FORUM NIKONCLUB

Buonasera tutti.
Non so se avete sentito o letto la notizia dei 12 escursionisti "sorpresi" da un temporale mentre affrontavano una via ferrata su Punta Penia in Marmolada. Risultato: un morto folgorato da un fulmine, vari feriti e contusi.
Ma dico io......cosa vi passa per la testa. È da inizio della scorsa settimana che i meteorologi prevedevano forti temporali sull'arco alpino. Ma cosa gli è saltato in mente di affrontare una ferrata a 3200 metri di altezza. Ma no una o due persone ma DODICI. Non uno che abbia detto ragazzi stiamocene a casa e ritentiamo un altra volta che magari cè il sole. Erano tutti dal Veneto mica dall'altro capo del mondo. Io capisco se una compagnia vuole passare un pomeriggio diverso e magari vai a Canazei che se si mette a piovere magari ti bagni un pò ma poi vai in un bar e ti mangi magari una fetta di strudel con una cioccolata calda. Ma una ferrata a 3200 metri non è la stessa cosa. Non vai al coperto se si mette a piovere o a tuoneggiare. E l'allerta meteo era stata data altrochè. Io un temporale estivo a 2000 metri l'ho visto e non vedevo niente......ma ero in macchina e il becco fuori dal finestrino non ci ho proprio pensato di mettercelo neanche per un secondo. Non oso immaginare come possa essere a 3200 metri. Senza contare poi che hanno rischiato la vita anche quelli che hanno soccorso quei 12 volponi. Quelli del soccorso alpino è gente che ha un pelo sullo stomaco e un sangue freddo mica da scherzo ve lo assicuro.
A me certe cose mi fanno saltare un nervoso.....

non stare male per cose ci puoi fare poco e tanta solidarietà a tutti volontari che mettono a repentaglio la propria vita per la "sbadataggine" di certi incoscienti

non voglio scusarli i dodici, ma un pensiero che forse abbiamo tutti noi, che le disgrazie capitano agli altri, specialmente se si è giovani.

è anche vero chi si mette nei guai non è previdente o non ha l'umiltà ( quella costruttiva) di fermassi prima che accada l'inseparabile!





Antonio

Muore a 23 anni folgorato da un fulmine

La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di domenica ad Albaredo per San Marco. Vittima un giovane di 23 anni di Talamona
Due escursionisti sono stati colpiti domenica pomeriggio da un fulmine sulle Alpi Orobie, nel territorio di Albaredo, in Valtellina.
L’incidente attorno alle 15.30. I due amici erano impegnati in un’escursione in quota, su un sentiero boscoso. Una zona piuttosto impervia al punto che l’elicottero del 118 ha fatto fatica a individuarla, anche a causa del maltempo e della nebbia.

La vittima del maltempo è un giovane del posto. Marco Bianchini, 23 anni, di Talamona (Sondrio). La tragedia è avvenuta attorno alle 15.30 sull’alpe Piazza, a quota 1900 metri, nel territorio comunale di Albaredo (Sondrio), sulle Alpi Orobie. È stato folgorato mentre era impegnato in un’escursione con un amico, anch’egli residente a Talamona, fortunatamente illeso.
È stato l’amico, di un anno più giovane, a lanciare l’allarme al 118. Ma l’eliambulanza, subito decollata dalla base aerea di Caiolo (Sondrio), non è riuscita a raggiungere la montagna perché avvolta da una fitta nebbia e martellata da una pioggia battente. Il sopravissuto, ora ricoverato in stato di shock all’ ospedale di Morbegno (Sondrio), aveva indicato con precisione l’area dove bisognava intervenire, aggiungendo che tuttavia il compagno non dava segni di vita dopo essere stato colpito dalla saetta. Le squadre da terra del Soccorso Alpino, con i militari della Guardia di Finanza, hanno raggiunto la località dove si erano scaricati i ’fulmini-killer’ non potendo far altro che constatare il decesso di Bianchini.
La salma è stata ricomposta all’obitorio dell’ospedale di Morbegno,su disposizione dei carabinieri della locale caserma impegnati nelle indagini su quanto accaduto in quota.

Beh, questo per dire che sono (erano) due ragazzi del mio paese, giovani e che conoscevano i sentieri.
Ma i giovani si sentono invulnerabili.
Le previsioni del tempo sono cose da milanesi, e non possono succedere a loro, paesani esperti.
Purtroppo un ragazzo di 23 anni ha capito tardi che non è così

Il morto era padre di una compagna di asilo di mio figlio (bimba di 3 anni) oltre che di un altro bimbo. Per rispetto aspetterei almeno la sepoltura prima di parlare d'altro...

Condivido totalmente.

A Gennaio un mio collega è stato spazzato via da una valanga, nonostante fosse un espertissimo scialpinista ed arrampicatore e stesse ciaspolando sulle "sue" montagne; forse l'ha provocata lui stesso, ma la cosa non è di molto interesse né per gli amici, né per la moglie che l'ha visto mentre veniva inghiottito da 7 metri di neve.

Di fronte a simili tragedie c'è solo rispetto per il dolore della famiglia e silenzio.

Ci mancherebbe altro. Il rispetto per le famiglie delle vittime è sacrosanto.
Ma a maggior ragione non vai a fare certe cose se sei un padre di famiglia. Già di per sè è rischioso arrampicare e quindi non aumenti esponenzialmente il fattore di rischio arrampicando quando l'allerta meteo è alta.
Ma penso che il silenzio in questi casi sia controproducente. La gente va informata affinchè certe tragedie non si ripetano più.

Si ma aspettare qualche giorno o una settimana non fa male a nessuno, anzi!

parlo in generale e non nello specifico, molti non capiscono in quale casini si vanno a infognare o pensano di superare i propri limiti con successo.

Antonio

Così il temporale di domani si porta via qualcun'altro!
La settimana scorsa sempre in Trentino e vicinissimo alle zone che frequento, un escursionista che camminava in mezzo ai boschi ha incontrato un orso. Si è messo a sbraitare e ad agitare le braccia. Tutto il contrario di quello che si dovrebbe fare. L'orso lo ha assalito e lo ha ferito. Per fortuna se la caverà. Ma se fosse morto? Tutti zitti e non informiamo la gente che in quella zona ci sono orsi? Non informiamo la gente del corretto comportamento da tenere in caso di incontro ravvicinato con un plantigrado? Stiamo zitti e aspettiamo che ci scappi il morto?

Ok ammetto che ho usato un aggettivo (volponi) non appropriato e irrispettoso e mi scuso con tutti.
Frequento la montagna da sempre e basta veramente poco a volte per non correre in inutili rischi.

guarda che puoi dare tutte le informazioni che vuoi, ma c'è sempre "l'ignorante mentale" che gli puoi dare tutti i consigli giusti, li mette nel cassetto se li dimentica per fare la sua avventura!

Antonio

Ok salvaci tutti...
...noi del forum Nital.

Per par conditio però dovresti preoccuparti di aprire lo stesso thread anche sul forum Canon, su quello Fuji, su Pentaxiani e su Juza... ...per cominciare.

Io sono avvisato quindi mezzo salvato, ti ringrazio.

Molto divertente

Conoscendo i genitori di quei ragazzi, sono tra i primi a condividere che è necessario il rispetto nei confronti della tragedia che si è verificata, ma ciò non toglie le generali considerazioni che sono sulla bocca di tutti................perchè sono andati nonostante fossero, anche loro, informati delle situazioni di possibile pericolo ?
Non deve, sempre, prevalere il senso della tragedia, a scapito di un esempio di comportamento superficiale che può potenzialmente ripetersi gettando nel lutto altre altre famiglie.

Condivido pienamente. Purtroppo per le perdite umane ma, nonostante quello e quanto succede molto spesso, alcuni non
hanno ancora imparato -nonostante la loro vantata esperienza- prima di tutto di avere rispetto della natura (in questo caso la
montagna) e fare le cose con quel dovuto rispetto. Fuoripista, escursioni al limite dell'umano (perché questo è a 3000 metri con
un'improvvisa bufera di acqua o -peggio- di neve), sono fatti che portano soltanto disgrazie o, se proprio va bene, gli interessati,
a poi vantarsi come bambini dell'asilo. Nella mia frequenza in montagna (potrei dire residenza quasi stabile) ho visto persone
"adulte" passare vicino alla mia baita in calzoncini e infradito, quasi fossero al mare, pretendendo di salire ad oltre 2500 metri
in quelle condizioni e poi tornare tutti giulivi vantandosi di quanto fatto, non capendo che a loro era andata proprio bene.
E poi, dico in ultimo, queste persone che rispetto hanno per i loro familiari che lasciano a casa magari inconsapevoli di quanto
di poco coscienzioso loro stanno facendo?..

Spiace sempre la perdita di vite umane, ma sinceramente se uno va a 3200mt col maltempo se l'e' decisamente andata a cercare per quello che mi riguarda.. La storia che non se ne puo' parlare perche' altrimenti oddio gli manchiamo di rispetto e' sinceramente ridicola.

Cerchiamo di non mistificare per cortesia.
Nessuno ha detto che non se ne possa o debba parlare, ma ci sono tempi e modi.

Poi ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, così come c'è la libertà di dire che sono "12 volponi" c'è la libertà di dire che scagliarsi con queste parole contro qualcuno il cui corpo non era stato ancora recuperato è a dir poco inelegante. (Per usare un eufemismo).

Andate pure avanti a salvare il mondo.

e ci tengo a spiegare il perche' con un esempio: vi ricordate come e' morto Taricone? spiaccicato al suolo col paracadute ancora nello zaino. Lasciava una moglie e due figli se non sbaglio. Tutti i giornalisti e il popolino di facebook a dire poverino poverello.. quando dopo qualche giorno esce fuori la notizia che la moglie due mesi prima aveva rischiato la stessa fine ed era viva per miracolo... Ci si puo' almeno chiedere cosa gli girava per il cervello quando ha deciso di lanciarsi di nuovo e sfidare la fortuna? Si puo' dire che se l'e' andata a cercare o no?

non capisco questa indignazione nel parlare di una notizia "a caldo". E' successa una disgrazia, non è la prima né l'ultima, ma si cerca di parlarne un po' per notizia, un po' per discutere sull'incoscienza o su quello che la passione ti porta a fare.
non ritengo sia una mancanza di rispetto verso le vittime. Anzi, non parlarne lo sarebbe.
Placate gli animi, che non è nelle intenzioni di nessuno creare polemica per un fatto così triste.

Purtroppo noi ci siamo costruiti un mondo a misura nostra esclusiva, del quale purtroppo non abbiamo il pieno controllo.
Voglio dire: un orso o un lupo se ci infastidisce troppo lo ammazziamo e lo leviamo di torno (salvo poi lamentarci dei danni creati dall'aumento smisurato degli ungulati...), ma con temporali e fulmini poco ci si può fare se non avere una prudenza estrema.
E di questa mancanza di RISPETTO per la Natura, ne fanno le spese sia gli ingenui cittadini scesi giù dal pero, sia gli sgamati locals che si credono invincibili.