FORUM NIKONCLUB

Saluti a tutti
se devo essere sincero, vista la prima volta ero convinto che avessi "immortalato" Lapo, durante una semplice passeggiata e la maglietta con il palloncino pensavo facesse parte di una nuova sua linea di abbigliamento!!
Concordo riguardo alla difficoltà di vedere, scattare/componendo, riuscendo comunque ad ottenere un buon risultato.
In questo caso se i protagonisti della scena fossero stati più isolati forse l'accostamento tra i due elementi corrispndenti sarebbe stato più deciso ed evidente , ma è ovvio che questa possibiltà non l'hai avuta.
Resta comunque un buon esercizio.

Marco

Ciao
Alcune immagini sono veramente di grande impatto emotivo.
Mi chiedo se hai volutamente "omesso" alcune immagini con l'animale ancora vivo che non ti sei sentito di pubblicare.
Complimenti.
Marco

Ciao, sì quelli che hai definito "gli impalli" sono tanti.
E' molto complicato trovare un'immagine "pulita" in una situazione come questa...ma tant'è :-)
A me comunque piace.

Marco

Adieu...

Marco

Un saluto a tutti

Marco

Saluti a tutti
alla fine della seduta di ripresa dopo una quindicina di scatti, la canetta (Funny) era molto provata!
Ho scelto questo!
Marco

Saluti a tutti
Ogni volta che torno in questi luoghi rimango colpito dalla loro bellezza come se li vedessi per la prima volta.
Capo Testa si trova a pochi km da Santa Teresa di Gallura, l'oasi naturale di Bidderosa invece è vicino ad Orosei.
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Marco

Saluti
Marco

Ringrazio tutti per vostri commenti e per l'attenzione nell'osservare e rilevare elementi a vostro avviso "stonati" . Trovo corretto il commento sul primo piano privo di interesse che in fotografia è un bel problema.
Alla fine l'immagine che più mi ha intrigato è stata quella con il formato quadrato e l'orizzonte esattamente al centro (alla faccia della regole compositive nelle immagini di paesaggio!!!).
Il minimalismo ispiratore deriva (ed è il secondo tentativo!) da un'immagine di Hiroshi Sugimoto, per capirci la copertina dell'album degli U2 No Line on the Horizon...
Ora ho provato a creare "interesse" nella metà inferiore del fotogramma aggiungento della vignettatura.
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Saluti
Marco

Marco

“Seduta al tavolo, un occhio al pc, un occhio all'albero di Natale che mia figlia ha preparato per me...una sorpresa. Lo guardo, sorrido, malgrado la morsa che mi attanaglia lo stomaco, sorrido. Sono fortunata, perchè io non sono la mamma di Sara.
Perchè io non vivo nell'attesa di un miracolo, perchè io non devo guardare mia figlia soffrire, io la guardo vivere. Ho paura persino ad immaginare di dover essere al posto della mamma di Sara.
Sono stata fortunata, anche oggi. Perchè ho una figlia sana, perchè guardo il mio bell'albero di Natale e perchè comunque oggi è stata la giornata più utile che abbia vissuto in tutta la mia vita. Oggi ho avuto il privilegio di fare qualcosa per Sara. Ho scoperto un posto, l'Institut Gustave Roussy, ho conosciuto un medico, nel reparto pediatria, che è mi ha fatto scoprire il significato della parola: medico. Il medico a cui poter affidare una bambino malato, il medico che ti fa credere che la Ricerca è tutto, è la speranza e non perchè lo dice lui, ma per il semplice fatto che lui è lì a dedicare il suo tempo e la sua scienza, il suo sapere fatto di fatti, di studi, di già visto ed analizzato più e più volte, un medico che non segue un protocollo, ma che cerca la cura. Non ci credevo ho sempre guardato con diffidenza alle raccolte di denaro 'per la ricerca'...così astratto... ora no, ora ci credo, ora mi fido perchè ho capito la differenza tra un Paese che si arrende ed uno che dà speranza e non solo ai suoi cittadini, non solo ai propri figli, ma a tutti quelli che trovano il coraggio di salire su un aereo, di allontanarsi per un giorno da quel letto di ospedale che ti chiama, ti risucchia la vita ed andare a cercare quel filo di speranza che ti permetterà di trovare la forza ad andare avanti, e magari anche la cura.
Sembra poco puntare tutto sulla SPERANZA, ma ho capito oggi, grazie a Sara ed ai suoi genitori, che sperare è già molto. Chi mi conosce e si fida di me regali un po' di speranza a tutti i bambini che arrivano al Gustave Roussy dove ancora si può fare Ricerca e ci si permette il lusso di impegnarsi a combattere malattie che non creano giri di affari ma solo dolore. Io ci credo, ora.

Per chi ha il privilegio di poter fare qualcosa di realmente utile ma non si è mai fidato, come me, lo faccia ora nel modo che preferisce inviando uno assegno intestato a CRTE (per chi è in Francia) o via web sul sito qui allegato, a nome di Sara perchè anche lei ha diritto al privilegio. Grazie, Silvia”

http://www.donner-igr.com/?p_m=don&p_a=home

Indirizzo:
Fondation Gustave Roussy
Pédiatrie, tumeurs de l'enfant
39, rue Camille Desmoulins -
94800 Villejuif Cedex
France

Qualche giorno fa ho ricevuto questa mail da Silvia che mi ha chiesto di far conoscere la sua esperienza alle persone che conosco. Non scrivo più tanto sul nostro forum, ma lo considero ancora un luogo dove poter condividere oltre alla passione per la fotografia anche le nostre esperienze di vita.
Ho cercato delle immagini attraverso le quali poter raccontare le mie sensazioni su quanto letto nel suo messaggio.
Ma il mio pensiero è anche rivolto all’invito di Silvia a finanziare la Ricerca a cui rispondo : Fatto!

Rincorsa della vita intorno alla giostra del tempo
Un bambino che rincorre una giostra, che strana visione.
Normalmente la giostra gira, i bambini stanno sopra, si divertono, e quando la giostra si ferma scendono, magari chiedono lo zucchero filato.
Fino a quando i bambini possono salire sulla giostra, fino a quando possono chiedere lo zucchero filato, sono felici.
Ed ad ogni giro di giostra diventano un po’ più grandi e piano piano diventano meno bambini.
Un bambino fino a quando è bambino dovrebbe sempre poter salire su una giostra, aspettando di diventare grande.
Un bambino non dovrebbe mai rincorrere la giostra del tempo.



Pensiero assente
Un giovane ogni tanto è sfiorato dal pensiero, un adulto, preoccupato per le proprie responsabilità, ci pensa spesso, ma fa finta di niente, un anziano può avere il pensiero costante.



In un bambino il pensiero invece è totalmente assente. Egli non sa nulla del mondo, dell’oggi, del domani, non sa nulla del dolore, o almeno non dovrebbe.



Il tunnel della morte prima di Natale
I bambini pensano alla morte, ma la immaginano come quando di notte si svegliano ed hanno paura del buio. La loro più grande paura è di non poter chiamare la mamma, di rimanere soli…prima di Natale.


Buon Natale
Marco

...trattasi di due fermate della metro parigina della linea 1, la gialla.
Normalmente scendendo a Concorde la tappa obbligata è al 226 di Rue de Rivoli ,da Angelina dove si possono acquistare, se vi piacciono, dei magnifici mont blanc!
Questa volta invece si procede verso l'Avenue des Champs-Élysées , ci sono le luminarie, le bancarelle , non piove (ha smesso da poco).
La grande ruota, come sempre in questo periodo dell'anno, domina Place de la Concorde



E' notte, siamo vestiti di scuro e per raggiungere il centro della piazza rischiamo un paio di volte di essere investiti, ma alla fine...



...questa è una delle due fontane della piazza che dovrebbero rappresentare la navigazione fluviale (???)


Questa volta attraversiamo l'immensa piazza utilizzando un semaforo e raggiungiamo l'avenue des Champs-Élysées...con le sue caratteristiche bancarelle (sono uguali in tutta Parigi, visto un gruppo evitare di visitare gli altri sparsi per tutta la città!!!!



Uno degli "stand" più interessanti è quello dove offr...ehmm vendono les huitres (le ostriche), chiediamo se hanno le Gilardeau n°2 , a risposta negativa passiamo oltre



c'è anche la figlia di Babbo Natale (mi chiedo perchè i bambini ad un certo punto della loro esistenza non ci credono più!)



dolci di ogni tipo e caramelle spacca denti confezionate sul posto...



vino, salse...



...ed oggetti più o meno inutili da regalare per le festività natalizie



C'è anche un venditore di castagne, inquadro , scatto e dopo pochi secondi il proprietario mi chiede "Per chi sono queste foto"...io rispondo candidamente ...Mais bien sur, pour le forum de Nitàl"
Il tipo annuisce facendo finta di aver compreso e mi saluta sorridendo!



Siamo giunti alla fermata del metrò è quasi ora di cena, si torna a casa, c'è un nuovo derby (Roma-Lazio) da guardare...in streaming!

Marco

Saluti a tutti

Negli anni mi è capitato qualche volta di scattare all'interno di strutture cimiteriali.
Ho sempre tenuto ben presente il significato del luogo, ho cercato "nomi", ho provato ad immaginare "storie", ho tentato (unica vera attenzione) di evitare composizioni/prospettive che in qualche modo potessero rendere il luogo "spettacolare".

Immagini semplici, essenziali, mirate...e nel life che avete ricordato, spero di essere riuscito a mantenere questo profilo.

In ogni caso credo che volendo raccontare un cimitero attraverso immagini e parole, non si manchi assolutamente di rispetto nei confronti dei defunti...anzi.

'notte

Marco

Earl E. Livengood PVT 315 INF 79 DIV - Pennsylvania July 6 1944
Un nome, il codice della divisione di apparteneza, lo stato di provenienza,una data.

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Earl E. Livengood è uno di coloro che il 6 giugno 1944, ha provato a sbarcare in Francia, per
liberare l'Europa dal "male assoluto" che minacciava le sue democrazie.
Chissà se è riuscito a toccare il suolo di Francia.

Come lui in quei giorni migliaia hanno sacrificato la propria vita.
Migliaia.
Percentuali anche superiori al 70% di caduti tra i protagonisti delle prime fasi dello sbarco.
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Come in ogni guerra per alcuni non è stato possibile neanche scrivere il nome sulla lapide. Anche loro devono
essere ricordati.
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Nulla nella storia può essere paragonato al D-DAY

...quando giunse il momento il cittadino comune disse:”Sacrificherò me stesso per il mio paese”.
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...questi ragazzi non volevano essere lì , 17, 18, 19..anni!

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Volevano sparare calibro 22 ai conigli, non M-1 ad altri giovani uomini.

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Volevano lanciare pal-le da baseball, non granate.
...ma c'era una forza malvagia in libertà, e toccò a loro doverla fermare,
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perchè quando la sfida arrivò, la società disse: "Dovete andare e combattere”
...e così fecero.
“Nella breccia,30 secondi e Dio sia con voi. Riparate le vostre armi dalla sabbia. Ricordate gli ordini...ci vediamo sulla spiaggia.

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...sulla spiaggia.
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Meravigliosa la spiaggia di Omaha Beach.
Provate ad immaginarla d'estate, con la fresca brezza che accarezza i vostri corpi rilassati ed abbronzati. Provate ad immaginare lo spettacolo delle maree, ed ancora una magnifica cena a base di ostriche e champagne.

Omaha Beach è lunga 10 km ed ha una forma leggermente arcuata. La sabbia è dorata, fine e compatta, ideale per stendersi al sole...
Rommel dispose le postazioni di fuoco a varie angolazioni rispetto alla spiaggia...non c'era un centimetro di spiaggia che non fosse coperto contemporaneamente da fuoco diretto o indiretto.
"Non sparate finchè il nemico non è arrivato sulla spiaggia..."
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Pointe-du-Hoc
"Qualcuno mi spiega come ci siamo riusciti? Solo un pazzo avrebbe potuto provarci: era da pazzi allora, è da pazzi adesso".
...dieci anni dopo si chiedeva un colonnello che aveva partecipato alla scalata della scogliera...
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Reduci della seconda guerra mondiale, giovani americani, gente comune, che si commuove ascoltando le storie di alcuni degli eroi caduti in quei giorni per difendere la libertà e la democrazia...
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e che cerca un nome tra migliaia...per lasciare un fiore.

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Finisce qui il mio racconto per ricordare i 150.000 uomini che scesero, il 6 giugno e poi nei giorni a seguire, dalle imbarcazioni per annegare in un destino inumano che da li a breve avrebbe trasformato gran parte di loro in una croce bianca (a cui tu, turista per caso, non puoi non far visita!)

E' assolutamente percepibile la sofferenza, l'agonia, la paura che ancora la marea ti getta addosso.
I luoghi, da soli, valgono il viaggio.
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Un appendice dedicata a colui che è universalmente riconosciuto come il più grande fotografo di guerra: Endre Friedmann (?!?!) Robert Capa


Il punto di sbarco di Capa
Indossammo una maschera antigas e una cintura di sicurezza galleggiante, fissai vari oggetti intorno ai fianchi tra cui una pala, e piegai infine sul braccio il mio costosissimo impermeabile Burberry's. Ero certamente, in quel preciso istante, il più elegante di tutti gli invasori. Ingrandimento full detail : 145.6 KB

Leggermente Fuori Fuoco...di Robert Capa
Visto che scrivere la verità è ovviamente tanto difficile, nell'interesse della verità stessa mi sono permesso ogni tanto di andare appena oltre, altre volte di fermarmi appena al di qua. Tutti gli avvenmenti e le persone descritte in questo libro sono accidentali e hanno qualche cosa a che fare con la verità". Endre Friedmann in arte Robert Capa

Un' avvertenza come questa, che veniva riportata nell'edizione del 1947, suggeriva ai lettori in che modo considerare il suo romanzo.
Un' avvertenza come questa ci suggerisce anche in che modo considerare oggi la sua "fotografia".

Non esistono immagini delle prime fasi dello sbarco, perchè con le prime truppe di sbarco non c'era nessun fotografo.

Marco

Ciao Adriano , saluti a tutti
ringrazio tutti coloro che si sono soffermati sull'immagine e che hanno voluto lasciare il loro commento anche critico.

Riguardo alla composizione è vero, dividere il fotogramma in due parti perfettamente uguali crea una sensazione di monotonia...ma il cielo ed il mare, insieme...non sono monotoni?
In questo senso l'omaggio al fotografo giapponese Hiroshi Sugimoto (cliccate sul link!) credo sia doveroso proprio per come ha saputo interpretare questa "monotonia".

Marco

ciao Enrico
Provo a spiegarti
Il mio scatto è un omaggio a Hiroshi Sugimoto autore della foto presente sulla copertina dell'ultimo album degli U2 (No Line On The Horizon).

Il luogo dove è stata scattata la foto è la spiaggia di Omaha Beach in Normandia, in particolare il settore che gli alleati avevano denominato Charlie Dog Green, e rappresenta uno dei punti di vista dei militari tedeschi.
Nella spiaggia di Omaha Beach (La Sanguinante) , si è svolta la battaglia più terribile della Seconda Guerra Mondiale, la battaglia decisiva per le sorti della democrazia in Europa.

Un saluto
Marco

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Marco

... quella dei modelli maschi riguardava un accessorio indossato...un fiore...ma non la ricordo... aiutami!



Marco

Ciao Daniele
saluti a tutti
divertito? Tantissimo...peccato per la posizione decentrata, la prossima volta mi organizzo almeno 2 ore prima per sistemarmi più al centro!
L'atmosfera è molto goliardica e le battute uniche (a volte un po' pesanti)...non so se ci hai fatto caso ma ad un certo momento anche il pubblico delle file più vicine (nonostante la musica ad volume alto) rideva per alcune "uscite" particolarmente riuscite della "curva"...

"Aho vatte a magnà 'na amatricianaaaaa!" (Per chi non è di Roma l' amatriciana è un piatto di pasta)


Ringrazio tutti coloro che hanno commentato le immagini...
riguardo al commento di bergat

...non avrei proprio dei dubbi!


'notte

Marco

Saluti a tutti
mentre la modella si avvicinava sfilando in passerella un silenzio anomalo nella "curva" dei fotografi tutti concentratissimi a scattare,chissà perchè...

...poi dal silenzio...dalla curva una voce "Brava, sei la più bella di tutte..." ed ancora..."Pure l'altra!" poi un coro "L'altra, pure l'altra!!!"


Ops...

In un attimo, dopo un gesto delicato...la delusione cocente della "curva" dei fotografi ..."Nooooo, perchèèèèèè!!!"


...se non altro ci ha regalato un sorriso.

Marco

Ciao Fabrizio, saluti a tutti
grazie per i vostri commenti.
In effetti con questo tipo di costruzione l'orizzonte non può che rimanere al centro del fotogramma.
La regola compositiva che suggerisce di non dividere in due il fotogramma con la linea di un orizzonte è molto spesso corretta e funzionale, ma per altri tipi di inquadratura.
In questo caso ho preferito spostare in basso la linea dell'orizzonte eseguendo un crop successivo
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Marco

Pochi minuti prima la pioggia, pochi minuti dopo...il diluvio!

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Marco

Ciao Roberto
sono rimasto incuriosito prima dal titolo e poi dal contenuto del murale che hai fotografato.
Ho così fatto una breve ricerca sul web per cercare di comprendere il significato che l'AVIS ha dato alla realizzazione di questa opera.
Questo è il link che ne parla.
Murale commemorativo della battaglia di Monteaperti
Il messaggio è molto articolato ed esalta fondamentalmente il significato della donazione del sangue...leggetevi tutto...

Grazie Roberto per aver postato questa immagine.

Marco

3 + 0 = 0 ... interessante costruzione

Marco

Saluti a tutti
A volte può capitare andando in giro con la fotocamera, di rimanere attratti da qualcosa e di pensare un'immagine.
Così ci si prepara diligentemente agli scatti...esposizione, inquadratura...etc

Ormai sempre più spesso mi capita di pensare che in fotografia non ci sia nulla di determinabile a priori...anche se a volte si riesce a realizzare press'a poco quello che si era immaginato...
Sicuramente non in questo caso...e mi piacerebbe sapere se la mia immagine scattata dal passante con gli occhi a mandorla è finita su...feisbuc!



Marco