a creare quelle opere. La differenza alla base sta semplicemente nelle idee che un bravo artigiano non ha, perchè.... non è un artista. Adesso è facile affermare che un'opera come quelle degli artisti sopracitati non ha valore perchè è nata da una idea complessa che nella pratica è di facile realizzazione, che però noi non abbiamo avuto. Se poi da una idea geniale nasce un'opera di una semplicità disarmante non vedo quale sia il problema.
Magari tu non credi che questi autori siano degli artisti solo perchè non sono stati ottimi artigiani (in quelle opere che li hanno resi famosi) come i loro colleghi rinascimentali che oltre ad avere delle intuizioni geniali padroneggiavano la tecnica dell'epoca in maniera incredibile.

Ognuno può pensare come meglio crede non c'è problema però sono convinto del fatto che finchè nel guardare una foto penseremo solo a come è stata realizzata commetteremo un grosso errore.

Luca

Ciao Alessandro concordo pienamentew con quanto hai detto nel presentare l'argomento e volevo porre l'attenzione su qualche argomento.
Partendo dal presupposto che la fotografia è arte e non artigianato troppo spesso si guardano le opere degli artisti fotografi ponendo l'attenzione solo sulle tecniche utilizzate per ottenre il risultato. Il 99% degli interventi sul forum e di tutti gli altri fotografi (non artisti certo) sono solo di stampo tecnico, nessuno o quasi commenta le immagini partendo dal significato. Pensa che una volta sono stato taciuto da un altro forumer che sosteneva che io non potessi commentare una fotografia esulando dal contenuto tecnico!

Io quando guardo un quadro, una scultura, una installazione ed una fotografia utilizzo lo stesso metro di giudizio e se non mi chiedo la marca degli oli che utilizzava De Chirico non sono minimamente interessato al tempo di esposizione dello scatto dietro alla stazione di Saint-Lazare di HCB. Certo la tecnica è importante, è diciamo la base di partenza per poter esprimere qualcosa ma troppo spesso vedo immagini vuote, prive di significato.

Per il discorso dell'omologazione del gusto o del gusto unico vorrei ricordarti che la vox populi non è la fonte più autorevole per dare un giudizio su un'opera. Provo a spiegarmi meglio con un esempio, la stragrande maggioranza della popolazione ama la pittura impressionista perchè la trova così calda, classica, rassicurante e diciamo romantica, peccato che questo movimento ha rappresentato proprio il contrario. La gente non sa che il termine impressionista è stato dato in senso dispregiativo da parte dei critici del tempo, l'uomo della strada non ha la benchè minima idea che tali opere furono rifiutate dal Salon (del 1877 o 1876 non ricordo l'anno esatto) perchè troppo innovative e fuori dai canoni.
Per mia eperienza personale la mia crescita artistica va di pari passo al graduale allontanamento ai gusti dell'uomo medio che apprezza il paesaggio con il cielo blu e le nuvolette bianche.
Io cercherei di non fare l'equazione successo popolare = bella immagine perchè questo porterà ad una omologazione verso il basso della nostra arte.

Spero di essere stato chiaro e soprattutto utile.
A presto,
Luca

Ciao Salvuzzo concordo pienamente con quelo che hai scritto e spero di aver dato una lettura giusta delle immagini e delle tue intenzioni.
In merito al titolo volevo solo dirti che a parer mio no c'è bisogno che sia "la mia Parigi" perchè che queste immagini rappresentino qualcosa che ti appartiene della città, lo dobbiamo scoprire guardandole. Con un po' di coraggio e spavalderia avresti potuto intitolare il lavoro "Parigi" e, senza il tuo suggerimento iniziale, dopo aver visto le immagini avrei pensato quant'è affascinante la Parigi di Salvuzzo.
Io credo che le immagini non abbiano bisogno di quel titolo perchè "parlano da sole" se ben fatte come queste.

Continua così,
a presto
Luca.

Grande Mark un tributo al più grande reportagista della storia della fotografia! Se non ricordo male questa immagine è stata scattata dal Henri a Scanno, potri sbagliarmi comunque il posto è in Italia.

Mi chiedevo, visti i commenti precedenti se qualcuno leggendo il titolo ha capito il significato dell'imagine.

Mitico, quando avrai imparato a fare le foto come lui... sarai a posto!

A presto,
Luca.

Vorrei rispndere all'avvocato del diavolo cercando di farlo riflettere sul tema delle fotografie di Salvuzzo.
Salvuzzo è stato a Parigi ha visitato la città ha avuto in punta di indice destro tutti i monumenti ma la sua attenzione, le sue emozioni più forti si sono concentrate nell'atmosfera magica che ha trovato nella capitale. Ha scattato immagini di un certo tipo (che io apprezzo) e le ha presentate alla comunità del forum con un titolo pieno di umiltà, forse troppa, la mia Parigi. Il suo è un lavoro molto personale e denso di significato che ha lo scopo di quello di farci provare quello che lui ha provato durante la visita o di farci ricordare quella città attraverso le emozioni che queste immagini ci trasmettono.
Salvuzzo ha fatto un lavoro molto più profondo di quello che tu stai cercando di farmi capire, sta cercando di farci immaginare la città attraverso le sue emozioni. In noi deve rivivere il sentimento e l'atmosfera di Parigi attraverso le sue immagini. Egli stacercando di farci riconoscere Parigi non attraverso la torre Eiffel ma dall'atmosfera che le sue immagini emanano. Quelle immagini non mi devono ricordare Parigi perchè in un angolino trovo il suo monumento più conosciuto ma devono ricondurmi alla suddetta città in un modo differente.
Salvuzzo ha scelto una strada molto difficile, quella del fotoracconto di tipo emotivo, per raccontarci una città, mi dispiace che tu non abbia capito questo svilendo il suo lavoro.
In alcuni punti il suo impianto narrativo ha delle pecche ma la sua operazione la trovo nel complesso riuscita.

Forse non abbiamo "criteri" identici quando guardiamo le immagini, ma di questo sono contento visto che per te le immagini di Salvuzzo rappresentano Parigi perchè hai trovato la torre Eiffel.

Non me ne volere...

Luca

P.S. Sai perchè ho fatto questa domanda? Perchè volevo sentirmi dire da Salvuzzo quello che ho immaginato in questa mia lunga risposta.

Per quella del campanile non mi sembra che tu abbia sbagliato a cercare quell'effetto silouetthe anche tagliando la punta del campanile. Con una inquadratura in orrizontale come hai fatto non sta male il taglio alla punta perchè ne slancia la sagoma facendola proseguire oltre al fotogramma.

La seconda e la terza sono un po' banali e non riescono a colpire l'osservatore, diciamo che sono più che altgro immagini corrette dal punto di vista espositivo e non molto di più.

Mi sento di darti un suggerimento, appurato che la tecnica fotografica l'hai imparata cerca di trovare un argomento che ti interessa e sviluppalo, non metterti a fotografare di tutto perchè non serve a molto. Trova qualcosa che ti piace particolarmente, qualsiasi cosa può andare bene, studiala a fondo e dedicagli tanti scatti per poter costruire un lavoro approfondito su di essa.

Ciao,
Luca

Ciao Salvuzzo, volevo chiederti alcune cose che non riesco a capire: perchè guardando queste immagini dovrei capire che la città è Parigi?
Guardando le immagini che trovo gradevoli e che denotano un certo "occhio" mi chiedo dov'è la storia che ci vuoi raccontare, quali erano le tue intenzioni?
Dal mio punto di vista costruire un reportage è come narrare una storia, un racconto fatto di diversi capitoli legati tutti tra loro. Ecco io questo nelle immagini non lo vedo perchè tovo una serie di scatti che non riesco a legare tra loro se non dal fatto che sono stati eseguiti a nella capitale francese.
Ricordati che se io non vedo una storia o un reportage nelle tue immagini non vuole dire che non esista ma che semplicemente non me ne sono accorto.

Spero di esserti stato utile,
a presto,
Luca

Ciao Antonio, io credo che arriverà un giorno in cui non ci sarà bisogno di utilizzare 1000 parole per raccontare le nostre foto....
Spero proprio che per entrambi arrivi molto in fretta, intanto ci proviamo e non perdiamo la speranza.

A presto,
Luca.

Ciao walter, sinceramente non capisco il tono della tua risposta visto che le mie osservazioni non mi sembravano offensive.

Vorrei farti notare alcune cose che forse non sono risultate chiare:

forse non conosci il significato della parola critica. Il termine criticare in italiano ha il significato di fare una recensione, positiva o negativa non ha importanza. Nel mio discorso il termine utilizzato "piccola critica" ha quella valenza e non certo quella di stroncatura, come hai interpretato. Hai mai sentito il termine critico d'arte, pensi che questa persona quando parli della cappella sistina offenda il genio di Michelangelo, credi che un critico sappia solo insultare il lavoro altrui? Ho anche utilizzato il termine piccola perchè mi sentivo di scrivere solo poche righe che sapevo non essere esaustive.

Non credo che le fotografie si debbano commentare solo dal punto di vista tecnico compositivo, ma sono fermamente convinto che il contenuto comunicativo ed espressivo delle immagini sia molto più importante. Perchè quando guardiamo un quadro (di qualsiasi pittore) pensiamo a ciò che l'artista ha voluto trasmetterci, mentre quando guardiamo una fotografia ci chiediamo con quale macchina, obbiettivo, iso, fitri photosop è stata fatta? E' così importante sapere quale marca di colori usava De chirico per le sue piazze d'Italia? Della tua immagine non ho commentato gli aspetti tecnici, che peraltro trovo tutti correttii, ma semplicemente mi sono occupato del contenuto e del significato di ciò che ho visto.
Sei proprio sicuro che non sia possibile fare alcuna critica, pardon commento se non parlando esclusivamente di aspetti tecnici?

Scusa per l'esempio che ti ho portato inserendo una immagine, come già ti ho scritto era solo per fare capire al meglio il concetto espresso. Se non ti è piaciuto, mi dispiace fai finta di non averla vista. Comunque tanto per precisare, non c'è scritto da nessuna parte che quella immagine sia mia potrebbe essere di un maestro della fotografia che tutti conosciamo.

Sul finale non commento, questo sarcasmo da quattro soldi mi fa solo sorridere.

A presto,
Luca

Ciao Walter, vorrei provare a fare una piccola critica alla tua immagine, non certo dal punto di vista compositivo e formale ne tantomento da quello puramente qualitativo.
Da appassionato di montagna e conoscitore delle montagne della val di fassa ti posso dire che guardando la tua foto non sono riuscito ad emozionarmi come sempre accade quando sono tra quelle cime; forse perchè di queste immagini ne ho viste fin troppe, ma la tua (come tante altre) non riesce a colpirmi e a catturare la mia attenzione.
Nello sfogliare un ipotetico volume su queste splendide montagne probabilmente non mi sarei soffermato su questa immagine che forse manca di quel qualcosa in più. Magari manca quel pizzico di originalità che ti fa dire: Cavolo io di li ci sono passato un sacco di volte ma in questa maniera proprio non l'ho mai vista! So che non è facile ma se vogliamo migliorarci secondo me dobbiamo cercare prorpio quel qualcosa in più che ci permetta di fare il salto di qualità.
Non credere che sappia come mettere in pratica questo consiglio.....

Provo a inserire una immagine per farti capire meglio quello che intendo, non è per fare il fenomeno credimi. Non stare a preoccuparti tanto della post-produzione al computer che non sono in grado di eseguire.

Spero di esserti stato utile.
A presto,
Luca

Ciao Antonio,
adesso che mi hai dato qualche informazione in più riesco ad apprezzare l'immagine.
Concordo con il suggerimento di misant, forse con quel titolo sarei riuscito a fare il collegamento tra gli innamorati ed i pescatori che mi era sfuggito.

A presto,
Luca.

Ciao Antonio, a me il tuo scatto non convince perchè non capisco che relazione intercorra tra i pescatori e la scritta. Guardando l'immagine non riesco a capire quale sia il soggetto e senza il titolo forse non ci sarei arrivato. Questa è solo una mia opinione comunque, non ti preoccupare.
Dal punto di vista tecnico l'immagine è corretta ma se consideriamo la fotografia un linguaggio non dobbiamo pensare che basti utilizzare una forma grammaticale corretta per esprimere le nostre idee, qualunque esse siano.

Spero di esserti stato utile.

A presto,
Luca

Per i miei gusti questo tipo di immagini sono veramente banali e prive di originalità, forse perchè le ho già viste in tutte le salse e non ne posso più, sarà perchè con la post-produzione è un gioco da ragazzi, sarà perchè non trovo divertente giocare con il computer quando posso utilizzare quel tempo per scattare...
A me non piacciono proprio, nel mio album di nozze spero proprio di non averle.
Questa comunque è solo la mia opinione e prendila come tale.

Dal punto di vista compositivo non riesco ad interpretare bene la tua immagine in quanto avendo colorato sia i fiori che gli anelli non so quale sia il soggetto dello scatto. Forse avresti dovuto colorare solo gli anelli, nel caso siano il soggetto, magari stringendo l'inquadratura su di essi. Nel caso il soggetto sia il mazzo di fiori forse avresti dovuto scegliere un particolare più significativo, con meno verde e più colori per valorizzarlo al meglio.
Così come hai scattato la foto non riesco a capire bene le tue intenzioni e questo non fa concentrare l'attenzione su nulla in particolare.

Credo comunque che in un album di matrimonio questa foto farà successo, per esperienza ho notato che le elaborazioni di questo tipo fanno sempre la loro figura. Io negli album di nozze non la inserisco, a me non piace.

Spero di esserti stato utile,
Luca

Ciao Gino,
il mio consiglio è di partire con meno pellicole per poterne comprendere al meglio le caratteristiche; magari rimanendo in casa senza passare da una azienda all'altra.

Dalla mia esperienza ti posso dire che (trattando pellicole di facile reperibilità e non maco, efke o roba simile che peraltro sono ottimi prodotti):

Ilford:
Parti con la classica accoppiata FP4 e HP5 e sviluppale entrambe in Ornano Gradual st-20 che è un ottimo rivelatore finegranulare che non accentua nemmeno troppo il contrasto. Se non fai fotografia di paesaggio di qualità (cosa peraltro impossibile con una reflex 35 mm per i limiti fisici del supporto) ma reportage o ritrattistica usa soltanto l'emulsione a 400 iso e non aver paura a maltrattarla fino a 1600 iso, mettendo in conto un aumento della grana e contrasto che nella stragrande maggioranza dei casi non stona.

Kodak:
La casa gialla produce la pellicola a mio avviso migliore al mondo: la tri-x, usala a tutte le sensibilità comprese tra 200 e 800 iso (se proprio devi puoi arrivare anche a 1600...) sviluppala in d76 o id11 ma non trascurare il solito Ornano gradual st-20 che ha una nitidezza superiore dei precedenti, forse il contrasto a 400 iso non è altissimo ma se vuoi puoi tirare la pellicola a 800 iso e risolvi il problema.
Se ti vuoi divertire puoi provare anche la pellicola infrared ma questo tema merita un capitolo a parte.

Fuji:
Le pellicole giapponesi della fuji vanno benissimo ma nella mia esperienza non ho riscontrato alcun miglioramento rispetto alle aziende precedenti; per cui sono rimasto affezionato alle mie scelte storiche. Ti posso confermare che la 400 iso è una bella pellicola che puoi sviluppare con l'Ornano Gradual.

Da questo discorso ho volutamente escluso le pellicole t-grain che considero veramente scadenti nei parametri di gamma tonale e nitidezza. Questa tecnologia ad alta acutanza fa un po' il lavoro della maschera di contraso ti PS facendoti credere di avere una grande nitidezza che effettivamente non c'è, a parer mio. Utilizzando queste pellicole perderai una parte della gamma dinamica che le altre pellicole dispongono e che è un elemento fondamentale per una buona fotografia.

Per il fissaggio compra quello che ti sta più simpatico non esistono grandi differenze a riguardo.

Un consiglio, se utilizzi il piccolo formato, fai un investimento e acquista una confezione di imbibente che è fondametale se l'acqua è calcarea; la confezione da 1 l della Ilford costa meno di 20 euro e ti dura per almeno dieci anni. Poche gocce e risolvi il problema dell'asciugatura del negativo. Ricordati che da un negativo mal asciugato è impossibilie ricavare una bella stampa.


Riassumendo:

Pellicola: hp5 o tri-x per uso generico (io uso la kodak)
fp4 per paesaggi o simili

Rivelatore: Ornano Gradual st-20 per tutto

Fissaggio: quello che preferisci

imbibente: Ilford (non ricordo il nome esatto)


Spero di essere stato chiaro almeno...... quanto prolisso e noioso.

a presto,

Luca Ballotta

Ciao Felix e grazie per il tuo preziosissimo contributo.

Adesso capisco molto meglio quello che vuoi dire, anche se era proprio come immaginavo, e devo dire che sono totalmente d'accordo con quanto affermi. Il mio problema è nel ritenere, sbagliando, banali alcune immagini che invece sono necessarie per far comprendere il racconto a chi non conosce la situazione. Nei miei reportages mi capita spesso di curarmi troppo di particolari rendendo così il lavoro frammentario e poco comprensibile. Devo fare uno sforzo maggiore di sintesi per poter migliorare il lavoro rendendolo più organico.

Per quanto riguarda la tua immagine posso dirti che il concetto di sintesi spietata gli si addice, la trovo però un po' troppo spietata perchè si concentra troppo sulla situazione dell'anziano. La mia sensibilità mi avrebbe portato non a comunicare la tristezza e l'abbandono degli anziani ma avrei cercato di mostrare un messaggio di speranza facendo vedere come quel servizio domiciliare possa portare un po' di sollievo a queste persone. Il problema affrontato è lo stesso ma il punto di vista è differente. Sarà che sono un ottimista, sarà che non riesco ada accettare che al mondo la sofferenza abbia una parte predominante nella nostra vita, io avrei fatto così. Non esiste una strada giusta, ognuno deve seguire la propria sensibilità, l'importante è che le immagini riescano a trasmettere quello che noi effettivamente volevamo raccontare.

A presto,
Luca

Troppa grazia Fede, troppa grazia.

Io abito a Crespellano tu di dove sei? Possiamo scattare assieme se ti va, cosa ne dici? (fine OT).

A presto
Luca

Di commento ne ho letti tanti... ma questo proprio non lo capisco. Non so dove sia la genialità, non credo di essere così come mi definisci.

Grazie!

Luca

Per Francesco e Felice,
ho pubblicato delle immagini sul forum proprio per ricevere dei commenti e soprattutto delle critiche come le vostre che non possono essere sbagliate se ben argomentate come in questo caso, e sono molto contento di riceverle!

Vorrei precisare una cosa, le immagini che ho inserito sono decisamente troppe, vanno scremate e nella fase conclusiva probabilmente circa la metà di queste saranno scartate (è un duro lavoro lo so ma bisogna farlo). Forse mi avete sopravvalutato ma l'ordine con cui sono state pubblicate è semplicemente quello alfabetico, non ho dato importanza a questo aspetto perchè la selezione vera e propria delle immagini non è stata ancora fatta.

Concordo anchecon il fatto che il racconto ancora non c'è però vorrei essere sicuro di aver capito bene cosa intendete con questo termine. Quando costruisco una storia come questa non penso ad un susseguirsi di immagini strettamente legate ad un filo narrativo di tipo sequenziale. Non penso quindi ad unizio e ad una fine ma a far entrare lo spettatore dentro il mondo che ho rappresentato, no una sintesi ma piuttosto una analisi.
Vi ritovate in questa lettura?

Ai miei occhi e probabilmente anche ai vostri, in questo portfolio mancano quelle immagini "normali", quelle più descrittive che permettono all'osservatore di entrare più facilmente nella realtà che ho rappresentato. E' stato curato solo il lato emotivo e non quello descrittivo che però non può mancare per inquadrare meglio la scena rappresentata.

E' questo che volete dirmi con i vostri utilissimi interventi?

A presto
Luca